Carissimi,
in questi giorni stiamo aggiornando le pagine del sito shop.dariofo.it, continuando a inserire i quadri e le tavole che Dario Fo ha disegnato per lo spettacolo su San Francesco e quelle per lo studio e il libro su Lucrezia Borgia: “La figlia del Papa”.
E’ un lavoro lungo che facciamo nei ritagli di tempo, le tavole sono tante e bisogna prima creare vari file che mostrino i dettagli, l’immagine grande, l'anteprima, ecc.
Sembrerebbe, e in parte lo è, anche un po’ ripetitivo ma dopo un po’ è come se la pittura di Dario ti risucchiasse, lo scorrere del mouse sul quadro per inserire i particolari ti fanno vedere meglio il suo tratto, ne capisci il movimento, e ci caschi dentro mentre voli tra i colori.
L’arte fa questo effetto? Non lo so, io non sono un’esperta, non so fare una O con il bicchiere, non capisco nulla di colori, di tecniche e non saprei da che parte iniziare a scrivere di pittura. Ma so che le tavole di Dario hanno un’anima e quando ho la fortuna di vederlo lavorare rimango incantata per ore, come può un tratto diventare un cavallo che sembra vivo?
Durante l’estate del 2013 ho passato due giorni a Cesenatico, faceva un caldo assassino, Dario stava preparando La figlia del Papa e passava le giornate tra pittura e scrittura, al suo tavolo si alternavano gli assistenti: qualcuno a dipingere, altri a fare ricerche, altri ancora a scrivere quello che il Maestro dettava. Una vera e propria bottega, come dovevano essere quelle del Rinascimento...
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