Il cartello, scrive Repubblica, verrà installato nei prossimi giorni ai confini del comune. “A pochi chilometri da Napoli, in un ammasso di case schiacciate fra il Vesuvio e il mare, la camorra che succhia sangue ha perso faccia e potere (…) Non ci sono più “loro” a spadroneggiare per le sue strade, non ci sono più estorsioni e non ci sono più commercianti in preda al terrore.”
Grazie al coraggio di decine di artigiani e commercianti che hanno denunciato le estorsioni, grazie al lavoro delle forze dell'ordine e del sindaco Nino Daniele (che offri l'esenzione dal pagamento di Ici e Tarsu a chi si ribellava al pizzo), negli ultimi due anni sono finiti in manette 250 camorristi. Nel processo in corso in queste settimane ci sono più testi d'accusa che imputati, 42 vittime contro 41 aguzzini, una specie di record.
Nel lungo articolo di Repubblica trovate tantissime testimonianze, da Raffaella, la prima a Ercolano a denunciare il pizzo, fino alla vicenda di Salvatore, macellaio, a cui le “bussate” (le richieste di pizzo) costavano fino a 2mila euro al mese. Da leggere assolutamente!
Ercolano, territorio derackettizzato
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
RESTIAMO IN CONTATTO!
PER CONOSCERE GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI VISITA LA MIA PAGINA FACEBOOK