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La situazione economica italiana spiegata in 3 pagine


Una pillola magica e veritiera contro la depressione

Chiedo preventivamente scusa per l’autoincensamento. Accusato di pessimismo menagramo quando insieme a pochi annunciavo l’imminente crollo dell’economia italiana mi trovo poi a essere accusato di ottimismo malato perché a partire dalla primavera del 2014 osservo che la crisi è sostanzialmente finita.
Il che non vuol dire che gli effetti devastanti della crisi siano terminati. Anzi siamo nel momento peggiore dal punto di vista della povertà tragica. Così come ci si è accorti della crisi dopo un anno di caduta libera dell’economia, così gli effetti della ripresa economica impiegheranno tempo prima che i benefici arrivino alle famiglie in difficoltà. Nel 2014, dopo anni di dati negativi sempre peggiori, la situazione ha smesso di deteriorarsi, sono aumentate le esportazioni, il valore totale della borsa ha battuto i livelli pre-crisi e le banche hanno lentamente ricominciato a prestare soldi alle imprese. Sono aumentati anche la produzione industriale, l’export e i posti di lavoro (anche se di poco).
A questo punto quasi tutti ammettono che c’è la ripresa. Difficile continuare a negarlo anche perché l’Europa sta comprando 50 miliardi di bond al mese. Sostanzialmente comprano il debito dei singoli Stati europei, il che sta provocando il crollo del costo del debito anche per l’Italia e questo sta portando a enormi risparmi sugli interessi. Sostanzialmente Renzi ha vinto la scommessa… Non è riuscito a fare la revisione di spesa (Cottarelli è stato deportato all’Asinara, riaperta per l’occasione), non è riuscito a riformare la giustizia e la burocrazia, sta accettando di penalizzare le fonti rinnovabili, non ha concluso nulla sull’efficienza dell’amministrazione pubblica (continuiamo a non prendere centinaia di milioni di euro di finanziamenti europei) ma comunque ha trovato i soldi per coprire gli ottanta euro e il resto delle misure già varate dal governo. Era vero che Renzi non aveva i soldi per mantenere le sue promesse ma ora, grazie al taglio dei costi degli interessi sul debito italiano, i soldi li ha e può finanziare altre promesse: pagare il salario minimo ai disoccupati e dare 80 euro anche ai pensionati (poi lo faranno Papa!).
C’è poi da dire che alcuni cambiamenti epocali ci sono stati in Italia, dire che non è cambiato niente è estremista e non razionale: ad esempio l’anagrafe tributaria ci ha fatto scoprire in un sol colpo 1 milione e 400 mila case fantasma, sconosciute al fisco, e anche l'elusione dei grandi gruppi è sotto attacco (vedi i 350 milioni di euro di tasse arretrate chiesti a Google). È stato poi concluso il pre-accordo con la Svizzera, che è retroattivo, cioè comporta la possibilità per l’Italia di conoscere i movimenti bancari anche del passato. Il che vuol dire che se uno aveva soldi in Svizzera e li ha spostati altrove si viene a sapere lo stesso. E non si tratta di un fenomeno solo nazionale: dei 102 paradisi fiscali 96 hanno accettato di abolire il segreto bancario. Resistono solo in 6 ma hanno i giorni contati. E questo cambiamento a livello mondiale darà un colpo micidiale alle mafie e al terrorismo. La globalizzazione almeno in questo conviene, non accadrà domani mattina ma si sta avvicinando il momento in cui evasori, terroristi e criminali avranno dei bei problemi a mettere i soldi da qualche parte…
C’è un altro fattore che ci garantisce che la ripresa è iniziata e continuerà sempre più forte: il resto del mondo sta vivendo un momento di esplosione economica mai visto: India, Cina, Brasile, Sud Africa, Indonesia sono usciti dalla miseria e hanno verticalizzando la loro capacità di acquisto. Gli Usa sono entrati in una fase di sviluppo impetuosa con milioni di nuovi posti di lavoro (veri). I motivi di questo boom economico planetario sono strutturali: le nuove tecnologie robotiche e digitali, i nuovi modi di fare economia in rete, la riduzione del costo dell’energia grazie alle ecotecnologie, la diffusione planetaria della connessione satellitare stanno abbattendo i costi di tutti i prodotti e i servizi. È una rivoluzione che ai più pare sia già arrivata al suo culmine mentre siamo solo agli inizi. Tanto per fare un esempio eBay dà oggi lavoro indirettamente a più di mezzo milione di persone ma ogni giorno nascono nuovi modi di usare la rete, nuovi servizi e opportunità di aumentare il potere d’acquisto delle famiglie e le opportunità per le imprese. La vendita diretta in rete sta facendo diminuire notevolmente il costo di quasi tutto, dai vestiti all’elettronica, ai servizi, creando una rivoluzione del commercio che va a tutto vantaggio dei navigatori e che è solo all’inizio, basti pensare a idee come Bla Bla Car che si sono diffuse alla velocità della luce. Nuove occasioni per risparmiare e di lavoro. E se 5 anni fa le imprese spendevano 100 per raggiungere il loro pubblico potenziale oggi possono indirizzare la loro promozione selezionando solo le persone potenzialmente interessate con un costo per ogni contatto andato a buon fine che è crollato del 90%. Il che vuol dire che anche le piccole imprese riescono a comunicare e che i costi per lanciare una nuova impresa sono diventati accessibili a molti che fino a 2 anni fa non potevano neppure sognarselo.
Ovviamente perché le opportunità vengano comprese e sfruttate serve tempo e l’Italia è in ritardo sia nella diffusione della cultura della rete che nella diffusione delle connessioni ad alta velocità. Ma anche qui stiamo recuperando e ci sono aziende italiane che vendono già servizi digitali in tutto il mondo.
Questi anni di crisi nera hanno spronato grandemente il genio italico e molti hanno lavorato duro e ora iniziano a vedere i frutti.
Inoltre in tutta una serie di settori innovativi siamo tra i primi della classe, dalle bio plastiche da scarti vegetali (vedi bio-on.it) alle stampanti 3d (vedi wasproject.it).
Quindi il futuro sarà molto migliore.
Il peggio è passato.
Ovviamente questo non vuol dire che va tutto bene: abbiamo tutti i problemi che avevamo prima dell’inizio della crisi.
Ma io credo che stiamo anche per vedere una ripresa impetuosa della capacità del movimento progressista e della Società Civile di costruire nuove realtà economiche e sociali. In questi anni bui il movimento solidale italiano ha fatto miracoli ed è stato l’unico baluardo contro la disperazione sociale. Questa esperienza di trincea umanitaria ha fatto crescere una nuova generazione di attivisti umani e ha fatto fare molta esperienza ai militanti di vecchia data. Su questo tema non ho statistiche e ricerche da citare ma è una sensazione diffusa tra chi lavora nel Movimento: stiamo connettendoci, stiamo creando realtà di nuovo tipo, stiamo dimostrando che abbiamo un progetto culturale, sociale, economico e umano che ha concretezza. Lo stiamo facendo.
Credo che ti basti guardarti intorno per accorgerti che c’è gente che abita nella tua zona che si sta muovendo e lo fa con un nuovo spirito unitario e cooperativo. Forse stiamo capendo che dobbiamo fare rete. Il web sta facendo nascere un nuovo modo di fare alternativa.
Quel che ancora ci manca è qualche chilo di euforia. Lasciamoci prendere dall’entusiasmo!
Se ancora non ti ho convinto guardati il grandioso video Don’t panic del GapMinder (E diffondilo per favore!!!!).
Vedi le novità a Perugia e sul nostro blitz alla Camera dei Deputati il 18 marzo.

Jacopo Fo