Le campagne di boicottaggio funzionano?
Inviato da Cacao Quotidiano il Sab, 10/21/2006 - 09:59Prima di rispondere a questa domanda, un po' di storia: la prima campagna di boicottaggio di cui si abbia memoria risale al 1830 ed era stata organizzata dalla National Negro Convention contro la vendita di merci prodotte dagli schiavi.
Un'altra campagna di boicottaggio molto conosciuta fu quella organizzata sulle merci sudafricane per protestare contro l'apartheid.
Oggi sono in corso campagne di boicottaggio a livello mondiale contro Nestle', Coca Cola, McDonald's. Ma funzionano?
Nel 1995 migliaia di lettere di protesta e una campagna di boicottaggio convinsero la Shell a non affondare in mare una piattaforma petrolifera in disuso.
Fu un grande successo, ma non sempre e' cosi'. Ogni anno la Cooperative Bank finanzia uno studio su quanti soldi hanno perso le multinazionali in Gran Bretagna a causa dei boicottaggi dei consumatori.
Nel 2004 sono stati 3,2 miliardi di sterline, 600 milioni in piu' rispetto all'anno precedente. Se da una parte il 50% dei cittadini inglesi dichiara di boicottare almeno un prodotto di un'azienda, 3,2 miliardi di perdite sono solo lo 0,5% di quello che spendono ogni anno i britannici.
Nessun risultato ha dato invece il boicottaggio della Nestle' per il commercio di latte in polvere nei paesi poveri. L'azienda non avrebbe mai avuto perdite economiche rilevanti, ha solo ammesso alcune difficolta' nel reclutamento di nuovi impiegati, ma rimane la piu' grande multinazionale agro-alimentare del mondo.
Il problema con la Nestle', spiega Leo Hickman, giornalista del Guardian, su Internazionale, e' il numero troppo alto di marchi controllati dall'azienda (circa una sessantina), i consumatori potrebbero non ricordarli tutti.
Per funzionare, una campagna di boicottaggio deve essere ben organizzata e aver un buon apparato di comunicazione, ma deve essere anche semplice da attuare ed emotivamente coinvolgente. Hanno dato buoni risultati, ad esempio, quella per salvare i delfini uccisi dai pescatori di tonno o quella contro la Triumph perche' fabbricava reggiseni in Birmania, un paese governato da una dittatura militare.
Beh, a noi comunque non e' affatto chiaro il motivo per cui i bambini dei paesi in via di sviluppo che muoiono perche' le madri allungano con troppa acqua il latte in polvere o usano acqua non pulita, non facciano presa emotivamente...
Dal 2003 e' in corso anche una campagna di boicottaggio contro la Coca Cola, accusata di essere complice dell'uccisione di 8 sindacalisti colombiani e 179 gravi violazioni dei diritti umani. Novita' degli ultimi anni e' l'accusa di danni ambientali in India.
Dopo 38 mesi di proteste e boicottaggi sembra che la multinazionale abbia iniziato alcune trattative con l'agguerrito sindacato Sinaltrainal. Trattative che potrebbero prevedere nuove politiche sui diritti dei lavoratori Coca Cola in tutto il mondo, indennizzi per chi ha subito violazioni dei diritti umani e un accordo, se abbiamo capito bene, per fare in modo che le organizzazioni non governative possano intervenire in caso di violazioni future.
In attesa che si mettano d'accordo, Beppe Grillo ci svela una valida alternativa: l'autoproduzione. Trovate la segretissima ricetta della Coca Cola su http://it.wikipedia.org/wiki/OpenCola