Anche nella Repubblica Popolare Cinese cresce (circa un 25% ogni anno) l'interesse per il sistema operativo open source Gnu/Linux. E' gia' pronto il Pinguino con occhi a mandorla. Anche la liberta' di stampa avrebbe bisogno di un open source.
Fonte Linux Magazine
Davide Calabria
Commenti
Che confusione !
Open (aperto) non è Free (libero) !
Open è un programma (o altro) di cui è proprietario una persona o ditta, che permette di modificare il programma o aggiungere secondo le sue indicazioni guida.
Free è un programma (o altro) totalmente libero, non possiede proprietari (se non figurativamente) dove ognuno è libero di modificare o creare o aggiungere quello che si vuole, moralmente seguendo le linee guida di una associazione.
Linux è detto GNU/Linux perchè la sigla GNU è per programma Free, ma non tutti i Linux sono Free perchè alcune ditte hanno fatto la loro versione proprietaria che può costare più di 2000$.
Dunque il commento "Anche la libertà' di stampa avrebbe bisogno di un open source." è come cavoli per merenda !
Il Linux cinese si chiama Red Flag ("Bandiera Rossa",in giro Red Bad "cattivo rosso") , esiste dal 2000 in diverse lingue (per ora manca l'Italiano) su
http://www.redflag-linux.com/eindex.html
scaricabile da
http://www.redflag-linux.com/xiazai/eindex.php
ed è un ottimo Linux ! Addirittura la versione Desktop è migliore di Window !
Ciao
Open Source e Free Software
Se lo scopo è quello di non generare confusione allora bisogna dirla tutta. Open (aperto) e Free (nel senso di gratuito) non hanno, in linea di principio, alcuna correlazione.
Open è un programma il cui codice sorgente è disponibile e modificabile liberamente (free) purché non si violi la licenza di distribuzione del medesimo. Questo in contrapposizione al concetto di software "proprietario" o più correttamente "chiuso", ossia il cui codice non è rilasciato e non è disponibile e anzi vietano espressamente qualsiasi tentativo di modifica del medesimo.
La più comune di tali licenze Open è la GPL (Gnu General Public License) che fa capo alla Free Software Foundation di cui è presidente Richard Stalmann.
Tuttavia tale licenza non è l'unica: ricordo, giusto come esempio, la BSD, la LGPL ma altre si possono trovare sul sito della Open Source Initiative . La maggior parte di tali licenze regola la distribuzione del codice sorgente del programma e non si preoccupa di eventuali costi addizionali. La stessa GPL non esclude che si possa far pagare il programma, e i servizi addizionali, purché se ne distribuisca sempre il codice sorgente .
Inoltre tali licenze dicono esplicitamente che in nessun caso si può oscurare la paternità di un software, che quindi ha sempre un autore.
Non esistono Linux proprietari, che mi risulti, ma solo distribuzioni che sono a pagamento - perchè offrono un certo numero di servizi addizionali - e sono sempre accompagnate dai codici sorgenti. Anche se, ad onor del vero, in taluni casi possono essere distribuiti (nellal distribuzione) anche software non open source. Ma questo vale per tutte le distribuzioni, sia gratuite che a pagamento.
Alcuni software, poi, possono essere licenziati con l'interruzione della catena GPL. Il diffusissimo engine di database MySQL è uno di questi: è distribuito sia in forma GPL, e quindi gratuito, sia con licenza commerciale che consente di non essere sottoposti alla divulgazione di ulteriori modifiche fatte o di prodotti derivati.
Viceversa esistono molti programmi free (gratuiti), liberamente usabili, il cui codice sorgente però è chiuso.
Mi fermo qui prima dei fischi :)) e invece commento la frase "Anche la libertà' di stampa avrebbe bisogno di un open source" non come cavolo a merenda - in quanto nella stampa il "codice sorgente" coincide col prodotto stesso - ma quanto come la necessità di poter avere delle modalità distributive che, indipendentemente dai costi, non siano quelle tradizionali (ossia passare per editori e siae) e proteggano comunque l'autore.
Le Creative Commons sembrano andare in questa direzione ma la discussione è piuttosto aperta.
Attenzione
Open non è codice modificabile liberamente (come il Free) ma solo tramite linee guida del produttore ! Che poi le linee guide siano in molti casi molto libere è altra storia ! L'open non obbliga di rendere liberi i codici sorgenti (salvo casi particolari) ma di trasmetterli (che poi spesso ma non sempre li rende liberi) al produttore ! Come il Free non è possibile oscurare la paternità del software !
Attenzione un codice Open può diventare Closet, un Free no, un Freeware si !
Esistono Linux proprietari (salvo il GNU/Linux) in quanto come dici proprio te, contengono codice proprietario, levando il codice proprietario non funziona più ! Vedi Novell Linux e Mandrivia Linux, le modifiche proprietarie sono in livello (kernel) di base, è tale codice è chiuso.
Non esistono prodotti Free che abbiano codice chiuso, non confondiamo il Freeware (altra cosa) con il Free ! Questo è un grave errore ! Nel Free sempre si deve dare il codice !
Posso capire l'estremo sforzo,di spiegazione (molto forzata per salvare capra e cavoli) di dire che è open un opera letteraria, ma l'open come vedi è cosa diversa, non solo perchè si occupa di programmazione (azioni) e non di testo (scrittura), in questo caso meglio parlare di CC (Creative Commons), ma come vedi la stessa distribuzione rimane centralizzata e non differita. Guarda per esempio: OpenOffice che è Open ma spinge il prodotto StarOffice che è closed.
Insomma cavoli per merenda !
Ciao