Facebook Instagram TikTok YouTube Twitter Jacopo fo english version blog

 

RESTIAMO IN CONTATTO!

PER CONOSCERE GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI VISITA LA MIA PAGINA FACEBOOK

 

Lettere da Pescomaggiore

Cari amici,
di seguito pubblichiamo, come le abbiamo definite, “belle favole che non lo sono”.
Arriva da Pescomaggiore, paese dell'Abruzzo duramente colpito dal terremoto. Qui le persone che hanno perso la casa stanno lavorando per ricostruirsi una vita e non perdere il gusto di essere “una comunita' e non una somma di cittadini”.
La lettera e' stata scritta da Filippo Tronca e inviataci in redazione da Salima.
Buona lettura.

Pescomaggiore

Amici vicini e lontani.
Vi aggiorno sui lavori qui su a Pescomaggiore. Stiamo cercando di serrare i tempi per consentire prima di Natale a Piero e famiglia di andare a vivere nella sua nuova, sicura, calda ed ecologica casa legno e paglia, e di riconsegnare la roulotte dove sono
attualmente alloggiati. Faremo una bella festa di inaugurazione (non e' per ora prevista la partecipazione del presidente Silvio Berlusconi), e il signor Nunzio, straordinario formaggiaro di Anversa degli Abruzzi, offrira' un lauto pranzo. Un'altra casa, quella degli ospiti, che restera' a disposizione di tutti quelli che ci hanno aiutato e ci stanno aiutando, con donazioni e con il lavoro, e' stata gia' stuccata, dentro e
fuori, mancano le finestre e le porte, che abbiamo gia' acquistato, e il bagno. Ma siamo a buon punto. Di altre due case e' stato terminato il tetto e stiamo cominciando ad alzare le pareti di paglia. Cosi' anche in caso di pioggia, neve e bufere potremo procedere a lavorare agli interni. Le balle vanno messe una sull'altra, tagliate, legate tra loro, e poi tosate e imbragate. Ci vuole pazienza, amore e passione, doti che
non mancano agli straordinari volontari arrivati da tutta Italia e che da mesi stanno materializzando il progetto.
PescomaggiorePer le ultime due abitazioni tocca aspettare primavera, ma i futuri inquilini, intanto, si
stringeranno nelle case gia' pronte. Anche questo significa essere una comunita', e non una somma di individui. Parallelamente procede con incoraggianti risultati il nostro progetto di sviluppo agricolo e di microeconomia di prossimita', che per noi e' tutt'uno con la ricostruzione, con la ragion d'essere del restare a vivere in una terra distrutta.
Abbiamo gia' creato una rete di piccoli produttori locali, quasi tutti anziani o giovani precari che sono scappati dalle citta', anche senza un terremoto. Abbiamo allestito una bancarella con zafferano, lenticchie, ricotte affumicate, pecorini a latte crudo, di
vari tipi, cappelli e sciarpe di lana tessute a telaio, salame di pecora, marmellate, noci e mandorle.  A dicembre abbiamo in programma molti mercatini, ad esempio il 5 e 6 a Roma, nel quartiere Garbatella, e la terza settimana di dicembre a Perugia.
Piero intanto ha arato le terre, e siamo pronti a primavera a coltivare ortaggi per
l'autosostentamento parziale dell'ecovillaggio, lo zafferano, il grano solina che ci servira' per fare il pane e per produrre altro materiale edile, ovvero le balle di paglia, varie specie autoctone in via di estinzione, come ad esempio la patata turchesa o rare varieta' di lenticchie, fagioli, ceci e cicerchie.

In occasione della festa di San Martino abbiamo riacceso il forno del paese, al limite della zona rossa, e abbiamo fatto le pizze e il pane, che poi abbiamo distribuito a
tutte le famiglie del paese, quelle poche cioe' che sono potute tornare nella loro casa agibile. E' stato un bellissimo pomeriggio, con tanto di suonata di organetto. E' stata anche l'occasione per riabbracciare aquilani sfollati che vivono sparsi negli alberghi della costa, ancora lontano dalla loro citta', a nove mesi dal sisma, oppure che vivono nei quartieri del piano Case e giorno dopo giorno prendono coscienza del loro isolamento, della mancanza intorno a loro di qualcosa, ovvero di una citta', di una comunita', di un senso dell'abitare. Perche', dovete sapere, in questo tristissimo inverno la citta' e' deserta. Si moltiplicano i cantieri ma la gente sembra essersi dissolta nel nulla con la chiusura delle tendopoli. Ed e' per questo che un gruppo di terremotati, in parte di un minuscolo paese chiamato Pescomaggiore, in parte di altri paesi e della vicina citta' hanno deciso di dar vita a un piccolo sogno di paglia.
Emigrare di poco e con lentezza per non andare via.

Articoli precedenti sul progetto
http://www.jacopofo.com/eva-ecovillaggio-pescomaggiore-aquila-terremoto-architettura-sostenibile (con video)

Sito internet ufficiale http://eva.pescomaggiore.org/