Stare su Facebook a volte è una noia, a volte un divertimento, a volte serve a monitorare l'umore, le attività degli amici.
E' quello che mi capita con Giovanni Savino del Tappeto di Iqbal, lui scrive tantissimo, vari post al giorno, racconta a chi lo segue con affetto cosa accade ai suoi ragazzi, mette foto delle attività, poi ogni tanto mette un post dove si sente tutta la sua stanchezza nel portare avanti una battaglia che spesso sembra proprio persa in partenza. Allora gli telefono, mi faccio raccontare, mi preoccupo, lo penso tanto e poi nel post dopo risento il ruggito di chi non vuol mollare e ha solo qualche momento di sconforto.
Bello Giovanni, bellissimo. E bellissimi tutti i suoi ragazzi. Quest'estate, per esempio, hanno affittato un campo, lo hanno pulito, tagliato, hanno sistemato un po' di ombreggianti, messo insieme un po' di ragazzi e fatto scuola, giochi, attività varie, per non lasciare che i ragazzi del quartiere Barra di Napoli non avessero un posto dove andare, dove stare. Giovanni e i suoi ragazzi, senza una sede, senza un posto al coperto, hanno trovato il modo di lavorare lo stesso.
Abbiamo parlato già di lui e del suo lavoro con i ragazzi. Abbiamo raccontato la loro storia e quando sono venuti ad Alcatraz abbiamo riso e pianto sentendoli raccontare, cantare.
Adesso Giovanni e Bruno hanno avuto un'idea che voglio raccontarvi, quindi ve la dico ma prima vi do due notizie pratiche.
In breve, le cooperative che si occupano dei ragazzi di Barra sono due: la prima, INLUSIO, ha una convenzione con la fondazione del Banco di Napoli ed è gestita dal fratello di Giovanni, Bruno, INLUSIO si occupa di affiancare i ragazzi del quartiere nel percorso scolastico obbligatorio, in piena collaborazione con le insegnanti viene contattata quando un ragazzo non si presenta a scuola per alcuni giorni. I ragazzi della cooperativa recuperano lo studente, lo riaccompagnano a scuola, lo vanno a prendere, gli preparano il pranzo e lo seguono nel doposcuola.
INLUSIO ha in carico una trentina di minori. Per questo riceve un contributo dalla Fondazione del Banco di Napoli che serve a pagare le spese e gli operatori.
E quando INLUSIO finisce il suo compito e i ragazzi terminano le scuole dell'obbligo interviene Il Tappeto di Iqbal che continua il percorso di questi ragazzi, chi vuole continua a studiare, altri imparano un mestiere, tutti imparano a fare il clown e con gli spettacoli in giro per l'Italia si pagano le spese.
Quest'anno è successo di tutto, di fatto INLUSIO e il Tappeto di Iqbal hanno perso la loro sede, quella nuova, chissà come mai, è stata distrutta in una notte.
E questa situazione di “sede vacante” ha fatto sorgere un problema abbastanza grosso: la fondazione del Banco di Napoli rinnoverà i primi di settembre la convenzione con la cooperativa INLUSIO solo se questa avrà una sede.
E non avere il contributo significa non poter lavorare, e non poter lavorare significa abbandonare i ragazzi a se stessi. E se i ragazzi non vanno a scuola significa che vanno in mano alla camorra e se vanno in mano alla camorra significa...
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