Vuoi stampare una casa in 3d? Vieni ad Alcatraz!
Inviato da Jacopo Fo il Sab, 01/18/2014 - 23:45(Amore ti telefono un anello d’oro!)
La rivoluzione delle stampanti che realizzano oggetti è iniziata.
Ho passato gli ultimi tre giorni a stupirmi per i prodigi delle stampanti 3D e dopo estatiche ricerche sulla rete mi sono attaccato al telefono e ho cercato di saperne di più. E come al solito sono qui a raccontarvi quel che ho trovato…
Credevo che la stampa in 3 dimensioni fosse ancora una tecnologia carissima e invece scopro che già vendono stampanti 3D da assemblare a 750 euro, a 1.000 le compri già assemblate. E ci sono modelli per fabbricare oggetti piccoli a 300 euro!
Incredibile! Il materiale è ancora un po’ costoso (sui 30-40 euro per una matassa di materiale plastico).
L’aspetto formidabile di questa tecnologia è che partendo da un disegno 3D dentro il computer (in Autocad o simili) la stampante inizia a sovrapporre strati su strati di polvere auto-agglutinante mentre lascia gli spazi vuoti all’interno dell’oggetto (a volte riempiti con una polvere) si ottengono così prodotti già pronti all’uso. Ad esempio, hanno realizzato un grosso orologio già montato, cioè non stampi i pezzettini uno per volta e poi li monti…
E non si stampa solo in plastica. E ci sono macchine di fascia alta che fabbricano oggetti già colorati perché realizzati con plastiche di diverse tinte.
Si può stampare in vari tipi di plastica (elastica, rigida, biodegradabile, eterna) e in materiali simil legno, ceramica o pietra oppure in metalli composti da polvere di metalli e resine.
Alcuni procedimenti richiedono una successiva cottura, altri producono subito l’oggetto finito.
Ci sono sistemi che permettono addirittura di stampare in metallo fondendo con un raggio laser gli strati di polvere di acciaio (o di titanio, oro, argento, bronzo) uno sull’altro.
Una cosa incredibile. Tanto per spiegarsi sono riusciti a stampare addirittura fucili e pistole funzionanti (in questo caso stampando pezzo per pezzo perché gli interspazi tra i diversi componenti sono troppo sottili per le stampanti attuali).
La stampa laser 3D è, insomma, già una realtà e in alcuni campi come le protesi dentali i prodotti che si ottengono sono migliori per precisione e solidità (nel settore dentale si usano polimeri che diventano durissimi se esposti a luci di una data frequenza).
Si tratta di un settore dove le possibilità sono potenzialmente immense: una nuova frontiera.
E ne sono talmente convinto che stiamo programmando, a partire da maggio, una serie di corsi tematici professionali per persone che vogliono approfittare di questa occasione storica (per informazioni scrivi a [email protected]).
In particolare mi ha affascinato il progetto di costruire la prima casa stampandola in 3D.
Due tra i gruppi più premiati a livello internazionale che stanno lavorando in questa direzione sono WASProject e Monolite. Massimo Moretti, di WASProject, mi ha raccontato che producendo e vendendo stampanti di piccole dimensioni, stanno riuscendo a finanziare la costruzione di una stampante alta 10 metri, capace di costruire una casa in argilla (vedi sito e video
http://www.wasproject.it/w/ ).
Un progetto che potrebbe avere applicazioni straordinarie nelle zone colpite da disastri naturali.
Ho poi parlato con Enrico Dini, fondatore di Monolite (clicca qui), che ha brevettato un sistema per stampare in sabbia: grazie a un velo di liquido agglutinante (miracoloso e atossico) e a sottili strati di sabbia, emessi da una stampante gigantesca, si ottiene che i granelli di sabbia si saldano e diventando a tutti gli effetti pietra monolitica. E Dini ha già costruito con questo nuovo materiale una enorme scultura.
Ovviamente ho invitato anche loro per una conferenza durante i nostri seminari. Riesci ad immaginare la mia esaltazione?
Un’altra persona che sto cercando di contattare è Markus Kaiser che è un pazzo scatenato.
Nel video mostra la sua macchina. Il pezzo centrale è una lente speciale (lente di Fresnel, costa sui 250 euro!) che concentra il sole con un raggio che raggiunge i 3500 gradi! Questa lente è fissata a un braccio meccanico che ubbidisce agli ordini di un computer che contiene il disegno dell’oggetto da fabbricare.
Sotto la lente si stende uno strato di sabbia che il raggio scioglie letteralmente: vetro liquido. Il braccio meccanico muove la lente, così il raggio si sposta creando un disegno di sabbia fusa. Poi si distribuisce sul primo strato di sabbia un secondo strato e la lente fonde anche questo che si salda col primo. E così via… Dopo qualche decina di strati otteniamo un vaso o un vassoio… Volendo anche una casa di vetro… Wow!
Perché la stampa 3D è una colossale rivoluzione
I prezzi sono ancora alti e le tecnologie faranno certamente grandi progressi, ma già si vede cosa succederà nel giro di pochissimo tempo (viste le energie e i denari che si stanno investendo in questo settore, il progresso tecnico galoppa).
Praticamente in futuro non sarà più conveniente andare a comprare molti degli oggetti che oggi vengono dalla Cina e simili. Te li fai direttamente a casa tua!
I capitalisti hanno fatto i furbi delocalizzando la produzione nei paradisi salariali e ora si pigliano il contrappasso e i consumatori delocalizzano a casa loro le fabbriche cinesi.
E se le persone iniziano a costruirsi i prodotti da soli credo che faranno più attenzione alla qualità delle materie prime e ai costi energetici.
Stampare in 3D a casa propria porterà una rivoluzione nella cultura dei consumi.
E questa rivoluzione si unisce a quella digitale e alla tendenza a produrre localmente anche l’energia.
Ma se produco da me comunicazione, energia e oggetti e magari c’ho pure un orto verticale sul balcone, il mio rapporto con gli acquisti è capovolto.
E credo che anche il concetto stesso di lavoro cambierà. Se produco da me buona parte di quel che mi serve, risparmiando enormemente e se magari quel che non produco in parte lo ottengo scambiando qualche cosa (www.reoose.it), in parte tramite gruppi di acquisto… Beh, non ho più bisogno di un lavoro da 8 ore al giorno… E questo ribalta anche il problema della disoccupazione.
Ed è, tra l’altro, l’unica risposta possibile sul piano strategico al fatto che ci sono posti nel mondo dove gli operai prendono salari ridicoli. Credo che sia un tema molto interessante sul quale aprire una discussione… È il rapporto complessivo con i beni che sta cambiando. E credo che aumenterà immensamente la ricchezza dell’umanità. Esattamente quel che è già successo per la cultura. Oggi posso avere musica, film, libri, informazioni gratis o a prezzi irrisori rispetto a 10 anni fa. Se ognuno di noi consuma una quantità di prodotti culturali che 10 anni fa sarebbero costati almeno 1.000 euro al mese è come se il nostro reddito fosse aumentato di 12 mila euro l’anno… Le invenzioni sociali (forme di condivisione di beni e servizi, lo scambio di case per le vacanze, gli ecovillaggi, i gruppi d’acquisto, il baratto circolare, la finanza etica eccetera) offrono anch’essi un aumento della ricchezza reale perché ci fanno risparmiare costi inutili. Ci sostituiamo al sistema di organizzazione e distribuzione delle merci, in pratica ci autocostruiamo il nostro negozio, la nostra banca, la nostra assicurazione e otteniamo vantaggi economici e non. Altrettanto sperimenta oggi chi ha avuto modo di mettere i pannelli solari e ora non spende più denaro per elettricità e acqua calda.
Quello che voglio dire è che stanno cambiando, grazie a questa pioggia di tecnologie rivoluzionarie, le voci che compongono il nostro bilancio famigliare e anche il nostro modo di vivere e tra l’altro ci guadagniamo anche in ricchezza delle relazioni.
Un’altra rivoluzione è iniziata. Anche questa sarà bellissima!
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