Nonostante il proibizionismo della canapa

Facebook Instagram TikTok YouTube Twitter Jacopo fo english version blog

 

RESTIAMO IN CONTATTO!

PER CONOSCERE GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI VISITA LA MIA PAGINA FACEBOOK

 

Dal 1981, anno in cui Reagan ha proclamato guerra alle droghe e tolleranza zero nei confronti della canapa, la produzione americana di marijuana e' decuplicata.
Secondo un articolo riportato su Internazionale di questa settimana, gli USA sono il 5% della popolazione mondiale, e consumano circa il 50% delle droghe illegali.
Secondo i dati sulle carceri, resi noti dal Dipartimento della Giustizia, gli Stati Uniti hanno il tasso di reclusione piu' alto del mondo, circa sette volte quello dell'Europa occidentale. Un terzo dei detenuti e' in prigione per droga e la maggior parte di questi per possesso di cannabis.
Nonostante il proibizionismo, la canapa, secondo un'inchiesta della BBC, e' stata il prodotto agricolo piu' importante del 2006, con un giro di affari che supererebbe i 35 miliardi di dollari. Per fare un confronto, il raccolto annuale americano di mais ha un valore di 23,3 miliardi di dollari.
Le cifre dimostrano chiaramente che la "tolleranza zero" non paga. Purtroppo, invece, negli Usa continua a essere un'impresa redditizia: le carceri private sfruttano il lavoro forzato di chi si fa le canne (e quindi preferirebbe starsene tranquillo) per fare affari (molte ore di lavoro e salari bassissimi).


Commenti

Vero è che il proibizionismo non porta risultati; tuttavia si nota come abbia ridotto maggiormente il consumo di sigarette il divieto di fumo nei luoghi chiusi, che la campagna di messaggi terroristici sui pacchetti intrapresa precedentemente.

Quindi probabilmente la verità sta nel mezzo.

Fabrizio Bartolomucci
Roma

c'è da dire che se dio ha creato il grano per darci da mangiare, l' uva per darci da bere, ha creato sicuramente la canapa per tutto il resto:
tessuti, carta, olio, plastiche, medicinali, materiale edile, carburanti e chissà cos'altro.
dopo non è facile avere una vita serena se ti metti contro i benzinai, i farmacisti e riesci pure a dare rilassatezza e calma.
ovviamente la canapa da tessuto(quella che avevamo in italia fino al '34 e di cui eravamo secondi prodottori mondiali) non ha percentuali di thc 'apprezzabili' come altre varietà, ma è una coltura non-food che ridarebbe vita al mondo agricolo e ai campi inutilizzati.
pensate che bello avere produzioni locali di tessuti o di carta o di carburante. eviteremmo di far venire queste cose da altre parti del mondo e creeremmo lavoro.