Per campare oltre i 100 anni bisogna fare gli stravizi!
Inviato da Cacao Quotidiano il Dom, 11/29/2015 - 16:24
Ormai pare sempre più certo. Le ricerche si accumulano e confermano gli stessi dati: gli ultracentenari sono spesso soprappeso, alcuni fumano, molti fanno poco movimento, mangiano grassi fritti schifosi.
A Vilcabamba in Ecuador c’è una concentrazione notevole di persone che hanno superato i 100 anni, con una forma fisica invidiabile, continuano a lavorare nei campi, bevono pessimo alcol, fumano tabacco arrotolato nella carta di giornale (abominevole) e consumano una pesantissima droga locale…
Insomma, gli ultracentenari non sempre seguono diete rigorose e si dedicano alla cura spasmodica del corpo...
Quello che è certo è che sono tanti. Solo in Italia in 10 anni sono quasi triplicati, oggi sono più di 16.000.
Secondo alcuni sono semplicemente persone dotate di potenti sistemi fisiologici capaci di proteggerli dalle ingiurie del tempo, ma la spiegazione genetica è molto contestata, sicuramente la predisposizione fisiologica incide ma risolvere la questione scoprendo il gene della longevità a molti scienziati pare una cavolata pazzesca, e comunque questo gene non l’ha ancora individuato nessuno.
Quindi resta l’ipotesi che in buona parte la lunga vita dipenda dall’atteggiamento mentale, ma ci sono poche informazioni sulla psicologia dei vegliardi. Quel che sappiamo da molte interviste è che la maggioranza di loro è convinta di aver trovato il modo di allungare la vita… E te lo spiegano… Solo che ognuno ha il suo sistema… E non sempre appare sensato.
Comunque un dato generale sulla durata media della vita ce lo forniscono le statistiche dell’Oms: a campare a lungo non sono i più ricchi. I miliardari vivono quanto i membri della classe media; se è vero che le persone povere muoiono prima si nota che oltre un certo livello di benessere l’aumento del denaro disponibile non determina una differenza. Le persone che campano più a lungo sono gli scienziati e gli artisti, cioè le due categorie umane che continuano a mantenersi in attività, avere passione, curiosità e progetti per tutta la vita. Sono anche quelli che mantengono le relazioni sociali più intense.
E se mediamente gli scienziati hanno un’esistenza regolata non si può dire lo stesso per gli artisti che fanno una vita disordinata e mangiano sovente in ristoranti che spesso non brillano per la salubrità dei cibi.
Un altro dato interessante riguarda le persone che hanno vinto l’Oscar: campano mediamente 5 anni di più dei loro colleghi che non lo hanno vinto, anche se magari hanno guadagnato più denaro dei vincitori della prestigiosa statuetta.
La mia ipotesi è che abbia gran peso nel mantenersi in buona salute la capacità di nutrire passioni, godersi le esperienze piacevoli, un certo distacco verso gli insuccessi e le delusioni e la determinazione a vivere liberamente. Mio padre è sicuramente una persona appassionata e mi ha sempre detto: fai quel che vuoi che campi di più, e visto che a marzo compirà 90 anni c’è da considerare attentamente il suo consiglio.
Ma è anche una persona capace di non coltivare la rabbia.
Un giorno in un bar di Roma incontrammo un suo ex amico che si era comportato veramente come un cane rognoso.
Mio padre lo saluta distrattamente e continua per la sua strada. Io gli chiedo: “Perché hai salutato uno che si è comportato così?”
E lui: “Non salutarlo era più faticoso che salutarlo”.
Anche essere generosi credo che faccia molto bene alla salute. Regalare qualche cosa, grazie ai neuroni a specchio, ti fa assaporare il piacere di chi riceve il regalo. Inoltre le persone generose, che si occupano del benessere degli altri, sono convinte che anche gli altri si occuperanno di loro quando ne avranno bisogno. Al contrario chi è avaro e si occupa solo di se stesso è convinto di vivere in un mondo dove nessuno gli darà una mano e credo che questa sia una terribile fonte di ansia.
Ovviamente, anche questa non è una regola assoluta, ci sono sempre le eccezioni: Andreotti ad esempio era cattivissimo ma ha superato i 90 anni pur convinto che nel mondo fossero tutti cattivi come lui… Ma forse non era felice in maniera pazzesca.
Jacopo Fo