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Prima di Pasqua ho scritto un articolo nel quale dicevo che quelli che la pensano in un certo modo dovrebbero trovarsi e quindi proponevo una grande festa.
Ho avuto qualche risposta incoraggiante e mi sono messo a progettare questa festa, iniziando a lavorare su necessità e preventivi (tipo: quanta acqua consumano mille persone?) . Ho scritto un articolo e l’ho mandato a Gabriella Canova. E lei, dolcissima, mi ha telefonato dicendomi che ero andato fuori di testa se pensavo di organizzare una festa con mille persone in due mesi, dovendo per giunta rifare il tetto ai capannoni necessari a offrire riparo in caso di pioggia. Ho dovuto ammettere che ha ragione. Quindi dobbiamo spostare la festa di 12 mesi: preparatevi per luglio 2012, sarà una cosa epocale.
Intanto però vorrei continuare la discussione perché è necessario che succeda qualche cosa alla svelta. E dobbiamo farla noi. NOI chi? Questo è il punto.
Quando dico NOI mi riferisco a certa gente che la pensa in un certo modo col quale mi trovo strutturalmente d’accordo.

La situazione è seria facciamola ridere!
Molti dicono che ormai la frittata è fatta. Le uova stanno già cadendo sulla padella e si romperanno. E’ solo questione di tempo (le uova simboleggiano elegantemente l’Italia). Io credo che il primo obiettivo di chi vuole fermare questa locomotiva nazionale, evitando che vada a sbattere contro il muro della storia (che è molto duro) dovrebbe essere quello di connettere questa gente per bene di cui parlavo sopra.
Da una parte è una buona notizia: convincere milioni di berlusconiani che B. è cattivo è un lavoro improbo, come hanno dimostrato questi ultimi 16 anni…
Connettere onesti progressisti desiderosi di migliorare il mondo dovrebbe essere relativamente più semplice. Sopratutto nell’era di Facebook.
Ma qui nascono i problemi. Forse come in nessun altro Paese del mondo (siamo un caso unico in tutto), i progressisti che si sono messi a lavorare con le mani, che si oppongono al sistema costruendo invece di limitarsi a criticare, hanno maturato un giusto e totale disprezzo per le vecchie ritualità della politica, le riunioni fumose con la noia che ti soffoca, i discorsi dei leader e i poveracci che cercano di farsi strada scalando i vertici del partito. Molti di noi hanno visto lo sfacelo determinato dalla pochezza dei funzionari intermedi dei partiti e delle associazioni, la nullaggine mentale degli arrampichini sociali e sappiamo che appena si fa un qualunque tipo di partito, appena si inizia a distribuire cariche, a eleggere rappresentanti, a stilare programmi, subito arrivano questi minorati emotivi, privi di ideali, completamente incentrati sulla propria smodata sete di potere.
Chi ha la mia età ha già provato e riprovato a costruire organizzazioni che potessero essere immuni all’infiltrazione di questi piccoli roditori infami. Riuscirci è impossibile, è un’illusione infantile. Noi non possiamo avere leader perché ci creano acidità di stomaco. Noi non possiamo aderire a programmi politici perché sappiamo che le parole scritte lasciano il tempo che trovano. Noi non possiamo creare gerarchie perché sappiamo che funzionano come la carne al sole: generano batteri schifosi e puzzolenti.
Siamo al paradosso: esiste in Italia un grande movimento di gente dotata del senso pratico che oggi ci serve. Ovunque vada incontro queste persone, eroicamente intente a migliorare le cose giorno per giorno, nei fatti. Lì un doposcuola, là un gruppo di clown dentro un reparto pediatrico, un comitato contro l’inceneritore, un gruppo solidale verso qualche specie di vittima (tante!).
Queste persone che incontro la pensano esattamente allo stesso modo in maniera a volte impressionante. E non solo su questioni generali politiche. La pensiamo uguale sull’amore, sull’educazione dei figli, sull’arte, su come affrontare, con pace e comprensione, le relazioni con gli altri, La pensano uguale anche  sul senso della vita. Al di là delle scelte confessionali, abbiamo tutti (atei e credenti) la stessa idea della vita e della morte: esistere non ha un senso se non glielo dai tu (o se preferite “Dio vuole finire di compiere la creazione per nostro tramite”). Abbiamo di fronte una grande, urgente, sfida: possiamo trovare il modo di fare squadra senza usare i vecchi sistemi della politica? Il fatto che esista questa potente unità filosofica innovativa può farci inventare un modo nuovo di connetterci? Possiamo creare qualche cosa che non contenga niente della vecchia politica? Esiste la possibilità di organizzarci e concertare azioni comuni senza congressi, delegati, funzionari, statuti, tessere?
Esiste veramente un altro modo di organizzarsi per “fare politica” a modo nostro?
Giusto 30 anni fa pubblicai un libro intitolato “Come fare il comunismo senza farsi male”, dove sostenevo la necessità di consociare i consumatori, creare gruppi di acquisto, finanza etica e commercio solidale. Ma mi rendevo conto anche che mancava qualche cosa per riuscire a lanciare un simile movimento. Avevo fatto un disegno nel quale ritraevo me stesso seduto a un tavolo, di fronte a un aggeggio che era un accrocco di microfono, schermo, videocamera, radiotrasmettitore, computer e antenne. Nella didascalia avevo scritto: “Ecco il rivoluzionario del futuro con il suo super comunicatore globale”. In questo momento sono seduto in poltrona e il trasmettitore globale ce l’ho in grembo.
Avevamo bisogno che fosse inventato Internet per riuscire a far sviluppare questo nuovo grande movimento progressista concreto. Oggi abbiamo bisogno di una straordinaria invenzione sociale per dare corpo unitario a questo movimento.
Non so come sia possibile riuscirci né so come potrà essere, tanto quanto 30 anni fa non avevo la più pallida idea della possibilità di inventare veramente il Web. Ma penso che sia necessario perché l’umanità vada avanti il fatto che si riesca a superare il “sistema partito”.
Vedo degli esperimenti positivi in questo campo. Ad esempio, il Movimento della Transizione è l’unica organizzazione che io conosca nella quale non entri perché sei d’accordo con il programma ma perché nel tuo territorio hai realizzato un’iniziativa concreta che ha funzionato. Nel Movimento della Transizione non esiste un programma approvato da un congresso. Il programma è semplicemente l’insieme delle iniziative che hanno funzionato. L’azione del movimento è incentrata sulla capacità di essere una banca che raccoglie procedimenti di successo per ridurre la dipendenza dal petrolio. Tutto quello che funziona bene diventa programma. Tutti quelli che hanno fatto qualche cosa sono leader del sistema di lavoro che hanno sperimentato con successo. Sono “maestri di un’arte” non guide carismatiche. Sono professionisti della rivoluzione morbida che insegnano a chi vuole imparare come hanno fatto a ottenere certi risultati… non sono capi infallibili.
Credo che in questo modo di fare ci sia un germe molto affascinante.
L’altra idea che mi solletica è quella di Ted (http://www.ted.com/). Un laboratorio di idee che consta di uno spazio web e di una serie di convention, un palcoscenico sul quale sono chiamate a parlare, solo per 5 minuti, persone che hanno realizzato qualche cosa di mirabile in qualunque campo (e i loro discorsi vengono tradotti in decine di lingue da schiere di volontari). E aggiungo che anche noi stiamo sperimentando una formula organizzativa anomala. Ormai da 10 anni Alcatraz è il punto di incontro di una serie di professionisti che collaborano in modo autonomo, ognuno con la sua azienda. Non facciamo assemblee, non stiliamo piani quinquennali, niente convegni teorici. Si discute in modo informale, magari durante le feste di compleanno, e poi si fanno accordi a due a due. Chi ha un’idea la propone singolarmente a tutti i giocatori che gli servono per vincere quella partita. Accordi bilaterali. Un giorno sei il capo fila di un progetto, il giorno dopo realizzi un frammento del progetto di un altro. Non ci sono leader, ci sono lavori da fare e gente che è più brava a fare questo o quello. Funzioniamo come una bottega d’arte o una compagnia teatrale vecchia maniera.
Un’ultima questione. Questo popolo progressista amante delle buone pratiche non ha nome. Tocca trovarne uno, è una legge di mercato. Tutti i nomi a cui riesco a pensare mi paiono inadatti: Progressisti Fai da Te, Amici del Bradipo Volonteroso, Movimento della Spinta Gentile Ecoetica, Felce e Mirtillo.
Qualche idea?
(Sul nome e su tutto il resto.)


Commenti

Ciao Jacopo!
No, non ce l'ho un nome per questa 'cosa', anche perchè in Italia c'è il brutto vizio di rubare le parole alla lingua e ai cittadini per fare il makeup a vecchi partiti. Però un'idea ce l'ho: trovare una piattaforma comune a tutte quelle persone che anche tu incontri e che non riesco a definire meglio che ' persone di buona volontà' (definizione di sapore cattolico ma secondo me calzante). Secondo me un primo passo per pensare e fare qualcosa di più 'collettivo' sarebbe quello di realizzare e ben gestire un sito/database in cui ci si possa iscrivere sia come semplici cittadini che come associazioni, giornalisti, testate, movimenti e perchè no, anche partiti (non siamo mica razzisti!). Niente di più e niente di meno che un database molto chiaro e semplice in cui ognuno possa immettere o trovare iniziative, manifestazioni, gas, scambi, etc, in un archivio che sia anche georeferenziato e cronologicamente preciso. Se si punta in alto e si riesce a farlo diventare un punto di riferimento per le perone di buona volontà di cui sopra, potrebbe essere il tavolo comune nel quale aggregare tutte queste persone ora disperse: pensa solo a quante manifestazioni (di ogni ordine e grado) ci sono in Italia ogni giorno: e quante si accavallano negli stessi orari e magari nellestesse città. O quanti cittadini non riescono a decidere dove fare volontariato perchè non hanno riferimenti precisi sulla loro zona geografica, o magari non sanno quali sono i bisogni più impellenti nelle loro città. Che ne dici? che ne dite tutti? ci si può pensare?

ciao Geik,
una cosa del genere per alcuni versi l'abbiamo già fatta e in questo momento ci sono 1639 iscritti: www.mappamondonuovo.org

Abbiamo proposto a molte associazioni di collaborare anche per mostrare i loro eventi, ma da parte di queste non c'è stato interesse.

Personalmente credo che la nostra comunicazione non fosse tanto sbagliata e, a riprova di questo, sottolineo che il numero di iscritti è veramente alto.

Credo che ognuno di noi è così impegnato nel portare avanti i propri progetti che non ha tempo o voglia di dare retta a tutti coloro che vogliono costruire reti. In questo gioca sicuramente anche la sfiducia e infine, purtroppo, il nostro essere "tifosi" per cui dobbiamo sempre trovare esattamente il gruppo con cui stare.

E qui mi allaccio al discorso di Jacopo, i valori sono gli stessi, ma sicuramente hai anche tu ben presente cosa succede quando metti associazioni identiche vicine. Tutti subito che si lanciano subito a trovare le differenze per poter meglio distinguere i gruppi e mantenere ognuno la calda e rassicurante sensazione di far parte di qualcosa dai confini ben definiti.

Come andare oltre tutto questo? Sinceramente non lo so... ultimamente ho fatto girare la voce che andavo al parco a fare il sapone e che chi voleva poteva venire. Si sono presentate molta persone e io ne conoscevo pochissime. Siamo andati via tutti felicissimi, avendo imparato qualcosa di nuovo e forse con una consapevolezza maggiore del fatto che ci si può porre in modo più critico nei confronti del sistema di consumo che ci circonda. Anche tanti passanti sono stati "stupiti" da questa cosa e sicuramente sono andati via arricchiti.

Può esser questa una direzione?
Sinceramente non lo so, ma mi è sembrata una delle azioni con più successo alla quale ho partecipato negli ultimi anni.

ciao
Lorenzo

Caro Lorenzo il sito che voi avete sviluppato è molto bello, così pure quello dei detersivi bioallegri. Evidentemente c'è un problema di visibilità. Potremmo organizzare un incontro a Alcatraz con i lettori di questo blog che vogliono sviluppare la visibilità di www.mappamondonuovo.org. Sicuramente una cosa piccola ma immediata potrebbe essere che utilizziate la rete di www.strafaalternativa.it, che scambia banner con 400 siti ecosolidali. Vi invito a pranzo a Alcatraz e invito tutti quelli che vogliono partecipare al gruppo di sostegno a www.mappamondonuovo.org. Dite quando e formiamo...

Ciao,
grazie dell'invito, quando passerò da quelle parti ti farò sapere.

Per quanto riguarda la mappa comunque, anche se ben accetto, non credo ci sia bisogno di sostegno. Intendo dire che guardando le statistiche noto che il "problema" delle iscrizioni non è dovuto alla poca visibilità.
In un anno e mezzo di vita il sito è stato visto da 31.000 persone diverse; di queste però se ne sono iscritte 1650, circa il 5%!!!

Cosa vuol dire questo?
Sinceramente credo che ci sia poca propensione all'incontro reale.
Molto più comodo fare gli attivisti dietro a un pc e veder così messa in nero su bianco la propria indignazione. Credo che per la "strutturazione del sé" di ognuno sia molto meglio!

Un po' come andare alle manifestazioni e fare così una bella giornata di terapia di gruppo. Vado, trovo tanti come me, esser lì mi fa pensare che sto facendo qualcosa per il mondo, godo del benessere di fare cose insieme ad altri, una volta a casa mi sento forte scrivendo messaggi e guardando servizi al telegiornale, e poi ricomincio la mia vita fatta di clamorosi atti di ribellione come comprare il fatto quotidiano o comprare nei negozi biologici.

Scusate l'amara ironia...

Forse il problema è che si tende a vivere in guerra, non a godere dell'inseguimento di un sogno. Per quanto possiamo essere dei monaci combattenti, in questo modo non avremo mai dalle nostre azioni il godimento necessario che ci permetta di avvicinare altre persone.

Scadiamo sempre nel tecnologico, nello strategico, ma il sogno qual è?
Se penso agli attivisti che conosco, hanno la faccia arrabbiata, non sorridente. Perché altri si dovrebbero avvicinare?

se comunque vuoi discutere della mappa o altro, se vuoi sentiamoci su skype. In caso ti mando una mail con il mio nome.

ciao
Lorenzo

condivido il senso di quel che dici, ma credo che ci sia anche un problema di masse critiche. Se gli iscritti alla vostra mappa fossero 50 mila creerebbero sinergie che trainerebbero il tutto. Ci sono cose che non funzionano fino a un certo punto e poi scoppiano... E' una cosa che stiamo finalmente sperimentando con Alcatraz: raggiunta una certa quantità di persone che la conoscono e la apprezzano si ottiene che chi ne sente parlare bene da 3, 4, 5 persone poi decide di venire. Stiamo sperimentando un raddoppio netto delle persone che ci vengono a trovare... Ma per arrivare a questo punto di svolta a volte è lungo e difficile. Poi c'è il fatto che quando entri in contatto con poche persone è probabile che siano molto affini a te, se il numero cresce la quantità delle persone affini a te diminuisce. nel 2009 nel giro di un anno entrarono in contatto con noi, tramite i siti web 500 mila persone, oggi questo numero è quadruplicato ma il numero delle persone che vengono a Alcatraz è "solo" raddoppiato. Comunque se mi mandi una mail a info chiocciola alcatraz punto it ti chiamo su skype. A presto

Daccordissimo, come del resto con il commento qui sotto. Incontriamoci, vi invito a pranzo a Alcatraz quando volete.

Grazie Jacopo. Sono spesso d'accordo e facilitato da queste sintesi cosi' efficaci di un modello organizzativo e di partecipazione molto importante.

Devo dire che, e in questo periodo lo sto sperimentando attraverso tre progetti che frequento, questo tipo di prospettiva, pragmatica e proliferante, fatica ad affermarsi. Ho alcune ipotesi.

1. Spesso molte persone sentono ancora la necessita' di accordi preliminari, certi piani d'azione, chiarezza preventiva. La fatale decentralizzazione del modello a bottega o laboratorio di idee puo' (in effetti) apparire troppo simile alla mancanza di rigore o strategia di molti gruppi di volontariato o associazioni. E disturba.

2. Spesso quello che rischia di prevalere, d'accordo con Lorenzo, e' all'opposto la logica della differenza e del confine di gruppo. Il prevalere della differenze/diffidenza. Dell'identita'.

3. Spesso molte persone si concentrano proprio sulla costruzione di siti e reti. Il problema grande secondo me e' che queste iniziative si fermano proprio ai due problemi precedenti. Con l'aggiunta che spesso sono deboli anche da un punto di vista tecnologico.

Il circolo vizioso e' che questo meccanismo, la condizione per la riuscita di questo modello, e' l'esistenza di un "luogo" di sviluppo di idee e formazione di questi accordi. Allora: come si costruisce questo luogo? con quale modello organizzativo?
Ci si riunisce e si fa un programma o si continuano a proporre siti in concorrenza tra loro sperando che prima o poi uno prevalga??

Nell'ambito dei gas e' nato un progetto che ragionava proprio su questi obiettivi, ma per ora e' fermo proprio di fronte a queste difficolta'. Se interessa:
http://www.coactivate.org/projects/cybersocial/project-home

Caro Marco,
mi sembra molto interessante il tuo approccio.
Perché non ci incontriamo?
Credo che sarebbe interessante usare questo sistema, incontri bilaterali...
Se passate dall'Umbria vi invito a pranzo.

Grazie tante Jacopo. E' da tempo che speriamo di riuscire a venirvi a trovare ad Alcatraz (magari una volta che passa anche Michele Dotti, vecchio amico :-).

Aggiungo occasioni. A giugno non molto lontano, a L'Aquila, si terra' il convegno nazionale GAS-DES. Un'occasione di discutere di queste evoluzioni possibili. Meno bilaterale, ma ci sono tanti momenti di pasto...

come forma di associazione io propongo la spa cioè la società per azioni

in questo modo a proteggere la società dall'ingerenza dei mediocri affamati di potere sarebbe il moloch della proprietà privata

è quello che hanno fatto in alcuni condomini di Manhattan: tu non compri un appartamento compri delle azioni della società proprietaria del condominio, la società poi ti affitta (ad una cifra che corrisponde alla quota condominiale) l'appartamento

se violi il regolamento condominiale ti sbattono fuori: anche dalla società, ricomprando la tua quota.

e fanno anche una selezione preventiva: Hillary Clinton non è stata ammessa in una di queste società perchè gli altri condomini ritenevano che l'apparato di sicurezza che circonda lei e il marito li avrebbe disturbati

i vantaggi quindi sono: selezione preventiva, una richiesta di impegno al socio nuovo, la possibilità di buttare fuori i soci rompi-che vogliono 'piegare' il regolamento, la possibilità del singolo investitore di uscirsene se le condizioni non gli vanno più

il nome Italia Migliore o la Nostra italia ... lo so che c'è già Italia nostra o l'Italia che vogliamo

L'idea mi sembra molto interessante. Se ti va di discuterne e passi da Alcatraz ti invito a pranzo. Mi piacerebbe anche sapere in che settore stai sviluppando i 3 progetti di cui parli...

Ciao Jacopo, come sai io e Daria siamo impegnati in questo movimento e nei mille altri che coltiviamo e proviamo ad aggregare. Riusciamo a reclutare 6 o 10 nuovi "rivoluzionari dell'arcobaleno" all'anno. Gli altri amici vagamente capiscono quello che facciamo (gruppi d'acquisto, efficienza energetica, ecc) ma hanno la testa impegnata in altro... (spesso a guardare la televisione)

Il movimento che c'è (gli attivi) è però piccoletto... a Bologna saremo qualche migliaio. Tutti impegnati nei propri progetti ed anche interessati a fare rete... ma con poco tempo, dopo il lavoro... e fare rete porta via tanto tempo. Per contarci e aggregare altri occorrerebbe un supercontenitore!! La comodità del supercontenitore potrebbe essere che il lavoro fatto da uno potrebbe automaticamente beneficiare tutti gli altri.

Per il nome: "AlternativaMente" o "MenteAlternativa" o solo Alternativa... Lo slogan "io sono di Altaernativa!" con tanto di tessera magnetica... scec, a mo' di bancomat, tessera Jungo e tessera socio di mille associazioni!

Alternativa potrebbe essere un contenitore di mille iniziative diverse con una sola tessera sociale... non un partito ma un'associazione (una cooperativa... o quel che è) senza fine di lucro, con una gestione economica seria ma non improntata sul creare degli stipendi o dei compensi. La remunerazione del lavoro può essere in banca del tempo... in scec, secondo me occorre evitare che sia un vantaggio economico "scalare" l'associazione.

Per quanto riguarda il tracollo, il collasso... o la semplice crisi in cui viviamo sono un pessimista con delle speranze. Penso che sia inutile fare allarmismo... il muro non c'è. C'è un burrone! e ci stiamo già cadendo dentro... ma l'uomo è un'animale estemamente adattabile... e quindi scenderà lungo il precipizio del picco del petrolio con sobbalzi e spintoni, ma l'adattabilità farà si che guerre, finte rivoluzioni, migrazioni di massa, ecc... piano piano sembreranno normali. Ci adatteremo! Ci adatteremo agli stati che falliscono, alle banche che falsificano i bilanci per non evidenziare le perdite, al mutuo vitalizio, alle aziende senza redditività... in fondo si sopravvive... e si sopravvive quasi a tutto...

Quindi avanti con la Transizione ... ma Transizione verso cosa?... secondo me: verso l'Alternativa! Probabilmente altri staranno facendo la transizione verso altro... l'importante è che lo facciamo insieme.
Poi vedremo cosa succede... il bello della vita è anche questo. Ogni tanto fermarsi e stare a guardare.
Ciao
M.

E in effetti come sai da tempo ragioniamo su questa tessera-carta sconti-carta associativa... Abbiamo anche aperto una discussione preliminare con Banca Etica... Una soluzione potrebbe anche essere una Spa... L'idea mi è venuta leggendo uno dei messaggi qui sotto. Lì la proposta era per un condominio ma potrebbe anche essere una modalità organizzativa per certe imprese/azioni ecologiche, come importare in Italia tecnologie che sono presenti all'estero e funzionano ma da noi non sono disponibili per i soliti motivi... Ma in effetti si potrebbe anche creare una Spa per creare questo sistema di Carta-tessera... Il problema però è che a differenza degli usa in italia fare una spa costa un botto (intorno ai 20 mille euro anno) si potrebbe allora studiare una forma più leggera come una cooperativa... Quel che voglio dire è che per sviluppare un progetto così impegnativo servirebbero alcuni che lavorino professionalmente e altri che possano trarre un beneficio economico (in forme magari nuove da inventare) dal successo dell'impresa, così come succede per una Spa... Come fare? Ancora non so ma l'argomento mi solletica un abbraccione e un bacio a te e Daria

Caro Jacopo,
ma non stavi anche tu con quelli di abbiamounsogno.it?
Penso sia quella l'iniziativa giusta: unire più realtà diverse in un soggetto comune.
L'iniziativa polica credo sia l'unica che possa convincere le associazioni,
altrimenti per quale motivo unirsi in una nuova associazione, cedendo parte della propria indipendenza?
Si può anche organizzare un sito internet o una serie di incontri ma lo scopo deve essere mettersi insieme per avere la voce più forte e portare le proprie proposte alla politica.
Un'altra idea potrebbe essere quella di un finanziamento distribuito dei progetti (ci sono alcuni progetti in USA): io metto il mio progetto, se vuoi mi aiuti a finanziarlo con una piccola donazione, anche 5€, e tutti insieme si riesce a finanziare anche grandi progetti.
Insomma, bisogna dare alle associazioni e ai movimenti una ragione per unirsi in un progetto più grande.

Come nome ripeto quello che ho suggerito anche per abbiamounsogno.it: Italia Virtuosa, perchè vorrei mettesse insieme i Comuni Virtuosi e con una grande V viola, anche la Rete Viola e il MoVimento a 5 Stelle (se non ufficialmente, si potrebbe comunque avere l'adesione di parecchi attivisti), insieme a tutte le altre realtà, accomunati da virtù civili ed ecologiche.

Ma loro stanno centrando la loro attività sul piano prettamente politico con obiettivi elettorali. Il che è giustissimo. Qui stiamo discutendo di organizzazione economico sociale che produca beni fisici, servizi e (quindi) una comunity che mette insieme attività professionali e tempo libero, arte e produzione di ecotecnologie. Cioè qualche cosa di completamente diverso. NON antagonista, la lotta è la stessa e io appoggio in tutto Dotti e Boschini. Sono solo due lavori diversi, ma su questo terreno di cui ci occupiamo noi siamo veramente pochi ad agire rispetto alle necessità inderogabili.

Caro Jacopo
mi sono appena registrato, anche se ti seguo da anni e da tempo seguo anche ciò che scrivi tu e altri (Travaglio soprattutto) su "il fatto quotidiano".
Arrivo sul tuo sito seguendo il link alla fine del tuo articolo pubblicato sul "fatto" oggi.
Il tuo articolo cade come il cacio sui maccheroni, nel senso che avevo appena finito di girare una mail a tutti i miei contatti in cui li invito a votare per il MoVimento 5 Stelle alle prossime elezioni comunali che ci saranno tra 10 giorni nella mia città (Torino) e leggo te che scrivi che non ci sono alternative a questi politic(ant)i che rappresentano la maggioranza e le varie opposizioni.
Mi spiace ma non sono daccordo con te, perchè (e credimi se ti dico che da anni è la prima volta che mi accade) sono convinto che l'alternativa stia crescendo e sia rappresentata dal MoVimento 5 Stelle.
Non voglio fare una campagna elettorale su queste pagine, ma solo invitarti ad approfondire la tua conoscenza del MoVimento perchè penso che potrà interessare a molte persone che non hanno la possibilità di conoscerli solo perchè non ci si sono ancora imbattuti in rete (non è che i giornali ne parlano poi così tanto).
Colgo l'occasione per ringraziarti per quello che scrivi perchè è spessissimo fonte di riflessioni profonde.
Un abbraccio grande.

C'è un fraintendimento. Non sto proponendo nulla di alternativo o antagonista a M5S, non c'entra niente. E' un altro terreno. Ho discusso un paio di volte di questo anche con Grillo. Lui ad esempio fa la campagna sul fotovoltaico. Ma non si può pretendere che faccia anche gli impianti lui... Già è sovraesposto con tutte le battaglie che porta avanti. Noi abbiamo invece realizzato 130 impianti fotovoltaici in tutta Italia e abbiamo creato un'iniziativa economica che ha condizionato il mercato. La nostra pagina web nella quale si spiegava il perché e il come del prefinanziamento totale a 20 anni a tasso fisso, è stata visitata da più di mezzo milione di persone. allora, mentre una parte del movimento come Grillo Boschini e Dotti vanno avanti nella loro battaglia politica in senso classico (e noi li appoggiamo e speriamo che arrivino a creare un'unità) noi dobbiamo sviluppare il nostro fronte che è altrettanto importante ma non centra niente con movimenti che fanno cortei, referendum e elezioni. E' un'altra cosa. Noi ci occupiamo di hardwer.

IL nome potrebbe essere "Etica del Progresso 1789/1989" (ma anche senxa gli anni)Se noi scendessimo in piazza (Manifesto di cose da realizzare sempre in working in progress da diffondere on line, fatto di cose semplici ) e reclamassimo i nostri diritti ,sarebbe tutto più facile-Si facciano programmi politici seri, fatti di cose concrete senza retorica , demagogia e contro le caste .Si eliminino le province ,si impedisca a chi ha già uno stipendio alto, di avere doppi e tripli incarichi pagati .Si lascino le autoblu solo per gli alti incarichi,chi ha gia una pensione da altra attività non ne accumuli altre come parlamentare etc,etc. Si eliminino le buonuscite milionarie e tanti altri privilegi da oligarchie feudali .Si faccia un economia dove anche Tremonti dice che si è sbagliato a non nazionalizzare le Banche salvate con denaro pubblico,,Si utilizzi il plusvalore determinato dai settori chiave dell'Economia che devono ritornare a maggioranza pubblica ( è per farlo basterebbe far intervenire la magistratura su quelle vendite fatte in modo illecito agli amici....)In questo modo ,si crea occupazione ,sviluppo ed armonia sociale.Invece abbiamo chi parla di sesso degli angeli, ma poi in pratica agisce ragionando con il basso ventre.Il Popolo Italiano non è fesso di fronte a programmi concreti, lo butta subito a mare al pagliaccio di turno che rappresenta solo quelle oligarchie e non il popolo italiano.Un esempio è, che da cira 5 anni parlo che il piano per il fotovoltaico così come è fatto in Italia è sbagliato perche non crea sistema di filiera ed occupazione a lungo termine -" giorni fa Vendola convoca esperti di organismi Europei e insieme concordano che ciò che si è fatto non crea un sistema economico di filiera e preannuncia accordi con la regione cinese del Uandong + o- .Ma ormai la frittatta le quasi fatta, ma meglio di niente e la programmazione economica dove ere alcuni anni fa? Ed i suoi esperti economisti?La programmazione economica in Italia è un buco del culo, affittato a turno, al miglior offerente

le proposte che avanzi sono giuste. Ma io mi pongo un problema a monte: perchè le idee giuste, che pur vengono da mlti proposte non vengono prese in considerazione? Secondo me perché manca la cultura del fare concreto, in italia in modo particolare. Come affronto la questione? Rendendo visibile e unendo il piccolo popolo del fare, che se si connettesse potrebbe lanciare una rivoluzione culturale realizzando pezzi di economia e di vita ecosolidali...

Caro Jacopo,

anch'io arrivo a questo sito dal 'fatto quotidiano', preferisco dialogare con te su questo argomento qui, forse è più facile instaurare qui un dialogo così impegnativo.

mi faccio queste stesse domande da anni ormai e sono convinto che una risposta ci sia, ma forse ci si arriva partendo da un altro punto di vista e da un'altra domanda: se tu avessi una bacchetta magica e potessi creare una società completamente nuova, senza nessun limite e nessun vincolo, senza dover fare i conti con l'esistente, potendo modellarla a tuo totale piacimento, come la faresti?

l'idea di poter mettere in discussione e cambiare a piacimento anche le nostre convinzioni più radicate (a livello di gioco intellettuale) mi ha portato a capire quello che tu dimostri di intuire per esperienza da quello che hai scritto sull'impossibilità di costruire un'organizzazione gerarchica senza che questa venga infiltrata.
Tutte le forme di associazione si basano sul principio dell' 'unione fa la forza'... siamo proprio sicuri che sia così, o perlomeno che lo sia ancora? forse in realtà l'unione non fa la forza, ma fa la massa e una massa è tanto più controllabile quanto più è grande e con precisione direttamente proporzionale alle sue dimensioni.

e allora come si raggiunge l'obiettivo? a proposito qual'è l'obiettivo esattamente, precisamente e misurabilmente (come direbbe cetto laqualunque)? abbi pazienza, ma io sono un sostenitore della pigrizia come via maestra per l'efficenza e mi seccherebbe moltissimo darmi da fare per raggiungere un obiettivo e scoprire poi, sempre che lo si raggiunga, che non era quello che volevo o che lo sforzo è stato maggiore del risultato.
partendo dal presupposto che la sconfitta del nemico e la mia vittoria sono due cose profondamente diverse, è possibile definire in modo preciso, non interpretabile e misurabile un obiettivo che accumuni tutte le persone di buona volontà e fornisca un contesto in cui far confluire tutti gli sforzi di tutte le piccole organizzazioni e movimenti progressisti senza doverle omologare e 'ammassare' in una struttura gerarchica?

Sono d'accordo con le domande che poni. Uso un iperbole per farmi capire. La Massoneria. ovviamente non voglio costruire un P2. Ma agli inizi la Massoneria era semplicemente una connessione tra muratori e architetti, che facevano parte della stessa categoria professionale, che aveva lo scopo di difendere i propri diritti verso i committenti e fornire una sorta di certificazione sulla qualità dei professionisti del settore. Quando parlo di unire il popolo degli amanti del fare con le mani, concretamente, penso che la forza di coesione "diversa" da quella partitica e lideristica, potrebbe risiedere proprio nel fatto che la gente che crea impresa e costruisce realtà sociali e culturali nuove HA BISOGNO COME IL PANE di inziare a connettersi e creare sistemi avanzati di solidarietà, relazione, certificazione (accreditazione) reciproca. Se ciò avvenisse il vantaggio sarebbe enorme economicamente e dal punto di vista delle relazioni umane. Una comunità basata sulle capacità professionali e pratiche, con ricadute immediatamente positive sulla capacità di iniziativa e di impresa potrebbe salvarsi dai meccanismi classici partitici proprio perché non basa la sua esistenza sulla gestione di un consenso ma sulle capacità di praticare idee nuove.

Capisco perfettamente quello che dici, in altre parole si tratta di usare la forza del nemico contro se stesso. La forza del liberismo consiste nel dare l'illusione di essere liberi (anche se in realtà è solo la legge del più forte, che è molto più rozza anche della legge della jungla) e quindi si può sfruttarla proprio per mettere in pratica un modello alternativo e migliore.
Noi sognamo un modo di vivere e un modello economico e politico diverso e molto migliore del loro e proprio sfruttando i loro punti di forza possiamo realizzarlo e scavargli la terra sotto ai piedi. cribbio, con l'anarchia liberista di oggi si può quasi arrivare a farsi uno stato con le sue leggi,la sua economia e il suo esercito, il tutto completamente privato e legale.
un altro vantaggio di questo approccio è che può essere portato avanti ignorando completamente la 'politica' intesa nella sua accezione negativa, cioè quello che fanno i politici, che non c'entra nulla con la nobile arte di sintetizzare una strategia comune a partire da quelle individuali. non c'è bisogno di leggi ad hoc o di finanziamenti pubblici pubblici.

d'altra parte non vedo come una cosa così complessa possa realizzarsi senza formalizzare degli obiettivi comuni, delle regole condivise e senza persone e risorse da dedicare esclusivamente alla gestione di questa creatura, non solo per la sua complessità, ma sopratutto perchè volendo costruire qualcosa di nuovo e 'rivoluzionario' e volendolo condividere con altri è necessario formalizzarlo molto bene. dubito senza 'il capitale' il comunismo avrebbe potuto crescere fino ad arrivare a gramsci e berlinguer basandosi solo sulla buona volontà o sulle braccia, al massimo poteva arrivare a masaniello che però è quello che si deve evitare a tutti i costi.

dunque il problema è come costituire una comunità complessa senza ricadere negli errori storici di sempre, quindi bisogna identificare questi errori: io credo che fondamentalmente siano due, il modello piramidale e la debolezza logica e formale degli atti costitutivi di queste società.
il modello piramidale ha il difetto di associare la fase progettuale e quella attuativa e di assegnarle allo stesso soggetto, generando prima il leaderismo e poi portando dritti all'origine dei tutti i conflitti di interesse e infine entra in risonanza con il secondo problema nutrendosene e accrescendolo contemporaneamente.

per superare il modello piramidale bisogna separare le due componenti del vertice, quella progettuale o politica e quella attuativa o amministrativa dividendolo in due e allontanarle una dall'altra fino ad ottenere un cubo per mezzo di un sistema di misurazione del consenso popolare sulle proposte formulate dalla parte politica prima che queste arrivino alla parte attuativa. in questo modo si eliminano alla radice i problemi del consenso, della delega dei proprio doveri di cittadino e del leaderismo.

rimane da affrontare il problema di come formalizzare l'atto costitutivo di una comunità in modo che sia assolutamente non interpretabile e oggettivamente misurabile, ma che permetta a chiunque di trovare una collocazione per i propri talenti e il proprio modo di vivere. ti propongo un esperimento/gioco/sfida: se hai a disposizione dei programmatori che conoscano i principi della programmazione orientata agli oggetti, proponi loro di tradurre la costituzione italiana in uml e poi vedi cosa ti dicono... io ti posso garantire che, data la natura della programmazione orientata agli oggetti e dell'uml, la cosa dovrebbe essere possibile... per ora, buon divertimento e a presto.

Compliemti Ronin per la lucidità e la precisione di ragionamento. La parte finale non l'ho capita perchè è un settore che non conosco... E disgraziatamente non ho tecnici né mezzi... Ma comunaue credo che ci sia qualche ideona da trovare per costituire un meccanismo di comunity leggera e veloce. Intanto sono contento della discussione che qui e altrove si sta sviluppando. Gia il fatto di parlarci di questo mi pare un grande vantaggio! Grazie

caro Jacopo,

questo tema mi appassiona moltissimo e lo ritengo fondamentale, quindi mi piacerebbe molto continuare questo discorso.
dici che la discussione si sta sviluppando anche altrove e mi sembra poco pratico continuare a rincorrerci in questo post, dove posso trovare una sede più adatta per contribuire alla discussione?

mi dilungo un attimo sull'ultima parte, solo per darti un'idea del mio approccio alla cosa; credo che oltre a costruire una struttura che superi il modello piramidale sia fondamentale che la struttura operi in modo assolutamente non interpretabile e completamente misurabile, bisogna ridurre al minimo possibile, se proprio non si riesce ad eliminare del tutto, ogni ambiguità.
può sembrare impossibile, ma credo che non lo sia, bisogna avere come termine di paragone la geometria euclidea, quella che si studia alle medie, che parte da cinque postulati indimostrabili sui punti e le linee e arriva a modellare la geometria dell'intero mondo con concatenazioni logiche talmente ferree da resistere inalterata da millenni. puoi seguire queste concatenazioni dai principi fondamentali fino al teorema di pitagora per esempio, oppure fare il percorso inverso con la stessa naturalezza senza trovare il minimo intoppo logico nè la minima ambiguità.

ecco, bisogna ripensare tutto daccapo, liberarsi di tutte le idee preconcette che vengono dal passato, non per rinnegarle, ma per riformularle in modo totalmente misurabile e non ambiguo, a costo di ribadire l'ovvio fino alla nausea anche per i concetti che sembrano talmente elementari da non avere bisogno di essere definiti.

a presto.

ciao a tutti,
sarà che abbiamo avuto la fortuna di vivere molto intensamente e quindi ci siamo fatti un bel poco di esperienza, pur essendo "una magnifica trentottenne lei e un magnifico trentaquattrenne io" per dirla alla moretti, anche la mia splendida sposa ed io e molti dei miei amici abbiamo votato la lista e ne condividiamo pienamente i principi, ma se deve essere alternativa, allora che sia totale pluralismo e decentramento. dobbiamo ribaltare la piramide simbolico-reazionaria del potere e superare definitivamente l'ottica destra-sinistra. l'idea di base dovrebbe essere che nella nostra shangri-là globale dove ogni posto nel mondo si può chiamare Casa, ogni comunità sia il centro del potere dei cittadini, intesi proprio come cives che si prendono cura della polis non più per esclusivi interessi personali, bensì perché hanno compreso che quelli stessi interessi personali non possono prescindere da quelli collettivi: in altre parole non ci si può fottere a vicenda, perché a forza di far così si è capito che la razza umana non ha futuro!
per questo ben vengano i movimenti nascenti come abbiamounsogno e altri due di cui adesso non ricordo il nome ma che si stanno organizzando per incidere nella politica di domani proprio come la lista cinque stelle. inoltre immagino che sappiate già del RES (rete di economia solidale) che da qualche tempo ha un tavolo nazionale.
infine, caro jacopo, immagino che già conosci la proposta de 'l'altra via' di francuccio gesualdi e la conseguente campagna di 'cerca la rotta': si muove proprio sulla tua stessa linea...si potrebbero instaurare delle sinergie tra la tua idea e la sua.
un abbraccio
nino

ps: sarebbe bello se all'ecovillaggio si facessero le riunioni generali di queste realtà, sarebbe bello farlo diventare un centro, un laboratorio oltre che di sperimentazione pratica anche di promozione del messaggio filosofico-esistenziale del ben-vivere e del ben-essere. comunque sia giovanna ed io non vediamo l'ora di venire a vivere da voi!!!

Caro Antonio, condivido quel che dici. Dal 4 al 10 luglio abbiamo progettato un incontro a Alcatraz con chi vuole sviluppare la strategia del fare. In altri commenti ho però spiegato la differenza tra noi, Grillo e abbiamounsogno. Condividiamo il punto di vista, siamo d'accordo sulle iniziative generali e io tra l'altro sono pure tra i firmatari dell'appello abbiamounsogno. Ma noi, come gruppo di professionisti che collaborano più o meno sotto le bandiere di Alcatraz, non siamo un gruppo politico che organizza manifestazioni, referendum o liste civiche... Noi ci occupiamo di mettere insieme la gente che fa. Da questo punto di vista siamo omologhi a Gesualdi, che da sempre ammiro e cito, ma abbiamo un ambito specifico diverso. Gesualdi lavora magistralmente a costruire reti di consumatori, e di sviluppare la cultura del consumo critico, noi ci occupiamo invece di costruire nuovi tipi di servizi PER il popolo dei gruppi di acquisto. Noi costruiamo fisicamente reti professionali che rispondono alle esigenze di chi pratica la politica del VOTI OGNI VOLTA CHE FAI LA SPESA. Ci occupiamo di individuare e certificare nuove tecnologie che possano essere utili al movimento, nuovi ssitemi di impresa, nuove soluzioni tecnico finanziarie. E in questo momento il nostro lavoro ci sembra particolarmente essenziale visto che il movimento della consociazione dei consumi è più avanti delle strutture che lo supportano. Io credo che oggi il movimento sia maturo per aderire ad esempio a un contratto etico di telefonia cellulare, a fondi di investimento che mettano i soldi nelle fonti rinnovabili o nella costruzione di ecovillaggi, alla produzione consociata di un'utilitaria elettrica, oppure nella creazione di una carta nazionale di affiliazione/sconti/convenzioni. Il movimento è maturo per queste soluzioni ma non c'e' un gruppo di manager capaci di connettersi per creare queste nuove opportunità. Per riuscirci servono tecnici, soldi, e una notevole capacità di gestione di impresa. Sennò produci auto elettriche che poi la gente ti tira dietro perché fanno schifo. E' una sfida colossale e pochissimi sono impegnati in questo fronte. Ci sono le coscienze e le intelligenze ma sono disperse, non connesse e sopratutto non c'è una campagna che prema su queste persone perché si connettano in una Massoneria dei professionisti Onesti che vogliono sviluppare le possibilità di acquisti consociati, etici e solidali. Quello che sto cercando di fare con questa bordata di articoli che sparo fuori da due settimane ovunque posso è cercare di richiamare l'attenzione su questo nodo, cercare di porre sul tavolo della discussione questa urgenza irrimandabile. Difficile visto che, come si può vedere dai commenti, molti fraintendono ildiscorso, leggendolo come il tentativo di creare un nuovo raggruppamento alternativo agli altri. Questo rende evidente quanto poco sia diffusa la cultura di IMPRESA ALTERNATIVA e i problemi pratici legati a questo settore. Non c'è teatro alternativo se non ci sono sale dove recitarlo. Noi ci occupiamo di costruire le sale perché adoriamo gli attori che sono sulla piazza. Vogliamo offrire spazi dove recitare. (Discorso che può risultare confuso visto che io tra l'altro faccio pure l'attore, ma in questo caso non c'entra. Mi sono spiegato? No? Cavolina...)

di fatto, caro Jacopo, nelle date di questo luglio non potrò prendere ferie e lavorando anche il sabato, non posso prendermi nemmeno il weekend. ho letto tutti i commenti, tuoi e degli altri, e ho compreso meglio ciò che proponi. mi piace molto l'idea di mettere in pratica ciò che sarà il futuro, mi piace l'idea di creare il palco affinché possa esserci una nuova vita finalmente, o almeno affinché si possa sperimentarla. e ineffetti Cerca la Rotta di Francuccio è una campagna più teorica per il momento, come si può leggere sul sito l'obiettivo è trovare la rotta giusta che ci possa portare alla meta tanto sognata! diciamo che tu dici: Facciamo la rivoluzione con le carte che abbiamo, ma con le migliori carte sulla piazza globale! sono totalmene d'accordo con te! mi piacerebbe ascoltare musica con l'ipod ricaricato dalle mie scarpe, se poi il contesto sarà quello umbro, con una possibile passeggiata quotidiana dalla casa solare al fiumicello, beh...scoprirsi felici sarà ancora più semplice ed entusiasmante e rinnovabile!! :-D
nino

Faremo una diretta e sarà possibile intervenire via skype.... un abbraccio a presto

Ciao Atutti,
A me sembra che non manchi niente dal punto di vista delle soluzioni alternative su tutti i fronti. Manca una promozione professionale surreale fresca fantasiosa golosa colorata . Non abbiamo confezioni dall'apparenza strabiliante x competere con il mercato mainstream. Noi abbiamo vari progetti in corso, e verrei ad Alcatraz per discuterne di persona, il 20 giugno trovo qualcuno?
grazie baci abbracci e tutto amore ciaoo

Cari Ecosardi, bene, credo si sia in sintonia, se telefonate a Alcatraz 0759229911 potete verificare che io ci sia. Vi invito a pranzo. a presto