Carissimi,
abbiamo aggiunto nel catalogo di Commercioetico.it una perla letteraria: "Ciulla, il grande malfattore", scritto a quattro mani da Dario Fo e Piero Sciotto.
Recita la quarta di copertina: "Questo è il romanzo vero di Paolo Ciulla, pittore, illustratore, anarchico e omosessuale, il più grande falsario della storia d'Italia. Che raggiunse la fama che aveva sempre sognato, per una via che non avrebbe mai previsto."
Il libro è acquistabile online cliccando qui
Di seguito pubblichiamo la prefazione, buona lettura!
Tutta brava, tutta brava gente era la canzone-tormentone della commedia Settimo ruba un po' meno, un elenco ritmato di personaggi del potere che mentono, parlano di moralità e, immancabilmente, finiscono sotto inchiesta urlando: "Sono sereno, dimostrerò la mia innocenza". Chiudeva così:
Ma tu, miracolato del ceto medio basso,
tu devi risparmiare, accetta 'sto salasso:
non devi mangiar carne, devi solo salvar la lira
e, mentre gli altri fregano, tu fai l'austerità!
Settimo ruba un po' meno è del 1964. Cinquant'anni fa! Mezzo secolo fa!
Verrebbe da dire: "Sembra ieri". Veramente, sembra oggi.
Oggi come cinquant'anni fa. E un secolo fa?
Quelli di una volta hanno sempre rappresentato l'esempio cui ispirarsi. I modelli non mancano.
E non è vero che sono tutti uguali, come vuole la retorica qualunquista e populista di tutti i tempi. Ciascuno decida quali scegliere.
La commedia si apriva con la storia, inventata per scherzo, secondo cui il comune avrebbe fatto costruire un cadaverodotto per spedire le salme al cimitero, a quattordici chilometri di distanza, ad altissima velocità, con grande risparmio di costi, enorme incremento di efficienza. E di inevitabili mazzette.
Un cadaverodotto! L'immaginazione per concepire una simile idea trovava anche allora mille spunti nella realtà intorno.
Il cadaverodotto era un falso. La speculazione poteva essere vera. Il tutto, verosimile.
Ci siamo imbattuti nella figura di Paolo Ciulla, pittore, disegnatore, illustratore di talento, anarchico e omosessuale vissuto fra fine Ottocento e inizia Novecento.
Paolo Ciulla è stato il più grande falsario della storia d'Italia.