Francesco, lu Santo Jullare

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Francesco, lu Santo Jullare

Carissimi,
domenica sera alle 21,25 minuto più, minuto meno andrà in onda in prima serata su Rai1 una nuova versione rivista e aggiornata di “Francesco, lu Santo Jullare” di e con Dario Fo. Dopo 7 anni torna in tv il teatro di Dario e pure in prima serata. Wow!
Vi chiediamo di aiutarci a diffondere la notizia e se possibile di collegarvi anche da un computer al sito della Rai così da far mandare in tilt i contatori.
Qui il link per vedere Rai1 via web.
Di che spettacolo si tratta lo facciamo raccontare direttamente dal Maestro proponendovi il prologo allo spettacolo precedente a questo, pubblicato in libro+dvd dalla Fabbri e in vendita su Commercioetico.it.
Buona lettura!

Prologo
Lu Santo Jullare Francesco è il titolo dello spettacolo, si tratta di una fabulazione sulla vita del Santo di Assisi che prende in prestito alcuni episodi, spesso sconosciuti o ignorati, della sua vita. Storie tratte da testi canonici e da antiche favole popolari della campagna umbra.
Ho sempre pensato che il termine “giullare” rivolto a Francesco gli fosse stato appioppato da qualche persona con molta fantasia e sottile umorismo, un'aggiunta tarda del Quattro o Cinquecento, inventata da cronisti o poeti spinti da lirica commozione.
Anche Rossellini, il maestro del Neorealismo, ha intitolato un suo splendido film Francesco giullare di Dio. La sequenza che sta proprio all'inizio è da sola un capolavoro del cinema di tutti i tempi. Si vedono centinaia di frati, fra i quali molti giovani che stanno seduti in un gran prato a discutere. Scherzano, giocano e ridono... a un certo punto comincia a piovere. In principio è solo una spruzzata leggera, ma piano piano la pioggia si fa battente e grandi folate di vento sfrappano l'acquazzone: il classico temporale d'estate. I frati, specie i più giovani, corrono divertiti per il gran prato: sguazzano, rotolano fra i dossi, sollevano i gonnelloni a coprirsi il capo e sbattono i lembi, imitando uno stormo d'uccelli... ora sembrano proprio corvi impazziti che si sollevano in volo, scomparendo nella nebbia.
Nelle ricerche che ho condotto sul Santo d'Assisi ho scoperto, grazie a un testo fondamentale di Chiara Frugoni, che Francesco si era autodefinito giullare, dichiarando d'acchito: “Io sono il Giullare di Dio”. Affibbiarsi la qualifica di buffone satiresco all'inizio del Duecento era una provocazione molto pericolosa, da autolesionista pazzo. I giullari erano amati dal popolo minuto, ma odiati e perseguitati dai potenti che, essi clown, mettevano alla berlina in ogni occasione. 

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