Convegno sullo spreco dello Stato Italiano. Franca si mette al lavoro

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Il 9-11 giugno 06 a Alcatraz si terrà un convegno sullo spreco.
Obiettivo: registrare lo stato dell'arte sull'analisi dello sperpero della Pubblica Amministrazione.

Volendo dire in modo brutale e particolarmente inelegante lo scopo dell'incontro riassumerei come segue.

Le domande che ci porremo sono: 1- Si può quantificare lo spreco dello Stato? Quanti soldi si buttano dalla finestra?
2- Quali sono gli interventi più urgenti per limitare questo fiume di denaro gettato?
3 - Come possiamo organizzare un Centro Studi sullo Spreco nella Pubblica Amministrazione, in modo permanente? Come si può organizzare la raccolta di dati, segnalazione di cittadini, e studi? Come comunicare i risultati e farli diventare proposte operative da portare in Parlamento e altrove?

Si formeranno tre gruppi di lavoro:
--Leggi e regolamenti, presieduto da Marco Marchetti, avvocato.
--Settore tecnico (energia ecc.), presieduto da Maurizio Fauri (Università di Padova) e Maurizio Pallante, eminente specialista.
--Settore gestionale (organizzazione di impresa) Corrado Giannone, consulente gestionale (Conal Milano).
Stiamo completando programa dei lavori e lista dei relatori.
Interverranno anche Marco Boschini (Colorno) e Sandro Sbarbati (Monsano) della Rete dei Comuni Virtuosi.
E' possibile partecipare come spettatori (attenzione posti limitati). Telefonare a Alcatraz per prenotare.


Commenti

Per la raccolta dati sugli sprechi credo sia utile sentire lo staff di Striscia la Notizia. Ne troverai a bizzeffe (addirittura in certe città del Sud più di uno).
Ieri per esempio hanno fatto vedere un aeroporto e un ospedale costruito e mai utilizzati in una cittadina del Sud!!!!

se posso dare un consiglio controllerei più che altro gli sprechi "strutturali" dello stato (le scuole obbligate a spendere per avere soldi l'anno successivo) piuttosto che gli sprechi compiuti come quelli che denuncia striscia per cui l'unica cosa che puoi fare è finire le opere che sono state iniziate, spendendo ancora, se servono e vendere o dare da ristruttura quelle opere che magari non sono indispensabili per l'ente, ma che se date ad un privato possono essere utilizzate.
Ciao Michele

Visto che sei così preciso spero ci darai una mano anche in seguito.

Molto volentieri. ;)

Il primo spreco che mi viene in mente lavorando nell'uff. Ragioneria e Personale di un comune da 2 anni e che da 2 anni non capisco è, per legge ora non ricordo il numero, bisogna inviare in prefettura 4 copie autenticate del Rndiconto, relazione al rendiconto, bilancio di previsione, e relazione al bilancio di previsione, oltre al supporto megnetico, mi chiedo se ti invio il supporto magnetico che te ne fai di 4 copie?? Conta che nel nostro comune(che è 2800 abitanti) come minimo sono 80 pagine a copia fai i conti di quanta carta inutile che nessuno guarda viene fatta girare considerando che i comuni sono 8.000, poi cono le provincie, regioni, etc... aggiungi le copie per gli assessori, per i consiglieri, le copie sbagliate, le fotocopie con una riga etc.etc.etc. e hai abbattuto l'amazzonia "inutilmente". Gi nel pubblico si usa un sacco di carta, molta indispensabile, ma se si può evitare, e si può, è un grosso spreco, no?

Mi chiedo ancora, visto che per il personale ormai non si invia più nulla in via cartacea ma è tutto informatizzato non si può farlo anche per il settore finanziario??

Il conto annuale del personale sarebbero 20 pagine, ma lo si fa su un sito internet protetto(http://www.sico.tesoro.it/Sico/) lo stesso la sua relazione(eh gia, i comuni devono relazionare tutto ;)), lo stesso D.M.A.(inpdap) e EMENS(inps).

Ce ne sarebbero un milione di cose da dire. Appena mi vengono in mente altre cose aggiungo. ;)
Alla prossima ti parlo della diminuzione fatta in finanziaria degli stipendi dei politici(Sindaci, Assessori, Consiglieri, Presidenti, parlamentari etc..), una presa per il culo ;).

P.S. Questo è il bilancio dello stato per il 2005, è una partenza, mo me lo studio. http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/Norme-e-do/Bilancio-e/Bilancio-d/20...

Ciao Ciao
Michele ;)

viola
Spreco pubblico ??Ricomincio da me Quanto spreco faccio quotidianamente?? Quante cose di cui potrei fare a meno o perlomeno
diminuire,reciclare o scambiare?? Quante possibilità strade ci sono che mi permettono di cambiare ? Modi semplici fatti di piccoli passi
per modificare i miei comportamenti e quelli di chi mi stà vicino, con l'esempio prima, per dimostrare che si può cambiare e vivere bene anzi meglio consumando meno in cose materiali e investire di più in rapporti umani

Grazie per i consigli.
Ma sarebbe molto benvenuto anche un aiuto più tosto.
Ad esempio realizzare, partendo dall'archivio delle inchieste di Striscia e Report, una mappa delle costruzioni pubbliche inutilizzate o non ultimate...
Ci sono volontari?

Ciao Jacopo, posso fare l'elenco delle opere in Pantelleria... non utilizzate, o non ultimate... se ti va bene che lo faccia senza ricorrere al suddetto archivio, fammi un fischio... però, ti avverto che sono lenta...

Quando si informatizza un ufficio, si fà tabula rasa (via tutto) di tutte le procedure precedenti, si riorganizza totalmente l'ufficio e il suo lavoro dalle basi.

Posso dimostrare palesemente che nessun ufficio pubblico è veramente informatizzato, con esempii esteri. Un mestiere difficile quello dell'analista informatico.

Ma.... Informatizzando l'ufficio pubblico si scopre che il 90% del personale è di troppo, anche non informatizzandolo. Ma con l'informatica questo diventa palese, allora si cerca di semi - informatizzare per nascondere l'esubero del personale. Infatti servirebbero (con i politici) solo gli elementi tecnici di certificazione e il personale d'assistenza allo sportello, ovvero il 10%, ma già veniamo da un inizio di informatizzazione che creò le Baby-Pensioni.

Un altro problema è il potere, più una cosa è contorta (complicata), più è possibile truffare. E' la regola prima dei truffatori. Questo è scomodo per certe persone !

Non solo l'informatica totale scopre Truffe e eccesso di personale ma anche rende palese tutte le altre cose storte di tutti quei organismi collegati, come gli Enti che hanno mangiato soldi per il doppio del nostro debito pubblico.

Capisci ora ?

Ciao

QUALE DEMOCRAZIA? (il voto di scambio)
a cura di Paolo De Gregorio – 2 giugno 2006

Dopo le elezioni possiamo fare qualche riflessione più ampia sulla democrazia italiana senza essere sospettati di fare un favore a Berlusconi.
A coloro che credono che la nostra democrazia abbia avuto dal 1948 ad oggi una splendida evoluzione, vorrei ricordare che l’Italia era spaccata in due nel Referendum monarchia-repubblica, e che tale è rimasta ad oggi 2006 e, nel corso di questi anni, la distanza tra i due schieramenti è stata sempre minima.
Malgrado si sia dato una esagerata sottolineatura alle ideologie ed alla loro fine, io credo che il popolo italiano abbia sempre votato secondo la propria convenienza economica o sociale e non per convinzioni religiose o coerenza di classe.
Risultati come quelli storici della approvazione di leggi sul divorzio e l’aborto dimostrano che i cattolici italiani (la quasi totalità dei cittadini italiani) non ubbidirono affatto agli appelli della Chiesa e dei suoi partiti politici di riferimento, ma votarono secondo la propria convenienza di cittadini, per respingere la barbarie degli aborti clandestini e i matrimoni infelici tenuti in piedi coattivamente.
Il crollo della ideologia marxista e lo scioglimento del PCI non determinarono la scomparsa della sinistra, e anche qui l’ideologia non c’entra, poiché milioni di dipendenti salariati trovano fondamentale il fatto che vi sia una sinistra politica e sindacale che difende i loro diritti.
Il fatto vero è che le ideologie spostano poco o niente, le sparate sulla “libertà” ancora meno, visto che per un industriale la libertà significa poter licenziare, avere dipendenti precari da ricattare, niente sindacato, salari bassi, e per i lavoratori dipendenti libertà significa certezza del posto di lavoro, salari giusti, sanità che funziona.
Il vero problema democratico è incidere sul fatto che alcuni milioni di persone, irretite da mille meccanismi, che si chiamano: assunzioni dirette, favori personali nei pubblici servizi, promesse elettorali e via elencando, votano contro i loro interessi più generali, grazie alla possibilità che le regole democratiche vengano aggirate da un potere di fatto, che è quello delle raccomandazioni e del voto di scambio gestito da sempre da padroni, politicanti, Chiesa cattolica, che garantisce il risultato elettorale vincente con una rete capillare a livello nazionale.
Essendovi tra gli schieramenti politici un minimo scarto di voti, questa cupola illegale, che gestisce il voto di scambio, risulta essere decisiva per la vittoria delle forze conservatrici.
E non parliamo dei meccanismi che portano alle assunzioni nel mondo dei “media” dove le “regole democratiche” sono quelle dell’appartenenza familiare (basta scorrere cognomi di giornalisti), o lo schierarsi sulle posizioni politiche del padrone di turno. Metodi altamente scientifici in cui la “libertà di stampa” è l’autocensura e l’alternativa è il licenziamento o l’oscuramento.
Tra i mille casi che confermano la profondità del malaffare nel voto di scambio, ricordiamo, quasi divertiti, la vicenda dell’avellinese De Mita (che ha un figlio nella GEA di Moggi), che nel suo collegio aveva un numero spropositato di pensioni di invalidità, ottenute con l’imbroglio e complicità diffuse, tutte in cambio del voto, in cui si scoprì che alcuni calciatori delle squadre locali prendevano la pensione per i non vedenti.
La “par condicio” mediatica nel mesetto di campagna elettorale è nulla di fronte ad un apparato economico, politico, ecclesiale, che lavora senza sosta e, in cambio del voto, ti risolve il problema del lavoro, della licenza edilizia, della pensione, del trasferimento, ecc., quasi sempre aggirando le regole e mettendo sotto i piedi l’uguaglianza dei cittadini di fronte alle leggi.
In questo senso siamo un paese veramente arretrato, che ammira i furbi e coloro che fanno affari in spregio alle regole, un paese che ha eletto Presidente del consiglio un tale Berlusconi capofila dei furbi, e galleggia in un mare di scandali e corruzione che vanno dalla Banca d’Italia, ai crack Cirio e Parmalat, ai Bond argentini, fino alle scalate a banche ed al calcio taroccato.
Secondo me, se non si stabiliscono nuove regole di trasparenza che impediscano questo immenso potere sulla vita democratica, il risultato elettorale sarà sempre falsato.
Di Pietro è l’unico che ci è sembrato sensibile a questa tematica e a lui ci rivolgiamo perché diventi un collettore di informazioni e di denunce dei cittadini, sul malaffare del voto di scambio, e annunci proposte e regole di risanamento e di trasparenza.
Paolo De Gregorio