(CON UNA PROPOSTA PER FARE UNA RIVOLUZONE CHE FUNZIONI VERAMENTE E UN BREVE MANUALE SU COME SI BLOCCANO GLI INCENERITORI)
Non esiste nessun cazzo di paese nel mondo dove uno come Riina junior potrebbe uscire di galera perche’ il processo e’ andato per le lunghe e sono scaduti i tempi di custodia cautelare.
Questo fatto da solo mostra il dramma del sistema Italia.
Ora Walter Veltroni, Berlusconi, Casini, Fini, Bossi e Bertinotti si strappano i capelli e si accusano vicendevolmente di essere i colpevoli dello sfascio della giustizia.
Tutti sono d’accordo che la giustizia e’ troppo lenta, che la pena non e’ certa perche’ il nostro sistema giudiziario e’ il tempio dei cavilli formali, che non ci sono abbastanza soldi per far funzionare i tribunali.
La destra certamente non puo’ parlare visto che le sue leggi hanno impastoiato l’azione dei tribunali. Ad esempio, con la legge che considera nulle le testimonianze (giurate, riprese con la telecamera, rilasciate con tutti i crismi legali) che non vengano rilasciate durante il processo dentro l’aula del tribunale. Secondo me si tratta di un atto di demenza legale che ha avuto l’effetto di ritardare i procedimenti e far saltare inchieste solidissime. La destra poi ha agito cancellando una serie di reati (falso in bilancio tanto per citare il piu’ grave). Infine ha accorciato i tempi della decorrenza dei termini di alcuni reati in modo da piazzarli al di sotto dei tempi medi di un processo.
E poi via, coi condoni fiscali tombali, amministrativi, edilizi, contabili, formali, preventivi.
Si son dati da fare come pazzi per cancellare le prove nascoste nel passato.
La sinistra dal canto suo NON ha mai neanche tentato di cancellare gli obbrobri legislativi approvati dalla destra. E, anzi, ha scritto alcune leggi esemplari che la destra non avrebbe mai avuto il coraggio di approvare. Ad esempio, durante il governo D’Alema venne abolito il reato di possesso ingiustificato di denaro. La legge stabiliva che se ti trovavano con cento milioni di lire in tasca e non sapevi spiegare da dove venivano era sottinteso che avevi compiuto un reato. Una cosa ovvia.
Ma… sai com’e’… anche gente rispettabile come Berlusconi non era in grado di spiegare dove aveva trovato i primi cento miliardi di lire (lire degli anni Settanta).
E cosi’ D’Alema cancella quella norma liberticida.
E per quanto riguarda il dare mezzi alla giustizia, tutti i governi hanno promesso di farlo ma hanno realizzato il contrario.
E poi, tutti insieme, Berlusconi, Veltroni, Casini, Fini e Bertinotti hanno approvato l’indulto. Da una parte han messo fuori dalle carceri, in una notte, 26.000 disperati, dando loro 45 euro e un augurio.
In alcuni casi dei detenuti si sono trovati nella notte, in mezzo alla campagna, sotto la pioggia con 10 chilometri da fare a piedi per raggiungere un centro abitato.
Una cosa da dementi.
Hanno detto che le carceri erano troppo affollate ed era inumano. Poi han fatto un cazzo per le carceri?
NO.
Adesso la situazione e’ tornata a essere inumana come 2 anni fa.
Se avessero avuto un minimo a cuore, veramente, la vita dei detenuti, nella legge dell’indulto sarebbe dovuto esserci innanzi tutto un programma di aiuto e di reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti, magari con un posto dove andare a dormire per le migliaia di poveracci che non avevano neanche quello.
E poi si doveva approvare un piano di riammodernamento delle carceri e del sistema carcerario stesso con l’individuazione di soluzioni di carcerazione leggera in prigioni-fattorie come avviene in Scandinavia, per i detenuti non pericolosi.
Invece non hanno fatto un cazzo.
Perche’ dei detenuti non gli fregava un cazzo. Dovevano evitare la galera a quelle migliaia di amministratori pubblici e imprenditori loro amici che rischiavano il carcere per una serie di reati che prevedono appunto una condanna sui tre anni (quando hai un buon avvocato, patteggi, beccheggi, piangi, hai la buona condotta, uno zio prete, due cavilli e un po’ di culo).
Parliamo di reati da gente per bene: concussione, aggiotaggio, corruzione, interessi privati in atti di ufficio… Robetta.
E diciamo anche che a nessun governo e’ mai venuto in mente di adeguare la legge italiana sull’insider trading a quelle dei paesi civili.
Di questo problema enorme se ne e’ parlato talmente poco che il 99% degli italiani non sa neanche cosa sia.
L’affidabilita’ dei sistemi economici basati sulla Borsa e i mercati azionari si fonda sulla correttezza del sistema. Se sei l’Amministratore delegato non puoi vendere tutte le azioni in tuo possesso dell'azienda che dirigi venti minuti prima di dichiarare che sei fallito. Mentre vendi sai benissimo di prendere soldi per della carta straccia. E questa e’ una truffa.
Chi usa informazioni riservate, di cui e’ in possesso per motivi istituzionali o professionali, per arricchirsi comprando o vendendo azioni, ben sapendo che hanno un valore diverso da quello pattuito, e’ un bandito!
Negli Usa i famosi Furbi del Quartierino, amici di Berlusconi e di D’Alema, starebbero scontando 10 anni di prigione secchi. E se li farebbero fino all’ultimo giorno. In Italia sono liberi e felici perche’ l’uso improprio di informazioni riservate e’ un reato veniale che si estingue pagando una piccola multa. Hai speculato in modo illegale guadagnando un miliardo di euro in un giorno?
Sei colpevole! Dammi centomila euro e non ne parliamo piu’.
Cioe’, CONVIENE!
E comunque chi era sotto processo per questo reato non deve piu’ preoccuparsi. L’indulto ha cancellato anche quello.
SPAVENTOSO. INCREDIBILE. AFFASCINANTE NELLA SUA TOTALE MANCANZA DI SENSO.
E non che siano mancate le cose semplici da realizzare. Gerardo D’Ambrosio ad esempio ha presentato una semplice proposta di legge che subito abbiamo inserito nel pacchetto delle 10 leggi per salvare l’Italia: oggi si perde un sacco di tempo e di soldi e molte udienze giudiziarie vengono rimandate perche’ le convocazioni agli imputati devono essere consegnate nelle loro mani. Immaginate quanto si possono divertire i furbi malandrini.
D’Ambrosio proponeva che solo la prima convocazione fosse consegnata di persona all’imputato e le successive convocazioni potessero essere consegnate all’avvocato difensore dell’imputato.
Una semplice, piccola correzione. Una proposta che nessuno che abbia a cuore la velocita’ del sistema giudiziario puo’ criticare.
Semplice buon senso.
Eppure non si e’ trovato il modo di approvarla.
Ma la politica non ha solo colpito duramente, in modo diretto, il sistema giudiziario del nostro paese.
La classe politica incentiva il disastro dell’illegalita’ italiana, diffusa e pervicace come la tigna, praticando essa stessa, in prima persona, l’abuso generalizzato.
Un esempio lampante e’ quello di Europa7 (http://www.jacopofo.com/node/2362).
Lo Stato fa una gara per assegnare le frequenze nazionali. Italia1 non si aggiudica le frequenze sulle quali trasmette perche’ non ha le caratteristiche richieste dal bando, realizzato tra l’altro di comune accordo tra tutti i partiti (inciuciosi ma stupidi).
Europa7 vince la gara e ottiene 2 licenze per 2 distinte frequenze.
Al di la’ del problema delle frequenze che Italia1 occupa a quel punto illegalmente (perche’ ha perso la gara) ci sarebbero altre 2 frequenze libere.
Ma Europa7 non ottiene neppure una delle 2 frequenze alle quali avrebbe diritto.
Francesco Di Stefano, proprietario di Europa7 ricorre alla Magistratura e vince tutti i livelli del procedimento, Tar, Cassazione, Corte Costituzionale, Corte Europea. Tutto. Ma continua a non ottenere le due frequenze alle quali ha diritto.
La classe politica continua a non applicare le sentenze, a non rispettare la legge, a non voler vedere la realta’ giuridica della situazione.
Una storia kafkiana, demenziale. Assurda.
Una foto di gruppo allucinante.
E, attenzione, nella commissione istituita proprio allo scopo di controllare la corretta esecuzione dei risultati del concorso per l’assegnazione delle frequenze televisive nazionali c’erano gli emissari di tutti i partiti. E l’uomo di Bertinotti e l’uomo di D’Alema hanno sempre votato compatti a favore del mantenimento dello status quo insieme alla destra. Tre reti nazionali a Berlusconi, nessuna a Di Stefano Francesco.
Affascinante.
Ma come puo’ una classe politica che non rispetta la legge far funzionare la giustizia?
Non puo’. Non vuole. Non ha nessun interesse a farlo.
Un processo in Italia dura mediamente 10 anni, in Austria 34 mesi.
Nella classifica sui tempi della giustizia in 178 paesi del mondo siamo al 155° posto.
Le aziende oneste non vengono a investire e a lavorare in Italia perche’ sanno che qui i processi per inadempienze contrattuali, danni, truffe, possono trascinarsi per piu’ di 12 anni.
In compenso vengono a rapinare da noi i banditi di mezza Europa. Sanno che qui il crimine e’ meno rischioso. A parita’ di reato commesso in Italia, rischiano la meta’ della pena che dovrebbero scontare nel loro paese e inoltre sanno che da noi, con un aiutino e un cavillo, vai molto lontano.
Ora, cari politici vi rendete conto che questa della giustizia che non funziona e’ una vera propria tassa nascosta per gli italiani onesti e un finanziamento pubblico per i disonesti?
In Italia la gente ha smesso perfino di denunciare le piccole ruberie, le piccole porcate che ti fanno le grandi compagnie, i venditori televisivi, l’idraulico… Gli fai causa per 100 euro? E per riaverli devi romperti i coglioni per dieci anni?
Ma lascia perdere.
Oh! Classe politica!?! Dico a voi!!! Non vi vergognate?
Perche’ non iniziate ad abbassare la tassa della lentezza della giustizia. C’e’ chi sostiene che sia una tassa che costa ai cittadini italiani il 10% del loro reddito. Il dieci per cento che si prendono i furbi.
Ma e’ inutile. Non ci sentono.
E il problema e’ proprio questo.
Quale strategia mettiamo in atto per cambiare il sistema?
La domanda e’ di quelle alle quali molti sfuggono.
La giustizia fa schifo. I politici fanno schifo.
Questa la situazione.
Per cambiarla cosa facciamo?
I referendum abrogativi. Benissimo.
Sono utili per far conoscere i problemi.
Ma non cambiano di per se’.
Vi ricordate che vincemmo il referendum che aboliva il finanziamento pubblico dei partiti?
Hanno fatto un’altra legge e ci han fregati.
Io credo che abbia ragione Grillo sul fatto che c’e’ stato una specie di colpo di Stato da parte della classe politica nel suo complesso.
A loro interessa stare in sella. E non c’e’ niente da fare fino a quando ci saranno elezioni nelle quali i cittadini non scelgono un cazzo perche’ sulla scheda non ci sono piu’ le preferenze e regge il patto sociale tra furbi a tutti i livelli della societa’.
Questo e’ importante da capire. La Casta non e’ sola.
Si continua a dire quanto sono malvagi i politici.
E solo Grillo ha il fiato per gridare che i politici fan quel che vogliono perche’ i media sono stati assunti in blocco dalla lobby finanziaria che sui politici disonesti e incapaci prolifica.
Ma attenzione: dietro ai grandi gruppi di speculatori finanziari, dietro ai giornali, dietro ai politici c’e’ una fetta di Italia. Ci sono 500mila persone che dalla politica tirano fuori uno stipendio. Ci sono i familiari, gli amici, ci sono gli imprenditori locali, gli uscieri, quelli dei lavori socialmente utili trovati tramite concorsi truccati, i primari degli ospedali, i rettori delle universita’, i capi degli istituti di ricerca, i membri dei consigli di amministrazione e i consulenti, i vedenti con la pensione per ciechi, i campioni regionali dei cento metri a ostacoli paralitici. Eccetera eccetera eccetera.
Difficile dire quanta gente in Italia mangi sulle mazzette, le furberie, le tangenti, gli aiutini, le raccomandazioni e il voto di scambio e di baratto.
Comunque sono tanti… Forse cinque milioni, forse dieci milioni. Io faccio un pompino a te tu dai un posto a me.
Contro un sistema sostenuto da cosi’ tanta gente che ci mangia sopra e’ difficile vincere alla svelta.
E soprattutto e’ difficile vincere se non si riesce a distruggere la convenienza a stare dentro il sistema dei furbi.
Ma per ottenere un simile risultato le battaglie sociali non bastano.
Io avrei una proposta.
L’idea mi e’ venuta guardando quel che e’ riuscita a realizzare Amnesty International.
Il loro sistema di lotta a prima vista sembra idiota.
A piccoli gruppi adottano un prigioniero politico e iniziano a scrivere lettere alle autorita’ competenti protestando per tutti gli abusi a cui il detenuto e’ sottoposto. Incredibile ma funziona. Perche’ ti rivolgi direttamente a un funzionario che ha un’autorita’ e gli chiedi di usarla positivamente. La collusione al malgoverno ha bisogno dell’anonimato. L’abilita’ e’ quella di scrivere a tutti coloro che a vario titolo sono responsabili delle condizioni della detenzione di quel singolo prigioniero: dal Presidente della Repubblica al medico del carcere.
Poi quelli di Amnesty cercano di far pressione sui giornali e le tv perche’ si interessino a quel singolo caso.
In questo modo hanno salvato la vita a decine di migliaia di persone. Semplicemente dicendo ai cattivi: “Ti stiamo guardando. Non ci perdiamo una sola mossa. E continueremo a ripetere che la colpa e’ tua finche’ avremo vita.”
E ai malvagi questo, stranamente, da’ un fastidio insopportabile, e sono addirittura disposti a rinunciare al piacere di fare a pezzi un essere umano pur di sottrarsi a questa persecuzione epistolare.
Io credo che una logica di questo genere avrebbe successo anche con l’amministrazione pubblica.
Sfruttando la rapidita’ e i mezzi di coordinamento che il Web ci offre possiamo creare molti piccoli gruppi locali che si occupino di perseguitare l’autorita’ su una singola questione in modo organizzato e scientifico.
In questo momento stiamo conducendo molte lotte locali contro gli inceneritori.
Ottimo.
Ma stiamo utilizzando tutti i sistemi legali a nostra disposizione?
Nei casi che io conosco, no.
Se si vuole bloccare un inceneritore e’ necessario impegnarsi in una battaglia molto particolare in quanto teoricamente un inceneritore SAREBBE VIETATO DALLA LEGGE in quanto nuoce alla salute. La questione non e’ che mancano le prove scientifiche, e’ che le autorita’ se ne fottono di qualunque protesta e denuncia.
E’ una semplice questione di rapporti di forza: i politici devono rendere conto ai partiti che li nominano e non agli elettori se non come clientela (voto di scambio).
Quindi le proteste non smuovono i politici.
Ma cosa succede se io inizio una serie di cause legali ordite con geometrica esattezza?
E cosa succede se faccio seguire a ogni azione legale un martellamento individuale di lettere pubbliche indirizzate a tutte le persone che hanno tecnicamente a che fare con il funzionamento dell’inceneritore?
Sai benissimo che se i pubblici impiegati non vogliono farti fare una cosa perche’ gli stai sulle palle, il modo di bloccarti lo trovano.
Gli inceneritori stanno aperti innanzi tutto perche’ una serie notevole di persone ha deciso di non applicare alla lettera il pezzettino del REGOLAMENTO BUROCRATICO TOTALE che e’ stato loro affidato in gestione.
Tanto per entrare nel concreto io partirei procurandomi analisi precise dell’aria, del suolo e dell’acqua, realizzate da un laboratorio credibile, preferibilmente legato alla Asl locale o ai Nas (carabinieri). Poi mi procurerei i dati statistici che, se c’e’ inquinamento grave, evidenziano il danno alla salute dei cittadini con quantita’ di tumori e altri disturbi superiori alla media nazionale. Raccolte le prove inoppugnabili del danno alla salute continuerei la mia azione denunciando sindaco, capo Asl, Comunita’ Montana, Presidente Regione e Provincia, Vigili Urbani, per omissione di atti di ufficio in quanto si sono dimenticati di vigilare sulla salute dei cittadini o non la hanno monitorata con la dovuta perizia. Quindi denuncerei per negligenza tutti i primari di reparti che curano le malattie che a causa dell’inquinamento da nanopolveri sono aumentate in quanto non hanno comunicato, in modo sufficientemente energico, a chi di dovere, che vi era una situazione di allarme ambientale evidenziata dall’abnormita’ dei dati statistici rispetto ai valori medi nazionali.
Quindi passerei a denunciare per negligenza e peccati connessi, tutti i tecnici delle aziende che hanno in gestione gli impianti, nonche’ i progettisti e le aziende costruttrici.
Quindi creerei una Class Action che riunisca tutti i danneggiati dall’inquinamento nel raggio di 30 km e chiederei i danni a ogni singolo componente della catena di comando. Ognuno di quelli che hanno messo un solo timbro o anche soltanto toccato la pratiche burocratiche relative alla costruzione, autorizzazione, al monitoraggio e alla gestione dell’inceneritore deve essere sotto la minaccia di una richiesta di risarcimento per centinaia di milioni di euro. Ora possiamo anche sfruttare la legge per le cause collettive recentemente approvata da Prodi. Non e’ una gran legge ma comune ESISTE, usiamola!
Impostata l’architettura delle cause penali e per i risarcimenti passerei a individuare, uno per uno, tutti coloro che si trovano sulla strada di questi procedimenti penali e rivolgerei a ognuno insistenti lettere pubbliche che chiedono di render conto di quel che ha fatto per gestire celermente la pratica della causa che ha in mano e che riguarda la salute e la vita di migliaia di cittadini avvelenati.
Poi inizierei a scrivere alle mogli e alle amanti di tutti coloro che sono stati denunciati, tutti coloro a cui e’ stato chiesto un risarcimento e alle mogli e amanti di tutti coloro che sono coinvolti nello svolgimento del meccanismo giudiziario.
In queste lettere cercherei di spiegare alle gentili e ignare signore cosa sta succedendo e perche’ siamo cosi’ incazzati.
Poi inizierei a occuparmi di tutti gli scandaletti locali in cui sono coinvolte a qualche titolo tutte le persone che hanno in qualche modo a che fare con l’inceneritore. Mi farei delle belle mappe di tutte le persone coinvolte e inizierei a scrivere a tutti lettere nelle quali si chiede un celere accertamento dei fatti, il pentimento dei colpevoli e la draconiana punizione dei colpevoli. Quando fosse il caso realizzerei inchieste indipendenti su scandali sepolti, vecchie storie insabbiate, scheletri dentro armadi e cassapanche.
I soci di chi sostiene l’inceneritore devono vederlo come un appestato.
Devi fargli la terra bruciata attorno puntando i fari su di lui e su chiunque faccia affari con lui.
Bisogna colpirli altrove perche’ capiscano che se non mollano sull’inceneritore avranno guai su tutta la linea.
Insomma, bisogna agire avendo l’obiettivo di rompere talmente i coglioni individualmente a ogni soggetto tanto da far si’ che il guadagno derivante dalla connivenza con l’inceneritore non sia piu’ sufficienti a ripagare l’assillo sociale e la persecuzione legale.
Poi quando uno crolla crollano tutti come barattoli e l’inceneritore sparisce.
Garantito al limone.
Si chiama guerriglia legale.
Non c’e’ niente che possa resisterle.
Non e’ facile?
E’ difficilissimo.
Ma Amnesty International ci ha dimostrato che si puo’ fare.
E funziona di brutto.
Il resto magari e’ piu’ divertente.
Ma non funziona.
E alla fine lottare senza avere risultati non e’ divertente.
Vincere e’ meglio.
Piano piano.
PS: Nonostante tutto cio’ che ho qui scritto sul centro sinistra, io andro’ a votare. Sprecare il voto comunque non serve. Vedi l’altro articolo di oggi: Caro Beppe Grillo, io andro’ a votare. (http://www.jacopofo.com/node/4329)
Jacopo Fo
Commenti
la prescrizione
l'italia è uno dei pochi paesi occidentali dove esiste la prescrizione per un reato per il quale è già cominciato un processo. Mi spiego con un esempio che è sempre meglio. Se i tempi di prescrizione di un reato come il falso in bilancio è di 8 anni (si lo so, era), e si accerta che il reato è stato compiuto nel 2006, il processo inizia nel 2014 prima della scadenza della prescrizione, in un paese come gli Stati Uniti il processo finirà con una sentenza, perché è l'inizio del processo stesso che annulla i tempi di prescrizione. Questa norma generale che non annulla la prescrizione con l'inizio del processo è folle! Infatti nei paesi normali tutti i delinquenti cercano di non farsi prendere perché se comincia il processo sono guai, invece in Italia Berlusconi ha accorciato i tempi di prescrizione in previsione della sua vita, poiché avrà sempre il tempo di allungare i tempi processuali nel caso lo mandassero a processo per qualcosa. Forse questo commento non farà scalpore, ma una norma così chiara sarebbe da mettere in cima alla lista delle cose da fare, a maggior ragione in un paese dove i gradi di giudizio sono tre, e quindi non si può dire che ci possano essere mancanze di trasparenze ecc. è una questione spinosa, ma questa della prescrizione è al livello dell'ordalia...
Idea Eccezzionale
Questa idea di denunciare a vari livelli è molto intelligente ed ecologica ossia non crea rifiuti.
Stavo pensando da un pezzo chi denunciare per una situazione di inquinamento ambientale della mia città.
Adesso ho le idee più chiare,grazie Jacopo.
Un abbraccio
gli sfacelli della destra dello psiconano
lo sfacello che hanno fatto sulla giustizia, sull'informazione, la sanità, la scuola...
praticamente un novello Re Mida che tutto quello che tocca trasforma in Merda...
ma come è possibile che ancora un terzo dell'Italia proprio non riesca a rendersene conto... questo mi turba profondamente. Restiamo uniti!!!
Giuppe
http://www.giuseppegatto.com
http://www.seavreistudiato.blogspot.com
Bene, benissimo, potrebbe funzionare...
Caro Jacopo, cari tutti,
sono perfettamente d'accordo sul metodo, collaboro con Amnesty da diversi anni ed anch'io all'inizio avevo qualche difficoltà a credere che strumenti così semplici, banali potessero a volte risolvere problemi davvero complicati...
Due elementi sono però fondamentali: 1. L'autorevolezza e l'indipendenza con cui si conducono queste azioni: dati certi, precisi, circostanziati, utilizzati nel modo corretto, "professionale". 2. L'efficacia è direttamente proporzionale al livello di coordinamento delle persone. Anche poche, ma "ben piazzate" possono fare tanto.
Dovremmo poi pensare a trovare delle strategie di azione anche preventive, faccio ad esempio il caso di SAlerno, dove il Sindaco spinge in modo incredibile per l'inceneritore, per metterlo in funzione prima di quello enorme di Acerra e vincere una gara da idioti con il governatore Bassolino. Tutto procede a ritmi elevatissimi, sembra inarrestabile oggi anche con l'opinione pubblica sostanzialmente rassegnata-a favore, con la paura che anche una città fin qui indenne dalla crisi possa precipitarvi da un momento all'altro...In questi casi è tutto presunto, al momento non ci sono danni, non ci sono malati, danneggiati ed altro...come ci si muove secondo te?
Prescrizione che non si blocca con l'inizio del procedimento giudiziario. Una roba da fare la rivoluzione, incredibile....Dovrebbe essere uno dei primi punti di una decente riforma della giustizia...un buon argomento su cui fare pressione con il prossimo ministro e il prossimo parlamento...ma tanto i nostri hanno già fatto sapere che Di Pietro per la sua storia personale non è adatto a fare il Ministro della Giustizia (vedi programma della Annunziata la scorsa domenica) ...ma come! esattamente l'opposto di quello che penserebbe qualsiasi persona con un minimo di ragionevolezza!!!!!!!!!!!!!
Siamo nelle mani di pazzi...o di semplici farabutti....comunque sia il nostro fastidio non mancherà!
A presto.
Lucaparker
Bene, benissimo, potrebbe funzionare...
Caro Jacopo, cari tutti,
sono perfettamente d'accordo sul metodo, collaboro con Amnesty da diversi anni ed anch'io all'inizio avevo qualche difficoltà a credere che strumenti così semplici, banali potessero a volte risolvere problemi davvero complicati...
Due elementi sono però fondamentali: 1. L'autorevolezza e l'indipendenza con cui si conducono queste azioni: dati certi, precisi, circostanziati, utilizzati nel modo corretto, "professionale". 2. L'efficacia è direttamente proporzionale al livello di coordinamento delle persone. Anche poche, ma "ben piazzate" possono fare tanto.
Dovremmo poi pensare a trovare delle strategie di azione anche preventive, faccio ad esempio il caso di SAlerno, dove il Sindaco spinge in modo incredibile per l'inceneritore, per metterlo in funzione prima di quello enorme di Acerra e vincere una gara da idioti con il governatore Bassolino. Tutto procede a ritmi elevatissimi, sembra inarrestabile oggi anche con l'opinione pubblica sostanzialmente rassegnata-a favore, con la paura che anche una città fin qui indenne dalla crisi possa precipitarvi da un momento all'altro...In questi casi è tutto presunto, al momento non ci sono danni, non ci sono malati, danneggiati ed altro...come ci si muove secondo te?
Prescrizione che non si blocca con l'inizio del procedimento giudiziario. Una roba da fare la rivoluzione, incredibile....Dovrebbe essere uno dei primi punti di una decente riforma della giustizia...un buon argomento su cui fare pressione con il prossimo ministro e il prossimo parlamento...ma tanto i nostri hanno già fatto sapere che Di Pietro per la sua storia personale non è adatto a fare il Ministro della Giustizia (vedi programma della Annunziata la scorsa domenica) ...ma come! esattamente l'opposto di quello che penserebbe qualsiasi persona con un minimo di ragionevolezza!!!!!!!!!!!!!
Siamo nelle mani di pazzi...o di semplici farabutti....comunque sia il nostro fastidio non mancherà!
A presto.
Lucaparker