Siamo abbonati ad Altroconsumo ormai da anni. Appena il giornale arriva in Redazione si arriva quasi allo scontro fisico pur di accaparrarsi la prima lettura.
Negli anni non siamo stati sempre d’accordo con le analisi della rivista e proprio man mano che il tempo passava ci siamo resi conto che in molti casi l’aspetto del risparmio economico prendeva il sopravvento sulla qualità del prodotto.
Perché, diciamocelo, non si leggono gli articoli, si leggono le tabelle e via...
Nell’ultimo numero la copertina ci ha fatto sobbalzare dalla sedia; come sarebbe a dire: Non crediamo in Bio?
Accidenti, questa è grossa. Vuoi vedere che hanno scoperto che il bio è una truffa?
Niente di tutto questo. Il sottotitolo già spiega tutto: “Le analisi dicono che non sono più nutrienti né più salutari degli altri prodotti”.
La prima reazione per chi da anni lotta per un’alimentazione più sana, soprattutto a base di prodotti biologici è dire: ma sono impazziti!?!
Calma, ragioniamo.
Psicologicamente è un colpo, se credi per anni in una cosa e questa ti viene polverizzata in un nanosecondo da quelli che ritieni stiano dalla tua parte, come minimo ti prende male. Niente di peggio del fuoco amico. Ma non siamo poi noi che diciamo che le fedi assolute sono pericolose?
Calma, ragioniamo.
Leggiamo l’articolo, guardiamo le tabelle.
Intanto vediamo che i prodotti bio analizzati sono verdure che arrivano dai supermercati bio di Roma e Milano. E già qui potremmo discutere, hanno scelto due delle città più care d’Italia.
E quindi senz’altro il prezzo di quegli ortaggi è alto rispetto agli stessi comperati nei normali supermercati.
La tabella relativa alle fragole indica che quelle bio non hanno pesticidi mentre quelle non bio li hanno.. poi sono nei limiti di legge, per carità, in molti casi ben al di sotto ma comunque ci sono. E chi lo sa che tipo di danni può fare un accumulo di pochi pesticidi alla volta nel nostro organismo? Tra l’altro chi vive a Milano già si sopporta polveri sottili, inquinamento, smog e quant’altro come se fumasse 12 sigarette al giorno (bambini compresi), se aggiungiamo anche una modica quantità di pesticidi...
Bio o non bio? Ma soprattutto: consumatori o persone?
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