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E tanto per dar inizio alle danze comincio io a raccontarmi la mia lagnanza contro Mario Giordano.

ATTENZIONE:
NON E' CONSENTITO DALLA LEGGE ITALIANA INSULTARE LE PERSONE. OGNUNO E' RESPONSABILE PENALMENTE DELLE PROPRIE AFFERMAZIONI. ATTIENITI ALLA TUA VERSIONE DEI FATTI. DIRE LADRO A UN LADRO E' DIFFAMAZIONE. (ASSURDO MA E' COSI'). TUTTI I CONTRIBUTI CHE NON RISPETTANO QUESTE REGOLE VERRANNO CENSURATI.

Mario Giordano usa l’insinuazione per accusarmi di evasione fiscale.

Nonostante si dia le arie da grande professionista super documentato Giordano e un giornalista che non si documenta e racconta palle colossali.
E lo fa in modo pusillanime. Infatti nel suo libro (“Siamo fritti”) fa capire che sono un evasore furbetto ma, ben conoscendo gli artefizi del nostro codice penale, lo fa evitando che lo possa portare in tribunale. Non afferma esplicitamente ma allittera, giustappone, evoca. Questo mi hanno spiegato gli avvocati ai quali mi sono rivolto. Ecco il pezzo dove questo essere, teoricamente dotato di anima, sfoga il suo livore fetente:
“… ha calcolato la Confcommercio ogni anno l’evasione fiscale degli agriturismo è pari a 180 milioni di euro. Va tutto bene così. Sapete quanto sono 180 milioni di euro? Uno sull’altro una colonna che va da Milano a Perugia. Nessuno interviene, il Parlamento chiude un occhio e il fisco abbozza. Sono tutti contenti, e allora avanti: perché non aprite un agriturismo?
Il piccolo Fo, Jacopo figlio di Dario, l’ha fatto. Potevamo dubitarne?
Come tutti gli alternativi Doc, critica il governo, il sistema, il potere, l’ordine costituito, ma se c’è una legge da sfruttare, ci salta sopra a piè pari. Contestatori sì, ma sempre a spese dello Stato.”

L’abilità infingarda è stata di non scrivere chiaramente: Jacopo Fo è un evasore fiscale. Giordano immoralmente dice: gli agriturismi evadono nella maggioranza dei casi le tasse. (punto) Jacopo Fo ha aperto un agriturismo.
Capite la bastardata vigliacca. Piccole astuzie di giornalista che non ha mai avuto il fegato di rischiare un capello.
Abbi il coraggio di dire che io evado le tasse e ti porto in tribunale e ti pelo il culo!
Sarebbe una causa stravinta.
A partire dal fatto che Alcatraz NON è un agriturismo ma un’associazione che ha un’identità fiscale tale e quale una normale azienda, senza nessuno sconto. Facciamo la dichiarazione e paghiamo le tasse come qualunque Srl. Nessuno sconto neanche sui contributi!!!
E abbiamo subito svariati controlli della Finanza, dell’Imps, ecc.
Ma se questo Signore dell’Informazione corretta si fosse degnato di fare un minimo di inchiesta avrebbe anche scoperto che io da Alcatraz non ho mai guadagnato una lira, anzi ho speso per tenerla aperta e sono 26 anni che lavoro gratis.
Soltanto un individuo roso dall’odio ideologico può poi dimenticarsi quanto denaro abbiamo utilizzato per iniziative solidali. Altro che evasione fiscale!
Che vergogna! Che bassezza.
Ma non soddisfatto Giordano mi lancia addosso un’altra palata di palta ritirando fuori la storia degli abusi edilizi ad Alcatraz. Come ho già raccontato mille volte (ma la calunnia è un venticello…) abbiamo sempre dovuto affrontare un’opposizione frontale all’esistenza di Alcatraz, ci hanno negato permessi ai quali avevamo diritto, hanno imbastito cause penali per scempio ambientale per bloccarci. Cause che abbiamo vinto perché il fatto non sussisteva!
L’unica colpa è stata quella di costruire un paio di tettoie e mettere 11 bungalow di legno senza i quali non potevamo lavorare (il tutto per un totale di circa 300 metri quadrati ai quali avevamo peraltro diritto).
E per questi bungalow ho chiesto il condono. E lo rifarei visto che era solo follia burocratica impedirci di costruirli.
La scelta era tra poter svolgere le attività sociali di Alcatraz e non svolgerle. E peraltro si tratta di eventi che risalgono a 20 anni fa. Inoltre questi “abusi” sono stati compiuti mentre contemporaneamente acquistavamo 3 milioni di metri quadrati di boschi per impedirne l’abbattimento e piantavamo a alberi in altri trecentocinquantamila metri quadrati di terreni abbandonati.
Ultima stoccata di Giordano, astro della morale e della correttezza, concludere dicendo che, oltre a essere un agriturista evasivo che fa i condoni, ho pure la sfacciataggine di fare il consulente ecologico per il comune di Padova. Ma non dice che il nostro progetto sta facendo risparmiare milioni di euro al comune ed è stato premiato per i criteri di efficienza e innovazione. Sento in questo Giordano un essere senza percezioni evolute dell’esistenza!
Vivi la tua vita pitocca e insultami. Non te lo posso impedire.
Mediterò sul perché Dio abbia deciso la tua esistenza. E forse, se mi impegnerò a percepire la gratitudine che provo di fronte ai tramonti, potrò comprendere anche la tua esistenza.


Commenti

Dal mio libro di risposte eccotene una per te jacopo, spero ti aiuti nel capire la SUA esistenza:

Se un ingenuo, innamorato sognatore
crede ad un universo di gioia,
luce e perfezione
e muore senza averne avuto la prova,
non era lui il folle ma l'universo.

POF POF POF !!!
Scelgo di essere felice! :D

il muro della vendetta?
e se gli improperi rimbalzano sul muro e ti tornano indietro?
hhhhhhhhmmmmmmmmmmmmmm................

la cosa più trascendente da fare con i pitocchi e ignorarli totalmente,
così non esistono e basta

comunque auguri, speriamo sia curativo, ciao ciao

Mah, forse Giordano ci sforma perchè non ti sei fatto la barca e la villa da feste con Briatore, come qualsiasi altro figlio di papà.
Hai messo su un agriturismo in un loco conosciuto prima solo da alberi e da lupi. Una scelta nobile,o semplicemente "diversa" da ciò che gli altri si aspettano.Nella nostra società deve necessariamente nascondere intenzioni losche. Dal canto mio posso testimoniare che quando venni ad Alcatraz facevano fatture e scontrino per tutto tranne che per l'aria e per gli spettacoli, che erano gratis. Che poi , ora farò una battuta generista (è il corrispettivo di razzista del "genere") (non lo so, credo. Sto provando a sperimentare le parentesi creative). Giordano. Era questa la battuta: Giordano.
Io non credo che l'identità di genere dipenda da topoi imposti dalla società, ovvero dal portare determinati abiti o assolvere funzioni definite maschili o femminili. Ma ai tratti del viso e alla voce ci credo. I tratti del viso e la voce come distintivi dell'identità di genere .Ne ho bisogno per capire chi sono io e chi sono gli altri, se animali maschi o animali femmine. Che animale è Giordano? Di che genere è?

ps: sul muro della vendetta ne avrei da scrivere sui datori di lavoro che prima ti promettono un contratto e poi pagano il tuo lavoro intellettuale a cottimo come quello dei braccianti agricoli di cento anni fa. Ma non me lo posso permettere , altrimenti perdo anche quello. E sì che già così oggi sono una persona fortunata!!!!
Baci

E' vero, bisognerebbe non lanciare niente con il rischio che torni indietro, ma io non vorrei lanciare, solo urlare un po' virtualmente i brutti sentimenti che mi hanno suscitato alcune colleghe di lavoro un mese fa circa...Accordo sindacale sul premio presenze, prima volta che lo si fa, ci si trova per rifiutare quello proposto dall'azienda (che considera assenza qualsiasi non presenza, non tenendo conto della legge 104, delle malattie di lunga degenza...insomma, roba che nei contratti normali di questo genere si trova...ma con le aziende è così, si DEVE fare contrattazione, loro propongono, noi rifiutiamo e controproponiamo, si fa un po' di tira e molla e poi qualcosa lo si ottiene..).
All'assemblea viene fuori che, invece, una grossa fetta è d'accordo con l'azienda, che è giusto premiare solo chi c'è e si "addossa" il peso delle assenze degli altri, lascia perdere se chi è assente lo è per la legge 104 (per chi nn lo sapesse, è una legge che tutela alcune disabilità e chi ha parenti con necessità, concedendo 3 giorni al mese di ferie pagate)e magari quei 3 giorni gli servono per recuperare la fatica di non pesare, con le proprie difficoltà, sul lavoro quotidiano, un modo per potersi programmare eventuali visite o anche un semplice attimo di riposo in una vita che, se per noi è difficile, per chi è disabile o con un familiare con malattie invalidanti è MOLTO più difficile....
Morale dei fatti si è accettato l'accordo con l'azienda così come proposto la prima bozza, tranne un piccolo "contentino" che non cambia la struttura dell'accordo...così i disabili sanno già che, se vogliono usufruire GIUSTAMENTE dei 3 giorni che lo stato gli riconosce, l'azienda lo "punirà", non permettendogli di fatto di usufruire di una parte dell'incentivo dato proprio da un conteggio matematico....va be', robe tecniche, ma il dolore non è solo quello...è che continuano a non capire, anzi, sono convinte...una mia amica che usufruisce della 104, in un momento di rabbia, ha augurato loro di avere non solo le sue "agevolazioni" di legge, ma anche i suoi problemi fisici: si sono offese...a me sembrava il minimo che potesse augurare loro, io ho pensato anche di peggio...più di 20 donne, madri di famiglia, con questa cecità del cuore...
Insomma, urlo la mia rabbia e la mia indignazione per l'egoismo dilagante, egoismo che il nano malefico ha reso legittimo e non vergognoso!!!!Dov'è andata a finire la solidarietà, l'umanità, porca miseria ladra!!!
Grazie per lo spazio e lo sfogo...tanti auguri a tutti di tempi migliori, a iniziare dall'anno che sta per cominciare!!

sbagli a inveire contro le madri di famiglia che accettano di lavorare per incentivi, perchè si vede che anche loro hanno bisogno di soldi. Nella tua azienda la 104 non è stata toccata, quindi qual è il tuo problema? Viene soltanto dato un incentivo a chi lavora di più, gli viene giustamente corrisposto un premio. Il lavoro per incentivi è l'anima di ogni microcosmo economico. Il che nulla toglie ai disabili, che continuano a percepire la stessa cifra.
Tu poi non sei neanche disabile.Di che ti lamenti? Se non ti va di lavorare per incentivi non farlo, se ti va puoi farlo.Se poi il problema è che già così percepite uno stipendio troppo basso allora il discorso è un altro. Ma allora dovresti dirci quante ore lavorate e quale stipendio prendete.Se invece, come mi sembra di capire, vuoi parlare dei diritti dei disabili, questi non sono in discussione. Un premio a chi lavora di più non mette in discussione i loro diritti già acquisiti.

Buon Anno

“L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro.”

Sinceramente, oggi ho molti dubbi a riguardo, quello che mi compare davanti è più che altro una repubblica oligarchica, fondata sulla polizia. Polizia, che da quando è stata unita l’Italia non ha fatto altro che voler reprimere qualsiasi pensiero contrario al pensare che la legge è suprema, che non può sbagliare, e che chi la fa rispettare compie solo il proprio dovere.
IO, a lavorare onestamente ci ho provato, ma il mio socio di maggioranza, non crede nella mia onestà, e così ha sguinzagliato i suoi cani da guardia.
Il 23 luglio 2005 apro disco-bar. Subito corrono da me a ricordarmi che il permesso è fino alle 3.00, e che non posso protrarre oltre la musica. Il 30 luglio provo a vedere cosa succede se vado oltre, vengono al disco-bar, fanno spegnere la musica, fra fischi e disapprovazione dei presenti. Il 6 agosto, guardo il registro dei corrispettivi: magri incassi. La gente non viene da me, perché sa che chiudo alle 3.00, preferisce andare dal mio concorrente che non ha limiti. Sono angosciata, perché non si può aiutare una mamma a buscarsi il pane, permettendole di non avere orari di chiusura nella sua impresa? Prendo carta e penna, e denuncio il tutto. Sono le spalle al muro, devo reagire. Prendo la penna e scrivo, anche se tutti sconsigliano di farlo. Cosa può accadermi di peggio che fallimento di impresa? Invio fax a Giornale di Sicilia, e decido di stare aperta anch’io oltre le 3.00, secondo l’altrui esempio.
La notte fra l’11 e il 12 è annunciata serata con dj di radio m2o, stanno per venire numerosi. Mi allontano dalla discoteca, vado a casa mia che è vicina. Proprio in quel momento arrivano finanza e carabinieri alle porte della disco. C’è lì mia sorella, le chiedono se è lei la titolare. Visto che è mia sorella, risponde che lei è come se lo fosse. Nel mentre, mia zia si era seduta nello spazio dietro la cassa fiscale, e stava chiacchierando con la barman. Mia zia è spesso presente lì, così come mia sorella, mi fanno da supporto psicologico. Non è semplice portare avanti un locale notturno. E se ti devi allontanare un attimo solo, ci deve essere qualcuno a sostituirti, magari solo qualche minuto. Ai tempi di guerra, le donne che lavoravano nelle fabbriche di pomodoro, non portavano le mutandine. Non le portavano perché non era loro permesso di lasciare il proprio posto di lavoro, nemmeno un attimo. Così sembra essere ancora oggi, visto che il 23 agosto, dopo dieci giorni, sono stata convocata in caserma. Telefonata alle 12.00, bella sveglia! Mi chiedono documenti che ho già fornito. Entro nel panico e vado dal consulente per chiedere se c’è dell’altro. Nessun problema comunque, mi è stato detto per telefono. Così vado con i documenti, che comunque avevano già visionato e fotocopiato. Ad aspettarmi erano in tre, sembrava il santo uffizio, versione 2000. So che c’è un verbale solo dopo che finiscono di compilarlo. Mi dicono che non è niente. Quando non ci vedo più perché mi accusano di non aver dichiarato il dj, quando invece era tutto regolare, avevo solo seguito le direttive SIAE, scrivono qualche rigo su quello che ho da dichiarare. Il verbale è pronto devo firmare, così come devo firmare ciò che loro hanno riportato dalle parole di mia zia e mia sorella, le quali allora si erano rifiutate di firmare. Firmo tutto, sono stanca, mi sono appena svegliata, e comunque non posso non firmare, dicono che sarebbe peggio. Mi appello ad alcune parole del verbale, ma non vengo presa in considerazione. Perché mi sono piombati addosso, proprio quella notte in cui dovevo mettere la cassa all’ingresso, e hanno occupato il bancone bar con mille carte, facendo scappare i clienti? E’ questa la repubblica del lavoro? Da quel maledetto 12 agosto, non ho più lavorato serena. Anche perché quella stessa notte, i colleghi carabinieri mi portarono i verbali per la chiusura oltre l’orario. Fare sentire delinquente una madre onesta, che prova a buscarsi il pane, è proprio galante da parte del mio socio di maggioranza! Il guai per il mio socio è che so scrivere, che non ho paura a scrivere, che prima o poi anche il giudice ingiusto mi farà giustizia, perché si stancherà di sentirmi gridare all’ingiustizia. Ho scritto il 6 agosto, il giornale di Sicilia ha riportato la notizia il 18 agosto, scegliendo i pezzi della lettera che preferivano. Il 19 agosto sono richiamata in caserma, mi consegnano l’altro mazzo di verbali e poi, dulcis in fundu, la sorpresa: denuncia a piede libero, per reato continuato. Ho preso troppi verbali? E’ normale essere accusata di ciò? Devo firmare. L’assistenza di un legale è prevista solo in seguito. Poi intorno a mezza notte mi viene consegnato un altro foglio che mi avvisa di un procedimento amministrativo, che devo recarmi in questura. Ho chiuso il locale per tre quattro giorni, sono traumatizzata, non riesco più a sorridere. E’ così che si tratta la gente onesta? Come una delinquente mi vogliono fare sentire. Io volevo solo vivere in pace, investire i soldi guadagnati nel locale stesso, per creare un centro di cultura, se ho iniziato con una discoteca vogliate scusarmene. Ma ora sta di sicura che tale spazio non nascerà, perché dà fastidio. Non me la sento più di vivere con il fiato sul collo, con la costante paura che trovino il pelo nell’uovo. Perché in fatto di commercio, chi non si è mai sbagliato a fare i conti, tiri la prima pietra. Ma se per ogni distrazione devo subito pagare ammenda, è meglio vivere di lavoro sommerso.
La legge non può essere uguale per tutti, perché siamo tutti diversi! Se qualcuno si è risentito leggendo, mi dispiace, ma se non mi sfogo scoppio. Già mi tocca chiedere assistenza economica al comune, visto il risultato fallimentare dell’impresa. Devo chiedere anche l’assistenza psicologica, visto che vivere non dormendo la notte, dovendo andare uffici uffici la mattina, il pomeriggio riempire i frigo, e il tempo giusto per mangiare una pizza, per poi sentirsi perseguitati da uno stato onnipresente e che pretende il 60% almeno dei proventi, e che si prende anche l’altro mandando i suoi cani a ringhiare, e multare…Voglio assicurato lo psicologo perché sono stata super traumatizzata e voglio la pensione, perché non so se sarò più in grado di lavorare.