NON TI STANNO RACCONTANDO UNA COSA MOLTO IMPORTANTE PER IL TUO FUTURO!

Facebook Instagram TikTok YouTube Twitter Jacopo fo english version blog

 

RESTIAMO IN CONTATTO!

PER CONOSCERE GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI VISITA LA MIA PAGINA FACEBOOK

 

NON FARE IL PAGURO, LEGGI QUI.

I MEDIA FANNO A GARA PER NON DIRE NULLA A  PROPOSITO DELLA CLASS ACTION.
POCHI, ANCHE NEL MOVIMENTO, SI RENDONO CONTO CHE SI STA COMBATTENDO UNA BATTAGLIA FONDAMENTALE PER I DIRITTI REALI DEI CITTADINI.
SI STA DISCUTENDO DEL DIRITTO REALE DEI CONSUMATORI DANNEGGIATI DALLE GRANDI AZIENDE DI VEDER RICONOSCIUTI  I DANNI SUBITI E VENIRE RISARCITI.
Con le Class Action, che potremmo tradurre in Gruppi d'Azione Solidale tra Danneggiati, si da' la possibilita' ai consumatori di ottenere un unico processo e un rapido risarcimento. Un unico processo con il riconoscimento forfetario di un danno individuale aggravato da una maggiorazione punitiva della somma dell'indennizzo per scoraggiare i furbi.
Questo e' la class Action nel mondo. La legge in questo momento in discussione al Parlamento all'interno della finanziaria non e' cosi'.
In due parole si tratta di questo.
Negli Usa e nella maggioranza dei paesi industrializzati, quando il giudice da' ragione ai ricorrenti, gia' nella sentenza di condanna stabilisce la somma che deve essere pagata a ogni danneggiato e il truffatore e' tenuto a pagare immediatamente. Se non paga gli sequestrano tutto e lo mettono (subito) in prigione.
La legge della CLASS ACTION inserita oggi nella finanziaria contiene due righe allucinanti che distruggono il 70% dell'utilita' pratica di questa legge.
Si tratta di due righe in perfetto stile papalino: infatti il gruppo di danneggiati fa una causa collettiva, ottiene la condanna del malandrino ma non riceve un soldo. Per avere il pagamento del danno subito il danneggiato deve fare una seconda causa, un PROCEDIMENTO CIVILE INDIVIDUALE!!!!
Coi tempi della giustizia italiana rischi di aspettare 7 anni per la causa iniziale e altri 10 per quella civile. Si ottiene poi il risultato collaterale di avere, come nel caso Parmalat, una causa collettiva e una sentenza collettiva, con decine di migliaia di cause individuali successive.
Con un costo per le casse della giustizia moltiplicato mille e mille volte.
Siamo oltre l'irrazionalita', questo e' delirio.
Sono mesi che CON IL COMITATO 10 LEGGI PER SALVARE L'ITALIA (http://www.francarame.it/?q=node/452) ci si batte su questa storia della centralita' della Class Action. Si tratta di un cambiamento concreto che si tradurrebbe in enormi benefici per centinaia di migliaia di famiglie italiane che oggi sono rovinate e sopravvivono a volte in condizioni disperate a causa di bond spazzatura, truffe edilizie, avvelenamenti chimici.

MA PERCHE' IL MOVIMENTO E' COSI' POCO INTERESSATO A SPENDERE UNA PAROLA SU QUESTA BATTAGLIA CIVILE?

Jacopo Fo

 


Commenti

Vivendo negli USA anche a me e' capitato di aver ricevuto buoni sconto o promozioni in quanto "vincitore" di una class action.

Effettivamente non ho mai attivamente partecipato ad esse, pero' qui se acquisti un prodotto e ti registri presso l'azienda, in caso la stessa perda una class action sul prodotto in questione, ti ritrovi a casa una lettera che ti dice che nel prossimo acquisto avrai uno sconto.

In pratica si parla di poche decine di dollari.

La realta', secondo me, e' molto peggiore, in effetti se si va a scavare a fondo, chi guadagna nelle class action, guardacaso, e' l'avvocato che difente i "malcapitati", frequenti sono i casi nei quali l'avvoraco recepisce parcelle dell'ordine delle decine di milioni di dollari, mentre, come gia detto, i consumatori ricevono ben poco.

Volendo scavare ancora piu' a fondo, ma secondo voi, chi e' poi che paga la parcella dell'avvocato? L'amministratore delegato dell'azienda? Le persone responsabili? No! Gli utenti stessi, che si vedranno il prezzo dei prodotti aumentare, di pochi centesimi, sia chiaro, per far fronte all'esborso dell'azienda.

Quindi non ci tiriamo addosso sempre le colpe, e noi Italiani siamo buoni a farlo, l'emendamento ultimo sulla class action sara' uno strafalcione e mi piacerebbe incontrare di persone chi l'ha presentato, pero' non pensiamo che se anche fosse diversa la Class Action possa aiutare i consumatori, di certo non quella presente qui negli USA.

In pratica, volendo mimare il gesto che fece Grillo in TV qualche anno fa, esce da un lato...e rientra dall'altro.

Lascio a voi la scelta riguardo al lati di entrata/uscita.

Giuseppe

 

Class action di stato e indennizzo diretto all’italiana: due facce della stessa medaglia

Una lenzuolata sul Ministro Bersani e sulle associazioni dei consumatori del CNCU

Class Action e Indennizzo Diretto: su questi temi il Ministro Bersani e le associazioni dei consumatori del CNCU, presiedute per legge dal ministro stesso o da un suo delegato, non hanno più alibi per non recitare un mea culpa o per non dimettersi seduta stante per le responsabilità da loro stessi ammesse.

Infatti il CNCU, pomposamente denominato Consiglio Nazionale Consumatori ed Utenti, organismo creato e voluto dallo stesso Bersani nel 1998, ha contribuito ad far varare un quadro normativo, nel campo della RC auto, che, negli ultimi sei anni:

  • ha ridotto la possibilità per le Vittime della Strada che hanno subito lesioni fisiche di ottenere giusti ed equi risarcimenti, tramite l’approvazione di leggi e decreti che ne hanno eroso il valore economico e con il varo di restrittive tabelle medico legali frutto dei lavori di commissioni ministeriali presidiate da fiduciari di Compagnie;
  • contribuito a far esplodere gli utili delle compagnie, i cui bilanci (dati ANIA) dal 2000 ad oggi sono passati da una passività di 1,3 miliardi di EURO ad un attivo di 1,3 miliardi di EURO;
  • eliminato quella conquista, quella si consumeristica, che consisteva nel diritto delle vittime della strada a farsi assistere gratuitamente da un professionista nella delicata fase stragiudiziale.

Tutto ciò è avvenuto e avviene in una cornice di mirabolanti pirotecnici aumenti dei premi assicurativi, denunciati dalle stesse associazioni dei consumatori e, recentemente, dall’autorità di controllo, altro “nume tutelare” dell’indennizzo diretto. Ricordiamo inoltre al CNCU e al suo Ministro-Presidente che, grazie alle norme sostenute ed approvate con maggioranze trasversali, si è favorito un vorticoso processo di concentrazione del mercato assicurativo, attualmente dominato da quattro grandi operatori, i quali, comportandosi come razionali attori in un contesto di oligopolio di fatto, hanno puntualmente trasformato i risparmi conseguiti sia dai minori risarcimenti che dallo smantellamento delle controparti professionali, in succulenti profitti, come manna piovuta dal cielo.

Quale è la punizione che il Ministro pare desideri infliggere alle imprese, che ora minacciano ulteriori aumenti?

Vuole forse rispolverare il famoso decreto blocca-tariffe del 2000 che, pochi lo ricordano, conteneva un articolo vergognoso e beffardo sul risarcimento del danno alla persona?

Oppure, nel silenzio assordante del CNCU, vuole accelerare il varo della tabella medico legale ed economica per le lesioni gravi e gravissime che, dagli elementi in nostro possesso, provocherà ulteriori e pesanti decurtazioni dei risarcimenti anche per le Vittime della Strada meritevoli di maggiore tutela?

Non sarebbe meglio, già in sede di approvazione del bersani ter, eliminare la procedura di indennizzo diretto senza ulteriori tentennamenti? Esistono, su tale materia, articolati progetti di legge.

Siamo d’altra parte in attesa, con viva preoccupazione, delle conseguenze di questa nuova sceneggiata tra governo, CNCU e imprese che, con cadenza annuale, è sempre stata prodromica di solenni fregature per i danneggiati e gli assicurati da una parte e di intese, concertazioni, accordi di conciliazione, finanziamenti pubblici o class action “di stato” per le Associazioni dei Consumatori dall’altra.

Di una liberalizzazione c’è un bisogno immediato e consiste nell’eliminazione, possibilmente già in finanziaria, dell’art. 136 del Codice del Consumo che istituisce il Comitato nazionale consumatori ed Utenti, lo fa presiedere da un ministro e addirittura lo colloca in un ministero. Una lenzuolata sulle associazioni dei consumatori del CNCU, di fatto “governative”, alle quali si spera che il legislatore non conceda la possibilità di occuparsi di una class action che corre il rischio di essere influenzata politicamente.

Ricordiamo che proprio Ralph Nader, padre della Class Action, invitato in Italia a ritirare un premio, ha recentemente dichiarato che le Associazioni dei consumatori non devono essere assolutamente collegate al governo.

Suggerimento di cui il legislatore dovrebbe assolutamente fare tesoro.