Chi ci può salvare da Berlusconi Tris? Fantomas!

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La situazione è veramente buia. Non si vede da dove possa venire una salvezza. Ma sono convinto che la Dea e il destino non possano tollerare una terza vittoria dell'animaletto mediatico. Quindi qualche cosa di pazzesco deve succedere e salvare gli italiani da un destino insoportabile. Dobbiamo sperare nei poteri del caso perchè partiti e movimenti progressisti sembrano in questo momento totalmente groggi. Ma cosa ci può salvare dal ritorno della belva liftata?

Scartate le possibilità possibili restano solo quelle impossibili. Quindi facciamo lavorare la fantasia.

-1: Veronica Lario entra in politica, lascia Silvio e si mette con Cacciari che diventa leader del PD. Veronica fa tutta la campagna elettorale sui tradimenti del'ex marito. Le donne italiane si incazzano e lei divnta primo ministro e salva il paese (chi non voterebbe Veronica Lario? Io la voterei subito!). Il che dimostrerebbe che chi sta con Veronica vince. E io credo sia così. Veronica è l'ago della bilancia astrale del sistema Italia. Se Veronica molla Silvio lui è finito.

-2: Berlusconi muore di infarto mentre sta copulando con una minorenne. Il tutto viene ripreso dalle telecamere di scherzi a parte (qualcuno commenterà:"E' stato tutto a causa di una serie incredibile di coincidenze assurde"). Casini viene beccato con 3 trans e la cocaina, Fini abbandona la politica in preda a una crisi mistica dopo essersi convertito al buddismo.

-3: Mastella confessa, Cuffaro confessa, Bassolino confessa. 1000 arresti. D'Alema ha una crisi mistica, diventa scintosta e abbandona la politica. Colpo d scena: Platinette viene nominata segretaria dei PD. Veltroni si dà al cinema.

-4: Maroni si fa un acido, Giuseppe Garibaldi gli appare e gli dice: REDIMITI!, e lui convince metà della Lega a passare con il centro sinistra e a fare sesso con i Rumeni. Bossi cambia sesso e diventa una suora Indù.

-5: Maurizio Costanzo e sua moglie fondano il Partito degli Amici. Aderiscono Simona Ventura, Marcuzzi, del Piero, Ezio Greggio e Jacchetti. Jerry Scotti viene eletto premier con il 52% dei voti. Trasformano il parlamento in un reality. Si votano le leggi con gli sms, l'esercito italiano parte a salvare bambini africani insieme a telecamere e ballerine. Bin Laden si arrende alle nostre Letterine aereotrasportate, grande rilancio del Made in Italy.


Commenti

ahah questa sì che sarebbe una meravigliosa serie di eventi positivi!

Scherzi a parte, credo che per salvare il nostro paese ci debba essere una vera democrazia.. forse starò esagerando, ma quando in Francia il Terzo Stato ha fatto la rivoluzione, ha avuto il coraggio di ribellarsi ai Nobili, che si arraffavano tutte le risorse per vivere nel lusso, a discapito del popolo.

Notate anche voi qualche similitudine fra i Nobili francesi di fine settecento e i nostri politici?

Ma in ogni caso all'italiano medio importa solo avere il cellulare che fa le foto e ti sbatte le uova in padella alla mattina e che il digitale terrestre continui a trasmettere le partite di calcio.

A volte però mi viene da sognare un sistema politico che sia veramente rappresentativo, in cui i dipendenti sono dipendenti e non i nostri sovrani e in cui le leggi siamo veramente noi a votarle, per i nostri interessi, anche grazie all'elettronica.

Personalmente voterei Jacopo Fo e Beppe Grillo per una dittatura biennale.

Temo proprio che il problema sia che il sistema politico sia GIA' veramente rappresentativo, eh.

[oggi sono particolarmente pessimista, lo ammetto, ma ci avrò qualche scusante, no?]

Sono d'accordo con te, il nostro parlamento ci rappresenta.

Ma la mia ricetta è prenderla sul ridere e non incazzarsi nemmeno se arriva al governo berlusconi e rimanete senza un lavoro e senza casa... Sembra folle, ma ha una sua logica: se avete notato, da almeno 20 anni (insomma, almeno da quando ho una percezione dell'esistenza della politica) sono tutti contro. Mai uno che dica:"quanto sarebbe figo fare questo, dai, lo facciamo?". No, ognuno cerca di convincerci a votare per lui non perché ha delle buone proposte ma perché l'avversario è una merda indegna.

Questo fa presa sugli italiani perché l'italia è una nazione di incazzati per vocazione. Io vivo all'estero da 4 anni (ora sono in spagna) e ogni volta che torno in italia mi sconvolgo dei brutti grugni che vedo in giro, di come sul tram, in coda all'ufficio postale e ogni volta che se ne presenta l'occasione, se non hai l'ipod nelle orecchie e fissi un punto sul pavimento, rimani invischiato (anche solo come spettatore passivo) in una di quelle conversazioni dove la gente si dà ragione a vicenda elencando le cose che non vanno in un escalation di schiuma alla bocca e pugni al cielo. Ovviamente mai una proposta, salvo manganellare, dare fuoco, sparare...

Se pesti un piede a qualcuno ti fulmina con lo sguardo, se non parti subito al verde ti suonano e se potessero ti incenerirebbero e via dicendo... Non si può andare avanti così!!!!!!

Secondo me se risolviamo il problema della gente incazzata faremo un gran passo in avanti su molti fronti. Capiscoo che se le cose fanno schifo sembra giusto e legittimo incazzarsi, ma io mi sto convincendo che è controproducente perché l'incazzatura si propaga e crea terreno fertile per questo tipo di politica.

Quindi ridete e contagiate quelli che avranno votato berlusconi per poi incominciare a lamentarsene... voi almeno non c'entrate!

 

 

 

 

[eheheh bella forza mantenere un sano distacco, dall'estero!]

Io la vedo molto diversamente:

1) benché gran parte della coalizione di centro-sinistra non mi rappresentasse, io l'ho votata non solo nell'ottica menopeggistica, ma anche in modo propositivo, per via di una serie di cose che erano nel programma, e che secondo me se applicate avrebbero almeno gettato le basi per qualcosa: conflitto di interessi, lotta all'evasione, riconoscimento alle coppie di fatto, aumento del costo del precariato rispetto a quello del lavoro a tempo indeterminato. riforme istituzionali, nuova legge elettorale, riforma della giustizia ecc... tutte cose che avrebbero almeno avvicinato l'Italia a una parvenza di paese civile, quasi come gli altri dell'UE. E cmq, per la precisione, se anche avessi votato solo "contro", non l'avrei fatto perché una parte diceva che la controparte fosse una merda indegna, ma perché la controparte era effettivamente senza possibilità di fraintendimento alcuno una merda indegna: e liberarsi di una merda indegna, non ti pare propositivo? Trattasi solo di priorità: in condizioni di emergenza, le priorità cambiano. Altra cosa è il voto a mo' di "tifo": quello sì, pro o contro che sia, è idiota.
Insomma, le proposte ci sono pure, ma se poi vengono disattese chetterìdi? E qui andiamo al punto 2

2) Condivido in pieno la convinzione che il buonumore e l'atteggiamento positivo siano di aiuto; ma, non sarà meglio fare qualcosa perché la gente sia meno incazzata, anziché far finta di non esserlo? Non confondiamo gli effetti con le cause! Io mi considero fortunata ché l'umorismo cinico e grottesco-assurdo è tra quelli che mi fanno più ridere, e di materia prima per quello in 'sto paese ne abbiamo quanta ne vogliamo! Tuttavia, preferirei meno materia prima e più sorrisi rilassati, và, ché lo stress da risate amare resta eh!
Come dire, per la sopravvivenza, ammesso che tu ci riesca in condizioni estreme, può aiutare, ma per cambiare le cose, onestamente, ci credo pochino. Tra l'altro, qua già tirano la corda fino a spezzarla quando ti vedono tutto viola e con le vene del collo gonfie, e arrivano a sottovalutare mobilitazioni importanti, figuriamoci quello che potrebbero fare se ci vedessero plaudenti e felici!
Poi, che ci sia uno sconvolgimento delle scale dei valori, che magari porti a incazzature per motivi in verità futili, questo è un altro discorso, anche se le cause non tanto diverse, Io credo che si debba sempre agire sulle cause, sennò non si va da nessuna parte: e di solito se uno ha i nervi a fior di pelle, mica ce li ha per caso! Anzi, a volte una sana incazzatura li rilassa, i nervi.
Inoltre, magari sarà il mio pragmatismo che mi impedisce di prendermi in giro, quando la situazione è veramente critica, ma spero perdonerai i miei dubbi sul fatto che tu riesca, nel malaugurato caso, a realizzare quello che scrivi; Berlusconi al governo, perdi il lavoro, la casa, e purtuttavia tu la prendi sul ridere? Mmmmm...

Se riesci a restare calmo mentre tutti intorno a te hanno perso la testa, forse non hai afferrato bene la situazione. (Jean Kerr)

Ovviamente dicevo solo parzialmente sul serio...

Volevo far riflettere sul fatto che non vivendo in Italia e tornandoci ogni tanto, si nota in modo drammatico la bile che scorre nel bel paese. Ora l'interpretazione più ovvia è che la gente è incazzata perché le cose vanno male, ma invitavo a riflettere che non è così scontato che non valga ache il contrario, cioè che se la gente non carburasse con orgoglio incazzatura sterile forse le cose  potrebbero andare meglio!

Ripeto, non che non ci siano motivi per non incazzarsi e non è che io non mi incazzi. Ma vista la situazione non mi sembra che coltivare incazzatura porti da nessuna parte, anzi rende la gente più debole e più vulnerabile. Delle persone incazzate sono emotivamente meno stabili è più facile preda di chi vuole salire sul cavallo pazzo. Immagina di vedere qualcuno che non la pensa come te che esprime le sue ragioni in modo aggressivo e incazzato... di rimando ti incazzi e ti scandalizzi molto di più che non di fronte alle stesse idee esposte in maniera più ragionevole, magari più creativa o spiritosa.  E questo vale anche al rovescio, se sei tu che sprimi le tue idee incazzato nero, chi non la pensa come te non sarà assolutamente disposto ad ascoltarti.

L'italia è un paese di gente incazzata nera ma non in modo unitario... C'è chi pensa che la piaga da sconfiggere siano i comunisti, chi berlusconi, chi il papa, chi i professori de la sapienza. Divide et impera. Ed è quello che stanno facendo. E a nessuno viene in mente che forse la piaga ognuno se la porta dentro.

La situazione è tragica e dall'estero non mantengo il distacco. Sono all'estero perché in italia potevo andare a pulire i cessi, all'estero faccio ricerca. Niente contro chi pulisce i cessi, ma avendo una laurea e un dottorato avevo altre aspettative.

Qualcuno accusa chi vive all'estero di abbandonare la nave che affonda. Forse sì, ma ti viene da dire, mi sono impeganta, ho studiato, mi sono qalificata professionalmente, lavorerei volentieri in italia per far crescere il mio paese ma all'italia io non interesso... e vabbé, che devo ancora fare? Se l'italia cambia idea batta un colpo!

Il mio era un invito a non perdere la testa e quando dicevo che la gente vota contro non mi riferivo a te che sicuramente pensi col cervello, ma a quella cospicua parte di popolazione (che alla fine fa pendere l'ago della bilancia da una parte o dall'altra) che pensa con lo stomaco, e in italia troppi hanno il mal di stomaco e lo coltivano con orgoglio...

Però se tu ti incazzi e urli la gente che pensa con lo stomaco non ti ascolta, ma perde ancora di più la testa. E anche loro votano e non sono pochi.

E allora ribadisco il mio invito. Non vi incazzate che tra un po' vi sparate gli uni con gli altri allora sì che poi ce l'abbiamo veramente nel culo!

 

 

 

 

Non so, io sono convinta che tutta 'sta voglia di incazzarci non ci sia mica eh, anzi! E' incazzatura motivata. Io continuo a pensare che si debba agire sulle cause e non sugli effetti, perché l'incazzatura non nasce come una cosa per forza negativa, anzi, quindi bisognerebbe farla fruttare.
L'incazzatura è alimentata sì dalle campagne di odio, ma a parer mio non sono quelle del tipo "votate contro quellollì perché fa così o colà": se uno dedica un minimo di  attenzione ai fatti, sa come stanno le cose, o se non lo sa, verifica, e decide di conseguenza, ma nel merito. Perché è vero che l'informazione fa schifetto, ma è vero anche che qui parecchie cose veramente scandalose son fatte sotto gli occhi di tutti, per una commistione di motivi: opportunismo/connivenza, assuefazione, indifferenza, impotenza. Semmai trovo strumentale che si classifichi come incitamento all'odio il raccontare apertamente cosa di pessimo abbia fatto una parte politica: basta guardare i confronti che si fanno in USA [ma noi gli USA li citiamo solo quando fa comodo, già!], dove esponenti della stessa parte politica durante le primarie si gambizzano politicamente a vicenda!
Le vere campagne di odio sono quelle più pratiche, e più profonde: non ci vuole un sociologo per prevedere che se dividi le persone che convivono in una società in classi sociali, in cui alcune classi stanno male ma male, e altre le fai vivere nel lusso e nello spreco, poi un pochettino quelli del piano di sotto cominciano a guardare storto quelli di sopra, specie se pagano una bella quota dei loro lussi. E quelli del piano di sopra, vedono quelli di sotto come un pericolo per la loro posizione; oltretutto li hai convinti di essere in qualche modo superiori. Per dire, guarda il tuo caso: dimmi, quanto je vòi bene a chi senza le tue competenze si becca per clientelismo un bel posto di dirigente al posto tuo? Queste sono le campagne "contro", quelle vere, quelle metastatiche, quelle che generano il malumore. quindi l'insoddisfazione, quindi la sensazione di ingiustizia, quindi la rabbia. E se quando uno manifesta dissenso o osa chiedere quello di cui ha diritto viene isolato, ignorato, deriso, penalizzato ulteriormente, allora si sfocia nella rabbia cieca, distruttiva, che deriva dal senso di impotenza. E questa è la rabbia pericolosa, che può essere manipolata e strumentalizzata: quella dell'impressione dell'impossibilità di una via d'uscita, che quindi ormai trascura l'intento iniziale, e colpisce per puro sfogo. Quella che si strumentalizza per le campagne elettorali [è successo di peggio, quando si è strumentalizzata per l'uso strategico del terrorismo...], e poi quando non serve più si annichilisce per esempio andando a porta a porta da presidente del consiglio e classificando la corruzione tra gli esponenti politici come qualcosa di immutabile e rappresentativa degli elettori [posso dirlo io al baretto sotto casa, non chi ha in mano l'esecutivo! in un paese civile la frase successiva doveva essere necessariamente "pertanto, ecco le mie dimissioni"!], per dare la sensazione di inutilità di qualsiasi iniziativa. Praticamente ti sta dicendo che la responsabilità è tua perché quella volta che avevi bisogno di una tac urgente, e non riuscivi a trovare posto, sei stato costretto a chiedere aiuto a tal dei tali che aveva l'aggangio giusto per concederti generosamente quello che ti spettava di diritto. Un po' come quando negli anni 80 ci dissero che il buco nell'ozono l'avevamo fatto noi con la nostra bomboletta di lacca spray... per quanto in quegli anni la tv lasciasse intravedere effettivamente un abuso di lacca, non è che fosse tanto credibile, no? Però funziona: se riesci a convincere la gente che siamo tutti colpevoli, che l'unica via è allinearsi al clientelismo se non per lucro per sopravvivenza, e a fornire anche una giustificazione preconfezionata, perché "così fan tutti", la filosofia del "è tutto un magna magna" ti lascia le mani libere.

Per me se non parti da tutto questo, la rabbia non la sradicherai mai.
Bisogna cercare di intercettare la sana rabbia in un punto intermedio, cercando di convogliarla verso iniziative costruttive.
Per me non è che la gente coltivi incazzatura "sterile", è che i tentativi, gli sforzi, le craniate contro porte chiuse o muri, la alimentano per forza. L'incazzatura non è sterile, genera azioni, impegno, sforzi... e sterili alla fine risultano gli sforzi! Tu stessa parli della tua scelta di andare via dall'Italia come una scelta forzata, e non deliberata, no? Se non avessi avuto quella possibilità, staresti qui a fare qualcosa che non ti soddisfi, e un po' di grugno ce l'avresti per forza, che tu ti sforzi di prenderla bene o no.

Ora, prendi uno che magari a 30 anni fa tre lavori precari, part-time, sottopagati, in cui sbriga il lavoro dei raccomandati incompetenti assunti a tempo indeterminato, tre mesi sì e uno no, senza ferie e malattia, con i cui proventi non può pagarsi una casa sua  [o magari deve aiutare economicamente un genitore in pensione mai adeguata all'inflazione reale?], che oltre a non poter progettare se non una famiglia, quantomeno una futura autonomia, si sente pure chiamare bamboccione dalle istituzioni. Ecco, vai da questo, alle 6 del mattino, nell'ultraperiferia di Roma, mentre controlla sul giornale se quel giorno lì per andare al lavoro può prendere la sua automobile vecchia [quella si può permettere], quindi inquinante, con targa pari, oppure deve accalcarsi in una metropolitana sottodimensionata per la città in cui vive, e poi prendere due autobus, e se è fortunello impiega due ore ad arrivare al lavoro, dove non ha tutele che gli garantiscano la salute, e digli che la prenda a ridere, ché così le cose andranno meglio. Se ti prende sotto con l'auto inquinante, però, poi non prendertela con me, ché ti avevo avvertito.
Io spero invece che ci sia ancora margine affinché non ti prenda nel caso in cui tu vada lì a dirgli se ti aiuta a fare qualcosa insieme per cambiare le cose.

Poi c'è da dire che tu dai per scontato che il confronto di idee avvenga tra persone in buona fede. No, perché tra l'altro, se devo dirla tutta, io se ho davanti uno che mi dice delle cose arroganti come quelle che si sentono giornalmente non solo dagli esponenti politici, ma anche tra la gente comune, con un bel sorrisone, probabilmente mi incazzo anche di più, ché mi piglia pure per il didiètro. Le emozioni e la biochimica autoprodotta ce le abbiamo per dei motivi, mica a casaccio! Poi ovvio che tra persone civili, esseri pensanti che rispettano le opinioni altrui, mica ci dobbiamo aggredire in nessun modo, quindi manteniamo il confronto su toni di reciproco ascolto [visto ieri che splendidi esempi di aplomb in senato?] ma manipolare addirittura gli stati d'animo capovolgendoli, a me continua a sembrare una ulteriore violenza a sé stessi, oltre che una possibile fonte di confusione nella comunicazione, non posso farci nulla. Soprattutto se ragionevolmente, in base ai fatti, scorgo la malafede nella controparte.

Non so se mi sono spiegata: ben venga la risata e l'ironia, ma non come narcotico o cura. Semmai come pausa per rilassarsi e ricaricarsi un po', quello sì, sempre! :-)
Per me l'incazzatura non è una cosa illogica e contagiosa a prescindere, o meglio, non a questi livelli. Certo, si può trasmettere il nervosismo o viceversa il buonumore, ma solo in condizioni in cui non ci siano reali motivi di una certa entità che ti facciano essere sereno o incazzato. L'incazzatura nel merito delle cose, quella si alimenta con gli interessi privati sottintesi, con la sensazione che l'altro stia sostenendo una tesi non perché ci creda e la ritenga giusta, ma perché conviene a lui, e di conseguenza a mio discapito.
Perché c'è una differenza di fondo, mi pare di aver capito, tra le mie convinzioni e le tue: io alla buona fede degli "indecisi", o di quelli che seguono questo o quel cialtrone, non credo per nulla. Io credo che in larga parte in Italia le persone siano contro i favoritismi solo quando non le riguardano personalmente, e semplicemente credo che la gente voti o sostenga quello che reputa le convenga al momento: che poi incorra in errori di valutazione su quello che effettivamente le convenga nel lungo periodo, questo è da imputare in parte allo scarso impegno che le persone mettono nel seguire le vicende politico-sociali. Però intanto aldilà del beneficio dell'ingenuità nel valutare. resta il fatto che queste persone sono disposte a votare per questo o quello in base alla propria personale convenienza, e non in base a cosa sia giusto o sbagliato oggettivamente per la società intera. Insomma, il vecchio trucco del convincere tutti di essere privilegiati. anche quelli che effettivamente non hanno niente, funziona sempre, generando diffidenza e odio tra quelli che se si unissero potrebbero diventare pericolosi per il potere, in qualsiasi forma esso si manifesti.

Quindi, a tenere in piedi questa situazione, c'è il male vero dell'Italia: si è talmente diffuso l'individualismo sfrenato, che tutti trovano universalmente ragionevole e lecito [persino ammirevole] che ognuno faccia *solo* i suoi personali interessi, e si tende ad ignorare che li faccia a discapito di altri che hanno invece pari diritti, al punto che, come vediamo in questi giorni, si fa fatica a far capire cosa poi di male abbia fatto quel benefattore di Mastella che fa del bene con tutta la sua famiglia, o perché mai si pretenda che Cuffaro si dimetta, non avendo ancora affrontato tutti i tre gradi di giudizio, poverino, o perché sia scandaloso che un partito politico da 1,4% faccia cadere un governo perché altrimenti si approverebbe una legge elettorale che potrebbe tagliarlo fuori nella prossima legislatura.

Un po' come Nanni Moretti in "Bianca":
- Io lo so che tipo è lei: ha il suo macellaio di fiducia, che le tiene i pezzi migliori...
- Perché, c'è qualcosa di male?
- E certo che c'è, se ci vado io, poi mi prendo i pezzi peggiori!

E sempre dall'individualismo secondo me deriva la frammentazione dei partiti: perché in Italia molto più che all'estero c'è questa accettazione tacita del fatto che per rappresentare una categoria bisogna necessariamente farne parte, come se si desse per scontato che ognuno abbia il diritto di convogliare le risorse di tutti sui suoi bisogni personali o di categoria, o di imporre il suo punto di vista alla società intera.
Cioè, i partiti non si distinguono più per le differenze ideologiche, il cui fine però dovrebbe essere, benché nelle diverse ottiche, il benessere della società, ma si distinguono invece per la differenza di interessi privati specifici di questa o quella categoria.
Questo trasforma in qualche modo i partiti in una sorta di lobbies, tanto che ormai nessuno si scandalizza se l'unica attività dell'opposizione consiste nel tentativo di far cadere la maggioranza in carica, senza considerare il merito delle questioni in ballo in quel momento per il paese [ma semmai strumentalizzandole], o le conseguenze sul paese della caduta di un governo, tanto che abbiamo assistito per esempio ad un paradosso come la destra che vota contro un rafforzamento del contingente italiano nelle zone di guerra! Poi guardacaso, i provvedimenti che interessano direttamente i parlamentari, passano all'unanimità.

Praticamente in Italia non abbiamo un parlamento che porta avanti il paese, ma una eterna partita a sette e mezzo, in cui si cerca solo di fare 7 e mezzo e prendersi il banco, ché si guadagna di più. E se non si fa 7 e mezzo, vabbè nel frattempo si accumula, e il banco dopo 5 anni passa automaticamente a un altro [a questo serve il maggioritario! un po' per uno, e il bello è che 'sto automatismo funziona meglio se si lavora male]. Però con la differenze che i soldi non li mette chi gioca, eh, ma chi intanto intorno porta da bere e da mangiare, pulisce per terra, e tutto quel che serve, e magari trova generoso chi ogni tanto dal tavolo di gioco gli mette una monetina nella tasca: l'ha data proprio a me, quindi lo voterò la prossima volta. E torna tra le fila a guardarsi in cagnesco con gli altri.

Lungi da me l'idea di accusarti di abbandonare la nave che affonda, ma mi riconoscerai che il fatto che tu stia all'estero perché è meglio per te, anziché qui a farti quattro risate mentre pulisci i cessi, non è di gran sostegno alla tua tesi, tutto qui.

Il mio personale massimo livello di ottimismo al momento consiste nel cercare di credere che ci sia ancora margine, che non si sia superato il punto di non ritorno, in questa folle corsa all'illegalità, alla abolizione di qualsiasi etica e giustizia, in nome di un fine ultimo che è stato persino dotato di un assurdo alone di nobiltà: l'interesse personale, perseguito per di più con le risorse pubbliche.
Che ci sia ancora una bella fetta di persone che vuole veramente che si ripristini uno stato di diritto. Persone che contrariamente all'italico pensare comune del tipo "libertà è non rispettare le regole" [e andarne fieri, anche!], pensi invece più saggiamente e logicamente che la libertà c'è invece quando tutti rispettano delle regole giuste, in primis quelle scritte, ma poi anche quelle non scritte, della correttezza.
Tutto il resto secondo me migliorerebbe di conseguenza, e magari si tornerebbe a parlare di confronti tra ideologie, tra strategie diverse che perseguono lo stesso fine: il benessere della società tutta.

Quindi per quel che mi riguarda, posso dire che l'unico schieramento che di questo punto di partenza [e anche della battaglia per una legge seria sul conflitto di interessi] si è occupato e si occupa nei limiti delle sue possibilità, è stato ed è l'italia dei valori. Non posso certo dire di sentirmi rappresentata in generale, perché su molte altre questioni le mie opinioni sono molto molto distanti, ma come dicevo sopra, è una questione di priorità, e la legalità [e la conseguente questione morale] al momento per l'Italia è la priorità assoluta, a mio modo di vedere, quello da cui ripartire, cambiando l'impostazione di fondo.

Lungo ma è un piacere leggerti.
A ognuno piace leggere le opinioni che condivide (per questo si tende a comprare il giornale che rispecchia le proprie opinioni e ti dice ciò che vuoi sentirti dire).
Quello che hai scritto te naturalmente non lo trovo in nessun giornale.
Dimmi se scrivi da qualche altra parte sul web, verrò sicuramente a leggere i tuoi lunghi post.
Mi farà sbollire un pò di rabbia.

Se ne troviamo altri 3 o 4, e non ci cambiano la legge elettorale, già ci abbiamo i numeri per tenere in pugno un governo :-D

Non scrivo molto nel web [ché poi mi infervoro]: qualche volta da Floris, qualche volta nei forum rai [tipo redazione politica tg3], qualche volta dove capita. Sono più una lettrice :-p

  • Veltroni si dà al cinema.

Bè, questa non è poi così lontana dalla realtà...

I seguenti sono i miei pensieri, chiedo scusa se contrastano con i tentativi di Jacopo di risollevare il morale.
Il bruttissimo governo Prodi è caduto e probabilmente il prossimo sarà un apocalittico governo Berlusconi.
Non c'è modo di cambiare gli eventi, i meccanismi clientelari sono sempre ben solidi.
La magistratura può ormai essere messa a tacere senza neanche usare l'esplosivo.
L'informazione è efficacemente controllata.
Arretreremo ulteriormente dal punto di vista civile ed economico.
In Europa saremo superati dalla Romania e dall'Estonia.
Solo i mafiosi ed i corrotti stanno bene. Non sono pochi in effetti, e comunque sono quelli che ci governano.
Le persone oneste sono sempre più emarginate, ricattabili, povere, senza mezzi.
Meno male che questo mondo e questa vita sono inutili. E' l'unico sollievo che mi rimane.

Sono d'accordo con Aima! Ma io non mi sento assolutamente rappresentata...comunque scelgo i finali 1 e 4!

Salutoni Jacopo ti seguo da un po' ma solo ora mi sono iscritta. a presto!

PS Ma dove son finiti i capitoli settimanali sulle risposte e domande sbagliate? Scusa non è questo il titolo ma non lo ricordo :-P

 

Ciao Jacopo, salute a tutti ragazzi!

Provo a proporvi un altro punto di vista:

http://arcanopennazzi.wordpress.com/2008/01/24/network-quinto-potere/

http://it.youtube.com/watch?v=zONMkAomMZM

http://it.youtube.com/watch?v=gdXwLVUuI7g

Se ci fosse una sala cinematografica che lo proiettasse, andrei a vederlo al volo!
Ma il cinema è industria, deve produrre alla svelta, guadagnare il più possibile, restare in sala il tempo stretto e necessario per fare un botto di soldi, passare in DvD e continuare a vendere!
E poi questa pellicola ha 32 anni… mi sa che tra un pò la rimasterizzeranno, aggiungeranno scene inedite e torneranno a venderla!
Io però ho proprio la curiosità di vederlo. Stasera mi metto d’impegno ed imparo a scaricare dalla rete. Però al cinema è tutta un’altra cosa… No, non in quei moderni cubi con venti sale, venti film, coca e pop corn a raffica. Una piccola sala discreta colle poltroncine comode. Per godersi la meraviglia del cinema. Che è quella di tornar bambini e guardare i grandi dal basso. No, non per sottomissione. Per viaggiare, per sognare. Per stupirsi e imparare ad immaginare. Perché quando tocca a noi esser grandi magari lo facciamo meglio!
Le dimensioni, il buio, il sonoro è proprio quella la magia del cinema. Che ve lo dico affare…
Tornare bambini e ascoltare storie. Purtroppo spesso non vediamo cinema, non godiamo del grande potere evocativo delle immagini perché esse vengono relegate al ruolo di schiave della narrazione, probabilmente anche questo film segue questa logica. Logica che ignoriamo perché siamo educati all’industria, al dozzinale, alla città, a vivere dentro scatole, spostarci dentro altre scatole, trascorrere la gran parte del tempo dentro ennesime scatole per guadagnare il necessario per vivere, e tutto il surplus da spendere per reggere la noia e l’angoscia, ma questo è un altro discorso…
No, non lo è! Non è un altro discorso… E’ la conseguenza delle grandi scelte di massa per creare finto benessere da misurare col PIL, se no rimaniamo fanalino di coda della CEE, ci sorpassa anche l’Albania…
E prosegue la nostra vita slegata dal ciclo della natura, dal ciclo delle cose. Non abbiamo grandi orizzonti perché non siamo educati a guardarli, ad immaginarli. Viviamo piccole vite standard già confezionate e prestabilite. Asfalto e cemento ci tappano la visuale, in cambio di merci che devono spostarsi sempre più velocemente. A chi importa se non servono? Perché non ce lo domandiamo? Perché non smettiamo?
Perseverare nello sviluppo tecnologico che ci strazia e ci ammala. E se ti permetti di dire queste cose sei un reietto. No, cazzo! Io desidero vivere! Non arrivare a una pensione. Non sono James Dean, non voglio morire giovane, voglio solo vivere e non mi è concesso. I più non arrivano a considerare certe cose perché è normale, perché è progresso, perché se no sei fuori dai giochi, ma le alternative esistono e da sempre! Hanno nomi moderni ed affascinanti perché è così che si combatte la guerra del marketing: Ecovillaggi, Cohousing, Tele lavoro, Part time.
E allora penso che il cinema si può fare a casa di qualsiasi amico, basta fare una colletta e comprare un proiettore. Un cinema itinerante casa per casa. Fico! Ognuno prepara qualcosa e si crea l’armonia. Torta, biscotti e tisana o pizza e birra. Oggi da me e domani da te. Proverò a proporlo agli amici! Forse partendo proprio da qui riusciremo a smontare la città, a risolvere il problema.
Il cinema si può anche girare e montare da se e condividere con amici ed estranei e poi possono capitare delle magie tipo questo video che ho montato e Beppe Grillo ha messo nel suo blog, ed hanno visto 63.392 persone. La mia visione del mondo condivisa con 63.392 persone. Non sto tirandomela, ti sto dicendo di farlo anche tu! Perché esprimerti è molto meglio che prendere aspirina e farti il vaccino. Se ti esprimi il tuo sistema immunitario si tempra e si fortifica, sei meno cagionevole se stai bene, non ti ammali! Ma il sistema è fatto per curarci per avere l’antidoto ad ogni nostro male, la realtà si è stravolta. Siamo andati oltre lo studio e la ricerca per migliorarci la vita ed abbiamo ribaltato le cose. Non possiamo stare bene perché dobbiamo creare lavoro e profitto, gli inceneritori devono continuare a bruciare, chi sta bene non fa crescere il PIL, il dentista ha bisogno che ti si carino i denti, le merendine industriali contengono sempre più zuccheri, gli ospedali hanno bisogno di pazienti, le fabbiche devono continuare a produrre apparecchi, macchine, che si rompano alla svelta perché si vendano ricambi e si sostituiscano.
Il potere usa l’informazione, la persuasione e la paura per muoverci per spingerci a fare quel che a lui gonfia le tasche. Ma se noi cominciamo a far circolare il sapere, la cultura, la manualità, il saper fare le cose (internet serve a questo) non abbiamo più bisogno del meccanico, del cuoco, dello scrittore, del ragioniere, e finalmente possiamo godere d’essere semplicemente uomini! Miracoli biologici viventi. Non abbiamo più bisogno di lavorare ma di crescere, imparare, collaborare, condividere e tornare ad avere il nostro ruolo nella natura delle cose.
Questo è un processo che non arriva per illuminazione, non ha niente a che fare con l’ascetismo e la rinuncia. E’ una pratica che deve nascere dentro ognuno di noi, senza sinistra e destra. Hai capito la decrescita che forza!!? Non sta né a destra, né a sinistra, né in centro, sta con te! Con la tua autonomia, con la tua crescita interiore, con lo sviluppo della consapevolezza, con la tua capacità di realizzare che ognuno è ricco in proporzione a quello di cui può fare a meno. Perché ciò di cui di cui puoi fare a meno è finto, perché non contiene valore, perché non ti serve, perché gli stai vendendo l’anima e stai facendo fatica per niente.
Ho fiducia in noi, nel popolo, nei semplici, nei giovani, nei vecchi, perché non posso fare altrimenti, il petrolio sta finendo, il picco è stato valicato e siamo in discesa, è la fine della società capitalistico liberal democratica. Se faremo rete vivremo meglio. Se ognuno continuerà a volere tutto per se non potrà che andare sempre peggio e torneranno nuove aspre dittature meno subdole di questa ma più aspre perché non ce l’aspettavamo e non eravamo pronti a cambiare, migliorare.
Arcano Pennazzi