Progetto risparmio, settore Sanità
Inviato da Jacopo Fo il Gio, 05/18/2006 - 09:37In vista del convegno del 9-11 giugno sullo spreco di Stato apro qui la discussione pubblica.
Eccovi una prima bozza (una proposta preliminare) che affronta alcune semplici interventi in grado di tagliare in modo sensibile i costi aumentando contemporaneamente la qualità dei servizi. Non si tratta qui di costruire un doppione della proposta di riforma globale della Sanità sulla quale sta lavorando il blog di Beppe Grillo ma di evidenziare alcune soluzioni pratiche che possono dare risultati nel settore circoscritto della razionalizzazione e del rapporto costi/benefici.
Quindi ci occupiamo di questioni specifiche e circoscritte che riguardano singoli dettagli della gestione della Sanità.
Questioni che non richiedono nessuna legge per essere affrontate ma semplici iniziative del Ministero della Sanità, per questo abbiamo pensato questo documento come una petizione al nuovo Ministro.
Micro cambiamenti che sono altrettanto importanti ai fini pratici di una riorganizzazione del Sistema Sanitario. Si tratta di cambiare alcune logiche di fondo.
Ovviamente questo lavoro è solo un primo indice da ampliare e integrare, correggere.
Spero che altri vogliano aggiungere proposte minimaliste nello stesso spirito, esprimere critiche ecc.
Grazie.
Gentile Ministro Livia Turco,
augurandole un buon lavoro per il suo nuovo incarico ci permettiamo di sottoporle alcune proposte che potrebbero contemporaneamente migliorare il servizio sanitario e ridurne notevolmente i costi.
Queste proposte si basano sull'osservazione di un'evidenza: la sanità non potrà migliorare veramente se non coinvolgerà il paziente nella cura e nella conoscenza di sè. La sanità italiana è compromessa non solo dall'inefficenza, dalla corruzione e dai giochi speculativi delle case farmaceutiche ma anche da una iper richiesta di cure, tac, analisi, lastre, inutili e anzi a volte invasive e pericolose. Il diritto per tutti alle cure mediche è diventato il diritto a ingozzarsi di medicine e controlli con effetti disastrosi sulla salute e le casse dello stato.
Quelle che le proponiamo sono alcune piccole iniziative già sperimentate con successo in molti paesi europei e negli Usa.
Si tratta di innovazioni che puntano a trasformare il paziente in parte attiva della cura. Il che non è solo utile per ciò che il paziente può realizzare per il proprio benessere ma anche perché per il paziente essere psicologicamente attivo è di per sé uno stato mentale che facilita l'effetto positivo della cura.
Un esempio molto semplice di quanto sosteniamo è la differenza spropositata tra l'Italia e paesi come la Francia o la Scandinavia, per quanto riguarda l'incidenza dell'incontinenza femminile dopo la menopausa. Una piaga che in Italia riguarda più del 50% delle donne e che invece in questi paesi a noi vicini ha un incidenza del 18%. Questa enorme differenza dipende esclusivamente dalla diffusione di semplici esercizi del muscolo pubococcigeo. Nel giro di 3 mesi circa si ottiene la scomparsa del disturbo e un generale aumentato benessere per la paziente. Nessuna medicina, nessun intervento chirurgico.
Il costo per un corso di formazione all'interno di un ospedale verrebbe immediatamente ripagato dal costo degli interventi chirurgici evitati.
La caratteristica di azioni di questo tipo è proprio che i costi di avvio del nuovo approccio si ripagano nel giro di mesi, e quindi si traducono in un risparmio di bilancio nell'anno fiscale in corso.
Ma questo non è che uno dei disturbi che si possono curare con tecniche ben conosciute dalla moderna medicina ma poco utilizzate in Italia.
Nei testi medici, da decenni si cita un sistema alternativo all'intervento di rimozione delle adenoidi quando questo è causato da accumulo di muco nel canale orecchio-gola. E' possibile insegnare ai bambini a produrre un particolare risucchio con un movimento della base della lingua. I bambini spesso giocano con questo movimento perchè lo si può anche usare per emettere un suono ridicolo, una specie di schiocco in gola. Una campagna di sensiblizzazione presso i medici e nelle scuole materne (i bambini che fanno questo gioco dello schiocco in gola hanno meno rischi di problemi alle orecchie) permetterebbe di diminuire certamente l'incidenza degli interventi chirurgici.
In molte cliniche Usa sono state ridotte le sofferenze degli infortunati proponendo il "Rilassamento progressivo" (contrazioni di 8 secondi seguite da fasi di rilassamento di 24 secondi, dopo alcuni minuti di questa ginnastica si ottiene l'aumento della circolazione del sangue nei capillari). Questa tecnica, che si insegna in dieci minuti, riduce del 20% i tempi di convalescenza dopo una frattura.
Un altro ambito di razionalizzazione riguarda le informazioni che la Sanità raccoglie sui cittadini ma che elabora solo parzialmente. Un esempio è l'applicazione di protocolli informatici alla diagnosi, ricavati dalle evidenze statistiche derivati dall'esperienza (vedi il libro "In un battito di cilia" sui risultati in termini di vite salvate e di denaro risparmiato grazie all'uso di questa strategia in alcuni pronto soccorso in Usa). L'uso di protocolli ricavati da evidenze statistiche è in grado di abbassare i rischi connessi all'errore umano e di evidenziare comportamenti assurdi e speculazioni (ad esempio in Campania i parti cesarei sono molti di più che nel resto d'Italia e in Italia di più del resto d'Europa).
In prospettiva sarebbe da studiare la possibilità di dotare i cittadini di una carta sanitaria dove il medico di base trascriva dati clinici e socio culturali. L'elaborazione di questi dati a livello nazionale sarebbe utilissima per la ricerca scientifica. E permetterebbe sul medio periodo risparmi per la sanità grazie a analisi comparate di sintomi, cure, diagnosi, esiti su grande scala.