Ode alla capulana

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A Maputo, la capitale del Mozambico, puoi trovare praticamente qualsiasi cosa ma nel nord se chiedi a qualcuno di consigliarti un oggetto tipico, tradizionale, da portare a casa come ricordo o regalo, tutti ti risponderanno: “Le capulane!”.
Sono tessuti in cotone coloratissimi, al mercato li vendono in scampoli di 4 metri di lunghezza, e vengono utilizzati soprattutto dalle donne per fare praticamente qualsiasi cosa: vestiti, copricapo, panni per la casa. In più la capulana è il tessuto che permette alle mamme di tenere il bambino saldamente legato alla schiena. Riescono così a lavorare mentre il piccolo, infagottato dietro quasi a contatto di pelle, se la dorme beato e sicuro. Se per caso la capulana si dovesse allentare o slacciare la mamma lo sente subito, spinge in su il piccolo e stringe il nodo davanti.
Una capulana stesa sul marciapiede serve alle venditrici ambulanti per esporre la propria merce, e a fine giornata, viene arrotola, formando un cerchio che, adagiato sulla testa, aiuta a trasportare facilmente sino a casa la cesta con gli articoli rimasti invenduti.
La capulana protegge dal freddo in inverno, dal sole nel resto dell'anno e dalla pioggia quando piove.
L'ho vista anche usata come fazzoletto da naso...
Per alcune donne le capulane sono gli unici averi, soprattutto per le donne dei villaggi rurali; nelle città le cose funzionano diversamente, benché anche lì abbiano sempre con sé una capulana, magari come ornamento sulla testa o come tovaglia in cucina.
La capulane rendono l'Africa colorata! Immaginatevi: la terra arancio-marrone, il cielo e il mare azzurri, e ovunque queste macchie di colore impazzito, con disegni, simboli, ghirigori. Sono le capulane indossate dalle donne! (...)

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