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La via allo zen per i pigri


Il Movimento Totale Rallentato fa bene. Ma quanto totale?
Quaderni di Naturopatia Complementare 12

Da anni cerco di spargere in giro l’informazione che muovere tutti i muscoli del corpo dà straordinari benefici psicofisici.
Uno dei problemi del modo di vivere delle società ricche è che le persone, via via che l’età avanza smettono di compiere la maggioranza dei movimenti. Da bambini si rotola, ci si contorce, si salta, si fa la lotta. Dopo una certa età la maggioranza delle persone riduce drasticamente la tipologia dei movimenti… si apre la porta, si chiude la porta, si prende la borsa, si appoggia la borsa… Si cammina e poco più.

Il mio amico Francesco Cascioli scrisse un profondissimo saggio, che ahimè restò semi clandestino, in cui analizzava il rapporto tra mente e movimento a partire da una semplicissima osservazione. Gli esseri viventi inizialmente avevano un cervello che aveva solo la funzione di governare i movimenti e poco più. Quasi ogni parte del cervello era collegata a un muscolo. Solo più tardi si sono sviluppate funzioni percettive complesse, memoria, capacità di risolvere problemi, ecc… Tutte queste facoltà si sono evolute a partire dallo sviluppo di quel che esisteva già. Quindi ogni area del cervello è in qualche modo ancora collegata all’apparato muscolare. Se smetto di usare un muscolo non si atrofizza solo quello (che già è un gran danno per la circolazione sanguigna e un sacco d’altra roba), si atrofizzano pure le funzioni cerebrali connesse.
E sarebbe quindi da chiedersi se le malattie cosiddette senili non siano anche disturbi legati alla perdita di alcuni movimenti.

Negli ultimi anni questa idea si è fatta strada sotto varie forme.
Mi è stato raccontato di una ricercatrice svedese (offro una cena a chi mi sa dire il nome) che negli anni settanta si trovò a Parigi a vedere uno spettacolo del circo. Un claun faceva rotolare una biglia sul braccio tenendolo completamente immobile. La biglia addirittura saltellava. La donna, che era una fisiatra, andò poi a complimentarsi con il claun: “Che trucco formidabile!” Disse.
Ma il claun rispose che non era un trucco e le fece vedere che riusciva a muovere ogni singolo centimetro dei muscoli del braccio. Io ho visto un ragazzo farlo in tv… impressionante.
Da lì nacque una scuola che praticava il recupero dei movimenti possibili dimenticati.
Da quanto tempo non provi a muovere le dita dei piedi una per una? (1)
Se lo fai probabilmente ti si allargherebbe la mente oltre a migliorare lo stato del piloro (che è meglio).
“Piloro?” Dirà qualcuno. “Cosa c’entra il piloro?!?!”
Il piloro c’entra sempre. La medicina ufficiale e quella tradizionale cinese lo sottovalutano. Date retta a me che ho fatto il ’68!
(Ma non vi racconterò di quando mi presi una manganellata e mi si scioccò il piloro…)

Comunque, la situazione è codesta: non solo le facoltà cerebrali sono estensione della muscolatura primaria più primitiva, pure buona parte degli organi deriva dall’evoluzione della dotazione muscolare. Cioè… Hai presente la cellula? Ok. Mi dici dov’è che c’ha il buco del sedere? Quella c’ha una membrana osmotica, l’orifizio manco si immagina cos’è. E appunto la membrana è quel che fa muovere la cellula, la protomuscolatura.

Quindi, in sintesi, il mio spassionato consiglio è: prova a fare i più svariati movimenti. Non è difficile e non ci vuole neanche un maestro per imparare. Prendi ogni pezzo del tuo corpo e provi a muoverlo, sistematicamente in tutte le direzioni. Così scopri che sai fare un sacco di movimenti con la gola, i muscoli interni del naso, tutta la pancia dentro, e anche i muscoli della pancia pezzo per pezzo. E anche una quantità di muscoli della faccia. Puoi muovere perfino le orecchie. PRODIGIOSO! All’inizio non riesci a muovere una parte, ma se insisti un po’ improvvisamente vedi che si muove. È come se ti servisse un po’ di sintonizzazione per riconnettere con la mente quel pezzo di corpo. Una volta che l’hai riacchiappato il muscolo perduto ricomincia a muoversi con gli altri, anche quando non ci fai caso; così lo riattivi e ne segue beneficio.
Fine teoria.
Sono 40 anni che mi diverto un mondo a muovere tutta la schiera di muscoli che il buon Dio mi ha messo a disposizione. E più esploro la varietà di movimenti che posso fare, o almeno tentare di fare (che fa già bene) mi rendo conto che è proprio una gran ginnastica perché la puoi fare anche standotene a letto nel dormiveglia a impigrire e provare rimorso per chi s’è già alzato.
E anche la sera se non riesci dormire e inizi a muovere lentamente (ma molto lentamente al limite delle tue possibilità) il tuo corpo, ti accorgi che è molto piacevole (e ti addormenti a mattone in pochi minuti). E ti accorgi che puoi anche muovere solo fasce muscolari e aree. E muscoli in superficie e muscoli in profondità. E puoi allungarti (molto molto lentamente).
È un’esplorazione: visita al fantastico mondo interno al mio corpo (cioè io il mio, tu il tuo, non facciamo confusione). Meglio delle Seychelles. Garantito.

Nota (1): In realtà secondo me si dovrebbe dire “muovere i diti dei piedi”, perché dita si intende quando sono tutte insieme, diti quando sono considerati tutti ma singolarmente, cioè non in quanto attaccati alle mani. Ad esempio: “Prese i diti e li buttò dalla finestra!” Che schifo!
Comunque lo so che se scrivo diti poi Gabriella, che da decenni ha la pazienza di correggere i miei errori di senso e di ortografia, non me la passerebbe. Quindi fuggo nelle note. (Grazie Gabri!!!)

Jacopo Fo

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