Sul numero 1052 del Venerdì di Repubblica (16 maggio) a pagina 38 inizia un articolo di 3 pagine su Schifani nel quale Gianni Barbacetto, quella brava persona che ha scritto Campioni d’Italia, libro durissimo sulla corruzione che anticipa La Casta. In questo articolo Gianni Barbacetto dimostra il solito coraggio del giornalista senza culi sulla lingua e massacra Schifani dicendo tutto quello che Travaglio ha avuto il coraggio di dire da Fabio Fazio (http://www.jacopofo.com/node/4709) e anche di più.
L’uscita di questo articolo è l’ulteriore prova della guerra selvaggia in corso nelle redazioni dei giornali.
Da una parte Repubblica non ha brillato nella difesa di Marco Travaglio accusato da quasi tutti per quel che ha detto. D’altra parte pubblica un articolo con grande risalto, che in pratica sostiene parola per parola le accuse di Travaglio.
Unico elemento strano Travaglio non viene nominato nell’articolo. E qui possiamo immaginare una trattativa a coltello tra le due anime del giornale e la mediazione finale nella pubblicazione di un articolo che non nomina Travaglio ma nei fatti sbugiarda e mette sotto accusa chi non ha avuto il coraggio di schierarsi da subito con decisione contro la nomina di Schifani e la canea isterica in difesa sua e della “decenza” televisiva.
Il valore di questo articolo aumenta se lo si mette in relazione con l’altro articolo, del quale abbiamo parlato ieri nel quale, sempre sul Venerdì del 16 maggio, si dà finalmente notizia dell’esistenza di 435 studi scientifici internazionali che provano l’aumento enorme di tumori e malformazioni causate dalla diossina tra chi abita vicino agli inceneritori (ribattezzati termovalorizzatori).