Il governo dell’Uruguay ha organizzato la campagna Armas para la vida.
“Il cittadino consegna un’arma e riceve, in cambio, un’arma per la vita. Un’arma di conoscenza come lo è un computer portatile o un’altra, per l’esercizio o il lavoro, come è la bicicletta. Cerchiamo così di collaborare nell’importante lavoro di disarmare la società uruguayana, un lavoro vitale verso una convivenza più armoniosa, per risolvere le differenze attraverso il dialogo e il negoziato”, così ha dichiarato Marcelo Barzelli, responsabile della Comunicazione del Ministero degli Interni uruguaiano.
Si stima che nel Paese sudamericano un cittadino su tre possegga un’arma e solo la metà risulta regolarmente registrata. Il tempo per compiere questa sorta di baratto è di sei mesi, in seguito entrerà in vigore una legge che prevede una pena da 1 a 12 anni per chi possiede un’arma illegalmente.
(Fonte: Eticamente)
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