Il noto e simpatico Jonathan Tickle, conduttore televisivo britannico, ha preso un grosso granchio che ci permette di riflettere sulla lentezza con la quale si diffondono le scoperte scientifiche.
Tickle ha ripetuto uno storico esperimento sulla velocita' della mente: si tratta di prendere al volo una penna biro (nel disegno una variante con una banconota, il tempo di caduta sulla distanza di pochi centimetri e' uguale). Questo esperimento dimostra che il tempo minimo di reazione del cervello e' in realta' notevole, superiore al tempo di caduta di una biro.
Avevo gia' visto questo esperimento in tv, circa 25 anni fa. Un centinaio di spettatori venivano invitati a fare l’esperimento e nessuno ci riusciva. Più prova scientifica di cosi'!
E invece si trattava di suggestione. In quanto tutti sono capaci di afferrare la banconota al volo. Ma se in tv un professorone ti dice che non sei capace ci credi e non ci riesci.
Quando vidi questo esperimento per la prima volta stavo studiando arti marziali e in particolare l’incredibile velocita' di alcuni maestri.
Provai quindi ad applicare le tecniche della visualizzazione a questo esperimento e riuscii subito a prendere l’oggetto al volo (senza muovere la mano).
L’errore degli scienziati e' che sono solo i riflessi razionali a essere lenti ma se usiamo i nostri riflessi istintivi non ci sono problemi perche' sono 5 volte più veloci. Tant’e' che se usi la mente non razionale le dita si schiudono quando la banconota e' caduta solo per un quinto della sua lunghezza.
Riuscirci e' facilissimo: basta dedicare una frazione di secondo, prima dell’esperimento, a visualizzare la sensazione di avere gia' preso la banconota, la sensazione delle dita che stringono la carta (o la penna). La visualizzazione deve contenere anche la sensazione di trionfo e vittoria per aver preso la banconota. I riflessi istintivi infatti vengono attivati dall’emozione.
Senza emozione non succede.
L’altra cosa importante e' che dopo la visualizzazione e' necessario che la mente razionale si metta nella posizione del testimone, cioe' stia a guardare senza fare nulla. Lo so che sembra un discorso assurdo ma funziona cosi'. E’ esattamente la stessa situazione che viviamo quando siamo soprappensiero e stiamo guidando. Se lungo la via appare un ostacolo schiacciamo il freno prima di pensare: “Devo frenare.”
E’ una reazione conosciuta, viene chiamata “riflesso condizionato”. Quel che succede nel nostro esperimento e' che si costruisce un riflesso condizionato con una visualizzazione emozionata che dura meno di un secondo (non bisogna assolutamente CONCENTRARSI sennò si ottiene l’effetto contrario, si impegna la mente razionale e si diventa più lenti).
Dopo un po’ di tempo che ci si allena a questo gioco si scopre che si sente proprio una sensazione diversa quando si usa il cervello non razionale e che ricordando questa sensazione si entra istantaneamente nella condizione nella quale lavora la mente non razionale e si e' velocissimi.
Sono 25 ani che insegno questo gioco a studenti delle scuole superiori e medie in gita, pensionati, soci di cooperative di muratori, studenti di psicologia, allievi dei corsi di yoga demenziale eccetera. Ci riescono tutti!
Ma ancora c’e' gente che crede a queste fanfaluche pseudoscientifiche sul cervello.
Ovviamente sono disposto a dimostrare quanto dico in qualsiasi momento.
Per maggiori dettagli su questo e altri falsi sulla mente vedi: La Rivoluzione Pigra, manuale definitivo di Yoga Demenziale (http://www.jacopofo.com/?q=node/1531).
Jacopo Fo
Commenti
musica e riflessi condizionati
A me sembra che la stessa cosa succeda se suonate uno strumento musicale leggendo lo spartito. Quando studiavo il sax e dovevo suonare parti veloci, una volta imparata la parte, se pensavo ai movimenti delle dita, dei respiri, alle note, ecc. non riuscivo a suonare, se invece non pensavo a niente (ripeto pur non suonando ad orecchio, ma avendo provato molte volte la parte) riuscivo ad eseguire il pezzo senza intoppi, le mie mani si movevano da sole durante quelle battute veloci.