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Giornalisti terroristi non raccontano che la ripresa è iniziata

L’idea che serpeggia anche nei media progressisti è che solo il terrore possa spingere i politici e le lobbies ad accettare una riforma sostanziale del sistema Italia.
Il terrore della bancarotta, della Merkel, di Beppe Grillo (che è più cattivo di Barbablù).
E giù tutti a snocciolare notizie tragiche: stiamo precipitando e niente riesce a fermare la caduta!
Io invece penso che la rinascita italiana sia già iniziata e che dire che qualche cosa inizia ad andare meglio ci serve, perché l’ottimismo è prezioso.
E per essere un po’ ottimisti basta leggere i dati raccolti dalla Confindustria nel suo rapporto mensile.
Leggiteli qui sotto, ti faranno bene alla salute più di un’aspirina.

E vorrei sottolineare che il mio non è ottimismo a priori.
Ben prima dello scoppio della crisi ho scritto e riscritto che eravamo sull’orlo del tracollo e che la situazione stava precipitando. Anche allora bastava leggersi i numerini per capirlo.
Ma i media che oggi strepitano inni di morte e di distruzione, nel 2006 cantavano peana all’economia in crescita in modo illimitato.
(E nessuno che mi abbia proposto una cattedra alla Bocconi! Razza dannata!)

Ora parliamo di semplici, onesti numeri. In sintesi aumentano le esportazioni, diminuisce la cassa integrazione, riparte il mercato della casa, le economie di Cina, Russia, Brasile e India continuano a crescere e in Usa diminuisce la disoccupazione e aumenta il Prodotto Interno Lordo (PIL).
Dopo tre anni di notizie solo pessime sarebbe da farci i titoloni in prima pagina. E c’è pure la notizia recente che aumentano gli investimenti stranieri in Italia. E continua a crescere anche l’economia Indonesiana + 6,4% (l’Indonesia, con 250 milioni di abitanti, è il quarto Stato più popoloso del mondo).
È c’è anche da dire che alcune riforme omeopatiche di Monti sono finalmente vicine alla partenza. A gennaio, partirà il sistema informatico fiscale, che incrocerà tutti i dati, i movimenti bancari e le spese dei contribuenti.
Una riforma globale del sistema che permetterà di incrementare veramente il recupero dell’evasione fiscale, attualmente ferma a circa 12 miliardi di euro, poco maggiore rispetto al 2011, ma comunque notevole rispetto agli anni precedenti.
E lentamente si mette in moto anche un’altra grande riforma della spesa pubblica: non sarà più possibile che una penna biro costi un euro a Bologna e 5 a Palermo. I prezzi massimi non potranno essere superiori alla media dei 10 prezzi più bassi, pagati per la stessa merce.
Cioè è diventato finalmente legge un criterio di comparazione tra i costi dei diversi uffici pubblici, ed è stato stabilito un ventaglio di prezzi accettabili sulla base dei costi sostenuti dalle amministrazioni più virtuose.
Certo che si poteva fare di più, certo che se ero io il Presidente del Consiglio realizzavo iniziative più incisive e fantasiose.
Ma io non sono Monti e viceversa.
E bisogna dare atto che il governo è riuscito a intrufolare una serie di cambiamenti reali, a volte piccolissimi ma incisivi, oltre il blocco conservatore dei partiti e delle lobbies.

Insisto a dire partiti e lobbies perché mentre ormai tutti odiano i partiti, pochi si rendono conto che dietro a loro ci stanno le lobbies che in Italia controllano gran parte del potere reale.

In Italia il sistema è bloccato, la ruota non gira, perché a ogni raggio sono aggrappati tutti i piccoli interessi, di casta, di bottega, di paese…
Quel che io vedo è che nonostante tutti i suoi vizi e gravi peccati (come la riforma delle pensioni o la politica energetica) il governo è riuscito a far muovere la ruota. Solo di un centimetro ma s’è mossa. Basterà? Non so ma sicuramente un passo è stato fatto e un tenue miglioramento economico si vede.

E anche un cambiamento culturale.
La gente inizia a pretendere lo scontrino quando paga il caffè. E se non glielo danno s’incazza.
E all’uscita di Perugia della superstrada ho notato una netta diminuzione dei furbi che saltano la coda di auto e si immettono a cuneo nella corsia di uscita.
Siamo passati da 30 pirla a 2. Un fenomeno che mi ha veramente stupito.
E mi piacerebbe se tu rispondessi al sondaggio: Ti sembra che il numero di furbi che saltano la coda di auto agli svincoli siano in diminuzione?

E a proposito di salto culturale tutti i partiti della sinistra gridano giustamente contro le ingiustizie sociali, ma nessun partito o movimento ha deciso di mettere le sue energie nel costruire ammortizzatori sociali per le famiglie.
Loro chiedono al governo di farlo, ma intanto che a colpi di cortei si convince Monti, perché non fare alcune cose che ridarebbero fiato alle famiglie?
L’unica forza che realmente si sta impegnando per aiutare la gente in difficoltà è la galassia enorme (per fortuna) dei gruppi civici, delle associazioni solidali, delle cooperative sociali ed etiche.
Ma l’azione di questi presidi territoriali contro la disperazione è resa meno incisiva di quel che potrebbe proprio per l’assenza di un forte centro di propulsione e interconnessione. Non si riesce a fare rete.
E i partiti invece di appoggiare ed essere megafono delle istanze di questo settore se ne fregano (ne ho scritto anche la settimana scorsa).
Non fa parte del loro settore operativo occuparsi di gruppi di acquisto, autocostruzione di case, sviluppo di nuove forme di imprenditoria cooperativa.
I partiti hanno altre priorità.
Perché?

Ed ecco i dati pubblicati da Confindustria, leggiteli sorseggiando un buon caffè. È il futuro migliore che avanza. Alla faccia dei catastrofisti.

- L’anticipatore OCSE per l’Italia descrive una contrazione del PIL fino a inizio 2013 minore rispetto ai precedenti trimestri. È diminuito in agosto dello 0,04% (-0,07% in luglio)
- L’attività industriale: L’incremento del 3° trimestre (+0,2% sul 2°) è il primo da un anno.
- Gli ordini del PMI manifatturiero sono saliti in settembre a 43,0 (da 41,5)
- Le esportazioni italiane in volume sono aumentate del 2,2% in agosto su luglio
- Diminuisce il bacino di utilizzo della CIG (Cassa Integrazione), che è stato stimato dal CSC pari a 346mila unità di lavoro standard a settembre (-9,6% rispetto al bimestre luglio-agosto).
- Sempre più solido il rimbalzo del mercato immobiliare. L’indice dei prezzi Case-Shiller è aumentato dello 0,5% congiunturale in agosto; in settembre i nuovi cantieri (+15,0%), i contratti già firmati (+0,3%) e le vendite di case nuove (+5,7%), giù quelle di case esistenti (-1,7%), ma in continua riduzione lo stock di invenduto.
- Nel terzo trimestre il PIL USA è cresciuto del 2,0% annualizzato. Il calo della disoccupazione (al 7,8% in settembre) e la risalita delle quotazioni finanziarie e immobiliari, che migliora i bilanci familiari e facilita il rientro dal debito, hanno sostenuto la fiducia. Le famiglie hanno ridotto il tasso di risparmio (3,3% in settembre dal 4,4% di giugno) e aumentato i consumi (+2,0% nel 3o trimestre).
- Tra gli emergenti il PIL cinese nel 3°trimestre ha frenato ancora su base annua (+7,4% da +7,6%), ma accelerato il ritmo congiunturale (+2,2% da +2,0%). Il rallentamento è al termine: in settembre +9,2% annuo la produzione industriale (+8,9% in agosto, minimo da 39 mesi), +13,2% le vendite reali al dettaglio (+12,1%), +9,9% l’export (+2,7%). PMI a 49,1 in ottobre (da 47,9)
- Segnali di ripresa in Brasile, dove la Banca centrale continua a tagliare il tasso ufficiale (-0,25% in ottobre, a 7,25%): in agosto calo annuo per l‘output industriale (-2,0%) ma terzo aumento consecutivo mensile (+1,5% dopo +0,5% e +0,3%), anche per le vendite al dettaglio (+0,2%; +3,2% da giugno). Torna a crescere la produzione in India (+2,7% annuo in agosto da -0,2%), la dinamica è pressoché invariata in Russia (+2,0% da +2,1%).

Fonte: Confindustria.it clicca qui