Nidificazioni record per le tartarughe Caretta Caretta in Sudafrica

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Come sanno coloro che ci seguono da piu' tempo, monitoriamo con molta attenzione la situazione di questa straordinaria specie di tartaruga, dotata di un sottile senso dell'umorismo ma purtroppo in pericolo a causa della continua distruzione del suo habitat e della pesca illegale e accidentale.
Ci riempie quindi il cuore di buoni sentimenti la notizia che fra il 2005 e il 2006, in Sudafrica sono stati trovati oltre 2.000 nidi di questi rettili marini, il numero piu' alto mai registrato negli ultimi 43 anni.
Aumentano anche le tartarughe liuto, con una media di 70-80 nuovi nidi ogni anno.
Il merito di questi risultati pare sia delle aree marine protette, nel caso del Greater St. Lucia Wetland Park addirittura Patrimonio dell'Umanita', luoghi questi dove le tartarughe riescono a deporre le uova in tutta sicurezza. Quasi terminato l'albergo a ore.

(Fonte: Ansa Ambiente)
Qualcuno potrebbe domandarsi perche' amiamo cosi' tanto le Caretta Caretta... non sappiamo spiegarlo, fin dall'inizio ci hanno dato sensazioni positive al carapace.


Commenti

- che tempo che fa –
a cura di Paolo De Gregorio – 14 marzo 2007

La valutazioni sui cambiamenti climatici, espresse dai 2.500 scienziati per conto dell’ONU, sono sentenze di morte per miliardi di persone che resteranno senza acqua né cibo. Vi è anche una parte di questi scienziati che parla già di una situazione di “non ritorno”.
La responsabilità piena di questa situazione è delle forze economiche capitaliste, che hanno scatenato un’orgia di consumi senza tener conto degli effetti sull’ecosistema, e delle religioni monoteiste che hanno sempre bloccato qualsiasi limitazione delle nascite che consentisse di far rimanere in equilibrio il numero degli abitanti della terra con le risorse disponibili.
Teniamo ben presente questi due fattori, capitalismo e religioni perché, se vogliamo tentare di riequilibrare il rapporto tra la terra e i suoi abitanti e cominciare razionalmente a risalire la china, dovremo escludere da qualunque decisione i responsabili del disastro.

La politica e l’economia globale, invece di parlare di una immediata frenata dei consumi, di severa austerità, di risparmi drastici, di destinare risorse imponenti alle energie rinnovabili, dagli USA alla Cina fino all’India e all’Europa, parlano di incrementare la produzione, i commerci, di costruire altri oleodotti per consumi energetici in esponenziale aumento, accusano di pessimismo e di catastrofismo pur di continuare con i loro profitti e la loro irresponsabilità.

Suonano ridicole le parole del Papa che parla di non fare cose “Contro natura” per quanto riguarda le unioni che devono essere solo tra uomo e donna, che si impegna a salvare feti surgelati, che si proclama difensore della vita, mentre i letali insulti alla natura da parte del consumismo, della sovrappopolazione, delle spese militari, che determinano presto tragedie senza precedenti, non sono neppure menzionati.
Ricordo che la interpretazione “religiosa” dell’uragano “Katrina” che distrusse New Orleans negli Usa, fu: “una punizione divina per i costumi corrotti dei suoi abitanti”, mentre dal fronte islamico ci fu l’arguta conclusione che Dio aveva voluto punire gli infedeli per le prepotenze contro di loro.

Mi rendo conto che le misure necessari per portare la terra verso un equilibrio sostenibile porteranno l’economia mondiale verso il crollo. Si dovrà passare dalla globalizzazione all’autosufficienza alimentare in ogni nazione, all’autosufficienza energetica da energie rinnovabili, e a una vita infinitamente più sobria ed essenziale di quella attuale.
Una nuova politica, consapevole di dover fronteggiare una emergenza epocale, dovrà mettere severi limiti alle forze imprenditoriali, autorizzando solo produzioni con bassissimo impatto ambientale, dovrà occuparsi di riorganizzare l’agricoltura, di fermare enormi sprechi di acqua, di trasformare il trasporto individuale in trasporto pubblico in tutte le aree urbane, di fare di ogni tetto un tetto solare.
L’era del liberismo, del consumismo, delle superstizioni religiose ci ha consegnato
un mondo sull’orlo del collasso e questa emergenza, che prima o poi colpirà tutti, potrebbe essere sfruttata come prova d’appello della nostra evoluzione, buttando al cesso tutte le armi e gli eserciti, e usando queste immense risorse per trasformare in compatibile e sostenibile l’economia e la vita di tutti gli uomini.
Paolo De Gregorio