Caro Jacopo, ho suddiviso volutamente in due interventi il mio commento al tuo post. Questo, ha lo scopo di dare l'evidenza che a mio parere merita la tua idea sulle possibilità offerte dai lavori estivo-autunnali.
Credo proprio che potrebbe essere un'esperienza interessante quella dei lavori preparatori per l'ecovillaggio, sono d'accordo che potrebbero essere un'ottima opportunità per capire se dall'ecovillaggio potrebbero uscire dei soldi, e come potrebbe essere il lavoro.
Un'altro aspetto altrettanto importante sarebbe dato dall'opportunità di conoscerci, e lavorare insieme.
Certo, come dici tu, potrebbe anche finire in rissa ...... però credo che valga assolutamente la pena di rifletterci sopra.
Ci penserò....anche se al momento la difficoltà più grande per me ( e presumo anche per altri) sarà quella di ricavare dei giorni da dedicare a questa iniziativa.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa la gente interessata in merito a questa iniziativa.
Ho visto con i miei occhi come cresce bene la Rosa Canina da quelle parti.
Ed è un prodotto che potrebbe essere piazzato in tutta Europa!
Gentilmente potresti indicarci quali sono gli altri frutti che possono essere raccolti lì?
Un abbraccio a tutti, V
Vero la rosa canina è molto apprezzata come fonte di vitamina C.
Poi ci sono le bacche di ginepro.
I germogli di rovo e le more da essi prodotte.
Si trovano in quantità industriali achillea, iperico, menta selvatica, bardana, cardi vari, primule, violette, equiseto, felce, ginestre, querce, aceri, carpini, biancospini, pan di vipera, orchidee selvatiche (quelle piccole, rosa-viola, ma sono protette). Questo è il poco che so. Ma tutte le piante a questa altezza 300-600 metri sono al massimo della loro forza e credo ce ne siano centinaia utilizzabili per erboristeria e alimentazione.
Dal punto di vista alimentare oltre alle more e alla rosa canina ci sono sorbi, cornioli e una enorme quantità di mele e ciliege selvatiche che nessuno raccoglie.
Vitalbie. Asparagi selvatici e erbe di campo in genere.
Funghi.
Tartufi bianche e neri.
Ricordo comunque che il problema non è reperire i frutti e eventualmente trasformarli ma riuscire poi a vendere i prodotti. Le nostre esperienze con ciliegie, mele e cornile è che il costo di raccolta è alto, quindi poi il prezzo della marmellata è alto ed è difficile trovare amanti di queste marmellate anche se dal punto di vista delle sostanze che contengono sono veramente eccellenti incontrano poco i gusti delle persone... Forse bisognerebbe provare a creare dei mix con fruta bio coltivata e frutti selvatici di modo di abbassare il prezzo e rendere più accessibile il gusto.
Anch'io ero convinto che si potesse cominciare ad approfondire ed elaborare fin da subito il progetto via web. L'ecovillaggio open source. Infatti la sorgente aperta( open source) è nata prima in informatica e poi si è diffusa anche in altri settori. Esempio. Ci sono molti ingegneri che progettano prototipi di veicoli solo attraverso l'utilizzo del web.
Ma nel nostro caso credo che sia necessario attendere l'incontro ad Alcatraz del 17/19. In modo tale da poter partire da una base molto più solida. Adesso possiamo "limitarci" ad approfondire i nostri punti di vista e la nostra amicizia virtuale.
Inoltre in questo spazio comincia ad esserci molta roba e concordo sul fatto che si dovrebbe organizzare meglio, anche attraverso un group tipo quello di google.
Un abbraccio a tutti.V
Come si diceva qualche commento fa, il blog non è molto adatto per organizzare i pensieri... per questo motivo ho provato diversi applicativi online e alla fine mi sono fatto l'idea che il più semplice e pratico in assoluto è Google Gruppi, ho quindi creato il seguente gruppo a cui siete tutti invitati a partecipare:
Per poter accedere è necessario creare un account di Google, che fra l'altro permette di adoperare numerose altre applicazioni come Gmail per la posta e Blocco Note per gli appunti (e molto altro).
Ho realizzato questo gruppo con la speranza di semplificarci la vita... se però trovate difficoltà nell'utilizzarlo non esitate a farmelo sapere, cercherò di spiegarne il funzionamento.
Per cominciare a destra trovate il menu di navigazione:
HOME PAGE: Da qui vedete una panoramica di tutte le informazioni presenti nel gruppo
DISCUSSIONI: Qui ci sono le discussioni aperte a cui si può partecipare semplicemente cliccando su "Rispondi". Da utilizzare per richiedere, criticare, aggiungere, consigliare le informazioni.
PAGINE: Ci sono le informazioni ESSENZIALI. Ho pensato che, almeno all'inizio, per evitare confusione, sarebbe stato meglio impedirne le modifiche. Quindi queste pagine sono BLOCCATE! E' comunque possibile richiederne aggiornamenti, modifiche, aggiunte attraverso la sezione DISCUSSIONI.
FILE: Qui si possono INSERIRE file utili
MEMBRI: Qui la cosa si fa osè! Scherzo! Ci trovate l'elenco dei partecipanti a cui è possibile inviare messaggi.
Premesso che apprezzo tantissimo lo sforzo e l'intenzione,che si prefigge la creazione di questo nuovo gruppo, al di fuori del blog di Jacopo, mi pongo però due domande:
Che fine farebbe in questo caso l'attuale blog specifico, aperto da Jacopo ?
Non è il caso di sentire anche prima il parere di Jacopo in merito? ed eventuali suoi suggerimenti ?
Dico questo affinchè non si creino problemi di confusione o fraintendimenti per l'utenza interessata.
Il mio intervento è a solo scopo preventivo e non vuole assolutamente essere destabilizzante, sono come voi un sostenitore della necessità di organizzarci, come ho fatto presente in un mio intervento precedente.
L'unico motivo per cui è stato aperto il gruppo "Ecovillaggio in Umbria" è la chiarezza.
E' evidente a tutti che il blog non è il luogo deputato per organizzare discussioni, idee e tutto quello che ci frulla per la testa... Il gruppo poi ci consente pure di scambiarci file, il blog no!
Credo che Jacopo (che invito ad iscriversi) sia d'accordo... altrimenti suggerisca una soluzione diversa.
Il blog è essenziale per far conoscere l'iniziativa, e a quanto pare, ci riesce alla grande!
Ovviamente questo spazio resterà aperto come punto di partenza per altre adesioni.
Interessante l'osservazione di Arcano sul fato che gli intervenuti qui son tutti maschi.
Forse è primordiale. La tana la trova il maschio, se alla femmina piace si accoppia....:-)
Secondo argomento: il nome. Abbiamo un nome provvisorio che useremo inizialmente. Non lo dico perchè stiamo registrando il dominio. Ovviamente se non piace gli abitanti potranno cambiarlo... A noi serve solo per organizzare le fasi iniziali e pubblicare tutto, dalle foto ai progetti, alla cronaca degli stati di avanzamento.
Ciao a tutti
PS
Ho aggiunto in testa a questa pagina la visualizzazione della mappa Google del luogo dove (a Dio piacendo) sorgerà l'ecovillaggio.
Inquilini,
nella sezione "FILE" del meraviglioso accrocchio creato da Idreano, qui dentro: http://groups.google.com/group/ecovillaggio-in-umbria/files?hl=it ho caricato del materiale raccolto negli scorsi 365 giorni. Tentavamo di formare il gruppo fondante l'Ecovillaggio, poi è arrivato "Er Palazzinaro ;-)" e siamo qui!
Dateci un occhio!
La nostra visione era più intensa, primigenia e ruspante, ma buona parte dei discorsi vanno portati e messi in pratica anche nel nostro "Fantasmagorico Villaggio Ecologico" perché non diventi un semplice resort per fricchettoni annoiati.
Al prossimo messaggio che ho già in canna!
Salute, coraggio e buona sorte!
Andrea aka Arcano Pennazzi
P.S. Perché nessuna signorina ha ancora preso parola?
P.P.S. Come si chiamerà il nostro "Fantasmagorico Villaggio Ecologico"? Cominciamo ad "uscire" dei nomi?
ti comunico che il gruppo cresce e cresce bene. Al momento provo a farmi portavoce dei chiarimenti che ci aiuterebbero a sviluppare i dibattiti.
Innanzitutto ti chiedo di rispondere alle richieste di Idio nel messaggio " ecovillaggio: lavoro, terreni, edifici connessi" . Inoltre abbiamo notato molto interesse per quanto riguarda la possibilità di contribuire alla costruzione degli edifici. Puoi dirci qualcosa di più?
senza fretta ci aiuterebbe il link del gruppo in questa pagina.
Infine tutti, tutti ti ringraziano per l' opportunità che hai creato impegnandosi in una collaborazione costruttiva.
Questa tavola è proprio ben imbandita! Benvenuti i vecchi! Ed hanno risposto finalmente anche le ragazze! Grandi Serena e Chiara!
Tu Jacopo non hai visto le loro risposte perché sono state postate nel Gruppo di Google, i nostri prodi tecnici sono alla ricerca del supporto perfetto per le nostre discussioni, certo è che c’è un Gran fermento! Sprizzano entusiasmo, endorfine, dopamina e sinapsi tanto che sto scrivendo sottocoperta con uno scudo spaziale in testa per non restare folgorato. Inezie che tra blog, Gruppo di Google ed altro spazio creato da Nicola non si sa più dove ci si deve scrivere… Ma ne verremo presto a capo!
Ti chiediamo Jacopo la cortesia, una volta sciolto l’arcano, di linkare in homepage sul tuo blog abbinato al link “Ecovillaggio” anche il link al “Gruppo degli Ecovilleggiatori”.
Altra domanda di cui il gruppo non ha ben chiara la risposta: quanto costerà l’incontro del 17/19 aprile? Circola un prezzo ma non si capisce se è cadauno o a stanza cioè nucleo famigliare, coppia più 1/2 bimbi per intenderci.
Ultima domanda: oltre noi che stiamo partecipando a questa discussione ci sono altre persone interessate e/o coinvolte nell’acquisto di uno dei 64 moduli abitativi? I tuoi collaboratori che stanno ai Camperi ad esempio? Non per farmi, farci, i fatti vostri ma per capire la effettive potenzialità di riuscita del progetto, ed inoltre per coinvolgere nei discorsi il resto degli inquilini.
Sciolti i dubbi parto finalmente col dirvi quel che mi preme!
Io desidero con tutto me stesso, ed anche con qualcosa che esonda da me, che mi venga consegnato brevi mano il Nobel per la letteratura e quello per la pace insieme! Ma va bene anche se ne vinco uno prima e l'altro me lo consegnano dopo qualche lustro... Volevo anche ricevere il pallone d'oro, ma per quello a 33 anni mi sento momentaneamente tagliato fuori, se non altro perché non sono tesserato per nessuna squadra...
Ecco, spero d’essermi chiarito! Gli "Accordi di base" non erano altre regole per legiferare sulla stronzaggine umana, bensì uno spunto, un ideale, un modello. Non vogliamo modello? Benissimo son convinto che faremo bene uguale! Però per quanto tecnici, precisi e lungimiranti come fate a ritenere problematico dove posteggiare l'auto!!? ;-) Le auto poi le sistemiamo tranquilli! O magari ne possediamo una in due o tre famiglie! O organiziamo un carsharing o un carpooling!
Questa mia per dirvi che non voglio passare il resto dei miei giorni relegato in un eremo stando sulla difensiva nei confronti della vita, COL CAZZO!
Io la vita la voglio finalmente prendere per le corna, riempirla di baci e cucirmela addosso proprio come piace a me!
E son convinto che i miei gusti ed i miei bisogni siano simili a quelli di un sacco d'altre persone ma la paura le frena!
Questo progetto è per chi ha smesso di arrendersi alla paura e vuole realizzare un sogno! Un Grande sogno condiviso!
Perché nonostante tutto siamo una bestia sociale, da soli siamo solo moscerini che si cacano in testa l’un l’altro, insieme siamo energia pulsante! E' un sogno per ricchi il nostro! Ricchi d'animo e risorse!
Considero Ricchezza avere, essere padroni, disporre di: Terra, Acqua, Sole, Legna ed amici con cui condividere sogni e progetti! Considero Ricchezza non dover dipendere da rate e bollette! Considero Ricchezza bere l'acqua del sindaco, farsi il pane, farsi lo yogurt, farsi il seitan (fino a qui noi Vaniglia già ci siamo) autoprodursi frutta e verdura, felicità, serenità e allegria! (Troppo spesso siamo indotti a comprare anche stati d’animo naturali, cercare fuori da noi stessi, mezzo la mercificazione, risposte alle ricchezze che abbiamo dentro. Tiriamole fuori e scambiamocele che è più fico! Questo è l’Ecovillaggio! Senza che diventi una tribù di asceti dai piedi callosi che mangiano bacche e dormono sui rami…). Guardo nel mio armadio e mi sento forte! Non mi manca niente! L’unica cosa che mi manca è il tempo per vivere... la più Grande Ricchezza di cui disponiamo nel breve passaggio terreno, il tempo! Per capire qualche cazzo di quel che succede da millenni e continuerà a succedere nel breve periodo che c’è concesso di stare da ‘ste parti. L'organizzazione sociale “urbana” ci rapina di questa ricchezza, io vedo nell’Ecovillaggio l’esperimento sociale per regalarcela! La nostra economia è fondata sullo spreco e sul bisogno di affamare la gente in modo che lavori, non è un'economia fondata sul lavoro, che la crisi porti un socialismo vero? E la città è un posto a bassisima resilienza, si dipende in tutto e per tutto dall’esterno, e quel che si impara a fare nella vita è per lo più schiacciare bottoni, con gran impoverimento di tutte le attitudini che formano la meraviglia d’essere esseri umani. Noi invece ci concederemo la grazia di sperimentare, imparare e condividere! (Ripeto: niente conversazioni intime con lo spirito di chi ci è morto e nessun incaprettamento multiplo e promiscuo osannando il santone pisellone… Ma cercare di creare un villaggio, una comunità, autonomo che si produca quanto gli occorre senza dipendere per ragioni forzose dall'esterno e rivolgersi all’esterno per migliorare (interagire, arricchirsi, scambiare, donare, ricevere)! “Dobbiamo” invertire i canoni stile cannibali della società e dell'impresa! “Dobbiamo” rispettare le differenze esaltandole! “Dobbiamo” organizzare un sistema sociale in cui il singolo si esprime liberamente al meglio delle sue potenzialità ed arricchisce la collettività!
Ho sparato un mucchio di cazzate!!? Ho detto solo cose ovvie!!? “Er Palazzinaro” fa l’harware io posso occuparmi di “software”, almeno del mio… interessa!!? Ho stracciato le palle!!? Figuratevi quando vivremo accanto!
Io credo che tutte le persone siano belle ma non riescono a vivere la propria bellezza e quella altrui perché sono per lo più sole, vivono la vita due per volta, nucleo famigliare, dovendosi difendere da tutto quello che c’è fuori. E tutti i contenitori in cui si muovono spingono a competere, vincere, arrivare prima e più in alto, quando tutto quel che gli manca è invece solo un po’ di sana socialità. Finita l’arrampicata sui vostri maroni, promesso! Spero di non averveli sgualciti…
Passo a parlare di un paio di argomenti pratici, “possibili soluzioni per abbassare il prezzo d'acquisto”:
- Mutuo collettivo? Calcolare mutuo e interessi non uno per uno ogni nucleo famigliare ma fare un unico interesse collettivo di modo che gli interessi si abbassino? Creare una sorta di gruppo d’acquisto, o consorzio di acquirenti? È possibile fare una cosa simile? Solo in Alice e il paese delle meraviglie vero?
- Autocostruzione, Jacopo s’è già espresso in merito, vedremo…
Idee e spunti per Lavori “collettivi”:
- Come accennava Jacopo collaborare con Merci Dolci, vendendo e installando impianti e attrezzature.
- Aprire un’ azienda agricola. All’interno dell’Ecovillaggio non sarà possibile perché i terreni coltivabili saranno divisi casa per casa?
- Creare una scuola interna, ok è impossibile, ma un nido famiglia se ci saranno molti genitori impegnati a lavorare in esterno…
- Visto che siamo in vari a scrivere un blog, potremmo pubblicare un giornale più corposo finanziato da impianto solare fotovoltaico! Ci facciamo la corrente, ci teniamo il risparmio e col premio del conto energia apriamo una rivista! Regge?
- Aprire un ufficio di ricollocazione del lavoro sul territorio. Creare una banca dati ed un gestionale, Uno di Bollate che lavora ad Assago cambia il suo lavoro con uno che fa viceversa. Farsi appoggiare dai comuni e dalla propaganda ecologista. Un casino impossibile farlo eh? Scusate sono le 4.02…
- Aprire un ufficio di solidarietà diretta, una specie di lotto etico senza giocatori e puntate. Si versa una piccola cifra, 1 euro ogni cittadino italiano, fanno 60.000.000 di euro, la cifra è indicativa sono le 4.04… Si crea un’atra banca dati ed un’altro gestionale per cui il montepremi viene distribuito alle famiglie in difficoltà. Meglio che vado a letto eh?
Buon risveglio!
Andrea aka Arcano Pennazzi
P.S. Per Jacopo: Le ultime tre proposte balzane erano alcune delle idee che avrei voluto sviluppare nel Laboratorio dei Sogni…
Ciao Arcano,
Ti voglio innanzitutto ringraziare per la passione ed il
coinvolgimento che stai dimostrando per il nostro progetto, ne abbiamo
tutti bisogno.
Sono d' ccordo con te, siamo una tavola ben imbandita.
Lo penso soprttutto perchè da quanto letto anche nelle presentazioni
ce n' è un po' per tutti i gusti.
Cercherò di rispondere brevemente a quanto scrivi dal mio punto di
vista.
La questione delle regole di base:
Mi sono già espresso in merito quindi avrai già letto qualcosa. Non ho
assolutamente paura di nulla, la mia decisione di partire con i miei
due figli e mia moglie, a 350 km di distanza acquistando casa,
cambiando lavoro mi sia testimone. A 23 anni vivevo da solo con mia
moglie e Maya, la nostra piccina. La maggiorparte dei miei amici ci
vede come pazzi, loro sono li a decidere come fare a comprare la
macchina e noi abbiamo famiglia e viviamo indipendenti.
Per rispondere, strada facendo mi è capitato di lavorare a qualche
cortometraggio, dover curare dialoghi e sceneggiatura, riprese e
montaggio. Quando sei li sulla carta ti studi l' inquadratura, i
rumori di sottofondo, la luce. Scrivi tutto dettagliatamente e ti
sembra perfetto. Arrivi sul set, sistemi le macchine da presa, le
luci, i microfoni quando un passero si avvicina al ruscello per
abbeverarsi e un raggio di sole lo irradia. Che fai? segui il
programma? No!
lo riprendi, tieni quella e getti i tuoi scritti impolverati. Succede
quasi sempre così tant' è che poi la maggiorparte dei registi col
tempo abbandona l' dea della cosiddetta sceneggiatura di ferro!
Nel caso della regia però tutti si rifanno a te, se tu decidi di
tornare sui tuoi passi si incazzano perchè si sono preparati, hanno
studiato la parte e tu perdi tempo con un uccellino.
Però l' ultima parola è solo la tua.
Nel nostro caso invece siamo un gruppo che collabora, nessuno ha l'
ultima parola per cui se si decide una strategia dettagliata poi la si
deve seguire, pena il dover ridiscutere sempre tutto a danno dei
bisogni che magari proprio come l' uccello sono più degni di
attenzione.
LA POSSIBILITA' DI TROVARCI D' ACCORDO E' INVERSAMENTE PROPORZIONALE
ALLA MOLE DI REGOLE PRESTABILITE.
Due sono quindi gli aspetti:
Il primo è che se anche si decidesse di non collaborare su niente, di
restare isolati ( ti pare possibile? a me no! ) ognuno nella sua
abitazione ma vivendo comunque nel rispetto gli uni degli altri mi
andrebbe bene comunque.
Preferisco non aspettarmi nulla lasciando aperte tutte le possibilità
offerte dal caso, mi basta questa straordinaria occasione che abbiamo,
non è assolutamente per paura, ma perchè come credo di aver già più
volte precisato mi piace pensare di essere aperto a chiunque rispetti
i principi di convivenza comune. Mi piace immaginare chessò... che in
una delle abitazioni potrebbe vivere un Arcano ( non tu! ) viaggiatore
che presenzia di tanto in tanto.
Ha acquistato un alloggio in lingotti d' oro che dice aver trovato
sepolti sotto al mare in una delle sue immersioni, uno che quando
viene però è una festa e racconta a tutti un po' di sè arricchendo il
gruppo delle sue esperienze. che facciamo, lo vincoliamo in qualche
modo. No, se rispetta le regole di convivenza civile ci piace
tenercelo com' è!
Così immagino il villaggio, un posto straordinario, immerso nel verde
dove c' è rispetto, soprattutto rispetto di ogni forma di vita. Mi
sembra già tantissimo in un mondo di criminali della sopraffazione.
Vedi noi siamo vegetariani, e se dovessi andare dietro ad un mio
modello di civiltà sicuramente vedrei questa come opportunità
alimentare, però non mi sogno neppure di mettere il non mangiare carne
come regola nel villaggio, allontanerei gli onnivori, con i quali
invece voglio avvicinarmi, anche per riuscire a discutere di
vegetarianesimo e in qualche caso convincere qualcuno del vantaggio di
questa scelta. L' apertura vince sempre.
Così nel caso del villaggio ogni regola specifica ha come controparte
la possibilità di non piacere a qualcuno, di rendergli pesante il
tutto o di dissuaderlo su un punto che magari poi non verrà mai
assolutamente applicato perchè ( vedi l' esempio dell' uccellino )
quando siamo li ( diciamo sul ciack... azione ) abbiamo ben altre
questioni a cui far fronte, si disperdono le energie quando è
indispensabile ai fini della riuscita di un obiettivo convogliare le
forze su questioni improrogabili.
Non è che non si debba parlare del software, e possiamo anche decidere
che te ne occupi tu. E che dobbiamo lavorare per gradi:
Avresti immaginato prima di intraprendere il lavoro che il gruppo
sull' ecovillaggio avrebbe avuto come messaggio centrale quello sulla
possibilità di cambiare o meno sito di appoggio?
Cazzo io no!
eppure è così, ci sono 13 risposte, è il nocciolo del gruppo
attualmente. Questo ci deve suggerire che è li che dobbiamo centrare
le nostre forze adesso perchè è li che c' è necessita.
Infatti se il sito non è chiaro, se non tutti gli iscritti sanno come
o dove iscriversi in futuro stenteremo a collaborare su tutto, ACCORDI
DI BASE COMPRESI.
Il fatto dei parcheggi per esempio io lo citavo proprio per dire
ragazzi...prima di scendere nei dettagli guardiamo alle cose più
grosse, discutere del parcheggio quando non si sa dove come costruire,
come acquistare, come dividere mi pare fuorviante, vedo che sei d'
accordo.
A mio avviso però, la questione parcheggi merita un suo spazio
comunque, come lo meritano gli accordi di base, se vengono valutati
come problemi scottanti posteranno tutti in quell' argomento, se come
io credo ci sarà più interesse verso la possibilità di autocostruire
gli alloggi, le proposte di lavoro etc, i parcheggi resteranno in
secondo piano.
Personalmente la mia idea degli accordi di base è:
Ognuno dentro di sè sta già costruendo il suo ecovillaggio, ed ognuno
lo vede simile a se stesso.
Non appena avremo determinato la possibilità di partecipare, quando
saremo li con le prime riunioni, ognuno esporrà la sua visione e si
cercheranno i punti in comune.
Ritengo però estenuante cominciare ora a discutere se fare 2 o 3
riunioni settimanali o della restrutturazione del borgo prima che il
borgo ci sia.
Adesso cerchiamo di mettere tutti gli interessati in condizione di
partecipare, il resto si vedrà.
Secondo aspetto:
Scrivi che non vorresti più dipendere da bollette o da rate.
Anch ' io come credo molti di quelli che faranno questa scelta la
penso così, ecco perchè credo che l' aspetto comunitario e di
condivisione sarà spontaneo.
Però so anche che per quanto sarà possibile impegnarsi nel ridurre le
spese al minimo fino a farle quasi sparire, ad una grande rata chi non
avrà il capitale iniziale sarà vincolato, in una parola MUTUO.
Si tratta di questioni scottanti, che impegnano per una vita intera e
che interessano in molti perchè come si deduce dai messaggi in tanti
percorreranno questa strada.
Per quanto ci si impegni nell' autoproduzione ( cosa che faccio già
qui nel mio appartamentino di fronte al porto ), per quanto si
eliminino bollette e necessità dettata da una vita alienante e priva
di senso come quella consumistica resterà sempre una rata
considerevole che dovrà essere pagata in soldi....SOLDI.
Questo aspetto apre tutta una serie di conseguenze che non sono
affatto secondarie.
Mentre per tutti coloro che dispongono della somma richiesta si può
pensare un modello come quell che tu proponi in cui il lavoro è una
sorta di circuito interno ed in equilibrio con se stesso, nel mio,
nostro caso si devono necessariamente trovare strategie di guadagno ma
non per avidità, ma per rendere possibile questo sogno che abbiamo in
comune, si deve quindi parlare di lavoro salariato anche se si cerca
di ridurlo al minimo.
Quindi, non credere che le tue proposte siano passate in secondo piano
perchè non sono interessanti, sarà la cosa più bella e stimolante
accordare i lavori in comune, per quel che mi riguarda lo considero il
piacere dopo il dovere, è che attualmente ci sono cose che hanno
dimostrato di non poter essere tralasciate se si vuole proseguire.
Le proposte che hai fatto malgrado fossero le 4 passate mi sembrano
lucide ; )
ti invito pertanto a collocarle nell' apposito spazio del sito che
sceglieremo.
Infine purtroppo non credo che la crisi condurrà ad un socialismo
reale. E' più probabile che come già sta accadendo in italia si generi
una sorta di lotta fra poveri in cui tutti incolpano tutti e ci si
scaglia contro i soggetti più deboli come immigrati e senzatetto.
Siamo nel momento del crollo e ci saranno molti feriti...il bello
verrà quando ci sarà da ricostruire un modello migliore se saremo
abbastanza forti.
L' ecovillaggio può essere preso come modello per i possibili sviluppi
futuri a me sembra già abbastanza indipendentemente da come lo
gestiremo.
Spero di aver chiarito un poco come la vedo in proposito e che il mio
messaggio abbia trasmesso la stessa carica che traspare dai tuoi.
Grazie ancora del tuo contributo e se hai tempo rispondimi perchè mi
piacerebbe molto sapere cosa pensi di quello che ti ho scritto.
aderite numerosi!!! Troverete tutte le info, le proposte le domande e le iniziative del gruppo che aderisce all' ecovillaggio.
Perchè dovreste partecipare?
Semplice, mentre è importante avere un interlocutore disponibile come Jacopo che ha prontamente risposto a tutte le nostre domande in merito al progetto, d' altra parte si rende necessario sviluppare fin da ora una collaborazione tra gli interessati, avere uno spazio che consenta di conoscerci, di scambiare impressioni, proposte su tutto quello che riguarda la vita all' interno del villaggio, il lavoro, le proposte, ma anche la possibilità di avere tutto il materiale raccolto fin ora suddiviso in categorie e tanto altro ancora.
Ciao Jacopo, ho già proposto la cosa al gruppo e vorrei il tuo parere,
mi sembra di capire che i permessi per le costruzioni ci siano e che a questo punto si attendano le adesioni sufficienti a far partire il finanziamento.
Mi chiedo allora, cosa ne dici di cominciare a dare visibilità al progetto cercando di promuoverlo il più possibile?
Il gruppo potrebbe creare un banner per stradalternativa, si potrebbero contattare i portali degli ecovillaggi...insomma...lo pubbliciziamo?
Colgo l' occasione per invitarti nel network a dare un occhiata
Cari Arcano e Nicola, ho trovato i vostri interventi estremamente interessanti, me li sono stampati e riletti con calma.
Li ho letti con la mente e ho cercato di assecondare i “ pensieri della mente”, e li ho letti con il cuore e ho lasciato andare i “pensieri del cuore”, questo per cercare di coglierli il più possibile in senso olistico.
Vi propongo quindi le riflessioni in merito che desidero evidenziare.
Io sono fermamente convinto che alla base della riuscita di un grande progetto ci debba essere un grande ideale di fondo, e quando un progetto accomuna più persone questo ideale deve essere lo stesso per tutti, e sottolineo per tutti.
Ebbene, voglio essere estremamente sincero, se non avessi percepito in voi questo ideale che ci accomuna, se non lo avessi percepito in Jacopo, e nelle persone che sono finora sono intervenute, io non mi sarei buttato anima e corpo in quest’avventura dell’ecovillaggio.
Siccome ho sperimentato cosa significa "buttarsi", dalle botte sui denti che spesso ha rimediato, prima optare per questa scelta, ho voluto conoscere le realtà nascenti o esistenti in Italia.
Tutte quelle che ho potuto conoscere, le ho esaminate attentamente, cercando di farlo nel modo più oggettivo possibile.
Vi posso dire senza entrare nei dettagli che ho incontrato realtà per certi versi più affascinanti, più “comode” dove gran parte del lavoro era già fatto, più organizzate e consolidate, più vicine a dove abito ...... eppure... alla fine nonostante tutto... la proposta di Jacopo aveva un qualcosa in più.
Un qualcosa che non apparteneva alla logica del comune pensare.
Sono stato preso da mille dubbi.
Se mi fossi basato su una scelta del tutto razionale, la proposta di Jacopo non l’avrei sicuramente presa in considerazione.
Ma quando “al pensare razionale” ho voluto aggiungere “il pensare del cuore” (senza comunque tralasciare il pensare razionale) , i dubbi sono completamente spariti.
Sono consapevole di potermi sbagliare, so quanto bravo sono ad autoingannarmi, o come si suol dire dalle mie parti, a “menarmela”.
Ma di una cosa sono certo: solo quando scrivo in questo blog io mi sento ” veramente a casa” fra gente semplice che non se la " tira", che nella stragrande maggioranza condivide i miei ideali e le mie speranze.
Dopo tanto vagabondare, io sento, o meglio intuisco che Alcatraz è la mia “ Itaca”
E mano a mano che approfondisco la vostra conoscenza ne sono sempre più convinto.
Non pensate che non veda i miei e i vostri difetti, le differenze, i limiti di ognuno di noi,
li vedo bene.
Ma il grande ideale di fondo che ci accomuna, la costante ricerca di incontrarci sinceramente, la lealtà , la sincerità, la ricerca di rispetto, che si percepisce nella stragrande maggioranza degli interventi, tutto questo trascende oltre ogni cosa.
Ma allora dove sta il problema ?Il problema sta nel portare nei fatti concreti questi ideali.
Il testo di una canzone del grande Giorgio Gaber diceva: “... un’idea, un concetto, un’idea fin che resta un’idea è soltanto un’astrazione. Se potessi mangiare un’idea avrei fatto la mia rivoluzione...”
Questa a mio parere dovrà essere la nostra rivoluzione, la nostra grande sfida: riuscire a portare nel piano pratico, nei fatti i nostri ideali comuni.
Ho ravvisato nei vostri interventi questo intento,questa consapevolezza, che traspare per esempio nel vostro dibattito “sulle regole che per certi versi non vogliono essere regole”.
Comprendo in questo senso le ragioni, le motivazioni di fondo dell’insistere di Arcano e condivido la sua preoccupazione.
Su questa tematica importantissima, direi fondamentale, molto probabilmente ci scontreremo, proprio per questo a tutti sarà richiesto uno sforzo supplementare per trovare una via comune, che potrebbe venire anche da nuove idee. I mezzi e le qualità morali per farcela li abbiamo fra le mani, sta a noi farne un buon uso.
Riflettendo sul vostro dibattere, mi è venuta un’idea:
Perché non pensare per il futuro ecovillaggio a una ” mini costituzione” o meglio, a una “dichiarazione di intenti” con pochi articoli, solo quelli necessari a fissare gli ideali comuni che tutte le persone si impegneranno a perseguire all’interno del villaggio.
Dove, si faccia bene attenzione, non sarà richiesto il completo adempimento agli ideali, ma unicamente la propensione, l’intenzione diandare verso questi ideali.
Riguardo a questa cosa con ” il gruppo ecovillaggio” qualcosa è già stato abbozzato, a mio parere dovrebbe essere il primo o fra i primissimi punti da affrontare.
Concordo con Nicola sulla necessità di lavorare per gradi, stabilendo quanto prima un’ ordine di priorità.
Con gente come voi, comunque vada, io ci provo !!!!
Grazie Idio abbiamo bisogno di mettere il cuore e la testa in quello che facciamo.
Io sono pronto a dare tutto per la mia famiglia e non c' è pena che non sopporterei. Vedere l' affitto che ti prosciuga le ultime goccie di sangue, impegnarsi in un mutuo a vita non mi ferisce se poi arrivando a casa li vedo giocare e mi chiamano...babbooooooo...e io mi sdraio e guardo il mondo da prospettive che erano sepolte nelle memorie più antiche e tutto ritorno gioco, miracolo dell' esistenza. Ma qui si parla di altro. Non si tratta di sopportare un lavoro. Stiamo parlando di un impresa degna di questo nome.
Siamo abituati a sentire storie di templari, di castelli e di draghi ma sono metafore che raccontano eventi come quello che stiamo intraprendendo noi. Sara dura? sara come il vento in faccia ai navigatori che trasportano i segreti del domani verso le terre vergini in lontanaza. Ci stringeremo terremo duro e se alla fine cederemo per quanto mi riguarda ne sarà valsa la pena.
Anch' io sono abituato a vivere e decidere col cuore ma per meglio navigare in questo mondo ho imparato ad affilare la mente, nel gruppo che abbiamo messo in piedi ce n' è per tutti. C' è chi si intende di informatica, chi di teatro, chi di esperienze analoghe al villaggio, abbiamo donne e uomini, molto bambini...è una truppa meravigliosa, ultimamente ci manca però la compagnia di un progettista edile che si è già dimostrato fiero ed efficace più volte!
Ti stiamo aspettando!!!
Avevamo un discorso in sospeso che è stato già riaperto nella piattaforma che abbiamo scelto.
CARISSIME
CARISSIMI
ecco le risposte alle ultime domande, alcune già pubblicate le ripubblico perché ormai si sono perse nel mare dei commenti e possono interessare ad altri.
Per i nuovi arrivati: esiste un gruppo di discussione su ecovillaggio.ning.com/
per chi vuole approfondire il dibattito su questioni connesse alla convivenza e all'organizzazione di condominio-ecovillaggio.
Si tratta di un'iniziativa ottima di un gruppo di persone interessate a scambiare idee con altri potenziali abitanti e costituire un nucleo promotore.
Alcatraz si occuperà di costruire le case e le strade ma poi toccherà a chi ci andrà a vivere decidere come organizzare parecchi aspetti di interesse collettivo (gestione spazi comuni, orti privati, spese condominiali, prezzi attività di ristorazione e ospitalità, visto che nel progetto ci sono 8 camere con bagno e un bazar-bar-punto ristoro di proprietà comune).
Questo spazio resta invece a disposizione per avere informazioni per quanto riguarda le questioni tecniche relative alla progettazione e alla costruzione. Qui aggiornerò via via le informazioni col procedere della realizzazione.
Qualcuno chiede se è il caso di pubblicizzare questo progetto.
Credo certamente di sì. Potremo così diffondere l'idea di costruire ecovillaggi, raccogliere consigli e trovare persone interessate a partecipare fattivamente a questo progetto.
CORSO 17-19 APRILE
AGGIORNAMENTO
Il seminario è incentrato sull'informazione sull'organizazione del progetto e le scelte di bio architettura, architettura passiva, permacultura, che vogliamo attuare nella realizzazione di questo ecovillaggio. Saranno relatori l'architetto Los, l'ingegner Fauri e io. Ci sarà poi spazio per discutere su alcune scelte di fondo sulla gestione degli spazi comuni e le regole di condominio.
Il costo del corso + pensione completa per 2 giorni in camere a più letti è di 400 euro.
RISPOSTE ALLE DOMANDE
Ecovillaggio cubature, soldi, lavoro e connessi
Caro Idio
grazie per la puntualità e chiarezza delle tue domande.
Cerco di fare un quadro complessivo della situazione.
Abbiamo approvati sul piano regolatore 5000 metri cubi più altri 1300 mq circa di esistente (ruderi o scheletro di casa)+ sono da calcolare serre solari, spazi tecnici eccetera.
Non ci sono spazi per uffici previsti come cubatura supplementare. Non ci sono indicazioni nel piano regolatore su orti o simili.
Abbiamo un certo volume da adibire a spazi comuni. Sull'uso da fare di questo spazio potremo discutere nell'incontro a Alcatraz. Ovviamente su queste questioni il parere di chi dovrà abitarci è essenziale. Si può decidere di fare uno spazio per le feste più grande o uno per gli uffici più grande, oppure uno spazio dove di giorno si lavora e poi con mobili a scomparsa, sparisce tutto e diventa una sala per ballare. Le scelte sono diverse e dal punto di vista mio quel che preferiscono coloro che abiteranno l'ecovillaggio va bene. E' solo una questione di costi.
Per quanto riguarda i laboratori artigianali o commerciali non sono previste dal piano regolatore attività economiche oltre l'agricoltura e il turismo. Comunque c'è la possibilità di comprare terreni nelle vicinanze e di ottenere l'autorizzazione alla costruzione di capannoni agricoli e simili.
Nelle vicinanze ma fuori dalla visuale dell'ecovillaggio in quanto esso guarda verso una valle che è interamente di Alcatraz e per il resto è bosco vincolato. Si vedono solo in lontananza terreni di altri proprietari.
Ovviamente se si dovesse decidere di costruire un capannone vicino all'ecovillaggio anche questo dovrebbe essere progettualmente condiviso...
Tra i miei impegni c'è quello di non costruire e permettere che si costruisca qualche cosa negli immediati dintorni. Rischio comunque minimo in quanto quasi tutta l'area è vincolata come bosco (protetta dall'UE come Sito di Interesse Comunitario) o come area preboscata o come rimboschimento. L'indice di edificabilità è zero. Volendo decidere di costruire un capannone i punti sono pochissimi e le cubature possibili minime e bisognerebbe realizzare una struttura invisibile, il che si può fare. (la parola capannone ricorda qualche cosa di orrendo. Si potrebbe chiamarla costruzione agricola non abitativa). In ogni caso parliamo di qualche cosa di piccole dimensioni.
Per quanto riguarda l'autocostruzione.
Sto trattando con un'entità che dovrebbe gestire tutta l'operazione e che ci darebbe grosse garanzie sul piano etico e professionale.
Sono persone interessate a nuovi criteri costruttivi sia dal punto di vista tecnico che gestionale.
E sono disposti a offrirci una contabilità trasparente di tutto il processo.
Sarebbe secondo me molto risolutiva questa soluzione perchè ci libererebbe da una serie di problemi non piccoli.
Il problema dell'autocostruzione è più che altro professionale. Alcune strutture come le case di paglia si possono in effetti costruire con una squadra non professionale ma lo stesso non vale per altre parti essenziali del progetto e per le case con 2 piani (piano terreno e primo piano) che richiedono strutture più complesse. Quindi la questione dell'autocostruzione si potrà porre per una parte del progetto. E comunque è una bella gatta da pelare perchè bisogna trovare un modo per valutare il valore del lavoro. Se io conteggio il mio lavoro come quello del mio vicino di casa che fa il muratore da 3 generazioni è un problema, perchè alla fine le case sballano i costi. Altro discorso se io dico: la casa la compro grezza e me la finisco da solo. Se il pavimento è dritto o storto sono cavoli miei. Ma una serie di cose, tipo i muri esterni, devono avere caratteristiche standard, perchè non si può rischiare che uno ti fa una cosa orrenda di alluminio anodizzato con intarsi di cacca fritta vicina a casa tua.
Comunque è importantissimo notare che al contrario di quel che viene da pensare la casa in sé non rappresenta la maggior parte dei costi.
Oggi si può costruire una casa super ecologica al di sotto dei 1000 euro a mq. Il prezzo che abbiamo calcolato supera invece i 3000 euro a mq.
Le voci più corpose oltre alla casa che compri sono:
Costo terreno.
Costo iter burocratico per le autorizzazioni fin qui ottenute (tanto per rendere l'idea sono 17 anni che paghiamo tecnici e carte bollate).
Costo della progettazione e tasse di costruzione.
Costo infrastrutture (teleriscaldamento, strade, sistema idrico, potabilizzatore, sistemazione esterni, sistema fitodepurazione fogne)
Costo spazi collettivi.
Poi è ovvio che possiamo trovare varie soluzioni. Ma molte le possiamo trovare semplicemente sperando nella voglia di collaborazione. Ad esempio dipingere i muri non è difficile. allora se dieci famiglie prendono la casa non dipinta possono poi incaricare un acquirente di dipingerla. Ma questo discorso è più semplice farlo per contrattazione diretta che centralmente. Perchè se avviene centralmente entrano in gioco i costi per i controlli e le verifiche e alla fine mi costa di più fare una cosa in autocostruzione che se chiamo una ditta unica che fa tutto. Perchè lì gestisco un solo rapporto e non ho discussioni.
Spero di aver fatto capire il problema. L'autocostruzione è molto bella ma molto difficile da applicare. Sopratutto un'impresa non è lo strumento adatto. L'autocostruzione va bene se c'è una cooperativa che l'autogestisce. Se devo pagare un manager per gestire le discussioni di un gruppo di autocostruzione mi saltano i costi. Allora una soluzione potrebbe essere di costruire una cooperativa tra chi si vuole autocostruire la casa... Così i problemi vengono autogestiti dai costruttori-compratori e l'impresa che gestisce l'insieme del progetto è fuori...
Non so... E' un'idea che butto lì... Bisogna poi vedere se questo gruppo con cui sto trattando accetta un'ipotesi del genere.... Ma a naso mi sembra più digeribile...
Spero di essermi spiegato....
Sopratutto mi piacerebbe essere riuscito a spiegare il mio punto di vista.
Sono anni che lavoro a questa idea e ho incontrato muri dopo muri. Ho dovuto adattare il progetto, spostarlo, rispostarlo, ripensarlo tutto, ripartire da zero... Io voglio riuscire ad andare in porto e allora valuto le possibilità teoriche e cerco di metterle daccordo con quelle pratiche.
C'è il meglio possibile e c'è il possibile ora, qui...
E vorrei porre anche una altro problema a proposito di autocostruzione.
Quest'estate sicuramente non avremo ancora iniziato i lavori.
C'è un rudere da tirare su, una serie di lavori preaparatori quantomeno, c'è una valle, c'è una casa a 400 metri dall'ecovilaggio di 300 mq, arredata con cucine, frigoriferi e tutto. C'è spazio per tende e roulottes...
Sarebbe un esperimento interessante tirare fuori un ecovillaggio di tende per agosto... Probabilmente si riuscirebbe a produrre in termini di soldi di più che a fare i muratori... Stiamo parlando di un culo pazzesco... Ma sono cose che la maggioranza di noi è più brava a fare che a tirar su muri dritti...
E a settembre ci sono centinaia di quintali di erbe officinali e frutti maturi....
Quel che voglio buttar lì è che ci sono vari modi di autofinanziarsi la costruzione di una casa e autocostruirla.
E sarebbe anche un bel banco di prova per capire se dall'ecovillaggio potrebbero uscire veramente dei soldi e come potrebbe essere il lavoro...
Certo è un bel rischio... Potrebbe finire a rissa prima di iniziare...
Insomma un gran casino nella mia testa.
spero di avervelo comunicato.
RISORSE AGRICOLE E ERBORISTICHE SPONTANEE
Ecovillaggio: dispnonibilità di frutti spontanei
Vero la rosa canina è molto apprezzata come fonte di vitamina C.
Poi ci sono le bacche di ginepro.
I germogli di rovo e le more da essi prodotte.
Si trovano in quantità industriali achillea, iperico, menta selvatica, bardana, cardi vari, primule, violette, equiseto, felce, ginestre, querce, aceri, carpini, biancospini, pan di vipera, orchidee selvatiche (quelle piccole, rosa-viola, ma sono protette). Questo è il poco che so. Ma tutte le piante a questa altezza 300-600 metri sono al massimo della loro forza e credo ce ne siano centinaia utilizzabili per erboristeria e alimentazione.
Dal punto di vista alimentare oltre alle more e alla rosa canina ci sono sorbi, cornioli e una enorme quantità di mele e ciliege selvatiche che nessuno raccoglie.
Vitalbie. Asparagi selvatici e erbe di campo in genere.
Funghi.
Tartufi bianche e neri.
Ricordo comunque che il problema non è reperire i frutti e eventualmente trasformarli ma riuscire poi a vendere i prodotti. Le nostre esperienze con ciliegie, mele e cornile è che il costo di raccolta è alto, quindi poi il prezzo della marmellata è alto ed è difficile trovare amanti di queste marmellate anche se dal punto di vista delle sostanze che contengono sono veramente eccellenti incontrano poco i gusti delle persone... Forse bisognerebbe provare a creare dei mix con fruta bio coltivata e frutti selvatici di modo di abbassare il prezzo e rendere più accessibile il gusto.
Estrapolo da ning: Permettetemi di dirvi che prima di lanciarci come stiamo facendo dovremmo capire Jacopo come intende agire, perché buona parte dei lavori mi pare d'aver capito li farà progettare e realizzare fuori, anzi l'ecovillaggio in toto. Che a questo punto non è più un ecovillaggio ma un villaggio ecologico, un ecovillaggio è un'altra cosa, è una struttura sociale abitativa molto più solidale e comunitaria, che si studia, si va a vedere terreno, ruderi, posizione, si fanno vari sopralluoghi, si compra e si recupera o costruisce insieme. Un ecovillaggio non è un business per quanto etico ed ecologico di un singolo, di un impresa, o di un gruppo immobiliare. E' il business collettivo di chi insieme lo crea, partendo dalla visione ed arrivando a gettare malta e batter chiodi. Ma va bene anche così perché di Jacopo mi fido!
Jacopo vuole realizzare l'hardware perché a lui preme far vedere a chi fa impresa che è possibile e più conveniente farla in un altro modo. A me piace una cosa che nasce più dal basso e si sviluppa grazie al lavoro collettivo. Io sono un inguaribile Ricchioncello cui piace il software! Poco male comunque, in tanti arriviamo dalla città e già il villaggio ecologico è un passo da giganti!
Quindi il 17-19 aprile a 400€ chi c'è? Noi ci siamo! Ma non abbiamo capito se venendo con tutta la famigliola spenderemo oltre i 1.000€... già 400€ mi sembrano uno sproposito. Certo Alcatraz ci accoglie e ci sfama per due giorni ed è sacrosanto pagare! Ma non capisco perché un condomine, perché questo saremo, debba seguire un corso e pagarlo pure!!? Un corso per abitare!!? Chiedo lumi!
non è un corso per abitare. E' un seminario su come si costruisce ecologico, su come si struttura un luogo per vivere in modo non isolato, su quali criteri intendiamo muoverci.
Ci sara Los, ecoarchitetto e Fauri che insegneranno la scienza, io mi occuperò delle questioni sociali e poi ci saranno attività collaterali con Gabri, Eleonora, Corrado e Angelo.
Ci sarà anche lo spazio per incidere nel progetto con proposte...
Il costo del corso è determinato dai costi di organizzazione.
Come sempre esistono borse di studio per chi non ha denaro ed è disposto a lavorare lavando i piatti.
Per quanto riguarda la distinzione tra ecovillaggio e villaggio eco puoi inserirla nel vocabolario che spero realizzerai visto che sei un grafomane. Allo stato attuale io penso che ci siano varie forme di ecovillaggio. E comunque tu parli più di una comune che di un ecovillaggio. Comunque se vorrai sporcarti le mani con i chiodi e la malta ne avrai occasione anche nel nostro ecovillaggio...
La differenza sta nel modo di gestire il progetto (e qui cogli il mio modo di vedere). Questo ecovillaggio è aperto a chi vuol partecipare dall'inizio, e questo blog lo dimostra, e condividera la progettzione. Ma è anche aperto a chi non può occuparsi di costruire la casa perchè ha un lavoro che glielo impedisce...
Vero però che non è un progetto gestito in modo assembleare.
Un tale progetto avrebbe richiesto di mettersi assieme 19 anni fa quando ho comprato la terra e iniziato a lavorare al progetto e per ottenere le autorizzazioni.... Ai tempi ci provai ma non c'erano le condizioni... e forse molti si sarebbero stancati di aspettare 19 anni per iniziare a concludere qualche cosa... E comunque non è un caso se un progetto simile, per misura, non è stato ancora realizzato da nessuno in Italia. E' proprio difficile gestire un'impresa così assemblearmente a partire dall'acquisto del terreno e dall'ideazione.
il non conoscersi ed il non specificare, porta con una facilità imbarazzante a creare dubbi e crucci.
Che palle dover specificare sempre tutte cose... perché non abbiamo ancora attivato la funzione telepatica?
S'aggiunga, a intruppare la comunicazione, che un po' ci si parla di quà nel tuo blog ed un pò di là nel forum http://ecovillaggio.ning.com/ l'entusiasmo c'ha presi per mano e siamo già alla revisione 4 del progetto...! Un altro mese e stiliamo il Nuovo Protocollo di Kyoto 3.0...!
C'è Fermento Jacopo! Pulsione Creativa! Voglia di Fare! Manca un pizzico di organizzazione per non disperdere tutta questa Energia Positiva!
Manca chiarezza si sollevava nel forum, niente di grave, ma per sapere dove vogliamo andare, bisogna sapere da che parte dobbiamo andare... e 400€ specie di questi tempi che c'è stata una grave moria delle vacche a noi ci fanno specie... Totò docet!
Chiarezza Jacopo! Io non ne sono capace, io sono Arcano, io scrivo poesie... Te la consiglio perché non è la prima volta che fiuto nel tuo blog storcimenti di naso per i prezzi dei corsi. D'accordo con te che è ora di finirla col pensare che le cose giuste, buone, etiche ed ecologiche debbano essere gratuite, perché coi coltellini svizzeri inceppati non potremo mai tenere testa a chi lancia razzi fotonici e magli rotanti, però sarà per cultura o per pigrizia qua si aspetta sempre l'avvento del nuovo Messia e dicono non faccia fatture...
Chiarezza Jacopo perché è da 4 anni che sono Innamorato di Alcatraz ma non ho ancora ben capito come integrarmici ed interagirci, forse per altre persone è così... Miagolo nel buio ma già collaboro con la Liberà Università di Alcatra da un pezzo! E' che mi sento potrei farlo meglio! E potrebbe diventare parte integrante del mio lavoro! E di altre persone! (Qui più che chiarezza da parte tua probabilmente c'è il mio comprendonio che è troppo lento, ma sono stato illuminato da una voce divina che mi ha detto: "Ad Alcatraz nessuno ti dirà che c'è da fare questo e ti dirà di farlo, ci sono delle cose da fare e ci si prende la responsabilità di farle!"
Scrivevo di là nel forum "...non ti far prendere dai crucci e dai dubbi!
Jacopo a volte risulta dispersivo (come tra l'altro lo sono io), ma non l'ho mai (lo conosco dall'agosto '05 e spesso ci ho avuto a che fare per varie iniziative e progetti) visto agire in malafede". E col tuo ultimo messaggio hai sciolto ogni dubbio!
Credo, spero vivamente, ogni misunderstanding sia risolto!
Sia per i membri del forum, che per te, col mio precedente messaggio potevo risultare sibillino.
Ciao Jacopo, nel network dell' ecovillaggio habbiamo costituito un gruppo che si occupa delle questioni edilizie, uno sulla promozione del progetto ed uno in fase di costruzione.
Tra le altre cose il gruppo edile cerca di raccogliere ed organizzare i dati del progetto in modo chiaro e pratico.
Il primo elaborato che ne è uscito potrebbe essere utile anche al blog. Quello che ti chiediamo laddove fosse possibile è di completare le parti mancanti.
STATO DEL PROGETTO.
Abbiamo approvati sul piano regolatore 5000 metri cubi più altri 1300 mq circa di esistente (ruderi o scheletro di casa)+ sono da calcolare serre solari, spazi tecnici eccetera.
A – DESCRIZIONE GENERALE DEL LUOGO
Il posto che abbiamo scelto per questo ecovillaggio, dove abbiamo già la destinazione e la cubatura sul piano regolatore, domina una valle meravigliosa che si sviluppa lungo il corso di un piccolo torrente. Verde a perdita d'occhio, sulle colline. Boschi e oliveti. L'ecovillaggio ha intorno 200 mila mq di verde e confina con il parco di Alcatraz: altri 3 milioni e mezzo di metri quadrati di alberi sassi, rampicanti, cespugli e erba.
Silenzio e canti di uccelli.
Se non vi piace la roba bucolica non veniteci.
Potreste sentirvi male.
Questo per quanto riguarda il dove.
Al momento ci sono solo ruderi e una casa in costruzione per un totale di 1200 mq.
B – DISTANZE DAI SERVIZI
L'ospedale, un cinema, un teatro e alcune scuole superiori si trovano a Umbertide, meno di trenta km, senza un solo semaforo. Ospedale regionale a Perugia 45 km circa (l'ospedale, Perugia è più vicina), quasi tutta super strada a 4 corsie. A Perugia si trovano anche tutte le scuole superiori e molte facoltà universitarie oltre a notevoli biblioteche.
Scuole elementari e medie, banca, supermarket, farmacia, veterinario, consorzio agrario, distributore, edicola, tabaccheria, parrucchiere, ristoranti, pizzerie, tennis, campo di calcio, palazzetto sportivo locale, casa del popolo, entro una quindicina di chilometri o poco più.
Ci sono 26 linee telefoniche ad alta velocità.
C – CUBATURE E SUPERFICI PREVISTE DAL PIANO REGOLATORE
Abbiamo approvati sul piano regolatore 5000 metri cubi più altri 1300 mq circa di esistente (ruderi o scheletro di casa)+ sono da calcolare serre solari, spazi tecnici eccetera.
Cubature per costruzioni ad uso: ( da completare )
-Abitativo…………………………………...............mc
-Comunitario……………………………................mc
-Commerciale…………………………….............mc
-Artigianale………………………………...............mc
-Agricolo classico………………………...............mc
-Agricolo intensivo(orti serre)… ..........................mc
-Altri usi eventuali……………………...................mc
(inserire i dati forniti e che perverranno)
Superfici terreni destinati ad uso:
-Abitativo……………………………………...........mq
-Comunitario………………………………...........mq
-Commerciale…………………………….............mq
-Artigianale……………………………….. ...........mq
-Agricolo classico………………………..............mq
-Agricolo intensivo(orti, serre) …........................mq
- Boschivo…………………………………… .......mq
- Altri usi eventuali…………………….................mq
D – RISORSE OFFERTE DAL TERRITORIO CIRCOSTANTE
c' è disponibilità di frutti spontanei
Poi ci sono le bacche di ginepro.
I germogli di rovo e le more da essi prodotte.
Si trovano in quantità industriali achillea, iperico, menta selvatica, bardana, cardi vari, primule, violette, equiseto, felce, ginestre, querce, aceri, carpini, biancospini, pan di vipera, orchidee selvatiche (quelle piccole, rosa-viola, ma sono protette). Questo è il poco che so. Ma tutte le piante a questa altezza 300-600 metri sono al massimo della loro forza e credo ce ne siano centinaia utilizzabili per erboristeria e alimentazione.
Dal punto di vista alimentare oltre alle more e alla rosa canina ci sono sorbi, cornioli e una enorme quantità di mele e ciliege selvatiche che nessuno raccoglie.
Vitalbie. Asparagi selvatici e erbe di campo in genere.
Funghi.
Tartufi bianche e neri.
E – EDIFICI AD USO ABITATIVO
1)Le costruzioni saranno ecologiche, con isolamento termico, pannelli solari, impianto idrico duale, raccolta del'acqua piovana eccetera... Insomma il massimo che si possa realizzare.
2) Ogni modulo comprende 2000 mq di giardino, di cui 50 a orto, 50 a frutteto, il resto olivi, prati pascoli e bosco. Orto e frutteto avranno un sistema di irrigazione a goccia temporizzato comune. Ogni famiglia avrà quindi terreno sufficiente per i propri fabbisogni alimentari che potrà usare direttamente o dare in gestione a un eventuale orticultore ricevendone in cambio parte del raccolto.
3)Compresa nella proprietà di uno o più dei 64 moduli disponibili da 50 mq, 64mq 80mq, chi compra avrà la comproprietà (stile condominio) di una serie di spazi comuni: lavanderia , sala giochi per bimbi, sala feste, laboratori per artigianato, piscina riscaldata coperta, piscina fredda, bar-ristoro-bazar con 8 camere da letto, impianto fotovoltaico, impianto eolico (se le misurazioni del vento daranno esito positivo), parco condominiale di 70.000 mq. Questa proprietà in percentuale sugli spazi comuni potrebbe rendere del denaro e così coprire tutte le spese condominiali, di riscaldamento e fornire forse addirittura un piccolo utile.
4) Il costo di ogni modulo di 50 mq, più frazione di un sessantaquattresimo della proprietà degli spazi condominiali, dovrebbe essere inferiore a 160 mila euro. Ovviamente i conti definitivi si potranno fare con i progetti e i preventivi in mano. I 50 mq si intendono come calpestabile reale. Senza cioè l'uso di quei parametri per i quali vengono conteggiati giardini, muri eccetera come metratura. Parliamo di 50 mq reali di abitazione (di calpestabile) per ognuno dei moduli.
Una persona ovviamente può comprare più di un modulo. Il prezzo comprende 2000 mq di terreno, in parte intorno a casa in parte poco distante (orti, frutteti, bosco) e una quota dell'insieme delle proprietà in comune.
5) Sarà possibile, e verrà contrattata a parte, la possibilità che alcune case siano costruite in autocostruzione con un risparmio sui costi di acquisto.
F – EDIFICI AD USO COMUNITARIO DI PROPRIETA’ COMUNE
-lavanderia
-sala giochi per bimbi
-sala feste
-laboratori per artigianato
-piscina riscaldata coperta
-piscina fredda
-bar-ristoro-bazar con 8 camere da letto
-impianto fotovoltaico
-impianto eolico (se le misurazioni del vento daranno esito positivo)
-Spazio ufficio collettivo.
-parco condominiale di 70.000 mq.
Questa proprietà in percentuale sugli spazi comuni potrebbe rendere del denaro e così coprire tutte le spese condominiali, di riscaldamento e fornire forse addirittura un piccolo utile.
Abbiamo previsto alcune sale che gli abitanti decideranno come organizzare. Questa parte della progettazione la si vedrà insieme negli incontri che organizzeremo così da creare una progettazione condivisa.
G – SPAZI ESTERNI COMUNI
acqua
Abbiamo valutato sia meglio costruire un invaso dove accumulare l'acqua per la stagione secca e poi potabilizzarla con un filtro a caduta in sabbia e carbone. L'uso di acqua non potabile per gli scarichi dei wc dovrebbe dimezzare i consumi idrici. Il riutilizzo dell'acqua degli scarichi dovrebbe poi, grazie a un sistema di fitodepurazione, fornire irrigazione per l'agricoltura.
piazzetta
Nel plastico, al centro si vede un portico, ci sono anche panchine e una fontana. Via via che il progetto procederà pubblicheremo disegni dettagliati.
parcheggi
Condivido le preoccupazioni.
Nella foto del plastico si vede a destra la strada d'ingresso. Subito ci sono dei parcheggi. Altri sono previsti sulla sinistra in alto per dare accesso alle case più alte.
Le stradine interne comunque dovranno essere di larghezza sufficente al transito delle auto per traslochi e simili.
Io ho previsto la possibilità di avere auto elettriche colletive all'interno... Ma poi bisogna ricordarsi di riportarle al parcheggio... Ci si riuscirà?
Comunque su questo punto bisognerà poi vedere cosa penseranno gli abitanti dell'ecovilaggio dopo una settimana di pioggia.
H – SPAZI ESTERNI AD USO PRIVATO DI OGNI EDIFICIO
Ogni modulo comprende 2000 mq di giardino, di cui 50 a orto, 50 a frutteto, il resto olivi, prati pascoli e bosco. Orto e frutteto avranno un sistema di irrigazione a goccia temporizzato comune. Ogni famiglia avrà quindi terreno sufficiente per i propri fabbisogni alimentari che potrà usare direttamente o dare in gestione a un eventuale orticultore ricevendone in cambio parte del raccolto.
I – MATERIALI COSTRUTTIVI IMPIEGATI( da completare )
Dati previsti dal progetto:
- Descrizione generale:
Materiali specifici e caratteristiche tecniche:
-Laterizi:
-Legnami:
-Materiali per pavimenti:
-Materiali per rivestimenti:
-Pietre naturali:
-Materiali per fognature, canne fumarie ecc:
-Materiali metallici:
-Materiali per fondazioni:
-Materiali per impermeabilizzazioni:
Oli, vernici, colori:
-Vetri vetrocamera e cristalli:
- Materiali per infissi, scuri, porte e ferramenta:
- Materiali per impianti elettrici:
- Materiali per impianto idrico sanitario:
-Materiali per impianto riscaldamento:
-Materiali per intonaci esterni ed esterni:
-Materiali per lattoniere (grondaie, pluviali, ecc.)
-Altre eventuali:
L – IMPIANTI TECNOLOGICI – BIOECOLOGICI
-connessione ad alta velocita'
Telecom ha già montato un ripetitore con 26 linee ad alta velocità. In alternativa c'è copertura per il segnale wireles (si scrive così?), offerto da un'azienda specializzata.
-impianto fotovoltaico
-impianto eolico (se le misurazioni del vento daranno esito positivo)
di questo momento.
Parte delle risposte le metteremo assieme per l'incontro del 17-19 aprile. Parte, verranno via via che il progetto avanza.
Qui ci sono domande che ci si pone quando si è arrivati oltre la progettazione definitiva...
In particolare comunque tutto il blocco iniziale sulla cubatura non ha senso: abbiamo solo un'autorizzazione per 5000 mq di ecovillaggio. Punto. Le specifiche non ci sono.
Abbiamo pensato a questo schema per raccogliere tutti i dati sparsi nei vari messaggi e negi aggiornamenti ma si cercava soprattutto di individuare tutte quelle informazioni necessarie a definire lo stato di un progetto ( anche quelle che per ora non hanno senso ) per creare una struttura in cui collocarli man mano che si fossero definiti.
In questo ci pare funzioni.
Il lavoro è stato fatto da più persone, Idio ( che è progettista edile ) ha buttato giù la struttura base e sono poi state compilate le voci a cui potevamo rispondere.
Nel documento originale infatti il titolo "stato del progetto" era evidenziato dalla dimensione maggiore del carattere che si è persa nel messaggio. Quel che chiedevamo era di controllare se tra i vari copia ed incolla ci fossimo persi dei pezzetti per strada tra le cose note fino ad ora ,ma mi pare di capire che abbiamo aggiunto tutto.
Quando lo abbiamo concluso ci siamo detti: " visto che per noi alla fine era difficile capire da che parte rigirarsi nel blog e si doveva scorrere su e giù in cerca dei dati magari fa comodo anche a Jacopo".
In effetti una volta appurato che di quel che c' è non manca nulla : ) nel blog ha più senso che rimanga senza le voci ( da completare ) però per noi sono utili anche quelle.
Ti saluto Jacopo cerchiamo di collaborare il più possibile che anche di là ci si sfianca: Le discusioni sono vivaci, il tema è tosto...si tratta di decidere della vita di molte persone e alcune cose che per molti sono dettagli per altri sono fondamentali.
Caro Jacopo,
ti scrivo per metterti al corrente dei dubbi e delle conseguenze che la proposta di incontro del 17-19 Aprile ha generato all' interno del gruppo sull' ecovillaggio.
Non è una questione da poco, faccio presente che l'adesione certa fin ora è stata data da una sola persona, due non parteciperanno sicuramente ( a queste condizioni neppure io potrei ), gli altri nutrono forti dubbi a riguardo mentre c' è chi mette in discussione la partecipazione al progetto in mancanza di ulteriori chiarimenti.
Quel che crea scompiglio è la scelta di comprendere nel prezzo il corso.
Il corso in sintesi pur essendo interessante e pertinente, dovrebbe restare facoltativo.
E' nell'interesse di tutti avere la possibilità di incontrarci da qualche parte (alcatraz sarebbe ovviamente il luogo ideale) per riuscire a conoscerci e confrontarci con te, ma tutto il resto è optional.
Sono tempi duri Jacopo e proporre ad una famiglia di spendere almeno 560€ (che per dirne una sono una rata d' affitto) o addirittura 800€ (anche questo non ci è chiaro) più le spese del viaggio per un incontro su un progetto ancora in fase embrionale taglia fuori molte persone.
E' vero che alcatraz prevede sempre l' opzione borsa di studio (lavaggio piatti : D) ma qui a fine serata ci si ritroverebbe tutti in cucina!!!
Si può anche fare se a te sta bene ma allora quello che interessa è sapere la spesa effettiva.
E' un viaggio faticoso e carico di sfide quello che ci proponiamo assieme di intraprendere e la possibilità di riuscire è data anche dalla capacità di arrangiarci.
Nessuno discute il valore del corso in se, si cerca solo di far noto che sarebbe opportuno tenere separate le cose per dare la possibilità a chi non può permetterselo ( la maggior parte ) di partecipare almeno all'incontro tra noi.
La nostra richiesta è:
Sarebbe possibile incontrarci in un momento in cui non siano previsti corsi in modo da comprendere la riunione collettiva nelle spese del pensionamento?
Il progetto che proponi è qualcosa di grandioso, che se riuscisse sarebbe un esempio sfavillante per tutti coloro che rimangono aggrappati ai canoni prestabiliti dal modello dei consumi. Io credo, e concludo, che si debba cercare di dare questa possibilità a tutti quelli che si dimostreranno validi e determinati nel contribuire a tale scopo. Decidere di allargare la base delle partecipazioni all' incontro per molti equivale a partire con il piede giusto nel percorso che conduce al nostro obiettivo.
Certi di una tua risposta attendiamo aggiornamenti.
Un abbraccio.
p.s.
La nostra è una proposta alternativa, c' è stato chi proponeva anche di vederci assieme in altra sede (anche se alcatraz essendo il posto in cui sorgerà il tutto resta la soluzione ideale), se hai in mente altre opzioni facci sapere.
Caro Nicola,
se volete organizzare un incontro a Alcatraz sull'ecovillaggio siete i benvenuti al prezzo della sola ospitalità (dai 65 ai 90 euro al giorno per pensione completa, a secondo delle sistemazioni). Anche organizzare un incontro altrove, magari a casa di qualcuno, a costo zero mi sembra una buona idea.
Il corso che noi proponiamo è una cosa diversa. Sono 12 ore di seminario ed è rivolto a chi vuole approfondire le ragioni di una serie di scelte tecnologiche che andiamo a fare.
Il prezzo del corso è determinato dalle spese organizzative che dobbiamo sostenere, le spese pubblicitarie, che saranno del 30%, perché vogliamo dare visibilità all'iniziativa, e il fatto che in questa fase i corsi ci servono per finanziare lo sviluppo del progetto.
D'altra parte non vedo il problema visto che c'è possibilità di partecipare senza pagare, dando una mano.
Se ci saranno tante persone che non pagheranno o che pagheranno una cifra ridotta (a secondo delle possibilità) per noi non è un problema, qui di lavoro ce n'è a vagoni e se ci sono troppe persone per lavare i piatti troveremo altre occupazioni.
La nostra strategia si basa sul fatto di dare un prezzo ai corsi rispetto alle nostre esigenze senza precludere a nessuno la possibilità di partecipare. In questo modo chi può contribuisce economicamente allo sviluppo dei progetti e copre anche i costi di chi non ha soldi.
In altre parole applichiamo un prezzo elastico e riusciamo a realizzare corsi con i migliori professionisti.
Tanto per completezza dell'informazione i prezzi di mercato per corsi nel settore delle ecotecnologie arrivano a 1200 euro e più. E a volte non comprendono neppure l'ospitalità. Quindi i nostri prezzi non sono alti ma bassi.
Solo per confermare quanto detto sopra: Grande Jacopo!
Una parte del gruppo, noi Vaniglia in particolare, desidera delucidazioni per agosto in modo da passare ad Alcatraz il "mese di prova" senza gravare sulla struttura di Alcatraz ((*) vedi sotto se non ti sovviene al volo). A me e a Nik piacerebbe pure dare una mano all'interno della struttura, coi corsi, i giochi, i massaggi e la piscina estiva (sono bagnino) oltre ovviamente dare una mano al bar e al ristorante!
(*) Salute cari,
Jacopo ce l'ha buttata lì:
"Quest'estate sicuramente non avremo ancora iniziato i lavori. C'è un rudere da tirare su, una serie di lavori preaparatori quantomeno, c'è una valle, c'è una casa a 400 metri dall'ecovilaggio di 300 mq, arredata con cucine, frigoriferi e tutto. C'è spazio per tende e roulottes... Sarebbe un esperimento interessante tirare fuori un ecovillaggio di tende per agosto... Probabilmente si riuscirebbe a produrre in termini di soldi di più che a fare i muratori... Stiamo parlando di un culo pazzesco... Ma sono cose che la maggioranza di noi è più brava a fare che a tirar su muri dritti... E a settembre ci sono centinaia di quintali di erbe officinali e frutti maturi... E sarebbe anche un bel banco di prova per capire se dall'ecovillaggio potrebbero uscire veramente dei soldi e come potrebbe essere il lavoro...
Certo è un bel rischio... Potrebbe finire a rissa prima di iniziare..."
Conoscendo Jacopo se non cogliamo l'occasione lui molla il colpo perché pensa che non ci interessi, quindi facciamoci avanti se ci interessa! Ci interessa?
Noi Vaniglia, la mia famiglia di cuori di panna, molto probabilmente andremo lì comunque stando in una casetta in affitto per vedere com'è vivere tra le colline anche se solo per 3 o 4 settimane.
Buon proseguimento e non cambiate canale!
Papà Abete aka Andrea aka Arcano Pennazzi
Scheda tecnica
Struttura circa 400 mq.
Piano terreno cucina+angolo piatti*dispensa, 3 frigoriferi grandi, cucina professionale. Sala da pranzo. 3 bagni.
Piano superiore
5 camere da letto con 4 bagni + 3 stanze senza bagno (staccate dalla struttura, molto spartane. 20 letti per lo più a castello.
Docce esterne, spazio per tavoli esterni sotto eventuale telo ombreggiante (che non c'è), spazio per tende (quanto se ne vuole) e camper (massimo 3 nel parcheggio vicino alla struttura).
Tutto funzionante e arredato con mobili di legno.
Baci a Morbidezza and Arcano and creature.
Si è costituito un gruppo di discussione sull'idea dell'ecovillaggio, che si è coagulato tra i post di questa pagina.
Ricevo un abbozzo di preventivo dei costi per realizzare un ecovillaggio sul Lago Trasimeno, una zona molto bella.
L'idea mi sembra parecchio interessante perchè autogestendo il progetto si possono abbattere i costi e perché parte da un offerta di terreno a ottimo prezzo. Ecco la lettera e la mia risposta con alcune osservazioni tecniche.
Ciao Jacopo,
su http://ecovillaggio.ning.com si discute molto del tuo progetto ma si è toppati subito sul problema costo alto. Un altro problema non secondario è che per molti avendo figli il modulo da 50mq è piccolo e questo porta a costi ancora più alti decisamente folli.
Stiamo cercando alternative. Dalla casa di paglia all'autocostruzione a quella prefabbricata di 30mila € .
Ma non è chiaro fino a che punto sei disposto a considerare altri sistemi di costruzioni.
Ti faccio presente anche che per molti per venire ad abitare nell'ecovillaggio dovranno procurarsi un altro lavoro con tutti disagi che puoi immagine e avere un mutuo per una cifra di 160mil € e oltre sarebbe davvero una combinazione disastrosa.
Non conoscendo i tuoi dati, abbiamo valutato un progetto da dati reali e le cifre sono molto più basse.
Allora a nome del gruppo ecovillaggio ti chiedo chiarimenti sui motivi di un costo tanto elevato ( costo del terreno in primis ) , e se sei interessato a venderci solo il terreno e la condivisione delle srtrutture comuni e ogn'uno si crea la sua dimora, ovviemnete cercando di avere parametri tali da non creare un accampamento zingari.
Spero potrai comprendere le nostre perplessita e darci una possibilità.
Distinti saluti
Antonio Tanzillo x ecovillaggio
ecco la mia personalissima ipotesi.
Ipotesi Progetto Ecovillaggio - Equo&Solidale Ver 1.0
Edificabilità: per un’abitazione di 75mq (62 mq calp.) abbiamo 202 Mc, quindi escono 14.8 abitazioni, facciamo 10 abitazione e ci conserviamo cubatura per locali condivisi futuri da fare di paglia , argilla , aria , etc insomma ci divertiamo un pò.
Dovrebbe costare qualcosa oltre di 70mila€ ma prendendone 10 sicuramente ci faranno un buon sconto. Chi vuole può anche spendere solo 22.000 per http://www.nidex.ro/bungalows_in_legno.html 45 mq + 2000 € impianto elettrico + 3000€ bagno
Una piscina costa circa 8mila € , un campo da tennis facciamo 4000, i pannelli fotovoltaici non si pagano dato che sono interamente finanziati, chi vuole lavorare potrà utilizzare la cubatura rimanente per attività di B&B , ristorazione, etc
Dei restanti 2000 mq adibito a verde attrezzato, frutteti , orti sinergici, discarica , e quello che volete !
Costo totale casa lusso:
10 x 80mila € casette ( mettiamo sconto del 15% per 10 unità) 68.000
Terreno 135mila / 10 13.500
Piscina 10mila / 10 = 1,000
Tennis 4000 / 10 = 400
40.000 varie ed eventuali, abbondiamo / 10 = 4000 ( totali 18.5 spese comuni)
Totale 86mila € … casa di lusso
Casa economica 45.000 circa … che se ben rifinita poi non te ne accorgi manco.
-END-
Caro Antonio
la possibilità che avete trovato mi sembra ottima.
Parte da un terreno a prezzo molto basso (se ho fatto bene i conti circa 64 euro a mq per la metratura edificabile, si tratta di un prezzo da vera occasione col quale) e sicuramente potete risparmiare anche gestendo tutto da soli. Ma si tratta di un'idea diversa da quella sulla quale stiamo lavorando che parte dalla gestione professionale del progetto e da moduli abitativi collegati a spazi comuni importanti in una situazione che probabilmente è anche logisticamente più onerosa, noi dobbiamo fare i conti con 1 km di strada, ad esempio. D'altra parte essere lontani da un centro abitato ha vantaggi e svantaggi.
Attenzione però a fare i conti.
Mi sembra che il tuo preventivo ha qualche buco: manca il costo del tecnico che segue l'iter burocratico, la Bucalossi, manca il costo delle fondamenta che generalmente sono escluse dal costo delle case prefabbricate, come il costo dei pannelli solari termici e del sistema di riscaldamento, la sistemazione degli esterni, della viabilità (c'è un pezzo di strada da costruire?), l'allaccio al'Enel, l'allaccio all'acquedotto, le fogne, un impianto di fitodepurazione, un sistema di immagazzinamento dell'acqua piovana. Non hai considerato poi il costo delle strutture collettive che nel nostro progetto è intorno al 10%.
Starei poi attento a come tagliare i costi. Mentre la casa che proponi mi è parsa ottima, il bungalow è una struttura che non ha requisiti energetici sufficienti. Quel che risparmi oggi lo spendi domani in riscaldamento. Puoi risparmiare su molte cose ma su alcune è problematico: costruire una piscina da 10.000 euro è possibile ma di che piscina parliamo? Noi abbiamo speso per la piscina di Alcatraz questa cifra solo per il sistema di filtraggio e le pompe. Ovviamente se la piscina è frequentata da poche persone si può utilizzarne anche una con filtri non troppo potenti... Quel che voglio dire è che certe scelte dipendono dall'obiettivo che si vuole raggiungere. Io pensavo a una piscina che servisse un centinaio di persone e che fosse aperta anche a persone esterne. Una piscina del genere ha bisogno di filtri potenti ma può offrire entrate per i membri dell'ecovillaggio. Lo stesso discorso lo possiamo fare per il punto ristoro-bazar o per la sala adibita a feste, bambini eccetera.
Ma sicuramente alla fine, considerando il tutto potrai stare al di sotto della cifra che abbiamo preventivato noi.
Ovviamente questo comporterà una quota di lavoro da parte dei partecipanti nell'organizzare il tutto, seguendo voi direttamente la realizzazione risparmiate anche sul coordinamento dei lavori. Nel nostro progetto queste attività vengono affidate a professionisti e questo ha un costo.
Agendo poi direttamente potreste tagliare notevolmente i costi di piastrelle, sanitari dei bagni e altre voci simili, anche del 90%. Io a Alcatraz ho realizzato molti pavimenti "a mosaico" coloratissimi usando piastrelle "avanzi di serie", te li regalano se glieli porti via o le paghi un'inezia.
Ovviamente un lavoro di questo tipo è impossibile volendo costruire 64 moduli in modo centralizzato.
Ma se alle spese che hai calcolato aggiungi i costi omessi, il lavoro di gestione del progetto, 198 mila metri quadri di terreno all'interno di un parco di 3 milioni e mezzo di mq (invece di 2000), vedrai che la cifra finale alla quale arrivi non si discosta molto da quella che proponiamo. La differenza, a parità di qualità, risulterà alla fine da due dati: la quota di gestione diretta del lavoro che fate da voi e quindi non pagate e il valore del terreno dove abbiamo collocato il progetto che è particolarmente interessante (anche grazie alla vicinanza di Alcatraz).
Sicuramente alla fine comunque questa idea sarà più accessibile economicamente. L'autocostruzione dà evidenti vantaggi. Quindi se deciderete in questo senso vi capisco benissimo e mi sembra una scelta ottima, e saremo lieti di appoggiarvi come possiamo, ad esempio fornendovi le specifiche tecniche del nostro progetto e, se vorrete, i contatti con i nostri tecnici, se vi può servire una consulenza generale sulle scelte tecnologiche di fondo.
E spero che vengano fuori altri progetti analoghi. Il nostro scopo non è semplicemente quello di costruire un ecovillaggio. Vogliamo realizzare un progetto dimostrativo che invogli altri a ripensare il modo di abitare e consumare. Se già nella fase iniziale dal dibattito sollevato nascono progetti idealmente vicini siamo molto soddisfatti e abbiamo tutto l'interesse a trovare il modo di collaborare e sostenerci a vicenda.
Che mille ecovillaggi fioriscano!
(Una via edile a un mondo migliore).
Caro Jacopo, ti scrivo a titolo personale (è sempre bene specificare!) per informarti che la mail che hai ricevuto non rappresenta affatto il gruppo ma Antonio, il quale ha deciso di scriverti di sua spontanea volontà. Noi stavamo già preparando una mail per collaborare e valutare assieme alcune considerazioni particolarmente condivise tra noi, MA IN TUTT' ALTRI TERMINI. Soprattutto voglio precisare che cifre e stime appartengono interamente a considerazioni sue ancora non valutate da nessuno. Credo che nessuno abbia tenuto conto dell' ipotesi di Paciano!!! Forse Antonio si.
Ringraziandoti della cortesia e dell' interesse nello sviluppare la tua risposta (che rivolgerei unicamente ad Antonio e non al gruppo) ti saluto, scusa l' enfasi ma (sempre a titolo personale) si è trattato di un grave malinteso.
Caro Jacopo,
dopo un primo periodo di assetto del gruppo in cui abbiamo affrontato un trasloco da google a ning, abbiamo cercato di ripulire i vari interventi fin ora proposti raggruppandoli in varie categorie, ci siamo impegnati a riorganizzare il materiale a disposizione ed abbiamo ricomposto tutti i dati da te pubblicati sul blog al fine di renderli chiari ed accessibili a tutti.
Questa prima fase di lavoro ci è servita per cominciare fin da subito a conoscerci, a capire le nostre aspettative e i nostri dubbi; progressivamente abbiamo compreso meglio il progetto riuscendo ad inquadrarlo nell'insieme grazie anche agli interventi che di volta in volta si proponevano e dobbiamo ammettere che siamo molto soddisfatti.
Quello che ci piacerebbe fare da ora in poi è di sfruttare a pieno le possibilità del network dando vita ad un rapporto dinamico tra il blog e noi.
L' idea è quella di superare la pesantezza di una dialettica unilaterale in cui ognuno pone a te ogni questione cominciando a sondare le nostre capacità aggregative, collaborative e propositive, responsabilizzando chi se la sente in vari rami di sviluppo.
Chiaramente ciò di cui non si discute è che una volta costatata la concretezza e la fondatezza degli argomenti questi vengano sottoposti al tuo giudizio che resta ovviamente quello definitivo.
La cosa però a nostro avviso può essere utile sia per evitare di sommergerti di domande e di articoli, che per farci le ossa circa la possibilità di creare rapporti collaborativi efficaci. Ognuno poi continua a pubblicare quel che vuole a titolo personale ma resta il fatto che condividendo questo spazio andiamo ad avviare quel percorso tortuoso ma inevitabile fatto di discussioni, confronti e tentativi di elaborazione, in modo circolare e non dall'alto al basso.
Detto questo cerchiamo di riassumere quali sono stati gli argomenti che hanno alimentato i dibattiti.
La cosa più lampante e su cui ci siamo maggiormente interrogati attualmente è il costo degli alloggi.
Noi riteniamo che il prezzo delle case abbia un incidenza preponderante sul progetto poiché innanzitutto sancisce quanto gli abitanti dovranno vincolarsi ad un lavoro salariato a scapito della vita all' interno dell'ecovillaggio, quanto dovranno privarsi del tempo necessario alla cura della vita collettiva, dell'autoproduzione, in favore di un impiego finalizzato ad un guadagno monetario che ovviamente cresce proporzionalmente alla consistenza della rata del mutuo necessario all'acquisto. In secondo luogo poi si constata che il prezzo della casa influisce considerevolmente sulle probabilità di avere le adesioni concrete e certificate da contratti che consentirebbero l'inizio dei lavori poiché la costruzione del villaggio non è a prescindere, ma determinata dal numero dei partecipanti.
Da tenere particolarmente di conto ai fini di una adesione sicura vi è il fatto che malgrado gli alloggi consentano attraverso l'autoproduzione ed il risparmio energetico di tagliare considerevolmente molte spese inutili, favorendo l' interesse dei compratori, in questo progetto c' è un fattore ulteriore da calcolare:
Le case non si propongono (almeno non tutte) agli abitanti del posto. Non si tratta di creare un ecovillaggio nella propria città cercando gli interessati li attorno. Già nel gruppo la fascia di acquirenti spazia per vari punti d' Italia lontanissimi tra loro e questo fa si che si metta sul piatto della bilancia l' impegno di dover lasciare parenti, amici e soprattutto di studiare soluzioni lavorative differenti (il che potrebbe anche essere un vantaggio ma di questo riparleremo più avanti).
Una delle cose che ci è saltata subito agli occhi è che la stima del prezzo che esponevi sul blog fosse relativa ad una metratura che non coincide con la media dei potenziali acquirenti in quanto in genere la scelta di metter su casa, viene fatta da persone che hanno o pensano ad una famiglia. I 160.000 € (circa ovviamente) valutavano un modulo da 50 mq ma dato che la maggior parte del gruppo ha 1 o più figli, lo spazio necessario ad una vita familiare in crescita ci è sembrato insufficiente malgrado gli ambienti collettivi disponibili, motivo per cui abbiamo azzardato alcune stime:
Costo di ogni appartamento in base alla superficie.
- Modulo da 50 mq. X 3200 Euro/mq. = 160.000 Euro
- Modulo da 65 mq. X 3200 Euro/mq. = 208.000 Euro
- Modulo da 80 mq. X 3200 Euro/mq. = 256.000 Euro
- Modulo da 100 mq. X 3200 Euro/mq. = 320.000 Euro
Stando a quanto scritto sopra, tante persone si troverebbero a decidere tra la seconda e la terza ipotesi ma purtroppo le cifre risultano alte se si considera la media della disponibilità in un momento come questo.
Parallelamente abbiamo considerato anche il fattore delle strutture comuni, soprattutto di quelle che si propongono come potenziale fonte di lucro per il villaggio.
un punto critico del progetto (che se chiarito potrebbe diventare un punto forza) è che è molto difficile separare l' aspetto lavorativo dalle case se viene compreso nei prezzi il costo di imponenti strutture adibite a questo scopo (vedi piscina calda e fredda predisposte per un centinaio di persone, il bar- ristoro-bazar, le 8 camere per ospiti, gli uffici) spazi che andranno poi attrezzati a dovere incrementando ulteriormente i costi.
Il punto è: se come crediamo di aver capito, questi elementi entreranno a far parte dell'anima del complesso in quanto determinanti per l' idea di economia alternativa, chi acquista deve necessariamente tenerne di conto, è difficile accettare di comprenderle nel prezzo se non è chiaro fin da subito in che maniera possano essere utilizzate. E' un argomento molto delicato.
Inoltre c' è da considerare la vicinanza con Alcatraz che giustamente possiamo valutare come vantaggio ma che sostanzialmente, offrendo servizi molto simili, potrebbe divenire anche un problema.
Sintetizzando il punto dolente resta la possibilità effettiva di partecipare mantenendo le cifre in questione. Molti non ce la farebbero.Questa mail nasce proprio dal desiderio di proporre soluzioni che consentirebbero l' accesso a questa valorosa avventura anche a chi rientra in fasce di reddito medio-basso ed a coloro che non dispongono di consistenti capitali di partenza.
Dato che abbiamo tutti a cuore il progetto le proposte a riguardo si sono mosse in varie direzioni.
Qui proponiamo un riassunto in modo da permetterti di farti un' idea rapida e di rispondere facilmente, chiarendoci se le proposte possono sposarsi con la tua concezione del progetto e nel caso in cui fosse possibile quanto stimi che incidano effettivamente sul costo finale.
Premettiamo intanto che nessuno discute il prezzo in se, non discutiamo il fatto che gli alloggi siano cari in base a quello che poi offrono ma se i costi che gli acquirenti-collaboratori-inquilini si troveranno a dover affrontare siano tali da consentire il numero di partecipazioni necessarie e se non sia possibile prospettare soluzioni che favoriscano stime inferiori adattando i moduli alle esigenze del potenziale compratore.
Che tutto quello che analizziamo o proponiamo è mosso da un impulso collaborativo anche quando chiediamo chiarimenti o conferme e che siamo tutti consapevoli di quanto arduo e difficile sia coordinare un' impresa di questa portata.
Lavorare assieme fin da questi primi momenti ci aiuta ad entrare in quello spirito di condivisione che crediamo importante in una comunità e che speriamo possa fungere da specchio per le aspettative di quella che si può già considerare una buona fetta di abitanti.
1) AUTOCOSTRUZIONE DEGLI ALLOGGI.
La posizione che avevi assunto a riguardo è stata chiara e ben compresa da tutti, tant'è che dal tuo ultimo messaggio in cui prospettavi i rischi e le difficoltà di avanzare una proposta del genere lo spazio predisposto per questo dibattito era rimasto immutato.
La discussione si è però riaccesa dal momento in cui un membro del gruppo ha proposto un video che ha ribaltato le convinzioni radicate su questa scelta.
Ti anticipiamo che queste organizzazioni e cooperative hanno per contro il fatto di muoversi secondo protocolli che non prevedono realizzazioni simili alle nostre. Alisei in particolare è un organizzazione che si preoccupa di favorire il diritto alla casa per quella fascia di soggetti in espansione che si collocano tra i pochissimi aventi diritto agli alloggi popolari e i sempre meno che possono permettersi un acquisto, garantendo così una valida alternativa all'affitto. Di prassi però le adesioni al progetto si determinano in base a concorsi. Il loro intento inoltre è quello di favorire soprattutto l' integrazione multiculturale.
Considerato il loro interesse umanitario per queste tipologia abitative però, crediamo che sarebbero ben disposti se non ad adattare la loro prassi ai nostri scopi, quantomeno a venirci incontro supportandoci con consigli e collaborazioni di varia natura.
Si potrebbe quindi cercare un contatto con loro.
Di estremamente positivo c'è che:
A) Il cuore di queste iniziative è l' Umbria, Perugia in particolare.
B) Sostituendo alle costruzioni classiche in muratura edifici in legno, si avrebbero vantaggi enormi su:
-Prezzo
-Facilità di montaggio
-tempi di costruzione (soprattutto)
C) Che garantiscono un lavoro controllato dal punto di vista qualitativo ed organizzativo, che si lavora in sicurezza e che il tutto viene svolto regolarmente anche dal punto di vista legale.
Ecco perché potrebbe essere una soluzione interessante soprattutto alla luce delle tue giustissime preoccupazioni iniziali.
Infine la cosa più coinvolgente è il clima che si viene ad instaurare tra i futuri inquilini che carica l' appartenenza al villaggio di un aspetto ancora più comunitario.
2) RIDUZIONE DEL VILLAGGIO ALL' ESSENZIALE NELLA PRIMA FASE DEL PROGETTO.
Viste le considerazioni di cui sopra riguardo alle strutture lavorative, un' altra possibilità che ci è passata per la mente è quella di limitare inizialmente il villaggio alle sole abitazioni comprensive di impianti, terreni ed infrastrutture, cercando in seguito tra gli eventuali interessati la possibilità di partecipare tramite quote ed investimenti nelle cubature rimaste a progetti di vario genere (vedi piscine etc.).
Questo non escluderebbe il carattere economico alternativo del villaggio ma distribuirebbe il grave delle strutture lavorative soltanto tra coloro che intenderanno intraprendere un cammino imprenditoriale.
A noi pare che una soluzione di questo tipo possa favorire innanzitutto la realizzazione del villaggio (gli alloggi) abbassando i costi dei moduli, inoltre aiuterebbe molto a distinguere l' aspetto lavorativo dall'acquisto. Viene coinvolto chi se la sente a suo rischio e pericolo.
3) DETERMINARE LA QUANTITA' DI TERRENO DESIDERATA.
Un ulteriore possibilità di adattare l' acquisto alle proprie esigenze potrebbe essere quello di offrire all'acquirente la possibilità di scegliere la quantità di terreno a lui necessaria.
L' idea si sviluppa analogamente alla possibilità di abitare in alloggi più piccoli favorendo gli spazi comuni. Nei tuoi puntualissimi messaggi si capisce che il terreno è un fattore molto rilevante nella spesa complessiva. Considerato questo si potrebbero scegliere le unità da te proposte (2000mq di terreno) ma anche abitazioni con 1000, 500 mq di terreno (o meno ancora, per un orto familiare sono più che sufficienti) cercando di sfruttare gli spazi comuni(in mezzo a tutto quel verde avere un giardino privato un po' più piccolo non è una gran rinuncia). Questo potrebbe favorire ulteriormente l' adattamento del prezzo in base alle esigenze rispettive. Tra le imprese collettive poi si potrebbe sempre prevedere anche la possibilità di acquistare quote di appezzamenti comuni come nel caso delle strutture lavorative.
Infine non è da sottovalutare il vantaggio promozionale.
Dal punto di vista comunicativo sarebbe strategicamente vantaggioso far partire i prezzi da un unità del tipo familiare (65-80 mq.) anche se con terreno più piccolo nel caso in cui grazie ai punti sopraelencati si riuscisse ad abbassare i costi, si potrebbe poi specificare che volendo è possibile avere tutta una serie di comfort ulteriori (terreno più grande, quote partecipative etc.) ma il dato importante è che l' unità in evidenza risulterebbe molto più fruibile favorendo le partecipazioni e di conseguenza, la riuscita del progetto.
Con questo concludiamo congratulandoci ancora per l'impegno e ringraziandoti ulteriormente dell'attenzione.
Auguriamoci tutti un buon cammino.
IL GRUPPO DELL'ECOVILLAGGIO SOLARE
P.s.
il link al video di Report (il secondo dell'elenco) non trova la pagina se cliccato direttamente.
Copiando ed incollando l' indirizzo direttamente nello spazio url però, si accede correttamente al sito.
Caro Nicola,
i problemi che poni sono tutti condivisibili.
E rispondono a indiscutibili questioni economiche.
Ed è chiaro che è possibile ridimensionare il progetto.
Sinceramente la cosa mi crea un grosso problema. Da una parte sarebbe bello fare un'operazione di edilizia mirata a chi non ha il denaro sufficiente a pagare i costi di queste abitazioni. D'altra parte credo anche che sia molto importante riuscire a costruire un modello completamente nuovo di villaggio.
La quantità di terra per ogni casa, la quantità di spazi comuni, la presenza di un'attività ospitativa e dei relativi utili, sono secondo me soluzioni molto promettenti. Anche perché la possibilità di ospitare in una struttura in comproprietà mi toglie il problema di avere spazio per ospitare la zia che viene a trovarmi. Ho uno spazio che condivido.
Capisco anche le tue perplessità sulle possibilità di guadagno dall'attività di ospitalità/cultura. Ma proprio i mie 30 ani di esperienza mi dicono che ci sono grosse possibilità e che la vicinanza di Alcatraz non sarebbe un danno ma il contrario.
Devi calcolare che un villaggio turistico "industriale" ha 700 posti almeno, perchè così si economizzano alcuni costi fissi. Alcatraz ha 70 posti letto. Con gli agriturismi intorno arriviamo a 120...
Capisco che è un'idea che può spiazzare quella di una casa che invece di costi procura ricavi... sembra fantascienza...
Ma io sono convinto che possa funzionare e che offrirebbe vantaggi enormi proprio a chi ha meno soldi...
D'altra parte è chiaro che se uno ha una situazione finanziaria che non gli permette di affrontare un simile investimento c'è poco da discutere.
Come possiamo trovare una mediazione?
Le soluzioni credo siano sostanzialmente 2.
Se una persona non ha denaro ma ha competenze professionali possiamo fare il discorso sia dell'autocostruzione, sia della partecipazione ai lavori realizzando alcuni pezzi del lavoro.
Ad esempio se uno è un giardiniere potrebbe occuparsi di realizzare tutte le sistemazioni, gli impianti di irrigazione eccetere come fosse una ditta esterna.
Ma questa soluzione può soddisfare solo alcuni.
L'altra possibilità è quella di affiancare al progetto Ecovillaggio chiavi in mano un progetto di autocostruzione totale.
E qui ci sono due strade: comprare un terreno nei dintorni dell'ecovillaggio trattando con il comune di Perugia la concessione di una cubatura per prime case autocostruite. Non è semplice ma a quel punto si potrebbe veramente ridurre l'investimento in modo drastico.
Ovviamente non posso dare cifre precise ma, sempre in via spannometrica credo di poter dare delle idee di grandezza visto che nel settore ho qualche esperienza.
Con 30-40.000 euro credo si possa comprare un bel terreno di 5-8 ettari, che magari comprenda un pezzo di bosco di pregio e che sia nelle vicinanze dell'ecovillaggio, quindi con tutte le possibilità di creare sinergie.
Costruendo tutto direttamente e coinvolgendo nel progetto un architetto (e quindi azzerando o quasi le spese di progettazione), e qualcuno che se la sappia cavare con i lavori necessari, si possono ridurre i costi ai soli materiali edilizi e possiamo portare la spesa per un modulo da 50 mq al di sotto dei 35.000 euro, calcolando in questa cifra impianti di riscaldamento ecologici e infissi ad alta coibentazione (difficili da autoprodurre), atto d'acquisto, Bucalossi e tasse varie, fogne, sistemazioni esterne, allaccio Enel, allaccio acqua, wireles, terreno.
Parliamo di una costruzione ad alta efficienza termica ma di tipo essenziale (le famose case di paglia della permacultura). Che peraltro sono molto belle oltre che ecologiche.
Soluzione di mediazione: non affrontare le difficoltà per ottenere una nuova cubatura, comprare un grande rudere e restaurarlo. Diciamo che in questo caso, per una superficie abitativa di 650 mq (che con gli ampliamenti di legge è oggi una misura media diffusa in zona) andiamo a spendere tra i 150 e i 300.000 euro a seconda della posizione e della quantità e tipologia del terreno annesso. O se vogliamo dirlo in metri dai 250 ai 500 euro circa al mq, per la casa.
Restaurare un rudere ha dei costi poi maggiori per i materiali. Quindi anche facendo tutto da soli si avrebbe comunque un costo (per una costruzione ecologica, ad alta efficienza energetica) di almeno 50.000 euro a modulo di 50 mq ai quali dobbiamo aggiungere a secondo dei casi dai 12.500 ai 25.000 euro di acquisto. Ovviamente il maggior costo sarebbe riequilibrato dal maggior valore finale del rudere restaurato rispetto alla casa nuova. Ed è anche ovvio che può capitare l'affare da prendere al volo di un rudere a costo ancora minore.
Sinceramente se si creasse un gruppo con queste intenzioni e le capacità tecniche di portarlo avanti credo che sarebbe molto bello.
E sarebbe un progetto per il quale potremmo mettere a disposizione conoscenze e contatti oltre che alle conoscenze tecniche di supporto necessarie per portare a buon fine una simile impresa.
ho la sensazione che tu abbia frainteso una cosa della lettera e di questo (se così fosse) mi dispiaccio poiché era la più importante di tutte.
Mi pare che tu ti rivolga a me direttamente. La mail è stata preannunciata come mail ufficiale, è scritta al plurale e firmata come gruppo dell'ecovillaggio. I punti definiscono tutto quello di cui si è discusso nell' ultimo periodo, sono stati pubblicati giorni fa in modo da consentire a chi non fosse d' accordo o avesse qualcosa da aggiungere di rimediare. Le puntualizzazioni e le richieste successive sono state aggiunte, la mail stessa una volta compilata è rimasta 3 giorni in attesa delle conferme e anche se abbiamo messo una scadenza, tutti coloro che hanno partecipato attivamente al gruppo hanno fatto in tempo (tranne Yoyo che è appena arrivato ed ha comunque aggiunto un appendice successiva) e si sono espressi positivamente.
Il fatto è che non è stata scritta per risolvere un problema mio, ma necessità condivise da tutti quelli che hanno contribuito al lavoro. Non ho bisogno di una soluzione per me, capisci?
Anche se ho scritto io la mail, motivo per cui sul blog compare il mio account, era chiaro che parlava a nome di tutti (almeno di tutti quelli che hanno partecipato e si sono espressi).
Le cifre per esempio non sono mie, le proposte sull' autocostruzione neppure. Le discussioni sulle metrature e sui prezzi non sono partite da me, io ho solo cercato di fare un riassunto che potesse esserti chiaro e mi sono accertato che fosse fedele alle aspettative di ognuno, una volta appurato questo l' ho inviata per praticità ma avrebbe potuto farlo benissimo qualcun' altro.
Anche parlando personalmente, le soluzioni orientate verso possibilità che consentono la riduzione del prezzo avevano valenza soprattutto in termini di riuscita complessiva del progetto, i miei dubbi erano soprattutto di carattere generale. Non temevo di non riuscire a partecipare io, ma che prezzi simili (onestissimi sia chiaro Jacopo parlo di strategia non di onestà, mi sono battuto anche nel network per chiarire quanto ti stimi e quanto sia convintissimo dei tuoi nobili intenti)
tagliassero fuori talmente tante persone da rendere difficille la realizzazione di un progetto che prevede certificazioni dalla maggior parte dei 65 acquirenti.
Si sono sollevate anche motivazioni etiche ma dato che erano di carattere personale nella lettera sono state “sterilizzate”.
Visto che a questo punto per me non è più possibile partecipare all'iniziativa ti rispondo per quelle che sono le mie conclusioni, ma ripeto lo dico per te... per il progetto. Non ho risentimenti di alcun tipo, capisco che si tratta di una possibilità che non mi appartiene ma siccome ti voglio bene e credo nei tuoi principi mi permetto di darti qualche consiglio premettendo che posso benissimo sbagliare.
I 50 mq per le tue stime hanno poco rilievo per chi si interessa.
50 mq sono una metratura ideale per una coppia che viva da se, ma quale coppia mette su casa senza vagliare l' ipotesi di avere figli?
Ci sono si, ma quando si valutano progetti di questa portata è bene affidarsi alle percentuali e in questo caso le stime sono veramente molto basse. Nel gruppo per esempio, su 13 potenziali acquirenti (ci sono 19 iscritti ma per fare il conto c'è da accoppiare le 4 coppie che hanno account separati),
5 coppie hanno 2 figli, 2 ne hanno 1, una ci sta pensando e gli altri non lo hanno precisato anche perché hanno partecipato pochissimo alle discussioni e non hanno scritto nulla di se nel profilo.
Una cosa non mi è chiara. Non capisco se la possibilità di ridurre il terreno la scarti perchè reputi che non ne valga la pena in quanto ridurrebbe di poco il costo complessivo o se c' è qualche altro motivo.
Accettare il fatto di far abitare una famiglia in 50 mq è un sacrificio. la zia mettiamola pure dove vogliamo ma io ne ho girate di case, ho visto le soluzioni a 50 mq con cameretta (che comunque sono assolutamente improponibili a chi ha più di un figlio) e l' effetto che ne risulta è un discutibilissimo habitat-scatola di sardine! La zia mi viene a trovare una volta ogni tanta ma io in casa ci sono tutti i giorni.
Il terreno privato invece è un lusso che in mezzo a tanto verde confina con il capriccio. Certo sarebbe bellissimo avere 2000mq di giardino praticamente in mezzo ad un parco immenso ma se averne la metà o meno ancora mi consentissee di partecipare mi accontenterei eccome! (uso la prima persona ma mi metto nei panni di un ipotetico compratore) si possono mandare i figli a scorrazzare nei terreni condivisi accontentandosi di uno spazio per l' autoproduzione. A mio avviso, per riallacciarmi alla tua fondata precisazione sul rapporto qualità-prezzo, per una stima (specialmente in un terreno attorniato da boschi) ha molto più peso ridurre un alloggio a 50 mq che non privarlo di 1000mq su 2000mq di prato.
Altra cosa è se valuti il sacrificio vano in quanto non comporta una riduzione dei costi, se il terreno attorno incide poco sul prezzo.
Gli altri punti come ho già detto non sono stati avanzati da me, non aggiungo altro, se qualcuno lo riterrà importante lo farà a nome suo.
Per quanto riguarda le tue due proposte ti dico che sicuramente verranno vagliate in gruppo, se non altro per il fatto che gli interessati necessiterebbero di una collaborazione e di un affiatamento impeccabili.
Le mie perplessità a riguardo sono date dalle difficoltà che si incontrerebbero gestendo una cosa del genere completamente a distanza. L' aspetto interessante del progetto “solare” è proprio che come giustamente hai sottolineato spesso, si basa su un lavoro immenso fatto di trattative, progettazioni, accordi con la provincia, concessioni e burocrazie varie che tu nel corso degli anni ti sei pienamente accollato (e che giustamente includi nel prezzo!).
Per questo coordinare un operazione del genere essendo completamente altrove è molto complicato. Comunque la valuteremo.
E' tutto. Personalmente mi sento solo di insister sul fatto che in queste mie osservazioni credo a prescindere dall'interesse personale, ho sempre pensato che in un gruppo faccia molto più comodo chi rompe i coglioni in maniera fondata cercando di proporre alternative che che chi acconsente indiscriminatamente a tutto. L' avvocato del diavolo è una prerogativa interiore e collettiva che garantisce la solidità degli intenti.
Con questo ti saluto Jacopone e (nel caso in cui le alternative non andassero in porto) ti do appuntamento in un altra delle tante bellissime iniziative che costantemente proponi, sperando di essere stato chiaro nell'esporre le mie perplessità ed efficace nel tentare di tradurre quelle degli altri.
Un abbraccio.
NICOLA
P.s.
Io, Lara e i piccini se riusciamo all' incontro veniamo comunque...se non altro per passare due giorni in un posto bellissimo con persone meravigliose.
Scusa se mi sono sbagliato a rivolgermi a te invece che al gruppo... Mi è venuto spontaneo... ma avevo capito che era una lettera collettiva, pensavo comunque fossi tu l'estensore.
Comunque il succo del discorso, se ho ben capito, è che tu dici: siamo in quattro, non ce la facciamo col costo di 2 moduli, non ce la facciamo neppure a seguire un percorso così complesso come organizzare tutto un progetto indipendente...
E ti capisco benissimo...
Mi sono messo a pensare quale potrebbe essere la soluzione che permetta comunque di costruire un ecovillaggio con certe caratteristiche e contemporaneamente rendere possibile anche un'adesione a basso costo.
Cioè, mi chiedo, forse potremmo inventare un sistema completamente nuovo di organizzare il tutto.
Invece di creare 1 ecovillaggio ne creiamo 3, nel raggio di un km. In questo modo, allargando il progetto, potremmo organizzare in ognuno dei 3 "quartieri" una quota di case autocostruite. E potremmo anche affrontare il problema delle persone che non avrebbero i mezzi finanziari per comprare anche le quote delle strutture collettive come il punto ristoro-bazar.
Infatti il problema dell'obbligatorietà dell'acquisto delle quote dell'impresa di condominio è che ci devono essere almeno una sessantina di "acquirenti". Se al progetto esistente ne affianchiamo altri due da 12 moduli complessivi, possiamo creare un contingente di moduli che non usufruiscono della quota delle strutture sociali, oppure ne usufruiscono in misura minore.
Ma in questo modo potremmo anche creare un sistema per cui i tecnici che ralizzano l'ecovillaggio possano anche risolvere i problemi essenziali (autorizzazioni eccetera) degli altri moduli, riuscendo ad abbassare ulteriormente i costi per tutti e semplificando i problemi a chi vuole gestire un'autocostruzione totale.
Resta il problema che comunque è richiesta una notevole mole di lavoro sul posto.
Ma forse anche qui si potrebbero trovare delle soluzioni.
Ad esempio potremmo usare il sistema della banca del tempo. Uno a Milano potrebbe svolgere una serie di compiti utili all'ecovillaggio mentre viene costruito (ad esempio organizzare la festa dell'inaugurazione o la promozione di attività collegate all'ecovillaggio che si potrebbero studiare...) Un'altra persona potrebbe contribuire facendo da baby sitter a un geometra che ci realizza i disegni tecnici per l'autorizzazione... Dico per dire, spero di essere compreso..
Non sarebbe una soluzione semplice e certamente dovremmo studiarci sopra. Ma forse si può trovare una soluzione. Ovviamente questo prevede che si crei un gruppo minimo di persone molto motivate perchè comunque l'autocostruzione non è uno scherzo... E anche che si riesca a coinvolgere nell'autocostruzione qualcuno che abbia qualche capacità di costruire con le mai o di progettare in autocad... Oppure che sappia fare qualche altra cosa che può venire utile al progetto... Ad esempio un tecnico informatico o uno bravo a correggere le bozze (editeremo tonnellate di documentazione sul progetto e i convegni che organizzeremo parallelamente.
Insomma ci si potrebbe pensare. Lavorando in questa direzione e trovando le persone giuste, il prezzo in denaro di due moduli potrebbe arrivare a ridursi drasticamente...
Comunque quando verrete a Alcatraz sarà il caso di dedicarsi a sviscerare questa ipotesi...
personalmente la cosa mi interessa moltissimo, e visti i dibatti “pre mail” ti preannuncio che non sono l' unico!
Oggi però parlo per me. Io ho 27 anni, gli ultimi dei quali li ho messi spesso a disposizione per iniziative di vario tipo senza curarmi minimamente del profitto e questo comincia a crearci (a me e alla mia famiglia) qualche problema, purtroppo devo dire no sempre più spesso a cose interessanti per serbare tempo da dedicare a lavori che mi deprimono. Sono stato fatto con uno stampo che poco si confà alle esigenze di un mercato speculativo e assurdo come quello che mette il consumo come sistema prioritario. Per me lavorare significa ancora impiegare energie per migliorare le condizioni di vita e quando questi presupposti vengono a mancare procedo a stento tappandomi il naso tanto per permettere a me e ai miei di campare. Quando si presentano lavori che sviluppano ingegno e creatività in favore di un miglioramento reale ed immediato delle situazioni invece mi trasformo alla stregua di un supereroe. Veramente mi sorprendo di me stesso, mi spuntano le ali, non sento la fatica, il sonno, la fame. Ho svuotato cantine, riordinato magazzini, aiutato in imprese di vario genere solo per il gusto di esserci, di partecipare godendo della sensazione di compiacimento che si prova nel vedere un lavoro che progressivamente cresce e da i suoi frutti rendendo l' ambiente e le persone attorno a te un po' migliori (alla fine poi passo due o tre giorni in coma). Personalmente continuo a considerare questo aspetto un pregio ma si sa, il bene ed il male sono relativi e in un sistema in cui sopravvive il più spietato questa mia caratteristica somiglia più ad un difetto di fabbrica che mi impedisce qualsiasi ascesa.
Ultimamente quindi il mio obiettivo principale era proprio quello di far coincidere un lavoro dignitoso, che mi riempisse di orgoglio, alla possibilità di campare. Non è facile, sono tempi in cui è sempre più difficile permettersi una scelta.
Con questa lunga e noiosa premessa intendo solo far capire che io in mezzo mi ci metto a pieni polmoni. Se c' è da lavorare non mi tiro indietro e non mi spaventa. L' ecovillaggio rientra in tutto e per tutto negli esempi che ho fatto. Sul profilo di ning ho riportato tutto quello che offro in fatto di conoscenze, competenze e passioni. Mi piacciono le avventure, sento che a questo punto della mia vita devo cercare una via che mi conduca altrove e qui tranne i legami affettivi ed il territorio non ho nulla a cui dire addio. Non ho una casa ed il lavoro somiglia sempre più ad una condanna.
Nella mail si precisava che lasciare tutto per molti è motivo di indugio. Ecco, io non sono tra loro.
Se ritieni questa tua ultima proposta ragionevole io riprenderei il lavoro con il gruppo. Ci sono talmente tante cose da fare...Yoyo ed Idio per esempio sono molto competenti ed hanno già dato un contributo fondamentale a farci un idea complessiva anche se con calcoli spannometrici.
Che dire la scelta è la tua.
Come premesso nella mail, si cercava di capire se le proposte che abbiamo fatto potessero sposarsi con la tua idea di villaggio. Questa è la cosa più difficile per un estraneo. CAPIRE QUELLO CHE IL PROGETTISTA HA IN MENTE!
Era difficile sapere con esattezza cosa ti stesse più a cuore, se le metrature o la rendita attraverso le strutture lavorative, se il terreno o l' autoproduzione, insomma...aver tirato fuori tutto quello che ci è passato per la testa è servito anche a noi per capire meglio il progetto.
L' ipotesi numero due interesserebbe parecchi ma coincide con le tue aspettative?
Concludendo, penso che le discussioni vere e proprie si possano fare solo all' incontro, però credo anche che arrivare preparati sia tutt' altra cosa, il dibattito già da ora è importante per non perdere tempo poi a capire di cosa vogliamo discutere. Riprenderei perciò quel lavoro collaborativo di cui si parlava nella lettera:
Le questioni personali ed i dubbi forti si pongono a te direttamente ma per quel che possiamo, cominciamo ad abituarci a lavorare anche tra noi, sottoponendo poi tutto al tuo giudizio.
sono contento che la mia nuova proposta interessi. Credo che a questo punto sia meglio parlarsi di persona quando verrete... Farlo per iscritto prevederebe di scrivere un romanzo..
a presto
Siamo già iscritti. Verremo con la tendina per risparmiare. Abbiamo tre figli: due si apprestano a gettarsi nell'avventura mondo, il terzo, che non verrà, sempre per ragioni di risparmio, frequenta, con profitto, la seconda media di questa nostra disastrata scuola.
Jacopo, ho iniziato il percorso nella città segrete: é troppo forte, dobbiamo trovare il modo, che ci consenta di realizzare un sogno. Spegnere la televisione,gesto compiuto in totale libertà, sarebbe un passo importante, se seguito dall'invito a guardare negli occhi il tuo vicino, per domandargli come sta, oppure se ha bisogno di qualcosa, oppure se é felice...
In casa vive anche la regina Madre, ottantaquattro anni, portati benissimo, difatti non se ne perde uno.
Entrambi in fermieri, io dimissionario, in quanto, dopo ventisette anni di onorate battaglie, non ce la faccio più.
Ho delle abilità, sebbene autodidatta, mi sono innamorato dei pc.
Installo sistemi operativi, su macchine reali oppure virtuali, cracco tutto ciò che mi serve, per risparmiare, faccio assistenza remota agli amici. Gratis. Desidero donare qualcosa. Amo mia moglie, e sono riamato da lei. amo molto anche i miei animali; senza di loro non riuscirei a resistere: mi danno la carica ferina che mi serve. Dormo poco, anche se mi piace molto. Abbiamo qualche risparmio. Ci apprestiamo ad installare, sulla casa di proprietà i tanto agognati pannelli fotovoltaici, 2, 9 kw.
Ci sono voluti sei mesi per accumulare tutti i permessi !
Lavoro l'orto, in collaborazione con i cani.
La casa me la sono arredata da solo, in economia. Ho usato per la luce delle scale i fanali della mitica 2 cavalli
Anche la moglie è stanca, e anche lei possiede molti talenti.
In 15 giorni, grazie alla collaborazione di tutta la famiglia : la principessa si lavora le foto con photoshp, il principe ereditario insieme al sottoscritto ha prodotto , a mano la parte centrale del logo, io e la mia regina ai testi, il piccolino a fare il tifo, abbiamo scritto il libro e aperto il sito www.refioreilnarratore.it, per tentare di arrivare a pubblicazione. Si tratta del primo tentativo, ma non ho nessuna intenzione di desistere.
Per le necessità di famiglia, attualmente servono circa 3000 euro mensili.
Riusciamo a procurarceli, e li spendiamo tutti, esercitando entrambi la professione infermieristica, ma stiamo concretamente valutando le possibilità, in prospettiva di imparare a vivere con meno, non appena i figli si decideranno a spiccare il volo, sempre se riusciranno a vincere la paura dei cacciatori.
Caro Jacopo,
mi collego alla proposta del gruppo e aggiungo un paio di domande dirette.
A proposito di auocostruzione...supponiamo che un certo numero di persone decida di autocostruirsi l'abitazione. Trascuriamo per ora tutti i problemi che una scelta di questo genere comporta: diciamo che sono fortunate e trovano un'impresa onesta che li guida e segue questo progetto.
Diamo per scontato che queste persone si impegnino a rispettare il progetto, le specifiche sui materiali, sull'isolamento, sugli impianti, estetiche etc etc. E si impegnano pure a costruire le abitazioni entro una certa data (altrimenti rischiamo di avere un ecovillaggio costruito a metà per decenni..).
Ci potresti dire quanto dovrebbero spendere queste persone per comprare da te solo il diritto di costruire tot metri cubi? In altre parole: escludendo i costi relativi alla costruzione delle singole abitazioni, quale potrebbe essere il prezzo di un metro cubo (o di un metro quadro, o di un modulo..)?
L'ideale (sto chiedendo troppo?) sarebbe avere una stima dell'incidenza delle varie componenti. Tu hai parlato di 3200 euro al metro quadro...quanto incide il terreno? e quanto gli impianti comuni? quanto la costruzione della casa? Mi pare che tu abbia già detto che gli spazi comuni incidono per circa il 10%...puoi aggiungere maggiori informazioni?
Tutto questo sarebbe molto utile per portare avanti anche le altre proposte del gruppo...
Grazie, hai tutta la mia stima
Giorgio
Yoyo
Caro Yoyo, quello che mi chiedi è complesso.
E rischioso, in quanto non siamo ancora al livello di definizione di preventivi e piani economici che permetta di dare delle cifre dettagliate.
Ma capisco che ci sia l’esigenza di una quantificazione anche vista la facilità con la quale si tirano fuori numeri che difficilmente reggono alla prova della pratica ma che fanno molta impressione. Quindi ho deciso di fornire delle cifre ma sotto il vincolo dell’approssimazione. Nel senso che, per quanto riguarda i costi di costruzione, sono mie stime che non hanno niente a che vedere con i costi definitivi dei quali possiamo parlare seriamente solo davanti a preventivi e a specifiche tecniche.
Bisogna poi mettersi d’accordo su alcuni concetti di base, almeno per parlare la stessa lingua.
Ad esempio è fuorviante parlare di costi dell'edificabilità.
Infatti nel caso dell’Ecovillaggio Solare non si tratta di comprare un terreno edificabile.
Il problema nasce dal fatto che oltre al costo del terreno, acquistato 18 anni fa c'è il costo dei lavori realizzati nei successivi 17 anni e delle pratiche per ottenere le autorizzazioni.
La viabilità ha inciso per 250 mila euro (perché il progetto avesse senso abbiamo dovuto costruire una strada e un ponte che collegasse l’ecovillaggio a Alcatraz, con una spesa complessiva di 410.000 euro, che non calcolo appieno perché la valorizzazione apportata dalla strada riguarda anche altre costruzioni).
C’è poi la sistemazione dei terreni con muri a secco e altre opere di manutenzione per 25.000 euro, la tartufaia che fa parte dell’ecovillaggio, 70.000 euro, rimboschimenti, pulizia olivi e pascoli 15.000 euro, pratiche burocratiche e la progettazione (tecnici, geometri, architetti ecc.) 65.000 euro, costruzione scheletro in cemento armato casa solare 130.000 euro. Inoltre va aggiunto il mio lavoro durante questi 17 anni, che quantifico in altri 50.000 euro (calcolando una paga oraria da muratore). A questo aggiungiamo il valore iniziale del terreno, 60.000 euro e tasse varie (acquisto, Bucalossi per la casa solare ecc) per altri 20.000 euro circa. Arriviamo a 685.000 euro. Queste cifre vanno poi gravate dagli interessi bancari pagati in questi anni alla banca che mi ha prestato parte dei soldi e rivalutate ai valori attuali. Calcolo complesso in quanto il denaro è stato speso via via negli anni. Io ho calcolato una rivalutazione a oggi a 950.000 euro.
C'è poi da calcolare il valore della rivalutazione complessiva dell'area dovuta agli investimenti effettuati sul parco di Alcatraz e sulle attività del centro culturale, in 29 anni di lavoro.
Ma ovviamente il calcolo del valore finale è stato fatto in altro modo: quanto vale oggi?
La stima del valore del terreno, realizzata da un perito, è stata di 1.1050.000-1.200.000 euro (questa cifra è giustificata dall’esistenza, oltre alla cubatura in sé del rudere della torre-casa colonica e di 3 ruderi di annessi agricoli).
Realizzando la valutazione del progetto abbiamo tenuto buona la cifra più bassa. Questa cifra è stata suddivisa dal perito in due voci: 950.000 euro per le cubature, 100.000 per i 200.000 mq di terreno.
Ma anche questa valutazione è fuorviante.
Infatti vengono messi assieme i mq di pura edificabilità con il valore delle strutture esistenti.
Volendo dare un dettaglio dei valori la casa colonica-torre con annessi (ruderi), circa 500 mq, potremmo valutarla per 250.000 euro (500 euro a mq), lo scheletro della casa solare è costato altri 130.000 euro, i terreni, visto che solo la tartufaia costò 70.000 euro e che ci sono 10 ettari almeno di bosco maturo (valore minimo 80.000 euro) e un centinaio di olivi, non li valuterei meno di 170.000 euro. Totale 550.000 euro. Il che vuol dire che per i restanti circa 2.300 mq edificabili abbiamo un valore di 217,39 euro a mq (il totale dei mq è di circa 3800, il calcolo definitivo della metratura disponibile richiede pure lui un livello più avanzato di progettazione, ad esempio il calcolo della metrature del rudere è anch’esso spannometrico, dovremmo fare dei rilievi precisi…).
Per quanto riguarda il resto delle voci ti ricordo che stiamo parlando di stime preliminari, (ripeto) non di preventivi dettagliati.
Quindi volendo fare il calcolo spannometrico di come è composto il costo del tutto diviso per i 50 mq di un modulo (3.200 euro a mq x 50 mq) ho dei bei problemi aritmetici: mi mancano alcuni dati. Comunque ci provo appellandomi alla vostra indulgenza matematica e continuando a mettere un circa vicino a tutte le cifre.
Comunque 1 mq di casa, calcolando in questo caso il valore delle costruzioni esistenti e delle cubature a forfait, verrebbe:
Meno di 900 euro la costruzione,
250 euro valore edificabilità,
600 euro quota spazi comuni edificati,
53,12 euro quota terreno
e qui sono costretto a fermarmi con i numeri.
A queste cifre vanno però aggiunte le altre spese che al momento non sono in grado di dare nel dettaglio:
-Impianti di teleriscaldamento e pannelli solari termici. I pannelli solari fotovoltaici e i mulini a vento (su questi dobbiamo ancora verificare con un anemometro la potenza del vento) vengono installati a costo zero grazie al finanziamento dello stato.
-sistemazione esterni
-strade interne all’ecovillaggio che collegano le -singole case
-approvigionamento idrico (bacino di raccolta acqua, impianto potabilizzazione)
-contratti elettricità
-fognature e impianto fitodepurazione
-assicurazioni e imprevisti
-Bucalossi e tasse varie
-Progettazione e iter burocratico, coordinamento, acquisto materiali e direzione lavori (una voce che si tende a non considerare quando si pensa a quanto costerà una casa che ti fai da te)
-piscina-arredi spazi comuni (esclusa la lavanderia che può essere presa in affitto con pagamento a consumo).
A questo punto credo sia chiaro anche perché ero restio a tirare fuori numeri in un momento nel quale non abbiamo ancora dati sufficienti.
Ma a questo punto della discussione mi è sembrato meglio cercare di chiarire tutto al massimo anche se in modo un po’ prematuro e approssimativo, di modo da tagliare sul nascere una serie di polemiche possibili.
Comunque la mia idea dell’evoluzione del progetto è quella di fornire un bilancio trasparente dell’operazione.
Non si tratta di giustificare un prezzo, che comunque resta una questione non riducibile a calcoli aritmetici. Anche se ti dimostro che una casa è costata 100 euro non vuol dire che li valga. Se sorge con vista sulla discarica di Aversa non te la compro comunque. Si tratta di dare a chi compra l’esatta informazione del valore della casa che abita e delle scelte di materiali e tecnologie.
Spero di essere stato sufficientemente chiaro e esaustivo.
E spero di aver evitato errori aritmetici.
so di aver fatto una domanda impegnativa e capisco bene che allo stato attuale sia difficile dare delle cifre precise. Comunque la tua risposta è chiarissima, ben oltre le mie aspettative.
Ovviamente non si tratta di giustificare un prezzo...per quanto mi riguarda vivere in mezzo a 300 ettari di bosco tutelato è una cosa che semplicemente non ha prezzo... Allo stesso tempo, dato che che si parla molto di autocostruzione e alternative autogestite, mi sembrava importante capire come sono suddivise le spese, così nelle discussioni future eviteremo di sparare cifre a casaccio.
Ripubblico qui i 2 messaggi che sono saltati
Misteri del computer...
proposte dal gruppo sull'ecovillaggio
Caro Jacopo,
dopo un primo periodo di assetto del gruppo in cui abbiamo affrontato un trasloco da google a ning, abbiamo cercato di ripulire i vari interventi fin ora proposti raggruppandoli in varie categorie, ci siamo impegnati a riorganizzare il materiale a disposizione ed abbiamo ricomposto tutti i dati da te pubblicati sul blog al fine di renderli chiari ed accessibili a tutti.
Questa prima fase di lavoro ci è servita per cominciare fin da subito a conoscerci, a capire le nostre aspettative e i nostri dubbi; progressivamente abbiamo compreso meglio il progetto riuscendo ad inquadrarlo nell'insieme grazie anche agli interventi che di volta in volta si proponevano e dobbiamo ammettere che siamo molto soddisfatti.
Quello che ci piacerebbe fare da ora in poi è di sfruttare a pieno le possibilità del network dando vita ad un rapporto dinamico tra il blog e noi.
L' idea è quella di superare la pesantezza di una dialettica unilaterale in cui ognuno pone a te ogni questione cominciando a sondare le nostre capacità aggregative, collaborative e propositive, responsabilizzando chi se la sente in vari rami di sviluppo.
Chiaramente ciò di cui non si discute è che una volta costatata la concretezza e la fondatezza degli argomenti questi vengano sottoposti al tuo giudizio che resta ovviamente quello definitivo.
La cosa però a nostro avviso può essere utile sia per evitare di sommergerti di domande e di articoli, che per farci le ossa circa la possibilità di creare rapporti collaborativi efficaci. Ognuno poi continua a pubblicare quel che vuole a titolo personale ma resta il fatto che condividendo questo spazio andiamo ad avviare quel percorso tortuoso ma inevitabile fatto di discussioni, confronti e tentativi di elaborazione, in modo circolare e non dall'alto al basso.
Detto questo cerchiamo di riassumere quali sono stati gli argomenti che hanno alimentato i dibattiti.
La cosa più lampante e su cui ci siamo maggiormente interrogati attualmente è il costo degli alloggi.
Noi riteniamo che il prezzo delle case abbia un incidenza preponderante sul progetto poiché innanzitutto sancisce quanto gli abitanti dovranno vincolarsi ad un lavoro salariato a scapito della vita all' interno dell'ecovillaggio, quanto dovranno privarsi del tempo necessario alla cura della vita collettiva, dell'autoproduzione, in favore di un impiego finalizzato ad un guadagno monetario che ovviamente cresce proporzionalmente alla consistenza della rata del mutuo necessario all'acquisto. In secondo luogo poi si constata che il prezzo della casa influisce considerevolmente sulle probabilità di avere le adesioni concrete e certificate da contratti che consentirebbero l'inizio dei lavori poiché la costruzione del villaggio non è a prescindere, ma determinata dal numero dei partecipanti.
Da tenere particolarmente di conto ai fini di una adesione sicura vi è il fatto che malgrado gli alloggi consentano attraverso l'autoproduzione ed il risparmio energetico di tagliare considerevolmente molte spese inutili, favorendo l' interesse dei compratori, in questo progetto c' è un fattore ulteriore da calcolare:
Le case non si propongono (almeno non tutte) agli abitanti del posto. Non si tratta di creare un ecovillaggio nella propria città cercando gli interessati li attorno. Già nel gruppo la fascia di acquirenti spazia per vari punti d' Italia lontanissimi tra loro e questo fa si che si metta sul piatto della bilancia l' impegno di dover lasciare parenti, amici e soprattutto di studiare soluzioni lavorative differenti (il che potrebbe anche essere un vantaggio ma di questo riparleremo più avanti).
Una delle cose che ci è saltata subito agli occhi è che la stima del prezzo che esponevi sul blog fosse relativa ad una metratura che non coincide con la media dei potenziali acquirenti in quanto in genere la scelta di metter su casa, viene fatta da persone che hanno o pensano ad una famiglia. I 160.000 € (circa ovviamente) valutavano un modulo da 50 mq ma dato che la maggior parte del gruppo ha 1 o più figli, lo spazio necessario ad una vita familiare in crescita ci è sembrato insufficiente malgrado gli ambienti collettivi disponibili, motivo per cui abbiamo azzardato alcune stime:
Costo di ogni appartamento in base alla superficie.
- Modulo da 50 mq. X 3200 Euro/mq. = 160.000 Euro
- Modulo da 65 mq. X 3200 Euro/mq. = 208.000 Euro
- Modulo da 80 mq. X 3200 Euro/mq. = 256.000 Euro
- Modulo da 100 mq. X 3200 Euro/mq. = 320.000 Euro
Stando a quanto scritto sopra, tante persone si troverebbero a decidere tra la seconda e la terza ipotesi ma purtroppo le cifre risultano alte se si considera la media della disponibilità in un momento come questo.
Parallelamente abbiamo considerato anche il fattore delle strutture comuni, soprattutto di quelle che si propongono come potenziale fonte di lucro per il villaggio.
un punto critico del progetto (che se chiarito potrebbe diventare un punto forza) è che è molto difficile separare l' aspetto lavorativo dalle case se viene compreso nei prezzi il costo di imponenti strutture adibite a questo scopo (vedi piscina calda e fredda predisposte per un centinaio di persone, il bar- ristoro-bazar, le 8 camere per ospiti, gli uffici) spazi che andranno poi attrezzati a dovere incrementando ulteriormente i costi.
Il punto è: se come crediamo di aver capito, questi elementi entreranno a far parte dell'anima del complesso in quanto determinanti per l' idea di economia alternativa, chi acquista deve necessariamente tenerne di conto, è difficile accettare di comprenderle nel prezzo se non è chiaro fin da subito in che maniera possano essere utilizzate. E' un argomento molto delicato.
Inoltre c' è da considerare la vicinanza con Alcatraz che giustamente possiamo valutare come vantaggio ma che sostanzialmente, offrendo servizi molto simili, potrebbe divenire anche un problema.
Sintetizzando il punto dolente resta la possibilità effettiva di partecipare mantenendo le cifre in questione. Molti non ce la farebbero.Questa mail nasce proprio dal desiderio di proporre soluzioni che consentirebbero l' accesso a questa valorosa avventura anche a chi rientra in fasce di reddito medio-basso ed a coloro che non dispongono di consistenti capitali di partenza.
Dato che abbiamo tutti a cuore il progetto le proposte a riguardo si sono mosse in varie direzioni.
Qui proponiamo un riassunto in modo da permetterti di farti un' idea rapida e di rispondere facilmente, chiarendoci se le proposte possono sposarsi con la tua concezione del progetto e nel caso in cui fosse possibile quanto stimi che incidano effettivamente sul costo finale.
Premettiamo intanto che nessuno discute il prezzo in se, non discutiamo il fatto che gli alloggi siano cari in base a quello che poi offrono ma se i costi che gli acquirenti-collaboratori-inquilini si troveranno a dover affrontare siano tali da consentire il numero di partecipazioni necessarie e se non sia possibile prospettare soluzioni che favoriscano stime inferiori adattando i moduli alle esigenze del potenziale compratore.
Che tutto quello che analizziamo o proponiamo è mosso da un impulso collaborativo anche quando chiediamo chiarimenti o conferme e che siamo tutti consapevoli di quanto arduo e difficile sia coordinare un' impresa di questa portata.
Lavorare assieme fin da questi primi momenti ci aiuta ad entrare in quello spirito di condivisione che crediamo importante in una comunità e che speriamo possa fungere da specchio per le aspettative di quella che si può già considerare una buona fetta di abitanti.
1) AUTOCOSTRUZIONE DEGLI ALLOGGI.
La posizione che avevi assunto a riguardo è stata chiara e ben compresa da tutti, tant'è che dal tuo ultimo messaggio in cui prospettavi i rischi e le difficoltà di avanzare una proposta del genere lo spazio predisposto per questo dibattito era rimasto immutato.
La discussione si è però riaccesa dal momento in cui un membro del gruppo ha proposto un video che ha ribaltato le convinzioni radicate su questa scelta.
In merito: http://video.giovani.it/iene-farsi-casa-autocostruzione.html http://www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,243%255E1071125,... http://www.descanso.it http://www.alisei.org http://www.autocostruzione.net/index.php
Ti anticipiamo che queste organizzazioni e cooperative hanno per contro il fatto di muoversi secondo protocolli che non prevedono realizzazioni simili alle nostre. Alisei in particolare è un organizzazione che si preoccupa di favorire il diritto alla casa per quella fascia di soggetti in espansione che si collocano tra i pochissimi aventi diritto agli alloggi popolari e i sempre meno che possono permettersi un acquisto, garantendo così una valida alternativa all'affitto. Di prassi però le adesioni al progetto si determinano in base a concorsi. Il loro intento inoltre è quello di favorire soprattutto l' integrazione multiculturale.
Considerato il loro interesse umanitario per queste tipologia abitative però, crediamo che sarebbero ben disposti se non ad adattare la loro prassi ai nostri scopi, quantomeno a venirci incontro supportandoci con consigli e collaborazioni di varia natura.
Si potrebbe quindi cercare un contatto con loro.
Di estremamente positivo c'è che:
A) Il cuore di queste iniziative è l' Umbria, Perugia in particolare.
B) Sostituendo alle costruzioni classiche in muratura edifici in legno, si avrebbero vantaggi enormi su:
-Prezzo
-Facilità di montaggio
-tempi di costruzione (soprattutto)
C) Che garantiscono un lavoro controllato dal punto di vista qualitativo ed organizzativo, che si lavora in sicurezza e che il tutto viene svolto regolarmente anche dal punto di vista legale.
Ecco perché potrebbe essere una soluzione interessante soprattutto alla luce delle tue giustissime preoccupazioni iniziali.
Infine la cosa più coinvolgente è il clima che si viene ad instaurare tra i futuri inquilini che carica l' appartenenza al villaggio di un aspetto ancora più comunitario.
2) RIDUZIONE DEL VILLAGGIO ALL' ESSENZIALE NELLA PRIMA FASE DEL PROGETTO.
Viste le considerazioni di cui sopra riguardo alle strutture lavorative, un' altra possibilità che ci è passata per la mente è quella di limitare inizialmente il villaggio alle sole abitazioni comprensive di impianti, terreni ed infrastrutture, cercando in seguito tra gli eventuali interessati la possibilità di partecipare tramite quote ed investimenti nelle cubature rimaste a progetti di vario genere (vedi piscine etc.).
Questo non escluderebbe il carattere economico alternativo del villaggio ma distribuirebbe il grave delle strutture lavorative soltanto tra coloro che intenderanno intraprendere un cammino imprenditoriale.
A noi pare che una soluzione di questo tipo possa favorire innanzitutto la realizzazione del villaggio (gli alloggi) abbassando i costi dei moduli, inoltre aiuterebbe molto a distinguere l' aspetto lavorativo dall'acquisto. Viene coinvolto chi se la sente a suo rischio e pericolo.
3) DETERMINARE LA QUANTITA' DI TERRENO DESIDERATA.
Un ulteriore possibilità di adattare l' acquisto alle proprie esigenze potrebbe essere quello di offrire all'acquirente la possibilità di scegliere la quantità di terreno a lui necessaria.
L' idea si sviluppa analogamente alla possibilità di abitare in alloggi più piccoli favorendo gli spazi comuni. Nei tuoi puntualissimi messaggi si capisce che il terreno è un fattore molto rilevante nella spesa complessiva. Considerato questo si potrebbero scegliere le unità da te proposte (2000mq di terreno) ma anche abitazioni con 1000, 500 mq di terreno (o meno ancora, per un orto familiare sono più che sufficienti) cercando di sfruttare gli spazi comuni(in mezzo a tutto quel verde avere un giardino privato un po' più piccolo non è una gran rinuncia). Questo potrebbe favorire ulteriormente l' adattamento del prezzo in base alle esigenze rispettive. Tra le imprese collettive poi si potrebbe sempre prevedere anche la possibilità di acquistare quote di appezzamenti comuni come nel caso delle strutture lavorative.
Infine non è da sottovalutare il vantaggio promozionale.
Dal punto di vista comunicativo sarebbe strategicamente vantaggioso far partire i prezzi da un unità del tipo familiare (65-80 mq.) anche se con terreno più piccolo nel caso in cui grazie ai punti sopraelencati si riuscisse ad abbassare i costi, si potrebbe poi specificare che volendo è possibile avere tutta una serie di comfort ulteriori (terreno più grande, quote partecipative etc.) ma il dato importante è che l' unità in evidenza risulterebbe molto più fruibile favorendo le partecipazioni e di conseguenza, la riuscita del progetto.
Con questo concludiamo congratulandoci ancora per l'impegno e ringraziandoti ulteriormente dell'attenzione.
Auguriamoci tutti un buon cammino.
IL GRUPPO DELL'ECOVILLAGGIO SOLARE
P.s.
il link al video di Report (il secondo dell'elenco) non trova la pagina se cliccato direttamente.
Copiando ed incollando l' indirizzo direttamente nello spazio url però, si accede correttamente al sito.
Ciao Jacopo,
sono Nicola, "l'autocostruttore".
Prima di iniziare ad elaborare lo schema che riassume un po' i caratteri dell'autocostruzione associata e assistita credo sia ormai indispensabile contattare alisei (e magari descanso) direttamente.
Del progetto sappiamo abbastanza per rivolgerci a loro chiedendo informazioni più specifiche e dettagliate riguardo al nostro caso.
Una volta parlato con loro sapremo definitivamente se la cosa sarà concretizzabile e in base a quello che emergerà potremo porci considerando la nostra volontà e la capacità di organizzarci come tassello mancante per la realizzazione del tutto.
So che non è cosa che ti compete ma mi pareva ti fossi offerto eventualmente per accompagnarmi.
Se fosse possibile mi farebbe molto piacere sia perchè sicuramente sei molto più preparato sui terreni circostanti, le metrature...sia perchè mi sarebbe utile osservare almeno inizialmente come si svolge un incontro del genere.
Considera che almeno per quanto riguarda il progetto in autocostruzione potrebbe rappresentare per te una sorta di congedo.
In seguito saremo in grado di cavarcela da soli "assistiti" dall' ente in questione e il tuo supporto potrebbe limitarsi ad un sostegno di tipo promozionale.
Che ne dici?
P.S.
Ma per la vendita delle coperte parlavi sul serio? non volevo limitare gli spazi del dibattito per cui non ho approfondito ma nel caso sarei interessato.
Telefonami per metterci d'accordo su quando incontrare Alisei.
E comunque considero di continuare ad appoggiare il progetto di autocostruzione.
Tra l'altro ti contatterà un gruppo di persone già costituito che mi sembrano solidamente interessati al progetto.
Traduco per chi ci legge:
All'incontro di Alcatraz sull'ecovillaggio, a seguito delle discussioni su questa pagina sui diversi livelli di autocostruzione possibili, Nicola ha portato i risultati di un lavoro di ricerca sulle possibilità di autocostruzione totale e ha trovato questa cooperativa Alisei che segue gruppi di autocostruzione fungendo da tutor e aiutandoli (tra l'altro) a trattare con il comune la concessione di un'autorizzazione edilizia.
Ora si tratta di verificare con Alisei la reale fattibilità dell'idea e verificare l'esistenza di un gruppo di persone sufficientemente capaci e motivate.
E poi vediamo cosa succede...
Ok Jacopo,
Per il momento sto preparando una mail per DESCANSO (c.n.r. sull' autocostruzione che si trova in toscana) in cui spiegare l' anima del progetto.
Loro sono il punto di riferimento per chi vorrebbe sperimentare tecniche o soluzioni alternative (nel nostro caso l' ecocompatibilità e la condivisione di alcuni spazi). Non dimentichiamo che l' autocostruttore in genere è interessato alla casa. Punto.
A noi ineressa una casa di un certo tipo e loro in quanto centro di ricerca sperimentale sono i più preparati su novità, materiali, esperimenti.
Una volta contattati ti chiamerò senz'altro per metterci d'accordo.
Quanto al gruppo di persone già costituito benissimo! [email protected], sul blog oppure direttamnte su ning.
Tra l' altro pensavo da un po' che una volta consolidate le partecipazioni raccolte dal web, sarebbe interessante e opportuno promuovere la cosa a livello locale.
Il web ha il vantaggio di attrarre persone interessate per la caratteristica del villaggio ma svantaggiate dal fatto di risiedere lontano dal luogo del progetto.
Chi abita nelle vicinanze invece è facilitato dal lavoro, dagli amici e parenti etc...
Il tutto poi, sarebbe a mio avviso un bel modo per avviare quell' importante processo di interazione territoriale con le zone circostanti.
Comunque poi si vedrà.
Su ning ho lanciato un sondaggio su chi è interessato a quale modalità di acquisto (le famose fasce A,B,C,D,E) dell' incontro e abbiamo già il parere di 11 partecipanti.
Ti saluto, la pappa è pronta...
comunque per la precisione Alisei non è una cooperativa ma un ente no profit. Esistono anche cooperative che offrono gli stessi servigi ma seguono gli autocostruttori solo nelle fasi tecniche di cantiere e non in quelle burocratiche, amministrative e soprattutto di gruppo.
In questo Alisei è la punta di diamante in italia e non solo.
Ciao grande Jacopo, saluti anche a Nora e a tutta la cucina che abbiamo fatto tanto tribolare!!! ;D
ma si vede che nell'ultimo periodo abbiamo prestato poca attenzione ai dibattiti perché aspettavamo l'incontro del 17-19/04.
Lo incollo di seguito per te e per tutti gli Ecovillaggisti e non solo!
- collaborare alla vendita dei prodotti di Merci dolci http://www.mercidolci.it/ nelle vesti di agenti, soprattutto per la vendita e lo sviluppo dei vari gruppi d'acquisto che Alcatraz propone.
ECCOVI LA RISPOSTA DIRETTAMENTE DA GABRIELLA, SOCIA DI JACOPO, LA PROPOSTA E' STATA FATTA PER FINANZIARE MEET UP E ASSOCIAZIONI VARIE MA E' ANCHE PER SINGOLI INDIVIDUI:
Collaborazione tra Merci Dolci srl e le associazioni che intendono promuovere fattivamente i gruppi d’acquisto di servizi, il commercio etico e le ecotecnologie.
Merci Dolci è un’azienda che ha lo scopo di offrire servizi tecnici, logistici, amministrativi a gruppi di acquisto. Verifichiamo la qualità dei prodotti offerti, organizziamo l’acquisto e il rapporto con gli aderenti ai gruppi di acquisto particolarmente complessi come contratti di telefonia, forniture elettriche da fonti rinnovabili, impianti fotovoltaici e altre tecnologie ecologiche. Allo scopo di aumentare il numero degli aderenti ai gruppi di acquisto e quindi ottenere condizioni più vantaggiose Merci Dolci è aperta alla collaborazione con associazioni e movimenti e riconosce percentuali sugli acquisti consociati che questi gruppi organizzano.
In questo modo si ottiene un doppio vantaggio: si diminuiscono progressivamente i costi per gli aderenti ai gruppi di acquisto e si offre alle associazioni che aderiscono al progetto uno strumento per sostenere il lavoro di comunicazione sui temi dell’ecologia e del risparmio energetico.
Qui di seguito le percentuali e i compensi che Merci Dolci riconosce a coloro che intendano promuovere i gruppi d’acquisto e la vendita di prodotti per il risparmio energetico.
In tutti i casi prima di attuare ogni collaborazione è necessario un accordo scritto con Merci Dolci.
- Gruppo d’acquisto Energia rinnovabile 10 euro a contratto una tantum
- Gruppo d’acquisto Pannelli Fotovoltaici 1% a impianto installato
- Gruppo d’acquisto Telefonia Etica 2.5% sul traffico telefonico
- Filtri a struttura composita per l’acqua potabile 20%
- Riduttori di flusso (minimo 100 pezzi) 20%
Su tutto il catalogo dei prodotti di Merci Dolci (www.commercioetico.it), le percentuali applicate variano dal 15 al 30%, a seconda delle tipologie (da prodotti per il risparmio energetico, ecologici, del commercio equo e solidale, libri, dvd, abbigliamento, detersivi, cosmesi, eccetera).
Per informazioni e contatti scrivere a [email protected] oppure telefonare a allo 075/9229776-9229913.
Commenti
Ecovillaggio: Sull'idea lavoro estivo-autunnale
Caro Jacopo, ho suddiviso volutamente in due interventi il mio commento al tuo post. Questo, ha lo scopo di dare l'evidenza che a mio parere merita la tua idea sulle possibilità offerte dai lavori estivo-autunnali.
Credo proprio che potrebbe essere un'esperienza interessante quella dei lavori preparatori per l'ecovillaggio, sono d'accordo che potrebbero essere un'ottima opportunità per capire se dall'ecovillaggio potrebbero uscire dei soldi, e come potrebbe essere il lavoro.
Un'altro aspetto altrettanto importante sarebbe dato dall'opportunità di conoscerci, e lavorare insieme.
Certo, come dici tu, potrebbe anche finire in rissa ...... però credo che valga assolutamente la pena di rifletterci sopra.
Ci penserò....anche se al momento la difficoltà più grande per me ( e presumo anche per altri) sarà quella di ricavare dei giorni da dedicare a questa iniziativa.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa la gente interessata in merito a questa iniziativa.
Carissimo Jacopo,
Ho visto con i miei occhi come cresce bene la Rosa Canina da quelle parti.
Ed è un prodotto che potrebbe essere piazzato in tutta Europa!
Gentilmente potresti indicarci quali sono gli altri frutti che possono essere raccolti lì?
Un abbraccio a tutti, V
Ecovillaggio: dispnonibilità di frutti spontanei
Vero la rosa canina è molto apprezzata come fonte di vitamina C.
Poi ci sono le bacche di ginepro.
I germogli di rovo e le more da essi prodotte.
Si trovano in quantità industriali achillea, iperico, menta selvatica, bardana, cardi vari, primule, violette, equiseto, felce, ginestre, querce, aceri, carpini, biancospini, pan di vipera, orchidee selvatiche (quelle piccole, rosa-viola, ma sono protette). Questo è il poco che so. Ma tutte le piante a questa altezza 300-600 metri sono al massimo della loro forza e credo ce ne siano centinaia utilizzabili per erboristeria e alimentazione.
Dal punto di vista alimentare oltre alle more e alla rosa canina ci sono sorbi, cornioli e una enorme quantità di mele e ciliege selvatiche che nessuno raccoglie.
Vitalbie. Asparagi selvatici e erbe di campo in genere.
Funghi.
Tartufi bianche e neri.
Ricordo comunque che il problema non è reperire i frutti e eventualmente trasformarli ma riuscire poi a vendere i prodotti. Le nostre esperienze con ciliegie, mele e cornile è che il costo di raccolta è alto, quindi poi il prezzo della marmellata è alto ed è difficile trovare amanti di queste marmellate anche se dal punto di vista delle sostanze che contengono sono veramente eccellenti incontrano poco i gusti delle persone... Forse bisognerebbe provare a creare dei mix con fruta bio coltivata e frutti selvatici di modo di abbassare il prezzo e rendere più accessibile il gusto.
open source
Anch'io ero convinto che si potesse cominciare ad approfondire ed elaborare fin da subito il progetto via web. L'ecovillaggio open source. Infatti la sorgente aperta( open source) è nata prima in informatica e poi si è diffusa anche in altri settori. Esempio. Ci sono molti ingegneri che progettano prototipi di veicoli solo attraverso l'utilizzo del web.
Ma nel nostro caso credo che sia necessario attendere l'incontro ad Alcatraz del 17/19. In modo tale da poter partire da una base molto più solida. Adesso possiamo "limitarci" ad approfondire i nostri punti di vista e la nostra amicizia virtuale.
Inoltre in questo spazio comincia ad esserci molta roba e concordo sul fatto che si dovrebbe organizzare meglio, anche attraverso un group tipo quello di google.
Un abbraccio a tutti.V
Siete tutti invitati...
Come si diceva qualche commento fa, il blog non è molto adatto per organizzare i pensieri... per questo motivo ho provato diversi applicativi online e alla fine mi sono fatto l'idea che il più semplice e pratico in assoluto è Google Gruppi, ho quindi creato il seguente gruppo a cui siete tutti invitati a partecipare:
http://groups.google.com/group/ecovillaggio-in-umbria?hl=it
Per poter accedere è necessario creare un account di Google, che fra l'altro permette di adoperare numerose altre applicazioni come Gmail per la posta e Blocco Note per gli appunti (e molto altro).
Ho realizzato questo gruppo con la speranza di semplificarci la vita... se però trovate difficoltà nell'utilizzarlo non esitate a farmelo sapere, cercherò di spiegarne il funzionamento.
Per cominciare a destra trovate il menu di navigazione:
Per ora è tutto... diamoci sotto!
www.buonaidea.it - Le idee... una risorsa comune!
Ecovillaggio: riflessioni su nuovo gruppo.
Premesso che apprezzo tantissimo lo sforzo e l'intenzione,che si prefigge la creazione di questo nuovo gruppo, al di fuori del blog di Jacopo, mi pongo però due domande:
Che fine farebbe in questo caso l'attuale blog specifico, aperto da Jacopo ?
Non è il caso di sentire anche prima il parere di Jacopo in merito? ed eventuali suoi suggerimenti ?
Dico questo affinchè non si creino problemi di confusione o fraintendimenti per l'utenza interessata.
Il mio intervento è a solo scopo preventivo e non vuole assolutamente essere destabilizzante, sono come voi un sostenitore della necessità di organizzarci, come ho fatto presente in un mio intervento precedente.
Un abbraccio Idio
No chiarezza, No party!
L'unico motivo per cui è stato aperto il gruppo "Ecovillaggio in Umbria" è la chiarezza.
E' evidente a tutti che il blog non è il luogo deputato per organizzare discussioni, idee e tutto quello che ci frulla per la testa... Il gruppo poi ci consente pure di scambiarci file, il blog no!
Credo che Jacopo (che invito ad iscriversi) sia d'accordo... altrimenti suggerisca una soluzione diversa.
Il blog è essenziale per far conoscere l'iniziativa, e a quanto pare, ci riesce alla grande!
www.buonaidea.it - Le idee... una risorsa comune!
Per me va tutto bene
Ovviamente questo spazio resterà aperto come punto di partenza per altre adesioni.
Interessante l'osservazione di Arcano sul fato che gli intervenuti qui son tutti maschi.
Forse è primordiale. La tana la trova il maschio, se alla femmina piace si accoppia....:-)
Secondo argomento: il nome. Abbiamo un nome provvisorio che useremo inizialmente. Non lo dico perchè stiamo registrando il dominio. Ovviamente se non piace gli abitanti potranno cambiarlo... A noi serve solo per organizzare le fasi iniziali e pubblicare tutto, dalle foto ai progetti, alla cronaca degli stati di avanzamento.
Ciao a tutti
PS
Ho aggiunto in testa a questa pagina la visualizzazione della mappa Google del luogo dove (a Dio piacendo) sorgerà l'ecovillaggio.
A tutti i naviganti: "Cambio di rotta!"
A tutti i naviganti che si apprestano a partire per questo fantastico viaggio:
Il villaggio ha una nuova ubicazione, si trova sul pianeta Ning a questo indirizzo:
ecovillaggio.ning.com
VI ASPETTIAMO NUMEROSI!
www.buonaidea.it - Le idee... una risorsa comune!
Per andare dove vogliamo andare, da che parte dobbiamo andare!!?
Inquilini,
nella sezione "FILE" del meraviglioso accrocchio creato da Idreano, qui dentro: http://groups.google.com/group/ecovillaggio-in-umbria/files?hl=it ho caricato del materiale raccolto negli scorsi 365 giorni. Tentavamo di formare il gruppo fondante l'Ecovillaggio, poi è arrivato "Er Palazzinaro ;-)" e siamo qui!
Dateci un occhio!
La nostra visione era più intensa, primigenia e ruspante, ma buona parte dei discorsi vanno portati e messi in pratica anche nel nostro "Fantasmagorico Villaggio Ecologico" perché non diventi un semplice resort per fricchettoni annoiati.
Al prossimo messaggio che ho già in canna!
Salute, coraggio e buona sorte!
Andrea aka Arcano Pennazzi
P.S. Perché nessuna signorina ha ancora preso parola?
P.P.S. Come si chiamerà il nostro "Fantasmagorico Villaggio Ecologico"? Cominciamo ad "uscire" dei nomi?
richieste dal gruppo ecovillaggio
Ciao Jacopo,
ti comunico che il gruppo cresce e cresce bene. Al momento provo a farmi portavoce dei chiarimenti che ci aiuterebbero a sviluppare i dibattiti.
Innanzitutto ti chiedo di rispondere alle richieste di Idio nel messaggio " ecovillaggio: lavoro, terreni, edifici connessi" . Inoltre abbiamo notato molto interesse per quanto riguarda la possibilità di contribuire alla costruzione degli edifici. Puoi dirci qualcosa di più?
senza fretta ci aiuterebbe il link del gruppo in questa pagina.
Infine tutti, tutti ti ringraziano per l' opportunità che hai creato impegnandosi in una collaborazione costruttiva.
Ciao
Per andare dove vogliamo andare, da che parte dobbiamo andare!!?
Questa tavola è proprio ben imbandita! Benvenuti i vecchi! Ed hanno risposto finalmente anche le ragazze! Grandi Serena e Chiara!
Tu Jacopo non hai visto le loro risposte perché sono state postate nel Gruppo di Google, i nostri prodi tecnici sono alla ricerca del supporto perfetto per le nostre discussioni, certo è che c’è un Gran fermento! Sprizzano entusiasmo, endorfine, dopamina e sinapsi tanto che sto scrivendo sottocoperta con uno scudo spaziale in testa per non restare folgorato. Inezie che tra blog, Gruppo di Google ed altro spazio creato da Nicola non si sa più dove ci si deve scrivere… Ma ne verremo presto a capo!
Ti chiediamo Jacopo la cortesia, una volta sciolto l’arcano, di linkare in homepage sul tuo blog abbinato al link “Ecovillaggio” anche il link al “Gruppo degli Ecovilleggiatori”.
Altra domanda di cui il gruppo non ha ben chiara la risposta: quanto costerà l’incontro del 17/19 aprile? Circola un prezzo ma non si capisce se è cadauno o a stanza cioè nucleo famigliare, coppia più 1/2 bimbi per intenderci.
Ultima domanda: oltre noi che stiamo partecipando a questa discussione ci sono altre persone interessate e/o coinvolte nell’acquisto di uno dei 64 moduli abitativi? I tuoi collaboratori che stanno ai Camperi ad esempio? Non per farmi, farci, i fatti vostri ma per capire la effettive potenzialità di riuscita del progetto, ed inoltre per coinvolgere nei discorsi il resto degli inquilini.
Sciolti i dubbi parto finalmente col dirvi quel che mi preme!
Io desidero con tutto me stesso, ed anche con qualcosa che esonda da me, che mi venga consegnato brevi mano il Nobel per la letteratura e quello per la pace insieme! Ma va bene anche se ne vinco uno prima e l'altro me lo consegnano dopo qualche lustro... Volevo anche ricevere il pallone d'oro, ma per quello a 33 anni mi sento momentaneamente tagliato fuori, se non altro perché non sono tesserato per nessuna squadra...
Ecco, spero d’essermi chiarito! Gli "Accordi di base" non erano altre regole per legiferare sulla stronzaggine umana, bensì uno spunto, un ideale, un modello. Non vogliamo modello? Benissimo son convinto che faremo bene uguale! Però per quanto tecnici, precisi e lungimiranti come fate a ritenere problematico dove posteggiare l'auto!!? ;-) Le auto poi le sistemiamo tranquilli! O magari ne possediamo una in due o tre famiglie! O organiziamo un carsharing o un carpooling!
Questa mia per dirvi che non voglio passare il resto dei miei giorni relegato in un eremo stando sulla difensiva nei confronti della vita, COL CAZZO!
Io la vita la voglio finalmente prendere per le corna, riempirla di baci e cucirmela addosso proprio come piace a me!
E son convinto che i miei gusti ed i miei bisogni siano simili a quelli di un sacco d'altre persone ma la paura le frena!
Questo progetto è per chi ha smesso di arrendersi alla paura e vuole realizzare un sogno! Un Grande sogno condiviso!
Perché nonostante tutto siamo una bestia sociale, da soli siamo solo moscerini che si cacano in testa l’un l’altro, insieme siamo energia pulsante! E' un sogno per ricchi il nostro! Ricchi d'animo e risorse!
Considero Ricchezza avere, essere padroni, disporre di: Terra, Acqua, Sole, Legna ed amici con cui condividere sogni e progetti! Considero Ricchezza non dover dipendere da rate e bollette! Considero Ricchezza bere l'acqua del sindaco, farsi il pane, farsi lo yogurt, farsi il seitan (fino a qui noi Vaniglia già ci siamo) autoprodursi frutta e verdura, felicità, serenità e allegria! (Troppo spesso siamo indotti a comprare anche stati d’animo naturali, cercare fuori da noi stessi, mezzo la mercificazione, risposte alle ricchezze che abbiamo dentro. Tiriamole fuori e scambiamocele che è più fico! Questo è l’Ecovillaggio! Senza che diventi una tribù di asceti dai piedi callosi che mangiano bacche e dormono sui rami…). Guardo nel mio armadio e mi sento forte! Non mi manca niente! L’unica cosa che mi manca è il tempo per vivere...la più Grande Ricchezza di cui disponiamo nel breve passaggio terreno, il tempo! Per capire qualche cazzo di quel che succede da millenni e continuerà a succedere nel breve periodo che c’è concesso di stare da ‘ste parti. L'organizzazione sociale “urbana” ci rapina di questa ricchezza, io vedo nell’Ecovillaggio l’esperimento sociale per regalarcela! La nostra economia è fondata sullo spreco e sul bisogno di affamare la gente in modo che lavori, non è un'economia fondata sul lavoro, che la crisi porti un socialismo vero? E la città è un posto a bassisima resilienza, si dipende in tutto e per tutto dall’esterno, e quel che si impara a fare nella vita è per lo più schiacciare bottoni, con gran impoverimento di tutte le attitudini che formano la meraviglia d’essere esseri umani. Noi invece ci concederemo la grazia di sperimentare, imparare e condividere! (Ripeto: niente conversazioni intime con lo spirito di chi ci è morto e nessun incaprettamento multiplo e promiscuo osannando il santone pisellone… Ma cercare di creare un villaggio, una comunità, autonomo che si produca quanto gli occorre senza dipendere per ragioni forzose dall'esterno e rivolgersi all’esterno per migliorare (interagire, arricchirsi, scambiare, donare, ricevere)! “Dobbiamo” invertire i canoni stile cannibali della società e dell'impresa! “Dobbiamo” rispettare le differenze esaltandole! “Dobbiamo” organizzare un sistema sociale in cui il singolo si esprime liberamente al meglio delle sue potenzialità ed arricchisce la collettività!
Ho sparato un mucchio di cazzate!!? Ho detto solo cose ovvie!!? “Er Palazzinaro” fa l’harware io posso occuparmi di “software”, almeno del mio… interessa!!? Ho stracciato le palle!!? Figuratevi quando vivremo accanto!
Io credo che tutte le persone siano belle ma non riescono a vivere la propria bellezza e quella altrui perché sono per lo più sole, vivono la vita due per volta, nucleo famigliare, dovendosi difendere da tutto quello che c’è fuori. E tutti i contenitori in cui si muovono spingono a competere, vincere, arrivare prima e più in alto, quando tutto quel che gli manca è invece solo un po’ di sana socialità. Finita l’arrampicata sui vostri maroni, promesso! Spero di non averveli sgualciti…
Passo a parlare di un paio di argomenti pratici, “possibili soluzioni per abbassare il prezzo d'acquisto”:
- Mutuo collettivo? Calcolare mutuo e interessi non uno per uno ogni nucleo famigliare ma fare un unico interesse collettivo di modo che gli interessi si abbassino? Creare una sorta di gruppo d’acquisto, o consorzio di acquirenti? È possibile fare una cosa simile? Solo in Alice e il paese delle meraviglie vero?
- Autocostruzione, Jacopo s’è già espresso in merito, vedremo…
Idee e spunti per Lavori “collettivi”:
- Come accennava Jacopo collaborare con Merci Dolci, vendendo e installando impianti e attrezzature.
- Aprire un’ azienda agricola. All’interno dell’Ecovillaggio non sarà possibile perché i terreni coltivabili saranno divisi casa per casa?
- Organizzare corsi: Permacoltura, agricoltura sinergica, artigianato vario…
- Creare una scuola interna, ok è impossibile, ma un nido famiglia se ci saranno molti genitori impegnati a lavorare in esterno…
- Visto che siamo in vari a scrivere un blog, potremmo pubblicare un giornale più corposo finanziato da impianto solare fotovoltaico! Ci facciamo la corrente, ci teniamo il risparmio e col premio del conto energia apriamo una rivista! Regge?
- Aprire un ufficio di ricollocazione del lavoro sul territorio. Creare una banca dati ed un gestionale, Uno di Bollate che lavora ad Assago cambia il suo lavoro con uno che fa viceversa. Farsi appoggiare dai comuni e dalla propaganda ecologista. Un casino impossibile farlo eh? Scusate sono le 4.02…
- Aprire un ufficio di solidarietà diretta, una specie di lotto etico senza giocatori e puntate. Si versa una piccola cifra, 1 euro ogni cittadino italiano, fanno 60.000.000 di euro, la cifra è indicativa sono le 4.04… Si crea un’atra banca dati ed un’altro gestionale per cui il montepremi viene distribuito alle famiglie in difficoltà. Meglio che vado a letto eh?
Buon risveglio!
Andrea aka Arcano Pennazzi
P.S. Per Jacopo: Le ultime tre proposte balzane erano alcune delle idee che avrei voluto sviluppare nel Laboratorio dei Sogni…
ribadisco il mio punto di vista
Nicola
Ciao Arcano,
Ti voglio innanzitutto ringraziare per la passione ed il
coinvolgimento che stai dimostrando per il nostro progetto, ne abbiamo
tutti bisogno.
Sono d' ccordo con te, siamo una tavola ben imbandita.
Lo penso soprttutto perchè da quanto letto anche nelle presentazioni
ce n' è un po' per tutti i gusti.
Cercherò di rispondere brevemente a quanto scrivi dal mio punto di
vista.
La questione delle regole di base:
Mi sono già espresso in merito quindi avrai già letto qualcosa. Non ho
assolutamente paura di nulla, la mia decisione di partire con i miei
due figli e mia moglie, a 350 km di distanza acquistando casa,
cambiando lavoro mi sia testimone. A 23 anni vivevo da solo con mia
moglie e Maya, la nostra piccina. La maggiorparte dei miei amici ci
vede come pazzi, loro sono li a decidere come fare a comprare la
macchina e noi abbiamo famiglia e viviamo indipendenti.
Per rispondere, strada facendo mi è capitato di lavorare a qualche
cortometraggio, dover curare dialoghi e sceneggiatura, riprese e
montaggio. Quando sei li sulla carta ti studi l' inquadratura, i
rumori di sottofondo, la luce. Scrivi tutto dettagliatamente e ti
sembra perfetto. Arrivi sul set, sistemi le macchine da presa, le
luci, i microfoni quando un passero si avvicina al ruscello per
abbeverarsi e un raggio di sole lo irradia. Che fai? segui il
programma? No!
lo riprendi, tieni quella e getti i tuoi scritti impolverati. Succede
quasi sempre così tant' è che poi la maggiorparte dei registi col
tempo abbandona l' dea della cosiddetta sceneggiatura di ferro!
Nel caso della regia però tutti si rifanno a te, se tu decidi di
tornare sui tuoi passi si incazzano perchè si sono preparati, hanno
studiato la parte e tu perdi tempo con un uccellino.
Però l' ultima parola è solo la tua.
Nel nostro caso invece siamo un gruppo che collabora, nessuno ha l'
ultima parola per cui se si decide una strategia dettagliata poi la si
deve seguire, pena il dover ridiscutere sempre tutto a danno dei
bisogni che magari proprio come l' uccello sono più degni di
attenzione.
LA POSSIBILITA' DI TROVARCI D' ACCORDO E' INVERSAMENTE PROPORZIONALE
ALLA MOLE DI REGOLE PRESTABILITE.
Due sono quindi gli aspetti:
Il primo è che se anche si decidesse di non collaborare su niente, di
restare isolati ( ti pare possibile? a me no! ) ognuno nella sua
abitazione ma vivendo comunque nel rispetto gli uni degli altri mi
andrebbe bene comunque.
Preferisco non aspettarmi nulla lasciando aperte tutte le possibilità
offerte dal caso, mi basta questa straordinaria occasione che abbiamo,
non è assolutamente per paura, ma perchè come credo di aver già più
volte precisato mi piace pensare di essere aperto a chiunque rispetti
i principi di convivenza comune. Mi piace immaginare chessò... che in
una delle abitazioni potrebbe vivere un Arcano ( non tu! ) viaggiatore
che presenzia di tanto in tanto.
Ha acquistato un alloggio in lingotti d' oro che dice aver trovato
sepolti sotto al mare in una delle sue immersioni, uno che quando
viene però è una festa e racconta a tutti un po' di sè arricchendo il
gruppo delle sue esperienze. che facciamo, lo vincoliamo in qualche
modo. No, se rispetta le regole di convivenza civile ci piace
tenercelo com' è!
Così immagino il villaggio, un posto straordinario, immerso nel verde
dove c' è rispetto, soprattutto rispetto di ogni forma di vita. Mi
sembra già tantissimo in un mondo di criminali della sopraffazione.
Vedi noi siamo vegetariani, e se dovessi andare dietro ad un mio
modello di civiltà sicuramente vedrei questa come opportunità
alimentare, però non mi sogno neppure di mettere il non mangiare carne
come regola nel villaggio, allontanerei gli onnivori, con i quali
invece voglio avvicinarmi, anche per riuscire a discutere di
vegetarianesimo e in qualche caso convincere qualcuno del vantaggio di
questa scelta. L' apertura vince sempre.
Così nel caso del villaggio ogni regola specifica ha come controparte
la possibilità di non piacere a qualcuno, di rendergli pesante il
tutto o di dissuaderlo su un punto che magari poi non verrà mai
assolutamente applicato perchè ( vedi l' esempio dell' uccellino )
quando siamo li ( diciamo sul ciack... azione ) abbiamo ben altre
questioni a cui far fronte, si disperdono le energie quando è
indispensabile ai fini della riuscita di un obiettivo convogliare le
forze su questioni improrogabili.
Non è che non si debba parlare del software, e possiamo anche decidere
che te ne occupi tu. E che dobbiamo lavorare per gradi:
Avresti immaginato prima di intraprendere il lavoro che il gruppo
sull' ecovillaggio avrebbe avuto come messaggio centrale quello sulla
possibilità di cambiare o meno sito di appoggio?
Cazzo io no!
eppure è così, ci sono 13 risposte, è il nocciolo del gruppo
attualmente. Questo ci deve suggerire che è li che dobbiamo centrare
le nostre forze adesso perchè è li che c' è necessita.
Infatti se il sito non è chiaro, se non tutti gli iscritti sanno come
o dove iscriversi in futuro stenteremo a collaborare su tutto, ACCORDI
DI BASE COMPRESI.
Il fatto dei parcheggi per esempio io lo citavo proprio per dire
ragazzi...prima di scendere nei dettagli guardiamo alle cose più
grosse, discutere del parcheggio quando non si sa dove come costruire,
come acquistare, come dividere mi pare fuorviante, vedo che sei d'
accordo.
A mio avviso però, la questione parcheggi merita un suo spazio
comunque, come lo meritano gli accordi di base, se vengono valutati
come problemi scottanti posteranno tutti in quell' argomento, se come
io credo ci sarà più interesse verso la possibilità di autocostruire
gli alloggi, le proposte di lavoro etc, i parcheggi resteranno in
secondo piano.
Personalmente la mia idea degli accordi di base è:
Ognuno dentro di sè sta già costruendo il suo ecovillaggio, ed ognuno
lo vede simile a se stesso.
Non appena avremo determinato la possibilità di partecipare, quando
saremo li con le prime riunioni, ognuno esporrà la sua visione e si
cercheranno i punti in comune.
Ritengo però estenuante cominciare ora a discutere se fare 2 o 3
riunioni settimanali o della restrutturazione del borgo prima che il
borgo ci sia.
Adesso cerchiamo di mettere tutti gli interessati in condizione di
partecipare, il resto si vedrà.
Secondo aspetto:
Scrivi che non vorresti più dipendere da bollette o da rate.
Anch ' io come credo molti di quelli che faranno questa scelta la
penso così, ecco perchè credo che l' aspetto comunitario e di
condivisione sarà spontaneo.
Però so anche che per quanto sarà possibile impegnarsi nel ridurre le
spese al minimo fino a farle quasi sparire, ad una grande rata chi non
avrà il capitale iniziale sarà vincolato, in una parola MUTUO.
Si tratta di questioni scottanti, che impegnano per una vita intera e
che interessano in molti perchè come si deduce dai messaggi in tanti
percorreranno questa strada.
Per quanto ci si impegni nell' autoproduzione ( cosa che faccio già
qui nel mio appartamentino di fronte al porto ), per quanto si
eliminino bollette e necessità dettata da una vita alienante e priva
di senso come quella consumistica resterà sempre una rata
considerevole che dovrà essere pagata in soldi....SOLDI.
Questo aspetto apre tutta una serie di conseguenze che non sono
affatto secondarie.
Mentre per tutti coloro che dispongono della somma richiesta si può
pensare un modello come quell che tu proponi in cui il lavoro è una
sorta di circuito interno ed in equilibrio con se stesso, nel mio,
nostro caso si devono necessariamente trovare strategie di guadagno ma
non per avidità, ma per rendere possibile questo sogno che abbiamo in
comune, si deve quindi parlare di lavoro salariato anche se si cerca
di ridurlo al minimo.
Quindi, non credere che le tue proposte siano passate in secondo piano
perchè non sono interessanti, sarà la cosa più bella e stimolante
accordare i lavori in comune, per quel che mi riguarda lo considero il
piacere dopo il dovere, è che attualmente ci sono cose che hanno
dimostrato di non poter essere tralasciate se si vuole proseguire.
Le proposte che hai fatto malgrado fossero le 4 passate mi sembrano
lucide ; )
ti invito pertanto a collocarle nell' apposito spazio del sito che
sceglieremo.
Infine purtroppo non credo che la crisi condurrà ad un socialismo
reale. E' più probabile che come già sta accadendo in italia si generi
una sorta di lotta fra poveri in cui tutti incolpano tutti e ci si
scaglia contro i soggetti più deboli come immigrati e senzatetto.
Siamo nel momento del crollo e ci saranno molti feriti...il bello
verrà quando ci sarà da ricostruire un modello migliore se saremo
abbastanza forti.
L' ecovillaggio può essere preso come modello per i possibili sviluppi
futuri a me sembra già abbastanza indipendentemente da come lo
gestiremo.
Spero di aver chiarito un poco come la vedo in proposito e che il mio
messaggio abbia trasmesso la stessa carica che traspare dai tuoi.
Grazie ancora del tuo contributo e se hai tempo rispondimi perchè mi
piacerebbe molto sapere cosa pensi di quello che ti ho scritto.
Ciao Arcano
ECCO IL NUOVO, SENSAZIONALE GRUPPO DELL' ECOVILLAGGIO!!!
Nicola
Ci siamo trasferiti definitivamente su questo network:
http://ecovillaggio.ning.com
cosa aspettate?
aderite numerosi!!! Troverete tutte le info, le proposte le domande e le iniziative del gruppo che aderisce all' ecovillaggio.
Perchè dovreste partecipare?
Semplice, mentre è importante avere un interlocutore disponibile come Jacopo che ha prontamente risposto a tutte le nostre domande in merito al progetto, d' altra parte si rende necessario sviluppare fin da ora una collaborazione tra gli interessati, avere uno spazio che consenta di conoscerci, di scambiare impressioni, proposte su tutto quello che riguarda la vita all' interno del villaggio, il lavoro, le proposte, ma anche la possibilità di avere tutto il materiale raccolto fin ora suddiviso in categorie e tanto altro ancora.
Fatevi sotto!!!
vi aspettiamo
PUBBLICIZIAMO L' ECOVILLAGGIO?
Ciao Jacopo, ho già proposto la cosa al gruppo e vorrei il tuo parere,
mi sembra di capire che i permessi per le costruzioni ci siano e che a questo punto si attendano le adesioni sufficienti a far partire il finanziamento.
Mi chiedo allora, cosa ne dici di cominciare a dare visibilità al progetto cercando di promuoverlo il più possibile?
Il gruppo potrebbe creare un banner per stradalternativa, si potrebbero contattare i portali degli ecovillaggi...insomma...lo pubbliciziamo?
Colgo l' occasione per invitarti nel network a dare un occhiata
ecovillaggio.ning.com
un abbraccio...facci sapere.
Ecovillaggio - Dialogo-proposta "aperto" con Arcano e Nicola
Cari Arcano e Nicola, ho trovato i vostri interventi estremamente interessanti, me li sono stampati e riletti con calma.
Li ho letti con la mente e ho cercato di assecondare i “ pensieri della mente”, e li ho letti con il cuore e ho lasciato andare i “pensieri del cuore”, questo per cercare di coglierli il più possibile in senso olistico.
Vi propongo quindi le riflessioni in merito che desidero evidenziare.
Io sono fermamente convinto che alla base della riuscita di un grande progetto ci debba essere un grande ideale di fondo, e quando un progetto accomuna più persone questo ideale deve essere lo stesso per tutti, e sottolineo per tutti.
Ebbene, voglio essere estremamente sincero, se non avessi percepito in voi questo ideale che ci accomuna, se non lo avessi percepito in Jacopo, e nelle persone che sono finora sono intervenute, io non mi sarei buttato anima e corpo in quest’avventura dell’ecovillaggio.
Siccome ho sperimentato cosa significa "buttarsi", dalle botte sui denti che spesso ha rimediato, prima optare per questa scelta, ho voluto conoscere le realtà nascenti o esistenti in Italia.
Tutte quelle che ho potuto conoscere, le ho esaminate attentamente, cercando di farlo nel modo più oggettivo possibile.
Vi posso dire senza entrare nei dettagli che ho incontrato realtà per certi versi più affascinanti, più “comode” dove gran parte del lavoro era già fatto, più organizzate e consolidate, più vicine a dove abito ...... eppure... alla fine nonostante tutto... la proposta di Jacopo aveva un qualcosa in più.
Un qualcosa che non apparteneva alla logica del comune pensare.
Sono stato preso da mille dubbi.
Se mi fossi basato su una scelta del tutto razionale, la proposta di Jacopo non l’avrei sicuramente presa in considerazione.
Ma quando “al pensare razionale” ho voluto aggiungere “il pensare del cuore” (senza comunque tralasciare il pensare razionale) , i dubbi sono completamente spariti.
Sono consapevole di potermi sbagliare, so quanto bravo sono ad autoingannarmi, o come si suol dire dalle mie parti, a “menarmela”.
Ma di una cosa sono certo: solo quando scrivo in questo blog io mi sento ” veramente a casa” fra gente semplice che non se la " tira", che nella stragrande maggioranza condivide i miei ideali e le mie speranze.
Dopo tanto vagabondare, io sento, o meglio intuisco che Alcatraz è la mia “ Itaca”
E mano a mano che approfondisco la vostra conoscenza ne sono sempre più convinto.
Non pensate che non veda i miei e i vostri difetti, le differenze, i limiti di ognuno di noi,
li vedo bene.
Ma il grande ideale di fondo che ci accomuna, la costante ricerca di incontrarci sinceramente, la lealtà , la sincerità, la ricerca di rispetto, che si percepisce nella stragrande maggioranza degli interventi, tutto questo trascende oltre ogni cosa.
Ma allora dove sta il problema ? Il problema sta nel portare nei fatti concreti questi ideali.
Il testo di una canzone del grande Giorgio Gaber diceva: “... un’idea, un concetto, un’idea fin che resta un’idea è soltanto un’astrazione. Se potessi mangiare un’idea avrei fatto la mia rivoluzione...”
Questa a mio parere dovrà essere la nostra rivoluzione, la nostra grande sfida: riuscire a portare nel piano pratico, nei fatti i nostri ideali comuni.
Ho ravvisato nei vostri interventi questo intento,questa consapevolezza, che traspare per esempio nel vostro dibattito “sulle regole che per certi versi non vogliono essere regole”.
Comprendo in questo senso le ragioni, le motivazioni di fondo dell’insistere di Arcano e condivido la sua preoccupazione.
Su questa tematica importantissima, direi fondamentale, molto probabilmente ci scontreremo, proprio per questo a tutti sarà richiesto uno sforzo supplementare per trovare una via comune, che potrebbe venire anche da nuove idee. I mezzi e le qualità morali per farcela li abbiamo fra le mani, sta a noi farne un buon uso.
Riflettendo sul vostro dibattere, mi è venuta un’idea:
Perché non pensare per il futuro ecovillaggio a una ” mini costituzione” o meglio, a una “dichiarazione di intenti” con pochi articoli, solo quelli necessari a fissare gli ideali comuni che tutte le persone si impegneranno a perseguire all’interno del villaggio.
Dove, si faccia bene attenzione, non sarà richiesto il completo adempimento agli ideali, ma unicamente la propensione, l’intenzione di andare verso questi ideali.
Riguardo a questa cosa con ” il gruppo ecovillaggio” qualcosa è già stato abbozzato, a mio parere dovrebbe essere il primo o fra i primissimi punti da affrontare.
Concordo con Nicola sulla necessità di lavorare per gradi, stabilendo quanto prima un’ ordine di priorità.
Con gente come voi, comunque vada, io ci provo !!!!
tutti a bordo della nave, direzione ecovillaggio
Grazie Idio abbiamo bisogno di mettere il cuore e la testa in quello che facciamo.
Io sono pronto a dare tutto per la mia famiglia e non c' è pena che non sopporterei. Vedere l' affitto che ti prosciuga le ultime goccie di sangue, impegnarsi in un mutuo a vita non mi ferisce se poi arrivando a casa li vedo giocare e mi chiamano...babbooooooo...e io mi sdraio e guardo il mondo da prospettive che erano sepolte nelle memorie più antiche e tutto ritorno gioco, miracolo dell' esistenza. Ma qui si parla di altro. Non si tratta di sopportare un lavoro. Stiamo parlando di un impresa degna di questo nome.
Siamo abituati a sentire storie di templari, di castelli e di draghi ma sono metafore che raccontano eventi come quello che stiamo intraprendendo noi. Sara dura? sara come il vento in faccia ai navigatori che trasportano i segreti del domani verso le terre vergini in lontanaza. Ci stringeremo terremo duro e se alla fine cederemo per quanto mi riguarda ne sarà valsa la pena.
Anch' io sono abituato a vivere e decidere col cuore ma per meglio navigare in questo mondo ho imparato ad affilare la mente, nel gruppo che abbiamo messo in piedi ce n' è per tutti. C' è chi si intende di informatica, chi di teatro, chi di esperienze analoghe al villaggio, abbiamo donne e uomini, molto bambini...è una truppa meravigliosa, ultimamente ci manca però la compagnia di un progettista edile che si è già dimostrato fiero ed efficace più volte!
Ti stiamo aspettando!!!
Avevamo un discorso in sospeso che è stato già riaperto nella piattaforma che abbiamo scelto.
attendiamo il tuo contributo.
ecovillaggio.ning.com/
Cari amici, integrazioni e risposte alle domande.
CARISSIME
CARISSIMI
ecco le risposte alle ultime domande, alcune già pubblicate le ripubblico perché ormai si sono perse nel mare dei commenti e possono interessare ad altri.
Per i nuovi arrivati: esiste un gruppo di discussione su ecovillaggio.ning.com/
per chi vuole approfondire il dibattito su questioni connesse alla convivenza e all'organizzazione di condominio-ecovillaggio.
Si tratta di un'iniziativa ottima di un gruppo di persone interessate a scambiare idee con altri potenziali abitanti e costituire un nucleo promotore.
Alcatraz si occuperà di costruire le case e le strade ma poi toccherà a chi ci andrà a vivere decidere come organizzare parecchi aspetti di interesse collettivo (gestione spazi comuni, orti privati, spese condominiali, prezzi attività di ristorazione e ospitalità, visto che nel progetto ci sono 8 camere con bagno e un bazar-bar-punto ristoro di proprietà comune).
Questo spazio resta invece a disposizione per avere informazioni per quanto riguarda le questioni tecniche relative alla progettazione e alla costruzione. Qui aggiornerò via via le informazioni col procedere della realizzazione.
Qualcuno chiede se è il caso di pubblicizzare questo progetto.
Credo certamente di sì. Potremo così diffondere l'idea di costruire ecovillaggi, raccogliere consigli e trovare persone interessate a partecipare fattivamente a questo progetto.
CORSO 17-19 APRILE
AGGIORNAMENTO
Il seminario è incentrato sull'informazione sull'organizazione del progetto e le scelte di bio architettura, architettura passiva, permacultura, che vogliamo attuare nella realizzazione di questo ecovillaggio. Saranno relatori l'architetto Los, l'ingegner Fauri e io. Ci sarà poi spazio per discutere su alcune scelte di fondo sulla gestione degli spazi comuni e le regole di condominio.
Il costo del corso + pensione completa per 2 giorni in camere a più letti è di 400 euro.
RISPOSTE ALLE DOMANDE
Ecovillaggio cubature, soldi, lavoro e connessi
Caro Idio
grazie per la puntualità e chiarezza delle tue domande.
Cerco di fare un quadro complessivo della situazione.
Abbiamo approvati sul piano regolatore 5000 metri cubi più altri 1300 mq circa di esistente (ruderi o scheletro di casa)+ sono da calcolare serre solari, spazi tecnici eccetera.
Non ci sono spazi per uffici previsti come cubatura supplementare. Non ci sono indicazioni nel piano regolatore su orti o simili.
Abbiamo un certo volume da adibire a spazi comuni. Sull'uso da fare di questo spazio potremo discutere nell'incontro a Alcatraz. Ovviamente su queste questioni il parere di chi dovrà abitarci è essenziale. Si può decidere di fare uno spazio per le feste più grande o uno per gli uffici più grande, oppure uno spazio dove di giorno si lavora e poi con mobili a scomparsa, sparisce tutto e diventa una sala per ballare. Le scelte sono diverse e dal punto di vista mio quel che preferiscono coloro che abiteranno l'ecovillaggio va bene. E' solo una questione di costi.
Per quanto riguarda i laboratori artigianali o commerciali non sono previste dal piano regolatore attività economiche oltre l'agricoltura e il turismo. Comunque c'è la possibilità di comprare terreni nelle vicinanze e di ottenere l'autorizzazione alla costruzione di capannoni agricoli e simili.
Nelle vicinanze ma fuori dalla visuale dell'ecovillaggio in quanto esso guarda verso una valle che è interamente di Alcatraz e per il resto è bosco vincolato. Si vedono solo in lontananza terreni di altri proprietari.
Ovviamente se si dovesse decidere di costruire un capannone vicino all'ecovillaggio anche questo dovrebbe essere progettualmente condiviso...
Tra i miei impegni c'è quello di non costruire e permettere che si costruisca qualche cosa negli immediati dintorni. Rischio comunque minimo in quanto quasi tutta l'area è vincolata come bosco (protetta dall'UE come Sito di Interesse Comunitario) o come area preboscata o come rimboschimento. L'indice di edificabilità è zero. Volendo decidere di costruire un capannone i punti sono pochissimi e le cubature possibili minime e bisognerebbe realizzare una struttura invisibile, il che si può fare. (la parola capannone ricorda qualche cosa di orrendo. Si potrebbe chiamarla costruzione agricola non abitativa). In ogni caso parliamo di qualche cosa di piccole dimensioni.
Per quanto riguarda l'autocostruzione.
Sto trattando con un'entità che dovrebbe gestire tutta l'operazione e che ci darebbe grosse garanzie sul piano etico e professionale.
Sono persone interessate a nuovi criteri costruttivi sia dal punto di vista tecnico che gestionale.
E sono disposti a offrirci una contabilità trasparente di tutto il processo.
Sarebbe secondo me molto risolutiva questa soluzione perchè ci libererebbe da una serie di problemi non piccoli.
Il problema dell'autocostruzione è più che altro professionale. Alcune strutture come le case di paglia si possono in effetti costruire con una squadra non professionale ma lo stesso non vale per altre parti essenziali del progetto e per le case con 2 piani (piano terreno e primo piano) che richiedono strutture più complesse. Quindi la questione dell'autocostruzione si potrà porre per una parte del progetto. E comunque è una bella gatta da pelare perchè bisogna trovare un modo per valutare il valore del lavoro. Se io conteggio il mio lavoro come quello del mio vicino di casa che fa il muratore da 3 generazioni è un problema, perchè alla fine le case sballano i costi. Altro discorso se io dico: la casa la compro grezza e me la finisco da solo. Se il pavimento è dritto o storto sono cavoli miei. Ma una serie di cose, tipo i muri esterni, devono avere caratteristiche standard, perchè non si può rischiare che uno ti fa una cosa orrenda di alluminio anodizzato con intarsi di cacca fritta vicina a casa tua.
Comunque è importantissimo notare che al contrario di quel che viene da pensare la casa in sé non rappresenta la maggior parte dei costi.
Oggi si può costruire una casa super ecologica al di sotto dei 1000 euro a mq. Il prezzo che abbiamo calcolato supera invece i 3000 euro a mq.
Le voci più corpose oltre alla casa che compri sono:
Costo terreno.
Costo iter burocratico per le autorizzazioni fin qui ottenute (tanto per rendere l'idea sono 17 anni che paghiamo tecnici e carte bollate).
Costo della progettazione e tasse di costruzione.
Costo infrastrutture (teleriscaldamento, strade, sistema idrico, potabilizzatore, sistemazione esterni, sistema fitodepurazione fogne)
Costo spazi collettivi.
Poi è ovvio che possiamo trovare varie soluzioni. Ma molte le possiamo trovare semplicemente sperando nella voglia di collaborazione. Ad esempio dipingere i muri non è difficile. allora se dieci famiglie prendono la casa non dipinta possono poi incaricare un acquirente di dipingerla. Ma questo discorso è più semplice farlo per contrattazione diretta che centralmente. Perchè se avviene centralmente entrano in gioco i costi per i controlli e le verifiche e alla fine mi costa di più fare una cosa in autocostruzione che se chiamo una ditta unica che fa tutto. Perchè lì gestisco un solo rapporto e non ho discussioni.
Spero di aver fatto capire il problema. L'autocostruzione è molto bella ma molto difficile da applicare. Sopratutto un'impresa non è lo strumento adatto. L'autocostruzione va bene se c'è una cooperativa che l'autogestisce. Se devo pagare un manager per gestire le discussioni di un gruppo di autocostruzione mi saltano i costi. Allora una soluzione potrebbe essere di costruire una cooperativa tra chi si vuole autocostruire la casa... Così i problemi vengono autogestiti dai costruttori-compratori e l'impresa che gestisce l'insieme del progetto è fuori...
Non so... E' un'idea che butto lì... Bisogna poi vedere se questo gruppo con cui sto trattando accetta un'ipotesi del genere.... Ma a naso mi sembra più digeribile...
Spero di essermi spiegato....
Sopratutto mi piacerebbe essere riuscito a spiegare il mio punto di vista.
Sono anni che lavoro a questa idea e ho incontrato muri dopo muri. Ho dovuto adattare il progetto, spostarlo, rispostarlo, ripensarlo tutto, ripartire da zero... Io voglio riuscire ad andare in porto e allora valuto le possibilità teoriche e cerco di metterle daccordo con quelle pratiche.
C'è il meglio possibile e c'è il possibile ora, qui...
E vorrei porre anche una altro problema a proposito di autocostruzione.
Quest'estate sicuramente non avremo ancora iniziato i lavori.
C'è un rudere da tirare su, una serie di lavori preaparatori quantomeno, c'è una valle, c'è una casa a 400 metri dall'ecovilaggio di 300 mq, arredata con cucine, frigoriferi e tutto. C'è spazio per tende e roulottes...
Sarebbe un esperimento interessante tirare fuori un ecovillaggio di tende per agosto... Probabilmente si riuscirebbe a produrre in termini di soldi di più che a fare i muratori... Stiamo parlando di un culo pazzesco... Ma sono cose che la maggioranza di noi è più brava a fare che a tirar su muri dritti...
E a settembre ci sono centinaia di quintali di erbe officinali e frutti maturi....
Quel che voglio buttar lì è che ci sono vari modi di autofinanziarsi la costruzione di una casa e autocostruirla.
E sarebbe anche un bel banco di prova per capire se dall'ecovillaggio potrebbero uscire veramente dei soldi e come potrebbe essere il lavoro...
Certo è un bel rischio... Potrebbe finire a rissa prima di iniziare...
Insomma un gran casino nella mia testa.
spero di avervelo comunicato.
RISORSE AGRICOLE E ERBORISTICHE SPONTANEE
Ecovillaggio: dispnonibilità di frutti spontanei
Vero la rosa canina è molto apprezzata come fonte di vitamina C.
Poi ci sono le bacche di ginepro.
I germogli di rovo e le more da essi prodotte.
Si trovano in quantità industriali achillea, iperico, menta selvatica, bardana, cardi vari, primule, violette, equiseto, felce, ginestre, querce, aceri, carpini, biancospini, pan di vipera, orchidee selvatiche (quelle piccole, rosa-viola, ma sono protette). Questo è il poco che so. Ma tutte le piante a questa altezza 300-600 metri sono al massimo della loro forza e credo ce ne siano centinaia utilizzabili per erboristeria e alimentazione.
Dal punto di vista alimentare oltre alle more e alla rosa canina ci sono sorbi, cornioli e una enorme quantità di mele e ciliege selvatiche che nessuno raccoglie.
Vitalbie. Asparagi selvatici e erbe di campo in genere.
Funghi.
Tartufi bianche e neri.
Ricordo comunque che il problema non è reperire i frutti e eventualmente trasformarli ma riuscire poi a vendere i prodotti. Le nostre esperienze con ciliegie, mele e cornile è che il costo di raccolta è alto, quindi poi il prezzo della marmellata è alto ed è difficile trovare amanti di queste marmellate anche se dal punto di vista delle sostanze che contengono sono veramente eccellenti incontrano poco i gusti delle persone... Forse bisognerebbe provare a creare dei mix con fruta bio coltivata e frutti selvatici di modo di abbassare il prezzo e rendere più accessibile il gusto.
Cercasi cerino disperatamente...
Estrapolo da ning: Permettetemi di dirvi che prima di lanciarci come stiamo facendo dovremmo capire Jacopo come intende agire, perché buona parte dei lavori mi pare d'aver capito li farà progettare e realizzare fuori, anzi l'ecovillaggio in toto. Che a questo punto non è più un ecovillaggio ma un villaggio ecologico, un ecovillaggio è un'altra cosa, è una struttura sociale abitativa molto più solidale e comunitaria, che si studia, si va a vedere terreno, ruderi, posizione, si fanno vari sopralluoghi, si compra e si recupera o costruisce insieme. Un ecovillaggio non è un business per quanto etico ed ecologico di un singolo, di un impresa, o di un gruppo immobiliare. E' il business collettivo di chi insieme lo crea, partendo dalla visione ed arrivando a gettare malta e batter chiodi. Ma va bene anche così perché di Jacopo mi fido!
Jacopo vuole realizzare l'hardware perché a lui preme far vedere a chi fa impresa che è possibile e più conveniente farla in un altro modo. A me piace una cosa che nasce più dal basso e si sviluppa grazie al lavoro collettivo. Io sono un inguaribile Ricchioncello cui piace il software! Poco male comunque, in tanti arriviamo dalla città e già il villaggio ecologico è un passo da giganti!
Quindi il 17-19 aprile a 400€ chi c'è? Noi ci siamo! Ma non abbiamo capito se venendo con tutta la famigliola spenderemo oltre i 1.000€... già 400€ mi sembrano uno sproposito. Certo Alcatraz ci accoglie e ci sfama per due giorni ed è sacrosanto pagare! Ma non capisco perché un condomine, perché questo saremo, debba seguire un corso e pagarlo pure!!? Un corso per abitare!!? Chiedo lumi!
Notte a tutte/i!
A.
Caro Arcano
non è un corso per abitare. E' un seminario su come si costruisce ecologico, su come si struttura un luogo per vivere in modo non isolato, su quali criteri intendiamo muoverci.
Ci sara Los, ecoarchitetto e Fauri che insegneranno la scienza, io mi occuperò delle questioni sociali e poi ci saranno attività collaterali con Gabri, Eleonora, Corrado e Angelo.
Ci sarà anche lo spazio per incidere nel progetto con proposte...
Il costo del corso è determinato dai costi di organizzazione.
Come sempre esistono borse di studio per chi non ha denaro ed è disposto a lavorare lavando i piatti.
Per quanto riguarda la distinzione tra ecovillaggio e villaggio eco puoi inserirla nel vocabolario che spero realizzerai visto che sei un grafomane. Allo stato attuale io penso che ci siano varie forme di ecovillaggio. E comunque tu parli più di una comune che di un ecovillaggio. Comunque se vorrai sporcarti le mani con i chiodi e la malta ne avrai occasione anche nel nostro ecovillaggio...
La differenza sta nel modo di gestire il progetto (e qui cogli il mio modo di vedere). Questo ecovillaggio è aperto a chi vuol partecipare dall'inizio, e questo blog lo dimostra, e condividera la progettzione. Ma è anche aperto a chi non può occuparsi di costruire la casa perchè ha un lavoro che glielo impedisce...
Vero però che non è un progetto gestito in modo assembleare.
Un tale progetto avrebbe richiesto di mettersi assieme 19 anni fa quando ho comprato la terra e iniziato a lavorare al progetto e per ottenere le autorizzazioni.... Ai tempi ci provai ma non c'erano le condizioni... e forse molti si sarebbero stancati di aspettare 19 anni per iniziare a concludere qualche cosa... E comunque non è un caso se un progetto simile, per misura, non è stato ancora realizzato da nessuno in Italia. E' proprio difficile gestire un'impresa così assemblearmente a partire dall'acquisto del terreno e dall'ideazione.
Purtroppo a lavoro sono abituato a ricevere ordini precisi...
Caro Jacopo,
il non conoscersi ed il non specificare, porta con una facilità imbarazzante a creare dubbi e crucci.
Che palle dover specificare sempre tutte cose... perché non abbiamo ancora attivato la funzione telepatica?
S'aggiunga, a intruppare la comunicazione, che un po' ci si parla di quà nel tuo blog ed un pò di là nel forum http://ecovillaggio.ning.com/ l'entusiasmo c'ha presi per mano e siamo già alla revisione 4 del progetto...! Un altro mese e stiliamo il Nuovo Protocollo di Kyoto 3.0...!
C'è Fermento Jacopo! Pulsione Creativa! Voglia di Fare! Manca un pizzico di organizzazione per non disperdere tutta questa Energia Positiva!
Manca chiarezza si sollevava nel forum, niente di grave, ma per sapere dove vogliamo andare, bisogna sapere da che parte dobbiamo andare... e 400€ specie di questi tempi che c'è stata una grave moria delle vacche a noi ci fanno specie... Totò docet!
Chiarezza Jacopo! Io non ne sono capace, io sono Arcano, io scrivo poesie... Te la consiglio perché non è la prima volta che fiuto nel tuo blog storcimenti di naso per i prezzi dei corsi. D'accordo con te che è ora di finirla col pensare che le cose giuste, buone, etiche ed ecologiche debbano essere gratuite, perché coi coltellini svizzeri inceppati non potremo mai tenere testa a chi lancia razzi fotonici e magli rotanti, però sarà per cultura o per pigrizia qua si aspetta sempre l'avvento del nuovo Messia e dicono non faccia fatture...
Chiarezza Jacopo perché è da 4 anni che sono Innamorato di Alcatraz ma non ho ancora ben capito come integrarmici ed interagirci, forse per altre persone è così... Miagolo nel buio ma già collaboro con la Liberà Università di Alcatra da un pezzo! E' che mi sento potrei farlo meglio! E potrebbe diventare parte integrante del mio lavoro! E di altre persone! (Qui più che chiarezza da parte tua probabilmente c'è il mio comprendonio che è troppo lento, ma sono stato illuminato da una voce divina che mi ha detto: "Ad Alcatraz nessuno ti dirà che c'è da fare questo e ti dirà di farlo, ci sono delle cose da fare e ci si prende la responsabilità di farle!"
Scrivevo di là nel forum "...non ti far prendere dai crucci e dai dubbi!
Jacopo a volte risulta dispersivo (come tra l'altro lo sono io), ma non l'ho mai (lo conosco dall'agosto '05 e spesso ci ho avuto a che fare per varie iniziative e progetti) visto agire in malafede". E col tuo ultimo messaggio hai sciolto ogni dubbio!
Credo, spero vivamente, ogni misunderstanding sia risolto!
Sia per i membri del forum, che per te, col mio precedente messaggio potevo risultare sibillino.
Salute a tutti e appresto!
Andrea aka Arcano Pennazzi
RACCOLTA DATI PROGETTO
Ciao Jacopo, nel network dell' ecovillaggio habbiamo costituito un gruppo che si occupa delle questioni edilizie, uno sulla promozione del progetto ed uno in fase di costruzione.
Tra le altre cose il gruppo edile cerca di raccogliere ed organizzare i dati del progetto in modo chiaro e pratico.
Il primo elaborato che ne è uscito potrebbe essere utile anche al blog. Quello che ti chiediamo laddove fosse possibile è di completare le parti mancanti.
STATO DEL PROGETTO.
Abbiamo approvati sul piano regolatore 5000 metri cubi più altri 1300 mq circa di esistente (ruderi o scheletro di casa)+ sono da calcolare serre solari, spazi tecnici eccetera.
A – DESCRIZIONE GENERALE DEL LUOGO
Il posto che abbiamo scelto per questo ecovillaggio, dove abbiamo già la destinazione e la cubatura sul piano regolatore, domina una valle meravigliosa che si sviluppa lungo il corso di un piccolo torrente. Verde a perdita d'occhio, sulle colline. Boschi e oliveti. L'ecovillaggio ha intorno 200 mila mq di verde e confina con il parco di Alcatraz: altri 3 milioni e mezzo di metri quadrati di alberi sassi, rampicanti, cespugli e erba.
Silenzio e canti di uccelli.
Se non vi piace la roba bucolica non veniteci.
Potreste sentirvi male.
Questo per quanto riguarda il dove.
Al momento ci sono solo ruderi e una casa in costruzione per un totale di 1200 mq.
B – DISTANZE DAI SERVIZI
L'ospedale, un cinema, un teatro e alcune scuole superiori si trovano a Umbertide, meno di trenta km, senza un solo semaforo. Ospedale regionale a Perugia 45 km circa (l'ospedale, Perugia è più vicina), quasi tutta super strada a 4 corsie. A Perugia si trovano anche tutte le scuole superiori e molte facoltà universitarie oltre a notevoli biblioteche.
Scuole elementari e medie, banca, supermarket, farmacia, veterinario, consorzio agrario, distributore, edicola, tabaccheria, parrucchiere, ristoranti, pizzerie, tennis, campo di calcio, palazzetto sportivo locale, casa del popolo, entro una quindicina di chilometri o poco più.
Ci sono 26 linee telefoniche ad alta velocità.
C – CUBATURE E SUPERFICI PREVISTE DAL PIANO REGOLATORE
Abbiamo approvati sul piano regolatore 5000 metri cubi più altri 1300 mq circa di esistente (ruderi o scheletro di casa)+ sono da calcolare serre solari, spazi tecnici eccetera.
Cubature per costruzioni ad uso: ( da completare )
-Abitativo…………………………………...............mc
-Comunitario……………………………................mc
-Commerciale…………………………….............mc
-Artigianale………………………………...............mc
-Agricolo classico………………………...............mc
-Agricolo intensivo(orti serre)… ..........................mc
-Altri usi eventuali……………………...................mc
(inserire i dati forniti e che perverranno)
Superfici terreni destinati ad uso:
-Abitativo……………………………………...........mq
-Comunitario………………………………...........mq
-Commerciale…………………………….............mq
-Artigianale……………………………….. ...........mq
-Agricolo classico………………………..............mq
-Agricolo intensivo(orti, serre) …........................mq
- Boschivo…………………………………… .......mq
- Altri usi eventuali…………………….................mq
D – RISORSE OFFERTE DAL TERRITORIO CIRCOSTANTE
c' è disponibilità di frutti spontanei
Poi ci sono le bacche di ginepro.
I germogli di rovo e le more da essi prodotte.
Si trovano in quantità industriali achillea, iperico, menta selvatica, bardana, cardi vari, primule, violette, equiseto, felce, ginestre, querce, aceri, carpini, biancospini, pan di vipera, orchidee selvatiche (quelle piccole, rosa-viola, ma sono protette). Questo è il poco che so. Ma tutte le piante a questa altezza 300-600 metri sono al massimo della loro forza e credo ce ne siano centinaia utilizzabili per erboristeria e alimentazione.
Dal punto di vista alimentare oltre alle more e alla rosa canina ci sono sorbi, cornioli e una enorme quantità di mele e ciliege selvatiche che nessuno raccoglie.
Vitalbie. Asparagi selvatici e erbe di campo in genere.
Funghi.
Tartufi bianche e neri.
E – EDIFICI AD USO ABITATIVO
1)Le costruzioni saranno ecologiche, con isolamento termico, pannelli solari, impianto idrico duale, raccolta del'acqua piovana eccetera... Insomma il massimo che si possa realizzare.
2) Ogni modulo comprende 2000 mq di giardino, di cui 50 a orto, 50 a frutteto, il resto olivi, prati pascoli e bosco. Orto e frutteto avranno un sistema di irrigazione a goccia temporizzato comune. Ogni famiglia avrà quindi terreno sufficiente per i propri fabbisogni alimentari che potrà usare direttamente o dare in gestione a un eventuale orticultore ricevendone in cambio parte del raccolto.
3)Compresa nella proprietà di uno o più dei 64 moduli disponibili da 50 mq, 64mq 80mq, chi compra avrà la comproprietà (stile condominio) di una serie di spazi comuni: lavanderia , sala giochi per bimbi, sala feste, laboratori per artigianato, piscina riscaldata coperta, piscina fredda, bar-ristoro-bazar con 8 camere da letto, impianto fotovoltaico, impianto eolico (se le misurazioni del vento daranno esito positivo), parco condominiale di 70.000 mq. Questa proprietà in percentuale sugli spazi comuni potrebbe rendere del denaro e così coprire tutte le spese condominiali, di riscaldamento e fornire forse addirittura un piccolo utile.
4) Il costo di ogni modulo di 50 mq, più frazione di un sessantaquattresimo della proprietà degli spazi condominiali, dovrebbe essere inferiore a 160 mila euro. Ovviamente i conti definitivi si potranno fare con i progetti e i preventivi in mano. I 50 mq si intendono come calpestabile reale. Senza cioè l'uso di quei parametri per i quali vengono conteggiati giardini, muri eccetera come metratura. Parliamo di 50 mq reali di abitazione (di calpestabile) per ognuno dei moduli.
Una persona ovviamente può comprare più di un modulo. Il prezzo comprende 2000 mq di terreno, in parte intorno a casa in parte poco distante (orti, frutteti, bosco) e una quota dell'insieme delle proprietà in comune.
5) Sarà possibile, e verrà contrattata a parte, la possibilità che alcune case siano costruite in autocostruzione con un risparmio sui costi di acquisto.
F – EDIFICI AD USO COMUNITARIO DI PROPRIETA’ COMUNE
-lavanderia
-sala giochi per bimbi
-sala feste
-laboratori per artigianato
-piscina riscaldata coperta
-piscina fredda
-bar-ristoro-bazar con 8 camere da letto
-impianto fotovoltaico
-impianto eolico (se le misurazioni del vento daranno esito positivo)
-Spazio ufficio collettivo.
-parco condominiale di 70.000 mq.
Questa proprietà in percentuale sugli spazi comuni potrebbe rendere del denaro e così coprire tutte le spese condominiali, di riscaldamento e fornire forse addirittura un piccolo utile.
Abbiamo previsto alcune sale che gli abitanti decideranno come organizzare. Questa parte della progettazione la si vedrà insieme negli incontri che organizzeremo così da creare una progettazione condivisa.
G – SPAZI ESTERNI COMUNI
acqua
Abbiamo valutato sia meglio costruire un invaso dove accumulare l'acqua per la stagione secca e poi potabilizzarla con un filtro a caduta in sabbia e carbone. L'uso di acqua non potabile per gli scarichi dei wc dovrebbe dimezzare i consumi idrici. Il riutilizzo dell'acqua degli scarichi dovrebbe poi, grazie a un sistema di fitodepurazione, fornire irrigazione per l'agricoltura.
piazzetta
Nel plastico, al centro si vede un portico, ci sono anche panchine e una fontana. Via via che il progetto procederà pubblicheremo disegni dettagliati.
parcheggi
Condivido le preoccupazioni.
Nella foto del plastico si vede a destra la strada d'ingresso. Subito ci sono dei parcheggi. Altri sono previsti sulla sinistra in alto per dare accesso alle case più alte.
Le stradine interne comunque dovranno essere di larghezza sufficente al transito delle auto per traslochi e simili.
Io ho previsto la possibilità di avere auto elettriche colletive all'interno... Ma poi bisogna ricordarsi di riportarle al parcheggio... Ci si riuscirà?
Comunque su questo punto bisognerà poi vedere cosa penseranno gli abitanti dell'ecovilaggio dopo una settimana di pioggia.
H – SPAZI ESTERNI AD USO PRIVATO DI OGNI EDIFICIO
Ogni modulo comprende 2000 mq di giardino, di cui 50 a orto, 50 a frutteto, il resto olivi, prati pascoli e bosco. Orto e frutteto avranno un sistema di irrigazione a goccia temporizzato comune. Ogni famiglia avrà quindi terreno sufficiente per i propri fabbisogni alimentari che potrà usare direttamente o dare in gestione a un eventuale orticultore ricevendone in cambio parte del raccolto.
I – MATERIALI COSTRUTTIVI IMPIEGATI ( da completare )
Dati previsti dal progetto:
- Descrizione generale:
Materiali specifici e caratteristiche tecniche:
-Laterizi:
-Legnami:
-Materiali per pavimenti:
-Materiali per rivestimenti:
-Pietre naturali:
-Materiali per fognature, canne fumarie ecc:
-Materiali metallici:
-Materiali per fondazioni:
-Materiali per impermeabilizzazioni:
Oli, vernici, colori:
-Vetri vetrocamera e cristalli:
- Materiali per infissi, scuri, porte e ferramenta:
- Materiali per impianti elettrici:
- Materiali per impianto idrico sanitario:
-Materiali per impianto riscaldamento:
-Materiali per intonaci esterni ed esterni:
-Materiali per lattoniere (grondaie, pluviali, ecc.)
-Altre eventuali:
L – IMPIANTI TECNOLOGICI – BIOECOLOGICI
-connessione ad alta velocita'
Telecom ha già montato un ripetitore con 26 linee ad alta velocità. In alternativa c'è copertura per il segnale wireles (si scrive così?), offerto da un'azienda specializzata.
-impianto fotovoltaico
-impianto eolico (se le misurazioni del vento daranno esito positivo)
Quel che mi chiedi esula dalle possibilità
di questo momento.
Parte delle risposte le metteremo assieme per l'incontro del 17-19 aprile. Parte, verranno via via che il progetto avanza.
Qui ci sono domande che ci si pone quando si è arrivati oltre la progettazione definitiva...
In particolare comunque tutto il blocco iniziale sulla cubatura non ha senso: abbiamo solo un'autorizzazione per 5000 mq di ecovillaggio. Punto. Le specifiche non ci sono.
lo so...lo so...
Abbiamo pensato a questo schema per raccogliere tutti i dati sparsi nei vari messaggi e negi aggiornamenti ma si cercava soprattutto di individuare tutte quelle informazioni necessarie a definire lo stato di un progetto ( anche quelle che per ora non hanno senso ) per creare una struttura in cui collocarli man mano che si fossero definiti.
In questo ci pare funzioni.
Il lavoro è stato fatto da più persone, Idio ( che è progettista edile ) ha buttato giù la struttura base e sono poi state compilate le voci a cui potevamo rispondere.
Nel documento originale infatti il titolo "stato del progetto" era evidenziato dalla dimensione maggiore del carattere che si è persa nel messaggio. Quel che chiedevamo era di controllare se tra i vari copia ed incolla ci fossimo persi dei pezzetti per strada tra le cose note fino ad ora ,ma mi pare di capire che abbiamo aggiunto tutto.
Quando lo abbiamo concluso ci siamo detti: " visto che per noi alla fine era difficile capire da che parte rigirarsi nel blog e si doveva scorrere su e giù in cerca dei dati magari fa comodo anche a Jacopo".
In effetti una volta appurato che di quel che c' è non manca nulla : ) nel blog ha più senso che rimanga senza le voci ( da completare ) però per noi sono utili anche quelle.
Ti saluto Jacopo cerchiamo di collaborare il più possibile che anche di là ci si sfianca: Le discusioni sono vivaci, il tema è tosto...si tratta di decidere della vita di molte persone e alcune cose che per molti sono dettagli per altri sono fondamentali.
Ciao
sull' incontro 17/19 aprile
Caro Jacopo,
ti scrivo per metterti al corrente dei dubbi e delle conseguenze che la proposta di incontro del 17-19 Aprile ha generato all' interno del gruppo sull' ecovillaggio.
Non è una questione da poco, faccio presente che l'adesione certa fin ora è stata data da una sola persona, due non parteciperanno sicuramente ( a queste condizioni neppure io potrei ), gli altri nutrono forti dubbi a riguardo mentre c' è chi mette in discussione la partecipazione al progetto in mancanza di ulteriori chiarimenti.
Quel che crea scompiglio è la scelta di comprendere nel prezzo il corso.
Il corso in sintesi pur essendo interessante e pertinente, dovrebbe restare facoltativo.
E' nell'interesse di tutti avere la possibilità di incontrarci da qualche parte (alcatraz sarebbe ovviamente il luogo ideale) per riuscire a conoscerci e confrontarci con te, ma tutto il resto è optional.
Sono tempi duri Jacopo e proporre ad una famiglia di spendere almeno 560€ (che per dirne una sono una rata d' affitto) o addirittura 800€ (anche questo non ci è chiaro) più le spese del viaggio per un incontro su un progetto ancora in fase embrionale taglia fuori molte persone.
E' vero che alcatraz prevede sempre l' opzione borsa di studio (lavaggio piatti : D) ma qui a fine serata ci si ritroverebbe tutti in cucina!!!
Si può anche fare se a te sta bene ma allora quello che interessa è sapere la spesa effettiva.
E' un viaggio faticoso e carico di sfide quello che ci proponiamo assieme di intraprendere e la possibilità di riuscire è data anche dalla capacità di arrangiarci.
Nessuno discute il valore del corso in se, si cerca solo di far noto che sarebbe opportuno tenere separate le cose per dare la possibilità a chi non può permetterselo ( la maggior parte ) di partecipare almeno all'incontro tra noi.
La nostra richiesta è:
Sarebbe possibile incontrarci in un momento in cui non siano previsti corsi in modo da comprendere la riunione collettiva nelle spese del pensionamento?
Il progetto che proponi è qualcosa di grandioso, che se riuscisse sarebbe un esempio sfavillante per tutti coloro che rimangono aggrappati ai canoni prestabiliti dal modello dei consumi. Io credo, e concludo, che si debba cercare di dare questa possibilità a tutti quelli che si dimostreranno validi e determinati nel contribuire a tale scopo. Decidere di allargare la base delle partecipazioni all' incontro per molti equivale a partire con il piede giusto nel percorso che conduce al nostro obiettivo.
Certi di una tua risposta attendiamo aggiornamenti.
Un abbraccio.
p.s.
La nostra è una proposta alternativa, c' è stato chi proponeva anche di vederci assieme in altra sede (anche se alcatraz essendo il posto in cui sorgerà il tutto resta la soluzione ideale), se hai in mente altre opzioni facci sapere.
Corso sull'ecovillaggio 17-19, risposta
Caro Nicola,
se volete organizzare un incontro a Alcatraz sull'ecovillaggio siete i benvenuti al prezzo della sola ospitalità (dai 65 ai 90 euro al giorno per pensione completa, a secondo delle sistemazioni). Anche organizzare un incontro altrove, magari a casa di qualcuno, a costo zero mi sembra una buona idea.
Il corso che noi proponiamo è una cosa diversa. Sono 12 ore di seminario ed è rivolto a chi vuole approfondire le ragioni di una serie di scelte tecnologiche che andiamo a fare.
Il prezzo del corso è determinato dalle spese organizzative che dobbiamo sostenere, le spese pubblicitarie, che saranno del 30%, perché vogliamo dare visibilità all'iniziativa, e il fatto che in questa fase i corsi ci servono per finanziare lo sviluppo del progetto.
D'altra parte non vedo il problema visto che c'è possibilità di partecipare senza pagare, dando una mano.
Se ci saranno tante persone che non pagheranno o che pagheranno una cifra ridotta (a secondo delle possibilità) per noi non è un problema, qui di lavoro ce n'è a vagoni e se ci sono troppe persone per lavare i piatti troveremo altre occupazioni.
La nostra strategia si basa sul fatto di dare un prezzo ai corsi rispetto alle nostre esigenze senza precludere a nessuno la possibilità di partecipare. In questo modo chi può contribuisce economicamente allo sviluppo dei progetti e copre anche i costi di chi non ha soldi.
In altre parole applichiamo un prezzo elastico e riusciamo a realizzare corsi con i migliori professionisti.
Tanto per completezza dell'informazione i prezzi di mercato per corsi nel settore delle ecotecnologie arrivano a 1200 euro e più. E a volte non comprendono neppure l'ospitalità. Quindi i nostri prezzi non sono alti ma bassi.
Grazie mille per il chiarimento. Che tempestività :)
Jacopo, ti rispondo personalmente.
A questo punto per quanto mi riguarda parteciperò senz' alcun dubbio , vediamo con gli altri in quale modalità.
Ancora grazie e a presto!!!
Grande Jacopo!
Grande Jacopo!
Solo per confermare quanto detto sopra: Grande Jacopo!
Una parte del gruppo, noi Vaniglia in particolare, desidera delucidazioni per agosto in modo da passare ad Alcatraz il "mese di prova" senza gravare sulla struttura di Alcatraz ((*) vedi sotto se non ti sovviene al volo). A me e a Nik piacerebbe pure dare una mano all'interno della struttura, coi corsi, i giochi, i massaggi e la piscina estiva (sono bagnino) oltre ovviamente dare una mano al bar e al ristorante!
(*) Salute cari,
Jacopo ce l'ha buttata lì:
"Quest'estate sicuramente non avremo ancora iniziato i lavori. C'è un rudere da tirare su, una serie di lavori preaparatori quantomeno, c'è una valle, c'è una casa a 400 metri dall'ecovilaggio di 300 mq, arredata con cucine, frigoriferi e tutto. C'è spazio per tende e roulottes... Sarebbe un esperimento interessante tirare fuori un ecovillaggio di tende per agosto... Probabilmente si riuscirebbe a produrre in termini di soldi di più che a fare i muratori... Stiamo parlando di un culo pazzesco... Ma sono cose che la maggioranza di noi è più brava a fare che a tirar su muri dritti... E a settembre ci sono centinaia di quintali di erbe officinali e frutti maturi... E sarebbe anche un bel banco di prova per capire se dall'ecovillaggio potrebbero uscire veramente dei soldi e come potrebbe essere il lavoro...
Certo è un bel rischio... Potrebbe finire a rissa prima di iniziare..."
Conoscendo Jacopo se non cogliamo l'occasione lui molla il colpo perché pensa che non ci interessi, quindi facciamoci avanti se ci interessa! Ci interessa?
Noi Vaniglia, la mia famiglia di cuori di panna, molto probabilmente andremo lì comunque stando in una casetta in affitto per vedere com'è vivere tra le colline anche se solo per 3 o 4 settimane.
Buon proseguimento e non cambiate canale!
Papà Abete aka Andrea aka Arcano Pennazzi
Autogestione Fattoria scuola di Alcatraz
Scheda tecnica
Struttura circa 400 mq.
Piano terreno cucina+angolo piatti*dispensa, 3 frigoriferi grandi, cucina professionale. Sala da pranzo. 3 bagni.
Piano superiore
5 camere da letto con 4 bagni + 3 stanze senza bagno (staccate dalla struttura, molto spartane. 20 letti per lo più a castello.
Docce esterne, spazio per tavoli esterni sotto eventuale telo ombreggiante (che non c'è), spazio per tende (quanto se ne vuole) e camper (massimo 3 nel parcheggio vicino alla struttura).
Tutto funzionante e arredato con mobili di legno.
Baci a Morbidezza and Arcano and creature.
Ecovilaggio: la proposta di un progetto autogestito
Si è costituito un gruppo di discussione sull'idea dell'ecovillaggio, che si è coagulato tra i post di questa pagina.
Ricevo un abbozzo di preventivo dei costi per realizzare un ecovillaggio sul Lago Trasimeno, una zona molto bella.
L'idea mi sembra parecchio interessante perchè autogestendo il progetto si possono abbattere i costi e perché parte da un offerta di terreno a ottimo prezzo. Ecco la lettera e la mia risposta con alcune osservazioni tecniche.
Ciao Jacopo,
su http://ecovillaggio.ning.com si discute molto del tuo progetto ma si è toppati subito sul problema costo alto. Un altro problema non secondario è che per molti avendo figli il modulo da 50mq è piccolo e questo porta a costi ancora più alti decisamente folli.
Stiamo cercando alternative. Dalla casa di paglia all'autocostruzione a quella prefabbricata di 30mila € .
Ma non è chiaro fino a che punto sei disposto a considerare altri sistemi di costruzioni.
Ti faccio presente anche che per molti per venire ad abitare nell'ecovillaggio dovranno procurarsi un altro lavoro con tutti disagi che puoi immagine e avere un mutuo per una cifra di 160mil € e oltre sarebbe davvero una combinazione disastrosa.
Non conoscendo i tuoi dati, abbiamo valutato un progetto da dati reali e le cifre sono molto più basse.
Allora a nome del gruppo ecovillaggio ti chiedo chiarimenti sui motivi di un costo tanto elevato ( costo del terreno in primis ) , e se sei interessato a venderci solo il terreno e la condivisione delle srtrutture comuni e ogn'uno si crea la sua dimora, ovviemnete cercando di avere parametri tali da non creare un accampamento zingari.
Spero potrai comprendere le nostre perplessita e darci una possibilità.
Distinti saluti
Antonio Tanzillo x ecovillaggio
ecco la mia personalissima ipotesi.
Ipotesi Progetto Ecovillaggio - Equo&Solidale Ver 1.0
Il terreno:
Terreno "alle porte" della cittadina di Paciano di mq 4.050 - edificabile circa 2.000 mq con coefficente 1,5 mc/mq. Ottima ubicazione con vista Lago Trasimeno. Prezzo richiesto 135mila €uro..
http://annunci-casa.eurekasa.it/vendita/residenziale/Umbria/Perugia/Terr...
Dov’è Paciano:
http://maps.google.it/maps?f=q&source=s_q&hl=it&geocode...
Edificabilità: per un’abitazione di 75mq (62 mq calp.) abbiamo 202 Mc, quindi escono 14.8 abitazioni, facciamo 10 abitazione e ci conserviamo cubatura per locali condivisi futuri da fare di paglia , argilla , aria , etc insomma ci divertiamo un pò.
L’abitazione:
http://www.wolfhaus.it/index.php?id=52 di lusso , chiavi .. in mano
Dovrebbe costare qualcosa oltre di 70mila€ ma prendendone 10 sicuramente ci faranno un buon sconto. Chi vuole può anche spendere solo 22.000 per http://www.nidex.ro/bungalows_in_legno.html 45 mq + 2000 € impianto elettrico + 3000€ bagno
Una piscina costa circa 8mila € , un campo da tennis facciamo 4000, i pannelli fotovoltaici non si pagano dato che sono interamente finanziati, chi vuole lavorare potrà utilizzare la cubatura rimanente per attività di B&B , ristorazione, etc
Dei restanti 2000 mq adibito a verde attrezzato, frutteti , orti sinergici, discarica , e quello che volete !
Costo totale casa lusso:
10 x 80mila € casette ( mettiamo sconto del 15% per 10 unità) 68.000
Terreno 135mila / 10 13.500
Piscina 10mila / 10 = 1,000
Tennis 4000 / 10 = 400
40.000 varie ed eventuali, abbondiamo / 10 = 4000 ( totali 18.5 spese comuni)
Totale 86mila € … casa di lusso
Casa economica 45.000 circa … che se ben rifinita poi non te ne accorgi manco.
-END-
Caro Antonio
la possibilità che avete trovato mi sembra ottima.
Parte da un terreno a prezzo molto basso (se ho fatto bene i conti circa 64 euro a mq per la metratura edificabile, si tratta di un prezzo da vera occasione col quale) e sicuramente potete risparmiare anche gestendo tutto da soli. Ma si tratta di un'idea diversa da quella sulla quale stiamo lavorando che parte dalla gestione professionale del progetto e da moduli abitativi collegati a spazi comuni importanti in una situazione che probabilmente è anche logisticamente più onerosa, noi dobbiamo fare i conti con 1 km di strada, ad esempio. D'altra parte essere lontani da un centro abitato ha vantaggi e svantaggi.
Attenzione però a fare i conti.
Mi sembra che il tuo preventivo ha qualche buco: manca il costo del tecnico che segue l'iter burocratico, la Bucalossi, manca il costo delle fondamenta che generalmente sono escluse dal costo delle case prefabbricate, come il costo dei pannelli solari termici e del sistema di riscaldamento, la sistemazione degli esterni, della viabilità (c'è un pezzo di strada da costruire?), l'allaccio al'Enel, l'allaccio all'acquedotto, le fogne, un impianto di fitodepurazione, un sistema di immagazzinamento dell'acqua piovana. Non hai considerato poi il costo delle strutture collettive che nel nostro progetto è intorno al 10%.
Starei poi attento a come tagliare i costi. Mentre la casa che proponi mi è parsa ottima, il bungalow è una struttura che non ha requisiti energetici sufficienti. Quel che risparmi oggi lo spendi domani in riscaldamento. Puoi risparmiare su molte cose ma su alcune è problematico: costruire una piscina da 10.000 euro è possibile ma di che piscina parliamo? Noi abbiamo speso per la piscina di Alcatraz questa cifra solo per il sistema di filtraggio e le pompe. Ovviamente se la piscina è frequentata da poche persone si può utilizzarne anche una con filtri non troppo potenti... Quel che voglio dire è che certe scelte dipendono dall'obiettivo che si vuole raggiungere. Io pensavo a una piscina che servisse un centinaio di persone e che fosse aperta anche a persone esterne. Una piscina del genere ha bisogno di filtri potenti ma può offrire entrate per i membri dell'ecovillaggio. Lo stesso discorso lo possiamo fare per il punto ristoro-bazar o per la sala adibita a feste, bambini eccetera.
Ma sicuramente alla fine, considerando il tutto potrai stare al di sotto della cifra che abbiamo preventivato noi.
Ovviamente questo comporterà una quota di lavoro da parte dei partecipanti nell'organizzare il tutto, seguendo voi direttamente la realizzazione risparmiate anche sul coordinamento dei lavori. Nel nostro progetto queste attività vengono affidate a professionisti e questo ha un costo.
Agendo poi direttamente potreste tagliare notevolmente i costi di piastrelle, sanitari dei bagni e altre voci simili, anche del 90%. Io a Alcatraz ho realizzato molti pavimenti "a mosaico" coloratissimi usando piastrelle "avanzi di serie", te li regalano se glieli porti via o le paghi un'inezia.
Ovviamente un lavoro di questo tipo è impossibile volendo costruire 64 moduli in modo centralizzato.
Ma se alle spese che hai calcolato aggiungi i costi omessi, il lavoro di gestione del progetto, 198 mila metri quadri di terreno all'interno di un parco di 3 milioni e mezzo di mq (invece di 2000), vedrai che la cifra finale alla quale arrivi non si discosta molto da quella che proponiamo. La differenza, a parità di qualità, risulterà alla fine da due dati: la quota di gestione diretta del lavoro che fate da voi e quindi non pagate e il valore del terreno dove abbiamo collocato il progetto che è particolarmente interessante (anche grazie alla vicinanza di Alcatraz).
Sicuramente alla fine comunque questa idea sarà più accessibile economicamente. L'autocostruzione dà evidenti vantaggi. Quindi se deciderete in questo senso vi capisco benissimo e mi sembra una scelta ottima, e saremo lieti di appoggiarvi come possiamo, ad esempio fornendovi le specifiche tecniche del nostro progetto e, se vorrete, i contatti con i nostri tecnici, se vi può servire una consulenza generale sulle scelte tecnologiche di fondo.
E spero che vengano fuori altri progetti analoghi. Il nostro scopo non è semplicemente quello di costruire un ecovillaggio. Vogliamo realizzare un progetto dimostrativo che invogli altri a ripensare il modo di abitare e consumare. Se già nella fase iniziale dal dibattito sollevato nascono progetti idealmente vicini siamo molto soddisfatti e abbiamo tutto l'interesse a trovare il modo di collaborare e sostenerci a vicenda.
Che mille ecovillaggi fioriscano!
(Una via edile a un mondo migliore).
la mail che hai ricevuto non è a nome del gruppo ma di Antonio
Caro Jacopo, ti scrivo a titolo personale (è sempre bene specificare!) per informarti che la mail che hai ricevuto non rappresenta affatto il gruppo ma Antonio, il quale ha deciso di scriverti di sua spontanea volontà. Noi stavamo già preparando una mail per collaborare e valutare assieme alcune considerazioni particolarmente condivise tra noi, MA IN TUTT' ALTRI TERMINI. Soprattutto voglio precisare che cifre e stime appartengono interamente a considerazioni sue ancora non valutate da nessuno. Credo che nessuno abbia tenuto conto dell' ipotesi di Paciano!!! Forse Antonio si.
Ringraziandoti della cortesia e dell' interesse nello sviluppare la tua risposta (che rivolgerei unicamente ad Antonio e non al gruppo) ti saluto, scusa l' enfasi ma (sempre a titolo personale) si è trattato di un grave malinteso.
A presto.
Non c'è problema
Cro Nicola
Comunque sviluppare la discussione in tute le direzioni è positivo.
proposte dal gruppo
Caro Jacopo,
dopo un primo periodo di assetto del gruppo in cui abbiamo affrontato un trasloco da google a ning, abbiamo cercato di ripulire i vari interventi fin ora proposti raggruppandoli in varie categorie, ci siamo impegnati a riorganizzare il materiale a disposizione ed abbiamo ricomposto tutti i dati da te pubblicati sul blog al fine di renderli chiari ed accessibili a tutti.
Questa prima fase di lavoro ci è servita per cominciare fin da subito a conoscerci, a capire le nostre aspettative e i nostri dubbi; progressivamente abbiamo compreso meglio il progetto riuscendo ad inquadrarlo nell'insieme grazie anche agli interventi che di volta in volta si proponevano e dobbiamo ammettere che siamo molto soddisfatti.
Quello che ci piacerebbe fare da ora in poi è di sfruttare a pieno le possibilità del network dando vita ad un rapporto dinamico tra il blog e noi.
L' idea è quella di superare la pesantezza di una dialettica unilaterale in cui ognuno pone a te ogni questione cominciando a sondare le nostre capacità aggregative, collaborative e propositive, responsabilizzando chi se la sente in vari rami di sviluppo.
Chiaramente ciò di cui non si discute è che una volta costatata la concretezza e la fondatezza degli argomenti questi vengano sottoposti al tuo giudizio che resta ovviamente quello definitivo.
La cosa però a nostro avviso può essere utile sia per evitare di sommergerti di domande e di articoli, che per farci le ossa circa la possibilità di creare rapporti collaborativi efficaci. Ognuno poi continua a pubblicare quel che vuole a titolo personale ma resta il fatto che condividendo questo spazio andiamo ad avviare quel percorso tortuoso ma inevitabile fatto di discussioni, confronti e tentativi di elaborazione, in modo circolare e non dall'alto al basso.
Detto questo cerchiamo di riassumere quali sono stati gli argomenti che hanno alimentato i dibattiti.
La cosa più lampante e su cui ci siamo maggiormente interrogati attualmente è il costo degli alloggi.
Noi riteniamo che il prezzo delle case abbia un incidenza preponderante sul progetto poiché innanzitutto sancisce quanto gli abitanti dovranno vincolarsi ad un lavoro salariato a scapito della vita all' interno dell'ecovillaggio, quanto dovranno privarsi del tempo necessario alla cura della vita collettiva, dell'autoproduzione, in favore di un impiego finalizzato ad un guadagno monetario che ovviamente cresce proporzionalmente alla consistenza della rata del mutuo necessario all'acquisto. In secondo luogo poi si constata che il prezzo della casa influisce considerevolmente sulle probabilità di avere le adesioni concrete e certificate da contratti che consentirebbero l'inizio dei lavori poiché la costruzione del villaggio non è a prescindere, ma determinata dal numero dei partecipanti.
Da tenere particolarmente di conto ai fini di una adesione sicura vi è il fatto che malgrado gli alloggi consentano attraverso l'autoproduzione ed il risparmio energetico di tagliare considerevolmente molte spese inutili, favorendo l' interesse dei compratori, in questo progetto c' è un fattore ulteriore da calcolare:
Le case non si propongono (almeno non tutte) agli abitanti del posto. Non si tratta di creare un ecovillaggio nella propria città cercando gli interessati li attorno. Già nel gruppo la fascia di acquirenti spazia per vari punti d' Italia lontanissimi tra loro e questo fa si che si metta sul piatto della bilancia l' impegno di dover lasciare parenti, amici e soprattutto di studiare soluzioni lavorative differenti (il che potrebbe anche essere un vantaggio ma di questo riparleremo più avanti).
Una delle cose che ci è saltata subito agli occhi è che la stima del prezzo che esponevi sul blog fosse relativa ad una metratura che non coincide con la media dei potenziali acquirenti in quanto in genere la scelta di metter su casa, viene fatta da persone che hanno o pensano ad una famiglia. I 160.000 € (circa ovviamente) valutavano un modulo da 50 mq ma dato che la maggior parte del gruppo ha 1 o più figli, lo spazio necessario ad una vita familiare in crescita ci è sembrato insufficiente malgrado gli ambienti collettivi disponibili, motivo per cui abbiamo azzardato alcune stime:
Costo di ogni appartamento in base alla superficie.
- Modulo da 50 mq. X 3200 Euro/mq. = 160.000 Euro
- Modulo da 65 mq. X 3200 Euro/mq. = 208.000 Euro
- Modulo da 80 mq. X 3200 Euro/mq. = 256.000 Euro
- Modulo da 100 mq. X 3200 Euro/mq. = 320.000 Euro
Stando a quanto scritto sopra, tante persone si troverebbero a decidere tra la seconda e la terza ipotesi ma purtroppo le cifre risultano alte se si considera la media della disponibilità in un momento come questo.
Parallelamente abbiamo considerato anche il fattore delle strutture comuni, soprattutto di quelle che si propongono come potenziale fonte di lucro per il villaggio.
un punto critico del progetto (che se chiarito potrebbe diventare un punto forza) è che è molto difficile separare l' aspetto lavorativo dalle case se viene compreso nei prezzi il costo di imponenti strutture adibite a questo scopo (vedi piscina calda e fredda predisposte per un centinaio di persone, il bar- ristoro-bazar, le 8 camere per ospiti, gli uffici) spazi che andranno poi attrezzati a dovere incrementando ulteriormente i costi.
Il punto è: se come crediamo di aver capito, questi elementi entreranno a far parte dell'anima del complesso in quanto determinanti per l' idea di economia alternativa, chi acquista deve necessariamente tenerne di conto, è difficile accettare di comprenderle nel prezzo se non è chiaro fin da subito in che maniera possano essere utilizzate. E' un argomento molto delicato.
Inoltre c' è da considerare la vicinanza con Alcatraz che giustamente possiamo valutare come vantaggio ma che sostanzialmente, offrendo servizi molto simili, potrebbe divenire anche un problema.
Sintetizzando il punto dolente resta la possibilità effettiva di partecipare mantenendo le cifre in questione. Molti non ce la farebbero.Questa mail nasce proprio dal desiderio di proporre soluzioni che consentirebbero l' accesso a questa valorosa avventura anche a chi rientra in fasce di reddito medio-basso ed a coloro che non dispongono di consistenti capitali di partenza.
Dato che abbiamo tutti a cuore il progetto le proposte a riguardo si sono mosse in varie direzioni.
Qui proponiamo un riassunto in modo da permetterti di farti un' idea rapida e di rispondere facilmente, chiarendoci se le proposte possono sposarsi con la tua concezione del progetto e nel caso in cui fosse possibile quanto stimi che incidano effettivamente sul costo finale.
Premettiamo intanto che nessuno discute il prezzo in se, non discutiamo il fatto che gli alloggi siano cari in base a quello che poi offrono ma se i costi che gli acquirenti-collaboratori-inquilini si troveranno a dover affrontare siano tali da consentire il numero di partecipazioni necessarie e se non sia possibile prospettare soluzioni che favoriscano stime inferiori adattando i moduli alle esigenze del potenziale compratore.
Che tutto quello che analizziamo o proponiamo è mosso da un impulso collaborativo anche quando chiediamo chiarimenti o conferme e che siamo tutti consapevoli di quanto arduo e difficile sia coordinare un' impresa di questa portata.
Lavorare assieme fin da questi primi momenti ci aiuta ad entrare in quello spirito di condivisione che crediamo importante in una comunità e che speriamo possa fungere da specchio per le aspettative di quella che si può già considerare una buona fetta di abitanti.
1) AUTOCOSTRUZIONE DEGLI ALLOGGI.
La posizione che avevi assunto a riguardo è stata chiara e ben compresa da tutti, tant'è che dal tuo ultimo messaggio in cui prospettavi i rischi e le difficoltà di avanzare una proposta del genere lo spazio predisposto per questo dibattito era rimasto immutato.
La discussione si è però riaccesa dal momento in cui un membro del gruppo ha proposto un video che ha ribaltato le convinzioni radicate su questa scelta.
In merito:
http://video.giovani.it/iene-farsi-casa-autocostruzione.html
http://www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,243%255E1071125,00.html
http://www.descanso.it
http://www.alisei.org
http://www.autocostruzione.net/index.php
Ti anticipiamo che queste organizzazioni e cooperative hanno per contro il fatto di muoversi secondo protocolli che non prevedono realizzazioni simili alle nostre. Alisei in particolare è un organizzazione che si preoccupa di favorire il diritto alla casa per quella fascia di soggetti in espansione che si collocano tra i pochissimi aventi diritto agli alloggi popolari e i sempre meno che possono permettersi un acquisto, garantendo così una valida alternativa all'affitto. Di prassi però le adesioni al progetto si determinano in base a concorsi. Il loro intento inoltre è quello di favorire soprattutto l' integrazione multiculturale.
Considerato il loro interesse umanitario per queste tipologia abitative però, crediamo che sarebbero ben disposti se non ad adattare la loro prassi ai nostri scopi, quantomeno a venirci incontro supportandoci con consigli e collaborazioni di varia natura.
Si potrebbe quindi cercare un contatto con loro.
Di estremamente positivo c'è che:
A) Il cuore di queste iniziative è l' Umbria, Perugia in particolare.
B) Sostituendo alle costruzioni classiche in muratura edifici in legno, si avrebbero vantaggi enormi su:
-Prezzo
-Facilità di montaggio
-tempi di costruzione (soprattutto)
C) Che garantiscono un lavoro controllato dal punto di vista qualitativo ed organizzativo, che si lavora in sicurezza e che il tutto viene svolto regolarmente anche dal punto di vista legale.
Ecco perché potrebbe essere una soluzione interessante soprattutto alla luce delle tue giustissime preoccupazioni iniziali.
Infine la cosa più coinvolgente è il clima che si viene ad instaurare tra i futuri inquilini che carica l' appartenenza al villaggio di un aspetto ancora più comunitario.
2) RIDUZIONE DEL VILLAGGIO ALL' ESSENZIALE NELLA PRIMA FASE DEL PROGETTO.
Viste le considerazioni di cui sopra riguardo alle strutture lavorative, un' altra possibilità che ci è passata per la mente è quella di limitare inizialmente il villaggio alle sole abitazioni comprensive di impianti, terreni ed infrastrutture, cercando in seguito tra gli eventuali interessati la possibilità di partecipare tramite quote ed investimenti nelle cubature rimaste a progetti di vario genere (vedi piscine etc.).
Questo non escluderebbe il carattere economico alternativo del villaggio ma distribuirebbe il grave delle strutture lavorative soltanto tra coloro che intenderanno intraprendere un cammino imprenditoriale.
A noi pare che una soluzione di questo tipo possa favorire innanzitutto la realizzazione del villaggio (gli alloggi) abbassando i costi dei moduli, inoltre aiuterebbe molto a distinguere l' aspetto lavorativo dall'acquisto. Viene coinvolto chi se la sente a suo rischio e pericolo.
3) DETERMINARE LA QUANTITA' DI TERRENO DESIDERATA.
Un ulteriore possibilità di adattare l' acquisto alle proprie esigenze potrebbe essere quello di offrire all'acquirente la possibilità di scegliere la quantità di terreno a lui necessaria.
L' idea si sviluppa analogamente alla possibilità di abitare in alloggi più piccoli favorendo gli spazi comuni. Nei tuoi puntualissimi messaggi si capisce che il terreno è un fattore molto rilevante nella spesa complessiva. Considerato questo si potrebbero scegliere le unità da te proposte (2000mq di terreno) ma anche abitazioni con 1000, 500 mq di terreno (o meno ancora, per un orto familiare sono più che sufficienti) cercando di sfruttare gli spazi comuni(in mezzo a tutto quel verde avere un giardino privato un po' più piccolo non è una gran rinuncia). Questo potrebbe favorire ulteriormente l' adattamento del prezzo in base alle esigenze rispettive. Tra le imprese collettive poi si potrebbe sempre prevedere anche la possibilità di acquistare quote di appezzamenti comuni come nel caso delle strutture lavorative.
Infine non è da sottovalutare il vantaggio promozionale.
Dal punto di vista comunicativo sarebbe strategicamente vantaggioso far partire i prezzi da un unità del tipo familiare (65-80 mq.) anche se con terreno più piccolo nel caso in cui grazie ai punti sopraelencati si riuscisse ad abbassare i costi, si potrebbe poi specificare che volendo è possibile avere tutta una serie di comfort ulteriori (terreno più grande, quote partecipative etc.) ma il dato importante è che l' unità in evidenza risulterebbe molto più fruibile favorendo le partecipazioni e di conseguenza, la riuscita del progetto.
Con questo concludiamo congratulandoci ancora per l'impegno e ringraziandoti ulteriormente dell'attenzione.
Auguriamoci tutti un buon cammino.
IL GRUPPO DELL'ECOVILLAGGIO SOLARE
P.s.
il link al video di Report (il secondo dell'elenco) non trova la pagina se cliccato direttamente.
Copiando ed incollando l' indirizzo direttamente nello spazio url però, si accede correttamente al sito.
Altre possibilità ecovillaggio
Caro Nicola,
i problemi che poni sono tutti condivisibili.
E rispondono a indiscutibili questioni economiche.
Ed è chiaro che è possibile ridimensionare il progetto.
Sinceramente la cosa mi crea un grosso problema. Da una parte sarebbe bello fare un'operazione di edilizia mirata a chi non ha il denaro sufficiente a pagare i costi di queste abitazioni. D'altra parte credo anche che sia molto importante riuscire a costruire un modello completamente nuovo di villaggio.
La quantità di terra per ogni casa, la quantità di spazi comuni, la presenza di un'attività ospitativa e dei relativi utili, sono secondo me soluzioni molto promettenti. Anche perché la possibilità di ospitare in una struttura in comproprietà mi toglie il problema di avere spazio per ospitare la zia che viene a trovarmi. Ho uno spazio che condivido.
Capisco anche le tue perplessità sulle possibilità di guadagno dall'attività di ospitalità/cultura. Ma proprio i mie 30 ani di esperienza mi dicono che ci sono grosse possibilità e che la vicinanza di Alcatraz non sarebbe un danno ma il contrario.
Devi calcolare che un villaggio turistico "industriale" ha 700 posti almeno, perchè così si economizzano alcuni costi fissi. Alcatraz ha 70 posti letto. Con gli agriturismi intorno arriviamo a 120...
Capisco che è un'idea che può spiazzare quella di una casa che invece di costi procura ricavi... sembra fantascienza...
Ma io sono convinto che possa funzionare e che offrirebbe vantaggi enormi proprio a chi ha meno soldi...
D'altra parte è chiaro che se uno ha una situazione finanziaria che non gli permette di affrontare un simile investimento c'è poco da discutere.
Come possiamo trovare una mediazione?
Le soluzioni credo siano sostanzialmente 2.
Se una persona non ha denaro ma ha competenze professionali possiamo fare il discorso sia dell'autocostruzione, sia della partecipazione ai lavori realizzando alcuni pezzi del lavoro.
Ad esempio se uno è un giardiniere potrebbe occuparsi di realizzare tutte le sistemazioni, gli impianti di irrigazione eccetere come fosse una ditta esterna.
Ma questa soluzione può soddisfare solo alcuni.
L'altra possibilità è quella di affiancare al progetto Ecovillaggio chiavi in mano un progetto di autocostruzione totale.
E qui ci sono due strade: comprare un terreno nei dintorni dell'ecovillaggio trattando con il comune di Perugia la concessione di una cubatura per prime case autocostruite. Non è semplice ma a quel punto si potrebbe veramente ridurre l'investimento in modo drastico.
Ovviamente non posso dare cifre precise ma, sempre in via spannometrica credo di poter dare delle idee di grandezza visto che nel settore ho qualche esperienza.
Con 30-40.000 euro credo si possa comprare un bel terreno di 5-8 ettari, che magari comprenda un pezzo di bosco di pregio e che sia nelle vicinanze dell'ecovillaggio, quindi con tutte le possibilità di creare sinergie.
Costruendo tutto direttamente e coinvolgendo nel progetto un architetto (e quindi azzerando o quasi le spese di progettazione), e qualcuno che se la sappia cavare con i lavori necessari, si possono ridurre i costi ai soli materiali edilizi e possiamo portare la spesa per un modulo da 50 mq al di sotto dei 35.000 euro, calcolando in questa cifra impianti di riscaldamento ecologici e infissi ad alta coibentazione (difficili da autoprodurre), atto d'acquisto, Bucalossi e tasse varie, fogne, sistemazioni esterne, allaccio Enel, allaccio acqua, wireles, terreno.
Parliamo di una costruzione ad alta efficienza termica ma di tipo essenziale (le famose case di paglia della permacultura). Che peraltro sono molto belle oltre che ecologiche.
Soluzione di mediazione: non affrontare le difficoltà per ottenere una nuova cubatura, comprare un grande rudere e restaurarlo. Diciamo che in questo caso, per una superficie abitativa di 650 mq (che con gli ampliamenti di legge è oggi una misura media diffusa in zona) andiamo a spendere tra i 150 e i 300.000 euro a seconda della posizione e della quantità e tipologia del terreno annesso. O se vogliamo dirlo in metri dai 250 ai 500 euro circa al mq, per la casa.
Restaurare un rudere ha dei costi poi maggiori per i materiali. Quindi anche facendo tutto da soli si avrebbe comunque un costo (per una costruzione ecologica, ad alta efficienza energetica) di almeno 50.000 euro a modulo di 50 mq ai quali dobbiamo aggiungere a secondo dei casi dai 12.500 ai 25.000 euro di acquisto. Ovviamente il maggior costo sarebbe riequilibrato dal maggior valore finale del rudere restaurato rispetto alla casa nuova. Ed è anche ovvio che può capitare l'affare da prendere al volo di un rudere a costo ancora minore.
Sinceramente se si creasse un gruppo con queste intenzioni e le capacità tecniche di portarlo avanti credo che sarebbe molto bello.
E sarebbe un progetto per il quale potremmo mettere a disposizione conoscenze e contatti oltre che alle conoscenze tecniche di supporto necessarie per portare a buon fine una simile impresa.
grazie della risposta
Caro Jacopo,
ho la sensazione che tu abbia frainteso una cosa della lettera e di questo (se così fosse) mi dispiaccio poiché era la più importante di tutte.
Mi pare che tu ti rivolga a me direttamente. La mail è stata preannunciata come mail ufficiale, è scritta al plurale e firmata come gruppo dell'ecovillaggio. I punti definiscono tutto quello di cui si è discusso nell' ultimo periodo, sono stati pubblicati giorni fa in modo da consentire a chi non fosse d' accordo o avesse qualcosa da aggiungere di rimediare. Le puntualizzazioni e le richieste successive sono state aggiunte, la mail stessa una volta compilata è rimasta 3 giorni in attesa delle conferme e anche se abbiamo messo una scadenza, tutti coloro che hanno partecipato attivamente al gruppo hanno fatto in tempo (tranne Yoyo che è appena arrivato ed ha comunque aggiunto un appendice successiva) e si sono espressi positivamente.
Il fatto è che non è stata scritta per risolvere un problema mio, ma necessità condivise da tutti quelli che hanno contribuito al lavoro. Non ho bisogno di una soluzione per me, capisci?
Anche se ho scritto io la mail, motivo per cui sul blog compare il mio account, era chiaro che parlava a nome di tutti (almeno di tutti quelli che hanno partecipato e si sono espressi).
Le cifre per esempio non sono mie, le proposte sull' autocostruzione neppure. Le discussioni sulle metrature e sui prezzi non sono partite da me, io ho solo cercato di fare un riassunto che potesse esserti chiaro e mi sono accertato che fosse fedele alle aspettative di ognuno, una volta appurato questo l' ho inviata per praticità ma avrebbe potuto farlo benissimo qualcun' altro.
Anche parlando personalmente, le soluzioni orientate verso possibilità che consentono la riduzione del prezzo avevano valenza soprattutto in termini di riuscita complessiva del progetto, i miei dubbi erano soprattutto di carattere generale. Non temevo di non riuscire a partecipare io, ma che prezzi simili (onestissimi sia chiaro Jacopo parlo di strategia non di onestà, mi sono battuto anche nel network per chiarire quanto ti stimi e quanto sia convintissimo dei tuoi nobili intenti)
tagliassero fuori talmente tante persone da rendere difficille la realizzazione di un progetto che prevede certificazioni dalla maggior parte dei 65 acquirenti.
Si sono sollevate anche motivazioni etiche ma dato che erano di carattere personale nella lettera sono state “sterilizzate”.
Visto che a questo punto per me non è più possibile partecipare all'iniziativa ti rispondo per quelle che sono le mie conclusioni, ma ripeto lo dico per te... per il progetto. Non ho risentimenti di alcun tipo, capisco che si tratta di una possibilità che non mi appartiene ma siccome ti voglio bene e credo nei tuoi principi mi permetto di darti qualche consiglio premettendo che posso benissimo sbagliare.
I 50 mq per le tue stime hanno poco rilievo per chi si interessa.
50 mq sono una metratura ideale per una coppia che viva da se, ma quale coppia mette su casa senza vagliare l' ipotesi di avere figli?
Ci sono si, ma quando si valutano progetti di questa portata è bene affidarsi alle percentuali e in questo caso le stime sono veramente molto basse. Nel gruppo per esempio, su 13 potenziali acquirenti (ci sono 19 iscritti ma per fare il conto c'è da accoppiare le 4 coppie che hanno account separati),
5 coppie hanno 2 figli, 2 ne hanno 1, una ci sta pensando e gli altri non lo hanno precisato anche perché hanno partecipato pochissimo alle discussioni e non hanno scritto nulla di se nel profilo.
Una cosa non mi è chiara. Non capisco se la possibilità di ridurre il terreno la scarti perchè reputi che non ne valga la pena in quanto ridurrebbe di poco il costo complessivo o se c' è qualche altro motivo.
Accettare il fatto di far abitare una famiglia in 50 mq è un sacrificio. la zia mettiamola pure dove vogliamo ma io ne ho girate di case, ho visto le soluzioni a 50 mq con cameretta (che comunque sono assolutamente improponibili a chi ha più di un figlio) e l' effetto che ne risulta è un discutibilissimo habitat-scatola di sardine! La zia mi viene a trovare una volta ogni tanta ma io in casa ci sono tutti i giorni.
Il terreno privato invece è un lusso che in mezzo a tanto verde confina con il capriccio. Certo sarebbe bellissimo avere 2000mq di giardino praticamente in mezzo ad un parco immenso ma se averne la metà o meno ancora mi consentissee di partecipare mi accontenterei eccome! (uso la prima persona ma mi metto nei panni di un ipotetico compratore) si possono mandare i figli a scorrazzare nei terreni condivisi accontentandosi di uno spazio per l' autoproduzione. A mio avviso, per riallacciarmi alla tua fondata precisazione sul rapporto qualità-prezzo, per una stima (specialmente in un terreno attorniato da boschi) ha molto più peso ridurre un alloggio a 50 mq che non privarlo di 1000mq su 2000mq di prato.
Altra cosa è se valuti il sacrificio vano in quanto non comporta una riduzione dei costi, se il terreno attorno incide poco sul prezzo.
Gli altri punti come ho già detto non sono stati avanzati da me, non aggiungo altro, se qualcuno lo riterrà importante lo farà a nome suo.
Per quanto riguarda le tue due proposte ti dico che sicuramente verranno vagliate in gruppo, se non altro per il fatto che gli interessati necessiterebbero di una collaborazione e di un affiatamento impeccabili.
Le mie perplessità a riguardo sono date dalle difficoltà che si incontrerebbero gestendo una cosa del genere completamente a distanza. L' aspetto interessante del progetto “solare” è proprio che come giustamente hai sottolineato spesso, si basa su un lavoro immenso fatto di trattative, progettazioni, accordi con la provincia, concessioni e burocrazie varie che tu nel corso degli anni ti sei pienamente accollato (e che giustamente includi nel prezzo!).
Per questo coordinare un operazione del genere essendo completamente altrove è molto complicato. Comunque la valuteremo.
E' tutto. Personalmente mi sento solo di insister sul fatto che in queste mie osservazioni credo a prescindere dall'interesse personale, ho sempre pensato che in un gruppo faccia molto più comodo chi rompe i coglioni in maniera fondata cercando di proporre alternative che che chi acconsente indiscriminatamente a tutto. L' avvocato del diavolo è una prerogativa interiore e collettiva che garantisce la solidità degli intenti.
Con questo ti saluto Jacopone e (nel caso in cui le alternative non andassero in porto) ti do appuntamento in un altra delle tante bellissime iniziative che costantemente proponi, sperando di essere stato chiaro nell'esporre le mie perplessità ed efficace nel tentare di tradurre quelle degli altri.
Un abbraccio.
NICOLA
P.s.
Io, Lara e i piccini se riusciamo all' incontro veniamo comunque...se non altro per passare due giorni in un posto bellissimo con persone meravigliose.
Possibilità alternative 2 (ecovillaggio con pochi soldi)
Scusa se mi sono sbagliato a rivolgermi a te invece che al gruppo... Mi è venuto spontaneo... ma avevo capito che era una lettera collettiva, pensavo comunque fossi tu l'estensore.
Comunque il succo del discorso, se ho ben capito, è che tu dici: siamo in quattro, non ce la facciamo col costo di 2 moduli, non ce la facciamo neppure a seguire un percorso così complesso come organizzare tutto un progetto indipendente...
E ti capisco benissimo...
Mi sono messo a pensare quale potrebbe essere la soluzione che permetta comunque di costruire un ecovillaggio con certe caratteristiche e contemporaneamente rendere possibile anche un'adesione a basso costo.
Cioè, mi chiedo, forse potremmo inventare un sistema completamente nuovo di organizzare il tutto.
Invece di creare 1 ecovillaggio ne creiamo 3, nel raggio di un km. In questo modo, allargando il progetto, potremmo organizzare in ognuno dei 3 "quartieri" una quota di case autocostruite. E potremmo anche affrontare il problema delle persone che non avrebbero i mezzi finanziari per comprare anche le quote delle strutture collettive come il punto ristoro-bazar.
Infatti il problema dell'obbligatorietà dell'acquisto delle quote dell'impresa di condominio è che ci devono essere almeno una sessantina di "acquirenti". Se al progetto esistente ne affianchiamo altri due da 12 moduli complessivi, possiamo creare un contingente di moduli che non usufruiscono della quota delle strutture sociali, oppure ne usufruiscono in misura minore.
Ma in questo modo potremmo anche creare un sistema per cui i tecnici che ralizzano l'ecovillaggio possano anche risolvere i problemi essenziali (autorizzazioni eccetera) degli altri moduli, riuscendo ad abbassare ulteriormente i costi per tutti e semplificando i problemi a chi vuole gestire un'autocostruzione totale.
Resta il problema che comunque è richiesta una notevole mole di lavoro sul posto.
Ma forse anche qui si potrebbero trovare delle soluzioni.
Ad esempio potremmo usare il sistema della banca del tempo. Uno a Milano potrebbe svolgere una serie di compiti utili all'ecovillaggio mentre viene costruito (ad esempio organizzare la festa dell'inaugurazione o la promozione di attività collegate all'ecovillaggio che si potrebbero studiare...) Un'altra persona potrebbe contribuire facendo da baby sitter a un geometra che ci realizza i disegni tecnici per l'autorizzazione... Dico per dire, spero di essere compreso..
Non sarebbe una soluzione semplice e certamente dovremmo studiarci sopra. Ma forse si può trovare una soluzione. Ovviamente questo prevede che si crei un gruppo minimo di persone molto motivate perchè comunque l'autocostruzione non è uno scherzo... E anche che si riesca a coinvolgere nell'autocostruzione qualcuno che abbia qualche capacità di costruire con le mai o di progettare in autocad... Oppure che sappia fare qualche altra cosa che può venire utile al progetto... Ad esempio un tecnico informatico o uno bravo a correggere le bozze (editeremo tonnellate di documentazione sul progetto e i convegni che organizzeremo parallelamente.
Insomma ci si potrebbe pensare. Lavorando in questa direzione e trovando le persone giuste, il prezzo in denaro di due moduli potrebbe arrivare a ridursi drasticamente...
Comunque quando verrete a Alcatraz sarà il caso di dedicarsi a sviscerare questa ipotesi...
INTERESSANTISSIMO
Caro Jacopo,
personalmente la cosa mi interessa moltissimo, e visti i dibatti “pre mail” ti preannuncio che non sono l' unico!
Oggi però parlo per me. Io ho 27 anni, gli ultimi dei quali li ho messi spesso a disposizione per iniziative di vario tipo senza curarmi minimamente del profitto e questo comincia a crearci (a me e alla mia famiglia) qualche problema, purtroppo devo dire no sempre più spesso a cose interessanti per serbare tempo da dedicare a lavori che mi deprimono. Sono stato fatto con uno stampo che poco si confà alle esigenze di un mercato speculativo e assurdo come quello che mette il consumo come sistema prioritario. Per me lavorare significa ancora impiegare energie per migliorare le condizioni di vita e quando questi presupposti vengono a mancare procedo a stento tappandomi il naso tanto per permettere a me e ai miei di campare. Quando si presentano lavori che sviluppano ingegno e creatività in favore di un miglioramento reale ed immediato delle situazioni invece mi trasformo alla stregua di un supereroe. Veramente mi sorprendo di me stesso, mi spuntano le ali, non sento la fatica, il sonno, la fame. Ho svuotato cantine, riordinato magazzini, aiutato in imprese di vario genere solo per il gusto di esserci, di partecipare godendo della sensazione di compiacimento che si prova nel vedere un lavoro che progressivamente cresce e da i suoi frutti rendendo l' ambiente e le persone attorno a te un po' migliori (alla fine poi passo due o tre giorni in coma). Personalmente continuo a considerare questo aspetto un pregio ma si sa, il bene ed il male sono relativi e in un sistema in cui sopravvive il più spietato questa mia caratteristica somiglia più ad un difetto di fabbrica che mi impedisce qualsiasi ascesa.
Ultimamente quindi il mio obiettivo principale era proprio quello di far coincidere un lavoro dignitoso, che mi riempisse di orgoglio, alla possibilità di campare. Non è facile, sono tempi in cui è sempre più difficile permettersi una scelta.
Con questa lunga e noiosa premessa intendo solo far capire che io in mezzo mi ci metto a pieni polmoni. Se c' è da lavorare non mi tiro indietro e non mi spaventa. L' ecovillaggio rientra in tutto e per tutto negli esempi che ho fatto. Sul profilo di ning ho riportato tutto quello che offro in fatto di conoscenze, competenze e passioni. Mi piacciono le avventure, sento che a questo punto della mia vita devo cercare una via che mi conduca altrove e qui tranne i legami affettivi ed il territorio non ho nulla a cui dire addio. Non ho una casa ed il lavoro somiglia sempre più ad una condanna.
Nella mail si precisava che lasciare tutto per molti è motivo di indugio. Ecco, io non sono tra loro.
Se ritieni questa tua ultima proposta ragionevole io riprenderei il lavoro con il gruppo. Ci sono talmente tante cose da fare...Yoyo ed Idio per esempio sono molto competenti ed hanno già dato un contributo fondamentale a farci un idea complessiva anche se con calcoli spannometrici.
Che dire la scelta è la tua.
Come premesso nella mail, si cercava di capire se le proposte che abbiamo fatto potessero sposarsi con la tua idea di villaggio. Questa è la cosa più difficile per un estraneo. CAPIRE QUELLO CHE IL PROGETTISTA HA IN MENTE!
Era difficile sapere con esattezza cosa ti stesse più a cuore, se le metrature o la rendita attraverso le strutture lavorative, se il terreno o l' autoproduzione, insomma...aver tirato fuori tutto quello che ci è passato per la testa è servito anche a noi per capire meglio il progetto.
L' ipotesi numero due interesserebbe parecchi ma coincide con le tue aspettative?
Concludendo, penso che le discussioni vere e proprie si possano fare solo all' incontro, però credo anche che arrivare preparati sia tutt' altra cosa, il dibattito già da ora è importante per non perdere tempo poi a capire di cosa vogliamo discutere. Riprenderei perciò quel lavoro collaborativo di cui si parlava nella lettera:
Le questioni personali ed i dubbi forti si pongono a te direttamente ma per quel che possiamo, cominciamo ad abituarci a lavorare anche tra noi, sottoponendo poi tutto al tuo giudizio.
Un abbraccio
Nicola.
Caro Nicola
sono contento che la mia nuova proposta interessi. Credo che a questo punto sia meglio parlarsi di persona quando verrete... Farlo per iscritto prevederebe di scrivere un romanzo..
a presto
Ci saremo anche io e la mia reginanadia
Siamo già iscritti. Verremo con la tendina per risparmiare. Abbiamo tre figli: due si apprestano a gettarsi nell'avventura mondo, il terzo, che non verrà, sempre per ragioni di risparmio, frequenta, con profitto, la seconda media di questa nostra disastrata scuola.
Jacopo, ho iniziato il percorso nella città segrete: é troppo forte, dobbiamo trovare il modo, che ci consenta di realizzare un sogno. Spegnere la televisione,gesto compiuto in totale libertà, sarebbe un passo importante, se seguito dall'invito a guardare negli occhi il tuo vicino, per domandargli come sta, oppure se ha bisogno di qualcosa, oppure se é felice...
In casa vive anche la regina Madre, ottantaquattro anni, portati benissimo, difatti non se ne perde uno.
Entrambi in fermieri, io dimissionario, in quanto, dopo ventisette anni di onorate battaglie, non ce la faccio più.
Ho delle abilità, sebbene autodidatta, mi sono innamorato dei pc.
Installo sistemi operativi, su macchine reali oppure virtuali, cracco tutto ciò che mi serve, per risparmiare, faccio assistenza remota agli amici. Gratis. Desidero donare qualcosa. Amo mia moglie, e sono riamato da lei. amo molto anche i miei animali; senza di loro non riuscirei a resistere: mi danno la carica ferina che mi serve. Dormo poco, anche se mi piace molto. Abbiamo qualche risparmio. Ci apprestiamo ad installare, sulla casa di proprietà i tanto agognati pannelli fotovoltaici, 2, 9 kw.
Ci sono voluti sei mesi per accumulare tutti i permessi !
Lavoro l'orto, in collaborazione con i cani.
La casa me la sono arredata da solo, in economia. Ho usato per la luce delle scale i fanali della mitica 2 cavalli
Anche la moglie è stanca, e anche lei possiede molti talenti.
In 15 giorni, grazie alla collaborazione di tutta la famiglia : la principessa si lavora le foto con photoshp, il principe ereditario insieme al sottoscritto ha prodotto , a mano la parte centrale del logo, io e la mia regina ai testi, il piccolino a fare il tifo, abbiamo scritto il libro e aperto il sito www.refioreilnarratore.it, per tentare di arrivare a pubblicazione. Si tratta del primo tentativo, ma non ho nessuna intenzione di desistere.
Per le necessità di famiglia, attualmente servono circa 3000 euro mensili.
Riusciamo a procurarceli, e li spendiamo tutti, esercitando entrambi la professione infermieristica, ma stiamo concretamente valutando le possibilità, in prospettiva di imparare a vivere con meno, non appena i figli si decideranno a spiccare il volo, sempre se riusciranno a vincere la paura dei cacciatori.
Fiorenzo
Incontro 17/19 Aprile Alcatraz
In quanti saremmo, ad occhio, al seminario??
Io, con la mia famigliola, ci saremo.. e siamo 3 !
Altri?
Aggiungo un paio di domande
Caro Jacopo,
mi collego alla proposta del gruppo e aggiungo un paio di domande dirette.
A proposito di auocostruzione...supponiamo che un certo numero di persone decida di autocostruirsi l'abitazione. Trascuriamo per ora tutti i problemi che una scelta di questo genere comporta: diciamo che sono fortunate e trovano un'impresa onesta che li guida e segue questo progetto.
Diamo per scontato che queste persone si impegnino a rispettare il progetto, le specifiche sui materiali, sull'isolamento, sugli impianti, estetiche etc etc. E si impegnano pure a costruire le abitazioni entro una certa data (altrimenti rischiamo di avere un ecovillaggio costruito a metà per decenni..).
Ci potresti dire quanto dovrebbero spendere queste persone per comprare da te solo il diritto di costruire tot metri cubi? In altre parole: escludendo i costi relativi alla costruzione delle singole abitazioni, quale potrebbe essere il prezzo di un metro cubo (o di un metro quadro, o di un modulo..)?
L'ideale (sto chiedendo troppo?) sarebbe avere una stima dell'incidenza delle varie componenti. Tu hai parlato di 3200 euro al metro quadro...quanto incide il terreno? e quanto gli impianti comuni? quanto la costruzione della casa? Mi pare che tu abbia già detto che gli spazi comuni incidono per circa il 10%...puoi aggiungere maggiori informazioni?
Tutto questo sarebbe molto utile per portare avanti anche le altre proposte del gruppo...
Grazie, hai tutta la mia stima
Giorgio
Yoyo
Costi ecovillaggio
Caro Yoyo, quello che mi chiedi è complesso.
E rischioso, in quanto non siamo ancora al livello di definizione di preventivi e piani economici che permetta di dare delle cifre dettagliate.
Ma capisco che ci sia l’esigenza di una quantificazione anche vista la facilità con la quale si tirano fuori numeri che difficilmente reggono alla prova della pratica ma che fanno molta impressione. Quindi ho deciso di fornire delle cifre ma sotto il vincolo dell’approssimazione. Nel senso che, per quanto riguarda i costi di costruzione, sono mie stime che non hanno niente a che vedere con i costi definitivi dei quali possiamo parlare seriamente solo davanti a preventivi e a specifiche tecniche.
Bisogna poi mettersi d’accordo su alcuni concetti di base, almeno per parlare la stessa lingua.
Ad esempio è fuorviante parlare di costi dell'edificabilità.
Infatti nel caso dell’Ecovillaggio Solare non si tratta di comprare un terreno edificabile.
Il problema nasce dal fatto che oltre al costo del terreno, acquistato 18 anni fa c'è il costo dei lavori realizzati nei successivi 17 anni e delle pratiche per ottenere le autorizzazioni.
La viabilità ha inciso per 250 mila euro (perché il progetto avesse senso abbiamo dovuto costruire una strada e un ponte che collegasse l’ecovillaggio a Alcatraz, con una spesa complessiva di 410.000 euro, che non calcolo appieno perché la valorizzazione apportata dalla strada riguarda anche altre costruzioni).
C’è poi la sistemazione dei terreni con muri a secco e altre opere di manutenzione per 25.000 euro, la tartufaia che fa parte dell’ecovillaggio, 70.000 euro, rimboschimenti, pulizia olivi e pascoli 15.000 euro, pratiche burocratiche e la progettazione (tecnici, geometri, architetti ecc.) 65.000 euro, costruzione scheletro in cemento armato casa solare 130.000 euro. Inoltre va aggiunto il mio lavoro durante questi 17 anni, che quantifico in altri 50.000 euro (calcolando una paga oraria da muratore). A questo aggiungiamo il valore iniziale del terreno, 60.000 euro e tasse varie (acquisto, Bucalossi per la casa solare ecc) per altri 20.000 euro circa. Arriviamo a 685.000 euro. Queste cifre vanno poi gravate dagli interessi bancari pagati in questi anni alla banca che mi ha prestato parte dei soldi e rivalutate ai valori attuali. Calcolo complesso in quanto il denaro è stato speso via via negli anni. Io ho calcolato una rivalutazione a oggi a 950.000 euro.
C'è poi da calcolare il valore della rivalutazione complessiva dell'area dovuta agli investimenti effettuati sul parco di Alcatraz e sulle attività del centro culturale, in 29 anni di lavoro.
Ma ovviamente il calcolo del valore finale è stato fatto in altro modo: quanto vale oggi?
La stima del valore del terreno, realizzata da un perito, è stata di 1.1050.000-1.200.000 euro (questa cifra è giustificata dall’esistenza, oltre alla cubatura in sé del rudere della torre-casa colonica e di 3 ruderi di annessi agricoli).
Realizzando la valutazione del progetto abbiamo tenuto buona la cifra più bassa. Questa cifra è stata suddivisa dal perito in due voci: 950.000 euro per le cubature, 100.000 per i 200.000 mq di terreno.
Ma anche questa valutazione è fuorviante.
Infatti vengono messi assieme i mq di pura edificabilità con il valore delle strutture esistenti.
Volendo dare un dettaglio dei valori la casa colonica-torre con annessi (ruderi), circa 500 mq, potremmo valutarla per 250.000 euro (500 euro a mq), lo scheletro della casa solare è costato altri 130.000 euro, i terreni, visto che solo la tartufaia costò 70.000 euro e che ci sono 10 ettari almeno di bosco maturo (valore minimo 80.000 euro) e un centinaio di olivi, non li valuterei meno di 170.000 euro. Totale 550.000 euro. Il che vuol dire che per i restanti circa 2.300 mq edificabili abbiamo un valore di 217,39 euro a mq (il totale dei mq è di circa 3800, il calcolo definitivo della metratura disponibile richiede pure lui un livello più avanzato di progettazione, ad esempio il calcolo della metrature del rudere è anch’esso spannometrico, dovremmo fare dei rilievi precisi…).
Per quanto riguarda il resto delle voci ti ricordo che stiamo parlando di stime preliminari, (ripeto) non di preventivi dettagliati.
Quindi volendo fare il calcolo spannometrico di come è composto il costo del tutto diviso per i 50 mq di un modulo (3.200 euro a mq x 50 mq) ho dei bei problemi aritmetici: mi mancano alcuni dati. Comunque ci provo appellandomi alla vostra indulgenza matematica e continuando a mettere un circa vicino a tutte le cifre.
Comunque 1 mq di casa, calcolando in questo caso il valore delle costruzioni esistenti e delle cubature a forfait, verrebbe:
Meno di 900 euro la costruzione,
250 euro valore edificabilità,
600 euro quota spazi comuni edificati,
53,12 euro quota terreno
e qui sono costretto a fermarmi con i numeri.
A queste cifre vanno però aggiunte le altre spese che al momento non sono in grado di dare nel dettaglio:
-Impianti di teleriscaldamento e pannelli solari termici. I pannelli solari fotovoltaici e i mulini a vento (su questi dobbiamo ancora verificare con un anemometro la potenza del vento) vengono installati a costo zero grazie al finanziamento dello stato.
-sistemazione esterni
-strade interne all’ecovillaggio che collegano le -singole case
-approvigionamento idrico (bacino di raccolta acqua, impianto potabilizzazione)
-contratti elettricità
-fognature e impianto fitodepurazione
-assicurazioni e imprevisti
-Bucalossi e tasse varie
-Progettazione e iter burocratico, coordinamento, acquisto materiali e direzione lavori (una voce che si tende a non considerare quando si pensa a quanto costerà una casa che ti fai da te)
-piscina-arredi spazi comuni (esclusa la lavanderia che può essere presa in affitto con pagamento a consumo).
A questo punto credo sia chiaro anche perché ero restio a tirare fuori numeri in un momento nel quale non abbiamo ancora dati sufficienti.
Ma a questo punto della discussione mi è sembrato meglio cercare di chiarire tutto al massimo anche se in modo un po’ prematuro e approssimativo, di modo da tagliare sul nascere una serie di polemiche possibili.
Comunque la mia idea dell’evoluzione del progetto è quella di fornire un bilancio trasparente dell’operazione.
Non si tratta di giustificare un prezzo, che comunque resta una questione non riducibile a calcoli aritmetici. Anche se ti dimostro che una casa è costata 100 euro non vuol dire che li valga. Se sorge con vista sulla discarica di Aversa non te la compro comunque. Si tratta di dare a chi compra l’esatta informazione del valore della casa che abita e delle scelte di materiali e tecnologie.
Spero di essere stato sufficientemente chiaro e esaustivo.
E spero di aver evitato errori aritmetici.
Chiarissimo
Caro Jacopo
so di aver fatto una domanda impegnativa e capisco bene che allo stato attuale sia difficile dare delle cifre precise. Comunque la tua risposta è chiarissima, ben oltre le mie aspettative.
Ovviamente non si tratta di giustificare un prezzo...per quanto mi riguarda vivere in mezzo a 300 ettari di bosco tutelato è una cosa che semplicemente non ha prezzo... Allo stesso tempo, dato che che si parla molto di autocostruzione e alternative autogestite, mi sembrava importante capire come sono suddivise le spese, così nelle discussioni future eviteremo di sparare cifre a casaccio.
Grazie mille!
Yoyo
Proposte dal gruppo e mia risposta sul tagliare i costi
Ripubblico qui i 2 messaggi che sono saltati
Misteri del computer...
proposte dal gruppo sull'ecovillaggio
Caro Jacopo,
dopo un primo periodo di assetto del gruppo in cui abbiamo affrontato un trasloco da google a ning, abbiamo cercato di ripulire i vari interventi fin ora proposti raggruppandoli in varie categorie, ci siamo impegnati a riorganizzare il materiale a disposizione ed abbiamo ricomposto tutti i dati da te pubblicati sul blog al fine di renderli chiari ed accessibili a tutti.
Questa prima fase di lavoro ci è servita per cominciare fin da subito a conoscerci, a capire le nostre aspettative e i nostri dubbi; progressivamente abbiamo compreso meglio il progetto riuscendo ad inquadrarlo nell'insieme grazie anche agli interventi che di volta in volta si proponevano e dobbiamo ammettere che siamo molto soddisfatti.
Quello che ci piacerebbe fare da ora in poi è di sfruttare a pieno le possibilità del network dando vita ad un rapporto dinamico tra il blog e noi.
L' idea è quella di superare la pesantezza di una dialettica unilaterale in cui ognuno pone a te ogni questione cominciando a sondare le nostre capacità aggregative, collaborative e propositive, responsabilizzando chi se la sente in vari rami di sviluppo.
Chiaramente ciò di cui non si discute è che una volta costatata la concretezza e la fondatezza degli argomenti questi vengano sottoposti al tuo giudizio che resta ovviamente quello definitivo.
La cosa però a nostro avviso può essere utile sia per evitare di sommergerti di domande e di articoli, che per farci le ossa circa la possibilità di creare rapporti collaborativi efficaci. Ognuno poi continua a pubblicare quel che vuole a titolo personale ma resta il fatto che condividendo questo spazio andiamo ad avviare quel percorso tortuoso ma inevitabile fatto di discussioni, confronti e tentativi di elaborazione, in modo circolare e non dall'alto al basso.
Detto questo cerchiamo di riassumere quali sono stati gli argomenti che hanno alimentato i dibattiti.
La cosa più lampante e su cui ci siamo maggiormente interrogati attualmente è il costo degli alloggi.
Noi riteniamo che il prezzo delle case abbia un incidenza preponderante sul progetto poiché innanzitutto sancisce quanto gli abitanti dovranno vincolarsi ad un lavoro salariato a scapito della vita all' interno dell'ecovillaggio, quanto dovranno privarsi del tempo necessario alla cura della vita collettiva, dell'autoproduzione, in favore di un impiego finalizzato ad un guadagno monetario che ovviamente cresce proporzionalmente alla consistenza della rata del mutuo necessario all'acquisto. In secondo luogo poi si constata che il prezzo della casa influisce considerevolmente sulle probabilità di avere le adesioni concrete e certificate da contratti che consentirebbero l'inizio dei lavori poiché la costruzione del villaggio non è a prescindere, ma determinata dal numero dei partecipanti.
Da tenere particolarmente di conto ai fini di una adesione sicura vi è il fatto che malgrado gli alloggi consentano attraverso l'autoproduzione ed il risparmio energetico di tagliare considerevolmente molte spese inutili, favorendo l' interesse dei compratori, in questo progetto c' è un fattore ulteriore da calcolare:
Le case non si propongono (almeno non tutte) agli abitanti del posto. Non si tratta di creare un ecovillaggio nella propria città cercando gli interessati li attorno. Già nel gruppo la fascia di acquirenti spazia per vari punti d' Italia lontanissimi tra loro e questo fa si che si metta sul piatto della bilancia l' impegno di dover lasciare parenti, amici e soprattutto di studiare soluzioni lavorative differenti (il che potrebbe anche essere un vantaggio ma di questo riparleremo più avanti).
Una delle cose che ci è saltata subito agli occhi è che la stima del prezzo che esponevi sul blog fosse relativa ad una metratura che non coincide con la media dei potenziali acquirenti in quanto in genere la scelta di metter su casa, viene fatta da persone che hanno o pensano ad una famiglia. I 160.000 € (circa ovviamente) valutavano un modulo da 50 mq ma dato che la maggior parte del gruppo ha 1 o più figli, lo spazio necessario ad una vita familiare in crescita ci è sembrato insufficiente malgrado gli ambienti collettivi disponibili, motivo per cui abbiamo azzardato alcune stime:
Costo di ogni appartamento in base alla superficie.
- Modulo da 50 mq. X 3200 Euro/mq. = 160.000 Euro
- Modulo da 65 mq. X 3200 Euro/mq. = 208.000 Euro
- Modulo da 80 mq. X 3200 Euro/mq. = 256.000 Euro
- Modulo da 100 mq. X 3200 Euro/mq. = 320.000 Euro
Stando a quanto scritto sopra, tante persone si troverebbero a decidere tra la seconda e la terza ipotesi ma purtroppo le cifre risultano alte se si considera la media della disponibilità in un momento come questo.
Parallelamente abbiamo considerato anche il fattore delle strutture comuni, soprattutto di quelle che si propongono come potenziale fonte di lucro per il villaggio.
un punto critico del progetto (che se chiarito potrebbe diventare un punto forza) è che è molto difficile separare l' aspetto lavorativo dalle case se viene compreso nei prezzi il costo di imponenti strutture adibite a questo scopo (vedi piscina calda e fredda predisposte per un centinaio di persone, il bar- ristoro-bazar, le 8 camere per ospiti, gli uffici) spazi che andranno poi attrezzati a dovere incrementando ulteriormente i costi.
Il punto è: se come crediamo di aver capito, questi elementi entreranno a far parte dell'anima del complesso in quanto determinanti per l' idea di economia alternativa, chi acquista deve necessariamente tenerne di conto, è difficile accettare di comprenderle nel prezzo se non è chiaro fin da subito in che maniera possano essere utilizzate. E' un argomento molto delicato.
Inoltre c' è da considerare la vicinanza con Alcatraz che giustamente possiamo valutare come vantaggio ma che sostanzialmente, offrendo servizi molto simili, potrebbe divenire anche un problema.
Sintetizzando il punto dolente resta la possibilità effettiva di partecipare mantenendo le cifre in questione. Molti non ce la farebbero.Questa mail nasce proprio dal desiderio di proporre soluzioni che consentirebbero l' accesso a questa valorosa avventura anche a chi rientra in fasce di reddito medio-basso ed a coloro che non dispongono di consistenti capitali di partenza.
Dato che abbiamo tutti a cuore il progetto le proposte a riguardo si sono mosse in varie direzioni.
Qui proponiamo un riassunto in modo da permetterti di farti un' idea rapida e di rispondere facilmente, chiarendoci se le proposte possono sposarsi con la tua concezione del progetto e nel caso in cui fosse possibile quanto stimi che incidano effettivamente sul costo finale.
Premettiamo intanto che nessuno discute il prezzo in se, non discutiamo il fatto che gli alloggi siano cari in base a quello che poi offrono ma se i costi che gli acquirenti-collaboratori-inquilini si troveranno a dover affrontare siano tali da consentire il numero di partecipazioni necessarie e se non sia possibile prospettare soluzioni che favoriscano stime inferiori adattando i moduli alle esigenze del potenziale compratore.
Che tutto quello che analizziamo o proponiamo è mosso da un impulso collaborativo anche quando chiediamo chiarimenti o conferme e che siamo tutti consapevoli di quanto arduo e difficile sia coordinare un' impresa di questa portata.
Lavorare assieme fin da questi primi momenti ci aiuta ad entrare in quello spirito di condivisione che crediamo importante in una comunità e che speriamo possa fungere da specchio per le aspettative di quella che si può già considerare una buona fetta di abitanti.
1) AUTOCOSTRUZIONE DEGLI ALLOGGI.
La posizione che avevi assunto a riguardo è stata chiara e ben compresa da tutti, tant'è che dal tuo ultimo messaggio in cui prospettavi i rischi e le difficoltà di avanzare una proposta del genere lo spazio predisposto per questo dibattito era rimasto immutato.
La discussione si è però riaccesa dal momento in cui un membro del gruppo ha proposto un video che ha ribaltato le convinzioni radicate su questa scelta.
In merito:
http://video.giovani.it/iene-farsi-casa-autocostruzione.html
http://www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,243%255E1071125,...
http://www.descanso.it
http://www.alisei.org
http://www.autocostruzione.net/index.php
Ti anticipiamo che queste organizzazioni e cooperative hanno per contro il fatto di muoversi secondo protocolli che non prevedono realizzazioni simili alle nostre. Alisei in particolare è un organizzazione che si preoccupa di favorire il diritto alla casa per quella fascia di soggetti in espansione che si collocano tra i pochissimi aventi diritto agli alloggi popolari e i sempre meno che possono permettersi un acquisto, garantendo così una valida alternativa all'affitto. Di prassi però le adesioni al progetto si determinano in base a concorsi. Il loro intento inoltre è quello di favorire soprattutto l' integrazione multiculturale.
Considerato il loro interesse umanitario per queste tipologia abitative però, crediamo che sarebbero ben disposti se non ad adattare la loro prassi ai nostri scopi, quantomeno a venirci incontro supportandoci con consigli e collaborazioni di varia natura.
Si potrebbe quindi cercare un contatto con loro.
Di estremamente positivo c'è che:
A) Il cuore di queste iniziative è l' Umbria, Perugia in particolare.
B) Sostituendo alle costruzioni classiche in muratura edifici in legno, si avrebbero vantaggi enormi su:
-Prezzo
-Facilità di montaggio
-tempi di costruzione (soprattutto)
C) Che garantiscono un lavoro controllato dal punto di vista qualitativo ed organizzativo, che si lavora in sicurezza e che il tutto viene svolto regolarmente anche dal punto di vista legale.
Ecco perché potrebbe essere una soluzione interessante soprattutto alla luce delle tue giustissime preoccupazioni iniziali.
Infine la cosa più coinvolgente è il clima che si viene ad instaurare tra i futuri inquilini che carica l' appartenenza al villaggio di un aspetto ancora più comunitario.
2) RIDUZIONE DEL VILLAGGIO ALL' ESSENZIALE NELLA PRIMA FASE DEL PROGETTO.
Viste le considerazioni di cui sopra riguardo alle strutture lavorative, un' altra possibilità che ci è passata per la mente è quella di limitare inizialmente il villaggio alle sole abitazioni comprensive di impianti, terreni ed infrastrutture, cercando in seguito tra gli eventuali interessati la possibilità di partecipare tramite quote ed investimenti nelle cubature rimaste a progetti di vario genere (vedi piscine etc.).
Questo non escluderebbe il carattere economico alternativo del villaggio ma distribuirebbe il grave delle strutture lavorative soltanto tra coloro che intenderanno intraprendere un cammino imprenditoriale.
A noi pare che una soluzione di questo tipo possa favorire innanzitutto la realizzazione del villaggio (gli alloggi) abbassando i costi dei moduli, inoltre aiuterebbe molto a distinguere l' aspetto lavorativo dall'acquisto. Viene coinvolto chi se la sente a suo rischio e pericolo.
3) DETERMINARE LA QUANTITA' DI TERRENO DESIDERATA.
Un ulteriore possibilità di adattare l' acquisto alle proprie esigenze potrebbe essere quello di offrire all'acquirente la possibilità di scegliere la quantità di terreno a lui necessaria.
L' idea si sviluppa analogamente alla possibilità di abitare in alloggi più piccoli favorendo gli spazi comuni. Nei tuoi puntualissimi messaggi si capisce che il terreno è un fattore molto rilevante nella spesa complessiva. Considerato questo si potrebbero scegliere le unità da te proposte (2000mq di terreno) ma anche abitazioni con 1000, 500 mq di terreno (o meno ancora, per un orto familiare sono più che sufficienti) cercando di sfruttare gli spazi comuni(in mezzo a tutto quel verde avere un giardino privato un po' più piccolo non è una gran rinuncia). Questo potrebbe favorire ulteriormente l' adattamento del prezzo in base alle esigenze rispettive. Tra le imprese collettive poi si potrebbe sempre prevedere anche la possibilità di acquistare quote di appezzamenti comuni come nel caso delle strutture lavorative.
Infine non è da sottovalutare il vantaggio promozionale.
Dal punto di vista comunicativo sarebbe strategicamente vantaggioso far partire i prezzi da un unità del tipo familiare (65-80 mq.) anche se con terreno più piccolo nel caso in cui grazie ai punti sopraelencati si riuscisse ad abbassare i costi, si potrebbe poi specificare che volendo è possibile avere tutta una serie di comfort ulteriori (terreno più grande, quote partecipative etc.) ma il dato importante è che l' unità in evidenza risulterebbe molto più fruibile favorendo le partecipazioni e di conseguenza, la riuscita del progetto.
Con questo concludiamo congratulandoci ancora per l'impegno e ringraziandoti ulteriormente dell'attenzione.
Auguriamoci tutti un buon cammino.
IL GRUPPO DELL'ECOVILLAGGIO SOLARE
P.s.
il link al video di Report (il secondo dell'elenco) non trova la pagina se cliccato direttamente.
Copiando ed incollando l' indirizzo direttamente nello spazio url però, si accede correttamente al sito.
Aggiornamento ecovillaggio solare
Ciao Jacopo come faccio ad entrare negli aggiornamenti dell'ecovillaggio solare?Mi richiede l'invito e la password...
Impressioni di aprile
Salute gente,
oltre ad aver appurato che il sottoscrittore è un Figo Pazzesco!, che è già un gran appurare!, per il resto che ve ne è sembrato?
Noi Vaniglia siamo già al lavoro per progettare la nostra casetta!
Alla prossima pregna di concretezza.
Andrea aka Arcano Pennazzi
contattare alisei
Ciao Jacopo,
sono Nicola, "l'autocostruttore".
Prima di iniziare ad elaborare lo schema che riassume un po' i caratteri dell'autocostruzione associata e assistita credo sia ormai indispensabile contattare alisei (e magari descanso) direttamente.
Del progetto sappiamo abbastanza per rivolgerci a loro chiedendo informazioni più specifiche e dettagliate riguardo al nostro caso.
Una volta parlato con loro sapremo definitivamente se la cosa sarà concretizzabile e in base a quello che emergerà potremo porci considerando la nostra volontà e la capacità di organizzarci come tassello mancante per la realizzazione del tutto.
So che non è cosa che ti compete ma mi pareva ti fossi offerto eventualmente per accompagnarmi.
Se fosse possibile mi farebbe molto piacere sia perchè sicuramente sei molto più preparato sui terreni circostanti, le metrature...sia perchè mi sarebbe utile osservare almeno inizialmente come si svolge un incontro del genere.
Considera che almeno per quanto riguarda il progetto in autocostruzione potrebbe rappresentare per te una sorta di congedo.
In seguito saremo in grado di cavarcela da soli "assistiti" dall' ente in questione e il tuo supporto potrebbe limitarsi ad un sostegno di tipo promozionale.
Che ne dici?
P.S.
Ma per la vendita delle coperte parlavi sul serio? non volevo limitare gli spazi del dibattito per cui non ho approfondito ma nel caso sarei interessato.
Un abbraccio
Nicola
Ecovilaggio: autocostruzione!
Telefonami per metterci d'accordo su quando incontrare Alisei.
E comunque considero di continuare ad appoggiare il progetto di autocostruzione.
Tra l'altro ti contatterà un gruppo di persone già costituito che mi sembrano solidamente interessati al progetto.
Traduco per chi ci legge:
All'incontro di Alcatraz sull'ecovillaggio, a seguito delle discussioni su questa pagina sui diversi livelli di autocostruzione possibili, Nicola ha portato i risultati di un lavoro di ricerca sulle possibilità di autocostruzione totale e ha trovato questa cooperativa Alisei che segue gruppi di autocostruzione fungendo da tutor e aiutandoli (tra l'altro) a trattare con il comune la concessione di un'autorizzazione edilizia.
Ora si tratta di verificare con Alisei la reale fattibilità dell'idea e verificare l'esistenza di un gruppo di persone sufficientemente capaci e motivate.
E poi vediamo cosa succede...
Ok Jacopo, Per il momento
Ok Jacopo,
Per il momento sto preparando una mail per DESCANSO (c.n.r. sull' autocostruzione che si trova in toscana) in cui spiegare l' anima del progetto.
Loro sono il punto di riferimento per chi vorrebbe sperimentare tecniche o soluzioni alternative (nel nostro caso l' ecocompatibilità e la condivisione di alcuni spazi). Non dimentichiamo che l' autocostruttore in genere è interessato alla casa. Punto.
A noi ineressa una casa di un certo tipo e loro in quanto centro di ricerca sperimentale sono i più preparati su novità, materiali, esperimenti.
Una volta contattati ti chiamerò senz'altro per metterci d'accordo.
Quanto al gruppo di persone già costituito benissimo!
[email protected], sul blog oppure direttamnte su ning.
Tra l' altro pensavo da un po' che una volta consolidate le partecipazioni raccolte dal web, sarebbe interessante e opportuno promuovere la cosa a livello locale.
Il web ha il vantaggio di attrarre persone interessate per la caratteristica del villaggio ma svantaggiate dal fatto di risiedere lontano dal luogo del progetto.
Chi abita nelle vicinanze invece è facilitato dal lavoro, dagli amici e parenti etc...
Il tutto poi, sarebbe a mio avviso un bel modo per avviare quell' importante processo di interazione territoriale con le zone circostanti.
Comunque poi si vedrà.
Su ning ho lanciato un sondaggio su chi è interessato a quale modalità di acquisto (le famose fasce A,B,C,D,E) dell' incontro e abbiamo già il parere di 11 partecipanti.
Ti saluto, la pappa è pronta...
comunque per la precisione Alisei non è una cooperativa ma un ente no profit. Esistono anche cooperative che offrono gli stessi servigi ma seguono gli autocostruttori solo nelle fasi tecniche di cantiere e non in quelle burocratiche, amministrative e soprattutto di gruppo.
In questo Alisei è la punta di diamante in italia e non solo.
Ciao grande Jacopo, saluti anche a Nora e a tutta la cucina che abbiamo fatto tanto tribolare!!! ;D
Certo Clark Kent che Jac era serio sulle coperte e non solo!
Nicola, ve ne avevo anche parlato in ning:
http://ecovillaggio.ning.com/forum/topics/il-possibile-progetto-di
ma si vede che nell'ultimo periodo abbiamo prestato poca attenzione ai dibattiti perché aspettavamo l'incontro del 17-19/04.
Lo incollo di seguito per te e per tutti gli Ecovillaggisti e non solo!
- collaborare alla vendita dei prodotti di Merci dolci http://www.mercidolci.it/ nelle vesti di agenti, soprattutto per la vendita e lo sviluppo dei vari gruppi d'acquisto che Alcatraz propone.
ECCOVI LA RISPOSTA DIRETTAMENTE DA GABRIELLA, SOCIA DI JACOPO, LA PROPOSTA E' STATA FATTA PER FINANZIARE MEET UP E ASSOCIAZIONI VARIE MA E' ANCHE PER SINGOLI INDIVIDUI:
Collaborazione tra Merci Dolci srl e le associazioni che intendono promuovere fattivamente i gruppi d’acquisto di servizi, il commercio etico e le ecotecnologie.
Merci Dolci è un’azienda che ha lo scopo di offrire servizi tecnici, logistici, amministrativi a gruppi di acquisto. Verifichiamo la qualità dei prodotti offerti, organizziamo l’acquisto e il rapporto con gli aderenti ai gruppi di acquisto particolarmente complessi come contratti di telefonia, forniture elettriche da fonti rinnovabili, impianti fotovoltaici e altre tecnologie ecologiche. Allo scopo di aumentare il numero degli aderenti ai gruppi di acquisto e quindi ottenere condizioni più vantaggiose Merci Dolci è aperta alla collaborazione con associazioni e movimenti e riconosce percentuali sugli acquisti consociati che questi gruppi organizzano.
In questo modo si ottiene un doppio vantaggio: si diminuiscono progressivamente i costi per gli aderenti ai gruppi di acquisto e si offre alle associazioni che aderiscono al progetto uno strumento per sostenere il lavoro di comunicazione sui temi dell’ecologia e del risparmio energetico.
Qui di seguito le percentuali e i compensi che Merci Dolci riconosce a coloro che intendano promuovere i gruppi d’acquisto e la vendita di prodotti per il risparmio energetico.
In tutti i casi prima di attuare ogni collaborazione è necessario un accordo scritto con Merci Dolci.
- Gruppo d’acquisto Energia rinnovabile 10 euro a contratto una tantum
- Gruppo d’acquisto Pannelli Fotovoltaici 1% a impianto installato
- Gruppo d’acquisto Telefonia Etica 2.5% sul traffico telefonico
- Filtri a struttura composita per l’acqua potabile 20%
- Riduttori di flusso (minimo 100 pezzi) 20%
Su tutto il catalogo dei prodotti di Merci Dolci (www.commercioetico.it), le percentuali applicate variano dal 15 al 30%, a seconda delle tipologie (da prodotti per il risparmio energetico, ecologici, del commercio equo e solidale, libri, dvd, abbigliamento, detersivi, cosmesi, eccetera).
Per informazioni e contatti scrivere a [email protected] oppure telefonare a allo 075/9229776-9229913.
Salute!
Figo Pazzesco!