Oriana Fallaci ha ragione? Seconda puntata
Inviato da Cacao Quotidiano il Sab, 01/13/2018 - 12:16Le nostre prigioni
Un'altra questione urgente legata alla cultura è quella della criminalità. Le carceri riescono solo a punire, non assolvono al compito di rieducare. I detenuti che seguono programmi di rieducazione e formazione professionale tornano a delinquere in meno del 10% dei casi. Quelli che non seguono nessun programma educativo tornano a delinquere in più dell’80%. Investire nella dissuasione culturale al crimine sarebbe addirittura economicamente vantaggioso perché dare la caccia ai criminali costa più che rieducarli. Ma solo una piccola parte dei detenuti in tutto il mondo hanno la possibilità di seguire percorsi di reinserimento sociale.
So che questo discorso irrita molti. Ma non dobbiamo confondere il lassismo repressivo con la rieducazione.
Il sistema italiano è pazzesco. I criminali finiscono difficilmente in galera grazie a un modo cavilloso di intendere la legge che domina i tribunali, e grazie a leggi pensate in Parlamento per essere aggirate. Inoltre il sistema giudiziario è dominato da un perdonismo demenziale.
Così uno degli assassini del Circeo si trova a beneficiare di permessi di lavoro fuori dal carcere e poi stupra, tortura e uccide altre due donne, madre e figlia.
Vogliamo capire che chi compie certi orribili reati è irrecuperabile?!? Va tenuto dentro a vita perché il suo cervello è rotto. Non ci può essere nessuna fine pena. Gli va reso impossibile nuocere ancora. Non può essere che basta il certificato di uno psicologo che dice che negli ultimi 10 anni non ha ammazzato nessuno per farlo andare in giro libero. Non ha ammazzato nessuno perché stava chiuso in cella e lì deve restare.
Altro discorso è rendere le carceri un luogo civile. Far vivere i carcerati in modo inumano, ammassati nelle celle, impossibilitati a qualsiasi attività lavorativa, sociale o culturale, è una stronzata pazzesca. Esistono leggi edilizie che prevedono spazi vitali minimi, condizioni igieniche irrinunciabili per qualsiasi struttura abitativa. Le carceri non rispettano le leggi edilizie che qualunque cittadino deve osservare. Lo Stato non rispetta le sue leggi! Come è possibile?
Se lo Stato tratta i detenuti con brutalità e totale assenza di rispetto delle sue stesse leggi è chiaro che i detenuti che finita la pena escono, sono assetati di vendetta e quindi più pericolosi. La vogliamo piantare di alimentare la violenza criminale?
Salute
In Italia gli omicidi sono calati dai 1800 e più degli anni ’80 a meno di 500 all’anno. Il numero dei morti causati dall’insensibilità agli antibiotici dovuta a consumi eccessivi di questa miracolosa medicina sono migliaia. In Europa i decessi dono più di 20mila ogni anno e noi siamo in testa alla classifica. Gli omicidi compiuti a opera di islamici ogni anno in Italia sono molti meno.
Il che vuol dire che l’abuso degli antibiotici da solo fa enormemente più morti della criminalità islamica.
Ed è anche una minaccia ben più pericolosa dell’Islam.
Questo abuso di antibiotici è oltre l’incredibile. Infatti l’abuso di antibiotici ha proprio l’effetto di selezionare ceppi batterici resistenti ai farmaci. Secondo i ricercatori più prudenti, l'umanità sta giocando a vedere se riesce a venir fuori una bella peste di nuovo tipo con dei batteri-barracuda che quando vedono gli antibiotici se li fanno in salmì... C'è scritto su tutti i testi di medicina che gli antibiotici vanno dati il minimo possibile perché se si esagera si finisce per selezionare nuovi ceppi batterici. Ma se ne fregano. Anzi hanno scoperto che è conveniente che la gente si ammazzi di antibiotici così loro ne devono inventare sempre di nuovi e più potenti... E ci guadagnano di più. Gli epidemiologi hanno provato a far osservare che così facendo aumentiamo la probabilità di ottenere mutazioni in grado di sterminare i due quinti dell'umanità in una settimana... Macchissenefrega!
Vogliamo parlare del pericolo costituito dal cocktail di cibi pieni di diserbanti e funghicidi, latte e carne agli antibiotici, vaccini contraffatti?
Criminali
E non dimentichiamo il crimine... Ogni anno centinaia di migliaia di persone vengono uccise perché si oppongono a una delle Mafie del mondo. Milioni di persone sono tenute in schiavitù da questi criminali organizzati. Essi controllano il crimine sotto ogni forma, accumulano quantità di denaro colossali e con queste si infiltrano nella vita economica e politica. Oggi intere nazioni sono in mano a questi criminali e l'economia mondiale è influenzata dalle loro scelte politiche e finanziarie... Hanno uomini seduti in parecchi consigli di amministrazione delle grandi multinazionali e alcuni dei migliori analisti di mercato sono sul loro libro paga. Insomma, sono d'accordo con la Fallaci quando dice che l'Islam è un grosso problema per l'Occidente ma sinceramente credo che moriremo prima per qualche cos'altro...
Ma visto che mi interessa aprire un dialogo con chi sostiene la Fallaci, perché la sostengono ormai tante persone culturalmente oneste, voglio provare a prendere per buona l'ipotesi che realmente il pericolo della colonizzazione Islamica sia oggi il più grave.
Mamma li turchi!!!
Facciamo finta per un attimo che non esistano più la rapina finanziaria, l’inquinamento, il crimine, la minaccia di una pandemia, la mancanza di passione per la vita. Immaginiamo che il mondo per salvarsi dovesse per prima cosa eliminare il pericolo islamico. Come si fa?
La Fallaci non lo dice. Lancia un appello a una generica resistenza civile, a una sollevazione di etica e orgoglio. Credo che anche lei si rendesse conto che proponeva un po' poco. Affermare con orgoglio che il Cristianesimo con il suo messaggio d'amore e tolleranza ci ha permesso di essere i primi a concepire la democrazia e a cercare di realizzarla non ci proteggerà dalla sopraffazione culturale… Ma la Fallaci sembra soddisfatta di aver lanciato il suo grido di dolore.
In realtà, lei lo dice chiaramente, non ha fiducia nell'umanità, nella possibilità di creare un mondo migliore. Oriana ne vede la totale decadenza, si lamenta per quel che osserva, si lamenta per essere stata trattata per anni come una Cassandra ma in fondo in questo ruolo ci si trova bene perché il suo libro indica il male ma non indica la soluzione.
E allora vorrei invitare lettori della Fallaci a cercare una via d’uscita. Credo che ne valga la pena. Se veramente non c'è nessuna speranza a che servirebbe leggere libri che ce lo dicono? Poter dire: "Io lo sapevo che andava a finire così" non è una gran consolazione quando la tua nazione diventa una dependance dei possedimenti del Principe di Alessandria d'Egitto. Davanti alle difficoltà a me piace, invece, esercitarmi a scorgere un modo per superarle, se è possibile...
E allora vediamo...
Facciamo finta che io sono la Fallaci, e per una serie di casi fortuiti divento presidente dell'Unione Europea. E voglio bloccare l'avanzata dell'Islam antifemminista. Qual è la mia prima mossa? Credo che si converrà che mettersi sulla difensiva, trincerarsi sui sacri confini dell'Occidente sarebbe una mossa perdente. Il nostro primo scopo deve essere quello di stroncare il male alla radice. E la radice del male islamico è il suo disprezzo per la donna e il suo culto della forza. Soltanto se ci sarà un grande cambiamento nell'Islam, solo se tutti i popoli islamici saranno governati democraticamente da autorità che rispettano la libertà e i diritti umani, solo se alle donne verrà realmente riconosciuta uguale dignità e potere potremo essere certi che non vi sia più alcun pericolo islamico. E non potremo mai ottenere niente di questo se non escogitiamo un sistema molto efficace per agire. E per prima cosa dobbiamo capire la storia dell'Islam.
La signora Fallaci, giustamente, racconta che è da secoli, a partire dal 600 dopo Cristo, che i Musulmani ci invadono. È nella loro natura aggredire altri popoli, sono strutturalmente imperialisti e sono stati capaci di crimini inumani. Vero. Ma da dove viene questa loro aggressività? Non fu certo Maometto a trasformare un popolo pacifico in una falange di guerrieri assetati di sangue. Le religioni possono solo plasmare una materia culturale latente. E se osserviamo serenamente la storia degli ultimi millenni non vedo proprio come si possa dire che i popoli Occidentali siano stati in qualche modo più pacifici, umani o civili dei popoli che oggi chiamiamo islamici.
Ora se andiamo all'origine del popolo arabo scopriamo una cosa strabiliante per molti. 6500 anni fa, 4500 anni prima della nascita di Cristo, le pianure del Po, del Danubio, del Tigri e del Nilo erano abitate da pacifiche popolazioni di pescatori contadini. Gli archeologi ci dicono che non costruivano mura né palazzi, né tombe sfarzose per i loro capi. Erano popolazioni pacifiche e non avevano re o generali "di nascita" né grandi differenze sociali. Ma non erano primitivi, conoscevano l'arte di costruire case con camini e porte munite di cardini, costruivano vasi raffinatissimi e statue e furono capaci di trasformare centinaia di chilometri quadrati di paludi in campi rigogliosi, scavando canali ed erigendo dighe e terrapieni.
Poi, 3500 anni prima di Cristo, 5500 anni fa, arrivarono le orde di allevatori nomadi provenienti dalle steppe euroasiatiche. A causa del freddo delle terre dove avevano vissuto per millenni la loro pelle si era schiarita e a volte erano biondi con gli occhi azzurri...
La vita con gli armenti, sempre minacciati da belve, malattie e ladri, li aveva resi feroci e individualisti, la scoperta dell'arco e della doma del cavallo li aveva trasformati in invincibili predatori. Sono questi i guerrieri che portarono la guerra nelle pacifiche valli del Nord Africa e del Medio Oriente e dell'Europa. E questi invasori, signora, appartenevano tutti a uno stesso ceppo culturale e genetico, come ci dimostrano le ricerche sul dna di Luca Cavalli Sforza e il fatto che le nostre lingue (l'arabo, il greco, il latino, l'inglese) hanno la stessa origine e si chiamano appunto "lingue Indoeuropee".
Le differenze tra la cultura Islamica, quella Ebraica e quella Cristiana dipendono da un fatto soltanto: la diversa stratificazione delle invasioni che si sono succedute nei millenni. Le prime ondate portarono gli invasori a fondersi con i vinti e a subire una contaminazione culturale più o meno marcata. Poi queste prime aristocrazie furono sopraffatte da successive migrazioni di guerrieri allevatori provenienti sempre dalle immense steppe euroasiatiche... In realtà la storia degli ultimi 5500 anni è la storia di queste invasioni. Erano guerrieri nomadi delle steppe i primi faraoni, i generali Hittiti, gli aristocratici Ateniesi, i patrizi Romani, i principi Galli, e anche i figli di Visnù che colonizzarono l'India e gli Han che colonizzarono la Cina e i Mongoli che conquistarono l'Islam e mezza Europa nel Medioevo.
Lo so che a guardare un tedesco e un iraniano a prima vista sembrano molto diversi, ma come ci spiega Cavalli Sforza, bastano poche migliaia di anni per schiarirsi la pelle e farsi venire gli occhi azzurri se si vive al freddo e al gelo. Ugualmente, in un tempo relativamente breve, ti diventano scuri i capelli e la pelle se vivi in luoghi assolati. Sotto la pelle lo sciassì genetico è praticamente identico. E anche le strutture culturali. Antichi romani, greci e indù non ebbero niente da invidiare agli arabi per quanto riguarda la capacità di essere brutali in guerra, stupratori, padroni assoluti delle loro donne e dei figli considerati oggetti. Così come la struttura sociale basata su un'aristocrazia feroce e ingiusta che tiene in stato di semi schiavitù una parte dei vinti, e l'altra parte in schiavitù completa. Un sistema basato sulle caste, sangue blu, principi e vassalli... E Dei crudeli che imponevano ogni sorta di divieto, soprattutto sessuale.
Nel 100 avanti Cristo le donne adultere a Roma venivano strozzate, sepolte vive ad Atene e lapidate in Palestina o in Pakistan. Anzi, per molti versi le donne erano molto più rispettate in Egitto e in Iraq che a Roma o Atene. Tanto che Erodoto, scrittore e viaggiatore (un giornalista, diremmo oggi) ci ha lasciato resoconti scandalizzati per l'atteggiamento e il comportamento sessuale delle donne Babilonesi... Tanto che da allora in Europa si sparse il vezzo di dire "è una Babilonia" per intendere che è un bordello.
Infatti, in mezzo a quel mare di culture patriarcali sessiste, resistevano in Iraq ancora delle enclavi culturali all'interno delle quali erano forti gli elementi delle più antiche culture matriarcali. Per qualche incongruità della storia gli invasori patriarcali non riuscirono mai a cancellare del tutto la cultura dei vinti. L'amore per la vita, la sacralità del sesso e del ridere, la santità della donna non furono mai completamente cancellate. Babilonia (come Sparta, la Germania del Nord Est, la Danimarca, i Paesi Baschi, Creta, Troia, l'Egitto, restarono a lungo influenzate dalle tradizioni culturali matriarcali, con le Dee Madri e la verginità delle donne nubili giudicata come uno stato di malattia.
A Babilonia, ancora ai tempi di Erodoto, le donne dovevano andare al tempio della Dea e far l'amore con uno straniero prima di sposarsi. Avevano conservato il culto del meticciato: erano convinti che incrociando le etnie i figli nascessero più sani e più belli; il che effettivamente è vero! Da sempre i figli concepiti con gli extracomunitari hanno una maggiore ricchezza genetica e quindi sono più sani e forti e arricchiranno il sangue del Clan. Quindi a Babilonia sposare una donna già gravida di uno straniero era una ricchezza, non un disonore.
Erodoto, da buon patriarcale guerriero al 100%, non poteva credere ai suoi occhi, per lui non esisteva nulla di più sacro della verginità della moglie, nulla di più prezioso della sua fedeltà. E queste cornificano i mariti alla vigilia delle nozze!!! Orrore! Questi pazzi lasciavano che le loro donne si sedessero lungo il viale del tempio della Dea Madre e aspettassero che uno straniero gettasse loro una moneta simbolica che esse poi regalavano al tempio. Erodoto ci racconta inorridito che poi si accoppiavano con questi stranieri proprio lì, in un boschetto dietro al tempio della Dea Madre. Il Bosco Sacro dell’Amore. E tutte le donne facevano questo, perfino le figlie dei nobili e le principesse. Nessuna donna avrebbe rinunciato a quel sacro servizio. Nessun uomo avrebbe infamato il proprio onore sposando una femmina vergine. Neppure un Re. Erodoto si sentiva grossomodo come si potrebbe sentire oggi un fondamentalista pachistano a Stoccolma. Ma alla lunga, le invasioni patriarcali che si sovrapposero nei secoli, sgominarono quasi completamente i costumi matriarcali un po' dovunque.
Dopo aver distrutto i templi di Knosso, bruciarono Troia, abbatterono il tempio della Dea di Babilonia, corruppero l'animo degli spartani, domarono i cretesi. E crebbero figli educandoli al culto della rapina e della sopraffazione.
E qui sta l'origine dello scontro delle civiltà. Il problema risiede in queste origini guerriere e maschiliste. L'Occidente Ebraico-Cristiano e l'Islam Arabo sono diramazioni dello stesso male, mutazioni di una millenaria infezione della mente umana. Non tutti sanno che l'Islam riconosce come suo testo sacro, a fianco del Corano, una versione della Bibbia presa di sana pianta dalla tradizione ebraica. E non a caso, alla fine, cristiani, ebrei e musulmani hanno sedimentato la propria identità culturale intorno a un unico racconto degli inizi dell'umanità, quello che è contenuto nel libro biblico della Genesi, che a sua volta deriva dall'antico patrimonio di miti comune alle tribù di allevatori guerrieri sovrapposti ai miti dei popoli matriarcali soggiogati. Leggete la Genesi: inizia con un Dio Padre che scaccia le sue creature e va avanti con Caino che uccide Abele, poi c'è Abramo che sta per sgozzare il figlio per ordine del Signore, Mosè fa passare a fil di spada 2.500 ebrei che ha sorpreso ad adorare il toro, simbolo matriarcale e finisce con Dio che odia talmente gli esseri umani che ha creato che li annega tutti col Diluvio Universale ad eccezione di Noè... Cioè, non è certo una lettura pacifista... La storia del Mediterraneo è la storia delle guerre tra i pastori guerrieri e i pescatori contadini.
(continua)