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La Redazione di Cacao

Commenti

                  -  i Craxi non finiscono mai!  -

a cura di Paolo De Gregorio, 21 luglio 2008 

 

“Da quasi una settimana, da quando Ottaviano Del Turco è rinchiuso nel supercarcere di Sulmona, tutti aspettano che Veltroni apra bocca, ma il leader democratico non potrebbe mai sconfessare il forcaiolo Di Pietro che, senza conoscere i dettagli della inchiesta, parla di nuova Tangentopoli”.

Questa la esternazione (senza commento), pubblicata oggi 21 luglio sul Corriere della Sera, della miracolata Stefania Craxi, elevata al soglio di vice ministro degli esteri per il solo merito di essere la figlia del criminale latitante Bettino che ha fatto la fortuna di Berlusconi regalandogli il monopolio televisivo sotto il suo governo.

Eppure un commentino il “Corriere” poteva anche farlo, perché la cosa sa tanto di complicità con l’antipietrismo che si vuole diffondere nel paese, visto che la voce di Di Pietro è rimasta l’unica opposizione in Parlamento.

La cosa più evidente da censurare nella dichiarazione della esponente della dinastia craxiana è che Veltroni non apre bocca semplicemente perché non conosce gli atti dell’inchiesta, come nessuno in Italia, e quindi sarebbe ridicolo che pronunciasse assoluzioni o condanne, mentre l’unica cosa che fa testo oggi sono le dichiarazioni del procuratore Nicola Trifuoggi che parla di tonnellate di prove.

Se Di Pietro poi parla della possibilità di un’altra Tangentopoli, credo proprio sia l’uomo che ha maggiore esperienza in questo campo e il DNA ladresco dei socialisti coinvolti non aiuta a pensare molto diversamente .

Certo fa impressione sentire un vice-ministro del Governo della Repubblica, la stessa persona che ha avuto l’impudenza di affermare che suo padre era un esule e un martire, e non già un criminale latitante, inserirsi nella vicenda Del Turco per dare del “forcaiolo” a Di Pietro perché reo di essere uno dei pochissimi italiani che nel proprio lavoro ha applicato le regole della legalità pagando questa correttezza con decine di processi inventati a suo carico, da cui è stato chiarissimamente assolto.

Attenzione, però, le cose sono cambiate, nell’Italia del “lodo Alfano” la legalità è reato!

Paolo De Gregorio

-          Dio, sanità, e mazzette  -

a cura di Paolo De Gregorio, 26 luglio 2008

 

Il corvo nero Don Luigi Maria Verzè, presidente della Fondazione San Raffaele di Monte Tabor, a proposito del caso Eluana Englaro sentenzia: “la Magistratura non paga di invadere l’azione politica distruggendone la cultura, pretende oggi di avere anche il dominio sulla vita, in nome di un “Diritto” fra l’altro tutto da dimostrare. Questo a mio avviso è lo scandalo intollerabile. Non ritengo che in questo caso si debba parlare di eutanasia ma di omicidio. E’ evidente che le decisioni sulla vita di un uomo non possono essere affidate né al medico, né al magistrato, e neppure ai parenti più cari. Spettano solo a Dio, nessun uomo è padrone della vita né propria né tanto meno dell’altrui”.

E siamo alle solite! La colpa è sempre della Magistratura. La “cultura” politica distrutta dalla magistratura è quella dei suoi benefattori, Craxi e Berlusconi, senza i quali Don Verzè non esisterebbe, che hanno fatto la raffinatissima mossa politica di creare un polo ospedaliero privato, convenzionato con la sanità pubblica (che ha imbrogliato con false fatturazioni ed è indagato per questo), che è un potentato politico in mano ad un dittatore che usa l’appartenenza religiosa come filtro per assumere il personale, con preferenza per gli integralisti di comunione e liberazione, con il fine di dimostrare la superiorità delle strutture private gestite dalla religione rispetto a ciò che è gestito dalla mano pubblica.

In Italia ormai quasi il 50% dell’offerta sanitaria è in mano a loschi figuri privati, che hanno avuto in regalo dai politici succose convenzioni, che si prestano ad infiniti inghippi e maggiorazioni di rimborsi, strategia che coniuga due interessi precisi: quello dei politici di avere dei finanziatori in quanto arrivano a gestire e dosare il meccanismo dei rimborsi, e quello di privati che senza le generose convenzioni pagate dallo Stato non sopravviverebbero.

L’origine del grande deficit sanitario è qui, e Don Verzè sta in questo gioco.

Ciò che è intollerabile è l’ostentazione del carattere religioso integralista del capo di una struttura mantenuta con soldi pubblici, a nome di cui il corvo nero parla, per fare propaganda a tesi che non spettano all’amministratore di un ospedale, ma alla politica e alle leggi dello Stato.

In Germania ben 7 milioni di persone hanno disposto il loro testamento biologico, e ci dicono che Dio non conta un bel niente, ma che solo la propria volontà è sovrana, ognuno di noi può disporre ciò che meglio crede e le strutture sanitarie si debbono piegare a questa volontà. Proprio il contrario dell’affermazione che nessun uomo è padrone della sua vita.

L’importanza di questi piccoli dittatori,politicanti,integralisti e fascistoidi, sarebbe drasticamente ridimensionata se si interrompesse per sempre il rapporto con le convenzioni pubbliche. In una struttura privata, nessuno avrebbe da dire se il padrone fa propaganda integralista o assume chi vuole, resta un rapporto tra clienti paganti e proprietari e ognuno può fare ciò che vuole.

La struttura pubblica deve essere un’altra cosa, niente preti o suore, niente crocefissi, i medici impegnati nel servizio pubblico non possono avere impegni privati. Piano piano si vedrà quale sarà la struttura più funzionale per i cittadini, anche perché i medici che rifiutano di considerare i malati galline dalle uova d’oro saranno nel servizio pubblico, e i medici speculatori con i privati speculatori.

Nell’Italia “liberista”, governata dai liberisti, non si trovano imprenditori di cliniche e laboratori che vogliono lavorare in proprio, e trovano più piacevole fare soldi succhiandoli alle casse dello Stato e corrompendo i politici.

Miracoli del libero mercato!

Un referendum che abolisca nella Sanità le convenzioni pubblico-privato sarebbe un obiettivo valido per riportare sotto controllo il deficit sanitario, toglierebbe ossigeno a politicanti e speculatori, farebbe emergere una cultura laica e la necessità della mano pubblica.

Paolo De Gregorio

 

Vorrei segnalare il seguente link in cui viene chiaramente spiegato quanto siano dannosi gli inceneritori per l'umanità, per la terra e volendo esagerare per l'universo intero.

http://www.nanodiagnostics.it/Caso.aspx?ID=12

-          Comunicato n° 100  -

a cura di Paolo De Gregorio, 15 agosto 2008

 

Vi è una forte analogia tra Nanni Moretti e Beppe Grillo, non certo come cultura o linguaggio o storia personale, ma per il fatto di aver coagulato intorno al proprio nome centinaia di migliaia di persone stufe di tutti i partiti e desiderose di far politica in modo nuovo.

Il fallimento e il ritiro a vita privata di Moretti si è compiuto senza che nessuno abbia capito il perché, e anche Grillo rischia, perché le sue iniziative di raccolta di firme non incidono in alcun modo sulla realtà e, come riconosce lui stesso, sono state spernacchiate dalla classe politica.

 

Una cosa che mi chiedo è questa: perché sia Moretti che Grillo, che riconoscono che nel nostro paese “non esiste più un’opinione pubblica” e che “le TV non hanno spostato voti, ma hanno spostato un Paese” e ciò è successo grazie al monopolio editoriale privato, perché non cominciano da qui cercando di rompere questa gabbia da cui è uscito il “pensiero unico”?

Perché non dare a quel milione di persone che oggi, malgrado il trentennale lavaggio di cervello, cerca ancora una via d’uscita, il nuovo, la partecipazione, l’impegno militante, diretto, quel milione che ha firmato in un giorno (per revocare i finanziamenti alla stampa, per eliminare l’albo dei giornalisti e per l’abolizione della legge Gasparri sulle Tv) un obiettivo vero, tangibile, che colpisca il monopolio mediatico, e i partiti?

Questo obiettivo si chiama boicottaggio del canone RAI, perché essa è diventata da tempo il principale sostegno della CASTA, di destra e di sinistra, e dobbiamo farla fallire per trasformare il canone in acquisto di azioni di una “Pubblic Company”, che compri sul mercato una rete televisiva nazionale e si cominci l’operazione di creare una “opinione pubblica” dalla parte dei cittadini.

Nel loro privato sia Moretti che Grillo si sono autorganizzati. La Sacher, dove Moretti  proietta i film che vuole e autoproduce i suoi film, senza farsi ricattare da produttori e distributori. Grillo anche si autogestisce un circuito teatrale dove fa i suoi spettacoli e non si affida a procuratori, e abbiamo visto che guadagna anche molto bene. Credo che sarebbero all’altezza di dirigere una rete televisiva.

Perché, invece di filosofeggiare sul fatto che non c’è più una opinione pubblica, non si butta tutto il peso di quel milione di persone non ancora lobotomizzate su questo obiettivo che, se realizzato, sarebbe il primo passo verso una “opinione pubblica” gestita dai cittadini?

 

I partiti e Berlusconi si fanno beffe delle firme e dei referendum, bisogna attaccarli al cuore del loro potere, che sono la Rai e il monopolio privato mediatico, perché  senza una cultura antagonista a quello attuale non c’è democrazia.

Tutti i miei appelli in questo senso sono stati ignorati, e credo ingiustamente, perché una iniziativa del genere sarebbe epocale ed educativa, poiché è basata sulla “partecipazione” che tutti predicano ma nessuno cerca di attuare, che significa che non ci si aspetta più la manna dal cielo, ma le cose che contano si ottengono solo con l’impegno, la lotta, l’autogestione.

Nessun movimento politico, con l’ambizione di diventare maggioranza nel paese, può prescindere dal raggiungere questo obiettivo, per entrare in democrazia, che oggi semplicemente non c’è.

L’opinione pubblica, quella oggi fabbricata dai media, fatta di populismo, individualismo, consumismo, modelli estetici e di costume, superficialità, disinformazione, sarà eterna ed invincibile se non le si contrappone una cultura diversa e antagonista, capace di parlare a milioni di persone con il mezzo televisivo. Internet è importante, ma non basta e non siamo ancora riusciti a fare un giornale quotidiano on-line di grande livello.

Oggi in Italia non vi è opposizione, né democrazia, vi è uno spazio immenso da riempire per respingere il fascismo strisciante del “pensiero unico” della “Casta”, dei monopoli privati, della ingerenza della Chiesa.

 

Penso a una TV senza pubblicità, di inchiesta, che si muove nell’interesse dei cittadini, su sollecitazioni dal basso su situazioni di ruberie, mazzette, disservizi, ambienti nocivi di lavoro, inquinamento, con il metodo delle telecamere nascoste. Penso ad una Tv che utilizza parte del canone per pagare all’Istituto Superiore di Sanità perizie su prodotti alimentari, farmaceutici e cosmetici inefficaci o nocivi per segnalarli ai cittadini, a strisce satiriche divertenti, a telegiornali non ingessati in linguaggi astrusi e retorici, ma basati sulla attualità che interessa i cittadini soprattutto a livello regionale. Penso alla diffusione di una grande cultura ambientale che ci faccia riflettere sui nostri comportamenti consumisti e sconsiderati che lasciano l’ecosistema senza futuro.

 

Si finisca di disperdere le forze e di gettare le persone in una sensazione di impotenza, e si concentri tutto il potenziale antagonista in questa battaglia per la democrazia e la partecipazione. 

Paolo De Gregorio

-la guerra contro l’Europa-

a cura di Paolo De Gregorio, 18 agosto 2008 

 

Quanto sia “fastidioso avere missili puntati a pochi km dalla propria casa ce lo ricorda la crisi dei missili a Cuba, quando gli americani impedirono con un blocco navale in acque internazionali (un atto di guerra) alle navi sovietiche di portare a Cuba i missili nel quadro di un accordo tra i due paesi comunisti.

Quello che per gli americani era un pericolo inaccettabile, non lo può essere oggi per i russi, che devono graziosamente accettare che rampe missilistiche siano schierate in Polonia e Repubblica Ceca, alle porte di casa, devono accettare la presenza di centinaia di basi Usa e Nato in Europa, devono accettare l’allargamento della Nato ai paesi ex-sovietici con giustificazioni pretestuose quali quelle che l’Europa è minacciata dai paesi arabi e dalla Russia.

L’iniziativa di invadere l’Ossezia da parte della Georgia, è solo un episodio di questo accerchiamento voluto dagli Usa, e questa è una strategia mirata esclusivamente ad impedire all’Europa di integrarsi economicamente e politicamente con la Russia, che è uno stato europeo, che è nostro vicino e confinante, da cui riceviamo importanti forniture energetiche e con il quale abbiamo un interscambio superiore a quello con gli Usa, e che sarebbe saggio e lungimirante integrare alla comunità europea, molto più della Turchia.

E’ questo passaggio che gli Usa vogliono impedire a tutti i costi, perché sanno bene che un polo europeo di questa ampiezza, possibilmente senza l’Inghilterra, sarebbe autosufficiente in tutti i settori, inattaccabile da qualsiasi paese, e rappresenterebbe un polo geo-politico omogeneo di peso superiore a quello degli Usa.

L’egemonia mondiale, basata non già sul libero mercato ma sulla minaccia militare, sarebbe finita per gli americani, il dollaro ridimensionato dall’euro, e finalmente ci piacerebbe vederli comandare solo a casa loro.

Oggi sono loro dietro ogni conflitto, che si tratti di Israele, o Iraq, o Afghanistan, o Somalia, minacciano l’Iran come se fosse una loro provincia e non uno Stato sovrano, sono la sola nazione che possiede 900 basi militari in tutto il mondo, compresa una nel territorio cinese di Taiwan, e una nel territorio dello Stato cubano, quella di Guantanamo. Giocano con l’Europa come se noi europei non esistessimo e si occupano della nostra politica estera come un tutore con un bambino deficiente, prendendo decisioni inaudite al nostro posto.

E’immensamente ridicolo sentire parlare i nostri dirigenti politici europei di “libertà”, mentre viviamo in una dimensione di subordinazione totale al potente alleato che ci tratta come i “protettori” fanno con le puttane.

Sarebbe ora che il “pensiero unico filoatlantico” si mettesse in discussione, a cominciare dalle prossime elezioni europee, da boicottare se non si mette al primo posto l’autonomia della politica estera europea, lo scioglimento della Nato, e il ritiro dell’autorizzazione a basi militari straniere sul nostro territorio.

Solo ottenendo queste cose potremmo con decenza parlare di “libertà”.

Paolo De Gregorio

 

 

     -Giorgio Bocca: “gli operai irrilevanti” -

a cura di Paolo De Gregorio, 8 settembre 2008

 

Nel suo articolo dell’ultimo numero de l’Espresso, intitolato “gli operai irrilevanti”,Giorgio Bocca ci parla della marginalizzazione della classe operaia, ma non dice una parola sulle cause e le responsabilità anche della gente come lui, come se questo processo dipendesse da un destino ineluttabile e non fosse stato lungo, pieno di errori di valutazione dei dirigenti della sinistra, in cui andrebbero distinte le cause soggettive e quelle oggettive dello scontro di classe, che con l’epilogo di Veltroni è diventato inesistente.

In Italia l’identità rivoluzionaria e filo-sovietica del PCI durò ben poco. Anche se per molti anni il Partito continuò a definirsi “rivoluzionario”, la teoria classica della presa del potere fu sostituita da Togliatti con la più casereccia “Via italiana al socialismo” che affermava perentoriamente che la democrazia borghese era il terreno migliore in cui si potevano sviluppare le graduali conquiste del movimento operaio, fino alla socializzazione di gran parte della economia.

L’ottusità di questa valutazione è oggi sotto gli occhi di tutti e va riformulata così: la democrazia borghese è il miglior terreno per costruire la dittatura del capitale.

La capitolazione totale, che tolse ogni identità rivoluzionaria al proletariato italiano, fu quando il traditore Berlinguer dichiarò di sentirsi più protetto dall’ombrello Nato che dal Patto di Varsavia, e formulò la proposta politica del “compromesso storico”, che proponeva di andare al governo con i democristiani (1978).

Da allora in poi, e siamo già nel 1980, con l’ultima occupazione operaia della Fiat, è tutto uno svendere accelerato della propria identità, una capitolazione e uno scioglimento di organizzazioni e riferimenti territoriali, abbandonando le sezioni, le case del popolo, le organizzazioni di massa tipo Arci e Uisp, snaturando il movimento cooperativo verso gli affari, e via svendendo fino a Veltroni. Tutto condito dalla balla che una classe operaia più ragionevole verso le pretese dei padroni si sarebbe seduta al tavolo buono del governo per ottenere mirabolanti risultati.

Risultato: gli operai non hanno avuto né rivoluzione, né riforme, e oggi si scopre che sono ininfluenti e marginalizzati, ma delle responsabilità non si parla.

Gli intellettuali come Bocca non parlano di queste responsabilità perché ne hanno una parte. Bocca, grande partigiano, già negli anni 60 era confortevolmente sistemato a scrivere sul giornale dell’ENI, “Il Giorno”, nel cuore della industria di Stato, appoggiava la linea governativa delle forze di sinistra e dava addosso agli “estremisti” che nel 68 già dicevano quello che sarebbe successo: che il PCI era un partito borghese e sarebbe finito subalterno al capitale.

Né Bocca, né altri intellettuali di sinistra, ben sistemati in tutti i settori della comunicazione e della cultura, denunciarono il processo di burocratizzazione e di inamovibilità dei dirigenti della sinistra, tutti intellettuali, che esclusero dalla direzione dei partiti di sinistra e dei sindacati proprio gli operai, che si videro sempre calare le decisioni dall’alto, con linguaggi incomprensibili, restando ad inghiottire una sconfitta dopo l’altra, fino alla attuale marginalizzazione e precarizzazione.

Questi stessi dirigenti, un po’ infiltrati, un po’ deficienti,mentre si facevano processare dai socialisti sul passato filo-sovietico e perdevano tempo a discutere coltamene su Proudhom, permisero al “compagno” Craxi di mettere a punto la svolta, decisiva e golpista: il piano piduista che consegnava ad un privato il monopolio della informazione e poneva le basi per le successive svolte culturali e politiche che hanno portato ai giorni nostri, ad un potere capitalista mediatico e clericale di stampo autoritario e monopolista.

Non bastava questo disastro storico per insegnare qualcosa agli “avanzi” del vecchio PCI, cancellati dalle ultime elezioni, che invece di puntare al sindacato unico dei lavoratori diretto dai lavoratori stessi, e ad un partito ad esso collegato, si scazzano e si dividono su Troski e la purezza ideologica, non riconoscono le loro responsabilità dimettendosi in massa e sciogliendo i rispettivi partitini. Così costituiscono un ostacolo all’emergere di qualcosa di nuovo che impari dagli errori fatti.

Per quello che posso capire io, credo che il blocco sociale che ha preso il potere in Italia, vista l’assenza totale di opposizione e di una strategia alternativa al capitalismo, può essere colpito solo da una grande crisi della globalizzazione su cui ha puntato tutto, determinata da una crisi energetica e da una crisi ambientale che condannino a morte il modello di sviluppo basato sul consumismo, i combustibili fossili e nucleari, la distruzione delle risorse, l’inquinamento, l’aumento non contenuto della popolazione mondiale,il mito dello sviluppo infinito.

Lo strapotere senza limiti che in questi ultimi anni hanno avuto l’economia e i “media”, trasformando il mondo globalizzato in un formicaio impazzito di merci che vanno e vengono, in un mercato globale che doveva risolvere tutti i problemi e che invece ha creato più fame, più squilibri, più guerre, dovrà essere necessariamente sostituito da un sistema in cui l’economia viene limitata da regole dettate da quei saggi e da quegli scienziati che hanno previsto verso quale disastro si andava, per riconvertire ogni economia nazionale, per prima cosa, sull’autosufficienza alimentare ed energetica con energie rinnovabili e diffuse, fermando i flussi di immigrazione per responsabilizzare tutti ad una decrescita demografica.

Paolo De Gregorio

 

-          il sol de “L’Avvenire”  -

a cura di Paolo De Gregorio, 22 settembre 2008

 

Denuncia l’Avvenire (quotidiano dei Vescovi): la cristianofobia dilaga in ogni parte del mondo, l’odio anticristiano si globalizza e assume la forma di un nuovo antisemitismo. I Vescovi chiedono agli Usa e alla UE di intervenire applicando il diritto (?) di ingerenza umanitaria per difendere i cristiani nei paesi in cui sono perseguitati.

Come si conviene alla tradizione pretesca, si comincia con la falsità che i cristiani sono perseguitati in tutto il mondo, mentre avviene solo dove sono storicamente inseriti da poco tempo, in Africa e in India, dove le stragrandi maggioranze sono islamiche o induiste.

Certo andare a fare proseliti, con il paravento degli aiuti, delle scuole e delle missioni, in zone come l’India con il 98% di induisti,sembra più una provocazione che una strategia, e probabilmente nessuno pensa che la Chiesa cattolica possa sfondare laggiù.

Ma forse la richiesta del Vaticano ad UE ed USA di intervenire,  ingerendosi umanitariamente, ci rivela il ruolo dei provocatori con la tonaca, magari non in India, ma in alcune zone dell’Africa è possibile, dove i cristiani etiopi, alleati degli Usa già hanno attaccato e distrutto la Somalia a guida islamica.

In Indonesia (87% di islamici) le “enclave” cristiane di Timor Est e dell’arcipelago delle Molucche hanno determinato guerre sanguinose e situazioni instabili, e si può affermare con certezza che le operazioni politiche che vengono celate dietro il diritto alla “libertà religiosa” sono in realtà operazioni neocolonialiste che creano gravi e permanenti squilibri.

Invece di porgere cristianamente l’altra guancia e fare fagotto dove i cristiani non sono graditi, con il solito linguaggio viscido e contorto, si invoca un intervento atlantico che sembra non essere solo politico, con l’ottuso e testardo intento di non lasciare quelle zone alla egemonia induista o islamica, anche a rischio di altre tensioni e altro sangue.

Quando siete chiamati a dare l’8 per mille alla Chiesa cattolica, sappiate che finanziate anche queste operazioni, e se comunque lo date, che vi possa prendere una paralisi alla mano che firma.

Paolo De Gregorio

Cosenza ,15 agosto 2008 
Nel cuore di questa estate torrida e di questa terra calabra, lavorando con i giovani nelle cooperative del vescovo Brigantini (Locride) e dell’Arca di Noè (Cosenza ), mi giunge, come un fulmine a ciel sereno, la notizia che il governo Berlusconi sancisce la privatizzazione dell’acqua.

Infatti il 5 agosto il Parlamento italiano ha votato l’articolo 23 bis del decreto legge numero 112 del ministro G. Tremonti che nel comma 1 afferma che la gestione dei servizi idrici deve essere sottomessa alle regole dell’economia capitalistica. Tutto questo con l’appoggio dell’opposizione ,in particolare del Pd ,nella persona del suo corrispettivo ministro-ombra Lanzillotta. (Una decisione che mi indigna, ma non mi sorprende, vista la risposta dell’on Veltroni alla lettera sull’acqua che gli avevo inviata durante le elezioni!)

Così il governo Berlusconi, con l’assenso dell’opposizione, ha decretato che l’Italia è oggi tra i paesi per i quali l’acqua è una merce. Dopo questi anni di lotta contro la privatizzazione dell’acqua con tanti amici,con comitati locali e regionali, con il Forum e il Contratto Mondiale dell’ acqua ……queste notizie sono per me un pugno allo stomaco, che mi fa male. Questo è un tradimento da parte di tutti i partiti ! Ancora più grave è il fatto , sottolineato dagli amici R.Lembo e R. Petrella, che il “Decreto modifica la natura stessa dello Stato e delle collettività territoriali. I Comuni, in particolare , non sono più dei soggetti pubblici territoriali responsabili dei beni comuni, ma diventano dei soggetti proprietari di beni competitivi in una logica di interessi privati, per cui il loro primo dovere è di garantire che i dividendi dell’impresa siano i più elevati nell’interesse delle finanze comunali .

“Ci stiamo facendo a pezzi anche la nostra Costituzione! Concretamente cosa significa tutto questo? Ce lo rivelano le drammatiche notizie che ci pervengono da Aprilia (Latina ) dimostrandoci quello che avviene quando l’acqua finisce in mano ai privati. Acqualatina, (Veolia, la più grande multinazionale dell’acqua ha il 46,5 % di azioni.) che gestisce l’acqua di Aprilia, ha deciso nel 2005 di aumentare le bollette del 300%! Oltre quattromila famiglie da quell’anno, si rifiutano di pagare le bollette ad Acqualatina , pagandole invece al Comune. Una lotta lunga e dura di resistenza quella degli amici di Aprilia contro Acqualatina! Ora nel cuore dell’estate, Acqualatina manda le sue squadre di vigilantes armati e carabinieri per staccare i contatori o ridurre il flusso dell’acqua. Tutto questo con l’avallo del Comune e della provincia di Latina ! L’obiettivo? Costringere chi contesta ad andare allo sportello di Acqualatina per pagare.E’ una resistenza eroica e impari questa di Aprilia: la gente si sente abbandonata a se stessa. Non possiamo lasciarli soli!

L’estate porta brutte notizie anche dalla mia Napoli e dalla regione Campania.L’assessore al Bilancio del Comune di Napoli, Cardillo lancia una proposta che diventerà operativa nel gennaio 2009. L’ Arin, la municipalizzata dell’acqua del Comune di Napoli, diventerà una multi-servizi che includerà Napoligas e una compagnia per le energie rinnovabili. Per far digerire la pillola, Cardillo promette una “Robintax” per i poveri ( tariffe più basse per le classi deboli). Con la privatizzazione dell’acqua si creano necessariamente cittadini di seria A (i ricchi ) e di serie B (i poveri), come sostiene l’economista M.Florio dell’università degli studi di Milano.Sono brutte notizie queste per tutto il movimento napoletano che nel 2006 aveva costretto 136 comuni di ATO 2 a ritornare sui propri passi e a proclamare l’acqua come bene comune. Invece dell’acqua pubblica, l’assessore Cardillo sta forse preparando un bel bocconcino per A2A (la multiservizi di Brescia e Milano) o per Veolia, qualora prendessero in mano la gestione dei rifiuti campani? Sarebbe il grande trionfo a Napoli dei potentati economico-finanziari. A questo bisogna aggiungere la grave notizia che a Castellamare di Stabia (un Comune di centomila abitanti della provincia di Napoli ), 67 mila persone hanno ricevuto, per la prima volta, le bollette dalla Gori , (una SPA di cui il 46% delle azioni è di proprietà dell’ Acea di Roma). Questo in barba alle decisioni del Consiglio Comunale e dei cittadini che da anni si battono contro la Gori, che ormai ha messo le mani sui 76 Comuni Vesuviani (da Nola a Sorrento).

“Non pagate le bollette dell’acqua!”, è l’invito del Comitato locale alle famiglie di Castellamare. Sarà anche qui una lotta lunga e difficile, come quella di Aprilia. Mi sento profondamente ferito e tradito da queste notizie che mi giungono un po’ dappertutto. Mi chiedo amareggiato: Ma dov’è finita quella grossa spinta contro la privatizzazione dell’acqua che ha portato alla raccolta di 400 mila firme di appoggio alla Legge di iniziativa popolare sull’acqua ?

Ma cosa succede in questo nostro paese? Perché siamo così immobili? Perché ci è così difficile fare causa comune con tutte le lotte locali, rinchiudendoci nei nostri territori? Perché il Forum dell’acqua non lancia una campagna su internet, per inviare migliaia di sollecitazioni alla Commissione Ambiente della Camera dove dorme la Legge di iniziativa popolare sull’acqua?Non è giunto il momento di appellarsi ai parlamentari di tutti i partiti per far passare in Parlamento una legge-quadro sull’acqua? Dobbiamo darci tutti una mossa per realizzare il sogno che ci accompagna e cioè che l’acqua è un diritto fondamentale umano, che deve essere gestita dalle comunità locali con totale capitale pubblico, al minor costo possibile per l’utente, senza essere S.P.A .

“L’acqua appartiene a tutti e a nessuno può essere concesso di appropriarsene per trarne “illecito” profitto- ha scritto l’arcivescovo emerito di Messina G. Marra. Pertanto si chiede che venga gestita esclusivamente dai Comuni organizzati in società pubblica, che hanno da sempre il dovere di garantirne la distribuzione per tutti al costo più basso possibile .”Quando ascolteremo parole del genere dalla Conferenza Episcopale Italiana ? Quand’è che prenderà posizione su un problema che vuole dire vita o morte per le nostre classi deboli ma soprattutto per gli impoveriti del mondo? (Avremo milioni di morti per sete!)E’ quanto ha affermato nel mezzo di questa estate, il 16 luglio, il Papa Benedetto XVI:” Riguardo al diritto all’acqua, si deve sottolineare anche che si tratta di un diritto che ha un proprio fondamento nella dignità umana. Da questa prospettiva bisogna esaminare attentamente gli atteggiamenti di coloro che considerano e trattano l’acqua unicamente come bene economico.”Quand’è che i nostri vescovi ne trarranno le dovute conseguenze per il nostro paese e coinvolgeranno tutte le parrocchie in un grande movimento in difesa dell’acqua ?

L’acqua è vita. “L’acqua è sacra, non solo perché è prezioso dono del Creatore- ha scritto recentemente il vescovo di Caserta, Nogaro - ma perché è sacra ogni persona , ogni uomo, ogni donna della terra fatta a immagine di Dio che dall’acqua trae esistenza, energia e vita.”Sull’acqua ci giochiamo tutto!Partendo dal basso, dalle lotte in difesa dell’acqua a livello locale, dobbiamo ripartire in un grande movimento che obblighi il nostro Parlamento a proclamare che l’acqua non è una merce, ma un diritto di tutti.Diamoci da fare perché vinca la vita! 
Alex Zanotelli

-          l’etica e la famiglia Berlusconi  -

a cura di Paolo De Gregorio, 4 ottobre 2008 

 

Barbara Berlusconi, che siede nel CdA di Fininvest (scelta naturalmente per capacità ed esperienza), ha organizzato con la complicità della Università Bocconi di Milano un surreale dibattito sul seguente tema: “l’etica nei sistemi economici e nella condizione d’impresa”, dopo aver premesso che secondo lei Fininvest ha UNA STRUTTURA ETICA.

Non è dato sapere con quali argomenti la gagliarda fanciulla abbia sostenuto la sua tesi, ma essendo laureanda in filosofia, possiamo immaginare che abbia usato la nota ambiguità e fasullaggine della materia con la quale, si sa, si possono costruire tutte le tesi.

Posso immaginare che la convinzione che le imprese economiche sono capaci di etica derivi dall’aver osservato questo strano comportamento in modo diffuso nella società e nel mondo, e che soprattutto l’esempio paterno sia stato di grande conforto nel raggiungere questa sua convinzione.

Ciò che dà fastidio a noi rozzi e schematici materialisti, è che i padroni e i loro figli, oltre al potere e alla ricchezza,vogliono anche la rispettabilità, anche se le strade da loro percorse sono lastricate da imbrogli, omicidi sul lavoro,rifiuti tossici,distruzione dell’ambiente, collusione con la politica, comparaggio con le mafie, allergia a qualunque regole, utilizzo del lavoro nero.

Cercare l’etica nella categoria dei padroni risulta una impresa disperata, e a me pare blasfemo accostare l’etica alla classe dominante, perché una categoria in cui vi sono persone che per avidità affidano alla mafia i rifiuti tossici che producono sapendo che saranno sversati nei campi e nuoceranno gravemente alla salute degli abitanti,è una categoria di criminali e l’unica etica da usare è quella di denunciarli alla magistratura.

L’infanta della Fininvest con questa sortita ci confessa che avere un padre gaglioffo le pesa molto e parla di etica proprio perché la “rispettabilità” è un problema di famiglia, e dunque definire l’azienda del padre, etica, vuole dire dare un contributo per pretendere rispettabilità (la lingua batte dove il dente duole).

La bambina è tutta suo padre, nega l’evidenza, e filosofeggia per comunicare agli italiani e al mondo che i padroni sono buoni, anzi etici, e in questa sua non facile impresa è sostenuta dalla palpitante Veronica, che di etica se ne intende, avendo sposato Silvio per il suo rigore morale, disprezzando totalmente il suo conto in banca.

Il capitale crea i suoi cloni, di padre in figlia, diventa così eterno, dinastico, visto che le oligarchie economiche si sono prese anche il potere politico.

Paolo De Gregorio

Cari curatori della newsletter di Alcatraz,
buona giornata!
Vi scrivo per segnalarvi questa iniziativa del PEFC, schema di certificazione forestale internazionale, che ha radunato oltre 120 aziende che hanno la tracciabilità, dal bosco al prodotto, oltre a segnalare quali boschi italiani hanno ottenuto la certificazione di gestione forestale sostenibile.
Visto che questa iniziativa serve a chi vuole avere garanzie sull'origine del prodotto legnoso o cartaceo che acquista, ma è anche di supporto alle Pubbliche Amministrazioni che vogliono applicare le "politiche degli acquisti verdi", vi chiederei la gentilezza di dargli divulgazione attraverso la vostra preziosa newsletter (con cui apro tutte le mattine la mia giornata lavorativa!).
Qui sotto allego una breve descrizione del catalogo
Grazie e a presto
Antonio Brunori .

Pubblicato il catalogo delle aziende e foreste certificate PEFC 2008
E’ disponibile nel sito del PEFC Italia (www.pefc.it/download/documenti/2908_catalogo_PEFC_2008_web.pdf) e in quello di Acquistiverdi (www.acquistiverdi.it) il nuovo catalogo delle aziende e delle proprietà forestali che hanno ottenuto la certificazione PEFC in Italia. Il catalogo è aggiornato all’agosto 2008 e sarà cura del PEFC aggiornarlo a cadenza trimestrale. All’interno è possibile trovare tutte le aziende che possono garantire il proprio impegno nei confronti della gestione forestale sostenibile, divise per categorie e in ordine alfabetico.
Sarà così facile, quindi, trovare tutti i prodotti, le aziende o le foreste certificate in Italia.
Il catalogo, distribuito anche in formato cartaceo in tutte le fiere del settore a cui sarà presente il PEFC, disponibile su richiesta alla segreteria e postalizzato, è un valido strumento per tutti coloro che vorranno fare un acquisto responsabile.
Nel 2009 sarà prodotto il nuovo catalogo: è, infatti, intento del PEFC Italia dare cadenza annuale alle edizioni cartacee del catalogo.

 

-          le parole, le teorie, e i fatti –

a cura di Paolo De Gregorio, 10 ottobre 2008 

 

Molte persone si ispirano a complesse teorie,che sembrano quasi tutte convincenti, da quelle liberiste a quelle marxiste, ed esibiscono queste convinzioni come durante il maoismo si mostrava il libretto rosso di Mao, ma la storia, sia del marxismo che del capitalismo, applicata alle società reali ha dimostrato che le teorie non valgono nulla e che la variabile indipendente di maggior peso è il fattore umano con tutto il suo retaggio culturale di avidità, sete di potere, sprezzo delle regole e della parola data.

Anche una teoria religiosa come quella cristiana, apparentemente non aggirabile nelle sue “Tavole della Legge” stabilite in sede divina, già dopo pochi secoli di fede autentica, trasformò il dettato “NON UCCIDERE” con l’eresia di praticare con le Crociate l’uccisione di altri esseri umani e poi si continuò con l’appoggio al colonialismo e allo schiavismo.

La democrazia, ad esempio, in teoria è una cosa validissima, ma se poi scopri che al potere ci va chi possiede i mezzi di informazione di massa, qualche dubbio ti viene, oppure se vedi chiamare democratico un paese come gli Usa, che basa tutta la sua politica sulla potenza militare, e se senti  dire dai suoi dirigenti che i marine sono “legionari di Dio”, è legittimo incominciare a dubitare di questa teoria.

Non parliamo poi del fatto che si chiama “comunista” un paese come la Corea del Nord in cui il potere si trasmette in modo dinastico, da padre in figlio, e ciò non è scritto in nessuna teoria comunista, e non si capisce perché la Cina venga definita comunista, mentre è un paese capitalista in feroce competizione con altri capitalisti, fregandosene delle condizioni di vita degli operai e dell’ambiente.

Quando le teorie così palesemente non corrispondono ai fatti, tutte le parole diventano inutili, i riferimenti culturali fasulli, ogni falsità può essere sostenuta tranquillamente e non contano più i fatti reali, ma solo ciò che è capace di emozionare o far sognare.

Gran parte del disimpegno, del menefreghismo dei giovani, del loro massiccio ricorso all’alcool e alle droghe, deriva dal deserto di punti di riferimento, perché è tutto finto e la vita non ha molto senso, e quindi è anche possibile buttarla in piacevoli vizi

Le crisi del capitalismo e della globalizzazione, che avevano promesso che il “mercato” avrebbe arricchito tutti e invece ci siamo accorti che eravamo in mano a biechi truffatori con i colletti bianchi, aggiungono ulteriori incertezze e il futuro sembra davvero incerto per tutti.

L’Islanda, primo Stato a chiudere per bancarotta da globalizzazione, medita di tornare alla pesca e alle attività tradizionali. Spero proprio che questo passaggio avvenga in tutti quei paesi che saranno ridimensionati dalla crisi, dove ci si dovrà rimboccare le maniche e puntare sulla capacità di ogni nazione di essere autosufficiente come risorse alimentari ed energetiche, puntando immediatamente a installare il termodinamico e il fotovoltaico.

Diventerà importantissimo cercare di cambiare i meccanismi che oggi portano le persone peggiori al potere politico e non è un caso che l’unica opposizione che vi è oggi in Italia sia rappresentata da Di Pietro, unico personaggio che non proviene dalle mafie dei partiti. Ha dimostrato nella sua attività di magistrato di non aver avuto paura dei potenti e di aver fatto onestamente il suo lavoro, cosa che dimostra come un teorema che, se non riusciamo ad eleggere persone perbene, ci ritroveremo sempre con le mafie dei partiti che ci negano anche il voto di preferenza.

Comunque il problema ce lo dobbiamo porre e va studiato anche come impedire il formarsi di oligarchie di politici di professione, introducendo nella vita del Parlamento e in quella dei partiti la non rieleggibilità assoluta dopo due mandati.

L’economia liberista ci ha portato il disastro della crisi finanziaria e presto vedremo gli effetti nella vita di tutti i giorni, ma se ci vogliamo rialzare dovremo percorrere altre strade che non siano la dittatura completa della economia su tutta la società, dove i capitalisti si sono presi anche il potere politico: i petrolieri in America, i proprietari dei media in Italia.

Se non si affronterà il problema il liberismo ci farà un altro regalo mortifero, questa volta definitivo, perché l’ecosistema non sopporta più la forza distruttiva del consumismo e gli attuali sistemi economici non hanno alcuna intenzione di cambiare strada per portare l’economia verso un impatto sostenibile.

Bisogna accusare il sistema economico capitalista, dominante nel mondo, di questa crisi finanziaria e della prossima crisi dell’ecosistema, senza indugi e senza sconti, e mandare al potere le persone che da anni si battono contro il consumismo, ci hanno segnalato i pericoli per l’ambiente, hanno dato vita al rigetto della globalizzazione, praticamente i soli con cui potremmo avere un futuro.

Paolo De Gregorio

L'amica Ginevra, di Clown One Italia, ci segnala questo interessante seminario con susan Parenti, che volentieri pubblichiamo

Clown One Italia

Per informazioni scrivere a Ginevra: [email protected] o Patrizia: [email protected]

 

Riceviamo da Cristiano B. e volentieri pubblichiamo:

Sarebbe molto importante che qualcuno andasse a questa conferenza.

Sarà il primo evento finalizzato ad affrontare il tema della Transizione nelle città, e voi capite quanto questo sia importante.

Ora siete in tanti a leggere questo blog e magari tra voi c’è qualcuno che ha tempo, risorse e competenze per cominciare a occuparsi di questo aspetto cruciale della Transizione. Tra voi ci sono ingegnieri ambientali, permaculturisti, progettisti, chimici, fisici…

Se qualcuno se la sente, batta un colpo… forse si potrebbe anche trovare il modo, tutti assieme, di finanziare parzialmente il viaggio.

Tratto da http://ioelatransizione.wordpress.com/2008/10/17/appello-transition-cities-conference/

 

 

Ciao ti scrivo per segnalarti un video che si chiama "Non c'è pericolo"
E' un video dedicato alla memoria dei caduti sul lavoro e a di chi di lavoro soffre.
E' un video senza fini di lucro, che ha come unico scopo quello di divulgare la cultura della sicurezza.

Un caro saluto... e buon lavoro....
Silvana O.

-          l’isola della “Sventura”  -

a cura di Paolo De Gregorio, 21 ottobre 2008

 

Il capobastone della critica televisiva, militante del Corriere della Sera, Aldo Grasso, criticando la trasmissione televisiva “l’isola dei famosi” non va oltre lo sprezzante giudizio da intellettuale abituato a più sofisticate stimolazioni, definendola “l’isola della Sventura che riflette un’Italia generalista, figlia della Tv generalista, esempio di stupidità della stragrande maggioranza degli italiani”.

Francamente un po’ pochino per un superpagato intellettuale, mentre io mi sento di dire parecchie cosette sull’argomento, e, a garanzia della sola voglia di comunicare, le dico gratis.

Anzitutto non distinguo tra RAI e Mediaset, che hanno un prodotto omologato dalla “direzione strategica piduista” che da 20 anni fabbrica il pensiero unico, che ha sostituito l’ideologia cattolica e quella comunista a favore dei modelli ispirati al capitalismo, al consumismo, alla competizione, alle mode nel vestire, al mito di avere per esserci, alla lotta di tutti contro tutti con il mito dell’individualismo vincente nel denaro e con le donne.

Questa, che è oggi la cultura dominante, è stata costruita,mollichella a mollichella, tutti i giorni degli ultimi venti anni, molto sapientemente, e riguarda quelle trasmissioni televisive che in genere non arrivano oltre le 22,30, poiché le masse da catechizzare sono quelle delle classi subalterne che, oltre la Tv, non hanno alcun canale di comunicazione, né libri, né giornali, come è stato ampiamente dimostrato da studi fatti.

L’Isola dei famosi è un tassello abbastanza robusto della strategia del pensiero unico, e ha lo scopo di convincere nel profondo le persone che la vita è: bellum omnium contra omnes”, in cui gli individui sono tutti in competizione tra loro, e uno solo vince e prende soldi e fama, e i deboli e i perdenti vanno spazzati via e lasciati nella marginalità e nell’anonimato.

La trasmissione, secondo me molto sapiente e studiata a tavolino, coinvolge le persone, penso soprattutto ai più giovani, nella logica selettiva, quasi darwiniana, della competizione, premiando i più belli, i più forti, i più furbi. Il tutto condito con una forte immersione nel sado-masochismo per cui vi è negli spettatori un forte sadismo nel vedere soffrire i famosi, e un forte masochismo nei protagonisti che vanno a soffrire pesantemente pur di arrivare al successo e alla visibilità.

Non vedo niente di sano in questa trasmissione, solo ideologia pura, di quella che ha fatto vincere le elezioni al più grande padrone dei media, la cui impronta ideologica si è estesa a tutti i mezzi di informazione che hanno mutuato linguaggi, valori, omologato comportamenti fino alla creazione dell’”homo rimberlusconitus”.

Il potere capitalista ha già naturalmente dalla sua parte le classi degli industriali, dei commercianti, dei professionisti, degli alti gradi dei ministeri, esercito, magistratura, gli artigiani, i proprietari terrieri, che in Italia sono un buon 40% della popolazione, il problema era sottrarre le classi subalterne, i salariati, i pensionati, i disoccupati, alla ideologia comunista che parlava di riscatto e di rivoluzione.

Una strada che si è rivelata in discesa grazie al progressivo annacquarsi della identità della sinistra che non ha più rappresentato una alternativa al capitalismo e ha rinunciato ai legami con il territorio e con le classi subalterne.

Vuoto politico in cui si è inserita la Chiesa cattolica, alleata aperta della destra, che ha invece mantenuto il suo rapporto con i poveri, e li guida con mano ferma e sicura verso le rinunce e la rassegnazione, in cambio della speranza nell’oltretomba.

Questa è la situazione. Chiunque intende cambiare qualcosa si deve rendere conto di quali sono i poteri in campo, e che il superamento di questo blocco sociale non è stato messo all’ordine del giorno da nessun partito.

Paolo De Gregorio

omo rimberlusconitus"ino alla creazione dell' è estesa a tutti i mezzi di informazione che hanno mutuato linguaggi, valori, omo

Cercano di convincerti
di convertirti
che il mondo fa davvero schifo
ciò che temono non è la protesta
ma la gioia degli altri

Cercano di convincerti
di convertirti
al credo dello schifo
del male con il tifo
di un male senza cura
che si nutre di paura
di un male eterno

Ma non è vero
è tutto un'opinione
e se si può opinare
si può anche scegliere che fare

Pensi male e vivi male
pensi bene e vivi bene
Quale ti conviene?

Un dubbio amletico?
non so...
So solo che non importa
chi mi ascolta oppure no
quel che importa è quel che credo io
perchè rimarrà per sempre mio

Nei secoli dei secoli, amen...

Vivo in un mondo
ricco di amenità
con ogni sortà di bontà

Vivo in un mondo
di profumi
con un corpo sano

Vivo in un mondo
pieno di bellezze
di donne stupende
senza zizze rifatte
eppure abbondanti

Vivo in un mondo
pieno di colori
e ho gli occhi per vederli

Dove mangio cose buone
e ho la bocca per sentirle
e l'intestino per digerirle
e mi sento sazio

Vivo in un mondo
dove posso ridere
e se mi manca qualcosa
chiedo un lucano
e non mi manca più nulla

Vivo in un mondo
che vive in un universo
dove siamo tutti Uno

 


“Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore, un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia…”

 

Ciao a tutti,

faccio parte della Rete Agatergon, gruppo di donne lesbiche da poco costituitosi e che ha dato vita alla raccolta di firme a sostegno della proposta della Ministra francese per i Diritti Umani Rama Yade per la depenalizzazione universale dell'omosessualità ; è noto infatti che ancora in troppi Paesi si viene incarcerati e persino condannati a morte per relazioni omosessuali . L'On. Rama Yade presenterà la sua richiesta , con il pieno appoggio del Governo francese , all' Assemblea Generale delle Nazioni Unite il prossimo Dicembre . Anche la Ministra italiana per le Pari Opportunità On. Mara Carfagna ha dichiarato in un'occasione che chiederà all'Ambasciatore presso le Nazioni Unite di farsi portavoce della suddetta richiesta . Da parte italiana però , oltre a questa timida affermazione , null'altro è stato fatto e nessun impegno ufficiale è stato reso noto.     

E' dall'indignazione per l'indifferenza generale che sembra regnare intorno a noi su temi di così grande civiltà  che è nata la raccolta di firme a sostegno della proposta di Rama Yade. Le promotrici di tale petizione on-line sono un esiguo gruppo di donne incontratesi nel forum del sito Ellexelle , che ritengono doveroso diffondere questa notizia e sollecitare gli utenti del web e la società a sostenere la proposta francese, anche firmando la petizione  di cui è fornito più sotto il link . Chiediamo pertanto la vostra  collaborazione nel far conoscere ed aderire a questa iniziativa.

A fine mese invieremo la raccolta di firme ed un documento di analisi e proposte sia alla Ministra Rama Yade, sia alla ministra Carfagna, che a Maroni, alla Gelmini ed al Presidente della Repubblica.

Se qualcuno è interessato a seguire le nostre iniziative ed il nostro lavoro, può visitare il mio blog:

inlungoeinlargo.wordpress.com/.

Vi lascio il link della petizione: http://firmiamo.it/decriminalizzazionedellomosessualita

Grazie per l'attenzione.

Rachele

-          “la libertà religiosa”  -

a cura di Paolo De Gregorio, 11 novembre 2008 

 

Vorrei mettere un punto fermo, quello della cosiddetta “libertà religiosa”, una questione che evidentemente nessuno vuole esaminare a fondo, anche se il peso della ambiguità con cui questa materia viene trattata è molto forte e porta a sconfinamenti e prepotenze.

Negli USA, mentre non vi è ancora alcun potere del nuovo presidente, già il capo dei vescovi, cardinale Francis George, mette paletti contro una eventuale legge che legalizzi l’aborto.

Questo comportamento è fuori dalle regole, non è espressione di esercizio di libertà religiosa, è una intromissione politica da impedire con severe sanzioni, mentre l’unico spazio che può avere una organizzazione religiosa, è quello nelle sue chiese, dove può legittimamente vietare ai suoi aderenti di praticare l’aborto.

Lo spazio in cui si deve decidere la legittimità delle leggi è lo spazio della politica, le organizzazioni religiose non hanno alcun diritto ad entrarvi, le convinzioni religiose di ognuno possono concorrere a formulare una legge, ma la laicità della politica deve essere sacra e rispettata.

Abbiamo visto con piacere che nelle recenti elezioni presidenziali in Usa, la potente Chiesa evangelica non è entrata in campo così pesantemente come fece per la rielezione di Bush, dove faceva propri i propositi guerrafondai e imperiali del petroliere di Dio e definiva i marine legionari di Cristo.

Posizione inconcepibile per qualunque cristiano a cui non si può chiedere di rispettare i comandamenti e nel contempo di votare per un partito che programma guerre, torture, morte e distruzione.

Non si può considerare nemmeno esercizio di “libertà religiosa” andare presso popoli primitivi o poveri, residenti in nazioni diverse dalla propria, estranei alla religione cristiana, a fare proseliti, con la scusa umanitaria e dei missionari buoni, interventi che prima o dopo innescano la reazione delle religioni locali, come gli induisti in India o gli islanici in Indonesia o in Africa, o in Iraq, con conseguenti guerre e massacri.

Ricordiamoci anche che le due religioni monoteiste, quella musulmana e quella cristiana (quasi 3 miliardi di persone) sono il maggior ostacolo ideologico a qualunque riduzione delle nascite, problema che se non viene affrontato con le armi della razionalità e della scienza medica, porterà il mondo alla saturazione e all’autodistruzione.

Il mondo soffre di due tumori mortali: il capitalismo e le religioni, entrambi si ingrossano con la irrazionalità e l’ignoranza, entrambi hanno il mito dello sviluppo infinito anche davanti alla attuale crisi, dove il capitalismo sarebbe già fallito senza il sostegno degli Stati con i soldi sottratti ai servizi per i cittadini.

Crisi finanziaria, crisi industriale, crisi energetica, crisi alimentare (800 milioni di affamati), crisi ambientale per effetto serra, crisi da sovrappopolazione, sono gli effetti del potere capitalistico e religioso, si vedono ormai chiari, e le strade da percorrere devono essere urgenti, antagoniste, rivoluzionarie.

La cultura che mette l’uomo, la sua salute, la sua felicità, al posto del profitto, dello sfruttamento, della superstizione, è una cultura in cui l’uomo abbandona il suo essere di animale primitivo e fa il salto evolutivo verso l’umanità, la razionalità, la laicità, la difesa della madre terra.

Paolo De Gregorio

 

Riceviamo da Riccardo T. e volentieri pubblichiamo:

“Volevo comunicare una buona notizia apparsa sull'ultimo numero di Internazionale (n.770), riguardante la città di Goteborg in Svezia.

Il Comune ha deciso di sospendere l'acquisto di acqua in bottiglia per motivi ambientali. D'ora in poi gli impiegati comunali potranno bere solo l'acqua di rubinetto.

Nel 2007 il Comune aveva comprato 39 mila litri di acqua in bottiglia con costi di trasporto molto alti.”

Ci scrive poi Arcano Pennazzi, con due segnalazioni:

Udite udite!
Venerdi' prossimo, 21 novembre 2008, ha inizio il primo, unico e solo corso di gioco per bambini da 18 a 108 anni!!
Niente refusi: da 18 a 108. Non e' in verita' un corso in senso stretto, che' giocare e' innato, ma a una certa eta' serve una spinta... Dunque, se sotto la cravatta o il tailleur di tutti i giorni batte ancora un cuore bambino, fatevi sotto: il folle Arcano Pennazzi vi aspetta per condurvi attraverso due ore di relax e divertimento sfrenato durante il quale sfogare tutte le vostre voglie represse, costrette dentro gli abiti del quotidiano fin da quando portavate calzoncini e gonnelline corte. Liberatevi!
Se volete saperne di piu' scrivete a: [email protected] o fatevi un giro qui dentro http://arcanopennazzi.wordpress.com/chi-non-sono/nido-adulti/
Gli incontri si svolgono presso lo Spazio Frida di via Pollaiuolo 3, Milano, tutti i venerdi' dalle 19 alle 21 e dalle 21 alle 23.
Altre info sulla locandina allegata.
Prezzi modici e primo incontro: venerdi' 21.11.'08 ore 21:00 aggratisse!
P.S. Anche Freddy Mercury al "Gioca che ti passa!" Non ci credi!!? Pigia qui! http://arcanopennazzi.wordpress.com/2008/11/16/anche-freddy-mercury-al-nido-adulti-gioca-che-ti-passa/

La seconda:

Il blog di Arcano Pennazzi http://arcanopennazzi.wordpress.com/ e l'Associazione Culturale Balrog organizzano una vacanzina stage di un paio di giorni presso la Libera Universita' di Alcatraz per il week end del 13-14 dicembre 2008.
La gita comprende un giorno e mezzo di "Yoga Demenziale indirizzo Teatro" con...  Jacopo Fo e i suoi!
E' previsto l'arrivo in loco venerdi' 12.12.'08 sera, il lavoro con Jacopo ed il suo staff per tutta la giornata di sabato e la domenica mattina e il rientro domenica dopo pranzo.
La quota di partecipazione e' di 152 € e comprende praticamente tutto tranne il viaggio: 2 pernottamenti, 2 colazioni, 2 pranzi, 1 cena e 9 ore di attivita'. Per chi volesse arrivare ad Alcatraz il venerdi' prima di cena, per la cena in piu' e' previsto un supplemento di 15 euro.
Per le iscrizioni scrivetemi: [email protected]
Nota bene: la partecipazione dovra' essere confermata al piu' presto!
Sotto a chi tocca!

 

Grande Simone, grazie!

Buongiorno a tutti. Scrivo per sottoporvi una nuova iniziativa che stiamo curando.
http://www.youtube.com/watch?v=eeK2sITR7ow

Ci piacerebbe avere il Vs. parere. Anche perchè è per una buona causa! :)

Caro jacopo, ho letto molte cose che hai scritto negli ultimi 20 anni, tecniche psicofisiche meravigliose, nozioni utilissime, all'apparenza banali, ma in realtà fondamentali. Eppure riguardo tecniche di apprendimento non hai mai scritto nulla. Hai parlato di progetti che hai realizzato in alcune scuole, ma non hai mai dato consigli riguardo tecniche di apprendimento. Hai qualche consiglio per noi studenti, per poter imparare al meglio le nostre materie? Nel mio caso come per altri universitarie, ma mi riferisco a materie in genere. Grazie della tua attenzione. :)

 

 

 

Lei non sa chi sono io.... ma ne siamo sicuri??? smile

3... 2.... 1.... E' nato!!!! www.telodiciamo.net



Ecco a voi il nuovo sito telodiciamo.net, legato a TELETHON, dove tutti insieme stiamo scrivendo il messaggio che la testimonial d'eccezione "BabyT" ci ha presentato!

Grazie a chi ci ha già dato spazio, adesso speriamo che accorrerete in tanti.



Comperando la maglietta della sorridente BabyT aiuteremo la ricerca e, con il codice che si trova sulla manica della maglietta stessa, potremo lasciare un messaggio che andrà a formare sul sito www.telodiciamo.net una frase, unendoci alla voce di tutti.



Questa operazione sarà legata alla maratona televisiva 2008 che quest'anno arriverà alla sua diciannovesima edizione, con 60 ore di diretta sulle reti Rai, il 12, 13 e 14 dicembre.



Di seguito riportiamo alcuni numeri legati alla raccolta e alla ricerca, dal 1990:



30.197.000 la cifra segnata dal numeratore della maratona 2007 (Euro);



276.536.760 i milioni di euro stanziati per finanziare la ricerca dal 1990 ad oggi;



2.141 i progetti di ricerca finanziati;



400 le malattie genetiche studiate;



6.200 le pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali;



1.363 i ricercatori che hanno meritato un finanziamento.





Non possiamo che ringraziare della fiducia che ci avete accordato o che speriamo ci accorderete ancora di più nelle prossime settimane, confidando che aiuterete BabyT nella ricerca, ora più che mai dobbiamo far girare questa bella iniziativa!



Cristina Galli

-         avvisi ai naviganti (2)  -

a cura di Paolo De Gregorio, 30 novembre 2008 

 

Non credo faccia male ogni tanto cercare di fare il punto e capire in che situazione ci troviamo, perché alcuni nodi sono arrivati al pettine e i tradizionali metodi di giudicare le cose non servono più.

Per prima cosa bisogna cancellare la credibilità di tutti quei grandi esperti di economia che non sono stati in grado di individuare le cause della crisi finanziaria e prendere per tempo le contromisure, e ci hanno ripetuto fino all’altro ieri che il Dio Mercato avrebbe risolto tutto.

Ora invece il capitalismo è fallito e gli stessi invocano aiuti di Stato, che altro non sono che i soldi dei cittadini, sottratti ai sevizi sociali, e destinati a sostenere un altro ciclo capitalistico di truffe e imbrogli (socializzare le perdite, privatizzare i profitti).

Quando fallì l’Unione sovietica, che aveva gli arsenali militari pieni, ma i supermercati vuoti, si considerò giustamente che fosse una crisi di “sistema”, nessun sostegno di Stato fu invocato, e i primi provvedimenti che furono presi per uscire dalla crisi riguardarono proprio il taglio delle enormi spese militari.

Gli Usa, che sono all’origine della crisi, sono il paese più indebitato del mondo, vivono al di sopra delle proprie possibilità (sono il 5% della popolazione mondiale e bruciano il 40% di tutte le risorse), hanno spese militari stratosferiche (600 miliardi di dollari l’anno per la gestione ordinaria, e 3.000 miliardi di dollari spesi in 5 anni di guerra all’Iraq), hanno cercato ogni modo per uscire da questa situazione vendendo all’estero i propri “titoli tossici”, che altro non sono che una truffa premeditata.

Criminali di guerra e criminali economici, questo sono i nostri cari alleati, da cui prendiamo ordini e che occupano militarmente l’Europa per impedire l’integrazione politica ed economica con i nostri vicini.

La deliberazione più ovvia che avrebbe dovuto decidere la UE, dopo essere stata così pesantemente truffata dagli amici di oltre oceano, e dopo aver visto la politica aggressiva della Nato nei paesi ex-sovietici con il conseguente irrigidimento di Mosca e la certezza di una nuova, inutile, “guerra fredda”, sarebbe dovuta essere di prendere le distanze dall’ingombrante alleato, revocare il permesso a tutte le basi Usa e Nato, e pensare ad una politica estera di PACE e buon vicinato con la Russia, da cui peraltro dipendiamo per i rifornimenti di gas. Se queste decisioni non sono state prese è per puro masochismo o vigliaccheria di chi si sente pesantemente minacciato e non può fare scelte ovvie di libertà e autonomia.

Altro che rapporti tra paesi democratici, gli Usa, ancora oggi, fanno politica con la pistola sul tavolo ed elaborano le proprie strategie al Pentagono e non al Congresso.

Obama, se vuole campare, si adeguerà e sembra già su quella strada, almeno dalle scelte dei suoi collaboratori.

Un altro punto che dobbiamo avere ben chiaro, oltre la crisi finanziaria, è la crisi ambientale, che è generata ed accelerata dal modello capitalista della globalizzazione, che sempre in nome del Dio Mercato, fa produrre merci che arrivano solo dove ci sono i soldi per pagarle, e in definitiva agli obesi e ai ricchi, dopo averle fatte viaggiare su e giù per il mondo, con danni letali per l’ecosistema.

Anche qui la via di uscita ovvia sarebbe che ogni nazione producesse principalmente per il proprio mercato interno e che l’obiettivo fosse quello della autosufficienza alimentare ed energetica con le rinnovabili.

Il mondo non ha futuro se non la smette con la globalizzazione capitalista. Le merci, i viveri in particolare, devono essere a km zero e consumati dove sono prodotti e ciascun paese deve essere responsabile di questo.

La terza crisi è quella della sovrappopolazione, e qui assistiamo alla granitica alleanza fra capitalismo e religioni, che non possono concepire un mondo basato sulla sostenibilità, sulla decrescita attraverso l’uso della contraccezione, fino ad ottenere un numero di abitanti che la propria nazione possa nutrire e alloggiare confortevolmente (per capirci in Italia la quota sostenibile di abitanti non dovrebbe superare i 30 milioni di persone, come agli inizi del 1900).

Il mito capitalistico dell’eterno “sviluppo”, sommato alla esigenza delle Chiese di avere masse di ignoranti e disperati da strumentalizzare e manovrare, fanno sì che, pur con 800 milioni di persone che crepano di fame (dati FAO), si parla di aiuti di Stato alle famiglie numerose, si creano le condizioni di sempre più grandi emigrazioni che stanno rendendo invivibili le nostre città.

Dobbiamo riconoscere l’elementare verità che le tre grandi crisi, FINANZIARIA, AMBIENTALE, SOVRAPPOPOLAZIONE, sono generate dal capitalismo oggi al potere nel mondo e dalla alleanza con le religioni, sono crisi di “sistema” e non possono essere corrette, ma bisogna andare a sostituire logiche chiaramente distruttive e fallite con nuovi valori e nuovi poteri.

La cattiva notizia è che non vi è ancora una diffusa consapevolezza di come stanno le cose, perché finora gli scienziati e i pochi consapevoli sono stati etichettati da catasrofisti porta jella, mentre le grandi menti, tipo Berlusconi, affermano applauditissimi, che per uscire dalle crisi ci vuole ottimismo!

Paolo De Gregorio

 

 

Il Centro Studi sull’Economia Immobiliare - CSEI ha condotto
un'indagine sulla propensione delle famiglie italiane al risparmio energetico. I
risultati si sono rivelati più che incoraggianti:
il 98,6% degli intervistati dichiara di seguire in casa comportamenti virtuosi,
volti a risparmiare energia; dunque, il grado di sensibilizzazione è
elevatissimo e si va dallo spegnere le luci degli ambienti quando si esce da
una stanza (88,7%), all’utilizzo di lampadine a basso consumo (71,9%),
all’acquisto di elettrodomestici che consumano meno (56,7%), fino allo spegnere
gli apparecchi invece di lasciarli in stand-by (54,8%), all’installazione di
vetri termici (45,9%) e all’adozione di valvole termostatiche sui termosifoni
(24,6%).»

 

Il 12,4% delle famiglie intervistate ha dichiarato di aver
eseguito negli ultimi  anni almeno un
intervento volto al risparmio energetico.

 

Che tipo di intervento?

 

L’86,7% ha eseguito lavori per la riqualificazione e la
riduzione del fabbisogno energetico della propria abitazione; il 53,8% ha fatto
interventi sull’involucro dell’edificio per la riduzione delle dispersioni; il
34,6% per l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda e
il 33,2% per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale per
installare caldaie a condensazione.

 

Notevole impatto ha certamente avuto il meccanismo virtuoso
di detassazione delle spese sostenute per la realizzazione di questi
interventi, era possibile recuperare fino al 55% dell’importo sostenuto. Un
norma, che ha permesso di creare un volume di affari superiore ai 3
miliardi
di euro per un incentivo totale pari a circa 820 milioni di euro. Un
risparmio gradito
alle famiglie: se nel 2007 gli interventi detraibili per risparmiare energia
erano stati 106mila, nel 2008, ad oggi, sono oltre 70mila: dato che la
documentazione per il 2008 può essere presentata fino a marzo 2009, si stima
che il dato finale si aggiri intorno ai 130mila, le detrazioni si riferiscono
comunque alle sole spese effettuate nel corso del 2008. Tutto questo era
possibile e virtuoso almeno fino al 
famoso decreto anti-crisi, grazie al quale invece, si ridimensionano
pesantemente gli incentivi per il risparmio energetico negli edifici. Con l'articolo
29 infatti (link a pdf ) si introducono
complicazioni burocratiche (la richiesta deve essere inoltrata all’Agenzia
delle Entrate e la sua valutazione segue l’ordine cronologico di invio della
domanda) e il principio del "silenzio rifiuto" (i privati e le
imprese intenzionati a chiedere il bonus dovranno inviare una domanda
all'agenzia delle Entrate - il cui silenzio, entro 30 giorni, equivale a un
rigetto - e sperare che i fondi stanziati non siano ancora terminati). Nel
provvedimento si impone un tetto massimo incentivabile (previsti 82 milioni di eruo per il 2008: 1/10 di quelli usufruiti l’anno
precedente) . E non solo: la norma è retroattiva, cioè
vale anche per l'anno in corso, il 2008 In questo caso però,  mancato invio della domanda o diniego
da parte dell'agenzia delle Entrate, pregiudicherà solo in parte l’incentivo:
l'interessato potrà usufruire di una detrazione dall'imposta lorda, ma solo se
è una persona fisica e solo al 36% delle spese sostenute (fino ad un massimo di
48.000 euro da ripartire in 10 rate annuali). Chi si è fidato dello Stato, ha
fatto l'intervento quest'anno e contava di recuperare il 55%, rischia di perdere
migliaia di euro:  circa
15 mila euro di mancati incentivi, ma non sono considerati i lavori effettuati
proprio per rientrare nei parametri previsti per l’erogazione degli incentivi
stessi: investimenti che possono essere stimati tra i 15 e i 35 mila euro, per
un totale tra i 30 e i 45 mila euro. Migliaia di euro investiti pensando al
recupero delle spese, che invece adesso serve per partecipare ad una vera e
propria lotteria degli incentivi.

 

Un vera mazzata, insomma,  per certi versi una vera truffa ai danni dei
cittadini, visti i messaggi positivi lanciati con la finanziaria 2008 (che
prorogava le agevolazioni fino al 2010). Cittadini che oltre al danno dovranno
pure subire la beffa demagogica del “falso”
tetto
sui mutui (fissato al 4% per mutui a tasso variabile che si attestano
in media intorno al 4,5%, 5% con tassi in discesa) o quella dei mancati
bonus energia
(basta essere proprietari per risultare fuori dai parametri
previsti). Una mazzata che si ripercuote anche sulle imprese
del settore,
in un momento in cui il mercato edilizio subisce già le prime flessioni.

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO

Salve, mi chiamo Negri Valerio, sono un programmatore e vorrei porre alla vostra attenzione il software ‘Pianifica’, da me realizzato, utile per abbassare il consumo energetico del pc.
Ho pensato di inviarvi questa mail perché sono sicuro che ‘Pianifica’ potrebbe essere interessante per Voi e soprattutto per tutti i visitatori dei Vostri siti.
Il software è gratis per i privati(credo che le aziende possano spendere qualche euro per ripagarmi delle ore di lavoro svolto) ed è scaricabile dal seguente indirizzo web: http://www.valeprog.it/Software/Pianifica.aspx

Il risparmio energetico è garantito perché ‘Pianifica’ permette di:
- sospendere(standby, hibernate, o spegnimento) l’attività del computer per un certo periodo di tempo programmandone il risveglio, eliminando quindi le ore di pc acceso ma inutilizzato(si pensi ad esempio a tutti i pc che rimangono accesi in un ufficio durante la pausa pranzo);
- pianificare la sospensione ed il risveglio del PC in modo differenziato per i vari giorni della settimana, il pc sarà così pronto all’uso senza dover attendere i tempi di accensione e di caricamento delle applicazioni;
- legare la sospensione ad un processo, attivandola quindi in automatico al termine dell’elaborazione di un programma(es. scansione pc da parte dell’antivirus), di una connessione internet o di un download (niente più computer accesi tutta notte per un download che magari dura solo 2 ore).

Spero che questa mia applicazione possa risultare di Vs. interesse e che vogliate aiutarmi a diffonderla presso i visitatori del Vs sito e dei siti ad esso collegati.
Vi ringrazio per l’attenzione, a presto.

Negri Valerio

 

COMUNICATO STAMPA
Per la seconda volta in sei mesi il nostro sito www.lavocedellevoci.it è stato oggi devastato dagli hacker. Il webmaster della Wip di Napoli, sul cui server si trova il sito, ci ha spiegato che si tratta di un attacco violentissimo, che forse ha compromesso tutti i dati e in ogni caso arrecherà un grave danno. Addirittura, per colpire il nostro, è stato messo a rischio lo stesso server della Wip, sul quale sono presenti centinaia di altri siti.
Stiamo cercando, attraverso il webmaster Cesare Pistilli, di recuperare elementi utili per la denuncia alla Polizia postale, ma ci spiegano che sarà difficilissimo, se non impossibile, risalire all'identità degli hacker. Di sicuro – viene aggiunto dai tecnici – si tratta di pirati informatici assai attrezzati.
Sono tanti i soggetti che ora traggono vantaggio da questo oscuramento. Politici corrotti, massoni, pezzi deviati delle istituzioni, tutti presenti con nomi e cognomi nelle inchieste pubblicate sul nostro sito (oltre che nel giornale cartaceo).
Ricordiamo che solo ieri sera avevamo rimesso in home page, con una aggiornata premessa,  la nostra inchiesta di settembre tratta dalle 1200 pagine con cui la Procura salernitana ha fatto chiarezza sul caso De Magistris, ribaltando le responsabilità sugli accusatori del coraggioso magistrato.
E' solo un esempio, il più recente. Ma se ne potrebbero fare altri.
Intanto chiediamo di far circolare queste notizie, anche per informare i tanti che ogni giorno si collegano col nostro sito.
Grazie

Andrea Cinquegrani  Rita Pennarola

Alcune pagine internet si potrebbero recuperare utilizzando
http://web.archive.org/web/*/http://www.lavocedellevoci.it/
.

Ciao.

-          lettera aperta a LUXURIA  -

a cura di Paolo De Gregorio, 7 dicembre 2008 

 

Tralascio l’approfondimento della partecipazione all’Isola dei famosi, che resta una trasmissione da “pensiero unico”, volta a dimostrare la TESI “liberista” che, quando ci sono di mezzo soldi e competizione, qualunque collaborazione tra le persone è impossibile, e lo scenario che se ne ricava è quello sognato dai padroni: TUTTI contro TUTTI!

Apprezzo invece moltissimo la recente decisione di Luxuria di considerare esaurita la sua esperienza parlamentare, dove, come Franca Rame, ha constatato di essere un numero, senza peraltro influire sulla direzione del partito, che delle sue problematiche se ne strafotteva, voleva solo il voto del movimento gay, ma niente iniziative di lotta per i “Dico” o contro il Vaticano.

Sono entusiasta della manifestazione di ieri dei “gay” sotto il Vaticano, dopo il voto all’ONU che ha visto i preti allinearsi alle posizioni dei preti islamici e dei regimi  dittatoriali, contro la civile depenalizzazione del reato di “omosessualità”, in una situazione che vede in alcuni paesi l’orrore della pena di morte per una indole sessuale diversa.

Abbiamo le palle piene della ingerenza della Chiesa nella politica e nella evoluzione dei costumi. E’ ora  che gliela facciamo pagare, spingendo tutto il movimento, comprese le persone che convivono e hanno interesse ad una legislazione avanzata sulle coppie di fatto, a fare una campagna di lunga durata contro l’8 per mille, contro il Concordato, contro l’ora di religione, contro il finanziamento delle scuole cattoliche, per togliere i simboli religiosi dai luoghi pubblici.

Nella nostra storia recente abbiamo avuto il Concilio, il Vaticano II°, che aveva seguito l’onda progressista e di sinistra che si sviluppava nel mondo, e anche la Chiesa sembrò aprirsi, ma l’operazione fu di “facciata”, fece tornare un sacco di comunisti in chiesa e il Vaticano ottenne per molti anni il vantaggio di una non belligeranza catto-comunista.

Da parecchi anni l’atmosfera è cambiata. La sinistra non c’è più, e la Chiesa alza la voce, ordina, pretende, e si è ormai organicamente legata alla destra politica.

Molti sottovalutano il peso politico della Chiesa, mentre è pesantissimo, decisivo per vincere le elezioni, perché la Chiesa è l’ultimo partito di massa, che è legato ai poveri, agli ignoranti, ai disperati, tutte categorie abbandonate dalla sinistra, in cui i preti riversano la loro immensa capacità di infondere rassegnazione, rinuncia, passività, con la solita promessa di un riscatto nella vita eterna. Funziona ancora!

Le destre comprendono benissimo il peso di questo ruolo ecclesiastico e fanno di tutto per far arrivare denari, aiuti, collaborazioni, permessi, facilitazioni, convenzioni, e ormai il blocco sociale capitalisti + Chiesa è vincente.

Se comprendiamo questa elementare verità, bisogna cominciare, e sarebbe l’anno zero, ad attaccare a fondo questa organizzazione che ormai si comporta come un partito politico, mettendo in discussione tutti i rapporti con la laicità dello Stato.

Nessun partito finora ha mai sollevato la questione, e i partiti esistenti non dimostrano alcuna inclinazione a farlo. E’ quindi decisivo che un movimento, come quello in cui sta Luxuria, insieme a tutti coloro che capiscono il peso della Chiesa nel far vincere le elezioni alla destra, insieme a coloro che rifiutano il matrimonio e vogliono convivere senza rinunciare a diritti sociali, inizi una lotta di lunga durata fino ad allontanare dalla politica le organizzazioni religiose.

Il Vaticano ha un apparato capillare di sedi religiose, di opere, di proprietà immobiliari, di ospedali, di università, di scuole, di riviste, di giornali, di radio e televisioni private, che ne fanno un apparato di potere con la capacità di condizionare i rapporti di forza politici (come gli evangelici negli Usa che appoggiarono Bush), e quindi non parliamo più di libertà religiosa, ma di un “vulnus” aperto contro lo stato laico.

Siccome parlo sempre di fatti, eccone  uno esplicativo: Don Pierino Gelmini, fondatore della Comunità Incontro, dichiaratamente di destra, attualmente inquisito per molestie sessuali, pochi anni fa dichiarò ai giornali il suo appoggio politico a Berlusconi sostenendo di poter muovere 3 milioni di voti.

Durante la campagna elettorale Berlusconi fu invitato nella sede centrale della Comunità, presenti tutte le televisioni (uno spot gigantesco) e consegnò in diretta un assegno di 5 milioni di euro a Don Gelmini. Un voto di scambio! Chiesa + capitale = risultato elettorale!

Paolo De Gregorio

BabyT si prepara alla maratona....

... e l'operazione entra nel vivo!
Il 12, 13 e 14 Dicembre sulle reti RAI partirà la maratona solidale di Telethon e quest'anno, insieme a tanti altri importanti testimonial, ci sarà anche la T-shirt crossmediale di BabyT!

E’ proprio il momento di esortare tutti ad acquistare il suo faccione sorridente su www.telodiciamo.net, riempiendo il sito stesso con i messaggi di ciascuno, durante la maratona e nei giorni successivi, per accendere tutti insieme la scritta sul sito!
Il ricavato sarà destinato alla ricerca sulle malattie genetiche.

Diciamo la nostra, facciamoci sentire da chi non sa quanto può fare, aiutiamo Telethon e BabyT in questa corsa alla vita!!
:)

Regalate la maglietta, scrivete su www.telodiciamo.net e, mi raccomando, non tenete segreta la notizia, spargete la voce, è per una buona causa!!! ;)

Cristina Galli

-          ambiente: la svolta di Obama  -

a cura di Paolo De Gregorio, 12 dicembre 2008 

 

Pochi come me odiano gli USA per il ruolo imperiale e prepotente che svolgono nel mondo, ma non sono accecato da questo odio e vedo come una novità e un metodo valido per tutti i governi la scelta di Obama di insediare Steven Chu, premio Nobel per la fisica, uno scienziato noto e apprezzato negli ambienti accademici, sostenitore della energia alternativa, come segretario del Dipartimento per l’energia.

Finora gli Usa, i più grandi inquinatori della terra, democratici o repubblicani, con l’arroganza degli ignoranti, avevano sbeffeggiato e resi ininfluenti tutti gli appelli e gli avvertimenti degli scienziati sui gas-serra, continuando a mettere nei posti chiave dell’energia i rappresentanti dei petrolieri, e un deficiente fanatico religioso come Bush si permetteva di affermare, senza fornire prova, che non vi sono evidenze scientifiche che legano l’effetto serra alle attività umane.

Vedere uno scienziato ecologista sedere sulla massima poltrona ministeriale dell’energia al posto di un ignorante lobbysta delle multinazionali petrolifere, mi fa un bellissimo effetto e conforta oltre ogni speranza la mia affermazione di qualche settimana fa che la politica, in certi settori, deve dare l’ultima parola agli scienziati, soprattutto in materia di ambiente e di energia, di riciclo dei rifiuti, della salute pubblica, dove soltanto la competenza specifica e di alto livello ti dà il diritto di fare affermazioni su quelle materie.

Se la promessa del nuovo presidente americano di stanziare 150 miliardi di dollari per la riconversione energetica sarà confermata, ci troveremo di fronte ad un fatto epocale, di macroeconomia, capace di cambiare gli scenari internazionali, dove vedremo un minore interesse alle costosissime guerre per impossessarsi del petrolio, e,di fronte ad una possibile autosufficienza energetica,il totale abbandono della strategia militare in Medio Oriente e la scomparsa del terrorismo, che altro non è che la resistenza alle guerre e alle ingerenze americane.

Il grande ostacolo a questo possibile scenario è la fissazione di Obama di battere il “terrorismo” in Afghanistan, mentre è del tutto evidente che quel paese è diventato una fabbrica di resistenza all’intervento occidentale, e se il vicino Pakistan (180 milioni di musulmani) viene trascinato dentro questa guerra nessuno poi sarà in grado di metterci rimedio.

L’unica possibile strategia contro il “terrorismo” è quella di abbandona Iraq e Afghanistan, smetterla di minacciare l’Iran, e finirla con gli aiuti economici e militari a Israele che hanno generato 50 anni di guerra.

Nessuno intervenne nella sanguinosissima guerra civile americana tra sudisti e nordisti e alla fine si trovò un equilibrio e una convivenza. In Medio Oriente in Africa, nessuno deve intervenire, e parlo del mondo occidentale, anche europeo, che fornisce armi e consiglieri alle fazioni che poi potranno firmare contratti per sfruttare le materie prime, anche la Cina si sta muovendo su questo terreno. Questo è neocolonialismo e fa diventare endemiche le guerre.

La ricerca di ogni nazione di arrivare alla autosufficienza energetica attraverso le “rinnovabili” è oggettivamente un passo verso la PACE e il ridimensionamento della globalizzazione. Se a questo si accompagnerà la razionale ricerca della sostenibilità demografica e dell’autosufficienza alimentare attraverso scientifiche riforme dell’agricoltura, di ogni nazione, la PACE e l’abbandono delle assurde spese militari saranno più vicine.

Nemici acerrimi? Religioni e capitalisti.

Paolo De Gregorio

-          l’agonia della sinistra  - -

 

Sono passati ormai molti mesi dal disastro elettorale, e vediamo quanto sia stato stolto per la sinistra aver smesso di rispettare quelle regole di ordinaria democrazia che devono vedere dimissionari i gruppi dirigenti sconfitti alle elezioni, atto preliminare ad un immediato congresso che cerchi di capire il perché della sconfitta, e cambi linea e gruppo dirigente.

La sinistra in Italia, quella che aveva una identità e un blocco sociale di riferimento, è scomparsa con la dissoluzione del partito comunista italiano, e tutti i successivi passaggi sono stati solo tappe di ulteriori cedimenti, diminuzione di voti, abbandono del rapporto col territorio e le masse, inserimento nella classe dirigente solo di uomini di potere, per capirci i Bassolino, i Del Turco, i Villari, fino a Colaninno e ai falchi della Federmeccanica, cosa che ha reso il PD veltroniano identico al partito socialista di Craxi.

In nome del socialismo, questo partito consegnò a Berlusconi il monopolio delle Tv private, attuando il golpe dei piduisti di cui l’allora partito socialista era pieno.

E avrebbe avuto la faccia di bronzo di continuare a chiamarsi socialista, se le BENEMERITE inchieste dei magistrati di Milano non avessero dimostrato che non erano un partito di sinistra, ma una banda di ladri e piduisti, confluiti poi senza problemi nel partito del Cavaliere, Cicchitto in testa.

La presunzione di Veltroni di fare un partito di centro con una gamba a sinistra, con dentro tutti, da Rutelli ai cattolici integralisti, partito aperto a uomini di potere senza guardare troppo la questione morale, non poteva che fallire, come è fallita la scommessa centrista di Casini, per il semplice fatto che oggi vi è già un blocco sociale, di vera destra, unito intorno a Berlusconi e al suo dittatoriale potere mediatico, che riunisce gli interessi della classe dominante, dagli industriali, ai professionisti, ai commercianti, che non hanno bisogno di altro, e affidano i loro interessi alla destra, come ha fatto anche la Chiesa che si è schierata dalla stessa parte.

Non vedere questo blocco sociale, questa autosufficienza della destra che non cerca alcun dialogo, continuare a pietire per un ruolo che non c’è più, è veramente imbarazzante, e questo ruolo Veltroni non può svolgerlo poiché non ha più alcuna influenza sui lavoratori, i precari, i disoccupati, che sono l’unico blocco sociale capace di fronteggiare la destra.

L’unico spazio politico che vi è oggi è quello di ripartire dal basso e cercare di ridare ai lavoratori, e a tutta la classe subalterna, identità e strategia, su cose possibili, senza ideologia, a cominciare da un sindacato unico dei lavoratori, che sostituisca ogni frammentazione e metta da parte i principali responsabili della svendita dei diritti di chi lavora. Gli attuali sindacati hanno seguito la degenerazione dei loro partiti di riferimento e prendono gli ordini dalla politica, senza nessuna reale autonomia.

L’unico fenomeno nuovo nello scenario politico è quello di Di Pietro, che in Abruzzo raddoppia i voti, ma è un partito senza base sociale, che ha delle simpatie in tutti i ceti sociali, sicuramente tra le persone che amano legalità e regole, che però in Italia non sono moltissime, e comunque Di Pietro non è di sinistra.

Non c’è da illudersi, anche l’estrema sinistra non si è sciolta e non ha cacciato i suoi dirigenti, e non c’è alchimia possibile tra partitini, mentre un vero partito potrà nascere, negli anni, solo con quelle persone che decideranno di mettersi a lavorare con i proletari, i disoccupati, i precari, gli studenti, contro le droghe, contro le mafie, per uno sviluppo sostenibile.

Il centrismo è finito, bisogna ammettere che la destra ha compattato le sue file e che l’idea veltroniana è velleitaria e fallita, e lascia un partito diviso, con molti ladri e infiltrati, senza identità né strategia, da chiudere.

Paolo De Gregorio

A proposito di ambiente ed energia: un’intervista a Maurizio Pallante

(Carlo Ungarelli 16/11/2007)

Sul Corriere della Sera del 8 Novembre come titolo di testa troviamo “Il petrolio sfiora i cento dollari”. All’interno troviamo un’intervista a Michel Rochard (presidente del consiglio francese in carica ai tempi del referendum sul nucleare), nella quale si bacchette l’Italia per perso il treno del nucleare civile. La tesi di fondo di Rochard e` che non esiste alternativa: solo l’8-9% del fabbisogno puo` essere soddisfatto dale fonti rinnovabili e persino una diminuzione degli sprechi porterebbe al massimo ad un ulteriore 8-9 %. Cosa ne pensa? Cosa risponderebbe?

M.P.: Il problema principale non e` l’aumento dell’offerta energetica, bensi` la diminuzione della domanda. A differenza di quanto afferma Rochard, piu` della meta` - in alcuni casi i due terzi - dell’energia alla fonte che usiamo viene sprecata. Se consideriamo i combustibili fossili, il consumo energetico e` equipartito tra riscaldamento degli ambienti, produzione di energia elettrica e trasporto. Prendiamo il riscaldamento delle abitazioni: un’abitazione in Italia puo` arrivare a consumare circa dai 15 ai 20 litri di gasolio al metro quadro per anno, mentre la normativa in vigore in Germania, Alto Adige e alcuni comuni italiani, fissa un tetto massimo di circa 7 litri di gasolio al metro quadro per anno. Si noti che una casa che ha un consumo pari a questo tetto massimo e` considerata un’abitazione poco efficiente: gli edifici migliori hanno un fabbisogno di poco superiore ad 1 litro di gasolio al metro quadro per anno senza addirittura aver bisogno di un impianto di riscaldamento. Altro esempio: le centrali elettriche  hanno un rendimento del 35 per cento, ovvero 65 su 100 unita` dell’energia chimica contenuta nel combustibile vengono sprecate sotto forma di calore inutilizzato. Il nostro sistema energetico e` come un secchio bucato: per riempirlo bisogna innanzi tutto tappare i buchi. Se invece si accentra l’attenzione sulla sostituzione delle fonti, l’energia nucleare torna in gioco, poiche` consente di aumentare l’offerta in misura rilevante. La risposta e` quindi innanzi tutto quella di spostare l’attenzione sui servizi legati al sistema energetico. Nella produzione e nella resa di un sistema energetico ci si sono delle perdite. Con le tecnologie a nostra disposizione possiamo sviluppare una strategia concentrata sulla riduzione degli sprechi associati a queste perdite : in questo modo si riducono drasticamente i consumi ed e` possibile puntare sulle fonti rinnovabili per soddisfare il fabbisogno residuo. Il combustibile fossile per produrre energia nucleare è comunque limitato, una riconversione al nucleare richiede tempi lunghi e costi molto elevati. Invece, con le tecnologie attuali  una scelta basata sull’ottimizzazione dei servizi energetici e` piu` realistica e meno dispendiosa.

Trovo molto efficace la sua analogia per rappresentare un sistema energetico come un secchio bucato, proponendo quindi come primo passo quello di tappare le falle, eliminando sprechi, inefficienze ed usi impropri. Eppure il suo messaggio sembra rimanere isolato. Secondo lei, perche` gli ecologisti che hanno piu` visibilita` in questo paese non sostengono la sua proposta?

M.P: Bisognerebbe chiederlo a loro…Legambiente culturalmente insiste nel messaggio secondo cui bisogna arrivare a sostituire i combustibili fossili con le fonti rinnovabili. Invece la chiave sta proprio nella diminuzione della domanda a parita` di servizi energetici. Si noti che non si tratta di progetti avveniristici; l’anno scorso ho fatto da consulente  ad una puntata di Report in cui si illustravano i progressi nella realizzazione di abitazioni ad alta efficienza energetica in Germania.

Nel suo libro “Un futuro senza luce?” viene descritta la storia –straordinaria per gli standard italiani – della ditta Solvis di Hannover, una fabbrica tedesca che produce pannelli solari termici e serbatoi di accumulo che possono essere integrati con caldaie ad alta efficienza. Come descritto nel sopra-citato libro, la Solvis, fondata nel 1988 da cinque persone, nel 2001 arriva ad avere  circa un centinaio di addetti. Tutti I lavoratori dopo tre anni hanno diritto ad acquistare una quota del capitale sociale, diventando comproprietari dell’azienda. Nel 1994 la societa` e` diventata un’accomandita e 330 soci hanno sottoscritto le quote di capitale sociale, partecipando attraverso dei loro rappresentanti allo sviluppo della strategia dell’impresa e traendo quindi benefici dalla divisione degli utili. Questo sistema di gestione partecipativa dell’impresa ha fatto raggiungere negli anni livelli di eccellenza. e ha permesso di realizzare una crescita di offerta di prodotti e commerciale. Tale crescita ha consentito la costruzione a partire dal 2001 un nuovo stabilimento su di un’area di 8000 metri quadrati con standard ecologici di livello estremamente elevato e zero emissioni di anidride carbonica. Secondo lei questo e` un modello esportabile in Italia?

M.P. Sicuramente. Noi del Comitato per l’uso razionale dell’energia valorizziamo gli imprenditori che lavorano  in questo settore con approcci simili. Ovviamente per la riuscita di questo modello in Italia, servono scelte sia politiche che imprenditoriali.

Nel 1973 l’ingegner Mario Palazzetti del centro ricerche Fiat partecipa alla realizzazione di un primo micro-cogeneratore. Eppure, dopo piu` di trent’anni l’Italia non e` certo all’avanguardia nello sviluppo di queste tecnologie, anzi. Come si spiega questa piu` che trentennale battuta di arresto?

M.P. Nel 1973, dopo la prima crisi petrolifera, il prezzo della benzina aumento` in maniera vertiginosa e di conseguenza le vendite nella Fiat crollarono del 25 per cento. I vertici dell’azienda, preoccupati decisero di dare carta bianca ad un gruppo di esperti del centro ricerche per cercare di sviluppare delle alternative. Venne cosi` realizzato il primo micro-cogeneratore, che era in grado di coprire il fabbisogno medio di uno stabile con una ventina di appartamenti. Ora, la caratteristica fondamentale di un cogeneratore e` che la co-produzione di energia elettrica e termica rende possibile un’efficienza altissima. Un impianto tarato sul fabbisogno di calore di un edificio produce contemporaneamente, senza consumi aggiuntivi di gas l’energia elettrica sufficiente al fabbisogno di 3 edifici equivalenti. Chiunque avesse realizzato impianti del genere avrebbe quindi rappresentato un serio  avversario per l’Enel (perdita di clienti ed aumento della concorrenza), che per evitare di perdere la propria posizione dominante boicotto` questo progetto.

Per le questioni ambientali ed energetiche e` evidente che esiste un serio problema di informazione: i dati che arrivano al cittadino medio sono contrastanti. Come ci possiamo difendere?

M.P. Per fare passare il messaggio che occorre più energia per star meglio e che quindi occorre potenziare l’offerta, si minimizzano i pericoli che ciò comporta. Si dice che il nucleare di nuova generazione non è pericoloso, che l’effetto serra non è dimostrato. Questi messaggi, anche se sono smentiti dagli studi più autorevoli, hanno presa perché sfruttano il fatto che tendenzialmente si e` restii ad abbandonare uno stile di vita. La storia dello sviluppo tecnologico e scientifico e` piena, da una parte di denunce di problemi sanitari e ambientali creati da alcune tecnologie, dall’altra di smentite e minimizzazioni. Luciano Gallino nel suo libro “Tecnologia e democrazia” racconta di come la prima denuncia degli effetti sulla salute delle persone delle polveri di amianto risalga addirittura al 1895 da parte di un medico inglese che venne osteggiato proprio da esperti al soldo delle industrie che producevano l’amianto. Ci sono voluti cento anni e decine di milioni di morti perche` l’amianto venisse messo al bando. Un’altro esempio e’ dato dalla questione delle cause dell’aumento della temperatura terrestre. L’IPCC (International Panel for Climate Change)  - un organismo internazionale che agisce per conto dell’ONU - ha concluso che l’aumento di temperatura e` dovuto all’ottanta per cento a fattori antropici. Ebbene, nonostante questo, c’e` ancora chi minimizza il problema. Un esempio e` dato dal prof. Franco Battaglia, che nega l’esistenza di una correlazione tra le attivita` umane e l’aumento di temperatura del pianeta. Se pero` andiamo a leggere il suo libro ci accorgiamo subito che la prefazione e` di Silvio Berlusconi….

Come si passa dall’idea di ottimizzazione delle risorse energetiche ad uno stile di vita fondato sulla decrescita felice?

M.P. Innanzi tutto e` necessario precisare che questo tipo di  decrescita implica una diminuzione  della produzione di merci che non sono beni ma che tuttavia entrano nel computo del cosiddetto prodotto interno lordo. Prendiamo ad esempio una casa che consuma 20 litri di gasolio per metro quadro all’anno. In realta`, 13 litri sono di fatto sprecati, ma contribuiscono comunque al prodotto interno lordo e quindi alla “crescita”. Ora, se impostiamo il problema energetico sugli usi dell’energia, la diminuzione del combustibile sprecato effettivamente corrisponde ad una decrescita. L’aspetto interessante e` che questa decrescita ha un ‘impatto positivo sulla persone. Sappiamo che il corpo umano per il 70 % scambia calore per irraggiamento con le pareti della stanza, quindi la qualita` della vita e` nettamente migliore in una casa che consuma “solo” 1.5 litri di gasolio al metro quadro per anno perché disperde meno calore di una casa che ne consuma 20 e, quindi, ha le pareti più calde . In altre parole, la decrescita che si ha eliminando gli sprechi migliora la qualita` della vita. 

-          assalto al supermercato  -

a cura di Paolo De Gregorio, 21 dicembre 2008 

 

Attivisti del centro sociale Tipo di Bologna hanno bloccato le casse del supermercato Esselunga di Casalecchio di Reno, chiedendo uno sconto del 25% sulla spesa, incuranti del ridicolo e del velleitarismo che una azione del genere getta sulle spalle di chi la organizza, trattando il supermercato come una controparte politica, che però non ha alcun potere né possibilità di decidere una diminuzione dei prezzi.

Azione sbagliata che la dice lunga sulle capacità politiche di questi gruppi, che cercano vie facili  con le quali è impossibile avere risultati.

Ben più serio e decisivo sarebbe invece il percorso di creare dei gruppi di acquisto capaci di far saltare tutta la filiera dei passaggi di mano tra produttori e consumatori, e offrire ai quartieri popolari un servizio, magari usando come base il centro sociale stesso, in cui i prodotti freschi delle campagne vicine arrivino ai cittadini, con vantaggi economici per i produttori e i consumatori, in un sistema organizzato e duraturo che rifondi i rapporti tra città e campagna. Quando si è messa in piedi una organizzazione del genere è anche facile estenderla a quei prodotti, pasta olio detersivi ecc., che possono essere ordinati direttamente alle fabbriche e ordinati una volta al mese visto che non si deteriorano.

Ai supermercati non si deve andare a chiedere l’elemosina, si devono fare fallire o ridimensionare di brutto, con l’intelligenza e le capacità di autorganizzazione dei cittadini, che oltre a pagare meno le cose ed averle fresche, renderebbero un enorme servizio all’ambiente perché si fermerebbe tutto il flusso di merci che inquinano perché vengono da lontano.

Ogni conquista sociale, per le classi subalterne, può venire solo dal basso e oggi, come ieri, è fatta di impegno, partecipazione, autorganizzazione, valorizzazione delle persone più capaci e oneste, senza aspettare che si presenti qualche uomo della provvidenza o qualche elemosina.

Abbiamo visto come la diminuzione dei consumi, forzata dai pochi soldi, non scelta come strategia rivoluzionaria, ha fatto passare da 150 a 30 dollari il barile del petrolio.

Quelli che vogliono cambiare questa società capitalista hanno la potentissima arma di rifiutare il consumismo, diventare essenziali e selettivi, non comprare prodotti della globalizzazione, creare e diffondere il rapporto tra produttori e consumatori, chiedendo ai produttori di non usare letali porcherie chimiche.

Invece di pecore che la pubblicità avvia al consumo, bisogna vedere se esistono persone che vogliono sottrarsi a questa logica, perché è possibile e necessario passare all’autorganizzazione. Migliorano la nostra salute, il portafoglio e l’autostima.

Paolo De Gregorio

 

     -  avvisi ai naviganti: un’altra vita è possibile  -

a cura di Paolo De Gregorio, 28 dicembre 2008 

 

Pochi si rendono conto che il capitalismo non è solo una ideologia e una cultura, ma è anche un sistema in funzione, che dura da secoli, e che è impossibile battere sul piano democratico e teorico, ma è necessario contrapporvi un diverso modo di lavorare e produrre beni materiali, in cui si verifichino per i lavoratori migliori condizioni di vita, dignità, e uso delle proprie capacità intellettuali.

E’ ben noto il pensiero di un teorico del liberismo, Taylor, che diceva agli operai: “non vi chiedo di pensare, c’è gente pagata per questo”.

Parliamo di un sistema economico che ha condannato più della metà della popolazione mondiale alla passività, all’obbedienza, alla assenza di qualunque prospettiva di miglioramento, con la sola speranza di non essere tra le vittime di incidenti mortali, malattie, infortuni, licenziamenti.

Anche nei regimi comunisti o meglio falsamente comunisti, è storia recente che il partito ha sostituito il padrone e il “modo di produrre” non è cambiato, la tanto sbandierata dittatura del proletariato è risultata una beffa, proprio come oggi in Cina, dove il “taylorismo” è applicato come in Occidente.

Con il progressivo e definitivo spegnersi della speranza comunista, abbiamo oggi una identificazione dell’operaio con gli interessi del padrone, e capitale e lavoro risultano avere gli stessi obiettivi, come dimostra il voto operaio dato ai partiti di destra e confindustriali.

La crisi strutturale del capitalismo finanziario e manufatturiero, che senza il denaro statale sarebbe già crollato come sistema, a cui si aggiunge una crisi dell’intero ecosistema dovuta all’irresponsabile creazione del consumismo senza tener conto della sostenibilità, sono due crisi epocali provocate dalle suddette entità capitaliste, a cui, in assenza di alternativa, si continuerà a dare soldi e potere.

Mi rivolgo esclusivamente a coloro che desiderano cambiare queste logiche che condannano a morte persone e ambiente e, come me, non hanno un partito di riferimento che parli di un ciclo storico concluso e di una via nuova sia come modo di produrre, sia per la sostenibilità possibile.

I maggiori guai nella storia umana sono sempre derivati dalle grandi concentrazioni economiche, che prima o dopo si trasformano in concentrazioni di potere, come le multinazionali o i trust televisivi, che cominciano a dare ordini alla politica, come hanno fatto i petrolieri con Bush padre e figlio per le guerre irakene, o come il monopolio privato dei media che ha creato il potere del piccolo Cesare, alias Silvio B.

La logica monopolista, che si è fatta globalizzazione, è il peggior nemico degli uomini e del pianeta e oggi pretende soldi pubblici per non dichiarare bancarotta.

Io sostengo che il piccolo modo di produrre, individuale o in piccole cooperative, legato al territorio e ai consumi interni di ogni nazione, è il più avanzato e moderno ed evita la creazione degli oligarchi.

Faccio un esempio concreto: in Italia gli oligarchi, per quanto riguarda l’energia, cercano di imporre quella nucleare, che può essere in mano solo a grandissimi gruppi, e anche per le rinnovabili pensano a grandi centrali in mano industriale.

Se in Italia avessimo un movimento moderno e seriamente antagonista contro i monopoli, dovrebbe proporre il fotovoltaico diffuso, tutto in mano a piccoli e piccolissimi produttori, orizzontale su tutto il territorio, per creare milioni di nuove figure professionali che gestiscono e vendono energia elettrica.

In pochissimo tempo si otterrebbe un surplus tale di energia elettrica che lascerebbe i nuclearisti con le pive nel sacco.

La microgenerazione al posto della macrogenerazione, senza dipendere da nessuno se non dal sole (che è democratico), in moderne “FATTORIE SOLARI”, che coniugano futuro e antico, ripopolando terre abbandonate e piantando alberi da frutto vicino ai modernissimi captatori di energia, potendo vivere senza obbedire a un padrone, e potendo migliorare le proprie condizioni di vita senza sfruttare nessuno e senza essere sfruttato.

Questo è un “nuovo modo di produrre” che deve attirare milioni di persone e deve dimostrare che un’altra vita è possibile, concreta, senza inquinare, senza rischiare la propria vita e la propria salute, da soli, o con la propria famiglia o in associazione libera tra individui cooperanti.

Con l’elettricità si ha un reddito (proporzionato alla superficie di pannelli), ci si scalda, ci si rinfresca, si cucina, ci si illumina, ci si sposta con una macchina elettrica, ci si collega ad Internet con cui è possibile ogni informazione e anche far conoscere la propria esperienza, e si vive in modo sostenibile.

Chi vuole un altro modo di vivere ce l’ha a disposizione, ma nessuno ti aiuterà, dalla politica alle istituzioni, se ciò non succederà è perché ancora non si è ben compreso dove ci sta portando il “sistema”.

Ricordiamoci che il sistema in cui viviamo è fragilissimo e sono bastati tre giorni di sciopero dei camionisti per farci trovare i supermercati vuoti e le macchine a secco di carburante, mentre la scelta dell’autosufficienza energetica e anche alimentare ci mette al riparo da queste future e quasi certe calamità.

Dentro una scelta del genere c’è una ricerca di vera libertà, di indipendenza,di etica verso l’ambiente, di etica sociale e di concreto antagonismo al nucleare.

Paolo De Gregorio

 

 

Carissimo Jacopo,
forse sbaglio, ma mi sembra sia passata inosservata l'apertura del serivizio di Bike Sharing a Milano: siccome cercando su Google è quasi impossibile arrivare al sito del Bike Sharing (un po' perchè nessuno ne parla e sicuramente anche perchè sul sito di ATM non c'è il link) credo potreste essere interessati a fare un breve articolo.
Il sito del servizio è www.bikemi.it.
Purtroppo non posso dirvi se e come funziona il servizio, e non è nemmeno chiarissimo il costo (25  eur/anno e uso la bici quanto voglio con un massimo di ore a noleggio???).

Saluti,
Pietro

 

Inviare una mail non vi costa nulla...aiutiamo Ornella, non lasciamola sola!
Grazie....grazie a tutti
Inviate la lettera a questo indirizzo : [email protected]

Oggetto: Verità per Niki

Stimatissimo signor Santoro,
chi le scrive è un comune cittadino che ha deciso di non rimanere più indifferente ai continui soprusi che quotidianamente assiste in maniera inerme. Ho deciso di scriverle innanzitutto per porle l'augurio che continui con la sua trasmissione che considero un importante e vitale polmone di verità in mezzo a tanto degrado dell'informazione.
Le vorrei chiedere con grande convinzione che lei si occupasse di un fatto grave accaduto di recente. Qualche tempo fa ne parlò Grillo, alcuni giornali ne riportarono la notizia, ma poi più niente. Buio totale. E c'è una madre dolorante che invoca giustizia. Suo figlio, Niki Aprile Gatti, era stato arrestato preventivamente per truffa telefonica, lavorava
in una società di San Marino, fu trasferito direttamente nel carcere di super sicurezza a Sollicciano.
Dopo tre giorni fu ritrovato morto. Dicono suicidato. Ma la madre è convinta, anche grazie ad alcuni elementi, che il ragazzo sia stato ucciso.Perchè? Forse la verità andrebbe ricercata proprio nell'inchiesta, purtroppo volutamente bloccata, di de Magistris. Le chiedo, signor Santoro, di contattare la signora Ornella Gemini, madre di Niki, tramite il suo
indirizzo: mondadori.avezzano@gmail.com, ha aperto anche un blog: http://nikiaprilegatti.blogspot.com/ e la esorto a trattare l'argomento tramite la sua trasmissione.

Per maggiori dettagli qui c'è il racconto della signora http://nikiaprilegatti.blogspot.com/2008/10/questo-sono-io-prima-del-19062008.html e qui la video intervista http://www.beppegrillo.it/2008/11/niki_non_ce_piu/index.html

Con stima,

[segue nome e cognome]

Sta nascendo Zoes, un social network che vuole mettere in rete produttori responsabili e consumatori consapevoli, imprese e pubbliche amministrazioni che si distinguono per aver promosso politiche virtuose e sostenibili.

Questo è il sito: http://www.zoes.it/

e questo è il blog dove si sta presentando il progetto.

Tra i promotori: banca etica, altraeconomia, aam terra nuova,...

Oltre all'e-commerce (con attenzione alla filiera corta e alla programmazione di acquisti collettivi), queste sono alcune delle funzionalità:

"La rete delle competenze.
In Zoes ogni abitante può mettere a disposizione le sue competenze per richieste specifiche provenienti da altri abitanti interessati. Questa funzionalità é stata pensata per avviare dinamiche di interscambio di capacità (teoriche e pratiche) tra i membri della community che possano valicare i confini del web e presentarsi nella quotidianità. La competenza tecnica nella “autoproduzione del sapone” dell’abitante Mauro potrà essere, ad esempio, funzionale a rispondere all’abitante curioso che pone la domanda “ma come faccio a farmi il sapone da solo?” e parallelamente avviare da parte di alcuni vicini di Mauro la richiesta di una dimostrazione pratica e formativa.

La rete dei Blog come strumento di citizen journalism
Ogni abitante di Zoes potrà creare un proprio blog dal quale diffondere informazioni ed opinioni sui temi che gli stanno a cuore. I post dei blog saranno il principale riferimento informativo della zona equosostenibile e andranno ad alimentare i canali tematici come forma esplicita di citizen journalism.

Generare e condividere un contenuto (buone pratiche, eventi, link, offerte di lavoro …)
I contenuti della zona equosostenibile sono generati dai suoi abitanti. Pertanto le segnalazioni di nuovi “eventi”, “offerte di lavoro”, “link utili” e “pubblicazioni editoriali” partono dai profili privati degli abitanti e vanno direttamente ad alimentare i canali tematici di Zoes. In più, senza anticipare la descrizione di “Wikizoes” che avverrà tra qualche post, gli abitanti della zona equosostenibile potranno generare contenuti wiki e partecipare all’affinamento di quelli editati da altri abitanti: prima fra tutte la Carta dei Principi di Zoes elaborata dai fondatori."

 

Forse è la volta buona che quella rete di scambi di competenze, informazioni, ecc tramite internet, che si è tentato più volte di fare qua in piccola scala, parta con un bacino di utenti un po' più ampio e che prenda infine il volo. Teniamola d'occhio!

ciao

fede

Da Le Iene (25 novembre 2008) Enrico Lucci "contro" gli scettici che non credono all'origine divina o soprannaturale delle stigmate (più comuni di quanto si pensi).

Tra gli autori di questa inchiesta c'è anche Stefano Piazza, collaboratore di Cacao.

Intervista ad Evgeny Utnik fatta da Kuda (www.kuda.tk):

Caro jacopo, ho creato un nuovo forum a questo indirizzo http://trombamici.forumcommunity.net/ e mi sono permesso di "rubare" un tuo disegno per usarlo come logo. Spero non ti dispiaccia. Non voglio fare concorrenza al sito che già esiste e che ha il tuo logo, ma anzi supportarlo! Grazie di tutto, ciao. Se c'è qualche problema ti prego di dirmelo! :)

 

 

 

 

La Regione Lombardia fa un passo indietro e cambia la legge sulla privatizzazione dell'acqua

campagna acqua bene comune regione lombardiaDa Ciwati apprendo che oggi la Commissione Ambiente della Regione ha approvato una serie di emendamenti alla legge regionale 26/03 che obbligava tutti i comuni a privatizzare la gestione dell'acqua potabile. 144 sindaci di comuni lombardi avevano chiesto un referendum abrogativo. I sindaci ‘referendari' lamentavano, in particolare, tre questioni: l'obbligatorietà della divisione tra la gestione di reti e impianti e l'erogazione del servizio idrico, l'obbligo di assegnazione solo con gara dell'erogazione del medesimo, e l'ingresso di soggetti diversi dai Comuni nelle società patrimoniali. Il progetto di legge, definitivamente perfezionato, verrà ripresentato, martedì prossimo, appena prima del Consiglio regionale, durante l'incontro già fissato della Commissione (presente l'assessore alla partita), coi sindaci referendari. Ciò al fine di approdare in Consiglio con un documento in tutto e per tutto condiviso.

Una nuova bella notizia per quanti credono che le politiche del palazzo possano essere modificate se ci si muove in tanti e tutti insieme!

da: www.kuda.tk

Per la prima volta nella storia dell'umanità una mappa disegnata  per fini né militari né commerciali: 90mila volontari si sono uniti per disegnare la mappa libera del mondo. Chiunque la può vedere, stampare, copiare e modificare liberamente. Da oggi anche Alcatraz è presente.

Info: http://wiki.openstreetmap.org/wiki/IT:Pagina_Principale
La mappa di Alcatraz:  http://www.openstreetmap.org/?lat=43.349&lon=12.556&zoom=9&mlat=43.234623&mlon=12.47521&layers=B000FTF
Url breve: http://tinyurl.com/b83vfx

Caro Jacopo ho trovato il sito sottoriportato che ti propongo .
Lo trovo estremamente interessante e aggiornatissimo sia per gli argomenti trattati che per l'efficace e  pratica impostazione grafica dello stesso . Come potrai verificare è un sito che tratta molti argomenti diversi e la ricerca risulta molto funzionale. Poichè anche il tuo sito tratta diversi argomenti, spero che tale impostazione possa esserti utile e darti ulteriori spunti per l'aggiornamento che stai facendo su tuo sito. Fra i vari articoli ho notato questi che allego e ti propongo per una eventuale pubblicazione sul tuo blog se lo riterrai opportuno. Dedici pure liberamente che uso farne ho assoluta fiducia nei tuoi riguardi. Un grande fraterno abbraccio.

Idio

Clicca qui per vedere il primo sito segnalato

Clicca qui per vedere il secondo sito segnalato

Clicca qui per vedere il terzo sito segnalato

Ciao,
abbiamo fatto una nuova realizzazione utilizzando LED per illuminare un negozio di abbigliamento con la piu recente tecnologia LED.
Il risultato è fenomenale, abbiamo il 60% di luce in più del'impianto precedente risparmiando il 60% di energia, senza considerare i minori costi di climatizzazione dei locali.

Abbiamo postato qualche immagine a questo link:
http://www.youtube.com/watch?v=XidB_pd0xWU&feature=channel_page

Siamo molto soddisfatti !!!

 

Nasce il forum di Trombamici

Il forum di trombamici è un luogo allegro e senza pretese, gioviale e simpatico in cui conoscere tante persone di ogni genere con cui condividere quello che si vuole, da un hobby ad un'amicizia, fino ad "una amicizia di letto" e cioè un amico con cui far l'amore. Se poi quest'amicizia cresce e diviene qualcosa in più, ben venga! Il forum di trombamici è un luogo per divertirsi, per socializzare, ed è gratuito, totalmente gratuito! Il nome goliardico vuole essere una provocazione a quei bacchettoni che credono che il sesso si possa fare per qualsiasi motivo tranne che per divertirsi e per piacere. Bè qui la regola base è dare e ricevere divertimento e piacere. Il forum di trombamici vi da il benvenuto! :D

 

 

Ma quale satellite! Direttamente su plutone!

http://www.youtube.com/watch?v=OH8Y0aQobCc&feature=related