La condizione della donna migliora. Ma molte donne amano negarlo. Alla faccia di secoli di lotte femministe

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di Jacopo Fo

La signora elegante, bionda tinta, dice in tv: "Non c'e' più educazione ai sentimenti, la violenza contro le donne dilaga".
E nessuno le risponde: "Signora lei e' disinformata". Anzi, tutti i partecipanti al talk show annuiscono solidali.
Non c'e' niente da fare, la maggioranza dei giornalisti, degli opinion maker e degli spettatori, sono abbonati alla lamentela sul bel passato che non c'e' più e sulle barbarie che avanzano.
Solo una piccola minoranza, neanche tanto combattiva, si oppone a questa visione pessimistica. E appena apri bocca ti subissano: "Ma non vedi quanto orrore c'e' in giro oggi?" E subito passi per un cretino insensibile e intimamente sostenitore del maschilismo capitalista governativo.
Sarebbe importante che le persone capissero che l'impegno civile di milioni di persone e in particolare delle donne ha ottenuto dei risultati! Milioni di persone hanno lottato e sofferto e sovente pagato con la vita per ottenere questo lento miglioramento. Negarlo vuol dire dar ragione alla maggioranza scoreggiona dei benpensanti sempre pronti a dirti: "Lascia stare! Non ti impicciare. Cercare di cambiare le cose non serve a niente".
Ahimé, sopratutto tra i progressisti, si fa a gara a dipingere il momento attuale come il peggiore della storia. Si pensa che spargendo pessimismo e terrore si riuscirà a svegliare la gente. Si ottiene invece l'effetto contrario: si distrugge la speranza, la coscienza della possibilità di migliorare la condizione umana.
Il mondo e' pieno di fatti terribili, orrendi, inumani. Ingiustizie di proporzioni assolute. Siamo d'accordo. La questione e' che non si capisce che non si tratta di novità figlie dell'era moderna, di internet, del consumismo o di qualunque altro accidente recente.
La violenza sulle donne non è una novità moderna.
Il numero degli stupri e degli assassini è diminuito costantemente negli ultimi decenni quanto negli ultimi secoli.
Basti pensare che in Italia solo nel 1996 lo stupro è diventato un reato contro la persona. Prima era (assurdo!) un reato contro la morale. E fino al 1954 la Cassazione ribadiva il diritto del marito a picchiare MODERATAMENTE la moglie!
E se guardiamo qual era il livello di violenza nei secoli scorsi, ci accorgiamo che la situazione era totalmente agghiacciante: l'idea stessa che lo stupro fosse un atto terribile era sconosciuta ai più. Erodoto e Ovidio, considerato un vate dell'amore, affermavano che le giovani donne amano subire violenza.
Il motivo per cui molti sono convinti che la violenza contro le donne sia in aumento sta nel fatto che finalmente le donne hanno il coraggio di denunciare gli stupri. E molti studi documentano che ancora persiste la reticenza  a rivolgersi alla giustizia. Ancora, anche in Italia, molte donne preferiscono tacere.
Quindi il numero degli stupri censiti dalle statistiche, sulla base delle denunce, va  letto al contrario.
La situazione balza agli occhi se si osserva che nelle aree dove la condizione della donna è peggiore, il numero delle denunce è bassissimo. L'Egitto ad esempio ha più di 80 milioni di abitanti ma ogni anno vengono denunciati circa 100 stupri.


Commenti

Perfettamente d'accordo. Non perdo occasione per far notare quanto affermato nell'articolo. E le occasioni certo non mancano, perché la gente sembra aver dimenticato il passato: ricordano il baciamano ma non ricordano quanto era NORMALE la violenza sulle donne. Moderata, però...