È stato un po’ faticoso perché all’inizio c’erano solo ruderi e io modestamente non sapevo neanche che il cemento si doveva impastare con la sabbia… 
E ho anche scoperto che la terra è bassa e che la cazzuola sembra leggera… Comunque c’ho guadagnato, perché sono 31 anni che al ristorante di Alcatraz, oltre che a mangiar bene si incontrano persone interessanti che ti raccontano le loro storie. 
È un effetto collaterale del buon vino e del brasato con la polenta.  
Un giorno una sociologa mi ha consigliato un libro illuminante: La massa critica di Philip Ball e mi ha raccontato un esperimento curioso.
La mossa migliore che ho fatto? Andare a vivere ad Alcatraz
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