Censura sul libro Napoli nel sangue

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Una dopo l'altra due case editrici (di sinistra) prima lo accettano e poi fanno marcia indietro.
Ma internet può fottere la censura.

di Jacopo Fo

Sono incazzato.
Lo so che non dovrei, che è inutile e improduttivo, ma sono incazzato.
E so anche che essere così incazzato mi fa male alla salute.
E veramente credo che tutto lo yoga che ho studiato abbia avuto un'efficacia straordinaria: incredibile che io, con tutta la rabbia che mi porto dentro, sia ancora vivo.
Lo so che non dovrei. Anche perché in questi giorni sta crollando l'ultimo velo che nascondeva le pudende di questa Italia imbellettata di sterco.
Gli scandali stanno scoppiettando come mortaretti: truffe sui rifiuti, sui finanziamenti europei, sui finanziamenti alla stampa, sugli appalti. E mazzette, tangenti, bustarelle, spionaggio, associazioni a delinquere di bella gente incravattata. Sputtanati grandi finanzieri, presidenti di banche, industriali, politici. E ultimo, che va oltre il  sublime, lo scandalo del calcio.
Cazzo!!! Milioni di tifosi coglioni si sono infuocati, scontrati, insultati, menati, ed era tutta una pastetta. Altro che i polpacci di Totti, le caviglie di Del Piero, il dribbling dei fuoriclasse...
E adesso i giornalisti sportivi, ovvi complici ciechi, sordi e muti, elargiscono prediche morali. E i loro lettori coglioni non li mandano a cagare. Nessuno sciopero dell'acquisto del Corriere dello Sport. Nessuno sciopero dell'acquisto dei quotidiani del lunedì.
Sempre questo spettacolo di gente senza palle, che si beve tutto.
E la noia di far parte di una miserabile schiatta di criticoni, pochi e bastonati, di questo piccolo club di catoni noiosi che continuano a dire: siete ladri e conniventi, vergognatevi!!!!
Mi faccio noia da solo.
E mi trovo ancora qui a scassare i maroni, povero scemo. Dopo sei mesi di lavoro, nel laboratorio della Città Segreta, abbiamo realizzato un libro di denuncia che scuoia l'infamia di Napoli, questa città martirizzata, in modo molto semplice: fornendo i dati di un crimine globale.
Sostanzialmente il nostro lavoro va a confermare quel che ha scritto Giorgio Bocca, ma aggiunge i numeri.
E questo semplice accorgimento rende il libro indigeribile.
Napoli che tira l'economia nazionale grazie ai miliardi di euro della camorra e della corruzione reinvestiti nelle industrie del nord.
Napoli che, grazie alle discariche abusive dei veleni del Nord Italia, ha un 30% di tumori in più rispetto al resto del Paese.
Napoli che ha il record nazionale delle truffe per i finanziamenti della legge 488.
Napoli che ha il record di miseria, di morti ammazzati e di morti in incidenti stradali.
Poveri napoletani, esseri umani di serie C. In questo momento ad Aversa c'è una zona con più diossina di quanta ce ne fosse a Seveso quando ci misero il filo spinato intorno. Ma i terroni non hanno diritto alla vita. Sono carne da polpette.
Numeri ufficiali, prodotti dai ministeri, dalle forze dell'ordine, dalle autorità regionali, dalle Asl. Fatti noti anche se taciuti. Numeri che bastava cercarli per trovarli.
Numeri che era necessario essere ciechi professionisti per non vederli.
E poi i giornalisti si permettono di fare la morale all'omertà dei napoletani che non denunciano i criminali!!!!
Solo un pazzo lo farebbe, di mettersi contro la malavita, affidandosi ad uno Stato infiltrato in ogni suo livello dalla Massoneria dei Furbi.
Ma questo libro scassa le palle anche perché ci sono pure le proposte. Gli esempi che altrove, e anche a Napoli, hanno funzionato.
Le prove che sarebbe possibile tagliare decine di milioni di euro dai bilanci pubblici, denaro buttato che potrebbe invece servire a fronteggiare l'emergenza.
Ad esempio le proposte sul risparmio energetico (20 milioni di Euro? Oppure 30?) che abbiamo portato personalmente, io e mio padre, a Bassolino, De Palma, Jervolino, nei giorni del lutto per l'assassinio di Emilio Albanese.
Persona dolcissima, ucciso sui gradini di casa, per uno scippo.
Ci hanno ascoltati con accondiscendenza pensando che erano in ritardo per qualche cena importante.
Volevamo far uscire il libro prima delle elezioni. Perché è giusto che queste informazioni siano note prima del voto, con la speranza che diano forza a chi come Oddati (candidato vice sindaco con la Jervolino) e Marco Rossi Doria (candidato sindaco indipendente) stanno mostrando di voler cambiare le cose. Oddati è l'assessore che è riuscito a realizzare il miracolo di far funzionare i vigili, tanto che Napoli, per la prima volta, ha battuto 1 a 10 qualunque altra città italiana nel sequestro dei motorini. Marco Rossi Doria è il maestro di strada che da anni, lavorando nei quartieri più disastrati, ha lottato per porre un limite al degrado culturale.
Avevamo trovato un editore napoletano, entusiasta di pubblicare un libro con la mia firma, visto che di libri di successo ne ho scritti tanti.
L'accordo era fatto, mancava la firma del contratto, il libro era già stato consegnato. Poi passano i giorni e non succede niente. Alla fine, dopo vari solleciti una cortese lettera: "la ringraziamo per la proposta ma non è in linea con i nostri progetti editoriali".
Allora via a correre, a cercare un'altra casa editrice che sia disposta a pubblicarlo in tempi rapidissimi, dopo le settimane perse... E nelle trattative siamo chiari: attenzione questo è un libro cattivo...
La troviamo, alla fine, una casa editrice che non ha paura, gente di sinistra, alternativi, si dimostrano entusiasti, contrattiamo anche le percentuali per i diritti d'autore. Sono talmente contenti che ci accordano condizioni ottime... Consegniamo subito il libro, sarà in libreria entro 14 giorni.
Passa una settimana. Arriva un messaggio: "la ringraziamo per la proposta ma non è in linea con i nostri progetti editoriali".
Cazzo.
Intendiamoci, li capisco. Pubblicare un libro come Napoli nel sangue, non è uno scherzo. Soprattutto se vuoi continuare a fare l'editore a Napoli.
Certa gente, certe cattiverie se le lega al dito. Sotto elezioni poi...
Bene.
Ma, l'efficienza del sistema della censura preventiva e dell'ostracismo mediatico, cari signori di Napoli, oggi ha una falla spaventosa.
Si chiama internet.
E, alla faccia di lorsignori, il libro adesso lo puoi leggere in rete. Se lo vuoi te lo spediamo via e-mail (www.commercioetico.it/libri/jacopo-fo.html).
Non gratis come abbiamo fatto con altri libri. Per questo lavoro non ci interessano lettori non disposti a condividere gli oneri della battaglia. Se non possiamo avere tanti lettori vogliamo che almeno siano lettori attivi.
E se deciderai di buttare 5 euro per leggerlo e se ti farà schiumare dalla rabbia, forse potrai fare un grosso dispetto a questa gente. Parlare con i tuoi amici di questo libro e raccontar loro cosa racconta.
Esiste un libro proibito su Napoli.
Un libro che è una fotografia nitida dell'assurdo criminale di Napoli, stampata su carta millimetrata.
Quanti lo leggeranno proprio non lo so.
E tutto quello che so fare l'ho fatto.
Adesso stiamo a vedere.
Questo mostro che vive dentro la città più bella del mondo ha ucciso persone meravigliose.
E io resto qui incazzato e impotente.
E a sperare l'impossibile. Sempre lo stesso impossibile che inseguo da tutta la vita.
Che un giorno gli italiani si sveglino male e mandino affanculo 'sti fetenti.

P.S.: Dieci giorni fa Grillo si è unito al coretto dei poveri illusi che denunciano la truffa dell'energia elettrica prodotta con il gas e pagata come se fosse prodotta dal solare. Una scoppola da decine di miliardi di euro prelevati dalle tasche di tutti gli italiani.
Dicevamo "adesso che lo sa un milione e mezzo di persone almeno vedremo se succede qualche cosa.
Ma, cari miei, non si è mossa foglia...
Vedo demoni.
Schiumanti di rabbia,
gridare insulti alla ragione umana.
E attendo
con disperata speranza.
Una speranza deceduta che non riesci a seppellire.
Come uno spettro di assassinato
che continua a vagare per le stanze della tua mente.
Lo sai che non c'è speranza
eppure
le unghie delle dita del sogno
continuano a graffiare i muri
pregando
che la Grande Scoreggia Cosmica
li annichilista.

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Versione cartacea 10,00 Euro (Consegna a fine maggio)

Versione in formato PDF via e-mail 5,00 Euro (consegna via mail in 24-48 ore)

Leggi un capitolo del libro Napoli nel sangue.

ATTENZIONE: Chi acquista la versione in PDF non può pagare in contrassegno, in quanto il libro arriva via e-mail e non via posta o corriere. Grazie.


Commenti

Jacopo capisco il tuo sfogo, ma il libro è uscito con Nuovi Mondi , che ha comunque una buona distribuzione. Io lo cercherò in libreria e ti farò sapere se è ben distribuito, se non lo troverò lo ordinerò online. Comunque avete tutto il diritto di essere incazzati, tu e soprattutto Eleonora.Un abbraccio a te e a lei.

Il libro non lo troverai in libreria. Nuovi Mondi e Nuovi Mondi Media sono due case editrici diverse. Nuovi Mondi è la nstra casa editrice ma non abbiamo la forza per distribuire...
Sarebbe un discorso lungo spiegarlo ma in Italia in questo momento la struttura distributiva è taroccata come il calcio... Se sei piccolo ti strozzano con gabole economiche insostenibili. Inoltre NON ti pagano se non dopo tempi tali da uccidere chi non abbia mezzi. Per questo Nuovi Mondi ha smesso di distribuire in libreria. Potremmo dare i libri a librai che ce li pagano subito ma non succede.
Per questo siamo costretti a distribuire solo sul web. Per questo sono incazzato.

Ok Jacopo, allora cercherò il tuo libro alla libreria Delta, che ha di tutto, e se non ce l'hanno lo ordinerò.
Dai, gioco.Ho capito.Ma se mi posso permettere una considerazione il mercato dell'editoria è saturo. Potresti fingerti una quindicenne e scrivere un libro con un titolo appassionante, qualcosa tipo.."100 colpi di pettine prima di andarmi a coricare", oppure potresti andare a promuovere un libro a radiodeejay sui costumi dell'estate e i docciaschiuma alle terme. La gente ha bisogno di evasione, un libro con in copertina Pulcinella insanguinata non fa gola alle case editrici.
Ed ora la pars construens: hai provato a proporre il libro a Fazi o a Minimumfax? Se no, perchè non provi?In bocca al lupo.

Caro Jacopo,
se veramente vuoi promuovere il tuo libro e far saltare la censura, prova a seguire il metodo di Seth Godin. www.ideavirus.com
Qui potrai scaricare gratuitamente il suo libro ( marketing virale ) e se applichi lo stesso concetto al tuo, vedi che qualcosa si smuove!

Lui regala il libro in versione digitale, ma ne vende una caterva nella versione cartacea. Chiaro che il mercato anglofono é molto piú ampio del nostro, ma se non promuovi il tuo libro al di fuori dell'ambito del blog, il tuo messaggio rimarrá lettera morta.

Un saluto dalla Germania!

Ciao Jacopo,
intanto complimenti a te e agli altri autori del libro, ho seguito dalla città segreta tutto il lavoro e so cosa c'è dietro.
Non so se può servire ma volevo portarti la mia esperienza; io lavoro in una piccola casa editrice e ho curato la pubblicazione di un libro illustrato sulla Resistenza i cui proventi vanno totalmente all'associazione nazionale partigiani (dato che il governo ha tolto i fondi). E per evitare di dare metà dei soldi al distributore abbiamo scelto di venderlo direttamente; è difficile e abbastanza frustrante ma io ho preso direttamente i contatti con alcune librerie scelte e ho proposto la vendita diretta di almeno 5 copie. Anche se molti fanno problemi abbiamo trovato tanti librai disposti a pagare anticipatamente (chi era veramente interessato al progetto).
Inoltre stiamo contattando i centri interbibliotecari e le associazioni che secondo noi potrebbero essere interessate, le feste dell'unità o di rifondazione (a questi li diamo in conto vendita), i circoli arci e i comuni.
Per percorrere questa strada ci vuole tempo e costanza ma non è impossibile! In bocca al lupo!

viola
Ok siamo nella cacca ,l'Italia è nella cacca tutto il mondo è nella cacca l'umanità è nella cacca
Quale è il problema ? Trovare i colpevoli ? Mi sa che un po' di colpa ce l'abbiamo TUTTI
Quindi il problema è "la cacca"
Che posso fà?? Io non sono un genio,ho un cervellino piccolo che cerca di capire,leggo,mi informo ma ....la cacca è tanta e quando anche avessi capito tutto che fò??
"Inizio la giornata ascoltando le notizie(miiiiihhhhh aiutoooo !!!) Eppure nonostante tutto,faccio colazione mi vesto,e con rinnovata convinzione,saldamente protetto dalla mia corazza di ottimismo,vado lietamente incontro al mondo.So che agli occhi del cinico questo potrà apparire ingenuo e forse un tantino semplicistico,ma per quanto io posso stabilire è la sola decisione avveduta " Leo Buscaglia

"oh grande spirito,
concedimi la serenità di accettare le cose che
non posso cambiare,
il coraggio di cambiare le cose che
posso cambiare,
e la saggezza di capirne la differenza"

(preghiera cherokee)

PPPPPPPPPPPPPPPPPPPRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR

pppppppppppppprrrrrrrrrrrreghiera

-"Annichilisci, o Grande Scoreggia Cosmica chi non sa più scoreggiare!!!"

PS: perchè una scoreggia non ha mai fatto piangere nessuno!!!

POF!

"Questo secolo oramai alla fine, saturo di parassiti senza dignità mi spinge solo ad essere migliore con più volontà!"
F. Battiato

Pirito Oltremodo Flatulento
Porti Ovunque Forza e speranza
Perchè Osiamo essere Felici

POF!

Fammi capire..rabbia per cosa? T'incazzi se un albero marcisce? Tutto ciò che viene ha un senso e non esiste buono o cattivo, esiste e basta..
Non sarebbe ora di diventare un pò più umili e meno presuntuosi..magari si finirebbe pure per essere anche un pò più saggi..
Mi hai fatto venire in mente il libro "Uto"..di De Carlo..magari rileggerlo o leggerlo..ti farebbe ridere di te..eheheh

Ti abbraccio Ja..

elisa buratti

Ciao Jacopo, ho appena letto il tuo sfogo che ovviamente capisco e condivido, ma stamattina avevo anche letto casualmente su Repubblica di venerdì 12 (pag. 31) della sfida lanciata dall'associazione guidata da Ernesto Albanese, e mi sono detta "diavolo! bene!!".
Quindi ti prego metto in atto tutto lo yoga e lo zen di cui disponi e non abbatterti.
Ho appena mandato l'ordine per l'acquisto del libro. Chi fa qualcosa per sensibilizzare l'opinione pubblica sui problemi di Napoli e di tutto il Meridione va assolutamente incoraggiato! Baci a te e tutta la tua tribù!

NEL POMERIGGIO DI domenica 30 aprile è arrivato alla redazione Rai di Fuorigrotta un ispettore da Roma. L’auto dell’azienda pubblica è partita da Saxa Rubra poco dopo le 14 quando erano appena terminati i tg di Rai e Mediaset che raccontavano la tragedia di Ischia nella quale, a causa di una frana, avevano perso la vita quattro persone: il cuoco Luigi Buono di 52 anni e le sue tre figlie, Anna di 18, Maria di 16 e Giulia di 12.
Alle 13 il Tg2, diretto da Mauro Mazza, aveva mandato in onda un servizio dalla sede di Napoli con la neo promossa Gabriella Fancelli che, marmorea, leggeva le agenzie da studio, mentre alle sue spalle c’era la foto di una piantina dell’isola d’Ischia; una copertura della tragedia come avrebbe potuto fare Antenne 2 da Parigi o da Berlino la Zdf. Sul Tg1, mezz’ora più tardi, non era andata molto meglio: il telecineoperatore Enrico Deuringer, a Ischia per fatti privati, era diventato operativo raccogliendo le prime interviste in paese, ma, senza l’accoppiata con un redattore, l’audio veniva raccolto dalla telecamera e le immagini inquadravano un bel microfono di Canale 21, a certificare che sull’isola erano arrivati prima persino i reporter delle tv locali. Intanto alle 13 sul Tg5 di Carlo Rossella scorrevano le immagini della inviata Annamaria Chiariello che camminava tra le macerie e intervistava vigili del fuoco e soccorritori in lacrime. Un’ora prima, a mezzogiorno, era andato in onda un servizio altrettanto completo realizzato da Paolo Chiariello per Sky Tg24, diretto da Emilio Carelli. Le immagini di Sky e Tg5 erano dure e commoventi, un pugno nello stomaco per qualsiasi telespettatore, anche e soprattutto per il direttore della Tgr Angela Buttiglione e per il vice direttore vicario della testata giornalistica regionale Pierluigi Camilli. Da qui la decisione di mandare subito un ispettore a Napoli, prima di adottare provvedimenti molto severi.
Naturalmente la storia dell’ispettore non è vera, e non è vera neanche l’indignazione della Bottiglionee di Camilli, da sempre abituati a far finta di niente sui buchi a ripetizione del Tgr campano, guidato da Massimo Milone. Per gli smemorati ricordiamo nel gennaio 2005 l’ondata di neve e gelo che per alcuni giorni spezzò in due la Salerno-Reggio Calabria con inviati di tutte le testate italiane spediti nel Salernitano, ad Atena Lucana, con l’eccezione del Tgr campano, i cui redattori erano evidentemente impegnati in servizi di maggiore interesse. Sì, perché ci sono argomenti sui quali il tg di Milone è come il frigorifero di Tina Pica: “Non perde un colpo”. Per motivi oscuri, o, per qualcuno, chiari, si sprecano i resoconti dei convegni sulla sanità o sui corsi per infermieri degli ospedali partenopei; molte le presenze abituali: accanto, ovviamente, al cardinale Giordano, verso il quale il responsabile dei servizi giornalistici di via Marconi, da buon cattolico, mostra devozione e gratitudine, ci sono, ad esempio, il presidente dei biologi Ernesto Landi e il professore Marco Salvatore; ma da tre anni Milone mostra una passione sfrenata per la scuola di giornalismo del Suor Orsola Benincasa e per il dominus della scuola Lucio D’Alessandro. Un interesse di certo dettato dall’entusiasmo per la prima scuola (con riconoscimento del praticantato da parte dell'Ordine nazionale dei giornalisti) varata nel Mezzogiorno peninsulare e non dovuta al fatto che sia il vicario della Tgr Pierluigi Camilli che Milone alla scuola del Suor Orsola insegnano: il primo è titolare del Laboratorio permanente di giornalismo televisivo, il secondo è docente di Etica della comunicazione, materia che forse stride con i 53 servizi sul Suor Orsola che, dal luglio 2003 al dicembre 2005, ha mandato in onda il Tg della Campania. Ma lasciamo da parte l’etica e torniamo ai buchi. Un mese dopo la paralisi della Salerno-Reggio, ci fu l’allagamento di Fuorigrotta, con blocco del traffico ferroviario, in un giorno in cui decine di migliaia di persone convergevano sul quartiere per la partita del Napoli e per il concerto di Franco Battiato. Vennero girate le immagini degli allagamenti, ma il responsabile di turno dimenticò di inserire il servizio nella scaletta dei Tg sia della sera che della notte e i napoletani videro soltanto il giorno successivo le riprese dell’infernale giornata di Fuorigrotta.
In un’azienda normale, non importa se pubblica o privata, l’ispezione ci sarebbe stata per capire perché una sede che ha un organico di quarantaquattro giornalisti (trentacinque redattori e nove telecineoperatori) e che domenica 30 aprile schierava in servizio diciassette giornalisti e tre telecineoperatori, con un costo azienda di diverse migliaia di euro, a oltre cinque ore da una tragedia avvenuta a quarantacinque minuti di aliscafo non ha ancora immagini.
Ma forse siamo troppo critici con i giornalisti della Rai di Napoli; forse non diamo il giusto peso a un avvenimento che quella domenica catalizzava l’attenzione dei vertici di via Marconi: il big match Napoli-Frosinone allo stadio San Paolo seguito da tre cronisti (Salvatore Biazzo, Gianfranco Coppola e Pellegrino Genovese), mentre per raccontare la strage di Ischia erano sufficienti Geo Nocchetti e Gilly Castellano; forse i coniugi Chiariello sono Nembo star e Nembo kid e da soli riescono a coprire, con efficienza e tempestività, la Campania (e non solo) per il Tg5 e per Sky Tg24.
“Stranamente ho saputo della frana – racconta Annamaria Chiariello – poco dopo le nove dalle agenzie. Dico stranamente, perché, come avviene quasi sempre, mi avevano chiamato, ma non so perché il mio cellulare non ha memorizzato le telefonate. Mi sono fiondata agli aliscafi; il primo partiva dal Beverello alle 9,55 ed era via Procida; poco dopo le undici sono arrivato a Ischia. Il direttore Rossella voleva un grande pezzo con immagini e parlato; avevamo problemi tecnici per l’invio del servizio e il direttore mi ha autorizzato a noleggiare un motoscafo per rientrare subito a Napoli. Poi i direttori di Tg5 e Sky si sono parlati e abbiamo utilizzato le strutture di Sky. Per raggiungere il luogo della frana, io e l’operatore (un free lance,Valerio Monge), ci siamo inerpicati per un sentiero impossibile. Abbiamo trovato una scena allucinante con i soccorritori, amici delle vittime, in lacrime. Mi ha colpito un omone alto due metri, che a mani nude ha scavato tre morti; a un certo punto non ce l’ha fatta più, si è allontanato ed è scoppiato a piangere”.

In quanti conosciamo tante persone di cui abbiamo le mail? Facciamo un bel mailing ed invitiamo all'acquisto del libro, quanto meno la versione on line per diffonderne la conoscenza... ed invitiamo chi lo acquista a fare altrettanto per estendere ad altri.
Jacopo, possiamo usare questo post da inviare? solo un si e sai che scatta la diffusione!
Mi metto da parte la rabbia accumulata per la divergenza di opinioni e parto alla diffusione: Dammi un si e lo posto in qualsiasi comunità virtuale io frequenti!

benvenuto.
Quantomeno riusciremo a fare il punto della bandiera visto che di più non si riesce a fare.
Ma la speranza.....

Probabilmente ci avrai già pensato, ma hai provato con la Tullio Pironti? Da quanto ricordo in passato ha fatto scelte coraggiose, ed a Napoli è una editrice che "va da se". Se no ci hai pensato provaci, magari va meglio!

La Iervolino: «C'è chi sta comprando voti»
Raffaele Sardo

Seggio elettorale a Napoli - mmaggio 2006 - 220x150 - foto Ansa
L'ombra della camorra si allunga sul voto napoletano. C'è un prezzario per acquistare voti in vista delle prossime amministrative. A denunciarlo è il candidato sindaco dell'Unione, Rosa Russo Iervolino. Una denuncia che segue quella già fatta durante la campagna elettorale delle politiche del 9 e 10 aprile scorso e che, in ogni caso, non ebbe alcun seguito particolare.

«Mi risulta che ad alcuni siano stati offerti 30 euro e ad altri 70 per ogni voto, e mi risulta anche che siano stati offerti 1500 euro previa dimostrazione di 150 voti», ha detto la Iervolino, che ha anche parlato di «un fenomeno abbastanza diffuso» che non si limita ad un quartiere in particolare «con una preferenza per le zone più popolari e più povere della città». Le zone più a rischio, infatti, sarebbero quelle di Forcella, via Duomo e di Scampìa, dove è più forte la presenza dei gruppi criminali e il loro controllo sul territorio. Il sindaco in carica ha precisato anche che sta cercando di convincere le persone che le hanno rivelato i particolari di questa vicenda a recarsi in Procura per denunciare i fatti.

Iervolino è ritornata sulla denuncia, fatta venerdì, di minacce da parte della camorra ad alcuni candidati: «Non mi posso recare in procura fino a quando ho degli elementi ma non delle prove. Ed in questa situazione, e con il clima di intimidazione che si sta creando è difficile avere prove». Quanto al clima che si respira rispetto alle elezioni di cinque anni fa, Iervolino l'ha definito in un certo senso migliore «perché i seggi saranno meglio organizzati ed attrezzati» lamentandosi poi del problema dei telefonini in cabina. «Appena ci sarà il ministro degli Interni - ha precisato- farò una telefonata perché sia chiara una circolare per presidenti dei seggi che impedisca l'ingresso in cabina con i telefonini. Mi rendo conto che è difficile, non sono ufficiali di polizia giudiziaria e non possono aprire le borse per vedere se ci sono i telefonini ma che almeno invitino i cittadini a dichiarare di non avere il cellulare. Quanto meno - ha concluso - che ci sia una presa di responsabilità esplicita».

Quanto a sapere da che parte politica vengano questi tentativi di condizionare il voto in modo così pesante, il sindaco uscente ha detto: «Certo non sono stati minacciati dalla Iervolino». Anche l'on.le Giuseppe Gambale, capolista della Margherita, è intervenuto sulla denuncia del primo cittadino «Bisogna allertare il prossimo ministro dell'Interno. Ci risulta che già durante le scorse elezioni politiche si registrò un mercato del voto. Furono fotografati consensi venduti a 50 euro. Certo - ha aggiunto - non possiamo blindare o militarizzare le operazioni di voto, ma serve un lavoro di intelligence per monitorare quanto accade in campagna elettorale». Per Nicola Cosentino, coordinatore regionale di Forza Italia, «Quelle della Iervolino appaiono delle patetiche e provocatorie insinuazioni, create ad arte per gettare fango, o quanto meno pesanti e immotivati sospetti su chi non è schierato sul suo stesso fronte politico».
http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=56300