Strage inceneritori: la soluzione tecnologica e' la DISSOCIAZIONE MOLECOLARE.

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Il dissociatore molecolare di PeccioliLA NOTIZIA E’ DA PRIMA PAGINA MA SUI QUOTIDIANI NON L’HAI TROVATA!!!

Hai invece trovato chilotoni di inchiostro sulle supposte trombate di un milanese trapiantato a Roma.
Che palle!
La notizia e' presto detta: a Peccioli, in provincia di Pisa hanno inaugurato il primo dissociatore molecolare, un aggeggio in grado di trattare i rifiuti in modo pulito.
INCREDIBILE!
Parrebbe proprio una bufala, l’ennesima trovata degli ecomostri, ma i promotori dell’iniziativa sono persone degne di fiducia.
L’iniziativa e' partita tre anni fa per merito del gruppo di Fabio Roggiolani, dei verdi toscani, gli stessi che hanno fatto la scelta controcorrente di candidare Cimini alle europee per il centro Italia (http://www.jacopofo.com/elezioni-giovanni-cimini-verdi-ambiente-ecotecnologie-politica). Questo impianto sperimentale e' stato costruito a Peccioli, il famoso comune toscano dove esiste una discarica gestita con tecnologie all’avanguardia, dove tutto il gas prodotto dai rifiuti in putrefazione viene raccolto, filtrato e usato poi per produrre elettricita' attraverso un generatore alimentato dal gas stesso. Si tratta di una discarica che non puzza, sopra la quale sono stati anche organizzati concerti.
Silvano Crecchi, sindaco di Peccioli e promotore di questo impianto, e' lo stesso che ha organizzato la prima formula italiana di impianti fotovoltaici (sopra la discarica) come forma di risparmio per i cittadini.

COME FUNZIONA: si tratta di un’evoluzione della tecnologia della pirolisi.
Sostanzialmente l’immondizia non viene bruciata con una fiamma viva. Si ha una combustione a bassa temperatura, 400 gradi, in un contenitore nel quale c’e' pochissimo ossigeno. Una combustione lenta, i rifiuti impiegano 24 ore a carbonizzarsi. A bassa temperatura i metalli non fondono, non c’e' dispersione nei fumi e quindi i metalli restano nella cenere prodotta e sono successivamente recuperabili e riutilizzabili come materia prima. In questo modo si azzerano le micro polveri e le nano polveri e diminuiscono drasticamente le emissioni nocive che successivamente vengono abbattute completamente nel processo di depurazione del gas emesso. Alla fine del processo di lavaggio otteniamo gas combustibile che viene bruciato in un generatore di elettricita'. Il gas di combustione viene poi ulteriormente filtrato in uscita.
Una differenza assoluta rispetto agli inceneritori tradizionali (pietosamente ribattezzati termovalorizzatori). Li' c’e' una combustione con la formazione di composti chimici altamente tossici come le diossine e solo dopo si interviene con la depurazione dei fumi, con enormi problemi di efficienza reale del processo (e possibilita' di fare i furbi buttando nell’atmosfera i fumi senza averli filtrati a dovere). Nella dissociazione molecolare si ha un processo di per se' molto meno inquinante e il lavaggio del gas prodotto e' interno al processo in quanto se il gas non viene completamente depurato da impurita' danneggia il generatore a turbina di elettricita'.

Questo vuol dire che abbiamo in mano qualche cosa di concreto per bloccare l’installazione di nuovi inceneritori di vecchio tipo e per pretendere la conversione di quelli gia' installati.

Non nascondo che dietro questa questione c’e' un grosso problema strategico.
Il motivo per il quale questa notizia ha avuto un’eco nulla e' che perfino il movimento ecologista non ha voluto sostenerla.
La questione e' infatti delicata.
Da decenni siamo tutti d’accordo sul fatto che la soluzione principale della questione dei rifiuti e' l’idea di RIFIUTI ZERO.
Abbattimento del volume degli imballaggi, riutilizzo dei contenitori, vendita di latte e detersivi alla spina, riciclaggio eccetera.
Ma io credo che sia necessario ragionare sui rapporti di forza e non farsi prendere dal fondamentalismo ecologista. “O tutto o niente” non e' una soluzione.
Oggi Berlusconi sta indiscutibilmente dando il via a decine di inceneritori di vecchio tipo.
Non e' realistico pensare di fermarlo con le forze ridicole che abbiamo.
E’ invece realistico spiegare alla gente di destra che questi impianti sono estremamente piu' sicuri, molto piu' convenienti economicamente, di dimensioni piccole.
E’ una cosa che anche una persona di destra puo' capire e perfino uno della direzione nazionale del Partito Democratico puo' arrivarci.
Quindi e' una soluzione fattibile.
Non un’opposizione di principio: abbiamo un’alternativa sensata!
Praticabile.
E’ comprensibile che i comitati locali abbiano paura di trovarsi di fronte a un’altra fregatura, e' comprensibile che alcuni ecologisti temano di trovarsi invischiati in quisquilie tecniche che portino a deviare l’attenzione dal vero problema (RIFIUTI ZERO). Ma questo modo di ragionare ci porta a una sconfitta certa. IL PURISMO UCCIDE LE POSSIBILITA’.

Secondo me dobbiamo ragionare in un’altra maniera: oggi gli inceneritori stanno provocando migliaia di casi di tumori a causa delle diossine e delle nanopolveri emesse. Parliamo di un numero impressionante di morti.
Questa tecnologia e' stellarmene migliore, ha alle spalle ormai parecchi anni di sperimentazione, e a breve l’esperimento di Peccioli ci dara' i dati di efficienza su un prototipo di grandi dimensioni (che sono comunque piccolissime rispetto agli inceneritori tradizionali).
Ho parlato con una serie di specialisti che mi hanno confermato senza dubbio che questa tecnologia e' decisamente migliore.
Ovviamente anche in questo caso e' fondamentale il controllo delle associazioni sull’efficienza dei processi di lavorazione del gas e su tutti i tipi di emissioni. Ma rinunciare a questa possibilita' dal mio punto di vista sarebbe immorale. Una colpa verso le persone che ora sono condannate al rischio di sofferenze indicibili perche' stanno per costruirgli sotto casa un mostro che sputa veleno.
Questo possiamo ora realisticamente impedirlo.
E vorrei aggiungere che proprio per questo e' sperabile che si crei un coordinamento nazionale dei comitati locali contro gli inceneritori tradizionali, che lancino una campagna di discussione sulla dissociazione molecolare come alternativa praticabile. Ed e' importante anche che Giovanni Cimini sia eletto e possa condurre al Parlamento europeo questa battaglia contro i termovalorizzatori, una tecnologia obsoleta e criminale.

Ma le buone notizie non vengono mai da sole
Sempre grazie al lavoro del gruppo dei verdi di Roggiolani e Cimini e' stato installato a Massa la prima macchina in grado di trattare i rifiuti ospedalieri, considerati rifiuti speciali in quanto contengono materiale organico potenzialmente infetto. Si tratta di un apparecchio che puo' stare in una stanza che polverizza e sterilizza i rifiuti ospedalieri e che puo' diventare dotazione di ogni ospedale abbattendo il costo dello smaltimento dei rifiuti con un risparmio enorme, 90%, per le Asl.
Il Converter dei rifiuti ospedalieri e' stato installato per sei mesi all'ospedale pediatrico di Massa e i risultati sono stati certificati dal CNR di Pisa.
I rifiuti passano da un costo di smaltimento di 1,30 euro/kg a 30 cent per kg!
L'impianto si ripaga investendo il 70% del risparmio. La Toscana, che ha deciso di passare a questo sistema, risparmiera' dieci milioni di euro all'anno sui 15 previsti.
Ma la cosa fondamentale e' che i rifiuti ospedalieri smettono di andare in mano alle ecomafie a spasso e smettono di arricchire gli inceneritoristi.

Se vuoi sapere di piu' sul dissociatore:

Visita all'impianto di dissociazione molecolare dei rifiuti di Husavik, Islanda
http://www.ecquologia.it/cms/content/view/1530/28/

La brochure e gli atti del Convegno sulla dissociazione molecolare (Lucca 21/10/2006)
http://www.ecquologia.it/cms/content/view/1531/38/

La Scheda tecnico-economica dell'impianto di dissociazione molecolare (pdf 2,5 Mb)
http://www.ecquologia.it/sito/rifiuti/energo-dissmol.pdf

Rapporto conclusivo della Commissione Interministeriale per le migliori tecnologie di gestione e smaltimento dei rifiuti (pdf 65 Kb)
http://www.ecquologia.it/sito/rifiuti/commissione-tecnologie-gestione-smaltimento.pdf

Rifiuti. Enea: possibile smaltimento in modo pulito
http://www2.ecquologia.it/cms/content/view/506/28/

Link sul Converter per i rifiuti ospedalieri:
http://www2.ecquologia.it/cms/content/view/2294/28/


Commenti

Ciao, sono daccordo su tutto, soprattutto sul purismo che in quanto tale è pari a qualsiasi altra forma di integralismo, quindi spesso cieco violento ed inconcludente. Non servono soluzioni estreme, ma soluzioni decenti, vere, concrete, fattibili. Non voglio essere stupito da meravigliosi effetti speciali, ma da proposte funzionali, di buon senso. Questo credo sia quello che vorrebbe la maggior parte di noi.

Caro Jacopo, a dimostrazione della bontà di questa tua iniziativa informativa che ovviamente anch'io condivido al 100 per 100, proprio oggi  verso le 15.00, ho avuto modo di vedere, a trasmissione che purtroppo era già iniziata, su RAI 3 il programma TGR Ambiente Italia che parlava fra le varie cose anche di dissociatori molecolari.

Al momento dell'accensione stavano descrivendo uno di questi impianti che se non ho capito male mi pare si trovasse a Tezzoli o qualcosa di simile. Ma la cosa più importante è che tale trasmissione ha confermato  quanto da te sostenuto, oltre ad aggiungere anche altre osservazioni molto interessanti e ben documentate.

RAI 3  riesce ancora per il momento a proporre trasmissioni davvero interessanti, e questo sinceramente mi pare abbia del miracoloso. Speriamo che questo miracolo possa ripetersi ancora in futuro, altrimenti vorrà dire che sarà la volta buona che mi deciderò di buttare via definitivamente la televisione, visto che ormai è  quasi l'unico canale che guardo !!!! 

Fra i vari argomenti trattati ho avuto modo di annotarne qualcuno che mi è parso rilevante e che propongo ai lettori che non avessero avuto modo di vedere tale trasmissione.

E' stato detto che al momento in Italia la raccolta differenziata raggiunge percentuali bassissime di differenziazione per cui l'incenerimento è praticamente una necessità. La soluzione delle ecoballe dà enormi problemi di stoccaggio e di percolazione.  In Italia si sono accumulati nel corso degli anni passati quantitativi di rifiuti  veramente inimmaginabili a ogni logica umana!!!

Basti pensare  che si prevede che per smaltire i soli rifiuti in Campania si prevedono qualcosa come 20 anni !!!!  20 anni solo per i rifiuti della Campania !!!! .....E' una cosa pazzesca......

E tutti questi rifiuti si devono pur smaltire in qualche modo !!!  Non riflettere su questo e rimanere nelle posizioni intransigenti dei "duri e puri" in questo momento mi pare proprio un'altra follia!!!

La Francia stessa, che ha investito in passato tantissimo sui termovalizzatori sta invertendo tale politica incentivando la raccolta differenziata.

Personalmente poi, non vedo il pericolo che la raccolta differenziata possa subire una battuta d'arresto qualora si ricorresse a queste tecnologie come i dissociatori molecolari, per il semplice fatto che comunque anche questi hanno un costo di mantenimento nettamente superiore ai costi ed ai vantaggi offerti dalla raccolta differenziata che addirittura in prospettiva potrà essere  una risorsa e un guadagno.

Ne è un esempio l'impianto di raccolta differenziata di Vedelago in provincia Treviso, che tra l'altro conosco benissimo essendo a poche chilometri da casa mia, e che si occupa anche dello smaltimento del paese dove abito.

Questo impianto ha raggiunto una percentuale di smaltimemto del 98%, su un'utenza di 1 milione e duecentomila persone, ed è di un'efficenza straordinaria perchè riesce praticamente a recuperare tutto e a riciclare persino il materiale che finora si riteneva irrecuperabile.  Tale materiale viene macinato, estruso e granulato fino ad ottenere una sabbia sintetica praticamente atossica dalla quale vengono ricavati del blocchetti inerti utilissimi in edilizia e in altri settori idonei.

Il bello della faccenda è che questo impianto ricava degli utili, dà lavoro mi pare a oltre 60 persone, quindi rappresenta una vera e propria risorsa !!!  Tant'è vero che continuamente viene visitato da esperti di tutto il mondo e  già sono partite  in diversi posti iniziative simili.

Per cui, Jacopo in questa tua iniziativa hai tutto il mio sostegno e sono certo di molti lettori.

Avanti così, Jacopo !!!!  Dobbiamo crederci..... noi.... non si molla !!!!

Un abbraccio a te e  a tutti voi bella gente !!!

 

 

 

 

Stravolti studi scientifici nei lavori di Veronesi.
Certo molti ricorderanno le tranquillizzanti parole del Prof. Umberto Veronesi intervistato da Fazio a “Che tempo che fa” circa l’innocuità degli inceneritori, quando con assoluta sicurezza affermò: “zero rischio…”. Tuttavia certamente un numero minore di cittadini ha potuto ascoltare le parole dell’illustre oncologo quando, intervistato affermava: “non sono un esperto di inceneritori” e che, quanto all’assenza di danni, si rimetteva ai suoi esperti affermando : “i miei esperti mi hanno giurato…”. Spiace davvero dover contraddire il Prof. Veronesi, ma proprio per la serietà in passato dimostrata e per la gratitudine che gli dobbiamo per gli indiscutibili miglioramenti nella chirurgia del carcinoma mammario, sentiamo il dovere di consigliargli di scegliere meglio i suoi esperti. Siamo infatti venuti a conoscenza di lavori che recano anche la sua firma, quali ad esempio: “Il recupero di energia da rifiuti: la pratica, le implicazioni ambientali e l’impatto sanitario - Veronesi U, Giugliano M. Grasso M e Foà V” in cui, con grande stupore, abbiamo dovuto constatare che sono stati letteralmente stravolti risultati di lavori scientifici ed epidemiologici in modo da assolvere gli impianti di incenerimento, con buona pace dell’ onestà intellettuale e del rigore scientifico. Qualche esempio chiarirà meglio la questione: Nel capitolo “L’ impatto sanitario” di Vito Foà, a pag 54-55 vengono presi in esame quattro studi: quello di Franchini M. e altri, pubblicato sugli Annali dell’Istituto Superiore di Sanità nel 2004; quello di P. Elliot, del 1996, quello di Hu S.W. e al. e infine lo studio denominato Enhance Health. Di tutti viene fatto un utilizzo inappropriato, in particolare:1. lo studio di M. Franchini viene mutilato e ne sono totalmente ignorate le considerazioni sulla relazione fra inceneritori e cancro, in particolare che: “associazioni statisticamente significative sono riportate da due terzi degli studi che hanno preso in considerazione il cancro ( mortalità, incidenza o prevalenza).
2. lo studio di P. Elliott viene capovolto nel suo significato, aggiungendo una negazione alla frase in cui si afferma che il rischio per diversi tipi di cancro diminuisce via via che ci si allontana dalla fonte emissiva. Vito Foà a proposito di esso scrive infatti: “La conclusione degli Autori è che non è stata trovata alcuna evidenza di diversità d’incidenza e mortalità per cancro nei 7.5 chilometri di raggio studiati ed in particolare nessun declino con la distanza dall’inceneritore per tutti i tumori: stomaco,colon-retto e polmone oltre che per linfoma di Hodgkin e sarcomi dei tessuti molli.” . Peccato che nell’ originale sia scritto: “Observed-expected ratios were tested for decline in risk with distance up to 7.5 km. … Over the two stages of the study was a statistically significant (P Ovvero: “I rapporti osservati-attesi furono verificati in base al declino del rischio con la distanza fino a 7.5 km. … Dopo i due stadi dello studio c’era un declino statisticamente significativo (p 3. dello studio di Hu S.W. si riporta solo una frase “rassicurante ““Alcuni anni prima, nel 2001, Hu e Shy avevano condotto una revisione degli studi epidemiologici pubblicati fino ad allora. Questi Autori avevano considerato tutti i possibili effetti che potevano essere o che sono collegati alla presenza di un inceneritore di rifiuti sia municipali che industriali, arrivando alla conclusione che gli studi epidemiologici esaminati erano stati concordi nel descrivere più elevati livelli corporei di metalli pesanti, ma nessun aumento di sintomi respiratori o di declino della funzione polmonare. Le analisi effettuate avevano fornito risultati inconsistenti per rischio di cancro e di effetti sulla riproduzione” e si omette viceversa l’affermazione che attesta l’esistenza di rischio: “Several studies showed significant associations between waste incineration and lower male-to-female ratio, twinning, lung cancer, laryngeal cancer, ischemic heart disease, urinary mutagens and promutagens, or blood levels of certain organic compounds and heavy metals” ovvero: “Diversi studi hanno evidenziato associazioni significative tra inceneritori ed alterato rapporto maschi / femmine alla nascita, cancro al polmone, cancro alla laringe, malattie ischemiche cardiache, mutageni e pro-mutageni nelle urine, o livelli elevati nel sangue di alcuni composti organici e metalli pesanti”
4. dello studio di Coriano Foà scrive:” “Gli estensori e gli esecutori del progetto avevano ovviamente condotto una ampia analisi della letteratura già allora esistente e sono arrivati anche loro alla conclusione: non esistono prove concrete di un legame fra l’esposizione alle emissioni di inceneritori ed un aumento di tumori. Dove sono stati osservati effetti apparentemente rilevanti questi effetti erano spesso legati ad inceneritori siti vicino ad altre fonti di emissione potenzialmente pericolose”.
Peccato che ciò che viene riportanto come “conclusione” è viceversa una frase tratta dall’introduzione allo studio e, nel riportare i risultati, Foà omette di evidenziare i gravi danni per la salute femminile ed il rischio di sarcomi in entrambi i sessi, messo ampiamente in risalto dagli estensori nella “discussione” dello studio.
Desta sgomento scoprire che questi lavori “scientifici” sono quelli su cui varie Amministrazioni Pubbliche (Provincia di Grosseto e Firenze, Regione Sicilia ad es.) fondano le proprie scelte irriducibilmente “inceneritoriste”, senza alcuna attenzione verso le tante alternative immediatamente percorribili per la gestione dei rifiuti e con una drammatica sottostima per le ricadute sulla salute pubblica.
Ma ancora più sgomento desta constatare che anche coloro che sono vincolati dal giuramento di Ippocrate e dall’art. 30 del Codice Deontologico possono, ci auguriamo solo per distrazione, incorrere in gravi omissioni, che non fanno onore né a loro né alla categoria dei Medici cui tutti noi apparteniamo.
Ad evitare futuri “scivoloni” ricordo a cosa ci vincola l’art. 30, relativo al conflitto di interesse: “Il medico deve evitare ogni condizione nella quale il giudizio professionale riguardante l’ interesse primario, quale è la salute dei cittadini, possa essere indebitamente influenzato da un interesse secondario. Il conflitto di interesse riguarda aspetti economici e non, e si può manifestare nella ricerca scientifica, nella formazione e nell’aggiornamento professionale, [….]e nei rapporti individuali e di gruppo con industrie, enti, organizzazioni e istituzioni, nonché con la Pubblica Amministrazione.” Ci sono altri conflitti, non citati nel Codice Deontologico, che riguardano quelli con la propria coscienza: fortunatamente questi, al pari dei precedenti, non ci appartengono ed almeno questa consolazione nessuno potrà togliercela: di certo nessuno potrà mai dirci: “se i medici sapevano, perché hanno taciuto?”
credits: Dott.ssa Patrizia Gentilini, ilponente,

sul tema dissociatore e sul singas avevo letto qualcosa pochi anni fa....mi sembra che i dati forniti dall'impianto islandese non fossero cosi' chiari ed inequivocabili.

molto dipende comunque dalla qualità del materiale che viene pirolizzato, dalla sua umidita' e dalla sua eventuale incombustibilita'.

Nello stesso periodo era venuta fuori una notiziola su un nuovo sistema di derivazione mineraria che tratta i rifiuti a freddo: il nome di questo impianto e' THOR, come il dio vichingo con il martello, ed è appunto un mulino che tritura le particelle a dimensione nanometrica a FREDDO.

Non mi dilungo ma il sistema e' stato messo a punto da due ricercatori del CNR che hanno realizzato un impianto pilota in Sicilia a servizio di un comune di circa 5000 abitanti, l'impianto e' entrato in funzione nel 2007.

sul thor c'e' un po' di discussione, perche' lo ritiene comunque finalizzato alla produzione di CDR (combustibile da rifiuti), quindi per degli inceneritori...ma a me sembra che la combustione in grossi impianti non sia l'unica soluzione e che il materiale prodotto possa avere anche molti alri usi.

saluti ettore

Allego un link dove vi sono rimandi ai video apparsi su tv a copertura nazionale, oltre a spiegazioni

http://avolablog.blogspot.com/2008/01/thor-cnr-una-buona-soluzione-al.html

http://campibisenzio.wordpress.com/2008/01/09/dal-cnr-ecco-thor-per-il-r...

http://www.assing.it/cms/images/stories/News/cnrsmaltimento.pdf

http://www.parlandosparlando.com/pdf/id/000000984/Thor-rifiuti-solidi-ur...

http://files.meetup.com/384881/Documentazione%20THOR.pdf

http://www.wired.it/news/archivio/2009-04/14/thor.aspx

il link seguente credo sia piu' recente come presentazione PP: http://www.fondazionebrandt.org/detail.asp?c=1&p=0&id=389