Leggo vari commenti come quello di Umberto: “…realtà come il Movimento della Decrescita Felice rappresentano la parte a reddito più alto dell’Italia ‘alternativa’ (diciamo il 5-10% della popolazione?). L’Italia vera sta sotto e, credimi, pensa più al posto di lavoro, alla casa e alle spese per l’istruzione dei figli che non alle energie alternative o ai prodotti biologici”.
Sull’evidenza che le persone che si trovano in condizioni economiche drammatiche pensino poco all’ambiente non ci piove.
Ma questo aggiunge danno al danno.
E dovrebbe essere terreno centrale di iniziativa politica.
La situazione difficilissima di molte famiglie impedisce loro di vedere le opportunita’ e così si produce un ulteriore danno economico a chi già non riesce ad arrivare a fine mese.
Infatti proprio chi non ha soldi potrebbe ottenere grandi vantaggi economici immediati.