Cari politici di sinistra: adesso che avete fatto incazzare Giuliano siete finiti.

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Credo che viviamo in un momento storico come quando crollo' il Muro di Berlino.
Un crollo che questa volta non avviene sotto gli obiettivi delle cineprese ma non per questo avra' ripercussioni meno violente. Si volta pagina. Ieri sera sono stato a casa di Giuliano, un vecchio amico. Un uomo che ho conosciuto nell’impegno della lotta per un mondo migliore. Di mestiere artigiano, proviene da una famiglia di comunisti da sempre. Quelli che si sono fatti una coscienza di classe con le lotte contadine dei braccianti e i mulini popolari dove ci si organizzava per comprare da mangiare a prezzi “autogestiti” invece di farsi scannare nel negozio del latifondista di turno che prima ti pagava una miseria e poi ti vendeva quel che ti serviva a prezzi da strozzino.
Giuliano non ha mai voluto fare il segretario della sezione del paese. Non gli piacciono le cariche ufficiali. Ma e' sempre stato lui a prendere le iniziative, a fare da centro informazioni, a dirimere le risse, ad aiutare un compagno in difficolta'. Giuliano non e' uno che fa discorsi lunghi. Ma con tre parole e' in grado di risollevarti dalla merda. Lo so per esperienza. Una volta mi disse: “Quando torno a casa mi capita anche a me di essere scorato, ma poi mia figlia mi si siede sulle ginocchia e mi passa tutto. Tu c’hai tua figlia.” Ci pensai su e capii un sacco di cose sulla vita.
Giuliano ha costruito una casa del popolo lavorando con tutto il paese il sabato e la domenica. Quando c’e' stata la scissione del Pci e' andato con Rifondazione. Hanno comprato, tassandosi, un capannone, lo hanno restaurato e hanno aperto una seconda casa del popolo. Poi c’e' stata la scissione e lui e' uscito insieme ai Comunisti Italiani e s’e' trovato di nuovo buttato fuori dalla casa del popolo. L’avevano intestata un’altra volta al partito.
Adesso s’e' rotto i coglioni. Dice: “Non vogliono cambiare, neanche quelli del mio partito. La Katia Belillo e' l’unica che s’e' dimessa dopo la sconfitta. Ha detto che lasciava per far posto ai giovani. Al suo posto hanno messo una che ha 60 anni. E’ piu' vecchia della Katia. L’altro giorno ho incontrato il Toni che mi ha detto: Giulia', io ti ho sempre seguito in tutto, dove sei andato te sono andato io. Ma adesso sei te che devi seguire me. Alle prossime elezioni si resta a casa, non si vota nessuno.”
E Giuliano mi ha detto: “Io non voto piu'. E tu lo sai cosa vuol dire per me.”
Se questi politici della sinistra, questi leader maneggioni avessero un briciolo di buon senso sarebbero nel terrore, altro che sorridere alle telecamere.
Giuliano s’e' incazzato. E oggi esce l’Espresso con in copertina “COMPAGNI SPA” sulle inchieste sulla corruzione nelle amministrazioni gestite dalla sinistra che stanno piovendo a dirotto. C’e' una gara tra i due schieramenti politici, destra e sinistra, a chi ha piu' mele marce da far annusare. E ci sono storie che fanno ribrezzo.
Come la storia dello stronzo toscano che prende il telefono e chiama un assistente di Ligresti per chiedergli la parabola di Sky per l’appartamento in centro di Firenze, dove vive l’amica, sette locali a 600 euro al mese, fornito da qualche benefattore (all’amica). Compagni che telefonano al boss che gli ha assunto il figlio perché faccia una lavata di capo al capoufficio del figlio che ha osato rimproverarglielo. Gente di merda. Chi vive in Italia o e' cieco o sa come vanno le cose. E sa anche che solo uno scemo non vede. Quindi tutti sti papaveri o sono scemi o sono complici, in ogni caso  non stanno facendo nulla per porre rimedio, per fermare questo malaffare. Anzi, persone come Bassolino e la Jervolino, invece di cacciarli (quantomeno per incapacita' mentale) li premiano nominandoli tra i 40 saggi chiamati a presiedere e vigilare sulla nascita del nuovo Partito Democratico. Un inizio da coglioni. E inoltre sono dei perdenti e se ne devono andare a casa anche solo per quello. Facciano come Al Gore: chi perde fa un’altra cosa. Se e' bravo si vede e gli danno pure il Nobel.
Ma veder sorridere D’Alema fa proprio mal di pancia. E Crozza gli chiede: Ma e' vero che gli studi di Red, della tua tv satellitare, sono nel palazzo Grazioli, quello di Berlusconi, ed e' a lui che pagate l’affitto? Lui non risponde e cambia discorso. Crozza non insiste (ed e' ancora vivo). Avrebbe anche potuto chiedergli quante centinaia di milioni di lire gli ha pagato (come anticipo) la Mondadori berlusconiana per il suo famoso libro. O come mai, si mormora, gli stessi attacchini di Forza Italia attacchinarono anche i suoi manifesti elettorali.
Tante domande che dovremmo fare a tutti.
A Veltroni chiederei: Ma non avevi detto che te ne volevi andare in Africa?
Ottimo. Allora vai.
Comunque questo e' uno sfogo inutile. Avete fatto incazzare Giuliano. Cosa fate se i Giuliano d’Italia smettono di alzarsi all’alba, fare le notti, lavorare la domenica, organizzarvi i festival e i comizi, il tesseramento e la propaganda elettorale, spiegare alla gente cosa dite con i vostri paroloni difficili?
Siete nella merda miei cari. E quanto neanche lo sapete.
Poveri stronzi.

di Jacopo Fo