Corruzione maiala: onore progressista a Riccardo Iacona per Pane e politica (Rai3).

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Iacona, coraggioso giornalista del gruppo di Santoro, ha realizzato un capolavoro sulla corruzione dei partiti. Ruotolo e la Gabanelli restano fantastici ma Iacona ha messo in onda una novità assoluta.
Il suo “Pane e politica” (nella serie W l’Italia http://www.raitre.rai.it/R3_popup_articolofoglia/0,6844,206^4990,00.html) non è soltanto un quadro impietoso del voto clientelare.
Egli ha usato una tecnica strabiliante: far parlare questi politici.
Ci ha impiegato mesi e mesi, seguendoli vivendo con loro, girando nei quartieri delle città calabresi.
Iacona parte dal basso con lentezza. Inizia a raccontare di un concorso che offre a centocinquanta aziende uno stipendio di mille euro al mese per un nuovo assunto. Per 15 anni. Il genio burocratico di un sindaco di An decide che per avere questo mare di soldi ci si deve mettere in fila. Chi prima arriva meglio alloggia.
Si presentano più di mille persone. Ma alcuni preavvisati sono lì da 4 giorni prima. Hanno organizzato un comitato, hanno portato le sedie, hanno transennato una zona accaparrandosi i primi posti.
Poi Iacona, con la sua aria smarrita, segue alcuni copoelettori, collettori di voti, che passano da un partito all’altro, da destra a sinistra, portandosi dietro il loro pacchetto di voti. In cambio del suffragio offrono raccomandazioni, vie preferenziali per ottenere una tac, l’aiutino per un permesso.
Ma la genialità di Iacona sta nel fatto che lui non li interroga in modo inquisitorio, si limita a lasciare che questi strani personaggi si raccontino.
Suona il telefonino del capoelettore, lui parla e dopo alcuni minuti saluta sorridente. Ed è lui, spontaneamente, a raccontare che era una richiesta d’aiuto per un esame universitario. Non che lui millanti di poter garantire il 30, ma una spintina all’orale può aiutare, sempre che il candidato superi il test scritto. E il professore è uno del partito… e prima o poi avrà anche lui bisogno di un favore. Ed è questo che Riccardo Iacona realizza in modo straordinario: ascolta, dà a questi omuncoli della politica la possibilità di raccontarsi e loro parlano come non farebbero davanti a un giudice o a un giornalista che esprimesse il suo giudizio.
E’ la forza della telecamera: sei in diretta. E vuoi far sapere quanto sei bravo. E la moglie vuol far sapere anche lei che voterebbe comunista, ma per la famiglia vota qualunque altra cosa. Perché è una brava madre.
Riccardo Iacona ha la forza di restare neutro, propone domande tecniche, anche insidiose ma espresse senza protervia. LUI SI LIMITA A CHIEDERE.
Grande!
E gli elettori che obbediscono al capoelettore dichiarano entusiasti che seguono le sue indicazioni di voto perché lui è sempre disponibile ad aiutarli e un aiuto ogni tanto serve proprio.
E tutti dicono che sarebbe meglio che non fosse così. Che le liste in ospedale dovrebbero essere rapide e trasparenti. Ma come si fa? Per una visita specialistica ci vogliono mesi… E allora il sistema della politica diventa non più strumento per migliorare i servizi, la scheda è il prezzo per ottenere l’accesso a un percorso esistenziale un po’ meno barbaro. Il capoelettore, l’assessore, il sindaco, il segretario di partito, diventano gli ingranaggi di una macchina che fornisce servizi di qualità superiore solo a chi si lega a una camurria.
E questo insieme di favori incrociati diventa una nel suo insieme una creatura dotata di vita propria, mostro assetato di posti di lavoro, assunzioni, promozioni. Effetti collaterali sono il licenziamento di tecnici laureati e efficienti sostituiti da benemeriti politici senza laurea che non si presentano neppure al lavoro. A migliaia. A nostre spese. Dopo un po’ di anni che fai il capoelettore, se sei bravo, sposti qualche centinaio di voti, e allora puoi mercanteggiare un posto nelle liste elettorali e, se sei bravo, ti sistemi con una ventina di migliaia di euro al mese, sennò ti accontenti di un posto fisso come portaborse, o vieni assunto dalla regione ma resti in carico al partito. O diventi presidente di qualche ente, commissione, consiglio di amministrazione. In Calabria hanno perfino fatto una legge in proposito stabilendo l’assunzione di più di cento militanti che stanno continuando l’attività di capoelettori e funzionari ma stipendiati dalla regione che del loro lavoro non deve neppure saper nulla. Il provvedimento miracola tutti i partiti. Nessuno si è opposto. E’ passato all’unanimità. Rifondazione e i Comunisti Italiani non hanno presenziato alla votazione, quindi non hanno votato a favore, ma neanche contro. E hanno comunque usufruito della legge per piazzare i loro uomini nel libro paga della regione.
Quello che alla fine ne esce fuori, oltre alla sensazione di indegnità morale, è un quadro complesso e per molti versi stupefacente, del rapporto tra cittadini e politica, di una cultura dell’inciucio che invischia tutti, dal povero disoccupato, alla casalinga, dal giovane militare al negoziante. Tutti possono aver bisogno, tutti cercano un protettore, un contatto con il mondo del potere.
E’ un’intera società che appoggia e perpetua questo modo di vivere.
E finalmente si capisce, fuori dalla retorica comunista, che non ci sono solo oppressori e oppressi, ma anche un popolo ignorante e masochista che si inchina a leccare le briciole sotto il tavolo.
Questo è il cancro che consuma la ricchezza italiana. Una malanno della mente, antico, levigato da secoli di invasioni alle quali si resisteva con l’astuzia e il piccolo imbroglio.
E’ da qui che bisogna iniziare a ragionare. Inutile prendersela con lo squallore dei politici: non sono altro che l’espressione di un popolo bue che ha l’inciucio nel sangue.
Il tutto sostenuto dalla concretezza di centocinquantamila stipendi, tanti sono in Italia quelli che vivono direttamente di politica.
Ecco la bacchetta magica che fa sì che il grande centro industriale della Calabria non sia dato in mano al manager con decenni di luminosa esperienza ma all’architettucolo della Margherita che può vantare come ultima grande opera la ristrutturazione di un nait club di 300 metri quadrati. E viene naturale, e ci si stupisce che faccia scandalo, che l’ex capoelettore, divenuto assessore, assuma la moglie come capo di una commissione.
Ma dov’è il problema? Iacona lo chiede ad alcuni concittadini dell’assessore. Neppure loro sanno dire cosa ci sia di male. E’ normale che uno si fidi di più della moglie. Di chi si deve fidare sennò?
Meravigliosi, inossidabili, il clienteralismo l’hanno succhiato con il latte. Sono cose che nelle grandi città coinvogono meno. Ma l’Italia è fatta di piccole province. L stanno i voti che si spostano a comando e che contano. Lì si fa la politica nazionale e le maggioranze parlamentari.
E guardando questo panorama si capisce la forza rivoluzionaria delle cooperative, dei gruppi di acquisto, delle banche del tempo. Unici antidoti possibili oggi alla cultura della corruzione individualista.

Ovviamente Icona ha vita dura in Rai. Ma ha segnato un grande punto a favore di una nuova cultura. E onore a Fabio Fazio che l’ha invitato a presentare il programma.
E incredibile di contro che dopo questa trasmissione violentissima non sia scoppiato un caso, non ci siano state interpellanze, prese di posizione, dimissioni di politici a raffica. Un piombato silenzio. Un deserto della parola in una nazione dove le prese di posizione sulle stronzate si sprecano.
E qui si vede anche la rivoluzione della rete: i blog sono invece pieni di peana a questa trasmissione. E sono sicuro che migliaia andranno a vedersela sul web.
Sarà un messaggio che non smetterà di essere ascoltato e amplificato.
Il re è nudo.
La rivoluzione delle coscienze avanza cantando.
Guarda il video su http://www.media.rai.it/mpelenco/0,,witalia^7291,00.html


Commenti

Eccomi qua. Io vivo molto lontano. Praticamente in esilio. E la ragione e' che l'italia spesso ti uccide. Io nel sistema delle clientele grandi e piccole, dei baciapile non ci so stare. Non che anche all'estero le cose siano perfette pero'...per lo meno pagano meglio.
Comunque sia...oggi ho visto finalmente la 3a puntata dell'inchiesta. Quella in cui si vede come le istanze dei piccoli politici che accumulano voti in provincia siano arrivate susu. Fino al quartier generale della politica. Fino alla commissione finanze che non discute la legge finanziaria..che invece viene decisa a tavolino in "Cabina di regia". Anzi neppure li. Poi la parola finale ce la mette il governo. Che e' il perno di tutto. E che infatti su quella legge chiede la fiducia.
La chiede buttando i pesci in faccia a fior di senatori (Salvi) e premurandosi di dare una poltrona alla sua nouova elite sorprendentemente ingorda, ingenua e illusa e comunque prona alle segreterie di partito.
Mentre scrivo ho qui accanto l'immagine della signora Rame che vola su una scopa (nel suo sito questo accade sull'aula del senato) scandendo allegra e fiduciosa lo slogan "Suvvia tagliamo gli sprechi".
Come se davvero mai neppure una sparuta minoranza la dentro, abbia veramente un qualche interesse a tagliarli quegli sprechi, che sono il pane di cui si nutre la propria elezione in quella elite di potere. Come se non ofssero loro la madre di tutti gli sprechi.

Sono seriamente triste per tutti noi. Per il nostro ingenuo entusiasmo e le nostre ingenue speranze. La politica...non e' quell'attivita' umana fatta per migliorare le cose. E' il frutto di quel combinarsi di interessi che dai quartieri di Catania arrivano fino al direttorio di governo.

Nessuna novita'? si e no.
Si si, a parole lo abbiamo detto tutti che "sono tutti uguali" che "tanto non cambia mai un cazzo".
Pero' nel segreto di molti cuori, c'era ancora quell'illusione di cambiamento nata nel dopoguerra e che ha alimentato le speranze di milioni di italiani. Pur criticandolo, pur cercando di esserne antitetici, molti di noi sono vissuti nella grande illusione che il giorno del cambiamento sarebbe arrivato quando le sinistre sarebbero finalmente state al governo. Non importa quanto stalinisti fossero i suoi dirigenti o quanti compromessi si sarebbero dovuti fare. Si pensava a quello come al momento che avrebbe portato, con le buone o con le cattive , la societa' civile finalmente a contatto con le leve del potere.
Una pia illusione. Non e' successo, non sta succedendo.Non succedera'.

Il lavoro di Iacona dimostra chiaramente una cosa: la politica e' un sistema clientelare. Sia a destra come a sinistra.

E basta.
Non e' altro.

E mentre la destra fortunatamente lo fa senza nascondersi e senza ipocrisie, la sinistra lo fa , vergognandosi, ma con eguale se non maggiore ingordigia. Le stupefacenti somiglianze fra politici di sinostra e di destra si moltiplicano esponenzialmente!

Morale: la sinistra non c'e'. Ci sono due destre. Una cresiuta nel settore privato. L'altra nel settore pubblico.Che fra loro si abbracciano e si imboccano l'un l'altra.

Noi siamo nel mezzo.

Lo stato nato dalla resistenza e dalla guerra di liberazione e' morto. La democrazia non esiste piu'. Il paese e' guidato da un sistema di interessi oligarchico che include entrambe le destre e le loro commistioni. E' questo, non berlusconi di per se, la porta aperta al fascismo in italia.

E questo governo e' solo l'altra faccia della medaglia dello stesso regime cui appartiene anche il governo che c'era prima.

A me piacerebbe che ci fosse un cambio e che nascesse adesso. E sicuramente nascera'. In me sta nascendo.

Il governo della sinistra e' arrivato. E non e' lo strumento per il cambiamento di un bel nulla. Il governo che molti hanno sognato ai tempi di togliatti o di Berlinguer, anche simpatizzando per l'estrema sinistra, votando DP, andando alle feste dell'Unita', cercando una qualche via anche idealista di battersi per il cambiamento...il governo dicevo, che mo finalmente e' arrivato... bum. E' una burla.SU quegli ideali ci piscia sopra. Vive solo in funzione di una cosa. Ritornare a vincere le elezioni attraverso il proprio apparato e le proprie clientele.

E ora non ci e' rimasto piu' nulla. La nostra speranza ingenua e assurda coltivata negli anni che il solo ideale della giustizia avrebbe portato cambiamento nei cuori di tutti.... nel nome di una fratellanza e di una giustizia semplici ma vere... la signora Rame che incita dalla sua scopa nell'evidente speranza di essere ascoltata ,e di portare i suoi colleghi parlamentari ad aderire ad una logica, cosi' pregna di giustizia elementare...in un un appello cosi' banale nella sua auteticita'...

Ecco io vorrei tanto, che tutte queste illusioni, questa tremenda illusione ottica che ci riempie le orbite, venisse spazzata via. Una volta per tutte.
Vorrei che non ci facessimo piu' illusioni.

Vorrei che guardassimo a quello che questo sistema di potere e'. Un regime che non ha nulla a che fare con la prima repubblica. Nulla a che fare con la resistenza. Che e' nato dalla distruzione sistematica di tutta quella esperienza.
E' una forma politica nuova. Dove la dignita' di tutti, il valore principale su cui avremmo voluto edificare la costruzione della prima repubblica, e' perpetuamente violato in ogni forma immaginabile.Un sistema che non tornera' un giorno ad essere un qualcos'altro.E che se fa qualcosa di buono lo fa solo in modo strumentale.
Forse e' il paese e' diventato troppo complesso e troppo anarchico per poter essere governato.

Hai probabilmente... solo ragione.
Ciònonostante penso che la realtà in cui viviamo sia talmente complessa che occorre trovare strade per gestire il male minore mentre d'altra parte le persone devono provare ad adottare comportamenti virtuosi in grado di scardinare il circolo vizioso in cui l'italia è caduta.

Non c'è una soluzione semplice ad un problema complesso e chiamandosi fuori dal gioco non si ottiene nessun risultato. Credo che, in italia ci siano circa il 30% di conservatori, il 40% di moderati e solo un 20% di "progressisti".
Se sei tra i "progressisti" non puoi sperare di fare le leggi che ritieni giuste... l'unica cosa che puoi fare è batterti per i diritti della minoranza... cercando di far capire alla maggioranza che le tue ragioni sono... ragionevoli.
Per questo Jacopo invita a forme di lotta "alternative"... che partano dal basso ed ottengano risultati concreti che siano di esempio per molti (rivoluzione economica: es. pannelli; rivoluzione culturale: es. sessualità, salute, ...).
Oggi si ottengono molti più risultati sperimentando soluzioni alternative che possano essere replicate in quanto funzionanti.
Sensibilizzare è l'unica via per arrivare alla rivoluzione culturale.

Ciao
M.

Oramai mi sono abituato a essere fuori dal coro. Non ci posso far nulla. Non e' che faccio il prezioso. Io sono sul serio cosi'.

Quindi un giorno tempo fa me ne sono andato. E in mente avevo quelli che se ne andarono dalla germania nazista prima della seconda guerra mondiale. So che tutti intuivano che c'era qualcosa di tremendo nell'aria. Ma molti speravano che quel qualcosa non sarebbe successo. Invece...

Ora...io non penso che stia per accadere chissa' cosa. Il mondo ha dei flussi di persone, cose, soldi, pensieri, in cui l'italia e' solo un paese periferico. Quindi non succedera' un'alta seconda guerra mondiale. Non e' questo a cui mi riferisco.

Pero' cio' che e' gia' successo e' la fine dell'idea moderna dello stato. Basata sulla speranza che i cittadini potessero autogovernnarsi per costruire il progresso sociale. Qui invece mi sembra che il modo di intendere lo stato sancisca solamente l'inizio della guerra permanente fra classi, cittadini, ricchi, poveri, etc.

Guarda. Se vuoi nel mio post stavo io facendo una cernita delle mie illusioni, mettendole sul piatto. Non sto dicendo che VOIII mentre IOOO invece. Nono. Anzi. Io sopratutto. Sto indagando al fondo del mio cuore. Parlando di un paese che amo e di una storia che mi porto nel sangue.

"occorre trovare strade per gestire il male minore mentre d'altra parte le persone devono provare ad adottare comportamenti virtuosi in grado di scardinare il circolo vizioso in cui l'italia è caduta."

Si hai ragione, non so. Tutta la vita ho cercato di avere comportamenti virtuosi. E non sono stato il solo. Ma tutto e' sempre svanito come polvere. Non voglio convincerti che ho ragione. No. Ti dico solo come mi sento.

Non c'è una soluzione semplice ad un problema complesso e chiamandosi fuori dal gioco non si ottiene nessun risultato. Credo che, in italia ci siano circa il 30% di conservatori, il 40% di moderati e solo un 20% di "progressisti".
Se sei tra i "progressisti" non puoi sperare di fare le leggi che ritieni giuste... l'unica cosa che puoi fare è batterti per i diritti della minoranza... cercando di far capire alla maggioranza che le tue ragioni sono... ragionevoli.

Gia' vedi...eccoci. E' questa la tristezza che provo. Siamo dei bambini. E speriamo che dicendo "Orsu', tagliamo gli sprechi. Diamo le case alle famiglie che sono in mezzo ad una strada. Diamo un futuro ai nostri figli." possa realmente accadere. E' cosi' ovvio, pensiamo.
Ma lo diciamo alle persone che hanno costruito e vivono di quel sitema di rapina sistematica al prossimo. Come possiamo essere cosi' stupidi da pensare che loro potranno cambiare? "Ma loro non cambiano" diceva una povera donna qualche anno fa dal puplito della chiesa da cui si celebrava il funerale di suo marito morto di mafia mentre un prete idiota e solerte si incazzava perche' lei diceva quello che pensava.

Ti cito ancora, perdonami, sulle percentuali.

il 30% di conservatori, il 40% di moderati e solo un 20% di "progressisti".

Beh io non lo so. Ma tempo addietro dovetti imparare a mie spese che in un combattimento non vince chi e' piu' forte. O non si vince in maniera proporzionale alla propria forza. Ma si vince in base al livello di violenza che si e' disponibili a mettere in campo.
E infatti io sono un perdente nato.
La violenza che io sono in grado di esercitare si basa sul lavoro, sulla creazione, sull'amore per la vita. Si determina negli anni, non nei giorni o negli attimi.
La violenza che in italia ci sta sommergendo sa di sudore e adrenalina. La polizia che sgombera le case popolari. I soldi guadagnati fregando sui fondi europei. Lo scandalo dei ricatti sulle foto paparazzate. Il trattare come una merda il tuo inferiore. L'essere trattati come merde e sentirsi delle merde. La chiesa sui Dico che prende a calci nel culo non solo gli omosessuali ma milioni di uomini e dionne che convivono e hanno figli insieme. Che propaga ancora una volta la doppia morale che da un lato uccide le persone nella dignita', nei sogni e nelle speranze e poi si fa paladina del modello cattolico di famiglia (come se poi il mdoo migliore di uccidere una famiglia non fosse uccidere sogni e speranze...senno' i figli di che li nutri, di macdonalds?)

Una violenza colossale. Che ci sta gia' consumando. E consuma molto piu' di quanto riusciamo a produrre per scardinarla.
Sento tutta la mia impotenza di fronte a questo circolo vizioso.

Si lo so, ti lascio senza soluzioni. E infatti...io me ne sono andato.

Perdonami. E perdonatemi. Non voglio convincervi di nulla. sono solo un povero idiota e mi tocca viverci della mia idiozia.

Un bacio grande