Ecologia e Ambiente

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Notizie sull'Ecologia e sulla salvaguardia dell'Ambiente

Tutti a fare a pezzi Beppe Grillo

Intanto i nostri media investono gli italiani con una paurosa ondata di notizie false sul riscaldamento della nostra penisola. Semplicemente centinaia di giornalisti non hanno capito un cavolo.
Semplicemente centinaia di giornalisti non hanno capito un cavolo.

Oggi (giovedi' 13 settembre 07) La Repubblica titola "L'Italia si riscalda piu' di tutto il pianeta". Il titolo si riferisce al succo di quanto emerso nel convegno romano sul clima organizzato dall'agenzia governativa Apat. Sotto due articoli. Il primo, a sinistra, comincia spiegando che i tg si sono sbagliati la sera prima parlando di un aumento della temperatura media dell'Italia maggiore di 4 gradi: sono solo quattro decimi di grado. Il giornalista riporta che l'aumento medio sul pianeta e' stato di 7 decimi di grado negli ultimi 100 anni e l'aumento italiano di 11 decimi (1 grado e 1 decimo di grado). Nell'articolo a fianco un altro giornalista delira affermando che l'aumento della temperatura in Italia e' stato di 4 volte quello mondiale. Che farebbe 7x4=28 decimi di grado (2 gradi e 8 decimi). Anche il Corriere della Sera titola "Clima e costi, allarme per l'Italia" e ripete piu' volte la notizia errata su un aumento della temperatura italiana 4 volte quello del resto del mondo (invece di 4 decimi di grado). Grande risalto interno, con pagina 2 e 3 dedicate alla notizia. E qui i dati vengono sparati a raffica seguendo la metodologia scientifica detta 'n do cojo cojo.
Si parla infatti di un aumento della temperatura di 1,4 gradi in Italia negli ultimi 50 anni, dato di provenienza misterica. Contraddetto pero' in un titoletto dove si sostiene che questo aumento non e' da riferirsi all'Italia nel suo complesso ma alle citta', il che e' un discorso completamente diverso. Le citta' si scaldano ovunque molto di piu' dei territori circostanti, quindi non posso confrontare il surriscaldamento delle citta' italiane con quello medio del pianeta, e' come mischiare democristiani e dentisti, non funziona.
Poi si sostiene, sulla scia di molti tg che per ogni grado di aumento della temperatura la mortalita' cresce del 3%. Notizia terrorizzante e misteriosa come le altre. In Italia c'e' stato, secondo l'articolista, un aumento di piu' di un grado (quattro volte il resto del mondo) quindi in Italia avremmo dovuto avere un aumento della mortalita' maggiore del 3%... Almeno il 6% se son buoni i dati di un aumento planetario di 7 decimi di grado. Ma anche nell'ipotesi di una crescita della temperatura di solo 11 decimi di grado avremmo comunque dovuto osservare un aumento della mortalita' superiore al 3%.
Ma la cosa non ha senso visto che la vita media degli italiani sta continuamente aumentando da cinquant'anni e piu'... Cosa vuol dire allora un aumento della mortalita' del 3%?
Non e' magari che nel convegno si parlava dei picchi di calore in citta'?
Ma chissenefrega della coerenza e della logica. Quando un dato e' bello lo si pubblica...
Preso dallo sconforto ho telefonato al validissimo Roggiolani, dirigente dei verdi e presente al convegno il quale si e' detto costernato di come la stampa ha dato conto dell'evento. Mi passa il cellulare del gentilissimo Giampiero Maracchi, scienziato dell'Enea, gli telefono e lui mi spiega che ha rinunciato da tempo a capirsi con i giornalisti italiani che buttano giu' articoli in un modo sconosciuto nel resto dei paesi industrializzati. Maracchi mi spiega pazientemente che il problema del surriscaldamento e' molto complesso e discusso e che i giornalisti hanno confuso le temperature degli oceani, l'aumento della turbolenza del clima, le temperature urbane, i rendimenti delle culture agricole con il numero delle donne con la terza di reggiseno presenti al convegno.
La differenza tra la maggioranza dei giornalisti italiani e Beppe Grillo, che tanto viene vituperato, e' che lui i dati non se li inventa.

 

Jacopo Fo