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In fuga dal Senato, Franca Rame

Franca Rame In fuga dal SenatoIeri, 4 ottobre alla libreria Feltrinelli di Milano Dario Fo, con Gianni Barbaceto, Stefano Benni e Giuseppina Manin hanno presentato il libro di Franca Rame: In fuga dal Senato edito da ChiareLettere.

“Mia mamma si presenta al Senato” mi disse Jacopo un giorno al telefono: Rimasi un po’ in silenzio. “Ehi, ci sei?”
“Sì, sono sbalordita” risposi e poi mi diedi anche della scema. Cosa c’era da sbalordirsi, non mi avevano abituata in tanti anni i signori Fo a sorprese di questo tipo?
“Con chi?”
“Con Di Pietro”.
Non sapevo cosa augurarmi, sapevo che Franca avrebbe intrapreso questa nuova avventura con vigore ed entusiasmo così come aveva sempre preso tutto. Da Soccorso Rosso, al Nobel per i Disabili. Sì, perché anche se diceva che il suo mestiere era fare l’attrice (ed era il mestiere più amato), in realtà nella vita ne aveva fatte mille e più. E non solo le grandi battaglie ma anche e soprattutto piccoli gesti quotidiani di solidarietà, aiuti silenziosi, fatti quasi di nascosto.
Temevo che ne sarebbe stata risucchiata, temevo la delusione, il grande impegno che l’avrebbe stancata, lei così fragile. Ma la fragilità di Franca avrebbe distrutto un esercito di Marines.
Il primo giorno entrò nell’aula del Senato con la sua splendida giacca rossa, i suoi orecchini di corallo, regalo di Dario da cui non si separava mai, i suoi capelli biondi e i grandi occhiali.
E che gruppo di diversamente emotivi ha potuto non accorgersi di tanta grazia?
Chi l’ha amata subito sono stati i dipendenti del Senato a cui si rivolgeva gentile, i militari davanti al Palazzo che si dispiacevano tanto di non poter rispondere al suo saluto, che arrivava puntuale tutte le mattine.
Un’altra cosa che la sconvolgeva era che nessuno degli eletti ascoltava cosa dicevano gli altri. Fece addirittura un saltafosso a un collega: una mattina gli raccontò che aveva appena fatto a pezzi Jacopo e ora aveva nella borsetta la sua mano e non sapeva cosa farne... Il senatore la guardava e continuava a ripete “Bene, bene...” si svegliò quando Franca si mise a urlare insultandolo.
E tutto il lavoro fatto sullo spreco della pubblica amministrazione, la battaglia per aiutare i soldati colpiti dal cancro dopo la contaminazione da uranio impoverito in Kosovo, le strazianti decisioni che andavano contro il suo pensiero per cercare di salvare il governo Prodi. Fino alla decisione di dimettersi, perché anche no... anche basta.
E’ fuggita dal Senato, Franca Rame.
Gabriella

Lascio ora la parola a Dario che nel sito di Grillo parla del libro e di Franca.

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