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Siamo senza Dio? Sicuri? Ma proprio sicuri? Sta nascendo una nuova forma di fede?

In Commento a "Io credo in Dio." Max ilNegro ha scritto:

"Io personalmente non credo in dio, non trovo nemmeno sensato porsi la domanda dell'esistenza di dio, qualunque fosse la risposta a me non interesserebbe minimamente.
La mia impressione è che la religione, il bisogno di un dio, un essere superiore, la ricerca di un significato dell'universo siano semplicemente una debolezza e una forma di presunzione dell'uomo.
Una debolezza per il bisogno di sapere che c'è un papà, un essere superiore sopra di noi.
Una forma di presunzione perchè sottintende l'assurda pretesa che il nostro cervello sia in grado di comprendere la complessità della realtà, cosa che a me sembra impossibile, mentre quello che a me pare riesca a fare è al massimo disquisire intorno a una qualche forma di semplificazione della realtà allo scopo di renderla così semplice da poter essere maneggiata dal nostro cervello."

Adoro Max perché va subito al nocciolo della questione.
E perché esprime in modo perfetto quello che ho pensato per quasi tutta la mia vita.
E sinceramente lo penso ancora adesso.
Ci aggiungo solo un MA...
A questo punto sento già chi si mette a ringhiare: "Ecco, un altro che si converte e si scopre che è gesuita osservante come Fassino!"
Ora vorrei chiederti dieci minuti di sospensione del giudizio.
Quello che sto per scrivere è COMPLETAMENTE DIVERSO.
Prima però vorrei pietire un po' di stima: sono sempre io, il vecchio buon Jacopo, quello che si è fatto i processi per banda armata, quello che si è fatto il culo come un secchio per sputtanare i trucchi dei santoni e i crimini della Chiesa Cattolica. Sono ancora un fervente materialista e in alcune giornate, quando c'è bel tempo, riesco anche a essere dialettico. Non rinnego niente.
E parto citando Marx, che spero non vorrete giudicare un integralista papalino.
Cioè Marx, il più grande mangiapreti della storia, quello che disse "La religione è l'oppio dei popoli", scrisse anche (cito a braccio) Voi cristiani ci accusate di essere gretti senza spiritualità, perché crediamo nelle leggi materiali della storia. Ma è falso. Voi cristiani vi comportate bene sulla terra per andare in Paradiso. Siete quindi materialisti, cercate un premio per voi stessi. Noi invece crediamo nello spirito della storia, e in una sua intrinseca qualità positiva, una forza creatrice che permea tutto il creato e che naturalmente conduce gli esseri umani a progredire verso stati di coscienza superiori. Voi siete materialisti perché attendete un premio materiale: il Paradiso. Noi siamo spirituali perché crediamo nella positività dei meccanismi naturali che determinano la storia umana e quindi in un futuro migliore.
Questo aspetto delle idee di Marx e Engels fu poi dimenticato, censurato dalla deviazione autoritaria e meccanicista che uccise la carica filosofica del comunismo trasformandolo in un'apparato idelogico da macellai. E non fu una lieve censura ma un massacro, milioni di comunisti umanitari e spirituali furono giustiziati.
L'attuale intelligenzia di sinistra, in parte spocchiosa, sorda, collusa e ignorante, e senza senso del Sacro, è figlia di quell'Hemingway che decise di tacere davanti alle stragi staliniste in Spagna "per non danneggiare la lotta antifranchista".
Il peccato originale venne compiuto. Il delicato, colto intellettuale rivoluzionario vende l'anima alla logica del fine che giustifica i mezzi.
E viene così sepolta la pietà comunista.
L'amore comunista.
Il senso di Dio comunista.
Così diventiamo laici, atei, senza Dio.
Tanto che mi sembra che scrivendo queste righe potrei far incazzare molti compagni (e mi dispiace).

Lo so che Il senso di Dio comunista è una frase un po' pesante. L'ho scritta apposta.
Vorrei provocare in chi mi sta leggendo un dubbio.
In realtà sono partito da Marx e dal comunismo per gioco, anche se quel che ho scritto lo penso.
Non mi interessa andare a rivangare vecchie storie di comunisti ammuffiti.
Mi interessa parlare di oggi, di noi, del nuovo spettro che si aggira per l'Europa, lo spettro della nuova religione che non ha nome, perché non è neppure una religione, ma è una fede e ognuno ce l'ha diversa, come le impronte digitali.
Una filosofia del Sacro che non prevede nessuna forma di codificazione, di liturgia, di gerarchia.
E' un fatto privato. Forse per questo se ne parla così poco.
A nessuno interessa fare proseliti.
Non abbiamo Santini da vendere.
Allora per spiegare quello a cui mi riferisco forse è meglio metterlo sotto forma di lettera, invocazione o inno.

Sorelle
fratelli
è ora di dire che questa società umana, caduta da millenni nelle mani di pazzi scatenati e violenti che hanno in odio la vita, la felicità. l'amore e il sesso, ci fa totalmente schifo e ci offende nella nostra percezione del mondo.
Riappropriamoci del senso del sacro.
Dello stupore di fronte all'essere vivi.
Poniamo al centro della nostra vita l'esperienza magica dell'essere, del poter guardare e ascoltare, creare arte e gioco e contemplare fiori bellissimi.
Di fronte a questa meraviglia che ci circonda possiamo solo dire che non capiamo.
Eppure ne siamo parte.
C'è chi ha chiamato questo credere in Dio.
Noi non osiamo dirlo.
Come gli antichi ebrei abbiamo paura di condensare tutto il mistero dell'Universo in una parola umana.
Ma crediamo che la semplice meccanica degli atomi non possa da sola spiegare l'esistente.
La capacità di ridere, di godere, di percepire il tutto sono talmente potenti che solo immaginando che già nella materia minuta sia nascosto questo mistero fondante.
Qualche cosa che è ovunque, che conosce solo la positività dell'essere, che è onnipotente nel senso che ogni cosa che può è fatta di questa qualità misteriosa.
Onnipresente, onnisciente nella stessa accezione.
E' l'idea delle culture matriarcali e numeriche pre ebraiche, idea che si specchia perfettamente nella concezione del Tao cinese e, mi sembra giusto ricordarlo questa concezione della divinità nasce tra le popolazioni più antiche dell'Africa Nera e la ritroviamo in tanti che furono bruciati nei roghi cattolici e poi, ultimo, De Mello in "Chiamati all'amore". Un testo scritto da un frate gesuita (!) e scomunicato dalla Chiesa Cattolica stessa (non c'è più religione).

Non vogliamo fondare una nuova religione. Proprio perché capiamo la frase fondamentale di Gesù, quando dice di non pregare in pubblico...
Non ci interessano riti. Non abbiamo bisogno di preti che ci confessino.
Non abbiamo neppure bisogno di chiamare Dio quella entità in cui crediamo.
Semplicemente abbiamo visto il miracolo di vivere e abbiamo fede nella bellezza del mondo, nella giustizia portata dal tempo, nella magia semplice e senza miracoli che il mondo a volte ci ha mostrato.

Friedl Dikers-Brandeis era internata nel campo di sterminio di Therensiestadt, dove insegnava a disegnare ai bambini prigionieri. Lei morì in quel lager. Ma era riuscita a infondere la passione per l'arte a quei bambini prima che venissero uccisi. Alcuni suoi allievi sopravvissero e due bimbe divennero poi grandi pittrici.
Prima di morire lei scrisse:
"Oggi una sola cosa mi sembra importante: risvegliare il desiderio verso il lavoro creativo, renderlo un'abitudine e insegnare a superare le difficoltà, che sono nulla a paragone di questo obiettivo per il quale si lotta."

Io non posso non vedere nell'esperienza di questa donna l'esistenza di qualche cosa di misterioso e sublime e tremendamente positivo che permea la realtà in ogni suo possibile frammento.
Perché se non ci fosse questo Sacro in ogni atomo del tuo corpo non potresti spingere la tua anima oltre i limiti del dolore.
Io sono contrario al dolore. Lo odio. Il dolore distrugge. Ma osservo che persino il dolore ha almeno un aspetto positivo: nulla come la capacità umana di resistere al dolore e continuare a sperare e lottare dimostra, in modo egualmente chiaro, l'esistenza misteriosa di una divinità che permea tutto.
Chi ha sofferto sa che esiste un momento nel quale non hai più nulla, non sei più nulla. Non esisti più, il dolore ti ha ridotto a pura materia morta.
Eppure, anche allora, Dio solo sa come, ti trovi ancora ad avere la forza di essere.
E magari di pensare a qualche cosa di perfetto come il profumo dei fiori. O un dipinto.
Questo è Dio.
La Dea.
La Forza del mondo.
Non fa miracoli, non manda figli, né profeti, né Maestri, né Messia.
Non è interessata in nessun modo alle tue preferenze sessuali, politiche, religiose.
Esiste su un altro piano. Non ha barba o baffi o seni grandi. Il suo corpo è il mondo.
Non ha una coscienza. Non sa neppure che esistiamo eppure misteriosamente essa è in ogni nostro gesto e noi ne condividiamo la grandezza perché siamo fatti della sua medesima sostanza, ne siamo una parte. Viviamo qui.
E la celebriamo godendo per quanto sia possibile il bene di questo mondo e accettando con giusta riluttanza di pagare la nostra quota di sfiga cosmica, sperando sempre di poter usufruire di buone dosi di anestetici nel caso proprio che ci si trovi a soffrire.
Tutto quel che dovevo dire sta in queste poche righe. E' una Bibbia molto leggera.
E dire di più lo considero sminuire la reale portata del mio stupore di fronte al mistero, la mia convinzione di non poter capire un cavolo.

PS
In appendice osservo che il film Codice da Vinci, racconta un fumo di balle per affermare concetti veri su un'altra idea di Gesù (uomo che amava una donna, voleva la pace e l'amore e odiava potere, gerarchie, templi e sacerdoti). Il libro di Dan Brown, esprime implicitamente una rivoluzione nel modo di sentire, non solo perché racconta, usando suggestioni bassissime, la storia della guerra contro l'idea di Gesù uomo e amante ma proprio perchè ha incontrato 70 milioni di acquirenti del libro che evidentemente sentivano questo tema.
Voglio dire che se il libro fosse uscito 20 anni fa non avrebbe venduto altrettanto. I libri sono figli del momento.
Attenzione, non sto sposando nessuna idea di Brown, (eccetto il discorso sull'Ultima Cena di Leonardo). Non potrei mai scrivere un romanzo così pieno di bugie. Ma osservo che l'esistenza del romanzo e del film sono spartiacque culturali.
Ho visto il film. Non è un gran che ma sarà visto come dicono da 2 miliardi di persone. E' fatto bene.
E c'è l'immagine centrale del libro, il segreto svelato: il nonno, discendente diretto di Maria Maddalena viene scoperto dalla nipote mentre si accoppia ritualmente durante un rito assembleare del Priorato di Sion.
Hanno dedicato 5 minuti a immagini strazianti di ferite e fustigazioni.
Solo un secondo all'amplesso sacro della sacerdotessa (che sta sopra) e del sacerdote.
Il rito matriarcale è stato mostrato (anche se è improbabile che simili riti ci siano mai stati tra i discendenti di Maddalena, né si può dire che Maddalena né abbia mai avuti di discendenti).
Il senso della celebrazione del piacere del sesso come comunione con la Dea Madre è stato raccontato a milioni di persone.
Io l'ho scritto in modo più corretto. Ma il messaggio è arrivato a pochi.
Ma le vie del Signore sono infinite e ora quei fottuti di Holliwood vendono questo prodotto come un detersivo.
Come ho detto: Dio ha altro da fare ma la materia ha una saggezza magica dentro. E ha deciso così: che fosse un film di cassetta, con la regia dell'amico di Fonzie, a far crollare il muro della falsificazione, usando peraltro (ironia della sorte) non la verità ma altre bugie, in un gioco di eliminazione reciproca.
Il mondo è così. Misterioso e ironico.
Internet l'ha creata il Pentagono.
Alle menzogne su Gesù ci ha pensato Holliwood.
Il male si occupa di distruggere sé stesso.

PPS
Credere in Dio, secondo i matematici, conviene sempre.
Se Dio non c'è hai comunque vissuto meglio. La speranza fa bene al cuore.
Se Dio c'è ti prendi una bella soddisfazione e puoi dire: "L'avevo detto io..."