Il Papa e’ felice e ringrazia.

Facebook Instagram TikTok YouTube Twitter Jacopo fo english version blog

 

RESTIAMO IN CONTATTO!

PER CONOSCERE GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI VISITA LA MIA PAGINA FACEBOOK

 

Al bar Pannacci di Casa del Diavolo l’ala dura dell’anticlericalismo umbro, che ha tradizioni millenarie, esulta.
Alla fine il Papa non ha parlato alla Sapienza.
Cosa abbiamo ottenuto oltre al gusto di censurare un vecchietto con una passione smodata per i cappelli buffi?
Forse che la Sapienza ora e’ migliore?
Ci sono meno Baroni, studenti tristi, persone che non riescono a innamorarsi, asini generici?
Nessun risultato positivo al di fuori del punteggio sportivo. 1 a 0 per gli anticlericali duri perche’ il Papa non ha parlato!
E poi vuoi mettere la soddisfazione di sentire che tutto i tg parlano della nostra opposizione al tedescaccio?
A me non interessano le battaglie che hanno come risultato un punteggio da tifosi della politica.
A me interessa intraprendere iniziative che portino a costruire qualche cosa di positivo e di concretamente buono e utile.
Inoltre, non sopporto che a qualcuno venga impedito di parlare. Non ha proprio senso. Non e’ perche’ io vengo censurato che mi viene voglia di censurare gli altri.
Essere contenti perche’ si e’ riusciti a impedire a qualcuno di parlare e’ proprio uno stato d’animo rissoso e improduttivo.


Commenti

Caro Jacopo,

scusa se invio una informazione qui che non c´entra con l´argomento, ma non ho ancora capito dove e come ti posso mandare (buone) notizie.

Vivo nella Bahia da 10 anni e collaboro anche con un sito interessante che si chiama Giornalismo Partecipativo (http://www.gennarocarotenuto.it/)

(Aggiungo che quando vivevo in Italia ho avuto il piacere di alloggiare ad Alcatraz 2 volte.)

Nel sito sopra citato ho postato all´indirizzo:

http://www.gennarocarotenuto.it/1723-aids-speranze-dal-brasile

questa (bi)notizia che ti piacerá certamente ricevere

AIDS: speranze dal Brasile

 

Un farmaco che integra il cocktail della cura dell´AIDS (DDI entérico, in portoghese) ha ottenuto il brevetto di produzione in Brasile alla fine del 2007 e sará prodotto localmente entro il 2008.
Il Brasile pagava 10 milioni di dollari all´anno ad imprese straniere per l´aquisto del farmaco.
Il costo odierno della “pillola” consumata in Brasile in numero di 7 mlioni all´anno, passerá da 1,40 dollari alla metá del prezzo. Ció che cambia é la maniera di fabbricazione dello stesso pricipio attivo in essa contenuto. Il farmaco sará distribuito nell´ambito del Programma di DST/Aids (DST significa: malattie trasmesse sessualmente) del Ministero della Sanitá del Governo brasiliano.

(Fonte: http://br.noticias.yahoo.com/s/17012008/25/manchetes-farmanguinhos-fabri...)

In questo stesso settore dell´AIDS, c´é una notizia commovente e meravigliosa sempre dal Brasile.
Una ragazza brasiliana Luciane Conceição (Luciana Concezione, un nome un programma), che oggi é donna, fin da bambina nata con AIDS a causa di una trasfusione infetta patita dalla madre, era stata accompagnata e curata con il famoso cocktail fin da circa otto anni di etá (12 anni fa). Questo ha fatto in modo che, oggi che lei ha poco piú di 20 anni, ha raggiunto una percentuale di presenza del virus nel suo corpo, e nel suo sistema metabolico quindi, di meno dell´1%. Cosí lei ed il coraggioso marito hanno deciso di avere un figlio. La figlia Ana Vitoria (Anna Vittoria, altro nome-programma) é nata - sana di kg 3,40 e cm 48 - ieri (17/01/2008) e ha il 98% di possibilitá di NON contrarre l´AIDS (naturalmente anche il marito ha le stesse percentuali di speranza per lui stesso).

(Fonte con video della bellissima neonata e della madre in: http://g1.globo.com/Noticias/Ciencia/0,,MUL264695-5603,00-NEM+IMAGINAVA+...)

A presto.

alessandrovig

Mi ero scordato di dirti che nello stesso sito é stata postata la lettera di dimissioni di Franca.

Io credo che sia uno dei testi politici di maggior importanza pedagogica che ho letto negli ultimi tempi.

Vorrei che le dicessi (anche se forse non ce n´é affatto bisogno) che lei non é isolata. Siamo in tanti solidali con lei e disposti a praticare insieme (vincoli o sparpagliati) percorsi che ci conducano fuori da questa palude sociale e politica in cui pare che gli italiani stiano affogando... 

Arripresto.

alessandrovig

Si e' impedito al Papa di parlare? Ora, probabilmente non conosco a fondo com'e' andata, pero' guardando i meri fatti ho visto questo:
- il Papa viene invitato dal Rettore della Sapienza.
- 67 professori su oltre 4500 si dicono contrari
- un gruppo di studenti (non so quanti) si dicono contrari, e sono cosi' tanti da riuscire ad occupare l'ufficio del rettore (ben una intera stanza!!!), ottenendo di poter manifestare il loro dissenso il giorno della visita.
- il Papa allora rifiuta l'invito.

Mi devo per forza essere perso qualche fatto in mezzo ai commenti indignati dei giornali, perche' non riesco a vedere dove e' stata la censura, vedo solo un oratore che si e' rifiutato di parlare da un palco dove puo' ricevere anche contestazioni oltre che genuflessioni. Mentre quasi chiunque su giornali politica ecc dice che questo oratore e' stato censurato. Sarei grato a chi potesse colmare le mie lacune su cosa e' davvero successo affinche' anch'io possa comprendere l'interpretazione che la maggioranza da ai fatti accaduti.
Grazie e buona domenica!!!

Non sono d'accordo con te, Jacopo: la questione qui non ha niente a che fare con la libertà di informazione o di parola. Il punto è: esiste una logica nell'affidare a un Papa la Lectio Magistralis in occasione dell'apertura ufficiale di un anno accademico? Già qui la risposta mi sembra ovvia e il discorso potrebbe chiudersi.

Se vogliamo aggiungere un'altra cosa, in questo caso il Papa è Benedetto XVI, la cui opposizione all'autonomia della ragione rispetto alla religione è universalmente nota, costituendo un basso continuo di ogni sua esternazione. E' giusto che un'università, che deve essere intrinsecamente laica, dia un segno formale di riconoscimento a chi propugna queste tesi? Sarebbe giusto affidare la Lectio Magistralis nella giornata della Shoah a un neonazista in virtù di una libertà di parola? Quando Benedetto XVI deciderà di affidare l'apertura dell'anno santo a Margherita Hack si sarà guadagnato il diritto di aprire ufficialmente l'anno accademico.

Non trovi?

Fabio Cittolini Morassutti

Caro Fabio mi sembra tu abbia centrato il punto: é giusto che il giorno di inaugurazione dell'anno accademico della Sapienza, venga invitato come ospite d'onore un'autorità religiosa?

E siccome questa è un'autorità religiosa ci si doveva stare zitti e non protestare?

Per primo sbaglia il rettore, che ben altra persona doveva invitare, invece di pensare di dare lustro alla cerimonia con il Papa.

La cerimonia sarebbe  stata uno dei tanti pulpiti dove parlare, e l'apertura dell'anno accademico andava in secondo piano. Penso sia stato legittimo dare la propria disapprovazione. Se poi, chi colpito ha saputo sfruttare la situazione a suo favore, non è certo colpa di chi ha protestato. Non si poteva non protestare.

Lacrimevole le scuse piovute da ovunque, che ci fanno capire che il nostro stato è ben poco laico. Protestare contro il Papa è inaudito, lui è l'intoccabile, è colui che possiede l'infallibilità! Protestare è segno di intolleranza! Siamo ancora all'epoca della santa inquisizione! Per fortuna hanno tolto i roghi, ma di certo continuano a manipolare le menti, visto che si continua a chiedere scusa se non si è d'accordo.

E poi, come si sottolinea è stata sua decisione non andare. Essere per una volta accolto da fischi sarebbe passato nella storia. Ma c'è chi non sopporta e non ammette gli oppositori!

Non credo comunque ci sia in atto un litigare fra compagni, ma un esprimere la propria opinione.

Non si può permettere che all'apertura di un anno accademico sia un personaggio religoso a fare da prima donna, di qualsiasi religione fosse stato, nulla sarebbe cambiato, bisognava protestare.

 E comunque non penso che il Papa ringrazi davvero. Fa in modo di farcelo pensare, e persino tu Jacopo hai abboccato, hai pensato che sia stato una mossa sbagliata protestare! Invece la realtà è che  si è aperta una breccia: qualcuno ha protestato contro il Papa, aprendo una strada che prima mai si era solcato. E subito si è corsi ai ripari affinchè si abbia paura di ripetere la cosa.

1) Se invece del Papa, si fosse trattato di Bush, Bill Gates o il premio Nobel Dario Fo non ci sarebbe stato qualcuno ad opporsi? E legittimamente....senza che qualcuno gridasse alla lesa libertà

2) Il Papa parla ogni giorno su sei telegiornali: non è sufficiente?

3) Il Papa è il sovrano assoluto della più potente multinazionale del pianeta. La libertà di parola è qualcosa che si invoca per chi non ha potere, non per chi ne ha così tanto

4) E' vergognoso che tutti i telegiornali abbiano dato voce a chi difendeva il Papa, senza presentare il punto di vista degli oppositori

No, no, non ci siamo proprio, Jacopo. La tua difesa del povero Ratzinger mi trova in totale disaccordo.

Sono molto indignata per questa corsa da parte di tanti sedicenti “di sinistra”  a portare solidarietà ad un povero papa che non riesce mai ad esprimersi, se non saltuariamente, tutti i santi giorni, in tutti i telegiornali. Il papa dovrebbe imparare a parlare alle coscienze dei SUOI fedeli e smetterla di manovrare per imporre il suo punto di vista per legge. Sono molto nauseata, certo dal papa, ma soprattutto dalla mancanza di un minimo di dignità dei nostri politici che si prostrano e svendono i più elementari diritti civili, pur di rincorrere il voto cattolico.

Laura Tessaro

 

 

 

A quelli che hanno espresso la loro posizione qui dico che concordo con tutto quello che dicono in termini di contenuto.

Ma Jacopo nel post parlava di ALTRO. Parlava di forma e di risultati, della lotta per gli stessi contenuti.

Lo stress e l´indignazione ingenua - senza strategia - rende ciechi e perdenti.

Dimmi COME lo fai e sapró DOVE vuoi arrivare.

L´Estetica e l´Etica se non vanno a braccetto... poi ci facciamo male da soli!

 

alessandrovig

Barbara Grandi

qui non si tratta di stress o irritazione ingenua.E' vero che non sono per niente buoni i  risultati di questa vicenda, con questa pietosa  levata di scudi  da parte di politici e giornalisti di ogni colore per difendere il papa. Ma va detto che  nessuno ha impedito al papa di parlare, come invece dice Iacopo !!  Mi sembra che Paolo Flores d'Arcais lo esprima bene in una lettera a Napolitano, e con questa lettera concordo pienamente.Eccola qua sotto.

Lettera aperta al Presidente Napolitano di Paolo Flores d'Arcais,
sulle scuse incomprensibili rivolte a Papa Benedetto XVI

Caro Presidente,
tempo fa, dovendo scriverti per invitarti ad una iniziativa di
MicroMega, chiesi tramite il tuo addetto stampa se dovevo continuare
ad usare il "tu" della consuetudine precedente la tua elezione, o se
era più consono che usassi il "lei", per rispetto alla carica
istituzionale. Poiché, tramite il tuo addetto stampa, mi facesti
sapere che preferivi che continuassi a scriverti con il "tu", è in
questo modo che mi rivolgo a te in questa lettera aperta, tanto più
che, essendo una lettera critica, mi sembrerebbe ipocrisia
inzuccherare la critica con la deferenza del "lei".

Il mio dissenso, ma si tratta piuttosto di stupore e di amarezza,
riguarda la lettera di scuse che in qualità di Presidente, dunque di
rappresentante dell'unità della nazione, hai inviato al Sommo
Pontefice per l'intolleranza di cui sarebbe stato vittima. E'
verissimo che di tale intolleranza, di una azione che avrebbe
addirittura impedito al Papa di parlare nell'aula magna della
Sapienza, anzi perfino di muoversi liberamente nella sua città, hanno
vociato e scritto tutti i media, spesso con toni parossistici.

Ma è altrettanto vero che di tali azioni non c'è traccia alcuna nei
fatti. La modesta verità dei fatti è che il magnifico rettore (senza
consultare preventivamente il senato accademico, ma mettendolo di
fronte al fatto compiuto, come riconosciuto dallo stesso ex-portavoce
della Santa Sede Navarro-Vals in un articolo su Re-pubblica) ha
invitato il Papa come ospite unico in occasione dell'inaugurazione
dell'anno accademico (a cui partecipano in nome della Repubblica
italiana il ministro dell'università e il sindaco di Roma), e che,
avutane notizia dalla agenzia Apcom il professor Marcello Cini (già
dallo scorso novembre) e alcune decine di suoi colleghi (più di
recente) hanno espresso per lettera al rettore un loro civilissimo
dissenso.

Quanto agli studenti, nell'approssimarsi della visita alcuni di loro
hanno espresso l'intenzione di manifestare in modo assolutamente
pacifico un analogo dissenso, nella forma di ironici happening.

Il rettore Guarini ha comunque rinnovato al Papa l'invito, e tanto il
Presidente del Consiglio Romano Prodi quanto il ministro degli Interni
Giuliano Amato hanno esplicitamente escluso che si profilasse il
benché minimo problema di ordine pubblico (malgrado la campagna
allarmistica montata dal quotidiano dei vescovi italiani,
"L'Avvenire", rispetto a cui le dichiarazioni di Prodi e Amato
suonavano esplicita smentita). Nulla, insomma, impediva a Joseph
Ratzinger di recarsi alla Sapienza e pronunciare nell'aula magna la
sua allocuzione.

Di pronunciare, sia detto en passant e per amore di verità, il suo
monologo, visto che nessun altro ospite contraddittore o "discussant"
era previsto, e un monolo-go resta a tutt'oggi nella lingua italiana
l'opposto di un dialogo, checchè ne abbia mentito l'unanime coro
mediatico-politico (che di rifiuto laicista del dialogo continua a
parlare), a meno di non ritenere che tale opposizione, presente ancora
in tutti i dizionari in uso nelle scuole, sia il frutto avvelenato del
già stigmatizzato complotto laicista.

Tutto dunque lasciava prevedere che la giornata si sarebbe svolta
così: mentre Benedetto XVI pronunciava il suo monologo nell'aula
magna, tra il plauso deferente dei presenti (e in primo luogo del
ministro Mussi e del sindaco Veltroni), ad alcune centinaia di metri
di distanza alcuni professori di fisica avrebbero tenuto un dibattito
sui rapporti tra scienza e fede esprimendo opinioni decisamen-te
diverse da quelle del regnante Pontefice, e ad altrettanta debita
distanza qualche centinaio di studenti avrebbe innalzato cartelli di
protesta e maschere ironiche. Ironia che può piacere o infastidire,
esattamente come le vignette contro il profeta Maometto, ma che
costituisce irrinunciabile conquista liberale.

Dove sta, in tutto ciò, l'intolleranza? E addirittura la
prevaricazione con cui si sarebbe messo al Papa la mordacchia (secondo
l'happening inscenato in aula magna dagli studenti di Comunione e
liberazione)?

A me sembra che intolleranza – vera e anzi inaudita – sarebbe stato
vietare ad un gruppo di docenti di discutere in termini sgraditi ai
dogmi di Santa Romana Chiesa, e ad un gruppo di studenti di
manifestare pacificamente le loro opinioni, ancorché in forme
satiricamente irridenti. Se anzi di tali divieti si fosse solo fatto
accenno da parte di qualche autorità, credo che un numero altissimo di
cittadini si sarebbe sentito in dovere di rivolgersi a te quale
custode della Costituzione, con toni di angosciata preoccupazione per
libertà fondamentali messe così platealmente a repentaglio. Ma, per
fortuna (della nostra democrazia), nessun ac-cenno del genere è stato
fatto.

Il Sommo Pontefice non era di fronte ad alcun impedimento, dunque. Ha
scelto di non partecipare perché evidentemente non tollerava che, pur
avendo garanzia di poter pronunciare quale ospite unico il suo
monologo in aula magna, nel resto della città universitaria fossero
consentite voci di dissenso, anziché risuo-nare un plauso unanime.

Non è, questa, una mia malevola interpretazione, visto che sono
proprio gli am-bienti vaticani ad aver riferito che il Papa preferiva
rinunciare a recarsi in visita presso una "famiglia divisa" (cioè il
mondo accademico e studentesco della Universitas studiorum, la cui
quintessenza istituzionale è però proprio il pluralismo delle
opinioni). Ma pretendere quale conditio sine qua non per la propria
partecipazione un plauso unanime non mi sembra indice di propensione
al dialogo bensì, piuttosto, di vocazione totalitaria.

Non vedo dunque per quale ragione tu abbia ritenuto indispensabile, a
nome di tutta la nazione di cui rappresenti l'unità, porgere al Papa
quelle solenni scuse. Che ovviamente, data la tua autorità, hanno
fatto il giro del mondo. Se c'è qualcuno che aveva diritto a delle
scuse, semmai, è il gruppo di illustri docenti, tutti nomi di
riconosciuta statura internazionale nel mondo scientifico, e che
tengono alto il prestigio italiano nel mondo, a contrappeso
dell'immagine di "mondezza" e politica corrotta ormai prevalente
all'estero per quanto riguarda il nostro paese. Questi studiosi sono
stati infatti accusati di fatti mai avvenuti, e insolentiti con tutte
le ingiurie possibili ("cretini" è stato il termine più gentile usato
dai maestri di tolleranza [Cacciari, ndD] che si sono scagliati contro
il diritto di critica di questi studiosi).

Né si può passare sotto silenzio il contesto in cui il monologo di
Benedetto XVI si sarebbe svolto, contesto caratterizzato da due
aggressive campagne scatenate dalle sue gerarchie cattoliche.
Trascuriamo pure la prima, cioè i rinnovati e sistematici attacchi al
cuore della scienza contemporanea, l'evoluzionismo darwiniano (bollato
di "scientificità non provata" da un recente volume ratzingeriano
uscito in Germania), benché il rifiuto della scienza non sia cosa
irrilevante per chi dovrebbe aprire l'anno accademico della più
importante università del paese.

Infinitamente più grave mi sembra la seconda, la qualifica di
assassine scagliata dal Papa e dalle sue gerarchie, in un crescendo di
veemenza e fanatismo, contro le donne che dolorosamente abbiano scelto
di abortire. Questo sì dovrebbe risultare intollerabile. Se un gruppo
di scienziati accusasse Papa Ratzinger, o solo an-che il cardinal
Ruini, il cardinal Bertone, il cardinal Bagnasco, di essere degli
as-sassini, altro che lettere di scuse!

E perché mai, invece, ciascuno di loro può consentirsi di calunniare
come assas-sina, nel silenzio complice dei media e delle istituzioni,
ogni donna che abbia deciso di utilizzare una legge dello Stato
confermata da un referendum popolare?

Se vogliono rivolgersi alle donne del loro gregge ricordando che
l'aborto, anche un giorno dopo il concepimento, è un peccato mortale,
e che quindi andranno all'inferno, facciano pure, proprio in base a
quel "libera Chiesa in libero Stato" che il Risorgimento liberale e
moderato di Cavour ci ha lasciato in eredità. Ma diffamare come
assassine cittadine italiane che nessun reato hanno commesso è una
enormità che non può essere passata sotto silenzio, e non sono certo
il solo ad essermi domandato con amarezza perché, in quanto custode
dell'unità della nazione e dunque anche delle sue radici
risorgimentali, tu non abbia fatto risuonare la protesta dello Stato
repubblicano.

La canea di accuse e di menzogne di questi giorni mi ha portato
irresistibilmente alla memoria una piccola esperienza di oltre
quarant'anni fa, nel 1966, quando – giovane universitario iscritto al
Partito comunista da meno di tre anni – vissi incredulo l'esperienza
di un congresso (l'XI, se non ricordo male) di un Partito che si
vantava di essere sostanzialmente più libero e democratico degli altri
(per questo, del resto, vi ero entrato, come milioni di italiani), in
cui Pietro Ingrao, per aver moderatissimamente avanzato l'idea di un
"diritto al dissenso" fu investito da una esondazione di critiche e
vituperi, compresa l'accusa di essere proprio lui un intollerante!

Con una differenza sostanziale e preoccupante: che allora tale
capovolgimento della realtà, versione soft ma non indolore dell'incubo
orwelliano, riguardava solo un partito. Oggi investe l'intero paese,
la sua intera classe politica, la quasi totalità dei suoi mass-media.

Ecco perché spero che tu voglia prestare attenzione anche
all'angosciata preoc-cupazione di quei segmenti laici (o laicisti,
come preferisce la polemica corrente) del paese, non so se
maggioritari o minoritari (ma la democrazia liberale, a cui ci hai più
volte richiamato, è garanzia di parola e ascolto anche per il dissenso
più sparuto, fino al singolo dissidente), che ormai vengono emarginati
o addirittura cancellati dalla televisione, cioè dallo strumento
dominante dell'informazione, e il cui diritto alla libertà d'opinione
viene di conseguenza vanificato, mentre ogni tesi oscurantista può
dilagare e spadroneggiare.
Con stima, con speranza, con affetto, credimi,
tuo Paolo Flores d'Arcais.

 

Cara Barbara,

sicuramente hai citato un articolo "pesante" su cui, ripeto, rispetto ai contenuti non ci piove, ma io concordo di piú con l´articolo di Eugenio Scalfari su La Repubblica di oggi: http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/esteri/benedettoxvi-19/commento...

quando dice: "...una laicità malata ha suggerito ad un gruppo di docenti e di studenti comportamenti di contestazione in sé legittimi ma divenuti oggettivamente provocatori." (e vorrei intendere la parola "malata" non come un´offesa alla laicitá ma come sinonimo di "patita", il riconoscimento di una "ferita").

Siamo d´accordissimo sui contenuti, per favore, anche se "feriti", non litighiamo - tra noi consenzienti - per questioni di strategia, metodologia, pedagogia.

Saluti solidali e sostenibili.

 

alessandrovig

Forse anche Daniele Luttazzi aveva diritto di dire la sua nella sua trasmissione, prima di essere censurato preventivamente.

Nel caso in questione era naturalmente l'opinione degli studenti ad essere censurata (e per questo protestavano), non certo quella del Papa.

La chiesa è rimasta la vera casta intoccabile in questo paese. In questo periodo si parla un pò di tutto ma gli unici argomenti tabù sono rimasti questi, ogni minima critica alla Chiesa Cattolica. Per esempio, chi parla mai dei finanziamenti e le agevolazioni fiscali spropositati che riceve?

 

 

Comunque certo, la Sapienza ora è migliore rispetto al caso in cui il Papa avesse potuto fare le sue prediche antiscientifiche in tutta tranquillità, venerato dai presenti.

In tal caso si sarebbe dimostrato che in Italia tutti siano completamente succubi di ciò che viene propinato dall'autorità religiosa, che quindi ha anche un diritto di decidere per tutti.

Invece adesso almeno è chiaro che qualcuno non è d'accordo, e questo, credetemi, non fa altro che BENE anche alla nostra immagine, se è proprio questo che interessa.

IL fatto che un Papa fanatico per i cappellini non parli migliora la qualità della vita degli studenti della sapienza o la qualità dell'insegnamento?
Ma questa è mistica!!!

Intanto chiedo scusa per avere anch'io un pò malinterpretato il post originale, nel mio intervento precedente (qua sotto).

Credo però che ciò che ha sollevato un pò di proteste sia il fatto che tu stesso parli di censura al Papa, avallando la falsa ricostruzione dei media, mentre erano i manifestanti quelli suscettibili di censura.

Per il resto per rispondere al tema proposto: cosa si è ottenuto?

E' chiaro che i mali concreti dell'università non sono molto legati a quale persona tiene il discorso d'inaugurazione.

Vi ricordo che Ratzinger tenne già un discorso alla Sapienza quando non era ancora papa, giustificando la sentenza di condanna a Galileo ("Il verdetto contro Galileo fu razionale e giusto", concluse).

Ebbene si è ottenuto che molte persone non hanno dovuto sopportare inermi un discorso che poteva essere simile, senza poter neanche manifestare dissenso.

Si è ottenuto secondo me anche un beneficio di immagine.
Le notizie diffuse in tutto il mondo raccontano perloppiù i fatti e le ragioni di tutti, non come qua.
Io ho trovato questi esempi:

http://www.nytimes.com/2008/01/16/world/europe/16pope.html?scp=5&sq=pope
http://education.guardian.co.uk/higher/worldwide/story/0,,2241497,00.html
http://www.turkishdailynews.com.tr/article.php?enewsid=93863

 

Strano dover constatare che la manipolazione dei fatti operata dai media sia riuscita ad influenzare anche voi, che leggo da tanto e  considero completamente liberi ed autonomi mentalmente. Sono riusciti a convincere perfino voi che al papa sia stato impedito di parlare. In realtà nessuno gli ha impedito di parlare. IL PAPA HA SCELTO AUTONOMAMENTE DI NON ANDARE A LA SAPIENZA. NON VI ERA ALCUN RISCHIO ATTENTATO, SOLO IL RISCHIO DI ESSERE FISCHIATO DA UNA PARTE ED APPLAUDITO DALL'ALTRA. Il Papa ha tutto il diritto di andare solo dove è desiderato, solo dove c'è gente pronta a prostarsi per baciare le mani, applaudire e gridare "viva il papa!" ed ha pertanto deciso di non andare a La Sapienza; d'altro canto anche la parte di studenti e professori che gli erano ostili avevano tutto il diritto di manifestare autonomamente il proprio dissenso. Siamo in democrazia. E La Sapienza, dove contrariamente a Ferrara io sono orgogliosa di avere studiato, è un'università statale e non cattolica.

Non condivido nemmeno la lettera scritta da quei docenti e da quei ragazzi per impedire la visita del papa. Avrebbero fatto meglio a non scriverla e a manifestare il proprio pensiero durante il discorso del pontefice. Ma del resto il rettore, gli studenti cattolici, gli studenti di destra, una parte di studenti di sinistra volevano il papa. Avrebbe potuto andare e prendersi i loro "viva il papa" e ascoltare anche le proteste.

QUESTA STORIA MI PUZZA, MI PUZZA DAVVERO DI MOSSA POLITICA PER SPOSTARE A DESTRA TUTTI I VOTI DEI CATTOLICI OSSERVANTI.

Non cadiamo nelle trappole mediatiche.Ferrara ha detto che se si fosse laureato a La Sapienza avrebbe restituito la laurea per solidarietà al papa. In realtà lo dice perchè non si è mai laureato. La destra dice che si è imbavagliata la democrazia (così i cattolici voteranno a destra).Prodi e Veltroni si affrettano ad essere d'accordo per non perdere i voti dei cattolici.

E' tutto studiato a tavolino. Ratzi se l'è studiata bene questa storia, oltre ai cappelli strani scrive la politica vaticana da una vita ed ho il sentore che il tutto sia stato architettato nei dettagli. Concordo con voi sul titolo "Il papa ringrazia". Azzeccatissimo. Ma non è che in realtà siamo d'accordo?

Volevo scrivere anche qualche post sul mio blogghetto, ma ho avuto davvero una settimana difficile, mannaggia ADdio.

Abbracci,

emmeian la rubia

http://www.ilterzostato.splinder.com/

Caro emmeian la rubia e altri compagni irresponsa...ALIBI

l´unica puzza che sento al leggere il tuo commento é un odore pestilenziale di sospetto stalinista rispetto a "compagni che sbagliano" o peggio ancora che tradiscono. E te lo dico da comunista convinto da 34 anni (ora ne ho 48), e senza tessere.

Se non la smettiamo con queste posizioni da tifoseria calcistica... perderemo tutti i campionati, le olimpiadi e soprattutto, a parte gli scherzi, l´opportunitá di (ri)costruire un fronte libertario ed una necessaria articolazione in rete orizzontale in questa congiuntura storica sfavorevole all´affermazione di un nuovo mondo possibile.

Per favore, ripeto di nuovo di non litigare fra noi compagni. I nostri nemici sono altri.

Saluti solidali e sostenibili.

 

alessandrovig

Scusa alessandrovig ma te che commento hai letto? Forse ho scritto in modo non chiaro. Allora mi correggo:Non mi puzza, ma PENSO CHE (pensare autonomamente, lo so, è ormai una rarità in questo paese, fatti una risata su quanto sia ridicolo pensare)quanto accaduto sia in realtà una mossa politica da parte del Papa (insieme a la destra e non so esattamente quali altre forze politiche )per spostare i voti dei cattolici a destra ed una mossa per eliminare chi non condivide la politica del centrosinistra. Forse ora è più chiaro. La tua espressione "litigare fra compagni" è fuori luogo. Il tuo "stalinista" è fuori luogo, perchè stalin non rientra certamente tra i miei miti, anzi. Sono semplicemente una persona che ragiona ancora con la propria testa e non pensa secondo i dettami di partito e non ripete a pappagallo quello che sente o legge sui giornali. La realtà è che il Papa ha autonomamente deciso di non andare a parlare a La Sapienza ed i giornali e le tv hanno invece gonfiato il tutto creando un clima  da "attentato". Nei fatti non c'è stato nessun attentato a La Sapienza, nè al papa nè alla democrazia. Gli unici attentati alla democrazia sono quelli che provengono dalla classe politica italiana che controlla i mass media , i quali portano te e la maggioranza della gente a farsi idee improprie.

Ciao

http://www.ilterzostato.splinder.com/

Caro rubia,

un tuo passaggio dice: "...titolo "Il papa ringrazia". Azzeccatissimo. Ma non è che in realtà siamo d'accordo?".

Scusami se lo ho male interpretato ma io avevo capito che stessi sospettando che siamo (noi, cioé come se avessi voluto dire "siete") d´accordo a favorire il pastore tedesco, alias papa ratzinger.

Reitero che toni piú distesi tra compagni aiuterebbero il dialogo.

alessandrovig

Mah, non ti sto capendo alessandro vig ,sta discussione è affatto prolifica. Ho capito cosa voleva dire Jacopo, ma non ho capito cosa scrivi tu.Difficoltà di comunicazione. Del resto sono tre commenti che parlo al femminile e tu ancora scrivi "caro rubia", il che la dice lunga sulla tua attenzione nella lettura.Dove sarebbero i toni poco distesi tra compagni? Specifica chi sono i compagni , nomi,cognomi e residenza. Io non conosco nessun alessandrovig. E specifica "toni poco distesi". I compagni che conosco io saranno certamente diversi da quelli che conosci tu, con quelli che conosci tu vi date del voi e del vossia?

 

http://www.ilterzostato.splinder.com/

 

1) Cara "rubia" chiedo profondamente scusa se non avevo posto la dovuta attenzione ai tuoi commenti e ti ho scambiato per maschio. Di fatto ti firmavi "emmeian la rubia" ed io, italiano, che vivo da 10 anni in un paese del sudamerica sono caduto nell´inganno di pensare che fosse un soprannome "di battaglia", che so? castigliano, boh?! Ma mi devi dare atto che era plausibile. In veritá é stato proprio il tono del/dei messaggi che mi avevano fatto pensare al sesso maschile.

 

2) Tu dici: "Specifica chi sono i compagni , nomi,cognomi e residenza. Io non conosco nessun alessandrovig.". Chiedo di nuovo scusa per non essermi firmato con il nome completo (lo faró alla fine di questo commento), ma sono "nuovo" di questo blog. Di fatto anche tu "emmelan la rubia" non dici il tuo nome, cognome e residenza. Quindi é plausibile che io non sappia TU chi sei. Sulla denominazione compagni, mi pareva che da tempo fosse chiaro che cosa significa tra NOI dirsi compagni/e, anche perché di abiure, pentitismi, rinnegamenti e revisionismi ne abbiamo avuti cosí tanti che siamo rimasti proprio in pochi (o molto meno di una volta). Sono piú di 10 anni che gli ex-compagni si vergognano di questo termine.

 

3) Sulle questioni del "tono" del dibattito, chiedo scusa se sono sembrato "benpensante", ma mi pare di non aver usato il lei o il voi, ma il tu. Quindi forse anche tu non hai letto con attenzione ció che io erratamente forse non ho saputo spiegare. In ogni caso io avevo sottolineato un tuo passaggio non chiaro (che aveva scatenato un moto di ripulsione rispetto a quello che credevo un atteggiamento inquisitorio di tipo stalinista), ma tu non mi hai risposto sulla questione che ti ripropongo qui. Un tuo passaggio dice: "...titolo "Il papa ringrazia". Azzeccatissimo. Ma non è che in realtà siamo d'accordo?".Scusami se lo ho male interpretato ma io avevo capito che stessi sospettando che siamo (noi, cioé come se avessi voluto dire "siete") d´accordo a favorire il pastore tedesco, alias papa ratzinger.

4) Tu dici: "E specifica "toni poco distesi"". Per me sono quelli che non innescano queste questioni tra noi. Il mio monitor leggendoti vibra, io "sento" la tua rabbia e la condivido tutta nei contenuti, l´ho scritto e ripetuto. Ma, chiedo di nuovo, sará che sono io o Jacopo il tuo nemico in questa disputa? Mi pare che il nuovo post di Jacopo contempli anche le mie preoccupazioni.

5) Leggendo il preoccupante, ma chiaro e contestualizzato commento di Gennaro Carotenuto, mi pare evidente che la "guerra" si stia ampliando ed approfondendo. Siamo pronti ad affrontarla, insieme, compagni e compagne, se ci diamo addosso nelle forme che esprimi?

6) Per concludere, due parole su di me, visto che vuoi tanto sapere chi sono. Mi chiamo Alessandro Vigilante, ho 47 anni, sono nato a Pescara. Dall´etá di 13 anni faccio politica e mi orgoglio di essere comunista. Dall´etá di 11 anni, ho modestamente capito che la religione cattolica, nella cui cultura sono stato cresciuto, non mi interessava e, per marcare profondamente il mio distacco, mi sono sempre ritenuto personalmente non ateo (che cosí gli davo importanza a quell´ipotetico dio), ma agnostico, cioé non so e non me ne frega niente se dio c´é o non c´é, tanto non l´ho mai visto né percepito. Figurati cosa pensavo del papa polacco e figurati che penso di questo infame tedesco! Ho sempre fatto il tifo, fin da piccolo, per gli indiani perché erano i perdenti negli unici film che ci facevano vedere da hollivudde... Sono stato cane sciolto di sinistra fino al 1986, quando, in mancanza d´altro ho fatto la tessera del PCI. Nel 1991, sono entrato in Rifondazione. Da quando sono migrato in sudamerica, nel 1996, non mi sono piú iscritto a nessun partito (soprattutto perché non riuscivo ad ingoiare l´ipocrisia dei "compagni" che quando parlava una compagna cominciavano a spettegolare). Le mie posizioni spesso coincidono con la Rossanda, ma non ho eroi o eroine a cui dare l´anima (junghiana). Lavoro da 10 anni in Brasile con gli affavellati e i contadini umili e analfabeti in progetti sociali e di riforma urbana e agraria. Da 6 anni con molta piú forza perché attuo in progetti governativi appoggiati dal Governo Lula, del quale sono molto critico per la sua moderazione, ma che ritengo un grande avanzo rispetto a prima. Spero che basti cosí come presentazione, purtroppo io non sono Jacopo Fo che non ha bisogno di sciorinare tutto il suo curriculum vitae per dimostrare chi é.

Spero proprio che questo dibattito non sia improlifico, per te e per i lettori di questo blog. Ripeto di nuovo che capisco la tua rabbia, ma spero che sappiamo rivolgerla contro i nostri veri nemici, che sono forti, sono tanti, e come diceva Claudio Lolli "ai miei tempi", a volte camminano nelle nostre stesse scarpe.

Concludo informando che a volte scrivo materie su questo argomento delle forme della politica oggi, sul sito Giornalismo Partecipativo di Gennaro Carotenuto. Arriscriverci lí, se vuoi.

Saluti comunisti, solidali e sostenibili.

Alessandro Vigilante

 

alessandrovig

Non risponderei ma dato che per l'età che hai potresti essere mio padre, ti rispondo per rispetto, nonostante io consideri questa discussione completamente inutile.

Riguardo al punto 1. sono una donna, scusa se non mi occupo di trousse, di borsette e di programmi della De Filippi, ma mi permetto di intervenire in una discussione politica facendo sorgere in te dei sospetti sulla mia identità sessuale. Se preferisci posso parlare di rossetti e reggicalze.

Riguardo al punto 3. e alla questione che mi ariproponi , ti spiego . Io ho scritto il commento e mentre scrivevo alla fine del commento mi sono resa conto che sui concetti io e cacao (c'era posted by cacao quotidiano)eravamo d'accordo.Eravamo d'accordo sul colpo mediatico del vaticano, ma non sul fatto che il vaticano fosse stato censurato.Sostanzialmente ci dividono differenze davvero minime. Quindi ho scritto  non è che in realtà siamo d'accordo? Il soggetto è io e cacao. Tu alessandrovig non eri proprio contemplato , perchè prima che mi rispondessi non avevo neanche letto il tuo commento nè niente di tuo.Quindi hai male interpretato.Jacopo, che al contrario di te non è paranoico, ha capito perfettamente.

Per quanto riguarda il punto 4. ti rispondo che no il mio nemico non è jacopo, nè tantomeno sei tu, che per me esisti solo da qualche commento a questa parte ed in tale infinitesimale realtà sei circoscritto, dunque immagina...Solo una persona estremamente paranoica come tu stai dimostrando di essere avrebbe potuto immaginare dai miei toni una campagna stalinista contro compagni amici e non so che altro. Il nuovo post di Jacopo non è diretto a me ed io non ho pensato che lo fosse (al contrario di te) perchè non sono paranoica.

Auguri per tutte le cose che fai, ciao.Se vivi da 10 anni in sudamerica dovresti conoscere il significato di rubia,che significa semplicemente bionda. adios

 

http://www.ilterzostato.splinder.com/

errata corrige: prostrarsi

:-)

 

http://www.ilterzostato.splinder.com/

Tu dici:
QUESTA STORIA MI PUZZA, MI PUZZA DAVVERO DI MOSSA POLITICA PER SPOSTARE A DESTRA TUTTI I VOTI DEI CATTOLICI OSSERVANTI.
Io dico: APPUTO!!!!

Il Papa ha vinto 7 a zero. Certo che ha deciso lui di non andare alla Sapienza! Mica è fesso a perdere un'occasione così.
Si è permesso che facesse la vittima e lui ha preso la palla al balzo prendendosi un fantastico colpo mediatico.
Chi voleva opporsi al Papa ha invece moltiplicato la sua forza... Se non è esser coglioni questo....

Si infatti, stavamo dicendo più o meno la stessa cosa con parole diverse. Il fatto su cui gran parte dei mezzi di informazione ha taciuto è che quella lettera per impedire la visita del papa è nata in seguito alla decisione del rettore di cambiare il programma. Di far parlare il papa al posto del ministro dell'università Fabio Mussi. E' ovvio che una tale decisione avrebbe scatenato delle proteste. La Sapienza non è un'università cattolica: se il papa vuole parlare senza essere contraddetto può andare alla Lumsa, all'Università gregoriana ecc...Esistono diverse università cattoliche a Roma.

Sono perfettamente d'accordo con te jacopo sul fatto che sia stato un fantastico colpo mediatico per il vaticano e per le forze politiche che seguono il vaticano, ma probabilmente lo sarebbe stato comunque.Ci stiamo accorgendo o no che ci raccontano sempre i fatti filtrati in modo tale da manipolare l'opinione pubblica?

Ok, d'accordo , te e qualcun'altro ed io abbiamo capito che questa storia ha giovato esclusivamente al vaticano & company, ma la maggioranza della gente che ha sentito i telegiornali è ora convinta che gli studenti e i professori estremisti di sinistra volessero uccidere il papa, che ci sia stato un "attentato alla democrazia". In realtà l"attentato alla democrazia" proviene dal vaticano, da casini, da Ferrara, da Prodi, da Veltroni...Da tutti coloro che nei giorni scorsi hanno falsificato i fatti per acchiappare consensi.

 

http://www.ilterzostato.splinder.com/

 

Cristianesimo identitario

Sergio Romano è intervenuto a proposito a proposito dello stato di salute della Chiesa cattolica scrivendo, tra l'altro:

Come ha scritto Enzo Bianchi nella Stampa del 4 novembre 2007, gli italiani che si dichiarano cattolici sono il 70% della popolazione, ma la percentuale di coloro che praticano la religione è molto più bassa: fra il 17 e il 20%. Temo che per molti europei il cristianesimo, cattolico o riformato, abbia smesso di essere una fede e sia diventato semplicemente la manifestazione della propria differenza.«Siamo cristiani», in altre parole, è un altro modo per dire «Non siamo musulmani». Non credo che questa riduzione del cristianesimo a rivendicazione identitaria possa piacere alla Chiesa. (Fonte: Corriere.it)

Non so se possa far piacere: sicuramente è una rivendicazione promossa dalla stessa Chiesa, dal momento che da almeno un decennio ha lanciato (con relativo successo) la formula della cosiddette "radici cristiane dell'Europa". Formula, tra l'altro, doppiamente pericolosa per la stessa Chiesa: innanzitutto perché implicitamente nega che l'Europa attuale sia cristiana, e in secondo luogo perché, nei paesi in via di sviluppo, i suoi avversari hanno buon gioco a ricordare alle popolazioni locali le radici cristiane del colonialismo europeo. Le rivendicazioni identitarie, del resto, vengono a galla solo quando sono esauriti i ragionamenti validi a sostegno delle proprie tesi: il ricorso alla tradizione, infatti, è per definizione un errore argomentativo.

io sono d'accordo con Jacopo, sulla sostanza, e fino alla lettura del suo commento non lo ero, ma i fatti, a ben guardare hanno tutt'altra pasta. Studio a Bologna, sono tutti anticlericali, insomma la maggior parte, parlo dei professori. Quello che è successo a Roma, a La Sapienza, va' guardato anche dall'interno. Lo sbaglio non è stato scrivere la lettera al rettore, nè il papa è stato furbo a non andare (si fosse sacrificato una volta, dico io, magari il pazzo c'era, sai come si scatenavano i cattolici intransigenti), il fatto concreto, il dato, se vogliamo, è che ormai consideriamo il papa come un pezzo istituzionale del nostro paese, e un rettore che forse non sarà rieletto ha avuto la brillante idea di far parlare un Pontefice Capo di Stato Straniero. Se fossi stato un professore della Sapienza mi sarei arrabbiato anch'io. L'apertura di un anno accademico non è un convegno o un incontro pubblico (da queste parti i vescovi fanno convegni sul matrimonio), ma il momento in cui vengono sanciti i principi d'azione, di ricerca e di innovazione di una Università degli Studi. questo papa è molto colto, lo sappiamo tutti come la pensa, anche se doveva parlare di pace, non riesco a cogliere l'opportunità della cosa, mi sembra che quegli scienziati si siano sentiti sottovalutati, scavalcati da ragioni per niente ideali, del tutto politiche e strumentali. A parlare di pace avrei chiamato un medico senza frontiere, all'università bisognerebbe invitare più persone fuori dell'ambito accademico. Quindi il dilemma è proprio qui: vogliamo capire o no che la Chiesa è importante, ma che a tante cose più importanti, per il solo fatto che non parlano la lingua diretta della santità, della moralità, del vicariato divino, in italia non gli si da abbastanza voce? Sono dappertutto...

Caro Jacopo, sono per la libertà di parola....PER TUTTI. Il signor papa non è un vecchietto con i buffi capellini come tu lo decrivi ma un uomo che ha un potere enorme sulle persone, e con una parola può fare star bene o male tante persone vista la sua posizione di potere appunto. Io non sono laico, sono buddista ma sono arrabiato come quei giovani della università della sapienza per le continue intromissioni nella vita degli italiani da parte della chiesa cattolica. BASTA! I ragazzi e i docenti avevano e hanno tutto il diritto di dire basta, ogni persona ha il diritto di non essere d'accordo, di dire non ti vogliamo a casa nostra, nella nostra università. Caro Jacopo, non sono d'accordo con te. Appena si tocca il potere si scatena il finimondo. Voglio un mondo libero, voglio un Italia libera di contestare il papa di dire " ne abbiamo sentite tante da te, ora per favore lasciaci in pace".  Caro Jacopo ho una stima profonda nei tuoi confronti ma le tue parole su questa vicenda non mi piacciono e mi preoccupano : possibile che non riesci a vedre quanto siamo stanchi di essere presi in giro, di sentirci fare in continuazione la morale, la predica. Abbiamo bisogno di  DIALOGO non di semidei che ci dicono quello che dobbiamo e non dobbiamo fare. DIALOGO libero, sincero, costruttivo. Sediamoci a parlare, non abbiamo bisogno di un pulpito, l'unica cosa necesseria sono un po di sedie e tanto RISPETTO. 

Con rispetto, Carlo Manca. 

Salve a tutti,

vorrei condividere alcuni pensieri sorti in seguito agli avvenimenti della Sapienza:

1. il figlio del falegname (citando De Andrè) aveva insegnato ai discepoli: "Vi mando come agnelli in mezzo ai lupi" (Mt 10,16) Chissa se anche il successore di Pietro avrà sentito prima dell'alba cantare il gallo.

2. Blaise Pascal: "Il servitore non sa quel che fa il suo padrone, poiché il padrone gli dice solo l'azione, non il fine; ed ecco, vi si assoggetta servilmente e pecca sovente contro il fine. Ma Gesù Cristo ci ha insegnato il fine. E voi lo distruggete."

3. Leonardo Sciascia si considerava un cattolico senza Chiesa ed un comunista senza partito. Dopo aver letto la lettera di Flores d'Arcais a Napoiltano penso ci si possa anche considerare italiani senza Stato.

 

Caro Jacopo,

mi spiace proprio, ma anche tu, come giornalisti e politici, sei caduto nella trappola di chi ha giocato sull'ignoranza del paese!

Dietro alla questione non c'è infatti l'intenzione di mettere a tacere il papa perpetuata da parte di professori esaltati e politicamente schierati! Per capirlo basta osservare il piccolo particolare che la maggior parte dei professori firmatari della lettera che sembra aver scatenato lo scandalo, appartiene ad aree della conoscenza ben lontane dalla politica: la critica alla scelta infelice di invitare il papa all'inaugurazione della Sapienza arriva infatti da studiosi e professori di fisica e non è cosa recente, ma è datata metà novembre. Il fatto che sia apparsa sui mass-media solo ora giustifica il sospetto di strumentalizzaione dell'intero caso da parte di qualcuno intenzionato a mostrare il papa come vittima di chissà quale complotto.

Per conoscere la genesi dello scandalo che ha riempito giornali e TV in questi giorni è illuminate leggere quanto scritto da alcuni dei firmatari e riportato ai seguenti link:

Sulla mancata visita del Papa alla Sapienza (17 gennaio 2008)

Proviamo a riepiologare i fatti

di Giorgio Parisi*    http://www.sinistra-democratica.it/universit/articoli-1

L'articolo rimanda poi all'originale della lettera firmata dai professori ed indirizzata al rettore della Sapienza:

Lettera aperta al Rettore de L'Università La Sapienza di Roma (14 novembre 2007)

La laicità è un bene prezioso serve a preservare l'autonomia della cultura e il progresso della scienza

di Marcello Cini*   http://www.sinistra-democratica.it/libert-diritti-etica/libert-0

Spero che il mio intervento possa contribuire a chiarire le idee di chi legge ed a riportare tutta la questione su di un giusto e sereno piano di valutazione!

Per Jacopo: spero che, dopo aver appreso come si sono svolti i fatti, tu possa trattare nuovamente questo argomento, così importante e delicato, in modo meno approssimativo su uno dei tuoi prossimi appuntamenti con il cacao settimanale: noi lettori siamo certamente interessati a conoscere la tua opinione in merito ai delicati rapporti tra scienza e fede ed al ruolo del papa nel guidare il progresso anche di chi non è cattolico.

Vorrei far notare che il Vaticano sta cercando (e a quanto vedo sta riuscendo) a far passare il messaggio secondo il quale "al Papa sarebbe stato impedito di parlare"...

Per favore, non ci cadiamo anche noi!!!

Nessuno ha impedito al Papa di andare alla Sapienza e fare il suo discorso. E' stato lui che ha rinunciato per paura di confrontarsi con il dissenso. E quando parlo di dissenso, non mi riferisco esclusivamente alle palesi contestazioni nei suoi riguardi, ma anche e soprattutto al clima di indifferenza generale dal quale la sua visita sarebbe stata accolta. Infatti, mentre laicisti e Papa-boys si scontravano alla luce del sole, oltre il 90% degli studenti, sommessamente, non dava alcun rilievo a questa vicenda. Voglio dire che oltre il 90% degli studenti ad ascoltare il Papa non ci sarebbe andato per niente, per la semplice ragione che alla stragrande maggioranza dei giovani non gliene importa un fico secco né del Papa, né del problema della laicità.

Il dramma con il quale noi laici ci scontriamo quotidianamente non è rappresentato da un diffuso attaccamento alla Chiesa ed ai suoi dogmi tradizionali, quanto piuttosto al diffuso disimpegno della gente di fronte alle questioni di carattere ideologico, qualunque ne sia la specie e la matrice. In pochissimi comprendono il danno che la Chiesa ci sta facendo sul piano dei diritti umani e civili, quindi, come avviene in Italia relativamente ad ogni situazione che in apparenza non sembra interferire direttamente con l'interesse dei cittadini, è il menefreghismo a prevalere. E il menefreghismo produce come risultato il mantenimento dello "status quo", finché non diventa evidente... Dico "finché non diventa evidente" perché è ovvio che nel momento in cui risulterà palese agli occhi di tutti che verso la Chiesa c'è, di fatto, una pressoché totale indifferenza, i politici non avranno più convenienza a fare concessioni al Vaticano, ed allora la Chiesa perderà potere per sempre.

Ed è proprio per questo che la Chiesa sta tentando disperatamente di far passare l'idea di un forte consenso nei suoi riguardi, assolutamente fasullo. Per questo le parrocchie organizzano pullman  ed offrono gite gratuite a Roma ogni volta che il Vaticano ha bisogno di incrementare tale equivoco in merito all'effettivo consenso che riscuote...

In quest'ottica il Papa si è vergognato di mostrare alle telecamere che delle decine di migliaia di studenti iscritti alla Sapienza soltanto una minimissima parte era in realtà interessata ad ascoltare il suo discorso, fosse per contestarlo o per applaudirlo.

Questa è la verità, cari amici, la verità che fa più paura alla Chiesa: l'indifferenza!!!

 

 

Il Senato ha bloccato la nomina a presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche del fisico Luciano Maiani. La sua colpa? Aver firmato il documento sul papa.

Di Gennaro Carotenuto

Tempi duri per i laici, ma anche per milioni di cattolici onesti in Italia. Tempi così duri da evocare davvero il processo "onesto e giusto" contro Galileo Galilei. Così duri da evocare le liste di proscrizione dei regimi totalitari. Così duri da paventare che presto tra i requisiti per accedere alla docenza universitaria potrebbe essere necessario un giuramento di fedeltà a Benedetto XVI speculare a quello che Benito Mussolini impose l’8 ottobre del 1931[1] ai docenti universitari. Un Benedetto XVI che va subito riconosciuto come innocente (ma magari soddisfatto) rispetto alla voglia di fanatismo, alla voglia di talebanizzazione dei rapporti tra Stato e Chiesa voluta innanzitutto dai cosiddetti atei devoti e teocons. In un'Italia dove non si possono condannare i corrotti, questi hanno trovato un nuovo nemico: il laico. Laico come alieno, laico come grillo parlante, come paria in uno stato che ha scelto una versione confessionalista della laicità (si legga l'imprescindibile articolo di Susanna Mancini).

Il caso è facilmente riassumibile, ma siccome è una cosa così vergognosa (soprattutto per il parlamento della Repubblica) e insostenibile ne troverete ben poca nozione sui media.

Al prestigioso fisico Luciano Maiani non è stata ratificata la nomina a presiedere il CNR proprio perché colpevole di essere tra i firmatari della lettera dei 67, con la quale si riteneva inopportuno l'invito a Joseph Ratzinger per l'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università di Roma La Sapienza.

Appena pochi giorni fa il fisico romano Luciano Maiani era stato nominato Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Sulla base dei suoi titoli tutti si erano dichiarati soddisfatti. Restava la ratifica del Senato, un proforma da tenersi ovviamente solo sulla base del curriculum scientifico dello studioso. Ma non è andata così: con un dibattito surreale in Senato (leggibile per esteso a questo link) la sua nomina non è stata ratificata ed è stata chiesta un'audizione del ministro Fabio Mussi. La colpa di Maiani è apertamente ammessa: ha firmato la lettera dei 67 e quindi sarebbe incompatibile. Il dibattito in Commissione è simbolico dell'Italia di oggi e merita di essere riassunto.

Per il senatore di Forza Italia, Franco Asciutti (per far queste cose si usano apparatnik di seconda fila), alla luce della posizione espressa contro il papa, Maiani sarebbe "incompatibile con un atteggiamento equilibrato e laico". Prova a difenderlo Andrea Ranieri del PD ma la pezza è peggiore del buco: suvvia, Maiani è su posizioni moderate, ha firmato sì la lettera ma solo per il Rettore, non voleva diventasse pubblica. Insomma, per Ranieri Maiani è colpevole ma di peccato veniale. In generale gli interventi del PD sono tutti improntati a prudenza e cerchiobottismo. Si rendono conto della pretestuosità, della gravità e della pericolosità come precedente, ma preferiscono restare nel mezzo, ribadire la loro condanna dei rei e alla fine far passare uno scandaloso rinvio.

Dopo Ranieri prende la parola Maria Agostina Pellegatta Verde lombarda e finalmente dice una cosa banalmente sensata: "siamo chiamati a giudicare i titoli di Maiani, non le sue opinioni". Basta ciò per fare impazzire di rabbia l'italoforzuto Egidio Sterpa. E' il più noto tra i coinvolti, già ministro in quota PLI durante la prima repubblica, con una condanna in via definitiva per tangenti nel caso Enimont: "abbandono l'aula per protesta contro l'intolleranza". Amen.

Da lì, se mai ve n'era stato, si perde il lume della ragione. Luca Marconi dell'UDC teme addirittura che Maiani non sia in grado di assicurare la libertà d'espressione. Ma è Giuseppe Valditara di AN che passa il segno: Maiani deve chiarire la sua posizione per poter valutare se è compatibile con l'incarico. Che "chiarire la sua posizione" riecheggi l'abiura chiesta a Galileo non può sfiorare Valditara. Parlano vari altri, ma alla fine la decisione è presa, il Senato della Repubblica non ratifica la nomina di Maiani e convoca il Ministro Mussi.

Questo è quanto è successo in Commissione. Luciano Maiani passerà, prima sotto le forche caudine, poi, a meno di incredibili novità, come presidente del CNR. Ma il segnale che viene dato al paese e all'Università è gravissimo: abbiamo i vostri nomi e possiamo danneggiarvi nella vostra carriera come stiamo facendo con il più potente di voi. In questi giorni centinaia di docenti, ricercatori e precari della ricerca, oltre a migliaia di liberi cittadini stanno firmando due appelli, che trovate qui e qui. E' di fatto una lista nera. Come fatto in Senato per Maiani chi dice che non possa essere tirata fuori per un concorso universitario o per un posto pubblico?

PS Si passi una chiosa scherzosa a una notizia così grave. Il più diffuso programma di Voip, Skype, lo avevamo già segnalato qui, ha una funzione aggiuntiva che rende cliccabili i numeri di telefono e sostituisce al prefisso internazionale la bandierina del paese. Con un curioso errore: al prefisso +0039-06 invece di sostituire la bandierina italiana sostituisce quella vaticana, anche nello studio del prof. Maiani (vedi immagine). Sorge un atroce dubbio, è Skype che non ha avuto notizia della breccia di Porta Pia o siamo noi che non siamo aggiornati sul ritorno del Papa Re? 

[1] G. Boatti, Preferirei di no. Le storie dei dodici professori che si opposero a Mussolini, Torino, Einaudi, 2001.

sono completamente d'accordo con te, uno può essere contro la Chiesa quanto vuole, ma non esiste che in un paese "democratico" venga negata la parola a qualcuno!

Anche io sono spesso contro la Chiesa, per le schifezze che ha fatto nel passato e per il medievale concetto che hanno del sesso, ma sono rimasto davvero stupito nel vedere quello che è successo.

Non siamo dentro ad un regime e non c'è nemmeno da scherzare su questo, perchè se qualcuno non voleva ascoltarlo non andava, oppure usciva, ma se c'è qualcuno che crede nelle sue parole, che senso ha privarlo di quel diritto?

Sono un tuo grande fan Jacopo, continua così che sei forte!

Gabriele  =P

SE dai dei calci ad una torre che succede ? Chi passa dirà "poverino che pensa che crolla la torre ?" "e pazzo" "Mi fa ridere"  ecc. ecc..

SE dai dei calci ad una torre è qulla TRABALLA e scricchiola che succede ? Chi passa dirà "Ma è pazzo farà crollare la torre" "rischia di distrubbere un monumento" "puoi far del male crollando la torre" ecc. ecc..

Per 1500 ANNI il Papa è stato = INCARCERATO, UCCISO, ANTIPAPI, FATTO GUERRE CONTRO, CONTESTATO DURAMENTE (ricordate anni 60-70-80 ?, altro che oggi), SPARATO, SCISSIONI (protestanti, antipapi, Miligo, Chiesa francese), ECC. ECC.  

MA la gente diceva "poverino che pensa che crolla il papato ?" "e pazzo" "Mi fa ridere"  ecc. ecc..

Ma oggi è bastata una semplice contestazione è subito "Ma è pazzo " "rischia di distrubbere un credo" "puoi far del male" ec.c. ecc..

Questo perchè il cattocesimo NON è più una religione è una multinazionale ricchissima !

Basta vedere le chiese : Su mille abitanti olo 20 persone la frequentano => il 2% è fedele ! Il resto non conosce i 10 comandamenti => Falsi credenti, leccaculo solo perchè la chiesa è potente grazie al denaro ! Ovvero la dea Mammona !

Per difendersi, la Chiesa Cattolica deve pagare i giornalisti per diffondere FALSE notizie, che potete leggere sui giornali e sentire dalle TV, grazie al denaro che i fedeli (pochini) danno per i poverelli, ma come vedete vengono tutti usati per altri scopi !

Senzi soldi, il cattolicesimo sarebbe scomparso da tempo.

 

 

 

 

Sapere è Potere !