Le orde del Caos
Inviato da Jacopo Fo il Dom, 02/19/2006 - 09:59Ho bisogno di farmi delle idee su quanto sta succedendo.
Per me è un bisogno fisiologico.
Cerco di riassumere qui un elemento di analisi della situazione in generale che mi assilla da tempo.
Premetto che non credo ai complotti: l'essere umano non è abbastanza intelligente da portarli a compimento. I complottatori arrivano a scannarsi prima di aver raggiunto il loro risultato. E questo è bene e ci dà speranza...
Ma esistono tendenze storiche dentro le quali i complottatori a volte riescono a nuotare ottenedo risultati al di là delle loro effettive possibilità.
Il centro di quello che voglio dire riguarda una tendenza ormai evidente nell'Impero: la costruzione del Caos.
Osservo che tutta la guerra in Afganistan e Iraq appare un delirio.
Se gli Usa avessero agito secondo i canoni della logica imperiale classica (portare la Pax Usa nel mondo) avrebbe cercato di pacificare queste nazioni per poterle sfruttare meglio.
I pacifisti tendono a vedere le violenze contro la popolazione, le stragi di civili, gli insulti alle donne islamiche e al Corano, come una sorta di delirio che sta provocando la ribellione delle popolazioni e che alla lunga porterà alla sconfitta Usa.
Ho pensato per molto tempo che le torture, le rapine, gli arresti di massa fossero una sorta di errore, di riflesso condizionato e di delirio di onnipotenza degli eserciti regolari che non sono più capaci di valutare la capacità di ribellione dei popoli.
Ma quel che sta accadendo in Iraq e Afganistan travalica questo modello di interpretazione.
L'afganistan in 5 anni è diventato un NON stato in mano a banditi locali che esercitano sulle popolazioni e sui territori un livello di potere assoluto che era sconosciuto persino nel Medio Evo.
Le truppe imperiali presidiano le città ma non riescono a imporre nessun tipo di legalità. L'afganistan oggi produce il 70% dell'eroina mondiale! La produzione oggi è quasi 5 volte quella di 6 anni fa. Un'intera nazione è completamente in mano a bande criminali. La condizione della popolazione è addirittura peggiore che sotto i talebani.
In Iraq si sta lavorando per ottenere un risultato analogo.
quasi nessun giornale occidentale si è posto una domanda semplice: chi sta facendo saltare in aria le moschee causando migliaia di morti?
I gruppi armati noti, nel senso che si sa chi ci sta dietro, rivendicano ogni sorta di strage, autobombe contro le file del reclutamento dei poliziotti, contro oleodotti, convogli militari, singoli sostenitori del governo ufficiale ecc.
Nessuna di queste organizzazioni ha mai rivendicato un solo attentato contro una moschea o un mercato. Per quanto siano pazzi terroristi criminali hanno un obiettivo chiaro gli Usa e i loro alleati. Che senso avrebbe dal loro punto di vista massacrare il loro stesso popolo? Tutti i giornali arabi sostengono chiaramente che questi attentati sono organizzati dale truppe imperiali. E hanno un motivo semplice per sostenerlo. La divisione degli iracheni in sciti e sunniti è un balla inventata dai media occidentali. La base della società irachena non sono le etnie ma le famiglie. Lo stato iracheno da secoli è basato su alcune grandi famiglie che comprendono anche alcuni milioni di persone. All'interno di una stessa famiglia ci sono sunniti, sciti e a volte anche curdi. Se parlate con un iracheno vi dirà che non riesce proprio a capire da dove sia venuta fuori questa storia.
Ma è stata la prima operazione che le truppe occupanti hanno portato a termine: identificare i cittadini su base religiosa.
Lo stesso processo è stato seguito dai Belgi quando costruirono la divisione tra Tutzi e Hutu, iniziando a scriverla sulle carte d'identità...
Credo di essermi spiegato...
Allora il mio sospetto è che lo scopo dell'invasione di Iraq e Afganistan non fosse quello di conquistare e amministrare (sai che fatica) ma di far piombare questi paesi nel caos.
Nel caos prosperano le attività illegali. Il caos favorisce l'instabilità dei mercati finanziari.
Oggi la prima grande fonte di denaro è la speculazione in borsa nella quale vincono i furbi che barano conoscendo informazioni particolari prima dei mercati. Vi ricordate i guadagni immensi in borsa dopo i massacri dell'11 settembre 2001?
La seconda fonte di arricchimento è il crimine che ha bisogno di costruirsi retrovie sicure nei paradisi fiscali e in stati precipitati nel caos. Un Iraq pacifico, essendo lo stato più laico e moderno dell'Islam sarebbe un problema. Il primo produttore mondiale di petrolio, con un numero di laureati enorme potrebbe diventare in pochi anni un concorrente temibile per l'occidente...
Anche l'Argentina prima del crollo stava diventando una potenza economica. E guarda caso appena il triangolo d'oro tra Birmania e Tailandia viene pacificato e l'ordine regna sui Karen ecco che la produzione di eroina crolla e viene traslocata in Afganistan!
Mi sono spiegato? Esiste un piano oggettivo (una tendenza storica naturale del capitalismo di rapina) a creare il caos. E creare enclavi dove non esista legge. Retrovie sicure che fanno il paio con i lussuosi e civili paradisi fiscali.
In un mondo pacificato la legge strangolerebbe, lentamente ma con certezza, l'illegalità finanziaria e il crimine.
L'emergenza sanitaria, terroristica, ambientale sono oggettivamente prodotti fondamentali dell'economia del dolore e servono alla causa del Caos.
Marx e Engels dicevano: il capitalismo, per sua stessa natura svilupperà le forze produttive fino a un livello nel quale, non riuscendo più a controllarle (a contenerle), inizierà a distruggerle. Questo renderà il capitalismo non più "conveniente" e incentiverà lo sviluppo di una società basata sulla socializzazione dei mezzi di produzione.
I vecchi pazzi avevano ragione. Ma la socializzazione dei mezzi di produzione non sta avvenedo sulla base dell'applicazone di "teorie umane". Solo un superficialone come Lenin poteva crederlo. Non a caso i due vecchi parlavano di materialismo storico. Infatti sono le forze primarie ("naturali") determinate dai mezzi di produzione che fanno la storia e determinano i salti culturali e sociali. La socializzazione dei mezzi di produzione la vediamo ogni giorno: internet! La rete è un immensa macchina produttiva socialmente condivisa. Tutti gli utenti hanno la stessa possibilità teorica di accesso. La differenza la fa la capacità individuale (il socialismo è la società che dà a ogniuno secondo le sue possibilità).
Insomma la situazione è altamente drammatica ma piena di possibilità di sviluppo.
La storia avanza e lentamente si migliora.
Nota personale che puoi anche saltare ma che scrivo per vantarmi:
con questo articolo finisco il lavoro di analisi teorica (scusate la prosopopea) che ho iniziato sulla rete con la pubblicazione di "Internet salverà il mondo". Troverete questo e altri articoli su www.jacopofo.it.
In particolare "Pessimismo cosmico e gnocca globale" e "Dieci cose che il capitalismo non ti ha detto". Questo mio contributo al dibattito è iniziato però prima di internet, nel 1981 quando sulle pagine del Male (glorioso settimanale satirico) pubblicai il falso numero di "Rosso" (periodico dell'Autonomia Operaia diretto da Toni Negri) intitolato "Dal rosso alla policromia!". Tutto il falso era incentrato sulla constatazione che il potere reale era ormai in mano al popolo dei consumatori e solo le catene culturali tenevano in piedi i vecchi rapporti di potere. (E quindi l'idea della lotta armata per conquistare il potere era una stronzata.) Nello stesso anno uscì "Come fare il comunismo senza farsi male" che sviluppava il tema immaginando la rivoluzione del consumo critico e del commercio etico.
Quindi sono 25 anni che vado avanti a menarla su questa storia.
Penso che sia sufficente sennò rischio di essere monotono e ripetitivo.
Mi impegno quindi a smettere di scrivere su questi argomenti teorici. Chi vorrà approfondire si faccia un giro su questo blog alla voce "Rivoluzione spirituale" e "Controinformazione".
Nel futuro mi riprometto di dedicarmi con maggiore intensità alla narrativa, alla pittura, al teatro e al rock and roll.
Spero però di riuscire a dare una forma organica a tutto quanto ho scritto sulla rivoluzione pigra editando i testi su carta e dvd.
Riuscirò finalmente a ricomporre l'Enciclopedia Universale? (Come quella di Diderot ma più sexy! L'unica enciclopedia rilegata ancora viva.) Con 28 libri pubblicati (insieme a altri autori straordinari) e un centinaio di articoli, credo proprio di averla terminata. Mi piace che questo lavoro sia finito. Quando decisi di iniziarlo 25 anni fa non credevo proprio di arrivarci. Praticamente ho concluso anche il lavoro sugli altri due filoni di ricerca: la storia e le frontiere del corpo e della mente. Fra poco sarà disponibile la nuova, imponente edizione de "La vera storia del mondo" su carta. L'edizione in video è arrivata all'impero romano e al Cristianesimo.
E fra breve terminerò anche l'indicizzazione dei temi fondamentali della rivoluzione psicofisica. Oltre ai testi e ai video già disponibili su dvd (l'intero corso di Yoga Demenziale, 10 ore di conferenze e esperimenti, in uscita a fine marzo) pubblicherò un sunto generale che forse si intitolerà "La vita spiegata ai terrestri". Ma la novità assoluta sarà la messa in rete (dopo dieci anni di incubazione) di Godolo, l'oracolo che discute con te e che racconta a ciascuno tutto in maniera diversa. L'idea è che ci siano molti modi di descrivere l'esistenza e che ogniuno debba cercare il suo. Godolo risponde(casualmente grazie a un programma random) a ogniuno in modo diverso. Nel software infatti sono nascosti 27 libri, tutti inediti. Insomma una cosa esagerata.
L'utilizzo del caso come strumento di comunicazione profonda...
(OK lo so che è un delirio, ma mica vorrete morire democristiani?)
Ma in tutto questo lavoro editoriale futuro si tratterà solo di buttare fuori tutto il lavoro accumulato in questi anni a causa della resistenza delle case editrici. Non sopportano i grafomani come me.
Insomma scriverò ancora, mi piace troppo, ma su questo basta.
Solo un po' di editing finale.
Aug!