Chi ha il potere?

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Questa settimana vorrei farvi una segnalazione nepotista, a favore di un giovane autore teatrale che incidentalmente è mio padre. Dario ha ritradotto e recitato un testo del ‘500 di Étienne de La Boétie Trovo questo testo particolarmente bello ma anche molto interessante per chi desideri costruire un mondo migliore. Sostanzialmente La Boétie sostiene che i potenti cesserebbero immediatamente di dominare sui popoli se i cittadini rifiutassero di servire. La Boétie sostiene che ribellarsi al Re, organizzare insurrezioni e rivolte è completamente superfluo, oltre che pericoloso. Basterebbe che le persone fossero un po’ meno vili. Credo che sia essenziale comprendere questa realtà per organizzare un’opposizione pacifica: Martin Luther King e Gandhi la chiamarono disubbidienza civile. Per abbattere il re è sufficiente “Non servirlo più! Sì, avete capito bene… non si tratta di sottrargli qualche cosa… ma di non attribuirgli più niente… È sufficiente che non si faccia più nulla a suo vantaggio…”

Nel 1980 era ormai chiaro che il proletariato italiano non avrebbe fatto la rivoluzione. Riflettendo sulla situazione arrivai alla medesima conclusione di La Boétie, con una piccola aggiunta: rispetto al 1500 le possibilità del popolo di imporre il proprio volere pacificamente sono enormemente cresciute. Nel 1500 il potere era ancora in mano a una casta guerriera. E se è vero che questi aristocratici criminali non avrebbero potuto mantenere il potere se il popolo avesse rifiutato un rapporto di sudditanza, è anche vero che il re teneva saldamente in mano un esercito capace di sparare coi cannoni sui sudditi. In questi 500 anni il potere militare bruto ha via via ridotto la propria influenza a favore del potere derivante dalla capacità di produrre e dal controllo delle leve finanziarie. Ma contemporaneamente è aumentato pure il potere politico e la capacità di comunicare in mano ai popoli. Ma la trasformazione forse più grande è stata quella delle merci. Oggi non basta avere la forza produttiva per invadere i mercati. Oggi bisogna riuscire a intercettare i gusti della gente. La storia imprenditoriale degli ultimi 50 anni è una potente prova di quanto sto dicendo. Oggi alcuni degli uomini più ricchi del mondo devono la loro fortuna a questa capacità; Microsoft, Google, Facebook sono le imprese che hanno capitalizzato di più, nella storia del mondo, in una manciata di anni. Contemporaneamente molti dei colossi di 50 anni fa sono spariti perché non hanno capito in che direzione andavano i desideri dei popoli. Un’altra novità è che oggi esistono alcune centinaia di milioni di consumatori che hanno capito questo e che usano la propria capacità di acquisto come strumento di lotta politica: voti ogni volta che fai la spesa. E oggi milioni di persone devono la vita a questo modo di rifiutare ingiustizie e abusi. Quante vite ha salvato il boicottaggio finanziario delle case farmaceutiche che tenevano alti i prezzi delle medicine salvavita in Africa? Quante vite ha reso dignitose il commercio equo e solidale? Quanta natura abbiamo protetto scegliendo di mangiare cibi biologici? Quanto hanno migliorato il mondo i gruppi di acquisto, i sistemi di baratto e di condivisione?… Sta succedendo qualche cosa di più di quel che La Boétie sognava. Stiamo usando una leva straordinaria per combattere le multinazionali del dolore sul loro stesso terreno. Quando mai le aziende si erano preoccupate della loro immagine etica, ecologica, umanitaria? Molti lo faranno solo per convenienza, certo... Comunque lo fanno. È una nuova cultura che avanza, nuovi valori che crescono contigui all’economia del dono, che non è solo una cosa buonista: su internet i miliardi sono stati fatti soprattutto regalando servizi (Google e FB sono gratis!). E non si può dire che Bill Gates abbia regalato 35 miliardi di dollari solo per fare bella figura. Uno regala 10 milioni di dollari per fare bella figura. Quando si supera il miliardo ci devi proprio credere. E anche questo aspetto è interessante: oggi l’idea del valore sociale è talmente forte da portare dei miliardari, che magari hanno fatto ogni nefandezza per accumulare denaro, a cercare una redenzione regalando la maggior parte di quel che possiedono. Certo non rischiano comunque di morire poveri. Ma in ogni caso non era mai successo in tutta la storia del mondo. Anzi, una volta è effettivamente successo, in Danimarca, all’inizio del 1800 il re regalò tutte le sue terre ai contadini… (vedi sempre di Dario “C’è un re pazzo in Danimarca”). Quindi, signori e signore, abbiamo veramente modo di cambiare il mondo senza dover sparare un solo colpo e senza dover fare scontri di piazza. Basta colpire i potenti dove gli fa più male: il portafoglio. Fai soffrire i malvagi: non comprargli più un cazzo! PS: Nel 1980 pubblicai un libro dal titolo: “Come fare il comunismo senza farsi male.” Tutt’ora disponibile su CommercioEtico