L'operaia nuda, il diavolo e la rivoluzione!!!
Inviato da Cacao Quotidiano il Sab, 07/10/2010 - 10:00Carissimi,
questa settimana vi presentiamo un personaggio che gia' ben conoscete: Toni Barra, investigatore privato per conto dei sindacato metalmeccanici.
Un duro (neanche tanto) dal cuore tenero, che cerca di risolvere i casi piu' complicati che gli vengono affibbiati dal suo Capo. Toni e' innamoratissimo della moglie Rosa e ha una figlia che ha chiamato Engels che gli da' spesso filo da torcere.
Ma non continuo a raccontarvi di lui, lo conoscete, questa volta pero' si e' ripulito ed e' diventato un bel libretto dove oltre alle storie, riviste e corrette, trovate dei magnifici disegni di Jacopo Fo. Insomma, Toni esce dalle pagine del blog per planare nella vostra libreria... una sorta di Pinocchio dei giorni nostri. Ok, la finisco qui, vi riproponiamo l'inizio di una sua avventura.
Buona lettura!
La grande truffa dei formaggini
Non tutti gli investigatori privati sono uguali. Alcuni lavorano per le grandi multinazionali del dolore, rubano segreti industriali, pedinano sindacalisti, ricattano uomini politici. Altri, pochi, lavorano al servizio del movimento operaio, difendono i deboli e raddrizzano i torti. Io faccio parte della seconda categoria. Sono al servizio della confederazione Nazionale dei Lavoratori, sezione metalmeccanici. Cento euro al giorno piu' le spese. Sono felice di battermi contro le ingiustizie e il mal governo. Ma anche ci sono dei giovedi' che iniziano male.
"Toni", mi disse il Capo, un tipo duro, tanto che la moglie nell'intimita' lo chiama ‘Acciaio’. "Toni", mi ripete' "Il Sindacato ha bisogno di un favore." (Lui "il sindacato" lo dice maiuscolo)
Io dissi: "Suppongo che non si tratti di decine di cassiere della Coop da iniziare alla partita doppia." Non so se afferro' il doppio senso. Non sorrise neanche. Forse stava pensando di uccidere qualche nemico della classe operaia e del genere umano a mani nude. Esseri senz'anima che vendono organi, proletari, usati, ai notai.
Mi piaceva che il Capo della Confederazione fosse dalla nostra parte. Il giorno della resa dei conti non avrei voluto averlo contro. Non con quelle mascelle.
"Toni" mi disse, "abbiamo fatto una cazzata. Abbiamo investito i soldi del fondo di soccorso proletario in un cazzo di fondo di investimento che mi aveva consigliato mia cugina, sai quella dei Cub farmaceutici... gran bella ragazza. Ma non capisce un cavolo di economia e cosi' abbiamo perso tutto in azioni Parmalat..."
"Ma Capo! Io credevo che le Parmalat le avessero comprate solo le donne sole, afflitte dall'alitosi e dal sogno segreto di farsi il Consulente Finanziario Calvo".
"Toni, non fare il simpatico... Trovami il signor Parmalat, e staccagli le palle se non ti rida' i soldi fino all'ultimo centesimo".
Elisa aveva un debito con me. Avevo trovato il suo punto G una sera che aveva deciso di suicidarsi.
Lavorava al Carcere di San Vittore. Le dissi che dovevo vedere il signor Parmalat. Da solo. Lei era delegata del Sindacato Aguzzini. Mi disse che si poteva fare: "Una cortesia pero'..."
Guardai dentro i suoi profondi occhi blu e capii: "Avete perso anche voi il Fondo Vecchiaia nella Voragine dei Formaggini come i Metalmeccanici?"
"Si'"
"Quanto?"
"20 milioni di euro."
Quando vidi il signor Parmalat, in una stanzetta dell'infermeria, gli spiegai chi ero, per chi ero li' e cosa succede a un uomo che si mette contro dieci milioni di operai sudati.
Sentii l'odore della sua paura.
Mi diede un numero di un conto in Svizzera e una password. Ero sulla porta quando mi girai, lo guardai dritto negli occhi e gli dissi...
(Continua)