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Cronache dal convegno sullo spreco indetto da Franca.

Organizzare un convegno di questo genere in così poco tempo è stato veramente un azzardo. Ma volevamo dare subito un segno evidente del fatto che quelle di Franca non erano solo promesse. Il risultato è stato al di sopra delle nostre aspettative. Non solo per il livello delle esperienze realizzate dalle persone presenti ma anche per il clima che si è creato da subito. Tra questi strani professionisti che da anni lavorano parallelamente, a volte senza conoscersi ma condividendo comunque percorsi e modi di sentire si è creata una sintonia molto emozionante.
La prima cosa che è risultata evidente a tutti è stata di trovarsi insieme a ragionare in modo diverso.
In questa prima giornata di lavori abbiamo ascoltato il racconto, impressionante, di grandi esperimenti innovativi in ogni ambito.
Questa la caratteristica più evidente: poche chiacchiere, niente ideologia, una passione smodata per la semplicità delle soluzioni che funzionano.
Gente che mira ai risultati. Persone che hanno in grande stima la loro professionalità, il mestiere.
Abbiamo iniziato a tracciare una mappa dell'irrazionalità nella gestione della cosa pubblica.
Grande irrazionalità: il nostro paese ha speso per la guerra in Iraq più di un miliardo di euro e stiamo costruendo una porta aerei che costerà quanto si investe nella spesa sociale in un intero anno.
Per tagliare le spese dello stato tocca iniziare anche da qui. Il sogno militare italiano costa troppo e forse abbiamo altre priorità.
E molti e di proporzione enorme sono le strade che portano allo sperpero di denaro e risorse. In Italia molti amministratori non hanno ancora scoperto le mirabolanti risorse che ci offre il termostato, incredibile marchingegno intelligente capace di spegnere il riscaldamento quando la temperatura raggiunge il livello desiderato.
Esiste da 60 anni e il suo impiego negli uffici pubblici porterebbe al taglio del 2% della bolletta energetica dello Stato.
L'Italia dal punto energetico è indietro di 15 anni rispetto alla Germania: illuminazione pubblica, riscaldamento, isolamento, sono tutti settori dove ogni euro speso si ripaga in tempi rapidissimi.
Ma il discorso diventa ancora più appassionante quando si inizia a analizzare il sistema (l'ideologia) dello spreco nel suo complesso.
Il "Sistema Italia" è un delirio uscito dalla mente di un malato grave, l'impronta di un classe politica che ha praticato le vie dell'assurdo senza ritegno.
Le azioni logiche più elementari non vengono intraprese.
Ad esempio noi spendiamo miliardi di euro in aiuti ai paesi poveri, formazione professionale, progetti per la crescita culturale, l'auto impresa, campagne di informazione sul riciclaggio dei rifiuti. Un fiume di denaro viene speso ma non esiste nessun tipo di controllo sull'effettivo risultato pratico di queste iniziative. A nessuna onlus, centro di formazione o ente viene chiesto di certificare l'utilità della propria attività né i soldi vengono distribuiti sulla base di risultati ottenuti.
E come può funzionare un sistema che non è in grado di rilevare la propria efficienza? Il minimo che possa succedere è che finisca tutto in mano a una ghenga di furbi.
Aspettare che la magistratura li scopra è assurdo. E tra l'altro costosissimo (indagini, processi). In Svezia hanno scoperto da un decennio che è molto più economico e efficiente dotarsi di strutture di controllo della qualità, gestite in modo indipendente e spesso incrociato, da pubblica amministrazione, enti privati e associazioni.
E che dire delle migliaia di processi che i cittadini sono costretti a intentare contro i grandi fornitori di servizi (telefonia, banche, assicurazioni...). Contratti capestro, clausole vessatorie, trabocchetti ai quali i consumatori rispondono in modo individuale, debole, lento e costoso, intasando per giunta i tribunali.
In Inghilterra, come in molti altri paesi, hanno creato un sistema di controllo preventivo dei contratti di massa con precise regole alle quali le grandi aziende devono uniformarsi PRIMA di proporre i contratti. Una simile semplice istituzione metterebbe fuori legge tutte le finanziarie che oggi prestano denaro a tassi che (aggiungendo le spese) superano il limite oltre al quale la legge parla di usura.
E come si può pretendere che l'amministrazione pubblica funzioni se esiste una legge che concede ai funzionari che provocano danni, anche enormi, di salvarsi (addirittura dopo la condanna definitiva) pagando un condono? Delirio.
E che dire dell'assenza di un sito che offra una modulistica unificata per le gare d'appalto?
E cosa succederebbe se costi di servizi e realizzazioni fossero automaticamente confrontati?
Lega Ambiente Turismo ha provato a chiedere a diversi ospedali quanto fossero i consumi di acqua, quanti rifiuti infetti producessero eccetera.
Si è scoperto che laddove sono le ditte che prendono l'appalto dello smaltimento dei rifiuti a decidere quali sono i rifiuti infetti e quali sono quelli normali, esplode la quantità degli infetti (il cui smaltimento costa molto di più). E dove i contratti idrici sono a prezzo fisso e non a consumo si spreca più acqua. Ovviamente il prezzo fisso viene calcolato sul consumo reale dell'anno precedente...
Basta cambiare la struttura dell'acquisto per modificare i consumi (rendendoli evidenti).
Ma allora bisognerebbe unificare tutte queste diverse tipologie di contratti di forniture e appalti scegliendo oculatamente la forma che meglio incoraggia i comportamenti virtuosi.
Premiare chi risparmia e far pagare di più chi spreca.
In Italia lo si fa poco e male.
E cosa succederebbe se gli amministratori pubblici dovessero rispondere del loro operato sulla base del confronto con i risultati di altri?
Se in Emilia riducono il costo dei pranzi delle mense di ospedali, scuole e altrove l'aumentano e nessuno lo sa non succede niente. Ma se questi dati sono pubblicizzati insieme a confronti sulla qualità e se poi si chiede di rendere conto ai manager pubblici con le mani bucate dei soldi sprecati, allora la musica cambia. Si crea la necessità dell'innovazione e la concorrenza all'interno della Pubblica Amministrazione.
La stessa logica è applicabile all'evasione fiscale. Se tutti possono scaricare tutte le spese nessuno accetta più i pagamenti in nero. Molto più semplice di indagare poi per dar la caccia agli evasori. Si toglie a monte la possibilità di fare i furbi.
Questi sono solo alcuni spunti tra i cento scaturiti dagli interventi. Mi sembrano importanti per rendere l'idea delle strategie proposte.
Intervenire contro lo spreco con soluzioni tecniche innovative ma anche con cambiamenti strutturali che vadano a cambiare la situazione là dove i problemi hanno origine.
Nei prossimi giorni pubblicheremo tutte le proposte e gli interventi saranno scaricabili in video e audio su Arcoiris.tv, saranno proposti sempre da Arcoiris sul satellite e la rete delle tv locali di Europa7 trasmetterà una sintesi.
Su queste proposte chiediamo a tutti di intervenire sul blog www.francarame.it per svilupparle e criticarle.
Poi cercheremo di portare queste idee in Parlamento.
Non sarà facile, come sempre.
Ma alla fine il discorso sul risparmio energetico è passato. Notizia di questi giorni è che Prodi e Pecoraro Scanio, in appendice all'incontro con Grillo, hanno proposto a Maurizio Pallante che è uno dei prcursori di questi discorsi, di diventare consulente per il risparmio energetico per il governo. E chi l'avrebbe mai detto quando raccoglievamo le firme da portare alla Fabbrica del Programma?
Magari è la volta che qualcuno ci dà retta prima che passino altri venti anni.