comuunque io non ho ancora capito se è ancora attiva la campagna di raccogliere le 40 euro per i manifesti, e se si a che conto si versa
fateci sapere che il tempo scorrreeeeeeeeeeeeeeee
EVVIVA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Grande madre FRANCA finalmente!!!! JACOPOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!! Grazie davvero sono commossa!!! grazie per non averci mandato a quel paese quando avresti benissimo potuto in tutti questi giorni che ci siamo andati giù così pesanti e grazie per averci ascoltati grazie grazie grazie!!!!
per ogni nostra critica così palese
potevi mandarci a quel paese
e invece non l'hai fatto
tu sì che hai grande tatto!!!
grazie jacopuccio adorato
per averci così tanto sopportato!!!!!
SMACK!!!!
OTTIMI!
Che ne pensi di "Scoprire e COMBATTERE gli sprechi"? (il farli conoscere è un "di cui", non l'obiettivo finale).
Oltre alle altre stampe, si possono fare delle strice formato segnalibro con tutte e 4 le versioni in fila, e sul retro qualche immagine "da segnalibro", oppure due versioni su un lato e due sull'altro...
Ciao Jacopo, io voterei con tutto il cuore Franca Senatrice...
Ma non ci fregano con le liste??
Io non posso dare il voto a Franca, devo darlo alla lista DiPietro.
Suppongo (spero) che Franca verra' eletta in Lombardia, questo vuol dire che in Piemonte se io do il voto a DiPietro il mio voto non contribuira' a rafforzare Franca ma a eleggere uno dei seguenti candidati che non conosco:
Bugnano Patrizia, Boiero Elena,
Parodi Paolo Adelmo Giovanni, Razzetti Giacomo, Levi
Mario Cornelio, Sinisi Giovanni, Zio Maria Michela,
Mangiapane Giuseppe, Maestri Roberto, Vincenzo
Giampiero, Mainardi Antonio, Verrone Roberto Maria,
Hanafi Hassan, Pecchenino Luciano, Guarnieri Calò,
Carducci Andrea, De Michelis Margherita, Romana Elvira
Maria Paola Luigina, Mattaliano Pasqualino, Agostino
Giuseppa, Cernetic Stefano, Frassati Flavio.
Questo non mi fa venire molti dubbi sull'utilita' di dare il mio voto a DiPietro...
Ho interpretato bene??
Hai il mio stesso scrupolo, purtroppo la nuova legge elettorale è una porcata (non l'ho detto io ma chi l'ha fatta). La preferenza non c'è più, quindi io mi vedo costretto, piuttosto che andare a vedere il nome del capolista, a scegliere il partito (non la persona) che, in base alla mia idea di politica, mi "rappresenti" meglio in parlamento (mia opinione personale).
Devo constatare che, nella tua situazione, io non voterei la lista Di Pietro, proprio perchè il suo partito lo vedo lontano dalla mia personalissima idea di sinistra; tuttavia penso che Franca senatrice sia un bene per gli italiani.
Con questo sistema sappiamo prima delle elezioni quasi tutti i seggi assegnati, in questo contesto sarebbe stato utile fare le primarie, almeno avremmo avuto voce in capitolo sui candidati (e loro non avrebbero potuto fare accordi e giochetti sui "seggi sicuri").
Ps. Per alimentare ancora di più il tuo (ed il mio, se fossi in te) dubbio, Franca Rame è candidata come indipendente, quindi non "organica" al partito che la candida, però non puoi scrivere il suo nome sulla scheda (ecchecacchio!)
Le cose stanno esattamente come dici.
La nostra scelta è stata proprio questa.
Con la sua candidatura mia madre ha voluto appoggiare quelli che oggi rappresentano l'unica "opposizione" "indipendente". Attenzione: nelle liste di Di Pietro ci sono, insieme a mia madre, Pardi, Orlando, Sbarbati (ex sindaco di Monsano, candidato in Toscana), Boschini (Comuni Virtuosi, candidato in Emilia) e molti altri provenienti da istanze di quel nuovo movimento "pragmatico" che sta lentamente crescendo intorno all'idea del risparmio energetico. L'unità di questa componente delle liste con l'Italia dei Valori si è suggellata intorno ad un obiettivo comune e essenziale: la lotta per una giustizia che funzioni, contro l'evasione fiscale, le truffe, le follie burocratiche e gli sprechi.
E se Franca, nella portare avanti la sua indagine, scoprisse che i più grandi sperperperatori del denaro pubblico siano stati (e torneranno quindi ad essere) i suoi compagni di coalizione dell' Unione?
A me pare di ricordare - per fare un solo esempio fra mille - che Prodi sia stato Presidente dell' IRI e che, in queste veste, abbia regalato l' Alfa Romeo ad Agnelli e tentato di svendere la SME a De Benedetti (per non parlare della distribuzione delle tangenti che lo hanno portato a sudare e piangere nell' ufficio del Sostituto Procuratore Di Pietro, come riferì puntualmente l' Espresso, a suo tempo).
Cara Franca, ho proprio idea che ti aspettino grosse sorprese ....
Comunque ti auguro lo stesso di essere eletta, anche perchè, onesta e battagliera come credo tu sia, sbatterai presto la porta di Palazzo Madama e tornerai a calcare le scene arricchendo il mio spirito come, insieme a tuo marito, hai fatto per tanti lustri.
Essere stata seduta al Senato e aver visto da vicino i tuoi"colleghi" non potrà, infatti, che offrirti nuovi spunti per scritti e spettacoli esilaranti più che mai.
L'Istituto per la Ricostruzione Industriale (o IRI) è un ente pubblico nato nel 1933 per volere dell'allora governo fascista per salvare dal fallimento le principali banche italiane (Banca commerciale, Credito italiano e Banco di Roma).
Queste avevano pesantemente risentito della crisi economica mondiale del 1929 tanto da correre il rischio di entrare in fallimento; per evitarne quest'eventualità il governo le acquistò, e con esse acquisì la proprietà delle numerose imprese industriali controllate da queste tre banche. In questo modo l' IRI, e quindi lo Stato, diventò proprietario di oltre il 20% dell' intero capitale azionario nazionale e di fatto il maggiore imprenditore (dalla cantieristica al settore automobilistico - con l' Alfa Romeo) e bancario italiano.
Inizialmente era previsto che l'IRI fosse un ente provvisorio il cui scopo era limitato alla liquidazione delle attività così acquisite; ma nel 1937 il governo trasformò l'IRI in un ente pubblico permanente. Questa scelta fu confermata dai successivi governi democratici che potenziarono e riorganizzarono per settori merceologici l'IRI che divenne l'Holding di stato.
Nel 1982 il governo affidò la presidenza dell'IRI a Romano Prodi che guidò la holding di Via Veneto per sette anni, riuscendo a riportare in utile i conti dell'ente. Nel 1993 Romano Prodi ritornò alla presidenza chiamato dal governo Ciampi a sostituire il dimissionario Franco Nobili. Nell'unico anno di questa presidenza Prodi diede il via al programma di privatizzazioni: cede prima il Credito Italiano, poi la Banca commerciale e avvia la procedura di cessione delle attività agro-alimentari (Sme).
La prevista vendita della SME al gruppo CIR di Carlo De Benedetti viene fortemente ostacolata dal governo di Bettino Craxi. Viene organizzata una cordata di imprese, comprendente anche Silvio Berlusconi che avanzano un offerta alternativa per bloccare la vendita. L'offerta non viene poi onorata per carenze finanziarie, ma intanto la vendita della SME è sfumata. Prodi viene accusato di aver stabilito un prezzo troppo basso, ma le accuse si riveleranno infondate, come stabilito da sentenza giudiziaria in data 9-1-98: ... prezzo ritenuto congruo... non esistevano offerte per l´intera Cirio-Bertolli-De Rica che avrebbero consentito un risultato migliore per l´Iri.
Da Repubblica :
IL CASO Sme (l'azienda che riuniva le attività agro-alimentari controllate dall' Iri) comincia il 29 aprile del 1985, quando l'allora presidente dell'Iri, Romano Prodi, e Carlo De Benedetti, all'epoca presidente della Buitoni, raggiungono un'intesa in base alla quale l'Iri avrebbe ceduto l'intera sua partecipazione nella società alimentare, pari al 64,36% del capitale. Buitoni ne avrebbe rilevato il 51%, mentre il rimanente 13,36% sarebbe stato rilevato da Mediobanca e Imi, che avevano assistito le parti. L'incasso previsto per l'Iri era di 497 miliardi di lire.
L'annuncio provocò polemiche da parte di alcune forze politiche, soprattutto il Psi di Bettino Craxi, allora presidente del Consiglio. All'Iri arrivarono tre nuove offerte da parte della Iar (Barilla, Ferrero e la Fininvest di Silvio Berlusconi), della Cofima e della Lega delle Cooperative. L'allora ministro delle Partecipazioni statali, Clelio Darida, invitò l'Iri a compiere un esame comparativo delle offerte. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giuliano Amato, e lo stesso Prodi, affermarono in un comunicato congiunto che il documento firmato con Buitoni era un'intesa preliminare e non un vero e proprio contratto, mancando l'autorizzazione ministeriale.Contro questa decisione De Benedetti citò l'Iri davanti al tribunale di Roma. Sia in primo sia in secondo grado, però, i giudici non accolsero le tesi della Buitoni. Nel 1995 e fino al 1996, la compagna di Vittorio Dotti, Stefania Ariosto, il teste Omega del pool di "mani pulite", raccontò ai magistrati alcuni fatti di corruzione di cui era a conoscenza. E questi portarono alla incriminazione degli imputati: nel maggio del 1998 i nomi di Silvio Berlusconi, Cesare Previti, Renato Squillante e Attilio Pacifico furono iscritti nel registro degli indagati. Secondo l'accusa, avrebbero concorso per aggiustare la sentenza del tribunale civile di Roma che annullò l'accordo tra Iri e De Benedetti. Il processo è cominciato a marzo del 2000.
Commenti
OTTIMO!!
GRANDE CARTELLO, GRANDE FRANCA!!!
M.
AAAAAAAHHHHHHHHHHHH!!!!!!
AAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH
HHHHHHHHHHHHHHHHH
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!
AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH NON HO PAROLEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!
FRANCARAMEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!
LA DEA CI HA SALVATO DA BELLICAPELLIIIIII!!!!!!!!!
AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH
HHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!
LA DEA ESISTE !
HO LE PROVE !
:ò)) GRAZIE FRANCA
( posso scrivere anche grazie a jacopuccio adorato? non lo so .. lo metto n piccino... COMUNQUEEEEEE GRAZIEEEEEEEEEEEEEEE!!!! )
:ò))))
vado finalmente a letto, stanca e tritata ma FELICEEEEEEEEEE!
:ò))
DRINNNNNNN!
.
jacopo ha scritto " For Elle, oltre che urlare puoi anche telefonare...oltre che a urlare..:---)))) "
Elle
:ò)))
cik,cik cik.cik cik cik cik sul telefonin...
DRRRRINNNNNNNNNNNNNNNNNN!!!
DRIIIIIIINNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNN!!!!
jacopuccio adorato : " pronto???"
elle : JACOPOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO?????
SMAKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKK!!!!!
:ò))
.
jacopo scusa, ho venduto all'asta il tuo numero di cell, ti telefono così ... hihihhiihihih
.
contributi per manifesti???
comuunque io non ho ancora capito se è ancora attiva la campagna di raccogliere le 40 euro per i manifesti, e se si a che conto si versa
fateci sapere che il tempo scorrreeeeeeeeeeeeeeee
ciao ciao ele
EVVIVA!!!!!!!!!
EVVIVA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Grande madre FRANCA finalmente!!!! JACOPOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!! Grazie davvero sono commossa!!! grazie per non averci mandato a quel paese quando avresti benissimo potuto in tutti questi giorni che ci siamo andati giù così pesanti e grazie per averci ascoltati grazie grazie grazie!!!!
per ogni nostra critica così palese
potevi mandarci a quel paese
e invece non l'hai fatto
tu sì che hai grande tatto!!!
grazie jacopuccio adorato
per averci così tanto sopportato!!!!!
SMACK!!!!
Si!
OTTIMI!
Che ne pensi di "Scoprire e COMBATTERE gli sprechi"? (il farli conoscere è un "di cui", non l'obiettivo finale).
Oltre alle altre stampe, si possono fare delle strice formato segnalibro con tutte e 4 le versioni in fila, e sul retro qualche immagine "da segnalibro", oppure due versioni su un lato e due sull'altro...
Ma non ci fregano con le liste???
Ciao Jacopo, io voterei con tutto il cuore Franca Senatrice...
Ma non ci fregano con le liste??
Io non posso dare il voto a Franca, devo darlo alla lista DiPietro.
Suppongo (spero) che Franca verra' eletta in Lombardia, questo vuol dire che in Piemonte se io do il voto a DiPietro il mio voto non contribuira' a rafforzare Franca ma a eleggere uno dei seguenti candidati che non conosco:
Bugnano Patrizia, Boiero Elena,
Parodi Paolo Adelmo Giovanni, Razzetti Giacomo, Levi
Mario Cornelio, Sinisi Giovanni, Zio Maria Michela,
Mangiapane Giuseppe, Maestri Roberto, Vincenzo
Giampiero, Mainardi Antonio, Verrone Roberto Maria,
Hanafi Hassan, Pecchenino Luciano, Guarnieri Calò,
Carducci Andrea, De Michelis Margherita, Romana Elvira
Maria Paola Luigina, Mattaliano Pasqualino, Agostino
Giuseppa, Cernetic Stefano, Frassati Flavio.
Questo non mi fa venire molti dubbi sull'utilita' di dare il mio voto a DiPietro...
Ho interpretato bene??
Scrupoli
Hai il mio stesso scrupolo, purtroppo la nuova legge elettorale è una porcata (non l'ho detto io ma chi l'ha fatta). La preferenza non c'è più, quindi io mi vedo costretto, piuttosto che andare a vedere il nome del capolista, a scegliere il partito (non la persona) che, in base alla mia idea di politica, mi "rappresenti" meglio in parlamento (mia opinione personale).
Devo constatare che, nella tua situazione, io non voterei la lista Di Pietro, proprio perchè il suo partito lo vedo lontano dalla mia personalissima idea di sinistra; tuttavia penso che Franca senatrice sia un bene per gli italiani.
Con questo sistema sappiamo prima delle elezioni quasi tutti i seggi assegnati, in questo contesto sarebbe stato utile fare le primarie, almeno avremmo avuto voce in capitolo sui candidati (e loro non avrebbero potuto fare accordi e giochetti sui "seggi sicuri").
Ps. Per alimentare ancora di più il tuo (ed il mio, se fossi in te) dubbio, Franca Rame è candidata come indipendente, quindi non "organica" al partito che la candida, però non puoi scrivere il suo nome sulla scheda (ecchecacchio!)
Perchè la lista Di Pietro
Le cose stanno esattamente come dici.
La nostra scelta è stata proprio questa.
Con la sua candidatura mia madre ha voluto appoggiare quelli che oggi rappresentano l'unica "opposizione" "indipendente". Attenzione: nelle liste di Di Pietro ci sono, insieme a mia madre, Pardi, Orlando, Sbarbati (ex sindaco di Monsano, candidato in Toscana), Boschini (Comuni Virtuosi, candidato in Emilia) e molti altri provenienti da istanze di quel nuovo movimento "pragmatico" che sta lentamente crescendo intorno all'idea del risparmio energetico. L'unità di questa componente delle liste con l'Italia dei Valori si è suggellata intorno ad un obiettivo comune e essenziale: la lotta per una giustizia che funzioni, contro l'evasione fiscale, le truffe, le follie burocratiche e gli sprechi.
Un dubbio
E se Franca, nella portare avanti la sua indagine, scoprisse che i più grandi sperperperatori del denaro pubblico siano stati (e torneranno quindi ad essere) i suoi compagni di coalizione dell' Unione?
A me pare di ricordare - per fare un solo esempio fra mille - che Prodi sia stato Presidente dell' IRI e che, in queste veste, abbia regalato l' Alfa Romeo ad Agnelli e tentato di svendere la SME a De Benedetti (per non parlare della distribuzione delle tangenti che lo hanno portato a sudare e piangere nell' ufficio del Sostituto Procuratore Di Pietro, come riferì puntualmente l' Espresso, a suo tempo).
Cara Franca, ho proprio idea che ti aspettino grosse sorprese ....
Comunque ti auguro lo stesso di essere eletta, anche perchè, onesta e battagliera come credo tu sia, sbatterai presto la porta di Palazzo Madama e tornerai a calcare le scene arricchendo il mio spirito come, insieme a tuo marito, hai fatto per tanti lustri.
Essere stata seduta al Senato e aver visto da vicino i tuoi"colleghi" non potrà, infatti, che offrirti nuovi spunti per scritti e spettacoli esilaranti più che mai.
Con simpatia,
Paolo Grenga
Paraffo :la vicenda Sme: Dall'Iri a Berlusconi
L'Istituto per la Ricostruzione Industriale (o IRI) è un ente pubblico nato nel 1933 per volere dell'allora governo fascista per salvare dal fallimento le principali banche italiane (Banca commerciale, Credito italiano e Banco di Roma).
Queste avevano pesantemente risentito della crisi economica mondiale del 1929 tanto da correre il rischio di entrare in fallimento; per evitarne quest'eventualità il governo le acquistò, e con esse acquisì la proprietà delle numerose imprese industriali controllate da queste tre banche. In questo modo l' IRI, e quindi lo Stato, diventò proprietario di oltre il 20% dell' intero capitale azionario nazionale e di fatto il maggiore imprenditore (dalla cantieristica al settore automobilistico - con l' Alfa Romeo) e bancario italiano.
Inizialmente era previsto che l'IRI fosse un ente provvisorio il cui scopo era limitato alla liquidazione delle attività così acquisite; ma nel 1937 il governo trasformò l'IRI in un ente pubblico permanente. Questa scelta fu confermata dai successivi governi democratici che potenziarono e riorganizzarono per settori merceologici l'IRI che divenne l'Holding di stato.
Nel 1982 il governo affidò la presidenza dell'IRI a Romano Prodi che guidò la holding di Via Veneto per sette anni, riuscendo a riportare in utile i conti dell'ente. Nel 1993 Romano Prodi ritornò alla presidenza chiamato dal governo Ciampi a sostituire il dimissionario Franco Nobili. Nell'unico anno di questa presidenza Prodi diede il via al programma di privatizzazioni: cede prima il Credito Italiano, poi la Banca commerciale e avvia la procedura di cessione delle attività agro-alimentari (Sme).
La prevista vendita della SME al gruppo CIR di Carlo De Benedetti viene fortemente ostacolata dal governo di Bettino Craxi. Viene organizzata una cordata di imprese, comprendente anche Silvio Berlusconi che avanzano un offerta alternativa per bloccare la vendita. L'offerta non viene poi onorata per carenze finanziarie, ma intanto la vendita della SME è sfumata. Prodi viene accusato di aver stabilito un prezzo troppo basso, ma le accuse si riveleranno infondate, come stabilito da sentenza giudiziaria in data 9-1-98: ... prezzo ritenuto congruo... non esistevano offerte per l´intera Cirio-Bertolli-De Rica che avrebbero consentito un risultato migliore per l´Iri.
Da Repubblica :
IL CASO Sme (l'azienda che riuniva le attività agro-alimentari controllate dall' Iri) comincia il 29 aprile del 1985, quando l'allora presidente dell'Iri, Romano Prodi, e Carlo De Benedetti, all'epoca presidente della Buitoni, raggiungono un'intesa in base alla quale l'Iri avrebbe ceduto l'intera sua partecipazione nella società alimentare, pari al 64,36% del capitale. Buitoni ne avrebbe rilevato il 51%, mentre il rimanente 13,36% sarebbe stato rilevato da Mediobanca e Imi, che avevano assistito le parti. L'incasso previsto per l'Iri era di 497 miliardi di lire.
L'annuncio provocò polemiche da parte di alcune forze politiche, soprattutto il Psi di Bettino Craxi, allora presidente del Consiglio. All'Iri arrivarono tre nuove offerte da parte della Iar (Barilla, Ferrero e la Fininvest di Silvio Berlusconi), della Cofima e della Lega delle Cooperative. L'allora ministro delle Partecipazioni statali, Clelio Darida, invitò l'Iri a compiere un esame comparativo delle offerte. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giuliano Amato, e lo stesso Prodi, affermarono in un comunicato congiunto che il documento firmato con Buitoni era un'intesa preliminare e non un vero e proprio contratto, mancando l'autorizzazione ministeriale.Contro questa decisione De Benedetti citò l'Iri davanti al tribunale di Roma. Sia in primo sia in secondo grado, però, i giudici non accolsero le tesi della Buitoni. Nel 1995 e fino al 1996, la compagna di Vittorio Dotti, Stefania Ariosto, il teste Omega del pool di "mani pulite", raccontò ai magistrati alcuni fatti di corruzione di cui era a conoscenza. E questi portarono alla incriminazione degli imputati: nel maggio del 1998 i nomi di Silvio Berlusconi, Cesare Previti, Renato Squillante e Attilio Pacifico furono iscritti nel registro degli indagati. Secondo l'accusa, avrebbero concorso per aggiustare la sentenza del tribunale civile di Roma che annullò l'accordo tra Iri e De Benedetti. Il processo è cominciato a marzo del 2000.
(Repubblica 5 maggio 2003)
OH!
OH!QUESTI SONO I MANIFESTI CHE VOLEVAMO! LA FACCIA DI FRANCA RAME E NON DI BERLUSCONI, NON LO POSSO PIù VEDERE, NEANCHE PRESO PER IL CULO.