Il grande poeta Ferruccio Benzoni stava seduto sopra una sedia impagliata e mi raccontava di quel che era successo poco prima con una ragazza francese, mentre stavano baciandosi sulla spiaggia di Cesenatico favoriti dal buio della notte. Lei lo aveva guardato negli occhi e gli aveva mormorato, con quella voce rutilante che hanno solo le ragazze francesi: “Ferrucciò, tu est un solitaire…” E lui era andato già di testa per quella frase che secondo lui fotografava la sua anima e il mattino dopo mi lesse una poesia folgorante che sapeva di birra tedesca e di mare salato. Certo lui era un grande poeta… Ma chi a 18 anni non si è sentito un solitario? O una solitaria…
Gli zapatisti del Chapas sono convinti che noi occidentali siamo ammalati di solitudine a causa dell’individualismo.
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