Luisona Day
Inviato da Cacao Quotidiano il Ven, 12/08/2006 - 13:04Carissimi,
dedichiamo questo numero di Cacao al "Luisona Day".
Oggi, il pianeta Terra festeggia il trentennale di "Bar Sport" di Stefano Benni e lo fa in un modo un po' insolito: un movimento spontaneo di lettori ha deciso di organizzare per stasera o domani, nei bar o in qualsiasi altro posto, letture collettive di alcuni brani tratti dai libri di Benni o di altri autori. L'importante e' trovarsi e leggere a voce alta, fare una piccola festa della lettura condivisa.
E se pensate che leggeranno in Colombia, Giappone, Australia, Finlandia, Belgio, Germania, Inghilterra, al telefono, via internet, alla radio... beh, sara' veramente un gran momento di condivisione.
Come dice lo stesso Benni nel suo sito "non e' solo la festa del trentennale del vecchissimo Lupo, ma e' soprattutto una festa dei libri e dei lettori. Ci dimostra che in cultura non esistono solo le cose che partono dall'alto, concertoni e premioni, grandi festival e notti bianche. Si puo' fare anche qualcosa di prezioso senza spendere una lira ne' chiedere contributi statali, per la sola passione del leggere".
Se volete, potete organizzare con degli amici il vostro personale "Luisona Day", altrimenti potete consultare nel sito http://www.stefanobenni.it tutti gli appuntamenti nella vostra zona e unirvi a uno di questi (ce ne sono centinaia per tutti i gusti).
Per quanto mi riguarda stasera io e i miei gatti leggeremo le prime dieci pagine di 'Elianto', dove l'infermiere Talete spiega cos'e' il Paradiso e l'Inferno e il piccolo Elianto passa una notte un po' burrascosa. Se volete unirvi a me mi trovate tra le colline di Gubbio... degno posto dove pensare a un Lupo.
Riportiamo qui di seguito la pagina di Bar Sport dedicata alla Luisona ringraziando il Lupo Benni per tutte le risate, i pensieri belli, la grande poesia e l'amore di questi trent'anni.
La Luisona.
Al bar Sport non si mangia quasi mai. C'e' una bacheca con delle paste, ma e' puramente coreografica. Sono paste ornamentali, spesso veri e propri pezzi d'artigianato. Sono li' da anni, tanto che i clienti abituali, ormai, le conoscono una per una. Entrando dicono: "La meringa e' un po' sciupata, oggi. Sara' il caldo". Oppure: "E' ora di dar la polvere al krapfen". Solo, qualche volta, il cliente occasionale osa avvicinarsi al sacrario. Una volta, ad esempio, entro' un rappresentante di Milano. Apri' la bacheca e si mise in bocca una pastona bianca e nera, con sopra una spruzzata di quella bellissima granella in duralluminio che sola contraddistingue la pasta veramente cattiva.
Subito nel bar si sparse la voce: "Hanno mangiato la Luisona!". La Luisona era la decana delle paste, e si trovava nella bacheca dal 1959. Guardando il colore della sua crema i vecchi riuscivano a trarre le previsioni del tempo. La sua scomparsa fu un colpo durissimo per tutti. Il rappresentante fu invitato a uscire nel generale disprezzo. Nessuno lo tocco', perche' il suo gesto malvagio conteneva gia' in se' la piu' tremenda delle punizioni. Infatti fu trovato appena un'ora dopo, nella toilette di un autogrill di Modena, in preda ad atroci dolori. La Luisona si era vendicata.
La particolarita' di queste paste e' infatti la non facile digeribilita'. Quando la pasta viene ingerita, per prima cosa la granella buca l'esofago. Poi, quando la pasta arriva al fegato, questo la analizza e rinuncia, spostandosi di un colpo a sinistra e lasciandola passare. La pasta, ancora intera, percorre l'intestino e cade a terra intatta dopo pochi secondi. Se il barista non ha visto niente, potete anche rimetterla nella bacheca e andarvene.