Blog di Jacopo Fo

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E non provare a ballare il valzer con mia figlia!

Noi cambiamo il mondo continuamente.

Oggi invitare una ragazza di buona famiglia a ballare un valzer è semplicemente un gesto galante. Ma all’inizio del 1800 farlo equivaleva a un insulto. Il valzer fu a lungo considerato una danza lasciva e immorale perché i ballerini danzavano quasi abbracciati e questo contatto fisico, secondo i benpensanti, apriva la via a rapporti sessuali fuori dal matrimonio, perversione, prostituzione e numerosi altri peccati.

Il valzer era una danza ai limiti della legalità, anzi una danza inventata per aggirare la legge che aveva vietato in tutta l’Austria il Ländler, che già prevedeva l’abbraccio parziale tra i ballerini. Il valzer era una danza sfrenata, degna soltanto di contadini e operai, che nessuna donna delle classi alte avrebbe mai potuto danzare. E di questa rottura violenta i compositori erano ben consci, come il pianista Daniel Steibelt  che nel 1812 intitolò i suoi valzer «Baccanali», con chiaro intento provocatorio.
E quando al palazzo reale di Londra venne ballato il valzer, agli inizi del 1800, un giornale commentò: “Abbiamo rilevato con dolore che il ballo indecente straniero denominato waltz è stato introdotto (crediamo per la prima volta) alla corte inglese”.
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