Abbiamo i piselli piu' grossi del Burkina Faso!

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E anche le zucchine, il basilico, la salvia.
E vogliamo parlare del gallo?
Asterix ha volontariamente chiesto di potersi sottoporre a doppi turni di riproduzione per aumentare il volume d'affari della cooperativa dei polli.
Lucy, l'asina, dopo un inizio un po' titubante, ha smesso di fare la somara e sta iniziando a cooperare anche lei.
Le galline fanno le uova gia' in camicia e il forno a legna per le pizze, il pane e le torte, nonostante la sua fattura tipicamente burkinabe', ha un leggero accento napoletano.
Ecco, questo e' oggi il Centro Ghélawé, fervono i lavori per chissa' quale altra bizzarra novita', e il via vai di gente che viene a vedere, chiedere informazioni, conoscerci,e' continuo.
Guardo entusiasta, e visibilmente commosso, la foto di 5 ragazzi in Burkina Faso che sorridenti tengono in mano il primo vaso di zucchine sott'olio della loro vita.
Chi l'avrebbe mai detto che un giorno mi sarei ritrovato a esaminare, tra soddisfazione e preoccupazione, le pagelle di 25 bambini del villaggio di Loto, che  ora, grazie a noi e soprattutto a voi, vanno a scuola.
E poi c'e' la zucchina, quella prima zucchina, 4 cm di concentrato di vitamine e antiossidanti che rappresentano il futuro, la speranza, la dimostrazione che anche in Burkina Faso si puo'.
Gli agricoltori burkinabe', quando e' ora di seminare, scavano (a mano!) lunghi solchi sul terreno, lanciano i semi, coprono, danno un po' d'acqua e aspettano.
Risultato finale: una produttivita' del 30%, a volte anche minore se la stagione delle piogge non e' particolarmente ricca.
Al Centro Ghélawé invece usiamo la magia. Il trucco si chiama "semenzaio", un mini-orto che permette di far germogliare le sementi utilizzando pochissima acqua. Un sistema di copertura in paglia e uno strato di foglie secche sul terreno mantengono alto il livello di umidita', favorendo la germogliazione di un numero maggiore di sementi. I germogli vengono poi trapiantati sui campi, la piantina e' gia' sviluppata e le radici attecchiscono al terreno molto piu' facilmente.
Risultato finale: una produttivita' dell'80% e, nessuno spreco idrico e di sementi (l'oro degli agricoltori).
Questa tecnica vale per tutto, dalle zucchine al mais, alle spezie. Ognuno di questi ortaggi contiene al suo interno i semi, che possono essere conservati e, con la stessa tecnica, fatti rigermogliare, alla faccia degli ogm sterili della Monsanto.
Per aumentare ancora di piu' la resa, questi semi sono stati posti per 2 giorni dentro una maglietta tenuta sempre umida, finche' non sono spuntate le radichette.
Oltre ad aver accelerato il momento della raccolta, abbiamo anche ripiantato sementi sicuramente "vive".
Altra novita' che abbiamo sperimentato e mostrato e' l'organizzazione dell'orto, con lo scavo di canalette per l'irrigazione (e' inutile, ad esempio, innaffiare le foglie di una pianta).
Oggi al Centro Ghélawé sono piantati: piselli, zucche, zucchine, fagioli neri, peperoni, peperoncini, melanzane, pomodoro, rucola, mais e arachidi. Per quanto riguarda le erbe aromatiche abbiamo seminato: basilico, prezzemolo e salvia. Tutte le sementi sono da agricoltura biologica, e le abbiamo acquistate in offerta alla Coop di Perugia.
E poi c'e' anche l'allevamento, i ragazzi burkinabe' che lavorano con noi, infatti, hanno costituito una "cooperativa": gli animali sono stati acquistati con i loro soldi e loro sono i proventi della vendita di uova e polli. Il Centro ha messo a disposizione lo spazio, l'assistenza di agronomi, un pollaio costruito con tutti i canoni necessari per il benessere e l'alta produttivita' degli animali, niente lamiera, spazi ampi, possibilita' di pulire e recuperare i materiali di scarto per farne compost.
Un secondo pollaio piu' grande e' in fase di realizzazione e momentaneamente forniamo alla "cooperativa" anche il mangime, spesa che presto non sosterremo piu' visto che abbiamo seminato il mais.
Per ora si tratta perlopiu' di un piccolo allevamento, in futuro introdurremo anche i montoni e i maiali, per i quali ci vogliono stalle a stabulazione libera, piu' grandi e un po' piu' complicate da costruire.
Terza e ultima fase impostata, e qui il merito va alla grande genialita' di Paolo Ferrarsi, e' stata la trasformazione e conservazione di alcuni prodotti.
E qual e' la piu' semplice e piu' genuina conserva che si puo' preparare? Quella di pomodoro e basilico. Paolo e' forse uno dei pochi al mondo che preparando la valigia per andare in Burkina Faso, mette anche un passapomodoro.

Ci tengo a ripetere che tutto cio' e' stato realizzato grazie al contributo di tutti, noi, voi, loro. C'e' chi ci mette qualche euro, chi le proprie conoscenze, chi il proprio lavoro.
Questi ultimi mesi hanno dimostrato che il progetto del Centro Ghélawé e' sano, potra' essere molto utile alla comunita' locale e contribuisce molto a farci essere persone migliori. Possiamo finanziarlo con donazioni private: fino ad oggi ci siamo riusciti, andiamo avanti?

Per contribuire al progetto si puo' fare una donazione al Centro Ghélawé (http://www.centroghelawe.org/associati/index.htm) o acquistare una maglietta http://www.commercioetico.it/abbigliamento/ghelawe.htm o un batik su http://www.commercioetico.it/equoesolidale/burkina-faso.htm .
Per visitare il sito del progetto http://www.centroghelawe.org/ .
Per vedere le nuove foto http://www.centroghelawe.org/lavori-centro/index.html
Grazie!

PS: abbiamo acquistato un camion 4x4, ex militare. E' azzurrino con i cerchioni rossi, dimostrazione che la nostra associazione e' anche gay-friendly.

Simone Canova